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Storia di una ragazza qualunque – 10° capitolo – Triangolo

By 17 Aprile 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

Da tempo con Isabella si cercava di uscire una sera coi rispettivi ragazzi, ma non riuscendo a far combaciare i turni, non era mai possibile.
Accadde poi che lei ebbe la classica influenza fuori stagione e così, approfittando del suo ultimo giorno di malattia, quando ormai era guarita, e della mia serata libera, si riuscì finalmente ad organizzare per andare a divertirci tutti insieme.
Quel sabato però Isabella ebbe un violento litigio col suo ragazzo, così quando io e Marco la passammo a prendere, la trovammo sola.
“L’ho mandato a quel paese, &egrave davvero troppo stupido oltre che geloso.” ci disse non appena salì in macchina “Ma non voglio rovinarvi la serata coi miei piagnistei, quindi lasciatemi davanti al Bar Festival bar e poi andate dove volete.”
“Non ci penso neanche a lasciarti da sola, soprattutto vestita in quel modo.” obbiettai prontamente.
In effetti Isabella, che già di suo &egrave molto attraente, avendo un bel corpo con la carne nei punti giusti, indossava un miniabito lucido che la rendeva estremamente sexy.
Non che io fossi da meno col mio top e la mini quasi inguinale, ma anche con un paio di taglie di seno in meno.
“Anna ha ragione.” continuò Marco “Andremo dove vuoi, ma staremo tutti insieme, al limite faremo un brindisi alla tua ritrovata libertà.”
Così ci recammo tutti e tre in quel cocktail bar, dove trovammo posto a un tavolino rotondo
proprio all’angolo del locale, con poca luce e la musica ad un volume più che accettabile.
Il primo giro di margherita finì molto velocemente, così ne ordinammo subito un altro che durò un po’ di più, ma alla fine s’arrivò al terzo, quasi senza renderci conto eravamo tutti un po’ brilli.
Marco iniziò a fare lo scemo con Isabella, riempiendola di complimenti, e allungando sempre le mani sulle sue gambe. Lei invece aveva un altro obbiettivo, me, e le sue carezze sulle gambe si fecero sempre più audaci.
Quando lui se ne accorse, allungò una mano sulla mia coscia, in modo da sfiorare quella di lei.
“Vedo che abbiamo un interesse in comune.” le disse con molta malizia.
“In effetti Anna &egrave uno di quei bocconcini che mi piacerebbe assaggiare.” rispose lei sfiorandosi le labbra con la punta della lingua.
“Marco dimmi, saresti geloso se volessi farlo con Isabella ?” gli chiesi con una certa voglia.
“No di certo, però mi piacerebbe assistere, e non solo quello …” mi rispose allungando ancor di più la mano sino a portarla sul mio perizoma.
“Per questo non c’&egrave problema.” concluse lei “Sai Anna mi ha detto che oltre ad essere un bel maialino hai anche un gran cazzo !”
A quel punto il mio ragazzo andò di corsa a pagare i cocktail per poi uscire a raggiungerci mentre, nel frattempo, gli avevamo preparato una prima sorpresa.
“Marco guida tu, io e Isabella vorremo discutere con tutta calma di cose nostre.” gli dissi dandogli le chiavi della macchina.
Lui non aprì bocca e si mise alla guida, mentre noi ci accomodammo sul sedile posteriore, dove dopo pochissimo tempo, cominciammo a baciarci con grande passione.
Isabella aveva un modo di fare quasi maschile per quanto era irruenta, sembrava quasi che la sua lingua volesse bucare la mia mentre la cercava in ogni angolo della bocca.
Marco c’osservava dallo specchietto retrovisore, certamente eccitato non solo dalla visione, ma anche dal pensiero di poter fare sesso con due donne, sogno di quasi tutta la popolazione maschile.
Per fortuna, o forse no, l’appartamento del mio ragazzo non era molto distante, altrimenti avremmo finito col masturbarci furiosamente su quel sedile.
Una volta entrati in casa, Marco cercò d’avvicinarsi a Isabella la quale però, col mio aiuto, lo immobilizzò su una sedia, usando le manette che entrambe portavamo in borsetta.
