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Soggiorno a Madrid

By 16 Febbraio 2018Aprile 22nd, 2020No Comments

La scuola finalmente è finita. Superata la maturità Paola ed io iniziamo ad organizzare la partenza per Madrid. Il viaggio era l’anticipazione a quello che poi sarebbe stato il nostro soggiorno in quella città. I nostri genitori hanno voluto premiarci facendoci fare questo viaggio di ambientamento per vedere l’ambiente e trovare casa dove saremmo poi andate a vivere per proseguire gli studi.
Con Paola in questi ultimi giorni prima della partenza avevamo parlato parecchio ed anche scambiato idee su come comportarci con i nostri ragazzi.
A me Roberto piaceva ancora e così Paola piaceva a Stefano ma alla fine prendemmo la decisione: li avremmo lasciati per poter affrontare questa nuova avventura completamente libere. Pensammo di lasciarli prima della partenza definitiva, quindi non prima del viaggio premio ma al ritorno. Era una decisione difficile ma eravamo sicure di quello che avremmo fatto. Il distacco da loro sarebbe stato difficile anche se contavamo su una loro visita. L’eccitazione di vivere fuori di casa ci aveva annebbiato la mente; facevamo tutti questi progetti non pensando a quanto tempo saremmo rimaste lontano dalla nostra città pur essendo nostra intenzione di farlo per un lungo periodo.
Inesorabilmente il giorno della partenza arrivò ed in noi due la tristezza di lasciare la nostra famiglia combatteva con la voglia di partire ma una volta salite sull’aeroplano l’emozione di affrontare quest’avventura fu l’unico nostro pensiero. Circa due ore di volo ed ecco che sbarchiamo all’aeroporto di Madrid. All’uscita della zona sterile ci sta attendendo il signor Espinar, ricco uomo d’affari che vende in Spagna i prodotti dell’azienda della famiglia di Paola. Nelle nostre famiglie sanno che lui è una persona fidata e con noi si dimostra estremamente gentile mettendoci a disposizione un appartamentino, inoltre per farci rendere conto di che cosa significasse lavorare ed anche per imparare più rapidamente la lingua, con le sue entrature, aveva già provveduto a procurarci un impiego in un’agenzia di viaggio.
Nel percorso dall’aeroporto a casa ci racconta di alcuni divertenti aneddoti sul padre di Paola, di quanto fosse e come fosse legato a lui di quanto lo stimasse.
Il traffico di Madrid ci costringe a stare in auto per più di un’ora ma alla fine siamo arrivati all’appartamento che è ubicato in una zona periferica sud della metropoli. Per sgranchirci le gambe ci dà informazioni sulla fermata più vicina della metropolitana, come e dove fare i biglietti e dà a me e Paola indicazioni su quale percorso dovevamo fare per recarci al lavoro. Infine il signor Espinar ci conduce all’appartamento che è una mansarda ricavata al secondo piano di una classica villetta a schiera “Non pensate ad una casa di lusso” ci dice nel salire le scale “ma non manca niente. Siete vicine al centro ed avete qui a due passi un bel grande parco”.
L’appartamento è molto carino e luminoso; c’è un soggiorno, una stanza da letto, un cucinino e bagno. L’arredamento è sobrio e gradevole così come ci aveva anticipato il signor Espinar e non manca niente per poter far vivere dignitosamente due studentesse.
Sia io che Paola restiamo sorprese dal fatto che il pavimento fosse ricoperto da moquette in ogni ambiente, bagno compreso ma di ciò non ne facciamo parola con il signor Espinar.
