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Quel pomeriggio Camilla non si sentiva proprio bene, fu così che le amiche decisero di andare a trovarla a casa, abitando tutte nel centro storico. Nell’arco di mezz’ora arrivarono tutte, Floriana, Francesca e Viola. 

Una mezz’ora di chiacchiere, bevvero un caffè e fumarono una sigaretta. Francesca notò nell’amica indisposta uno sguardo piuttosto sofferente e chiese maggiori spiegazioni sul suo malessere. 
– Cos’hai esattamente? 
– Come al solito non riesco a liberarmi, ad andare in bagno e ho un discreto mal di pancia! 
Francesca ribadì. 
– Hai preso qualche cosa? 
– Ho preso delle pastiglie ma non hanno fatto effetto! 

La discussione incuriosì anche Viola e Floriana, che intervenne. 
– Le pastiglie le ho provate anch’io… ma non fanno molto. 
Camilla vuotò il sacco. 
– Volendo il medico mi ha detto di provare con una supposta o un clistere. Ma sono pratiche che io amo poco, soprattutto il clistere. 

Viola, sua amica d’infanzia, stava finendo proprio durante quell’estate il corso da infermiera professionale. Il gruppo di ragazze si fidava ciecamente di lei, che in effetti era molto capace delicata ed esperta, visti i tre anni di tirocinio. 
Si sentì di intervenire. 
– Io in casa ce l’ho quella roba, tra quello che riesco a prendere in ospedale e quello che compra mia madre! 
Camilla sapeva che l’amica abitava a poche centinaia di metri da lei, ma era ben poco invogliata all’idea della supposta o peggio della peretta. Ma iniziava a stare effettivamente male. 
si sentì in obbligo di accettare l’offerta. 
– E va bene… Al limite se queste pastiglie continuano a non fare effetto prenderò qualcos’altro… 

Le ragazze raccolsero le loro cose e Camilla si infilò solo un paio di scarpe da tennis, e rimase con la tuta che già indossava. 
Uscirono di casa per andare a piedi da Viola. 
Cinque minuti dopo salirono le scale del palazzo. Una volta entrate le quattro amiche si sedettero sul divano a vedere la televisione e a parlare del più o del meno, in attesa della decisione dell’amica. 

Dopo qualche minuto Floriana vedendo il viso sempre un po’ sofferente di Camilla le richiese come stava. 
– Sempre uguale più o meno… 
Al che Viola forte anche della sua esperienza, e sapendo quanto i lassativi presi per via orale contassero ben poco, provò di convincere l’amica. 
– Cami, prova con la supposta 
– Se vuoi te la mette una di noi! 
Questa frase oltre che lo sbigottimento di Camilla, generò una strana euforia anche sulle altre ragazze. 
– Sì dai Cami te la mettiamo noi!! 
Disse Francesca con entusiasmo. 

Non credeva alle sue orecchie. Le sue amiche erano vogliose di metterle una supposta? 
Mentre lei, provava solo imbarazzo. 
– Scherzerete! Mi vergogno!! 
– – Poi non ci troverei niente di bello nel vedermi nuda e di mettermi una supposta! 
Floriana cercò di stemperare un po’ gli animi buttandola sullo scherzo. 
– Dai è per far le stupide… Ti avremo vista nuda mille volte!! 
Le fece eco Viola. 
– Dai Cami! Così faccio anche un po di pratica su una persona decente anzi che su delle vecchie!! 
Scoppiarono tutte a ridere. 
Non ci trovava nessun senso in questa situazione. Ma ormai era evidente che le pastiglie non avrebbero fatto effetto e vista l’intimità che aveva con quelle ragazze si convinse. 
– E va bene! Se proprio ci tenete tanto!! 

Viola si alzò e si allontanò per prendere il necessario. Mentre si stava allontanando diede le prime istruzioni all’amica. 
– Cami, sdraiati sul divano e tirati giù pantaloni e mutandine. 
Con una leggera titubanza eseguì gli ordini. 
Si abbassò prima i pantaloni della tuta, che scoprirono subito il sedere, portava un carinissimo perizoma color turchese. Poi con un colpo deciso si abbassò pure quello, rimanendo nuda dalla vita in giù, con solo un paio di calzini bianchi di cotone molto corti. Sfilato il perizoma dalle gambe si sdraiò sul divano, con le amiche sedute accanto a lei a guardarla. 
Intanto tornò Viola con un po’ di cose, guanti in lattice, un tubetto simile a gel e una confezione di supposte di glicerolo. 

Alla vista del gel Floriana rimase colpita: 
– Nooo?! È vaselina? Non l’avevo mai vista!! 
– Non è proprio vasellina, è meglio, lo chiamano KY gel, è a base d’acqua. 
– – Lo fa anche la HATU per secchezze vaginali o per il sesso…. Insomma hai capito? 
Le spiegò Viola in termini facili. 
– Si ho capito! 
– – Ma serve per lubrificare Cami? 
Viola, un po’ seccata dalle continue domande di Floriana tagliò corto. 
– Sì, se vuoi fallo tu mentre mi metto i guanti. 
Floriana accettò subito volentieri il ruolo appena assegnatole. 
– Va bene! Lo farò subito. 
Camilla nel frattempo aveva ascoltato la strana conversazione spalancò gli occhi dallo stupore e le venne spontaneo fare alcune domande. Girò la testa verso le due amiche. 
– Lubrificare da Flo?? 
– – Perché? Non sarà mica enorme questa supposta! 
Viola dall’alto delle sue esperienze frenò subito le sue proteste. 
– È una normalissima supposta. Ma suppongo che il tuo ano sia piuttosto secco. L’attrito potrebbe essere fastidioso, per questo preferisco lubrificarti. 
Una spiegazione tanto esaustiva la convinse. 
– Ok… Allora va bene! 
Ma mentre lo diceva pensava però già al fatto che una sua amica la dovesse toccare in parti così intime. Tacque, per fare un po’ la parte di quella coraggiosa. 

Floriana nel mentre chiese ulteriori istruzioni all’amica infermiera. 
– Devo mettermi i guanti? 
– Certo! È più igienico e poi non ti ungi le dita! 
Ne prese un paio di guanti dalla confezione e li indossò, con aria soddisfatta, come se si sentisse una crocerossina. 
Francesca, Viola e anche Camilla non poterono fare a meno di ridere. 
Floriana prese il tubetto e si avvicinò a Camilla. Si sedette di fianco a lei, aprì il gel, se ne fece colare un po’ su due dita della mano destra e senza dire nulla iniziò a passare l’indice e il medio tra le natiche dell’amica sdraiata, facendosi largo. 
La reazione di Camilla fu immediata 
– AH!! È freddo!! 
Floriana non ci diede peso. All’inizio avvertì un po’ di rigidezza, poi pian piano sentì i glutei dell’amica rilassarsi. 
Eseguì l’operazione di lubrificazione con una decina di sfregamenti, muovendo le dita su e giù. Poteva, con questo profondo movimento, a volte anche leggermente rotatorio (proprio per andare a cospargere ogni parte) sentire la fessura delle labbra e le piccole grinze dell’ano. 
Nel mentre si era avvicinata Viola con in dosso già i guanti e in mano una cartina argentata, la supposta appunto. 