“Per ora puoi solo guardare.” gli disse lei con molta malizia “Ma stai tranquillo, prima ci scaldiamo fra di noi e dopo ti facciamo esplodere le palle.”
Ci togliemmo subito i vestiti rimanendo col solo intimo, per puro caso nero per entrambe, ma mentre il mio era il classico completo push-up e perizoma, il suo era apparentemente più casto nelle forme, ma forse più sexy in quanto del tutto trasparente.
Allungai le mani dietro la sua schiena per toglierle il reggiseno, le sue grosse tette uscirono così allo scoperto, e non potei fare altro che abbassare la testa per poggiarvi le labbra.
Pur non essendo scarsa di seno, il mio scompariva vicino a quello di Isabella, che aveva due autentiche colline, sormontate da grosse aure e capezzoli tanto dritti da sembrare dei pali.
Leccare quella carne fu un vero piacere, presto ricambiato da lei che quasi s’inginocchio per rendermi il favore, succhiandomi i capezzoli come non aveva mai fatto nessuno.
Quando rialzò la testa la baciai a lungo, mentre le nostre mani si posavano sui seni, avvolgendoli in un caldo abbraccio.
Ero però troppo curiosa sia di vederle le natiche nude, sia vogliosa di saggiarne il sapore, così la feci girare e m’accucciai dietro di lei, scoprendole il sedere.
“Ooh che culo !” esclamò Marco non appena feci volare via le sue mutandine.
In effetti era a dir poco splendido, certamente importante in quanto a massa, ma senza un solo filo di cellulite o smagliatura.
Le leccai una chiappa avvicinandomi sempre di più al canale che la divideva dall’altra, con giri concentrici che non facevano altro che riempirmi il palato del suo forte odore di sesso.
Non appena arrivai al suo fiore lei si girò, mettendomi davanti al viso la sua passera curata, sormontata da un ciuffo raso di peli a forma di lampo.
Finalmente assaggiai il suo piacere direttamente alla fonte, era intenso e dolce allo stesso tempo, un vero nettare da gustare sino in fondo.
Isabella però non voleva esser la sola a godere, così mi tirò dolcemente per i capelli per mettermi poi la lingua in bocca, e assaporare mischiato alla mia salive, il suo stesso piacere.
Non paga di ciò mi fece entrare il perizoma fra le labbra intime, facendomi sentire subito dopo il suo dito sul clito gonfio dall’eccitazione.
Non eravamo però le uniche persone ‘calde’ presenti nella stanza, bastò guardare anche solo per un attimo il mio ragazzo, per capire che era ormai cotto al punto giusto.
Così c’andammo a sedere sulle sue gambe, mettendogli subito la testa fra le nostre tette, e liberandogli il pene, che era duro come il marmo.
‘Vedo che lo spettacolino ti ha ingrifato parecchio.’ gli dissi dandogli un piccolo bacio.
‘Siete fantastiche, non credevo di potermi eccitare tanto.’ mi rispose lui mente gli sfioravo il pene con le dita.
‘E questo non &egrave ancora niente.’ ribatté lei sistemandosi fra le sue gambe.
Isabella gli prese il membro per poterselo in mezzo alle tette che tenne poi premute una contro l’altra, facendogli ciò che a me risultava impossibile.
Non gli lasciai però a lungo il giocattolo e, presa da un pizzico di gelosia, poggiai le labbra sulla cappella del mio ragazzo, mandandolo presto in estasi. Subito dopo iniziammo a spompinarlo a turno neanche fossimo due vere affamate di cazzo, senza tralasciare i testicoli che succhiammo entrambe, mentre l’altra si dedicava all’asta.
Quando lei capì che Marco stava per venire gli prese la mazza in mano, avvicinando al contempo le labbra alla punta, e invitandomi a fare lo stesso.
I getti di sperma ci colpirono direttamente il palato e, non appena ebbe finito d’eruttare il suo seme, ci scambiammo quanto ricevuto con lunghi lussuriosi baci.