Per far si che fossimo ancora di più a nostro agio e che la notte avessimo un po’ più di privacy ci suggerisce “Oltre al letto matrimoniale per dormire c’è anche il divano che è in soggiorno il quale si può facilmente trasformare in pochi secondi in letto. Comunque vedete voi ed organizzatevi come volete”
“Non sappiamo come ringraziarla” gli dice Paola “Vorremo sapere quanto dobbiamo di affitto e quanto tempo possiamo rimanere”
“Di affitto per intanto non se ne parla” ci risponde “Con tutti i favori che mi ha fatto tuo padre ci mancherebbe che vi facessi pagare! Domani parto per lavoro e tornerò tra tre mesi. Se quando ritorno sarete ancora qui con l’intenzione di rimanere, vedremo di fare un contratto di affitto, altrimenti lasciate le chiavi alla segretaria nel mio ufficio. Sappiate che, quando non sarò in città, lei è vostra disposizione completa e totale disposizione per qualsiasi cosa” Così dicendo si congeda da noi.
Ovviamente ci sistemiamo entrambe nella camera da letto e subito usciamo per fare la spesa e guardarci intorno per conoscere il quartiere e la città. Prima di iniziare a lavorare abbiamo una settimana per noi e poter spendere qualcosa avendo i nostri genitori datoci come premio per la maturità una somma di denaro da poter spendere.
Siamo andate in un centro commerciale non lontano e fatta la spesa per poter mangiare qualcosa siamo tornate per un attimo a casa e dopo aver sistemato la spesa e bagagli decidiamo di andare in giro. Madrid di sera è affascinante con molti locali e artisti che si espongono per strada. Il centro è una vera movida con tanta gente e noi due giovani pulzelle restiamo estasiate da tutta quella vita; venivamo da una cittadina tranquilla e quindi per noi tutto quel movimento ci ha eccitato. Ci sentivamo in paradiso.
La vacanza la trascorriamo passando il tempo tra musei, locali, pubs, negozi e locali disco dove facciamo anche delle conoscenze tra cui due ragazzi che abitano nell’appartamento sotto di noi: uno ha i capelli biondicci ed ha i lineamenti quasi femminili ed il suo nome è Rodrigo. Lui ci incanta raccontando di essere venuto a Madrid da Londra sei anni fa e ci dice che ora lavora come commesso in un negozio del centro. L’altro ragazzo di nome Kiran ci dice che pur essendo inglese di nascita è di origini indiane.
Io e Paola raccontiamo qualcosa di noi in inglese seppur stentato ma riusciamo a farci capire. I ragazzi non capiscono l’italiano.
Durante i loro racconti Paola si accosta al mio orecchio e sussurra sghignazzando in italiano per non farsi capire “Secondo me quei due sono gay. Hai visto come si guardano mentre si parlano?”
 “Probabile” le rispondo.
” Cosa state dicendo?” ci interrompe Rodrigo “Non è corretto da parte vostra che parliate in un’altra lingua che noi non capiamo!”
Gli risponde Paola mentendo “Ci stavamo chiedendo come passate la sera per divertirvi e quali locali frequentate?”
“Vedi, il locale che frequentiamo è un po’ particolare. Non so se può interessarvi. E’ un locale…….”
“Cioè?” gli chiedo
“Beh! E’ un locale per ragazzi e ragazze …… omosessuali. Ora te ve lo dico con sincerità: noi stiamo attraversando un periodo gay”
“Cosa volete dire con ‘stiamo attraversando un periodo gay’?” chiede Paola.
Kiran interviene e ci spiega che loro non sono stati sempre gay ma in questo periodo a loro piacciono i maschietti, in realtà vorrebbero che il sesso fosse libero e perciò frequentano un locale che permette di fare nuove conoscenze e di divertirsi tanto senza fare lì sesso ma conoscendo altre persone di sesso ne fanno tanto ed aggiunge
Paola molto incuriosita e con un po’ di prurito tra le gambe replica “Stasera ci andate? Te lo chiedo perché se gradite vorremmo venire con voi stasera”
“Stasera va benissimo!” esclama Rodrigo “Probabilmente verrà anche mia sorella Yvonne. Lei è lesbica ed ha il vizietto di allungare le mani!”