– Flo, adesso tieni leggermente allargato il sedere di Camilla, così facciamo meglio. 
Acconsentì. 
afferrò le belle chiappe dell’amica e le allargò, in modo da scoprire il luccicante buchino, vista l’abbondante quantità di gel. 
Viola scartò velocemente la supposta di glicerina, di medie dimensioni, si piegò leggermente verso l’amica sdraiata sul divano e, prima appoggiando delicatamente la punta all’ano, poi infilandola con un colpo deciso, la fece sparire nel culo dell’amica. 
Non mancò ovviamente, proprio come le avevano insegnato, di accompagnare il lassativo con la punta del dito; cosa quest’ultima che fece inarcare la schiena e contrarre i muscoli del sedere alla poverina. 
L’infermiera chiese subito un parere. 
– Sentito dolore? 
– No. Sei stata brava! Mi brucia solo un po’. 
– È normale, tra poco inizierai anche a sentire lo stimolo, ma cerca resistere almeno un minuto perché faccia effetto. 
Camilla ancora sdraiata, iniziò a contrarre le natiche, il suo buchino iniziava a bruciarle parecchio. 
– Ho paura che abbia già iniziato a fare effetto… Oddio!! 
Iniziò a contorcersi come una bambina infilando la testa tra i cuscini del divano. 
– MMM non resisto!!!! 
Viola le diede il benestare. 
– Ok Cami, Puoi andare. 
Si alzò di scatto e tutta nuda senza neanche coprirsi la passerina, corse con una goffa corsetta verso il bagno. Questo fece ridere di gusto le tre amiche rimaste in salotto. 

Dopo circa cinque minuti Camilla tornò in salotto con il viso un po’ provato, ma non soddisfatto. Si chinò, prese il perizoma, lo infilò e si sedette sul divano. 
Francesca fu la prima ad interrogarla. 
– Allora? Ti sei liberata? 
– Poco poco. Ho spinto molto ma per me ho fatto la supposta e poco più… Mi sento ancora gonfissima! 
Viola disse la fatidica frase che Camilla non avrebbe voluto sentire. 
– Vuoi provare con un clistere? Ho idea che sia l’unica soluzione. 
Camilla rimase impietrita, era da un po’ che pensava che sarebbe finita così. Ma l’idea del clistere proprio non le andava giù. Che vergogna, e che dolore! 
– No Viola, ho paura, deve essere tremendo! 
– Capisco che non ti piaccia, ma fidati che è la cosa migliore. Funziona sempre. 

Francesca parlò, quasi in una confessione. 
– L’anno scorso me l’hanno fatto! 
Lo sguardo delle ragazze si rivolse verso di lei. 
– Era più di una settimana che non andavo in bagno, lo dissi a mia madre e mi consigliò di farlo. 
– Chi te l’ha fatto?? 
Chiese Viola incuriosita. 
– Ero a Roma, me l’ha fatto mia cugina Arianna, in casa aveva già tutto 
– Non è stato così tremendo… 
– All’inizio mi vergognavo molto, ma mia cugina riuscì a mettermi a mio agio, alla fine fu anche rilassante! 
Intervenne pure Floriana, famosa per i suoi gossip. 
– Sì sì… me l’ha detto anche Silvia che è una pratica rilassante… Credo che lei se li faccia addirittura da sola! 
Viola riprese le redini della conversazione. 
– Cami, decidi tu 
– – Io l’occorrente ce l’ho… basta un po’ di acqua calda e un po’ di sapone neutro. 
Camilla era ancora piuttosto titubante, pensava all’idea di esporsi così davanti alle amiche. 
– Mi vergogno, sapete che sono pudica. 
– – UFFF! Proprio a me doveva capitare! 
Viola proseguì con strano interesse nell’opera di convinzione. 
– Qua siamo tranquille, siamo tutte amiche da tanto tempo e abbiamo la casa libera tutto il tempo che vogliamo. 
– – Sono cose che possono capitare a chiunque, tu hai anche la fortuna di avere amiche disponibili. Pensa se te lo dovesse fare un medico qualsiasi. 

In effetti Camilla pensò all’ipotesi del suo medico, amico di famiglia da anni, o peggio ancora di un qualunque infermiere del pronto soccorso. 
– E va bene, proviamoci! 
– Però mi raccomando… Non ditelo in giro, se no i ragazzi mi prenderanno in giro per sempre! 

Viola, ormai a capo della situazione consigliò di eseguire tutta la procedura in camera da letto, sia per il fatto che il clistere era meglio farlo sdraiati sia per la maggiore vicinanza al bagno. 
Le ragazze si accomodarono quindi in camera da Viola, prendendo con loro il gel e la confezione di guanti in lattice. Viola prese dall’armadio due grandi asciugamani e li sistemò sul letto e con fare certo spiegò la procedura. 
– Questi sono per evitare disastri!! 
– – Cami intanto se vuoi toglierti di nuovo gli slip io vado a preparare il tutto in bagno. 
– – – Tu Fra vieni ad aiutarmi. 
Mentre Camilla iniziava a spogliarsi in compagnia di Floriana, le due uscirono dalla camera per andare nel bagno. 

Viola aprì subito il rubinetto per far scaldare l’acqua, poi aprì il mobiletto e cominciò a cercare il necessario. Francesca alle sue spalle non potè non notare l’intero set di perette e cannule all’interno del mobile. 
– Accidenti, quante ne hai?! 
– Sai, sono tutte prese all’ospedale o da mia madre. È un po’ maniaca per queste cose! 
– Le farai una peretta? 
– No, userò la cannula lunga con la borsa appesa. 
Francesca ripensò alla sua esperienza. 
– Mia cugina mi fece una peretta… Ricordo che non era nemmeno enorme! 
– Le perette e i microclismi danno meno fastidio, sono sicuramente meno invasivi, ma credo che Camilla sia molto costipata quindi dei due è meglio che soffra un pelo adesso ma che si svuoti per bene. 
Si girò, in mano teneva una busta ermetica contenente una cannula verde enorme. 
Francesca la guardò attentamente, sarà stata lunga 25 centimetri e larga vicino alla punta almeno 3. La punta aveva due rigonfiamenti e dei fori laterali, che immaginò servissero a distribuire meglio il liquido. 
Nell’altra mano reggeva un tubo lungo circa un metro e mezzo con a metà una specie di valvola, e una borsa dell’acqua calda, di quelle arancioni di una volta. 
Francesca si rivolse a Viola con grande stupore. 
– Vuoi usare quella?? 
– Sì, so che è un po’ grande, ma credo che sia bloccata un po’ in alto, quindi questa è perfetta. 
Francesca si preoccupò per la povera amica. 
– Ma le farà male? 
– Ci sono due momenti. L’inserimento della cannula, se lei collabora e noi la lubrifichiamo bene, non sarà tremendo. 
– – Se lei non ha mai subito un clistere invece il liquido potrebbe darle fastidio. 
Continuò con i preparativi. Prese il sapone neutro e ne versò un po’ dentro la borsa dell’acqua calda. Poi scartò due supposte di glicerina e le fece cadere anche queste all’interno. 
Francesca che guardava attonita, voleva ormai sapere tutto di questa particolare procedura. 
– Cosa servono due supposte all’interno? 
– Si sciolgono col calore dell’acqua. La glicerina irrita leggermente le pareti dell’intestino e va ad aumentare lo stimolo. 
– Ma le darà piuttosto fastidio!? 
Questa volta Viola si rivolse a Francesca con tono seccato. 
– Probabilmente sì. Ma dopo una settimana che non vai di corpo questa è l’unica soluzione. Se peggiora può anche diventare un caso chirurgico! 

