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Storia di una ragazza qualunque – 11° capitolo – Una serata con le amiche

By 22 Aprile 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

Stavo chiacchierando con Isabella di come poterci rivedere senza far incuriosire il mio ragazzo, quando c’interruppe Luisa, una nostra collega famosa più che altro per essere magra come un grissino.
“Cercavo proprio voi due.” ci disse piena d’entusiasmo “Ho finalmente finito i lavori nel mio nuovo appartamento e volevo dare una festicciola, ma solo per poche colleghe, Claudia ha già accettato mentre Barbara ha già detto che se non ci sono maschi non si muove.”
Quel rifiuto non mi stupì affatto, essendo risaputo che Barbara era una vera maiala, sempre alla ricerca di almeno un uomo con cui passare la serata, e non certo per discutere di filosofia.
“Io ci sto.” le rispose Isabella “E anche Anna non avrà problemi, ma devi sempre scegliere una sera in cui siamo tutte libere.”
“Tranquilla, &egrave Claudia che li fa, quindi siamo a posto.” dissi sapendo che lei era solita fare favori del genere a chi glieli chiedesse.
“Che bello, saremo almeno in quattro, al cibo penso io, voi portatevi solo i pigiami, perch&egrave non so che ora faremo.” concluse Luisa prima d’andarsene felice.
“Ma perch&egrave fa così ?” chiesi alla mia amica “Se salta così dalla gioia per una serata fra colleghe cosa combinerà se si sposa ?”
“Chi Luisa ? E da quando due donne si possono sposare !”
“Perch&egrave &egrave lesbica ?” domandai incuriosita.
“Ho come l’impressione che tu sia l’unica a non saperlo. E’ stata lei a consigliarmi il sito dove ho preso i miei giochini, quelli che ti sono piaciuti tanto l’altra sera …”
Compresi in quel momento che più che una serata al femminile, avrei partecipato ad un’orgia saffica in piena regola, ma ciò m’incuriosì non poco, anche per la sola presenza di Isabella di cui conoscevo i vizi privati.

Dopo qualche giorno Luisa mi disse che era riuscita a farci avere libero il mercoledì sera, fui felice se non altro perch&egrave si giocavano le partite di coppe, che Marco vedeva solitamente coi suoi amici, e quindi non avrei avuto problemi a non vederlo.
Quando tornai a casa dopo la mattina passata al lavoro feci un pisolino prima d’andare sotto la doccia. Controllai la depilazione che era ancora perfetta, quindi mi vestii molto comoda, presi una borsa dove misi un baby-doll molto trasparente abbinato ad un perizoma quasi simbolico, e mi diressi con la macchina da Luisa.
Arrivammo una dopo l’altra nel giro di cinque minuti, la padrona di casa ci mostrò l’appartamento che aveva eredita dalla nonna, e che aveva arredato con l’aiuto di una sua amica architetto in stile moderno e funzionale.
Dopo gli inevitabili commenti ci sedemmo a tavola, Luisa portò un vassoio di pizzette, varie fritture e degli assaggi di torte salate, il tutto innaffiato dalla birra, che ben presto ci diede alla testa.