Yvonne, la sorella di Rodrigo, è una bella ragazza con i capelli chiari ed un viso molto dolce con un neo sopra il labbro superiore nella parte destra, con una simpatia contagiosa.
Mentre andavamo in quel ritrovo Yvonne ci chiede se siamo lesbiche e ci dice molto sinceramente e senza remore che lei lo è; la domanda l’ha fatta per sapere se lo siamo veramente oppure se siamo solo curiose di come si comportano e come vestono le lesbiche.
“L’uno e l’altro! rispondiamo io e Paola ridendo.
Il locale è pieno di gente ed entrando si avverte immediatamente in modo intenso un’atmosfera di trasgressione. Trovo strano che a guardare me e Paola siano donne e non uomini.
Ci sediamo ad un tavolo ordinando da bere. Rodrigo, Ian e Yvonne si dimostrano veramente simpatici e la loro simpatia ed allegria aumenta man mano che bevono. A metà serata siamo ubriache anche noi mentre loro lo erano da prima.
Alla chiusura del club Yvonne propone di continuare la serata facendo un piccolo party a casa di Rodrigo e Kiran.
Accettiamo volentieri ed andiamo al loro appartamento che ci appare subito molto carino ed arredato con tanti oggetti colorati che danno l’idea di persone molto attive e amanti del buon gusto moderno.
Io e Paola ci sediamo sul divano continuando a ridere e scherzare.
Ho l’impressione che ciò che abbiamo bevuto nel locale sia stato drogato perché il comportamento di noi donne è particolare ed un po’ strano; la nostra è piena euforia che ci rende forti ed euforiche come non mai prima. Mi rendo conto che mi sento benissimo pronta a spaccare il mondo.
Ci accomodiamo su un divanetto e le nostre minigonne sono risalite poco oltre la mezza coscia. Ciò consente a Yvonne di allungare una mano per accarezzarmi la testa dietro la nuca con una mossa molto sensuale.
Paola interrompe l’atmosfera e l’attenzione di Yvonne nei miei confronti con “Ma voi due” rivolta ai due ragazzi “fate sesso insieme?”
“Si, è capitato” le risponde Rodrigo
E lei insiste “Perché mi piacerebbe vedervi”
Non mi resta che pensare che la serata si stia mettendo bene.
Gli alcolici ingurgitati mi fanno perdere tutte le inibizioni ed insisto anch’io per vedere Rodrigo e Kiran fare sesso.
Yvonne da ragazza molto smaliziata e forse lesbica, ridendo invita il fratello ed il suo amico a prendere in bocca i rispettivi sessi. Ciò sorprende sia me che Paola essendo Yvonne la sorella di Rodrigo. Comunque Paola, superando l’iniziale reticenza e dimostrandomi di avere un filo di troiaggine ed erotismo, sorprendendomi, per convincerli slaccia la cintura di Rodrigo sbottonandogli i pantaloni.
Kiran, a quel punto, si abbassa finendo l’opera di Paola e facendo uscire il cazzo di Rodrigo dai boxer inizia a fargli un pompino.
Guardo la sua testa andare avanti ed indietro con l’uccello che gli entra ed esce dalla bocca.
Io e Paola restiamo lì incantate a guardare l’eccitazione nell’aria è più che evidente.
La mano di Yvonne risale la mia coscia per arrivare al perizoma che ha il triangolino anteriore già bagnato. La sua mano mi piace e mi rilasso allargando le gambe e lascio che le sue dita inizino a giocare con la mia farfallina. Paola non si era accorta dell’azione di Yvonne ma non appena se ne accorge e vede sul mio viso l’espressione di piacere, si volta verso di noi e vedendo la scena mi si avvicina mettendomi la sua lingua in bocca. Non lo aveva mai fatto prima. Avevamo lesbicato un po’ in questi ultimi anni di scuola ma né io né lei ci eravamo spinte a tanto.