Aggiunse altra acqua calda, prese il tubo e lo avvitò alla borsa, infine scosse energicamente il tutto per una ventina di secondi. Prese la cannula lasciandola nella confezione e si avviò verso la camera da letto, Francesca la seguì. 

Floriana e Camilla stavano chiacchierando, la prima seduta da una parte del letto e l’altra già sdraiata a pancia sotto senza mutandine, con solo maglietta e calzini. 
Camilla si girò verso le amiche appena entrate, lo sguardo sì fermò subito sugli oggetti tra le mani di Viola, ma prima che potesse intervenire Viola la fermò. 
Cami, non ti preoccupare…L’aspetto può sembrare inquietante, ma fidati che non è niente. 
– – Adesso dai ascolto a me e in dieci min abbiamo finito. 
Le disse con tono rassicurante. Ma Camilla non era per nulla rilassata, il cuore le stava esplodendo nel petto e una strana sensazione di calore la stava avvolgendo. Ma preferì dare ascolto all’amica. 
– Ok Viola, sai che mi fido di te. 
Viola sorrise e ricominciò a dare ordini alle amiche. 
– Flo tu prendi la borsa e la tieni sollevata, tu Fra invece mettiti i guanti così mi dai una mano. 
Francesca eseguì. 
– Tu invece Cami devi metterti appoggiata sulle ginocchia e sui gomiti. 
L’amica si girò di scatto e con aria incredula e spaventata. 
– Alla pecorina??? 
– È la posizione migliore, il liquido scende meglio! 
Borbottando per il disappunto si mise in posizione. 
Era rossa di vergogna. Esistono poche posizioni così umilianti, era completamente esposta davanti alle sue amiche. 
Si vedeva completamente il buchino ancora roseo, le grandi labbra e quel filo di peluria che era solita tenere. 
Viola chiese a Francesca di allargare un po’ le natiche dell’amica mentre lei avrebbe di nuovo lubrificato l’ano. Francesca obbedì senza domandare nulla. 
Il contatto delle mani dell’amica la fecero imbarazzare ulteriormente, e in quella posizione dovette anche rispondere alla domanda di Viola. 
– Sei vergine dietro? 
Camilla quasi balbettò. 
– Mah.. mah…più o meno… mai più di un dito… 
– – Ma cosa cambia? 
– Vedi, ungerti bene anche internamente, per far scorrere meglio la cannula. 

Mentre ascoltava la spiegazione girò la testa verso l’amica e vide lo strumento in oggetto. 
– E quella cos’è??? 
– – Non se ne parla!!! Io non faccio niente!! 
Disse sbottando. Provò a tirarsi su dal letto ma Floriana all’improvviso le diede due sonori sculaccioni, stampando le cinque dita sul gluteo di Camilla. 
– Smettila di far la bambina!! 
Francesca scoppiò a ridere, e Viola cercò di rincuorare la poverina. 
– Cami non ti preoccupare, ti infilerò un dito ben cosparso di gel in modo da lubrificarti anche le pareti del retto. Sarò molto delicata, te lo prometto. 

Prese quindi il gel e ne fece cadere due grandi gocce dense proprio in mezzo al sedere dell’amica, poco sopra l’ano. Con il medio della mano destra iniziò sapientemente a sfregare il gel sull’orifizio, iniziando pian piano a fare pressione verso l’interno. La prima falange entrò senza problemi. Poi iniziò a trovare un po’ di resistenza. 
– Devi rilassarti, se no è peggio. 
– Ma fa male! 
– Spingi un po’ in fuori come se andassi in bagno. 
Così fece e in un attimo il dito scomparve all’interno. 
Un dolore acuto che le fece inarcare la schiena e stringere i muscoli dell’ano, ma ormai era fatta. 
Viola iniziò a muovere lentamente il dito dentro e fuori facendolo lentamente roteare. 
Camilla stava lì a denti stretti con la faccia rivolta al muro, pensando che la sua migliore amica le stava infilando bellamente un dito nel culetto! La stava masturbando analmente o solamente lubrificando? Non seppe darsi una risposta. 
Anche le altre erano come impietrite, Floriana con la borsa in mano e il tubo penzolante attendeva il suo momento, Francesca invece con le mani sul sedere dell’amica, la teneva dilatata per facilitare il lavoro a Viola. 
Ma negli occhi di queste tre improvvisate infermiere vi era uno sguardo leggermente perverso. Viola ruppe il ghiaccio e il silenzio. 
– Fra, puoi lasciare la presa. 
– – Prendi la cannula e lubrificala completamente. 
Francesca eseguì all’istante, mentre Viola tornò a spiegare la procedura all’amica paziente. 
– Ora Cami, ti toglierò il dito per far posto al clistere, tu resta rilassata e come prima spingi un po’ in fuori. 
– Va bene, ma ti prego di essere delicata! 
Le disse con tono sottomesso. 
Con un rapido gesto tolse il medio dal sedere e con la sinistra impunto la punta della cannula e iniziò a premere. 
Come aveva immaginato trovò resistenza e iniziò a fare pressioni alternate ruotando la punta. Fece sempre più forza per poter penetrare completamente l’ano di Camilla, che pian piano cominciò ovviamente a lamentarsi emettendo piccoli suoni. 
Floriana appoggiò la mano sui capelli dell’amica e le fece una carezza per farle un po’ di coraggio. 
Viola imperterrita continuò a spingere e sul punto di massima dilatazione (3cm appunto) Camilla urlò. 
– AHIA AH AH BASTA!! 
Ma la cannula era dentro e il dolore si era già attenuato. 
Viola la stava spingendo in profondità per tutti i possibili centimetri che alla fine risultarono essere una ventina. 
Camilla col viso quasi stravolto si sentiva impalata, una sensazione per lei totalmente nuova, lì a quattro zampe con tutto in bella vista e 20cm si tubo su per il culo. 
Viola disse a Francesca che poteva lasciare la presa. 
– Cami scusa se ho spinto un po’, ma è meglio un po’ di dolore iniziale e basta. 
– Ora come stai? 
– Mah… non so! Diciamo che è una situazione un po’ strana… 
– – Ora cosa mi tocca? 
Disse con tono quasi polemico. Ma Viola non fece ci fece caso e le spiegò. 
– Adesso Floriana tiene alta la sacca per sette otto minuti e apriamo il rubinetto così inizia a entrare l’acqua. 
– – Avrai la sensazione di essere piena, è un po’ fastidiosa ma sopportabile. Io nel frattempo muoverò un po’ la cannula per distribuire meglio il liquido, questo invece ti piacerà vedrai! 
Floriana alzò la sacca e Viola aprì il rubinetto, la pallina iniziò a girare e il liquido cominciò a riempire l’intestino di Camilla. 
L’infermiera come annunciato iniziò subito a muovere la cannula con piccoli movimenti rotatori, estraendola leggermente per poi spingerla subito in profondità. 
Passarono quasi cinque minuti in silenzio finché la povera cominciò a sentire gli effetti del sapone e delle supposte sciolte nell’acqua. 
– Inizia a darmi fastidio, poi mi sento già pienissima, lo devo tenere molto ancora? 
– Qualche minuto, deve vuotarsi la borsa. 
– –Flo spingi un po’ sulla borsa, così facciamo prima. 
Appena Floriana fece pressione sulla sacca a Camilla sembrò di esplodere, il liquido entrava più velocemente nell’intestino e sempre più in profondità. Il bruciore e il gonfiore erano ormai insopportabili. 
Iniziò a piagnucolare emettendo dei piccoli urletti. 
– MMMM BASTA PER FAVORE!! AHIAAA 

