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Quando mi svegliai, avevo dei ricordi confusi di qualcosa successo la notte precedente, come se qualcuno si fosse introdotto in casa mia e mi avesse svegliato di colpo. Un sogno forse.
Poi mi resi conto di non essere a letto, ero legato ad una sedia in quello che poteva sembrare un seminterrato o un posto simile.
Mi guardai attorno e vidi una donna legata su una sedia davanti a me. La fissai e lei mi fissò… quella donna ero io. Mi stavo vedendo riflesso su uno specchio posto di fronte a me.
Qualcuno durante la notte si era veramente introdotto in casa mia, mi aveva drogato e portato altrove. Mi aveva messo addosso un leggero vestito a fiori da donna. In testa avevo una parrucca con dei lunghi capelli castani. Mi guardai le gambe e vidi che erano state depilate, nello specchio riuscii a vedere che le unghie dei miei piedi erano state smaltate. Lo dovevano essere anche quelle delle mani, anche se non potevo vederle legate dietro alla schiena. Me le sfiorai con i polpastrelli e sentii che erano più lunghe del solito. Sicuramente mi avevano applicato delle unghie finte per far sembrare le mie mani più femminili. Fissai di nuovo la mia immagine riflessa nello specchio, quasi non mi riconoscevo così conciato, una buona dose di trucco applicato ad arte, rendeva il mio viso molto femminile, nascondendo quasi completamente la mia mascolinità.
Cercai di dire qualcosa ma, per non farmi gridare, mi avevano messo un bavaglio sulla bocca.
Dopo qualche minuto la porta della camera si apre e entra un uomo di colore.
“Finalmente la troia si è svegliata.” Dice rivolto a me.
“Ora ti tolgo la benda, inutile che ti metta a gridare. Qui dove siamo nessuno può sentirti.”
Visto il posto gli credetti sulla parola.
Mi tolse il bavaglio e iniziai a tempestarlo di domande.
“Dove cazzo sono? Chi sei tu? Cosa cazzo mi avete fatto?”
“Non ti abbiamo fatto assolutamente niente, a parte qualche piccolo ritocco per farti calare nella parte.” Disse indicandomi con la mano dalla testa ai piedi.
“Quale parte?” Chiedo confuso.
“Quello della puttana bianca che ama farsi scopare da grossi cazzi neri.”
“Guarda che sono un maschio, e sono perfettamente etero.”
“Devi stare attento a quello che guardi su internet… negli ultimi mesi sei entrato diverse volte sul nostro sito, ti piace molto guardare video interrazziali, video di gangbang con tanti neri che scopano donne bianche, video di bianche sottomesse ai nostri grandi cazzi neri… abbiamo monitorato per settimane le tue attività mentre navigavi e i nostri algoritmi ti hanno identificato come una sissy slut, che detto in parole povere sarebbe un uomo che vorrebbe essere scopato come una donna di quei video.”
“Che cazzo stai dicendo? Non mi piacciono affatto gli uomini!”
“Questo è quello che pensa la tua parte razionale, ma il tuo inconscio la pensa diversamente. Guardavi quei video non per vedere le donne scopate, ma perchè eri affascinato da quei grossi cazzi neri…”
“No, non è vero!” Dico insistendo.
“Dici?” Mi risponde lui, sfilandosi la maglietta e mostrando un petto muscoloso.
Si toglie anche i pantaloni e poi le mutande. Resta completamente nudo davanti a me, sfoggiando un enorme cazzo nero, di ben oltre 25 centimetri di lunghezza.
Resto intontito a quella vista. Rimango a fissarlo sconcertato ma allo stesso tempo affascinato, come si guarda un’opera d’arte.
“Scommetto che quel tuo piccolo cazzo bianco è diventato duro.” Mi dice
Ha ragione, è in erezione, a vedere quella cosa enorme mi sono eccitato.
Il nero si avvicina.
Porta il suo membro vicino alla mia bocca. Posso sentire il suo odore di maschio dominante entrarmi nelle narici. Strofina la punta del suo cazzo sulle mie labbre che però io tengo ben chiuse. Non riesco a divincolarmi più di tanto in quanto ancora legato alla sedia.
Lui insiste, cerca un varco per entrare nella mia bocca.
Alla fine la mia bocca si apre e lascia entrare quel mostro di carne nera.
