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Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – quinta parte

By 3 Gennaio 2022No Comments

Ormai Francesca aveva totalmente in pugno tutto di me, perfino la mia mente. Non avrei avuto alcun problema a farmi manipolare come più avrebbe gradito, perché con il discorso che mi fece ora sapevo bene quale strada prendere e di me poteva fare quello che voleva. Tuttavia, lei non era come quella stronza che avevo conosciuto… pur potendolo fare, non si approfittò mai del tutto di me. Lei voleva solo divertirsi con me, ma non al punto di farmi perdere la dignità. Lei in fondo mi voleva bene ed aveva rispetto per me. Non manipolò mai del tutto la mia mente, perché mi diceva: “dunque, schiavetto… ora è pur vero che io ti posseggo e di te posso fare quello che voglio, ma ti lascerò sempre uno spazio di libertà. Potrei tranquillamente annullare la tua libertà, ma non lo farò, perché tu sei una persona, non una cosa. Se vorrai in qualsiasi momento interrompere questo nostro rapporto, potrai farlo ed io non mi opporrò. In quel caso, poi, non ci sarebbero conseguenze negative per te, perché non ti allontanerò, né ti manderò via e, anzi, per me resterai sempre la persona importante che sei adesso e farò per te ogni cosa buona di cui ci sia bisogno.” Io dissi: “padrona, mi creda, io sto bene così e non dirò mai di interrompere… lei ha fatto per me quello di cui c’era realmente bisogno, ossia farmi render conto che il mio posto è ai suoi piedi per farmi seghe e farmi umiliare da lei come lo sfigatello che sono. Lei ha liberato la mia mente, mi sento più leggero e sereno… grazie!”. Lei disse, sorridendo: “eh, sì, sfigatello… ti ho manipolato proprio per bene… ormai mi è ben chiaro che farai qualsiasi cosa io voglia… molto bene”. Dopo aver detto questo, disse: “dunque, sfigato… adesso ti dico quali sono i programmi della giornata… prima pensavo di uscire, ma non ce n’è bisogno. Questo lo faremo nei prossimi giorni, quando dovrò prepararmi per rendere ufficiale il mio fidanzamento con Marco ed in quel caso dovrò essere al massimo della mia bellezza. Oggi, invece, resteremo in casa e… sai… verrano un paio di mie amiche!”. Una brivido di freddo di percorse la schiena, perché temevo che in questo modo qualcun altro avesse potuto sapere del nostro rapporto… la padrona, vedendomi impaurito, mi disse: “no, dai… stai tranquillo, schiavetto… anche loro sono ragazze molto discrete e la cosa rimarrà solo tra noi quattro. Diciamo che a loro ho parlato di te e sono curiose di conoscerti. Non preoccuparti… non ho detto loro che sei solo il mio schiavetto personale, ma che sei anche un ragazzo mediamente carino, intelligente, sensibile, molto colto e con un pisello che se proprio non è grandissimo è quantomeno normale. E comunque loro sono come me… non sono delle stronze, fidati… vorranno prima conoscerti e fare amicizia con te e poi valuteranno se essere occasionalmente le tue padrone, anche se quella principale sarò sempre io ahaha”. Io dissi: “padrona, onestamente sono terrorizzato all’idea”. Lei mi disse: “lo so, immagino… anche perché non credo ti sia mai capitato di avere tante fighe attorno in vita tua e adesso addirittura tre strafighe aahah”. Le dissi: “anche per questo sono terrorizzato, quando ho a che fare con questo genere di ragazze sono troppo impaurito e a disagio”. Lei mi disse: “è normale, sei uno sfigato verginello… sarebbe stato anormale il contrario! Comunque non preoccuparti… vedrai che ti piaceranno ed a loro, a quanto ho capito, piaci già… ma non farti strane idee… come ci siamo già detti, niente sesso e niente relazioni, solo seghe ed umiliazioni!”