Era in seria difficoltà, se non l’avessero liberata sarebbe esplosa. Ma Viola forte delle sue conoscenze sapeva che era arrivato il momento. 
– Ok finito! 
– – Cerca di alzarti, io ti tengo il clistere infilato e andiamo in bagno. 
Con non poca fatica e piena di vergogna, arrivò a destinazione, con l’amica che reggeva la sacca e il tubo ancora infilato nel sedere. 
Una volta in bagno Viola fece avvicinare Camilla al water standole a fianco. 
– Ora sfilo la cannula e puoi sederti. 

L’operazione fu semplicissima la pancia era talmente piena che il tubo si sfilò in un amen. La poverina una volta seduta sul water non riuscì ad aspettare nemmeno l’uscita dell’amica e iniziò a scaricarsi emettendo notevoli rumori. 

Iniziò a liberarsi prima dell’acqua poi pian paino anche delle feci, emettendo dei rumori e odori veramente forti. 
Era lì seduta e sperava che le amiche non sentissero nulla, si infilò una mano tra le cosce e si toccò la passerina. Non sapeva darsi una risposta ma le labbra erano gonfie e piene di umori. Era eccitata. 
Dopo circa cinque minuti iniziò a pulirsi, prima con la carta poi si mise sul bidet e iniziò a lavarsi accuratamente massaggiandosi molto l’ano, ancora un po’ indolenzito. 

Tornò finalmente in camera dalle ragazze. Francesca se n’era andata da pochi istanti per raggiungere un amico, Viola e Floriana erano sedute sul letto a chiacchierare. Nel frattempo Viola aveva già lavato la cannula nel secondo bagno e preso qualche altro oggetto. 
– Allora Cami come va? 
Chiese Floriana quando la vide entrare. 
– Bè molto meglio!! Ma che fatica!! 
– – Viola, è normale che abbia mal di pancia e mi senta stanchissima? 
– Si è normalissimo. 
– – Infatti se ti va io finirei la pratica. 
– Che pratica?? Cosa intendi?? 
Chiese con un po’ di timore. Ma mentre la sua amica stava per rispondergli posò gli occhi sul comodino e vide degli oggetti per niente simpatici! 
– Cos’è quella roba? 
Disse riferendosi ad una serie di oggetti. Un termometro, dell’alchol, una confezione di siringhe, una bottiglia di olio di vasellina, e un piccolo cuneo di gomma! 
Viola aveva previsto quella reazione e ovviamente non tardò a fornirle un’accurata spiegazione. 
– Stai tranquilla! Per gli spasmi pensavo di farti un altro clistere molto più piccolo con l’olio di vasellina, che calma le pareti intestinali. Per la stanchezza e se per caso ti è venuta anche un po’ di febbre ti faccio una puntura di vitamina B per tirarti su. 

Intervenne così scherzosamente Floriana 
– Hai la fortuna di avere la dottoressa a domicilio!! 
Camilla era lì in piedi mezza nuda che guardava le sue amiche con aria incredula. 
Non avrebbe mai pensato di trovarsi in quella situazione imbarazzante. 
– Basta per favore! Non vi sembra di esagerare? 
Intervenne Viola, con tono severo. 
– Guarda che lo facciamo per te! Dovresti essere felice di avere amiche così disponibili. 
Camilla fu messa così in posizione di non rifiutare e si lasciò andare. 
– E va bene. Mi fiderò di tè. 
– Brava, questo è ragionare! 

Ebbe inizio la seconda parte della procedura. 
– Facciamo così, tu Cami ti sdrai sul letto a pancia in su col sedere vicino al bordo del letto… come se fossi dal ginecologo. 
– – Tu Floriana come prima la ungi un po’. 
Mentre Floriana iniziava a infilarsi l’ennesimo paio di guanti bianchi Camilla replicò stizzita. 
Ma solo delle posizioni così? D’accordo che siamo amiche, ma io mi vergogno! 
– Cami, purtroppo si fanno così queste cose, quindi per favore collabora. 
Camilla con aria sconsolata si sedette nel mezzo del letto, quasi raggomitolata, per non scoprire ulteriormente le sue parti intime. 
Viola si tornò ad allontanare, Floriana di nuovo munita di guanti prese il tubetto del gel e chiese all’amica di aprire le gambe. 
Camilla, rossa in volto esitò un istante, poi appoggiò la schiena al letto e con le gambe leggermente piegate eseguì l’ordine e le aprì. 
Le sue gambe lunghe in questa posizione erano veramente belle, dalla pelle bianca e liscia delle cosce si arrivava alla figa. Aveva le labbra un po’ gonfie, forse a causa di questa strana situazione, era quasi completamente depilata, fatto salvo per una strisciolina di pelo castano che era solita lasciare. 
Floriana dopo essersi versata un po’ di gel sulle dita le chiese di tenersi un po’ allargato il sedere con le mani. Così fece e l’amica iniziò di nuovo a cospargerle l’ano di gel, facendo ampi passaggi, andandole praticamente a lubrificare anche tutte le labbra, quasi fino al clitoride. 
Camilla iniziò a rilassarsi allentando la tensione de muscoli. Floriana memore della precedente situazione ne approfittò per infilare il dito indice nel sedere di Camilla, proprio come aveva fatto Viola, che proprio in quel momento rientrò in camera. 
– Flo… ma non importava che le infilassi un dito dentro, ormai era già bella unta tra la supposta e l’altro clistere! 
Floriana sorrise e si rivolse direttamente alla sua “paziente” 
– Scusa Cami!! Ti ho fatto male? 
In effetti non le aveva fatto male, anzi! Ma cercò comunque di non esternare queste sue strane e nuove sensazioni. 
– No tranquilla, non mi hai fatto male, non iniziare a prenderci gusto però!! 

Nel mentre vide che Viola aveva appoggiato sul mobile della camera una pera veramente grande con attaccato una cannula altrettanto grande, sembrava quasi più adatta ad una lavanda vaginale. Non disse nulla e appoggiò nuovamente la testa sul letto. 