Sento il suo gusto pervadermi la lingua e scendere in gola, un sapore che trovo interessante, buono, quasi delizioso.
Spinge ancora più dentro il suo cazzo nella mia bocca. Inizia a scoparla, sento la sua asta entrarmi giù per la gola, trattengo a stento dei conati di vomito. Fiumi di saliva sgorgano dalla mia bocca e cadono a terra. Mi sembra quasi di soffocare quando il suo cazzo giunge al massimo della profondità. Non capisco perchè ma godo di quel trattamento umiliante.
All’improvviso vedo spuntare un altro cazzo, alzo gli occhi e vedo un altro uomo di colore. Non l’avevo sentito entrare nella stanza, guardo il suo cazzo, è all’incirca delle dimensioni del primo.
Quello che mi sta scopando la bocca si ritrae, solo per lasciare il posto al suo amico.
Ricevo lo stesso trattamento anche dal secondo uomo, il suo cazzo entra nella mia bocca senza fatica, la trova aperta per cercare di aspirare più aria possibile dopo il trattamento appena ricevuto.
Il cazzo del primo uomo è completamente ricoperto dalla mia saliva, dalla punta fino alla base. Il secondo non si ferma finché anche il suo cazzo non è nelle medesime condizioni.
Senza fiato lascio cadere la testa verso il pavimento, respirando affannosamente. Apro gli occhi e vedo un’enorme pozzanghera di saliva sul pavimento.
“Bene troia, piaciuto il servizio che abbiamo fatto alla tua bocca?”
Non rispondo, non so cosa rispondere… perchè mi è piaciuto!
Sento uno dei due uomini armeggiare dietro di me e sciogliere le corde che mi tenevano legato alla sedia. Ma le mie mani restano legate dietro la schiena.
Mi fanno alzare, proprio di fronte allo specchio. Posso notare che parte del trucco che avevo sul viso è rovinato, portato via dalla saliva che è colata durante la scopata orale di poco prima.
Uno dei due afferra il vestitino che indosso e con un colpo preciso, lo strappa a metà, lasciandomi solo in biancheria intima. Ora indosso solo un piccolo perizoma bianco (posso sentire il filo che mi corre in mezzo alle natiche) e sopra un reggiseno coordinato riempito con delle protesi a simulare il seno. Noto subito che sono stato completamente depilato, oltre alle gambe non vedo nessun pelo in tutto il resto del corpo. Questi signori non hanno tralasciato nessun dettaglio. Se non fosse per quel piccolo rigonfiamento in mezzo alle gambe potrei essere veramente scambiata per una donna.
Mi fanno stendere con la pancia sopra un piccolo tavolino, in modo che possa stare a quattro zampe senza usare le mani, che sono ancora legate dietro la schiena.
Sento del liquido colarmi sul culo e scendermi sull’ano.
“No, non potete fare questo.” Grido terrorizzato, ben conscio di quello che sta per accadere.
La punta di uno dei due cazzi preme contro il mio buchino, vorrei resistere ma non ne sono in grado e so che non servirebbe a niente. Cerco quindi di rilassarmi.
Lo sento entrare, prima solo la punta, poi piano tutta l’asta scivola dentro al mio culo. L’abbondante dose di lubrificante ha aiutato a non rendere traumatica la perdità della mia verginità anale.
Il nero toglie il cazzo completamente e poi lo reintroduce lentamente come prima. Ripete la stessa procedura altre 5, 6 volte, finché sente che il mio culo non fa più resistenza.
Allora inizia a scoparmi il culo senza tirare fuori il cazzo, prima lentamente poi aumentando la velocità. Inizio a gemere, godendo inaspettatamente di questo trattamento.
L’altro nero non resta a guardare, appena vede che il suo amico ha preso un giusto ritmo, si avvicina e mette il cazzo all’altezza della mia bocca. Avidamente inizio a leccarlo, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
“Vedo che la nostra puttana inizia a prenderci gusto!” Dice quello dietro di me.
Mi sento liberare finalmente le braccia, sono intorpidite per l’innaturale posizione tenuta finora. Appena riesco a muoverle liberamente, con la mano sinistra afferro l’asta nera che ho davanti e inizio a segarla, la sinistra la lascio scivolare sullo scroto, mi ritrovo in mano due testicoli grandi come due palle da tennis. Li massaggio con forza, quasi volessi spremerli per farne uscire il succo.