. Dissi: “sì, padrona, è giusto così, padrona”. Mi disse, dandomi un bacio sulla guancia: “felice di sentirtelo dire, sfigatello. Comunque quando arriveranno qui, tu potrai chiamarmi Francesca e resterai in piedi. Prima di tutto è giusto che si instauri un rapporto di complicità anche con loro”. Insomma, passo mezz’ora ed arrivarono le sue due amiche, sia chiamavano Alessia e Linda. Alessia era alta 1,70, capelli neri e lunghi, occhi verdi, quarta abbondante e con un culo marmoreo, ma in generale tutto il suo fisico era così, perché andava da anni in palestra e poi anche lei era tatuata e devo dire che aveva un certo gusto in fatto di tatuaggi. Linda era anche lei palestrata ed aveva lo stesso fisico di Alessia, ma, a differenza sua, era bionda con gli occhi cerulei. Anche lei andava in palestra ed aveva un tatuaggio sulla caviglia sinistra a forma di rosa. Insomma, erano due strafighe proprio come Francesca, che, ai miei occhi, era comunque la più bella. Appena entrate, si salutarono affettuosamente, anche perché erano amiche di vecchia data, praticamente avevano passato una vita insieme e non avevano mai avuto segreti. Finito d salutarsi, tutte e tre rivolsero a me le loro attenzioni. Parlò Francesca, dicendo: “allora, ragazze… lasciate che faccia le presentazioni. Lui è il ragazzo di cui vi ho parlato, il mio schiavetto”. Io dissi: “molto piacere di conoscervi”. Risposero: “piacere, noi siamo Linda e Alessia… Francesca ci ha parlato di te e sappiamo chi sei e cosa sei per lei… dobbiamo dire però che non sei davvero male, in fondo sei carino, anche se sappiamo che non hai scopato a 26 anni ahaha”. Io risposi: “grazie, siete molto gentili… Francesca mi ha detto siete molto affabili e che con voi si può parlare e devo dire che è vero”. Insomma, ci prendemmo da subito in simpatia e questo era già qualcosa, anche se avevano già mostrato quanto potessero essere cattivelle facendo riferimento alla mia verginità in tarda età. Francesca prese la parola e disse: “dai, ragazze, andateci piano con lui… è un verginello che si imbarazza facilmente quando deve aver a che fare con strafighe come noi, quindi cerchiamo di metterlo a suo agio, altrimenti ci rimane secco ahhaah”. Io ormai ero rosso come un peperone per l’imbarazzo… non avevo mai avuto a che fare con questo genere di ragazze, in fondo. Francesca disse: “dai, stai tranquillo, schiavetto… a loro piace scherzare non preoccuparti… ora facciamo che per te siamo delle amiche con cui parlare in amicizia, in seguito vedremo il da farsi”. In effetti, tutte e tre si comportarono da buone amiche… vollero sapere tutto di me e mentre parlavo le vedevo molto interessate alla mia vita… in fondo, pur essendo uno sfigatello vergine, non ero certo un incapace totale… avevo comunque un titolo di studio, giocavo a calcio e facevo concorsi che mi stavano andando bene… prese la parola Alessia e disse: “beh, Francesca… il tuo schiavetto non è proprio un inetto… a me sembra davvero un gran bravo ragazzo! E poi si vede che è colto, intelligente e ben educato!”