Viola svitò la cannula dalla pera, prese la bottiglia di olio di vasellina e versò tutto il contenuto al suo interno. Floriana, curiosa come sempre, notò questa cosa. 
– Non ci metti dell’acqua? 
– No, glielo inietto così, le calmerà le pareti intestinali dagli spasmi. 
Prese la cannula l’avvito alla pera e si avvicinò all’amica sdraiata. 
Si chinò su di lei e senza nemmeno essersi infilata i guanti, con le dita della mano sinistra allargò le natiche di Camilla, con la destra invece impuntò la cannula nel sedere. 
– Fai un bel respiro. 
E in un secondo infilò tutta la cannula ricurva verso l’alto tra le natiche. 
Camilla, penetrata per l’ennesima volta strinse un po’ i denti, il dolore questa volta fu minimo. 
– Quanto la devo tenere? 
– Qualche minuto e sarà finito, solo che dopo dovrai trattenere il liquido per un po’. 
Nel mentre suonò il cellulare di Viola. 
– Flo, vado a rispondere, tu tieni inserito il clistere e ogni tanto fai un po’ di pressione, se vuoi puoi muovere un po’ la cannula, così il liquido si distribuisce meglio. 
Uscì dalla camera per andare a rispondere. 

Floriana si sedette a fianco dell’amica prese in mano la pera e fece come detto da Viola. 
Non poté fare a meno di guardare le sue parti intime così da vicino e notò le grandi labbra decisamente gonfie e umide. 
– Cosa ne pensi Cami? 
– Di cosa? 
– Di tutto questo. Che effetto ti fa? Mi sembri rilassata, per casoti piace? 
Si rese conto che l’amica aveva l’occhio lungo e non poté più nascondersi. 
– Bè, questa parte è molto rilassante, prima casomai ero più tesa e mi ha fatto un po’ male, ma credo sia solo una questione psicologica. 
Floriana non disse nulla, con la mano destra muoveva come ordinato la pera, ma senza nemmeno sapere perché prima appoggiò la sinistra sul ventre dell’amica, poi pian piano scese verso il basso fino a toccarle la fessura. 
Camilla alzò la testa quasi di scatto ma non tirò indietro il corpo. 
– Cosa fai? 
Floriana balbettò. 
– Mah… non so… ti dà fastidio? 
L’amica ruppe ogni indugio. Ma sì, perché non rilassarsi un po’, alla fine era parecchio tempo che non provava un po’ di piacere. Lasciò che l’amica continuasse. 
– No, non mi dà per nulla fastidio, anzi, se ti va continua pure. 

Tornò ad appoggiare la testa sul letto e chiuse gli occhi. 
Floriana iniziò prima ad accarezzare le labbra poi pian piano con due dita iniziò leggermente a schiuderle. Fece subito capolino una discreta quantità di umori! 
Le dita scorrevano su e giù e pian piano allargavano le grandi labbra. Il clitoride era ormai completamente scoperto, rosso e turgido. Floriana sempre continuando a muovere la cannula dentro e fuori, con maggiore velocità, con il medio della mano libera iniziò a massaggiare il clitoride. 
I muscoli dell’addome di Camilla iniziarono a contrarsi, iniziò ad ansimare, ad inarcare la schiena e in questo turbine di emozioni si fece una domanda. 
Sarò lesbica? 
Ma l’orgasmo era alle porte e le sapienti mani dell’amica sapevano cosa fare. Interruppe il massaggio del clitoride e senza nessuna fatica infilò due dita dentro la figa dell’amica iniziando a muoverle prima piano poi forte, spingendole più in profondità possibile. Camilla ansimava sempre di più le mani stringevano la coperta e non pensava più a niente se non a questo fantastico orgasmo che stava per arrivare. 

Viola riattaccò il telefono, neanche dieci minuti di telefonata. Quando fu davanti alla porta della camera sentì uno strano rumore ed odore. 
Aprì piano la porta che stava alle spalle delle amiche e vide la scena. Camilla sdraiata che ansimava ed assecondava col corpo le penetrazioni di Floriana che con fare esperto la penetrava nel culo col clistere e con le dita aveva ripreso a massaggiare il clitoride. 
– Bè, vedo che vi divertite!! 
Si fermò il cuore ad entrambe. 
– Non vi preoccupate è normale. Immaginavo che fosse andata così! 
– Fatemi solo controllare il clistere. 
Viola si avvicinò alle due amiche. Camilla rossa come mai dalla vergogna alzò un pelo la testa per controllare l’amica. In mano aveva quel cuneo in plastica che aveva notato prima. 

– Quello cos’è? 
Chiese Camilla sollevando solo un po’ il capo. 
– Questo è un giocattolo di mia sorella, ho scoperto dove lo nasconde e ho scoperto che può essere comodo! 
– Cosa intendi?? 
– Si chiama cuneo anale o butt plug, si dovrebbe infilare, tenerlo inserito e svolgere le cose quotidiane, il dovrebbe aumentare l’eccitazione. 
– – Credo che quella porcellina di mia sorella lo usi proprio così! 
Ma Camilla non capiva. Ma ormai si fidava delle intuizioni dell’amica. 
– E ora Viola per cosa lo vorresti usare? 
– Adesso ti levo il clistere e ti metto questo, serve a farti trattenere il liquido dentro senza che tu faccia sforzi. 
– Ma è enorme!! Mi farai un gran male!! 
– Tranquilla, ormai sei bella dilatata, se ti rilassi non senti nulla vedrai! 
Camilla per nulla contenta di farsi infilare quell’oggetto pregò Viola di lubrificarlo accuratamente. 
Viola aveva già in mano il gel, ne versò una goccia sul dildo e dopo averlo ben cosparso si avvicinò a Camilla e Floriana. 
– Tu Flo continua pure con quello che stavi facendo, credo che aiuti Camilla a rilassarsi. 
Non se lo fece ripetere due volte. 
Schiuse di nuovo le labbra dell’amica e ricominciò a massaggiarle il clitoride, non ci volle molto per farla ricadere in uno stato di trans. 
Appena Viola se ne accorse, sfilò la cannula e impuntò subito il cuneo, iniziando a premere. 
Camilla ansimava ed emetteva dei piccoli gemiti di dolore che aumentarono quando il cuneo arrivò al punto più largo (circa 4 cm), era veramente dilatata in questo momento, ma Viola con l’ultimo colpo lo fece sparire completamente all’interno. 
Camilla si calmò, anche Floriana rallentò con la masturbazione, pur continuando a titillare il clitoride dell’amica. 
– Questo Cami lo tieni qualche minuto, poi puoi andare a scaricarti in bagno. 
– – Tu Flo continua pure! 
– Sì dai Flo… iniziava a piacermi!! 
Disse Camilla con tono scherzoso. 