A quel punto iniziammo a liberarlo, togliendogli prima le manette che lo tenevano alla sedia. Non appena fu libero di alzarsi, Isabella si mise ai suoi piedi per riprendere a spompinarlo, mentre io, inginocchiata per terra, gli toglievo le altre manette.
‘Allora amore, stiamo andando bene ?’ gli chiesi ironicamente.
‘Tu sei già un lago.’ mi rispose allungando una mano sul mio perizoma zuppo d’umori ‘E non credo che Isabella sia meno bagnata di te.’
‘In effetti un po’ di cazzo non ci starebbe per nulla male.’ disse lei ‘anche se non ho la fica calda come vorrei.’
‘Ma provvediamo subito !’ ribatté Marco che la fece alzare e, dopo aver preso per mano anche me, ci condusse in camera da letto, dove le Isabella si sdraiò al centro del letto, invitandomi a mettermi sopra di lei.
Il mio ragazzo non esitò un attimo a mettermi il pene in bocca, invitando lei ad occuparsi delle parti più basse, e così Isabella gli leccò i testicoli ed il buchetto, che lui sapeva di avere molto sensibile.
‘Cazzo quanto siete maiale !’ esclamò Marco ben capendo che per lui sarebbe stata una notte di fuoco ‘Non vedo l’ora di scoparvi fica e culo !’
‘Parli, parli, ma quand’&egrave che ci dai il cazzo !’ gli rispose Isabella, certamente più vogliosa di me.
‘Anna mettiti sotto, e tu sopra sessantanove, che ti faccio godere io!’
Ci scambiammo velocemente posizione come richiesto, ma Marco come ebbe la sua passera a portata di mano, invece di penetrarla, s’abbassò per darle alcuni lenti colpi di lingua, che fecero uscire di testa la mia amica.
‘Cazzo fai stronzo.’ protesto allora lei ‘Buttamelo dentro, non vedi che non voglio altro ?’
Marco s’alzò per darle un colpo tanto forte da far entrare del tutto il suo pene, facendole avere un orgasmo che mi ritrovai in bocca quasi senza che me ne accorgessi.
‘Prendilo tutto ninfomane che non sei altro ! Ma quant’&egrave che non prendi cazzo come si deve ?’
‘Troppo ! Ma ora voglio proprio divertirmi col tuo, quindi chiavami a manetta !’
Sapevo che fra lei ed il suo ragazzo ultimamente le cose non andavano molto bene, ma mai avrei immaginato di scoprire una vera malata di sesso. Sembrava quasi che scopare fosse per lei una droga, che le era mancata da troppo tempo, richiedendone una dose massiccia per alleviare l’astinenza.
Marco da parte sua la scopò con rabbia animalesca, portandola in breve tempo ad un secondo orgasmo, di certo non meno violento del primo, favorito anche dal mio lavoro di lingua sul suo clito.
A quel punto però non accettai più di fare da terzo incomodo, e gli ricordai che ero io la sua ragazza.
‘Potrei forse dimenticarmi della mia principessa.’ mi rispose quasi scusandosi per avermi trascurata.
Marco si spostò velocemente per mettersi fra le mia gambe e, dopo avermi sollevato di poco le natiche, mi penetrò con tutta la sua possanza, mentre Isabella si tolse da sopra per sdraiarsi al mio fianco.
Non fu la classica lunga cavalcata a cui m’aveva ormai abituata, ma piuttosto una sveltina incredibilmente piacevole, anche per la presenza della mia amica, che non diede un attimo di tregua ai miei capezzoli fin troppo turgidi.
‘Isabella vieni qui e fammi vedere come godi.’ le disse Marco dopo essersi seduto al centro del letto.
‘Subito mio bel maschione.’ rispose lei mettendosi a cavalcioni su di lui e infilandosi tutta la sua mazza nella passera.
A quel punto fui presa da uno strano senso di gelosia, o forse mi dava fastidio tutta quella sfacciataggine, nonostante in parte comprendessi i suoi appetiti sessuali.
Così m’inginocchiai dietro di lei per stringerle con la mano una delle sue grosse tette.
‘Ti piace proprio il cazzo del mio ragazzo ?’ le chiesi già sapendo la risposta.
‘Oh si mi riempie tutta la fica !’