. Disse poi Linda: “si, è vero… è strano che in realtà non abbia mai scopato… cioè, non è così male… magari qualcosa si può migliorare, ma nel complesso non è uno di quelli veramente sfigati che ci sono in giro”. Disse Francesca: “beh, no, ragazze… io l’ho scelto anche per questo… in realtà, lui è stato purtroppo vittima di troppe cretine che ha conosciuto… non sembra, ma lui ci soffre per queste cose, perché si sente punto nell’orgoglio e poi perché è brutto essere rifiutati, immagino. Sì, gli ho fatto il lavaggio del cervello e, come vedete, è un giocattolino nelle mie mani, ma non me ne approfitto, perché questo che facciamo è un gioco che lui ha libertà di interrompere in qualsiasi momento. A dirla tutta, per me potrebbe tranquillamente avere una ragazza, ma per il momento è il mio sfigatello personale e non penso di voler cambiare le cose… anche perché ho molti progetti per lui”. Io dissi: “io sono contento così, Francesca… non credo di voler cambiare, per me sei un punto di riferimento e sei la migliore di tutte!”. Lei, sorridendo, mi carezzò la guancia e disse: “molto bravo, schiavetto, molto bravo”. Disse Alessia: “Francesca, sei davvero molto fortunata… magari avessimo anche noi uno che ci mostra così tanto affetto. Ci capitano solo cafoni e cretini!”. Disse Linda: “è vero… cioè, hai tutte le fortune Francesca… non solo ti sei trovata il gran figo di turno, ma hai pure uno che ti tratta come una regina e che farebbe di tutto per te!”. Disse Francesca: “beh, ragazze… a parte tutto, ancora non avete visto l’ultima cosa del mio schiavetto… ossia la sua dotazione, se così si può chiamare ahaha”. Disse Alessia:” ah, sì… giusto siamo curiose… vediamo se almeno ha un cazzo decente”… mi ordinò Francesca: “schiavetto, giù i pantaloni e fuori pisellino! E ora inizia a chiamarmi padrona!”. Io risposi: “subito, padrona!”. Appena abbassai i pantaloni, tutte e tre lo fissarono. Prese la parola Linda e disse: “mmm… beh, non è poi così piccolo, eh… cioè, forse per Francesca non basta, ma per noi potrebbe anche andare bene, o no, Alessia?”. Disse Alessia: “beh, sì… ne ho visti anche di più piccoli e me li sono scopati lo stesso, non vedo perché questo non potrei scoparmelo ahaha”. Disse Francesca: “Ragazze, non fatevi stranee idee… questo sfigato deve rimanere vergine per il mio divertimento, quindi per lui il sesso è off limits ahaha”. Disse Linda: “oh, che peccato… niente figa per te… vabbè, dai almeno puoi farti le pugnette per Francesca, ci ha detto che sei bravo a fartele ahaha”. Disse poi Alessia: “Francesca, ma almeno lo hai misurato… cioè vorrei capire le misure reali”. Disse Francesca: “beh, non in realtà non ho provveduto… anche perché appena lo tocco, potrebbe sborrare ahaha”. Disse Alessia: ” ahaha certe volte sai essere proprio stronza, sai? No, sul serio, io fossi in te lo farei… va bene che al tuo sfigatello non ldà nessuna, ma almeno cerchiamo di capire!”. Disse Linda: “sì, è vero anche io sono curiosa”. Disse Francesca: “e va bene, prendiamogli le misure… mi raccomando, schiavetto, ora che lo misuriamo cerca di non sborrarmi in mano, altrimenti ti do una sculacciata davanti a loro, ci siamo capiti?”. Io dissi: “sì, padrona, ci simo capiti”. Francesca si alzò per andare a prendere il metro per misurarlo, mentre Alessia, che forse mi aveva preso particolarmente in simpatia, mi disse: “senti… ma tu sei davvero felice con Francesca? Davvero ti piace farti trattare così? Non ti piacerebbe invece poterti fare una bella scopata con una bella figa come?”. Questo lo disse sfiorandosi le sue tette per cercare di provocarmi, ma io le dissi: “beh, guarda, Alessia… la mia padrona fa così, ma in fondo mi vuole bene, il nostro è un gioco… e poi io ve ne ho parlato, sono stato rifiutato sempre da tutte, non interesso mai a nessuna, quindi per la mia inettitudine con voi donne è giusto che io paghi e che sia lo schiavetto di una strafiga come lei”. Alessia disse: “secondo me tu ti colpevolizzi troppo… cioè, capisco il gioco, capisco tutto… ma secondo me ti stai gettando una croce addosso veramente insostenibile”. Disse Linda: “già, anche secondo me… allora, è vero che magari hai conosciuto ragazze che ti hanno fatto del male in maniera eccessiva… ma non è che ti hanno detto 6 o 7 e ti diranno tutte no… può succedere di farsi dire no… io ti dico la verità, a noi tre, anche a Francesca, interessi… te la potremmo anche dare, eh, perché secondo tutte noi non sei totalmente da buttare!”