In tutto quel nulla
Fuori dal finestrino io guardavo tutto il mondo, però squadravo il niente e quando la pochezza e la vacuità non c'era lì appariva il mondo, ero io presente, addirittura persino lui. Io sono con il viso rivolto verso il finestrino per guardare l'inezia e il vuoto, lui con i suoi occhi puntati verso la restante capienza dell'autobus. Io con la mia sconcezza, la mia vergogna e con la mia voglia totale di lui, lui viceversa con la sua cinica, indolente e neutrale espressione sulla faccia, assieme al suo abituale e svogliato piglio che mi dà costantemente e durevolmente sui nervi.Il [...]