“Allora troia, ti piace quello che ti stiamo facendo?” Mi chiede quello dietro di me senza smettere di pompare il suo cazzo nel mio culo.
Senza pensarci annuisco con la testa.
“Voglio sentirtelo dire!”
“Si, mi piace!”
“Cosa ti piace?”
“Essere scopato nel culo.”
“Ricorda che sei una puttana bianca, parla al femminile.”
“Si, mi piace essere scopata nel culo.” Ripeto cambiando la persona del verbo.
“E da chi ti piace essere scopata?”
“Dai vostri grossi cazzi neri!” Dico sempre più convinto.
“Brava. Ora dimmi cosa sei tu?”
“Sono la vostra puttana bianca.”
“Ottimo, siamo sulla strada giusta.”
A questo punto i due si danno il cambio, anche l’altro nero vuole provare il mio culo.
Ormai è già aperto dal primo e quindi inizia a scoparmi velocemente già da subito. Ogni affondo mi manda una scarica di piacere in tutto il corpo. Mai avrei pensato di poter godere così, scopato nel culo da due uomini neri. In poco tempo il piacere si trasforma in un orgasmo anale e il mio piccolo pene bianco eiucula alcune gocce di sperma.
Quasi simultaneamente viene anche il cazzo che sto masturbando, leccando e ingoiando, sento fiotti di sperma entrarmi direttamente in gola, una quantità considerevole mi riempie la bocca, inevitabilmente mi ritrovo costretto ad ingoiarne una buona dose. Il suo gusto è piacevole, quasi aromatico. Sapore di maschio alfa dominante.
Anche colui che mi sta inculando ormai è prossimo a venire, sento dopo poco, il suo cazzo pulsare dentro al mio ano e riempirlo di calda sborra negra, in una quantità che da solo non produrrei in un anno di seghe.
Quando esce da me, sento il mio culo pulsare, ancora in preda all’orgasmo precedente. Mi lascio andare per godermi appieno questa sensazione.
Quando rialzo la testa, vedo i due cazzi ancora in erezione. Guardo il mio misero pene che invece è quasi scomparso tra le mie gambe, dopo la patetica eiaculazione appena avuta, intimidito da tanta possenza nera.
Il primo nero che ho conosciuto si sdraia per terra, sopra un materassino.
“Vieni qui troia, impalati da sola!” Mi ordina.
Mi alzo tremante sulle gambe, mi metto a cavalcioni dell’uomo nero, con la mano dirigo il suo cazzo dentro il mio culo. Piano inizio a farlo scivolare avanti e indietro dentro di me. La cosa mi piace e lentamente cerco di aumentare il ritmo. Ogni volta il suo cazzo guadagna qualche centimetro dentro di me. Ogni affondo una scarica di piacere in tutto il corpo, più a fondo entra il suo cazzo, maggiore è il piacere che provo.
L’altro uomo mi si avvicina e mi porge il suo cazzo. Lo afferro con entrambe le mani e inizio a divorarlo affamata, lo lecco con la maestria che ho visto fare nei numerosi film porno che ho visto. L’uomo mi guarda compiaciuto da quello che vede. Una puttana bianca adorante il suo cazzo. Più ingoio il suo cazzo, più mi sento troia. Più l’altro cazzo mi entra nel culo, più mi sento completamente la loro puttana bianca. Una schiava dei loro grossi cazzi neri. Un vortice di emozioni mi pervade tutto il corpo e senza rendermene conto un grande orgasmo anale mi fa gridare come una pazza. Sto godendo come una donna ben scopata nella figa.
Quasi all’unisono i due cazzi vengono contemporaneamente, uno mi riempie il culo con la sua calda sborra, l’altro mi riempie la bocca. Ingoio tutto quel caldo nettare, come fosse la cosa più buona che abbia mai gustato.
“Ripuliscimi il cazzo” mi ordina quello che è appena uscito dal mio culo.