Nel frattempo, mentre noi donne eravamo intente a baciarci intensamente con vera fame di sesso trasgressivo, Rodrigo e Kiran si sono denudati mostrando due corpi veramente niente male mostrando i loro cazzi di dimensioni assolutamente rispettabili, probabilmente più grandi di quelli dei ragazzi Roberto e Stefano inoltre entrambe sono dotati di un gran bel culo muscoloso.
Yvonne staccandosi da me inizia a spogliarsi. Tutto il suo corpo, ed anche il viso, è cosparso di lentiggini e la carnagione chiara fa risaltare il rosso dei suoi capezzoli che sono piccolini nonostante le tette siano belle piene. La sua figa è cosparsa di un folto pelame rosso, come i suoi capelli.
La osservo nuda affascinata dalla sua bellezza.
Paola mi slaccia la camicetta mostrando le mie tette a tutti e mi morde e succhia un capezzolo.
Nel frattempo Rodrigo e Kiran si sono stesi sulla moquette e si stanno succhiando reciprocamente l’uccello facendo un sessantanove.
Io allungo una mano per infilare un dito nella figa di Yvonne che trovo piena di umori.
Anche Paola si spoglia, poi dopo avermi sollevato la minigonna fin sopra l’inguine, mi ha fatto sollevare le gambe per sfilarmi il perizoma per poi leccarmi il grilletto. Mi sento sempre più vogliosa probabilmente per qualcosa che avevo bevuto a mia insaputa. Guardare quei due ragazzi che si succhiano il cazzo non fa che aumentare la mia eccitazione; non riesco togliere lo sguardo da loro che per me ed anche per la mia amica sono una novità assoluta.
Nel frattempo continuo a tenere il dito nella fighetta di Yvonne che è in piedi davanti a me mentre la lingua di Paola non smette di stuzzicarmi il clitoride.
Ad un certo punto Rodrigo smette di succhiare l’uccello di Kiran alzandosi e mettendosi in ginocchio si allarga le natiche invitando il suo amico a penetrarlo. La scena è altamente erotica e splendida.
Attratta da quella scena sollevo la testa di Paola dicendole di guardare anche lei lo spettacolo.
Kiran dopo essersi spalmato del gel sul suo sesso lo punta sul buchino di Rodrigo penetrandolo in un sol colpo; un urlo soffocato, che sta il piacere di essere aperti ed il dolore, sancisce l’inizio della sodomizzazione.
Kiran una volta messo tutto il suo cazzo dentro l’amante si mette a pompare forte nel culo di Rodrigo.
Tutte e tre noi donne siamo incantate nel vedere quell’amplesso e Paola allunga una mano per toccare il manico di Rodrigo. Dice che vuole far godere quel maschio anche se in quel momento sta facendo la parte della femmina. Inizia a fargli una sega lentamente e poi si stende a terra sotto di lui per prenderlo in bocca.
Io mi volto verso Yvonne e mi getto tra le sue braccia cercando le sue labbra. Le infilo la lingua in bocca e con le mani prendo a palparle le tette, poi la faccio stendere sul divano e mi metto a cavalcioni su di lei in modo da poterle leccare la figa essendo a mia vota leccata. Sono estremamente eccitata nel vedere Paola che continua a spompinare Rodrigo mentre Kiran lo incula.
Sento la lingua di Yvonne che si infila nella mia figa mentre un suo dito si appoggia sullo sfintere accarezzandolo. Io, invece, oltre a prenderle tra le labbra il grilletto, le infilo l’indice nel retto. Il suo buchino è stretto e lei lo serra piacevolmente intorno al mio dito.
Rodrigo chiede a Kiran di fermarsi e, staccando la bocca di Paola dal suo uccello, le dice di voltarsi. Dopo essersi unto il cazzo con il gel le apre con il pollice e l’indice il solco delle chiappe, e ne spalma un po’ sullo sfintere per poi appoggiarle la cappella all’entrata del suo culetto e dirle “Ti piace guardare vero? Ora ti faccio provare cosa significa scopare tra maschi ed essere froci!”
