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Il mio interlocutore mi fissa.
Credo stia immaginando la scena che ho appena descritto.
Ho dato un’occhiata al suo blog quando mi ha contattato, si tratta di un sito di erotismo con molti contenuti BDSM per cui ritengo che lui stesso sia un dominatore o un sub …
L’istinto mi fa propendere più per la prima opzione ma non ne ho ancora la certezza assoluta.
Mentre lo scruto a mia volta, Kevin mi sorprende con un’altra domanda.
– Ma a lei, Elettra, tutto questo piaceva? O si limitava a subirlo?-
– Dopo che lo avevo fatto”svuotare” , come diceva lui, mi faceva comunque mettere a quattro zampe e sentiva se ero bagnata ma non sempre lo ero-
Sento Kevin sospirare e quando prende la parola alza leggermente la voce.
– Veramente ho fatto una domanda diversa!-
Il suo tono è impostato e ha raddrizzato le spalle mentre pronunciava l’ultima frase.
Ora ne ho la certezza: è un dominatore!
Ecco fatto!
Ora sono bagnata, e mi piace esserlo ma devo rispondere alla sua domanda.
– Probabilmente si.
Con il tempo ho capito che la sottomissione sessuale è naturale per me. Quindi se all’epoca avessi potuto esplorare liberamente la mia sessualità, avrei avuto la consapevolezza che mi piacesse.
Il problema, come le spiegavo, stava nel tipo di educazione che avevo ricevuto che faceva si che io rifiutassi il piacere, per cui, anche se la mia fica si bagnava, non riuscivo a goderne.-
– Quando ha avuto il suo primo orgasmo?-
– Dopo il primo rapporto sessuale, ma non per conseguenza della penetrazione: dopo circa due anni di fidanzamento ci sposammo e lui mi svergino’ la prima notte di nozze.
Pretese di legarmi i polsi alla spalliera del letto perché, disse, doveva essere certo che io stessi ferma
Mi salì sopra e punto’ la cappella sulla mia apertura e spinse.
Entrò senza riguardo, ignorando le mie grida e tenendomi saldamente per i fianchi.
Spinse e pompo’ finché non venne.
Uscì da me, andò in bagno a lavarsi e quando tornò mi slegò e mi ordinò di inginocchiarmi in terra, vicino al letto e di tenere le ginocchia distanziate tra loro.
Afferrò la corda che aveva usato poco prima e la usò per legarmi le mani dietro la schiena.
Mentre faceva questo mi diceva che ero stata brava e che adesso voleva vedere la sua sborra colarmi dalla fica.
Dopo che ebbe controllato la macchia che avevo lasciato sulle lenzuola fu ancora più soddisfatto e disse che meritavo un premio, così si mise in ginocchio dietro di me e mi cinse forte la vita con un braccio.
Con la mano rimasta libera scese sul mio clitoride e cominciò a stuzzicarlo.
Io mi eccitavo, il cuore accelerava, e le gambe iniziarono a tremarmi. Dei mugugni uscivano dalla mia bocca e pensavo che fosse la più bella sensazione che avessi mai provato.
Venni urlando e dibattendomi per quanto la posizione mi permettesse.
L’effetto si attenuò e ricominciai a respirare in modo regolare.
Lui si staccò da me ma non mi slegò.
Mi lasciò inginocchiata, lui si sedette sul letto di fronte a me e mi spiegò che quello che avevo appena avuto era un orgasmo, era un premio, e quando lo avrei ricevuto di nuovo, avrei dovuto stare in silenzio e ferma altrimenti sarebbe stato costretto a legarmi di più.
Mi intimò inoltre di non toccarmi mai in quel modo da sola perché se ne sarebbe accorto e mi avrebbe punito-
Kevin mi scruta, ha il pollice davanti alla bocca e si sfrega lentamente le labbra, è maledettamente sensuale e non riesco a stare ferma.
Cambio visibilmente posizione.
– Vedo che nonostante tutto non ha ancora imparato a stare ferma…-
Pronuncia queste parole lentamente, in modo serio, un comando implicito che arriva direttamente al mio centro tra le gambe.
– No, perché mi piace ancora essere tenuta ferma…-
Pronuncio queste parole consapevole dell’invito che contengono, ma lui è un vero master non uno psicopatico come il mio ex marito e so che non ho nulla da temere.

Spero vi sia piaciuta questa seconda puntata di ” Elettra” . Se volete condividere con me pensieri e suggerimenti vi lascio la mail alla quale potete contattarmi veragost.gi@gmail.com

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