Mi giro verso quell’asta totalmente ricoperta di sborra negra e inizio a leccarla via, ingoiando tutto quel fantastico seme. Messo così a quattro zampe sono un invito irresistibile per l’altro uomo, che non si fa attendere e affonda la sua verga dentro al mio culo. E’ già aperto dalla scopata precedente e con un sol colpo è completamente e profondamente dentro di me, sento fin da subito la sua pancia sbattere sulle mie natiche e l’intera lunghezza del suo cazzo dentro al mio intestino. Lo sfila o lo rimette e ogni volta vorrei potesse andare ancora più a fondo nel mio buco. Lascio che l’altro cazzo mi entri completamente in gola aiutato dalle poderose spinte che ricevo da dietro. Permetto ai due splendidi cazzi di usare i miei buchi come vogliono, in totale delirio per quello che mi stanno facendo provare. A breve un altro orgasmo anale mi sconvolge completamente. E dopo pochi secondi un altro ancora e poi di nuovo. Quei due cazzi mi stanno facendo completamente impazzire di piacere. Continuano a scoparmi ancora per una decina di minuti finchè anche loro raggiungono l’orgasmo e rilasciano un’altra abbondante dose di sborra dentro al mio culo e alla mia bocca.
Esausto mi lascio cadere su un materasso appoggiato al nudo pavimento e mi addormento.
Non ho idea di quanto ho dormito. Mi sveglio con le idee confuse, pensando di aver fatto un sogno. Ma mi rendo subito conto che non è così: sono nudo e non sono a casa mia. Sento il mio ano dolorante, allungo un dito per verificare in che condizioni è, il dito scivola all’interno senza nessuna resistenza, quei due enormi cazzi hanno reso l’apertura una piccola galleria. Estraggo il dito completamente ricoperto di sperma, senza ritegno, me lo porto alla bocca e lo ripulisco. Il sapore che mi pervade la bocca è buono, mi piace. Mi infilo nel culo due dita (che entrano anche queste senza nessuna difficoltà) e ne estraggo una generosa quantità che subito ingoio avidamente.
Sento delle voci provenire dalla stanza vicina, cerco qualcosa con cui coprirmi ma non trovo niente. Timoroso mi avvicino alla porta e la apro piano.
“Ehi, la nostra troia si è svegliata!” Dice uno dei due neri che prima mi ha scopata.
Stanno mangiando qualcosa seduti ad un tavolo.
Ai primi due che già conoscevo, si sono aggiunti altri due uomini di colore. Il primo un vecchio con i cappelli grigi che avrà di sicuro passato i 60 anni, l’altro un quarantenne in evidente sovrappeso.
Un fisico totalmente differente dai due giovani che mi hanno già scopato.
“Hai fame?” Mi chiede l’altro amico.
Faccio cenno di sì con la testa, intimorito da tanta carne nera.
“Bene, infilati sotto al tavolo, ci sono quattro cazzi neri che vogliono essere svuotati. Quando avrai finito, sarai sazia. Inizia pure dai tuoi nuovi amici.” Dice indicando i nuovi arrivati.
Senza nessuna obiezione, mi infilo sotto al tavolo e una volta posizionato, apro la zip al vecchio. Mi ritrovo tra le mani un cazzo enorme, più o meno la lunghezza di quelli che ho già visto, ma ancora più grosso. Non emana un buon profumo e non sembra neanche che l’uomo abbia particolarmente a cuore la sua igiene intima. Nonostante questo non riesco a non tirar fuori la lingua e passarla su quell’enorme cappella, il gusto acre si deposito subito sulle mie papille gustative, invece di farmi ritrarre mi invoglia ancor di più a continuare. Faccio scorrere la lingua lungo tutta l’asta, su è giù diverse volte, finchè non decido di prenderlo in bocca. Entra a fatica da quanto è grosso, ma riesco comunque a farlo entrare.
Inizio a lavorarmelo come meglio posso, perché la mole di quel coso è enorme.
Infilo una mano tra le sue gambe alla ricerca delle sue palle, mi trovo nel palmo della mano due piccole noci di cocco gonfie all’inverosimile. Cerca di fare del mio meglio ma mi ci vogliono diversi minuti per riuscire a far venire il vecchio. Quando sta per venire mi blocca con le mani la testa sul suo cazzo in modo da scaricare completamente il suo carico di sborra nella mia gola.