Così fece. Mentre Viola massaggiava la pancia dell’amica per far distribuire bene il liquido, Floriana, questa volta con entrambe le mani libere, iniziò prima a massaggiare il clitoride, ormai completamente scoperto e turgido, con l’altra mano iniziò a penetrare l’amica. 
Un dito, poi subito due e infine tre, prima più piano poi più forte. Camilla si sentiva completamente farcita, iniziò a gemere sempre di più, l’orgasmo era incredibile e quell’oggetto che le avevano infilato nel culo allungava sempre di più la durata di questo dolce supplizio. 
Non resisteva più, iniziò a tremare come se avesse vere e proprie convulsioni, stava urlando di piacere! Chiuse le cosce e si raggomitolò su un fianco, aveva toccato il paradiso. 
Si distese nuovamente, rimase lì completamente nuda, con le gambe larghe, la passera gonfia, tutta bagnata di umori e con quel coso ancora nel sedere. Ormai non si vergognava più. 
– Brava Cami! 
Esordì Viola con tono incoraggiante, passandole una scatola di salviette per pulirsi. Camilla e Floriana ne presero una a testa, si pulirono le mani e l’altra si diede una pulita veloce, si sarebbe lavata accuratamente sul bidet. 
Con un po’ di fatica dovuta al cuneo, si alzò e andò al bagno. 
Una volta sola, si mise a gambe divaricate in piedi sopra al water, afferrò la parte terminale del cuneo, spinse un po’ e lo fece scivolare fuori. 
Un altro brivido le percorse la schiena. Questa volta si liberò molto più in fretta, il liquido era molto meno, si fece un bel bidet caldo si pulì accuratamente davanti e dietro, poi dopo pochi minuti tornò in camera, era stanca morta. 
Guardò le due amiche. 
– Direi di evitare commenti!! 
– A noi Cami fa piacere che ti sia divertita. 
Disse Floriana. 
– Sì, siete state brave, ma adesso sono stanca morta… 
Viola tornò a dirigere la situazione. 
– infatti Cami ti consiglio di farti una puntura di vitamina B. Ti tirerebbe su! 
– Ufffff… Oggi proprio non mi lasci stare! 
– guarda che fa miracoli, tra mezz’ora sei come nuova! 
Replicò Viola col solito tono convincente, tanto da incuriosire anche Floriana. 
– Ma fa male? Cioè se me la faccio io, mi fa male? 
Camilla e Viola la guardarono stupite, ma l’infermiera non perse la sua professionalità. 
– La vitamina non è esattamente un medicinale. Forse Camilla con due clisteri avrà un filo di febbre e una fiala intera è meglio. Ma se vuoi Flo mezza fiala la faccio anche a te. 
Floriana forse presa dall’eccitazione dovuta a questa giornata particolare, sembrava felicissima. 
– Dai Cami ce la facciamo tutte e due? 
Camilla ancora scettica sul comportamento della sua amica, sapeva che comunque a lei sarebbe spettata. 
– Se ci tieni tu!! È il tuo il sedere! 
– – Io credo di averne proprio bisogno. 
Viola con già la confezione di fialette di Boetin 5000 in mano chiese conferma a Floriana. 
– Allora Flo la preparo anche per te? 
– Grazie Viola, sei gentilissima. 
– Ma figurati, non mi costa nulla. 
– – Bene, tu Flo spogliati e vi sdraiate entrambe sul letto, mentre io preparo. 

 

 

Camilla che era già nuda dalla vita in giù in un attimo si sdraiò sul letto, occupando una piazza. 
Floriana indossava un vestito verde e scarpe aperte, se le tolse, rimanendo scalza, si tirò su il vestito arrotolando la parte bassa alla vita, sotto portava un paio di mutandine nere. Le sfilò, lasciando scoperto il suo culotto, abbondante ma sodo e rotondo. Appoggiò gli slip sul comodino e si distese a fianco dell’amica. 
– Tu Cami hai paura delle punture? 
– Da piccola sì, adesso non mi danno fastidio, solo se il liquido brucia! 
– Sempre meglio che un clistere! 
– Ma il secondo mi sembrava l’avessi gradito! 
Disse Floriana riferendosi al precedente clistere accompagnato dalla sua masturbazione. 
– Eh bè… lì c’era l’aiuto!! 
Viola tornò subito, le due ragazze si voltarono con aria stupita, pensavano avesse già preparato le due iniezioni, invece aveva in mano due termometri! 
Floriana, questa volta passata dalla parte di paziente chiese spiegazioni. 
– perché due termometri? 
– Flo, vi misuro a entrambe la temperatura, siccome sei un po’ spossata anche tu, potresti avere un po’ di febbre. 
– – Perché non iniziate a ungervi un po’ il sedere? 
Floriana sbottò con il suo modo poco raffinato. 
– Nel culo ce la vuoi misurare?? 
Ma intervenne Camilla in modo sarcastico. 
– Sai Flo che oggi Viola ce l’ha col sedere… io ne so qualcosa! 
– – Poi un termometro non lo senti nemmeno. 
Senza aggiungere altro prese il tubetto si mise proprio una puntina di gel sul dito e passo il tubetto a Floriana, anche lei fece uguale. 
Quasi contemporaneamente, rimanendo sdraiate, si sfregarono il dito in mezzo al sedere per un paio di volte. 
– Casomai allargate un po’ le gambe così facilitiamo le cose. 
Comandò Viola già pronta a inserire i due termometri. 
Entrambe esposero i loro buchini, quello di Camilla bello roseo con poche grinze, quello di Floriana leggermente più scuro e grinzoso. 
Viola si avvicinò prima a Camilla e senza dire nulla le infilò il termometro prima la punta poi altri due tre centimetri. 
– MMM è freddo!! 
Non badò alle lamentele. Ma le impartì i soliti ordini. 
– Tienilo fermo con la mano altrimenti scivola fuori. 
Nel frattempo aveva fatto il giro del letto e si era affiancata a Floriana. 
– Flo fai un bel respiro. 
Appoggiò la punta e aumentò la pressione, con Floriana era più difficile, il suo sedere oggi era stato poco penetrato. Dopo un po’ di lamentele e qualche pressione in più il termometro era infilato anche nel suo culetto per un paio di centimetri, lo girò anche un paio di volte come per sistemarlo meglio. Cosa che Floriana non gradì. 
– AIHA!! 
– Su forza! Non lamentarti, sicuramente c’è passato qualcosa di più grande! 
Disse ridendo, nel frattempo si era già avvicinata alla cassettiera della camera per preparare le iniezioni. 
Le due amiche rimasero lì per circa cinque minuti ferme tenendosi il termometro infilato nel sedere. 
Viola non poté fare a meno di non notare questa situazione. Camilla alta, di carnagione chiara, con il tipico fondoschiena da sportiva, poco formoso ma molto sodo e Floriana più donna, dal corpo più compatto e formoso, dalla carnagione scura. 
Se ne stavano lì una a fianco all’altra con i termometri infilati. 
Rimasero immobili, guardandosi, finché Viola non ebbe finito. 
– Perfetto, ora li togliamo. 
Si avvicinò prima a Camilla, glielo sfilò, aveva 37.5. 
– Immaginavo. 
Andò dall’altra amica, glielo tolse e come previsto Floriana non aveva la febbre. 