Non finisce di parlare ed ecco che spinge il suo cazzo ben turgido a premere sullo sfintere di Paola proprio davanti ai miei occhi.
Paola tenta di svincolarsi ma i suoi movimenti in realtà non fanno altro che favorire la penetrazione; mi viene il dubbio che lei abbia già provato il sesso anale perché ha un comportamento anormale per una situazione di quel tipo “No Rodrigo!!” lo supplica “Non farlo. Ti prego non voglio! Toglimi il cazzo dal culo!” ma Rodrigo non si ferma.
La richiesta della mia amica è strana perché sicuramente sente già il cazzo di Rodrigo dentro anche se non è entrato tutto; infatti la sua cappella le è entrata nel culetto e inesorabilmente avanza facendosi strada nel retto.
Vedo Paola aprire la bocca restando senza fiato forse per dei dolori o forse per il piacere nuovo di essere aperta mentre tutto il manico ormai dentro di lei.
Rodrigo rimane fermo con il cazzo completamente sprofondato in quel culetto apparentemente vergine mentre Kiran si posiziona dietro di lui inculandolo.
I due ragazzi cominciano a muoversi mettendo in moto quell’incredibile trenino mentre Paola sotto urla dicendo che le fa un po’ male e che quel cazzo è veramente troppo per lei ma nonostante ciò non desiste dall’inculata e per godere ha portato una mano per sgrillettarsi.
Rodrigo e Kiran a loro volta ansimano muovendosi sempre più selvaggiamente.
Yvonne invece continua a leccarmi il grilletto ed io, con lo sguardo fisso sugli altri tre, le strapazzo la figa e il culo con le dita.
Non come l’eccitazione diventa incontrollabile e l’orgasmo sale prepotentemente facendomi gridare e muovere in modo inconsulto allungando e ritraendo le gambe ma anche allargandole per far si che Yvonne continui il a tormentarmi.
Anche Yvonne viene quasi contemporaneamente a me.
Dopo essere venuta resto lì ferma ed ansimante a guardare Paola che singhiozzante si sditalina con foga con il cazzo di Rodrigo che le profana il culo.
Kiran togliendo l’uccello dal buchino di Rodrigo gli sborra sulla schiena urlando qualcosa di non comprensibile.
Anche Rodrigo subito dopo viene inondando di sperma il retto di Paola, dopodiché si sposta sfilando il suo cazzo mentre la Paola continua a sgrillettarsi realizzando un magnifico ditalino.
Io mi accuccio dietro di lei allargandole le natiche, le guardo il buco del culo dal quale esce un rivolo di sborra e mi accingo a leccarlo. Le infilo la lingua nell’ano raccogliendo il seme di Rodrigo; questa mia azione le dà la scossa necessaria per godere cosicché anche lei viene ansimando ed emettendo degli umori profumati di sesso che vado a leccare ed ingoiare.
 Avevo già goduto intensamente ma la voglia di fare sesso continuava ad aumentare, allora sollevo lo sguardo e mi ritrovo davanti al viso il cazzo di Kiran; non mi resta che aprire la bocca ed iniziare un pompino così come lo facevo al mio ragazzo; lo faccio lentamente sentendo la cappella ingrossarsi tra le mie labbra.
Paola, che era crollata a terra dopo aver goduto, si è alzata e si è letteralmente tuffata tra le cosce di Yvonne che si è lasciata leccare aprendo oscenamente le gambe.
A quel punto a Paola viene un’idea incredibile.
Si stacca dalla figa di Yvonne e prendendole la testa la spinge decisa verso il cazzo di Rodrigo che le era seduto di fianco.
A vedere quella scena Kiran ed io ci blocchiamo. Mi chiedevo come avrebbe reagito Yvonne. Invece lei appoggia la testa vicino all’asta di Rodrigo il quale, a sua volta, rimane impietrito.