Non riesco a rendermi conto di quanto sperma sto ingoiando ma il cazzo continua a pulsare per molto tempo…
Ora tocca al grassone. Ho delle serie difficoltà ad arrivare alla cerniera dei suoi pantaloni, praticamente sepolta sotto la sua pancia prominente. Ma quando alla fine ci riesco mi ritrovo tra le mani un cazzo nero lungo più o meno 30 centimetri. Più lungo dei cazzi degli altri 3 uomini. La larghezza riflette quella del suo proprietario, sembra obeso anche il suo cazzo da quanto è grosso, di più di quello del vecchio. Affascinato, lavoro anche questo come una pompinara navigata, mi sento di essere brava e voglio soddisfare i miei nuovi amici. Anche se non riesco ad ingoiarlo completamente a causa della sua considerevole lunghezza, cerco di fargli il miglior servizio possibile, fino a ingoiare avidamente la tanto attesa sborra negra.
Faccio lo stesso servizio anche ai due cazzi che già conosco, anche se sono già venuti diverse volte scopandomi precedentemente, la dose del loro sperma non sembra calare di quantità. Come previsto, finito il giro di pompini, mi sento sazio e con la pancia piena.
“E brava la nostra troia bianca! Ti ricordi ancora di avere un pene?” mi dice il vecchio indicando con la testa in mezzo alle mie gambe.
Abbasso gli occhi e riesco a vedere solo un misero ricordo della mia mascolinità, sembra essersi rimpicciolito ancora di più di prima.
“E’ normale, questo è la conferma della tua completa sottomissione al grosso cazzo nero. Il tuo corpo capisce che è giusto soddisfare i tuoi padroni neri e quindi il tuo misero pene non è più di nessuna utilità. Ogni volta che un cazzo nero ti scopera ne vorrai ancora di più, ogni volta che berrai la sborra nera ne bramerai ancora e ancora, sarai per sempre una schiava sessuale pronta a farsi scopare.”
“Non è così per tutti i maschi bianchi,” aggiunge uno degli altri “bisogna trovare la persona con la giusta predisposizione alla sottomissione… come te. In un anno, riusciamo a trasformare in troie affamate di cazzo nero solo una mezza dozzina di uomini bianchi!”
“Ora torna di la e mettiti a quattro zampe, i nostri soci vogliono provare il tuo culo.”
“Si padrone” rispondo ubbidiente. Torno nell’altra stanza e mi metto in posizione sopra al materasso.
Sento i quattro uomini entrare nella stanza.
“Allora troia, cosa vuoi adesso?” Mi chiede il vecchio.
“Voglio essere scopata nel culo.” Rispondo, come un automa, desideroso solo di riprovare le sensazioni già sperimentate.
“E cosa vuoi nel culo?” Chiede ancora.
“Il tuo grosso cazzo nero”.
“Non mi sembri convincente…devi implorarmi di incularti.”
“Ti prego, scopami il culo con il tuo stupendo cazzo nero, scopami come una cagna, scopami!” Come non bastasse, con le mani, afferro le natiche e le apro, mettendo in mostra il mio buchino.
“Bene puttana, mi hai convinto.”

Uno sputo enorme mi centra il buco del culo e subito dopo sento la cappella del vecchio spingere sullo sfintere, che non oppone resistenza e lascia entrare l’asta di ebano. Solo a sentirlo dentro di me, vengo inebriato da mille sensazioni piacevoli. E ad ogni affondo del vecchio queste si moltiplicano ogni volta. Sono in estasi. Lascio che il vecchio mi sfondi il culo per diversi minuti, riesco a venire analmente anche questa volta, orgasmi che definirei femminili in quanto li sento dentro la pancia, nel basso ventre e non nel mio minuscolo pene che oramai non da più segni di vita. Orgasmi che raggiungono il cervello, che ne chiede ancora di più.
“Oh si, dai scopami!” Mi ritrovo a dire. “Più forte!”
Il vecchio non si fa pregare e nonostante l’età accelera la sua azione, mandandomi ancora di più in estasi. Per lasciarsi andare dopo poco in una incredibile sborrata dentro alle mie viscere, riempiendomi il culo di calda sborra negra.
“Ora è il mio turno.” Sento dire al grassone.