– Bene, tutto come previsto, per te Floriana solo mezza fialetta e per Camilla una intera. 
Le due amiche annuirono insieme. 
Appoggiò i due termometri sul comodino a fianco. Prese un batuffolo di cotone idrofilo, gli versò sopra un po’ di alcol, prese in mano la prima iniezione e si avvicinò al sedere di Floriana. 
– Ora rilassa i muscoli. 
Le fece un bel massaggio sulla natica destra, il freddo dell’alcol fece irrigidire un po’ il gluteo all’amica. 
Sotto lo sguardo attento di Camilla, con un colpo secco le piantò l’ago nel mezzo della natica, un ago grande e nemmeno sottilissimo, che Floriana non accolse di buon grado. 
– AHIA!! 
Il peggio doveva ancora venire, aspirò leggermente ed iniziò a premere sullo stantuffo e il liquido rosso iniziò a entrare. 
– MMMM BRUCIA…. 
Strinse forte il cuscino con le mani non poteva dimenarsi con l’ago dentro, gli scese anche una lacrimuccia, doveva proprio bruciare. 
Ma Viola per fortuna aveva finito. Sfilò l’ago e le fece un bel massaggio. 
– Finito Flo 
– Adesso tocca a te Cami! 
Nel frattempo avendo visto la reazione dell’amica, Camilla si era innervosita. Non aveva voglia di sentire altro male. 
– Viola fai piano, mi sa che sia doloroso! 
– La vitamina B un po’ brucia ma è Floriana che si lamenta troppo!! 
L’amica, con la mano ancora sul punto dell’iniezione ribatté innervosendo ulteriormente l’amica. 
Viola iniziò a farle un bel massaggio sulla natica sinistra e presa la seconda siringa, questa completamente piena di liquido, la piantò con un colpo secco in mezzo al bianco sedere di Camilla. 
– AHIA! 
Il lungo e grosso ago si fece sentire e la poverina strinse un po’ il sedere. 
Viola iniziò comunque ad iniettare, e anche qua furono dolori. 
All’inizio provò a resistere, stringendo il cuscino con le mani come l’amica, poi non resistette più. 
– BASTA VIOLA BASTA BRUCIAAA!! 
L’amica si fermò, aveva iniettato circa metà del liquido. 
– Cami sono a metà, cerca di resistere! 
– Ti prego brucia troppo! 
– E va bene, mi fermerò qualche secondo, però tu mi raccomando non contrarre i muscoli del sedere, ti lascio la siringa dentro. 
E rimase lì sdraiata, nuda, con una siringa infilata nel sedere. 
Nel mentre Floriana non si era ancora rivestita ed era lì di fronte allo specchio a controllarsi il sedere, strizzandosi le natiche con le mani. 
– Non ti sei ancora vestita?? 
La redarguì Viola. 
L’amica rispose in tono scherzoso. 
– Ho un bel culo vero? 
E mentre lo diceva si diede due sonore sculacciate da sola. Viola scosse la testa ridendo, ma solo lei sapeva cosa ci avrebbe fatto con quel sedere! 

Si voltò di nuovo verso la povera Camilla, che era ancora lì in quella posizione ben poco gradevole. 
– Cami, cinque secondi e abbiamo finito. 
Riprese in mano lo stantuffo e con più pressione di prima, forse per stringere i tempi, ricominciò a iniettare la rimanente parte del liquido. 
– MMMMM BRUCIA… BASTAAAA! TI PREGOOO. 
Il supplizio finì. 
Le sfilò l’ago e una goccia di sangue fece capolino, al che fece anche a lei un lungo massaggio col cotone idrofilo e il sangue si fermò subito. 
Nel mentre anche Floriana si era già rivestita, Camilla si alzò con il viso un po’ dolorante e iniziò a rivestirsi, perizoma pantaloni e scarpe. 
– Anche se mi hai un po’ torturato ti ringrazio Viola. 
– Vedrai che ora starai molto meglio, ma mi raccomando stai più controllata d’ora in poi con l’intestino. 
Intervenne Floriana 
– Io Cami devo andare… vieni con me? 
– Sì dai andiamo. 
– Grazie ancora! E mi raccomando sul mio momento di relax che resti tra noi!! 
– Sarà il nostro segreto! 

Le due già sulla porta salutarono l’amica infermiera e se ne andarono. 
Nessuna delle quattro amiche avrebbe dimenticato quel giorno d’estate. 
Fuori ormai era quasi buio e Viola non aveva voglia di uscire. Aveva tutta la casa per sé. 
Tornò in camera da letto per sistemare il tutto e non poté non ripensare al pomeriggio. L’aver quasi sodomizzato l’amica prima con le dita poi con quella grossa cannula, la masturbazione di Floriana e quelle due dolorose punture fatte alle ragazze, nude contemporaneamente sul suo letto. 
Le stava crescendo dentro una certa eccitazione. 
Iniziò a sistemare le cose lasciate in giro. Aveva sotto i suoi occhi tutti gli strumenti usati sulle amiche. La cannula da 25 cm, il plug della sorella, la scatola delle iniezioni, tutto. 
Un pensierino le passò per la testa. Perché non fare anche un po’ di pratica su sé stessa? Prese in mano il plug era ancora unto, non l’aveva ancora pulito, pensò a dove era stato. Nel culo della sua migliore amica Camilla, mentre era in preda ad un fantastico orgasmo provocatole proprio da Floriana. Lo appoggiò, posò la mano sulla scatola delle siringhe, l’odore dell’alcol si sentiva ancora, sentiva l’eccitazione salire sempre di più. 
Non ebbe più dubbi, voleva provare su sé stessa quello che aveva fatto alle amiche. 