‘E così ti piace di più ?’ continuai infilandole quasi senza bagnarle due dita nel buchetto posteriore.
‘Sii, sei una stronza, mi farai venire subito ! Si vede proprio che lo vuoi tutto per te !’
Per farla venire il più in fretta possibile, feci scivolare la mano dal seno alla passera, per stringerle delicatamente il clito.
Isabella era tutto un fremito, per un attimo ebbi la voglia di prendere uno strap-on e incularla, solo per vederla godere ancor di più, ma poi lei venne accasciandosi di fianco.
‘E’ il tuo turno principessa, il mio cazzo &egrave al tuo servizio.’ mi disse Marco invitandomi a mettermi sopra di lui.
Anche se un po’ timorosa di una ripicca da parte della mia amica, presi il membro di Marco in mano e lo diressi decisa verso la porta del mio piacere, dove entrò come una lama nel burro.
Isabella, che nel frattempo si stava riprendendo, invece di replicare ciò che le avevo fatto, si mise a cavalcioni sul volto di Marco, con la passera proprio sulla bocca.
‘Asciugami la fica,così capirai quanto mi hai fatto godere.’ gli disse prima di cercare le mie labbra con le sue.
In quel momento capii quanto ero stata stupida con lei, la baciai come a scusarmi di prima, ma soprattutto ritrovai il suo sapore in bocca, che stava diventando un qualcosa al quale era difficile rinunciare.
Cavalcai il mio ragazzo sino a che entrambi non raggiungemmo l’orgasmo quasi simultaneamente, poi lei pulì tutte e due con la lingua per tornare infine fra le mie braccia.
Dopo quel rapporto avevamo tutte e tre bisogno di riposarci e riprendere fiato, ma la tregua terminò nel momento esatto in cui, con un pizzico di malizia, tirai fuori due dildi dal comò, porgendone uno a lei.
‘Marco togliti un po’ dai piedi.’ dissi con ironia al mio ragazzo ‘Isabella ed io abbiamo un certo discorso da riprendere.’
‘Prego signora.’ rispose lui con un sorriso ‘Sono proprio curioso di vedere cosa combinate.’
Mi sdraiai al fianco di Isabella, che già aveva iniziato a leccare il suo dildo tirando fuori quanta più lingua possibile, imitandola prontamente, per poi scambiarci i giocattoli oltre che alcuni baci non certo casti.
La foga prese velocemente piede, portandoci a toccarci coi dildi le passere di nuovo umide, ma nessuna delle due voleva penetrare l’altra, in modo da poter prolungare quello stato d’estrema eccitazione al quale eravamo arrivate.
Entrambe avevamo acceso la vibrazione la massimo, facendo passare la punta del dildo fra le grandi labbra, dal punto in cui iniziavanosino al clito, che quasi sguazzava in quel lago d’umori.
I gemiti che uscivano dalle nostre bocche erano soffocati dai baci che ci scambiavamo in continuazione, con le lingue che si cercavano in un gioco di toccate e fughe.
‘Scusate signorine.’ c’interruppe Marco con la mazza di nuovo in tiro ‘Posso avere la vostra attenzione ?’
‘Mettiti in piedi sul letto.’ gli risposi ‘scommetto che te lo facciamo diventare ancora più duro.’
Lui si mise fra di noi e mentre Isabella glielo prese in bocca, dopo aver fatto scivolare il dildo nella sua passera, io mi dedicai al suo culetto, ma seguendo l’esempio della mia amica mi infilai anch’io il fallo nella fica.
Marco si piegò leggermente in avanti, sia per farsi allargare meglio le chiappe, e permettermi d’infilargli la lingua nel buchetto, sia per fottere in bocca Isabella, che si stava masturbando davanti a lui.
‘Avete due bocche da favola !’ esclamò lui arrapato forse più di prima ‘Ho di nuovo il cazzo che mi sta esplodendo.’
‘Allora facciamo un gioco.’ gli rispose Isabella mettendosi carponi e invitandomi a fare lo stesso ‘Conosci togli il cazzo finto e metti dentro quello vero?’
‘Forse si, se non sbaglio funziona così.’
