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Racconti Erotici Etero

Maya

By 15 Dicembre 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Maya arrivò tardi all’appuntamento con il suo amante e non lo trovò. Perchè non l’aveva aspettata? Si guardò intorno e sembrava non ci fosse anima viva nei dintorni della villa. Presa da curiosità entrò dal camncello e fece il giro della casa, non una luce accesa, niente che potesse indicare la presenza di qualcuno. Che significava tutto ciò? Era solita frequentare le feste che vi si svolgevano e c’era sempre un gran viavai di gente. Ma quella sera nessuno, tutto era buio. Aveva ormai completato il giro e non aveva notato alcun segno di presenza umana. Certo che avrebbe anche potuto aspettarla, non era poi così tardi pensò.
Indispettita si diresse verso l’uscita ma improvvisamente con la coda dell’occhio vide una costruzione in fondo al giardino che non aveva mai notato. Già che c’era e che l’appuntamento era sfumato decise di andare a vedere di cosa si trattasse. Un rudere diroccato?
Sembrava una costruzione decisamente vecchia, ma diroccata proprio no. Che fosse l’abitazione di un guardiano? No, non si vedevano finestre, anzi non c’erano proprio finestre, solo una porta. Legno massiccio, leggermente nascosta dai rami di un albero vicino. Cercò di aprirla e con sua grande sorpresa non incontrò resistenza, la porta sembrava usata di recente.
Si trovò all’interno di una stanza buia, non molto grande. Una luce filtrava da una parete e anche se molto debole era l’unico segno di vita che aveva visto fino a quel momento.
Si avvicinò con circospezione e vide che c’era un passaggio molto stretto camuffato nella parete. Vinta dalla curiosità entrò. Una scala scendeva a partire da dove si trovava, esitando per il timore di scivolare la percorse. L’illuminazione era molto scarsa, unacandela ogni tanto illuminava debolmente il percorso, ma rischiava di inciampare ad ogni passo.
Si bloccò di colpo, le sembrava di aver sentito delle voci. Si concentrò per cercare di capire da dove venissero. Seguì quello strano rumore, sembravano risate. Gente che cantava rideva, ormai ne era sicura. Ecco dove era la festa quella sera. Un po’ strano, ma le persone che frequentavano la villa erano tutte un po’ particolari. Sicuramente il suo amante si trovava là in mezzo e magari stava già corteggiando qualcun altra. Una fitta di gelosia la percorse.
Finì di scendere le scale quasi di corsa e alla fine si bloccò impietrita. La stanza era illuminata da candele ma assolutamente vuota. Vuota di ppersone ma c’era un tavolino in mezzo, con sopra qualcosa che fumava. Si avvicinò e si sentì percorrere da un brivido, come se stesse attraversando una corrente di energia. Sul tavolo c’erano degli strani simboli, li aveva già visti alle altre feste ma non li aveva collegati a niente di particolare. Alcune candele bruciavano e il fumo si spandeva da un incensiere emanando un profumo che la inebriò. Si sentì tremare le gambe e le si chiusero gli occhi ormai appannati dal fumo che sembrava essersi fatto più denso. Stranamente non si sentì intimorita dalla situazione, una voce dentro di lei disse “only the Wise” e lei si lasciò completamente andare. Sentì delle mani che la spogliavano del vestito broccato che aveva indossato quella sera. Lasciò fare come se fosse la cosa più naturale del mondo. Senza aprire gli occhi cominciò a sentire delle voci che cantavano una litania di cui non comprendeva le parole, ma non se ne curò, si sentiva stranamente bene e desiderava scoprire cosa sarebbe successo dopo. Alle mani sentì sostituirse le labbra di qualcuno, ma non aprì gli occhi per vedere di chi fossero. Si lasciò baciare la bocca, i seni, le braccia, le gambe e il ventre. Era percorsa da brividi, ma non aveva freddo, nè aveva paura, era solo…eccitata. Le sembrava incredibile eppure sentiva che si stava inumidendo in mezzo alle gambe. Mani le carezzarono e le strinsero i seni, mentre le labbra indugiavano sul suo sesso. Era così piacevole…aprì le gambe e lasciò che una lingua si insinuasse nella sua intimità. Si lasciò sfuggire un gemito, lungo e incontrollabile. La lingua le stava dando sensazioni fortissime, non potè resistere oltre e cadde in ginocchio tremando.
Sentì che il suo corpo veniva steso sul tavolo, aprì le gambe per cercare di lenire il bruciore che sentiva nel suo grembo. Qualcuno era sul tavolo con lei, ne era certa anche se continuava a tenere gli occhi chiusi. Si sentì accarezzare e inarcò il busto protendendo il centro del suo piacere e in quel momento si sentì penetrare. Urlò di dolore perchè era il membro più grosso che avesse mai accolto e allo stesso tempo di piacere perchè anche se all’inizio le aveva fatto male ora stava godendo. Cercò di abbracciare il suo ospite sconosciuto, ma non riuscì a muovere le braccia, allora si mosse per andare incontro al quel fallo possente che la stava lacerando e le stava dando un piacere mai provato. Si lasciò andare e non cercò più di trattenere i gemiti che le nascevano in gola, ormai gridava ad ogni colpo senza inibizioni.
Il membro si irrigidì e se possibile divenne ancora più grande, facendola impazzire e mentre si svuotava dentro di lei con una quantità di seme che sembrava infinita lei fu colta da un orgasmo che la fece tremare e sighiozzare per vari minuti anche dopo che il fallo si fu ritratto.
Per qualche istantele sembrò di sentire ancora le voci cantare intorno a lei, poi ad un certo punto si trovò avvolta dal silenzio.
Quando finalmente si decise aprì gli occhi e vide la finestra della sua stanza aperta su di una splendida giornata, era in camera sua.

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