“Perch&egrave non giochiamo a strip-poker ?” propose Claudia una volta finita la cena.
“Si ma solo in pigiama e al massimo con due pezzi addosso.” le rispose Luisa.
Le sue regole venerò subito accettate, così ci ritrovammo tutte e quattro in baby-doll, per giocare dopo esser tornate in cucina.
In realtà furono delle partite abbastanza ‘finte’, in quanto tutte noi andavamo sempre a vedere anche non avendo nulla in mano. La prima a rimanere senza fiches fui proprio io, che dovetti accettare di baciare Luisa, la quale fu ben felice d’infilarmi la lingua in bocca.
Subito dopo ci trasferimmo sul letto, dove poco dopo ci ritrovammo del tutto nude o quasi, spogliate da chi aveva vinto la mano.
Isabella perse tutto contro Claudia, che come pagamento le chiese di leccarle la passera. La mia amica quasi si precipitò fra le sue gambe, ma a quel punto io e Luisa non avevamo la minima intenzione di stare a guardarle, così ci sistemammo ai lati della vincente per baciarla in bocca e sul seno.
A quel punto le carte non servivano più, ognuna di noi cercava qualcosa da toccare, baciare, succhiare, senza più guardare a chi si prestavano le proprie attenzioni.
Luisa si dimostrò la più scatenata fra tutte, ma anche la più brava a donare piacere, essendo anche l’unica vera lesbica della combriccola. Quando mi ritrovai la sua bocca sulla passera raggiunsi il primo orgasmo della serata, i suoi colpi di lingua erano davvero unici, il suo svariare fra le labbra intime, passando dal loro inizio sino al clito, finendo poi quasi col penetrarmi, mi donò un piacere immenso, interrotto solo dal suo apice.
Subito dopo la padrona di casa fu messa in mezzo dalle altre, sistemata carponi Isabella si dedicò a leccarle la fica, mentre io e Claudia ci dividemmo il suo bel culo. Nonostante la sua magrezza, le sue forme erano bel delineate, e il suo sedere era quanto di più invitante avessi potuto immaginare avendola vista sempre in divisa. Dopo averle leccato a lungo il buchetto insieme a me, Claudia le infilò due dita dentro facendola gemere a voce piuttosto alta, sia per il piacere, ma anche un po’ per il dolore.
“Non vedi l’ora di farmi il culo vero maiala che non sei altro ?” le disse Luisa quasi indispettita.
“Perch&egrave non &egrave forse quel che vuoi porcellona mia ?” le rispose Claudia ridendo.
“Anna apri il primo cassetto del comò e butta sul letto tutto ciò che trovi.” mi chiese Luisa ridendo a sua volta.
Aprii il mobile e davanti a me trovai letteralmente di tutto, dildi, plug, falli dalle forme più diverse e una serie di strap-on tutti di notevole dimensione.
Lanciai i giocattoli sul letto a manciate, nel divertimento generale, tornando poi sul letto tenendo in mano un grosso vibratore bianco, che aveva attirato in particolar modo la mia curiosità.
Si formarono quindi le prime coppie, Isabella e io iniziammo a masturbarci a vicenda con due falli vibranti, sdraiate una vicina all’altra, mentre Claudia sodomizzava Luisa avendo entrambe le passere riempite da dildi non certo piccoli.
“Anna vieni a fottere questa puttanella.” mi disse a d un certo punto Claudia “Il cazzo non le piace, ma prenderlo nel culo si !”
Non feci quasi in tempo a prendere il fallo che lei le aveva infilato nel buchetto, che Isabella riempì il mio dopo aver indossato uno strap-on.
“Cazzo certo che se qui facciamo una gara a chi ne prende di più &egrave una bella lotta !” dissi ridendo.
Ben presto però l’ilarità che c’aveva contagiate, si trasformò in voglia di godere, i gemiti si fecero sempre più alti, e i simulacri di pene cambiavano le porte del piacere nelle quali entravano.
Gli orgasmi si succedevano senza sosta, mi trovai davanti il bel culo di Claudia che penetrai con una certa forza, con all’inizio qualche timida protesta da parte sua, ma bastò darle un dildo col quale masturbarsi per far cessare ogni lamentela nonostante la cavalcassi con impeto.
Ci ritrovammo alla fine stanche, ma non appagate, solo bisognose di tirar un po’ il fiato, già sapendo che la nostra piccola orgia non sarebbe di certo finita li.