Marco mi sfilò il dildo dalla passera, ed mi penetrò con la sua mazza, scopandomi poi con tutta la sua potenza, mentre io mi toccavo il clito con le dita per godere il più possibile.
‘Dai fotti questa troietta.’ gli disse Isabella lasciando per un attimo le mie labbra ‘Ma fai in fretta che ho voglia di cazzo anch’io !’
‘Tu che dici troia ad un’altra &egrave il massimo, per punizione ne prenderai due insieme.’ le rispose Marco in preda ad un violento raptus erotico.
Come aveva promesso lui non le tolse il dildo, ma semplicemente le infilò il suo cazzo dentro, portandola quasi all’orgasmo.
‘Forse per te due cazzi sono ancora pochi, ma non &egrave detto che non si possa migliorare.’ le disse il mio ragazzo mentre la svangava con forza animalesca.
‘Amore non credi che anche il mio buchetto abbia bisogno delle tue attenzioni.’ dissi dopo essermi infilata di nuovo il fallo nella fica e due dita nel culo.
‘Ma di quanti cazzi avete bisogno ! Siete proprio due cagne in calore !’
‘No io voglio solo il tuo, però ora.’ gli risposi sempre più lasciva.
‘E allora eccotelo !’
Marco m’inculò con un colpo tanto forte da farmi entrare il suo bastone completamente dentro al primo affondo, poi mi strinse i fianchi con la mani per potermi sfondare come meglio volava.
‘Ti piace così vero ?’ mi disse stantuffandomi con vigore ‘Ormai godi solo se t’inculo come una vacca da monta !’
‘Sei tu che mi hai abituato bene porco !’ gli risposi poco prima di venire bagnandogli i testicoli col mio orgasmo.
‘Se non sbaglio c’era qualcuno che mi voleva punire ?’ sentii mentre mi stavo godendo ancora quella mazza ben piantata fra le chiappe.
‘Certo che si ! Dai Anna dammi una mano con la tua mica porca.’
Nonostante non avessi voglia di muovere un muscoli, e compreso ciò che voleva fare Marco, mi spostai mettendomi pancia all’aria al fianco di Isabella, proprio mentre lui la stava sodomizzando.
Con noncuranza feci scivolare il mio dildo nella sua passera già occupata dal suo fallo, facendola urlare dal piacere.
‘Sii siete due porci ! Ma cazzo come mi fate godere, sono piena come non mi era successo e godo, si come godo!’
‘Vedi che ho tenuto fede alla promessa. ‘ le sbraitò contro Marco ‘Ora ti farcisco il culo di sborra !’
Non ci volle molto perch&egrave entrambi venissero, l’ultimo affondo del mio ragazzo mi fece quasi credere che le avesse rotto l’ano per quanto fu forte, mentre invece lei apprezzò, e anche tanto, quelle scariche furibonde di colpi che le devastarono il culo.
Dopo almeno un quarto d’ora buono, ci recammo in bagno per darci una pulita, ma anche per rinfrescarci le parti basse, così messe a dura prova da tutto quel sesso.
Certamente il nostro comportamento era stato in parte dovuto all’alcool ingerito, ma era anche vero che tutti e tre eravamo stati disponibili a quell’escalation che in fondo desideravamo fin da quando c’eravamo incontrati la sera.
Nonostante Marco la pregasse di restare a dormire con noi, Isabella volle tornare a casa sua, ed essendo tardi non mi restò che accompagnarla con la mia macchina.
Il viaggio fu stranamente silenzioso, forse dovuto alla stanchezza, ma poco prima d’arrivare, lei riprese vita, invitandomi a salire un attimo per mostrarmi una sorpresa.
‘Non &egrave che si può fare domani ?’ le dissi un po’ stanca.
‘Ma dai, &egrave una questione di un minuto.’
‘Va bene, te ne concedo cinque, ma d’orologio.’
Come entrammo nel suo appartamento, lei mi spinse contro il muro, mettendomi subito la lingua in bocca.
‘Ora sei mia, e senza il tuo ragazzo !’
‘Sei davvero insaziabile !’ le risposi ormai rassegnata ad un nuovo rapporto.