Paola, che già pregustava la scena, prende in mano l’asta di Rodrigo e la punta verso la bocca di Yvonne iniziando a strofinarla sulle labbra sempre serrate. Il cazzo comincia ad ingrossarsi a dismisura quando la ragazza aprendo la bocca se lo lascia scivolare dentro. Paola le prende la testa accompagnando il movimento del pompino.
Al pensiero di quello che sta succedendo lo stimolo sessuale, irrefrenabile, invade tutto il mio corpo.
Yvonne adesso succhia il cazzo di suo fratello senza l’aiuto di Paola che, come me e Kiran, rimane immobile a guardare quel pompino.
A Rodrigo basta poco per godere forse quella situazione ha eccitato terribilmente anche lui.
Al culmine dell’orgasmo urla che sta per venire. Yvonne allora rimane con la bocca aperta proprio sopra la cappella del fratello aspettando la sua sborra.
Vediamo chiaramente gli schizzi potenti cadere sulla lingua, sulle labbra, fino in gola. Poi si riabbassa riprendendo a succhiare il cazzo del fratello.
Io in preda ad una voglia matta di godere e venire ho l’idea di chiedere a Paola di metterci per un 69 e quindi mi stendo per terra invitando Paola a salire su di me. Lei esaudisce subito il mio desiderio accovacciandosi in modo che con la mia lingua potessi trastullarla titillandole il grilletto con la punta della lingua; lei fa altrettanto con me.
Kiran con il cazzo durissimo si avvicina a noi mette del gel sul buchino di Paola che non reagisce e lascia fare. Lui si abbassa, punta la sua cappella sul buchino di Paola ed appoggia il glande allo sfintere.
Io vedo da sotto tutta l’azione e favorisco la situazione allargando natiche della mia compagna di scuola favorendo così la penetrazione. Ho in primo piano il culetto di Paola che vedo allargarsi ed inghiottire nell’intestino quell’asta mentre alle orecchie mi arriva il suono deli suoi respiri profondi ma anche la tensione dovuta alla paura dell’eventuale dolore nell’apertura dello sfintere. Dopo la precedente inculata il suo sfintere si è allargato e l’uccello di Kiran le è scivolato dentro senza trovare resistenza; anche i dolori sono quasi inavvertibili ed il piacere è aumentato.
Rivolgo la mia attenzione alla fighetta di Paola che ora è una bella figa gonfia di piacere e riprendo a leccare il suo grilletto fissando il suo culo che viene sfondato da un cazzo.
Io sono sotto loro due. Sento gli scuotimenti dovuti al pompaggio di Kiran e ho su di me anche Paola che rilassata mi passa la lingua sul mio clito facendomi ansimare ma oltre alla lingua sento una mano sulla figa: è quella di Yvonne che si è a sua volta avvicinata a noi tre e che prende ad infilarmi un dito alla volta nella vagina lentamente allargandomi la figa fino a quando non riesce ad infilarmi completamente la mano muovendola dentro.
Prima di quel momento non avevo mai avuto tante dita dentro la figa e tantomeno una mano. Parlavano di fisting ed io ero la fistata. Mi chiamavano troia e vacca e mi piacevano quei termini. Mi sentivo spalancata e quella mano dentro di me sembrava enorme “Te l’ho infilata tutta, fino al polso!” mi diceva Yvonne ruotandola e facendomi godere in modo unico e spettacolare. La figa era dilatatissima e Paola, avendo il mio clito davanti ai suoi occhi e quindi espostissimo, sapendo che io non potevo fare se non che pochi movimenti, mi leccava forse con un sottile piacere masochista ma il piacere più grande era il mio che subivo la leccata.
Non tardo a godere. L’orgasmo arriva potente. Urlo e muovo il bacino spalancando le gambe facendole anche agitare nell’aria, portando la testa all’indietro, respirando veloce ed affannosamente, scuotendomi come un’invasata ed esprimendo una forza con il mio corpo tale da sollevare sia la mia amica sia Kiran che la inculava.