Fu Claudia a ‘riprendere le ostilità’ mettendosi sopra Isabella, nel più classico dei sessantanove, ma dopo un breve cenno d’intesa, Luisa e io decidemmo di punire la sua sfacciataggine.
C’inginocchiammo entrambe dietro il suo sedere, che iniziammo a leccare scambiando anche dei baci con Isabella, che aveva ben capito le nostre intenzioni.
Le nostre lingue diventarono ben presto sempre più fameliche, ritrovandosi tutte e tre sulla passera di Claudia che non nascondeva certo il piacere di tante attenzioni.
Quando però Luisa ci pose due falli, tenendone a sua vola in mano un altro più generoso in quanto a dimensioni, mi fu chiaro quale sarebbe stata la fine della mia collega. Mentre Isabella infilava nella passera di Claudia il dildo che aveva in mano, io le penetrai l’ano col mio.
“Sii fatemi godere.” ci disse “Riempitemi tutta !”
“Tranquilla che ci penso io a farcirti la fica.” le rispose Luisa mettendole dentro anche il suo fallo.
“Cazzo tre noooo, sono troppi !” protesto Claudia bloccata però dalle gambe di Isabella.
Le sue proteste rimasero del tutto inascoltate, anzi il ritmo con la quale la scopavamo si fece via via più serrato, mentre ci scambiavamo i suoi buchi neanche fossero delle figurine.
Mi trovai trascinata da quelle due furie senza neanche accorgermi completamente di quello che stavamo facendo, una vera violenza su quella che in fondo era pur sempre una nostra collega.
“Allora puttana l’hai capito che non si frega la donna ad un’amica.” le disse Luisa dandole due forti manate sulle chiappe.
“Non sapevo che stava con te, lo giuro !” le rispose Claudia quasi piangendo.
“Taci cagna, spero solo che la lezione ti serva per non fare più la stronza.”
A quel punto compresi tutta quella violenza, ma non me la sentii di colpevolizzare troppo Luisa, in fondo la sua pur non essendo la classica reazione di una donna tradita, era stata una rivincita non troppo dolorosa.
Isabella liberò Claudia che prese i suoi vestiti e scappò via piangendo, cercando più volte il perdono di Luisa, che però fu irremovibile dalla sua posizione.
“Anna mi volevo scusare con te per averti, come dire, messo in mezzo ad una questione privata, ma del resto avevo paura che se ti avessi fatto sapere cos’aveva combinata quella troia, ti saresti comportata anche peggio.” mi disse Luisa quando ci ritrovammo in tre.
“Lascia perdere le scuse.” le risposi dandole una carezza sul viso “Per me sei stata fin troppo signora, però ora non pensiamo più a quella stronza e pensiamo a noi.”
“Giusto !” esclamò Isabella “Che ne dite di farmi due coccole, mi sento così sola in mezzo a questo letto…”
Luisa e io ci sdraiammo ai suoi fianchi per baciarla, e toccarle quel seno grande come i nostri messi insieme. Le nostre lingue scivolarono pian piano verso quelle due colline verso le quali avevamo una certa invidia, incrociandosi a volte fra di loro, sino a ritrovarsi fra le sue gambe, dove trovarono un’autentica fontana.
Isabella alla ricerca del piacere più completo, piegò la schiena sino ad avere i piedi vicino alla faccia, e così invitate con Luisa iniziammo a bere tutti i suoi dolcissimi umori.
Se però c’era un particolare che trovo irresistibile di Isabella era il suo bellissimo sedere, e non seppi resistere alla tentazione di leccarlo, finendo col penetrarle il buchetto con la lingua.
“Mettile due dita dentro e poi dammi la tua bocca.” mi disse Claudia mentre faceva scivolare tre dita nella passera della mia amica.
Feci come voleva la padrona di casa, cercando le sue labbra che trovai poggiate sulla fica di Isabella, e baciarla fu solo un prologo ad una lunga leccata delle grandi labbra e del clito della tettona.
“Mm come mi piace…” disse gemendo Isabella “Le vostre lingue sono fantastiche, come le le dita che muovete in modo divino ! Sii continuate così sto per venire !”
Ci ritrovammo il suo orgasmo in bocca che ci passammo con la lingua più volte, sino a baciarci con una foga poco femminile, ma la passione era tale d’averci trasformato in donne vogliose anche delle cose più piccole purché appaganti.
Luisa era poi tanto eccitata che bastò un veloce ditalino da parte di Isabella per farla venire, certamente l’essersi vendicata di Claudia l’aveva appagata tanto da donarle quasi l’orgasmo, ritardandolo di poco.
“Ora tocca a te godere.” mi disse Luisa guardandomi carica di lussuria “Ti voglio scopare sino a farti esplodere di piacere !”
“Ma guarda un po’ proprio quello che voglio anch’io !” le risposi ridacchiando.
“Isabella prendi i due feeldoe nel comodino che ci facciamo insieme questa ragazzina impertinente !”
Così mi ritrovai loro due in piedi, una alla mia destra e l’altra a sinistra, con quelle protesi da poco conosciute, ma di cui avevo ben apprezzato le doti.
Leccai entrambe le punte per poi passare la lingua sui loro sessi luccicanti di piacere, sembravano quasi due trans senza testicoli, in trepida attesa della loro vittima, che di certo non era molto sacrificale.
“Visto che io me la sono già scopata davanti e dietro.” disse Isabella rivolta a Luisa “Ti chiedo quel buco le vuoi riempire, tanto per me &egrave lo stesso.”
“Però la puttanella s’&egrave data da fare !” esclamò Luisa “vorrà dire che le aprirò per ben questo culetto così invitante.”
“E allora cosa aspettate !” sbottai indispettita “Aspettate forse che prenda un cazzo di gomma e mi masturbi da sola ?”
“Certo che no !” mi rispose Isabella sdraiandosi sul letto ed invitandomi fin troppo chiaramente a montarla.
Vogliosa com’&egrave non esitai un secondo ad impalarmi sul suo fallo, sdraiandomi poi su di lei in attesa che anche Luisa mi prendesse.
Mentre la mia miglior amica mi baciava con calore, l’altra mi leccò brevemente il buchetto prima di sodomizzarmi con tutta calma.
Iniziai a godere quasi fosse la mia prima volta, non era solo il sentire quei due pezzi di silicone in me, quanto il contatto diretto con le mie amanti, che non mi scopavano con ardore, ma con passione.
Isabella e Luisa si contendevano la mia bocca e le mie tette, togliendomi quasi il fiato ad ogni loro anche piccolo affondo.
“Oh si godoo ! Cazzo come godo siete due troie favolose ! Dai Isabella scopami come sai fare tu, e tu Luisa riempimi tutto il culo, non sai come mi piace come lo stai facendo adesso.”
Il piacere più assoluto s’impadronì di ogni mio senso, ebbi diversi orgasmi, però loro non si fermarono sino a quando non crollai esausta, ma totalmente appagata.
Subito dopo loro si tolsero gli strap-on per rimanere sdraiate e riempirci di coccole a vicenda, baci e carezze si sprecarono, ma senza mai voler andare sino in fondo, come se tutte avessi compreso che per certi aspetti, avevamo raggiunto il massimo del piacere, finché non ci addormentammo felici di quella splendida serata.

Continua.

Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
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