Ci spogliammo a vicenda nel tratto di casa che ci separava dalla sua camera, finendo sul letto ormai nude.
‘Certo che come scusa per portarmi a letto non sei stata per niente originale.’ le dissi tenendole il volto fra le mani.
‘Guarda che non era mica una scusa.’ mi rispose alzandosi e prendendo uno strano oggetto dal comodino.
‘Cos’&egrave quello ?’ le chiesi incuriosita.
‘Cazzo come sei disinformata, questo &egrave un Feeldoe, il massimo per una lesbica.’
‘A me sembra solo un cazzo storto.’ ribattei non proprio convinta della sua affermazione.
‘Ora ti faccio vedere, la parte piccola la prendo io, infilandomela nella fica, così ti posso scopare senza cinghie o cose del genere, e vedrai come vibra.’
In effetti sembrava quasi una trans, se non era per il fatto che quello strano giocattolo fosse fucsia, e quindi di un colore poco naturale. Ma quando si mise fra le mie gambe e mi penetrò, una serie di nuove e incredibili sensazioni, m’avvolsero facendomi godere fin da subito.
Nonostante il fallo non fosse di dimensioni eccessive, il piacere che mi donava era grandissimo, il solo sentirlo vibrare mi faceva impazzire, ma non come il sentire la sua passera contro la mia. Perch&egrave la vera differenza fra quello strap-on e uno tradizionale, era proprio il permettere il contatto diretto fra i due corpi proprio nella parte più sensibile di una donna, regalando un piacere ben maggiore di quelle date da un semplice incrocio di gambe con un fallo doppio in mezzo.
‘Dimmi dove l’hai preso ne voglio uno anch’io !’ urlai mentre godevo come una pazza.
‘Vuoi scoparti quel porco del tuo ragazzo, non &egrave vero ?’
‘Si ma anche il resto del mondo !’
‘Dai girati che ti mando dritta in paradiso.’
Mi sistemai subito carponi non aspettando altro che lei continuasse a scoparmi, ma ebbi una piacevole sorpresa che mi mando in estasi.
Isabella, che in fatto di giocattoli sembrava una succursale di un porno-shop, prese un dildo a coniglietto, di quelli con la stimolazione per il clito tanto per capirci, che fece scomparire nella mia fica allagata, accendendo poi un paio di funzioni come ‘optional’.
La punta del fallo cominciò a fare delle piccole rotazioni inclinandosi leggermente, mentre lo stimolatore vibrava con grande intensità.
La vidi infilarsi nel buchetto un piccolo dildo, per poi sodomizzarmi col Feeldoe.
Lei s’abbassò su di me coprendomi la schiena col suo corpo, sentii le mani cercare il mio seno per toccarlo con passione. Non le serviva neanche scoparmi come s’intende solitamente, perch&egrave bastavano tutte quelle vibrazioni per farmi godere, e del resto anche Isabella provava piacere da tutti quei giocattoli che stava usando su di se.
‘Non sa da quanto tempo volevo portarti qui e vederti godere.’ mi disse piano all’orecchio ‘Immaginavo che fossi una donna calda, ma la realtà ha superato ogni mia previsione.’
‘Se lo sapevo m’invitavo da sola.’ le risposi cercando la sua bocca ‘Ora però fammi venire o impazzisco sul serio.’
Isabella si tirò su e prese ad incularmi con una certa forza, portandomi in breve all’orgasmo, molto più sconvolgente ed appagante di tutti gli altri avuti quella sera.
Subito dopo la feci sdraiare e le leccai la fica sino a che anche lei non arrivò all’apice del piacere, per poi liberarci da tutti quei giochini e coccolarci come due ragazzine.
Rimasi a dormire da lei, essendo troppo stanca per poter tornare a casa, e la mattina seguente riprendemmo a lesbicare ma senza usare alcun ausilio esterno, donandoci piacere reciproco solo usando i nostri corpi.
Quando mi resi conto che era tardi e dovevo per forza tornare a casa dovendo fare il turno pomeridiano, la lasciai a malincuore, certa che ci saremmo riviste per scoprire nuove sensazioni e piaceri.

Continua

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