Iniziò togliendosi la maglietta, le scarpe e i jeans. Era davanti allo specchio, si guardò per un po’, davanti e dietro. Si piaceva, aveva un bel fisico, leggermente abbondante, ma con un seno bello grande e un culo tondo morbido e a mandolino. Si slacciò il reggiseno e si sfilò le mutandine. Restò così nuda qualche istante a guardarsi, sfiorandosi appena il seno, abbassando poi la mano sul pelo pubico, allargandosi leggermente il sedere quasi a scorgere il buco. 
Prese dalla confezione un paio di guanti, voleva che tutto fosse fatto nel migliore dei modi. Si riempì la mano di gel lubrificante e iniziò a massaggiarsi tutto il corpo. 
Partì dalle tette con ampi cerchi, poi scese tra le cosce, era già gonfia ed eccitata, si cosparse bene tutta la figa, facendo scivolare le dita tra le labbra sfregandole sul clitoride, poi risalì di nuovo al seno, stringendosi entrambi i capezzoli per qualche istante, senza smettere di guardarsi allo specchio. 
Versò altro liquido sui guanti. Unti sulla pelle le facevano uno strano effetto, si sentiva ancora più trasgressiva. Con due dita cosparse di gel iniziò a lubrificarsi il sedere, piegò un po’ le gambe per ungere ogni millimetro e per vedersi meglio nelle parti intime. Si soffermò un istante sul piccolo buco e con un colpo deciso si infilò indice e medio. 
Sentì una punta di dolore, ma facendo tutto da sé poteva controllare meglio le cose. 
Voleva fare le cose con calma, senza tralasciare nulla. 
Di solito in ospedale quando visitava le pazienti la prima cosa da fare era la temperatura, e così fece su sé stessa. 
Prese il termometro usato da Floriana, il più grande tra i due e dopo esserselo passato due volte tra le chiappe lo affondò al loro interno, il più in profondità possibile. 
Lo mosse su e giù un paio di volte, poi strinse il sedere e cercò di mantenerlo al suo interno. 
Si avvicinò al mobile basso a fianco allo specchio, sopra vi erano ancora le siringhe, l’alcol e il cotone. Prese un batuffolo, lo cosparse d’alcol e si fece un lungo massaggio sulla natica destra. 
Si era già fatta iniezioni da sola… ma mai con un termometro infilato nel sedere! 
Continuò a stringere i muscoli per mantenere il termometro all’interno. 
Dopo aver scartato una siringa, prese una fialetta di vitamina e ne aspirò il contenuto. Si dispose con la schiena rivolta allo specchio, impugnò saldamente la siringa e con un colpo secco la piantò nel mezzo al gluteo. 
Sapeva che quel liquido bruciava, ma come si era ripromessa, quello che aveva fatto alle amiche l’avrebbe fatto su di lei. Prima di iniziare a premere sullo stantuffo pensò fosse meglio sfilare il termometro, così fece, lasciando per un attimo la siringa piena di liquido infilata nel sedere lì a penzoloni. 
Si fermò un istante, come per sentire il peso dell’iniezione, poi iniziò a pompare il liquido. 
Camilla aveva proprio ragione poverina, bruciava moltissimo. Dovette fermarsi e ricominciare ben tre volte prima di averlo iniettato tutto. Ma questo dolore non fece altro che aumentare la sua eccitazione. 
“Non mi sono mai fatta un’iniezione con la sinistra” pensò. 
Prese un’altra siringa, ma questa volta non aspirò il terribile liquido, si riposizionò davanti allo specchio, cercando di continuare ad avere la miglior visuale sul suo culo. 
La prima siringa era ancora piantata nel mezzo della sua bella chiappa, non la tolse, anzi la sensazione dell’ago dentro la carne iniziava a piacerle. 
Con fare un po’ goffo si piantò quindi anche l’altro ago, nella natica sinistra. 
Aveva due siringhe nel culo, si guardò allo specchio, questa cosa le piaceva molto, ma non seppe darsi un perché, ma visto il calore che sentiva tra le cosce e il battito del cuore, non si sarebbe fermata lì. 
Fu così che il primo dito si infilò in mezzo alla peluria per scoprire quanto fosse già bagnata e gonfia, le bastò passarlo tra le labbra per avere il primo brivido. 
Ma, non aveva nessuna fretta. 
Si sfilò entrambe le siringhe, si tolse i guanti e si massaggiò leggermente il sedere con entrambe le mani. 
Ripensò a Floriana, quando proprio davanti a quello specchio, scherzosamente, si sculacciava da sola. 
SMACK SMACK SMACK 
Tre colpi decisamente energici dati sulla stessa chiappa la fecero diventare subito rossa. Fu subito il momento della sinistra. Alla fine furono venti sculaccioni per natica. 
Aveva il culo in fiamme, soprattutto la parte destra, forse per la maggiore forza. Le ultime due/tre sculacciate furono vere scosse elettriche che le attraversarono la schiena. 
Era già fradicia, ma il bello doveva ancora venire. 

Aprì il primo cassetto e prese il suo giocattolino. Un piccolo massaggiatore per il clitoride. Appoggiò sul letto tutto il necessario, il gel, ormai finito, il plug e la cannula usata in precedenza con Camilla. 
Si distese al centro del letto ben comoda con la testa appoggiata al cuscino e le gambe ben divaricate. 
Chiuse gli occhi e iniziò a massaggiarsi il corpo, iniziando dalle tette, aveva i capezzoli turgidi e non poté fare a meno di stringerli fino a sentire dolore, poi le mani si abbassarono fino al pelo. 
A differenza delle amiche, Camilla con una leggera strisciolina e Floriana completamente depilata, Viola aveva abbastanza pelo anche attorno alle labbra. 
Prese il vibratore, lo accese e lo posò sul clitoride. Con l’altra mano iniziò invece a schiudere le labbra, in modo tale che aderisse il meglio possibile. 
Questo era il suo momento preferito, l’eccitazione era ormai altissima e la sua produzione di umori altrettanto. Dalla passera le colavano giù fino all’ano, lubrificandolo naturalmente. 
Col dito passava dalla figa al culo, prima solo esternamente, come un massaggio, poi finalmente iniziò a penetrarsi in profondità. 
Allungò la mano e prese la lunga cannula con cui aveva inflitto le prime sofferenze a Camilla. La passò tra le labbra e con molte meno smanie dell’amica se la infilò delicatamente nel sedere. 
Le piaceva molto metterla e toglierla, in modo da sentire sempre i rigonfiamenti entrare e uscire dal culo. Col vibratore continuava a masturbarsi il clitoride ormai completamente scoperto e gonfissimo. 
Dopo essersi stimolata con la cannula, ora voleva veramente sentirsi piena. 
La sfilò e fermò un secondo anche il vibratore. 
Doveva dilatarsi di più l’ano. 
Si mise alla pecorina e iniziò a penetrarlo, prima un dito, poi due e infine tre. 
Si masturbò per una decina di secondi in quel modo, sfilò le tre dita e l’orifizio le restò ben allargato. 
Era la volta del plug anale, l’appoggiò al buco e dopo un po’ di pressione e grazie anche all’abbondante dilatazione e lubrificazione, riuscì a farlo sparire all’interno. Si sollevò un attimo sulle ginocchia col cuneo che faceva capolino tra le chiappe. 
Prese il dispenser del gel lubrificante, versò il rimanente sulla mano, e unse direttamente il quest’ultimo. 
Un giocattolino di almeno 22cm di lunghezza per cinque di larghezza, più duro di qualsiasi pisello preso fino a quel giorno. 
Non aveva mai provato oggetti così grandi! 
Si rimise a quattro zampe, stando appoggiata sulle ginocchia e sulle spalle, allargando bene le cosce iniziò a penetrarsi col dispenser. 
Trovo non poca resistenza. Sentì le labbra allargarsi come non mai, la pelle le tirava fino a farle quasi male. Poi, come immaginava, il tessuto si adattò, accogliendo in profondità l’oggetto. 
Iniziò a muoverlo dolcemente, dentro e fuori, si sfiorava internamente col plug anale. 
Si sentiva piena come non mai, un cazzo da 5cm davanti e uno da 4 dietro. Durò pochi istanti, poi si stese di nuovo a pancia all’aria, facendo attenzione a non far uscire i due oggetti. 
Stava più comoda, con la schiena appoggiata e le gambe ben divaricate. Continuò a far scorrere il tubo del gel, più piano e più veloce, spingendolo sempre più in profondità. 
Fece lo stesso un paio di volte anche col plug anale, sfilandolo e infilandolo rapidamente. Aveva il culo completamente aperto. 
Lasciò il plug nel sedere e riprese a masturbarsi in profondità la passera. 

Non capiva più niente, le contrazioni erano fortissime, dal collo alle dita dei piedi, non riusciva a contrarre né la vagina né il culo, gli orgasmi erano uno dietro l’altro. 
Come l’amica iniziò a tremare e a contorcersi emettendo un mugolio continuo, era quasi in preda alle convulsioni. Proseguì per alcuni secondi, provò a continuare il più possibile, poi crollò. 
Si abbandonò sul letto ancora ansimante, sudata, con le braccia e le gambe allargate. Con l’ultimo filo di forza si sfilò prima il dispenser, facendo uscire una gran quantità di liquido seminale, poi fu la volta del plug, che senza nessuna fatica le uscì, lasciando dilatato e rosso il suo buchino. 
Rimase nella stessa posizione. 
Si rilassò e si addormentò. 

 

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