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Dino,la perfetta segretaria. Parte quarta.

By 21 Ottobre 2020Ottobre 23rd, 2020No Comments

Scena prima.

Ufficio di Lucilla

Lucilla e Carla sono sedute a un tavolo,elegantissimo,posto al centro dell’ufficio.

La stanza è arredata con gusto,tutti mobili moderni e di design. Alle pareti quadretti di soggetto New Age.

Le due colleghe discutono di una questione importante. Lo si arguisce dalle espressioni serie dei loro volti.

Carla:- e quindi ho pensato fosse giusto parlare con te….so quanto tieni al benessere del personale.

Anche quando si tratta degli ultimissimi nella scala gerarchica, ti dai un gran daffare per farle stare bene.

Lucilla:- tipo Dino, per

intenderci.-

Carla:- si, poverino, lui non potrà mai fare carriera, non voglio. Ci tengo troppo a tenerlo come mia segretaria.-

Lucilla:- ma lui è contento?-

Carla:-lascia perdere…deve esserlo per forza! Ma piuttosto sono io a non essere del tutto soddisfatta di lui. È del mio benessere che stiamo parlando.

Lucilla:- ah sì?

Carla:- per carità, è bravissimo…fa tanti straordinari non pagati..e già guadagna il minimo.

Lucilla:- quindi?

Carla:- è che lo vorrei più femminile. Hai visto come è carino, vestito da donna?Ma certe cose non le può proprio mettere, a causa di quel malloppo antiestetico che ha davanti.Rovina del tutto la sua siluette.

Lucilla:- e che ci vuoi fare?

Carla:- levare il malloppo, naturalmente!

Lucilla scoppia a ridere, di cuore.Poi torna seria..

Lucilla:- ne hai parlato con lui?È d’accordo?

Carla:- bè, quasi…mi ha pure firmato il consenso, se è per questo. Ma fa un po’ il furbetto,secondo me. Sa che Alessia è contraria.

Lucilla:- che c’entra Alessia!?

Carla:- è la terza padroncina di Dino. Ha voce in capitolo. Se lei dice no non si può far nulla!

Lucilla è pensierosa. Riflette sul da farsi e su quale sia la decisione più giusta. Poi si esprime, con la consueta serenità e il suo famoso equilibrio.

Lucilla:- senti cara, ho capito quanto questa cosa è importante per il tuo benessere. E ho avuto un’idea. Ti ricordi come è andata a finire l’ultima volta che abbiamo giocato a poker tra noi amiche?

Scena seconda.

Casa di Alessia.

Dino e le sue tre padroncine intorno a un tavolo da poker.

Carla ha davanti a sé una vera montagna di fiches.

Tra gli altri solo Alessia sembra nei guai…colpa del suo modo di giocare irruento.

Lei, sempre così ” a postino” con le carte in mano invece perde la testa. Ha anche bevuto un po’ troppo.

E poi non sopporta la sconfitta, si vuol subito rifare, bluffa spudoratamente, insomma è il solito disastro totale.

Quando ci sono di mezzo i soldi …e per lei è anche una questione d’orgoglio.

Carla:- io sono servita…e rilancio di 100 euro.

Dino:- io passo.

Lucilla:- passo.

Alessia è rossa in viso…Ha in mano una coppia, e niente più contante in tasca.

Alessia:- io prendo tre carte e vengo a vedere.

Lucilla:- con che soldi? Sulla fiducia non giochiamo…

Alessia:- ma sento che questa è la mia mano fortunata! Non fate le stronze!

Carla- un modo ci sarebbe…

Scena terza.

Ufficio di Carla.

Entra Alessia, con delle pratiche in mano.

Abbraccia Carla, saluta Dino con una carezza tra i capelli.

Alessia:- aaah Dino, che eleganza!-

In effetti il ragazzo indossa un vestitino molto attillato e molto scollato, che ne valorizza le forme:il suo famoso popò tondo e carnoso in evidenza, un inizio di seno, piccolo e puntuto, la pettinatura sbarazzina e un trucco leggero e curato.

Dino:- grazie..

Alessia:- e ti mette in evidenza il seno,anche. Che splendido décolleté!-

Dino diventa paonazzo in viso.

Carla:- visto che amore che è diventato?

Gli dò solo pochi ormoni, per ora, perché mi piace col seno appena accennato. Più in là vedremo, non so.-

Alessia si siede e mette Dino sulle ginocchia, gli carezza il sedere con tenerezza.

Alessia:- insomma Carla, facevi tante storie sulle segretarie femmine..e adesso ti ritrovi una femmina sexy che gira dalla mattina alla sera per il tuo ufficio.-

Carla:- macché. Dino è sempre un maschietto. Lo pensa anche lui, anzi ci tiene molto a ribadirlo. Vero, tesoro?-

Dino, risponde timidamente:- si..ci tengo. Sono un maschietto.-

Alessia:- certo, tu sei un duro e un vero uomo, amore mio!-

Ride e gli dà una bella sculacciata.

Carla:- è vero,lo ho fatto castrare, per dire le cose come stanno. Non ha più le palline e il pisellino ma ha ancora tutte le virtù del suo genere: serio, docile e obbediente. Tu lo volevi più deciso, amica mia, ma hai perso…

Alessia:- bè, non ho perso chissà che, dai. Solo una mano di poker!

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