. Questo Linda lo disse accavallando e scavallando le gambe a intervalli regolari, penso al fine di provocarmi qualche erezione… che non arrivò ma divenne un pò barzotto… poi arrivò Francesca e disse: “bene, ecco il metro… adesso prendiamo le misure del tuo pisellino”. Francesca però noto un leggero rigonfiamento e disse: “sfigatello, come mai questo leggero rigonfiamento? Cosa è successo?” Io avevo paura di parlare e mi venne in aiuto Alessia, che disse: “non è colpa sua Francesca, lo abbiamo provocato un po’ e si è leggermente eccitato, penso sia normale… poi, gli stavamo dicendo che in fondo potrebbe anche farsela una scopata con noi e la sua fantasia sarà volata un po’ troppo…” Francesca disse: ” ahahah siete proprio delle puttanelle certe volte” e Linda disse: “ah, sì, è tu che sei? ahahah”. Risero tutte e tre, istavano scherzando, in fondo erano amiche. Disse Francesca: “va bene, sfigatello… credo sia normale, visto che fighe del genere che ti parlano così tu non le hai mai conosciute, quindi per questa volta ti perdono… però ora dobbiamo prendere le misure e le dobbiamo prendere sia da moscio che da duro… quindi ora te lo facciamo ammosciare un pò”. Francesca prese dal freezer un impacco di ghiaccio e me lo pose sul pisello: “vedrai che con questo ti ritorna subito moscio”. In effetti si ammosciò subito, evidentemente avevo bisogno di raffreddare i miei bollori causatimi da Alessia e Linda… poi Francesca prese il metro e misurò: “mh, bene… da moscio è 14,5… beh, dai non male, già solo così sei quasi nella media. Ora menatelo un po’ e fallo diventare duro”. Bastarono pochi colpi per farlo diventare di marmo… poi Francesca lo misurò e disse: “18 cm… mh, però… con le misure non siamo messi male, eh… quasi ci sorprendiamo che tu non abbia mai scopato con nessuna”. Espressero la stessa opinione anche Linda e Alessia, che, come Francesca, ne avevano visti di cazzi, anche più piccoli, e se ne intendevano. Disse poi Francesca: “bene, schiavetto… abbiamo definitivamente appurato che non sei un microdotato, ma ciò non toglie che resti comunque uno sfigato… essere vergini a 26 anni è un vergogna, sai?”. Risposi io: “sì, padrona, ne sono ben cosciente, per questo io accetto che le mie chiami sfigato, perché è la verità”. Risero tutte e tre e disse Alessia: “porca miseria, Francesca… questo l’hai ridotto proprio male, eh…”. Disse Francesca: “sì, ma a lui non dà fastidio… si è sottomesso volontariamente al mio volere e volontariamente mi ha permesso di fargli il lavaggio del cervello, io non l’ho proprio costretto e l’ho lasciato libero. Avrebbe anche potuto scegliere di scoparmi e basta, ma ha scelto quello che sentiva di essere, cioè un verginello sfigato e io l’ho aiutato a realizzare sé stesso”. Disse Linda: “vabbè, se gli va bene così…”. Prese la parola Alessia: “Francesca, ma cambiando discorso, come va col tuo nuovo ragazzo?” Rispose FRancesca: “beh, bene, è un figo pauroso… abbiamo già scopato e gli è piaciuto talmente tanto che mi ha chiesto di fidanzarsi con me… tra qualche giorno lo rivedo, me lo scopo di nuovo e poi sarà ufficiale…” Disse Linda: “è brava Francesca, ti sei trovata proprio un bel partito… con quello ti sistemi a vita… vedi di non fartelo scappare”. Alessia disse: “già… anzi, magari potresti venire un po’ in palestra per farti un po’ più definita e più soda… per carità, sei una gnocca stellare, ma potresti veramente farlo impazzire se fossi più soda”. Disse Francesca: “sì, lo so… ma non riesco mai a trovare un po’ di tempo per venire… il lavoro mi prende molto tempo”. Disse Linda: “beh, Francesca tra l’altro noi ti avevamo dato un termine per iscriverti, ma è scaduto… sai che cosa sarebbe successo nel caso non ti fossi iscritta nei termini?”