Devo ancora riprendermi che sento già il suo cazzo dentro di me. Il mio culo nota subito che le dimensioni sono notevoli, anche se è già stato sfondato da tre enormi cazzi neri, questo nuovo cazzo sembra far fatica ad entrare. Per fortuna lo sperma del vecchio che mi cola dal buco aiuta farlo scivolare meglio e dopo le prime difficoltà sento che inizia a scivolare dentro di me. Ad ogni spinta, i centimetri dentro di me aumentano, alla fine non riesce a spingerlo completamente dentro, la sua pancia incontra il mio sedere prima che il mio culo arrivi alla radice del suo membro. Una ventina di centimetri di grosso cazzo nero sono comunque dentro al mio culo, allargandolo come mai prima d’ora avrei mai immaginato.
Il grassone, nonostante la sua forma fisica scadente, riesce comunque a scoparsi il mio culo per un quindicina di minuti, quando viene riempie le mie viscere con una quantità doppia rispetto al suo attempato amico.
Quando lascia libero il mio culo, gli altri due mi dicono di accovacciarmi e spingere fuori tutto il seme dal mio intestino. Sul pavimento si forma una pozzanghera di denso liquido bianco larga trenta centimetri.
“E ora da brava cagna, ripulisci il pavimento con la lingua.” Mi ordinano
Avvicino il viso al pavimento, tiro fuori la lingua e inizio a leccare quella sborra negra uscita dal mio culo. Mi piace, ingoio tutto e in pochi minuti il pavimento è pulito.
“Ti piace?”
“Si.”
“Si cosa?”
“Si, mi piace padrone. Mi piace la vostra sborra negra.”
“Per te ce ne sarà sempre di più. Vivrai solo per quella, puttana!”
“Ora vieni qui e scopati da sola.” Mi dice l’altro già disteso sopra al materasso con il suo stupendo cazzo svettante in tutta la sua magnificenza.
Mi accomodo sulla sua asta e inizio un saliscendi lento ma ritmato, voglio sentire ogni centimetro di quella bestia dentro di me.
Dopo un po’ sento la mano del suo amico sulla mia schiena, mi spinge in basso, facendo aderire il mio petto a quello dell’uomo che mi sto scopando.
Lo vedo avvicinarsi, subito penso che voglia prendere il posto dell’altro dentro al mio culo. Invece l’altro non si toglie e lui spinge per entrare in un buco già occupato.
“No cazzo, fermi…” Grido per fermare quello che intuisco vogliano fare.
Il mio sfintere è già dilatato ma non così tanto da accogliere due cazzi assieme.
L’uomo insiste, spinge e finalmente riesce ad entrare.
“No, no, no…” dico sentendomi aprire il culo in un modo che non pensavo fosse possibile.
“Oh si! Siiiii! Siiii!” il mio no si trasforma presto in un si di piacere quando rilassando le mie pareti anali lasciano al nuovo cazzo muoversi dentro di loro.
“Siiii!!! Due cazzi nel culo. Mmmmmmm godo, godo come una troia. Scopatemi il culo dai!” Incitando i due uomini di colore. “Fatemi sentire i vostri grossi cazzi neri fino in fondo!”
Il piacere dilaga dalle mie viscere, al mio corpo e arriva al cervello. Scariche di endorfine aumentano a dismisura quello che già provo. Sono in estasi. Orgasmi anali continuano a pervadere ogni angolo del mio essere.
Quando dopo un lasso di tempo che non riesco a misurare, i due finalmente vengono, sento fiotti del loro caldo sperma riempirmi nuovamente l’intestino. Anche se sono già venuti diverse volte, la quantità sembra addirittura maggiore della prima volta, quasi che ad ogni venuta aumentasse la produzione della sborra per la volta successiva.

Sfinita, mi addormento senza rendermene conto.

Non sono più tornata al mio lavoro. Ho lasciato la mia città. I miei padroni mi fanno lavorare come escort. Hanno una clientela molto vasta, tutti uomini di colore, quasi tutti ben dotati.
Sono felice, ho tutti i cazzi che voglio e sono tutti vogliosi di scoparsi il mio culo.
Con i primi soldi guadagnati ho potuto fare una mastoplastica e regalarmi così un bel paio di tette, misura terza abbondante. Le cure ormonali hanno regalato le giuste rotondità al mio corpo e al mio viso, rendendolo molto più femminile di quello che riuscivo a fare con il trucco. Ho lasciato crescere i capelli e ora una bella frangetta incornicia il mio visino.

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