. Disse Francesca: “sì, mi avreste sculacciata per non averlo fatto”. Disse Alessia: “già, secondo me te la meriti… ti diamo questo consiglio per il tuo bene e tu te ne freghi altamente… questo non va bene!”. Disse Linda: “è vero, mi sa che la nostra Francesca merita una lezione… forza, troietta, mettiti sulle mie ginocchia!”. Francesca stava per farlo, ma io volli intervenire: “aspettate!”. Mi disse Linda: “tu che vuoi, sfigato? La cosa non ti riguarda!”. Io dissi: “no, la cosa mi riguarda eccome! Francesca è la mia padrona e non trovo giusto che una padrona venga sculacciata così!”. Francesca disse: “non ti preoccupare, eravamo rimasti d’accordo così ed i patti sono patti”. Dissi io: “no, padrona… lei questo non le deve subire. L’unico che la può sculacciare deve essere il suo fidanzato e comunque queste sono cose che devono subire gli schiavetti… per cui io voglio essere punito al suo, padrona!”. Linda disse: “cioè, tu vorresti prenderti una sculacciata al posto di una che non te la dà, ti usa, ti umilia e ti tiene come il suo personale passatempo? Ma sei davvero uno sfigato!”. Io dissi: “sì, lo sono… ma quello che mi preme ora è che la mia padrona stia bene e se, questo può farla stare bene, intendo offrirmi al posto suo”. Nessuna di loro poteva credere alle sue orecchie. Venne vicino a me Francesca e, dandomi un bacetto sulla guancia, disse: “schiavetto, quello che stai per fare per me va ben al di là di una semplice devozione… per te ormai conto solo io e nulla più!”. Linda disse: ” va bene, allora… così sia. Vieni sulle mie ginocchia, sfigato!”. Mi fiondai subito e Linda disse: “bene, orati dico ciò che ti aspetta… alla tua padrona avevo pensato di dare 100 sculacciate, 50 per chiappa… ma siccome le cose sono cambiate, tu ne avraiil doppio, quindi 200, cioè 100 per chiappa, con una pausa crescente da una serie e l’altra… 2 minuti di pausa per la prima, 3 per la seconda, quattro per la terza e 5 per la quarta… e sappi che le ultime 10 dell’utima serie saranno più forti. Ti sei voluto sacrificare per lei che ti usa e ti umilia a piacimento, quindi queste sono le condizioni”. Io dissi: “il mio unico pensiero è che la mia padrona stia bene. il resto non conta”. Disse Linda: “che sfigato che sei! Bene, iniziamo!”. La punizione fu durissima… dopo la terza serie iniziai ad avere dei problemi e stavo anche per venire, perché la situazione mi eccitava. Dissi alla mia padrona: “padrona, sento che sto per venire e non voglio farlo senza il suo permesso”. Mi disse: “va bene, meriti un aiuto, sfigatello”. Prese la gabbietta di castità e me la mise: “questa ti aiuterà a non sborrare senza il mio permesso. Ti aiuto volentieri, perché ti sei preso il doppio degli sculaccioni che avrei dovuto prendere io. Sei davvero il miglior schiavetto del mondo!”. Disse Alessia: “quanta devozione che ti mostra sto sfigato… sa che non gliela darai mai e si sacrifica addirittura per te ahaha”. Disse Francesca: ” te l’ho detto, l’ho manipolato per bene ed ora non è altro che un giocattolino nelle mie mani”. Disse Linda: “bene, sfigato… preparati… questa sarà una serie terribile… se vuoi, urla e piangi, tanto non sei altro che una femminuccia!”. Linda mi massacrò ed io iniziai a piangere e ad urlare. La mia padrona, vedendomi impaurito, venne vicino a me, si sedette di fianco a Linda, mi poggio la testa sulle sue gambe e, mentre mi accarezzava, disse: “tranquillo, sfigatello… è quasi finita, tranquillo… dopo come ricompensa ti faccio fare un bel segone davanti a tutte noi! Oggi ti sei superato e lo meriti”. Arrivammo alle ultime 10 sculacciate e Linda disse: ” preparati, sfigato… queste saranno le più violente”. Disse Francesca con una voce Angelica: “dai, tranquillo, sfigatello… ci sono io, su stai tranquillo”. Gli ultimi sculaccioni di Linda furono terrificanti, ma la mia padrona mi diede la forza di sostenerli con il suo sostegno. Una volta finito, mi disse Francesca: “bravo sfigatello, ti sei preso questa punizione per me, mai nessuno lo avrebbe fatto, neppure Marco… vabbè, ma lui mi deve scopare, tu invece mi devi fare da zerbino ahaha”. Risero pure le altre due. Poi disse Linda: “senti, Francesca, ma non è che gli dobbiamo mettere un po’ di crema per il rossore?”. Disse Francesca: “no, lui deve restare così… la deve sentire tutta… gli resterà più impresso questo momento ed aumentare la sua devozione nei miei confronti… giusto, sfigatello?”. Risposi: “sì, padrona, ha regione”. Poi la mia padrona disse:” bene, schiavetto… come ti avevo promesso, puoi farti un bel segone per noi tre mentre tiriamo fuori le tette”. Francesca mi tolse la gabbietta di castità, mi fece inginocchiare e, dopo che misero tutte e tre le tette di fuori, disse: “FORZA, SFIGATO! SEGATI! E fallo con la cappella di fuori, perché tanto è l’unico modo che avrai per scappucciare il cazzo ahaha”. Mentre mi segavo Alessia e Linda dissero: “ma guarda… ha difficoltà a tirarsi fuori la cappella a 26 anni… che verginello sfigato ahaha”. Mi stavo segando e dopo nemmeno 5 minuti venni come una fontana con 5 schizzi di eccezionale portata. Dopo aver fatto questo Francesca mi disse: “molto bene, segaiolo, bravo! Adesso vieni qui e ringraziaci per averti fatto segare!”. Dissi: “grazie, mie padrone, per avermi fatto segare permettendomi di guardarmi le vostre favolose tette”. Risero tutte, divertite dal fatto dal fatto che mi facessi umiliare dalla padrona Francesca, pur sapendo che non mi avrebbe mai permesso di perdere la verginità con delle strafighe del genere. Una volta finito, disse Francesca: “bene, ragazze… è stato divertente. Ora si è fatto tardi e io ed il mio schiavetto vogliamo riposarci un po.”. Disse Alessia: “va bene, ci vediamo allora, tesoro… buon riposo”. Si salutarono con un bacetto sulla guancia e, mentre se ne andavano, salutarono anche me e mi dissero, facendo l’occhiolino: “è stato un vero piacere, sfigato, speriamo di rivederci presto!” Una volta uscite, venne vicino a me la padrona e mi disse: “oggi sei stato davvero bravissimo, ti sei preso pure una sculacciata per me… credo che adesso il nostro rapporto sia ormai consolidato. Tu sei MIO E farò di te tutto ciò che voglio!”. Io dissi: “sì, padrona, sono suo!”. Mi disse dandomi un bacio sulla guancia: “bravo, sfigato, bravo!”.

Francesca, infatti, non aveva ancora finito con me ed a breve avrebbe potuto decidere anche di come gestire la mia vita anche economica e lavorativa, mentre lei se la sarebbe spassata con il suo nuovo ragazzo… ma questa è una storia che racconterò in seguito…

CONTINUA

P.S.: spero vi stia piacendo e sappiate che è ancora lontana la fine… ovviamente si accettano anche critiche, complimenti, proposte di miglioramenti che poi valuterò…

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