Durante l’amplesso e quella piacevole tortura Paola mi lecca il clito, Kiran ha continuato a pompare il suo culo fin quando in preda all’orgasmo ha sfilato il cazzo dal retto e me lo ha infilato in bocca. La sua sborra mi scende direttamente in gola ed io ingoio tutto. Il gusto sapeva anche di amaro e non mi importava che fosse un po’ sporco.
I due sopra di me si disaccoppiano e si stendono esausti sul tappeto.
Paola si alza, fa sdraiare Yvonne e le spalanca la figa. Ora le perverse siamo noi due.
Io prendo per mano Rodrigo e lo faccio posizionare tra le cosce della sorella dicendogli di leccarla. Paola più che farsi leccare strofina la sua vagina sulla lingua protesa di Yvonne, invece Rodrigo si impegna a stuzzicarle la clitoride lentamente e minuziosamente. Le due ragazze godono quasi contemporaneamente.
Avevamo assistito ad un incesto e ci era piaciuto. Pensavo che alla fine dei conti quando una ragazza è matura è diventata donna il maschio potrebbe essere anche un fratello.
E’ notte fonda e già si vedono i primissimi bagliori del giorno che verrà.
La stanchezza e le emozioni provate ci hanno stancato anche se giovanissime le forze ci stanno lasciando.
Paola ed io ci rivestiamo con i pochi indumenti con cui siamo andate in quella casa, salutiamo e saliamo nel nostro appartamento dandoci, con grande piacere, appuntamento per la sera seguente ma stavolta a casa nostra.
Arrivate in camera ci infiliamo a letto nude abbracciandoci. Iniziamo a baciarci lentamente con passione. Le nostre mani scendono a cercare la figa dell’altra. Ricordando la serata precedente ci sgrillettiamo e ci facciamo un ditalino reciprocamente con dolcezza senza smettere di baciarci venendo insieme.
Non abbiamo ancora sonno ed allora sempre continuando ad accarezzarci iniziamo a parlare, raccontandoci cosa avevamo provato, cosa ci era piaciuto di più nel corso di quella nottata.
Eccitate dalle nostre confidenze godiamo altre due volte fino a quando, verso le dieci di mattina, crolliamo sfinite.
Nei gironi seguenti abbiamo incontrato altre volte i ragazzi e Yvonne e naturalmente abbiamo fatto molto sesso con esperienze nuove per noi due.
Sia a me che a Paola piaceva sempre di più Vivere a Madrid ed il lavoro non era male perché ci dava la possibilità di essere a contatto con le persone che erano veramente gentili. La paga non era eccezionale ma, non dovendo pagare l’affitto, era sufficiente per tutte le nostre esigenze. La sera andavamo in giro per i locali facendo ogni tanto interessanti conoscenze. Avendo rotto il ghiaccio avevamo ripreso tra noi a lesbicare e lo facevamo sempre più spesso ed ormai consideravamo l’omosessualità come parte integrante della nostra vita.
David e Kiran ci avevano invitate altre volte ma noi preferivamo evitare di frequentarli avendo scoperto che facevano uso di stupefacenti. Eravamo sempre convinte che si doveva provare tutto nella vita e sapevamo che la droga è un pericolo da cui non si torna indietro ed allora evitavamo accuratamente.
Tutte le sere, tornate dal lavoro, andiamo a fare jogging nel parco sotto casa e poi ci prepariamo per uscire a mangiare qualcosa. Una sera dopo aver cenato in un ristorante indiano ci rechiamo al solito pub ordinando due birre.
Stiamo chiacchierando tranquillamente quando si avvicinano due ragazzi chiedendoci se potessero sedersi con noi; sono Michel e Natal, questi i loro nomi, sono due colored di origine giamaicana, con tanto di treccine rasta, alti almeno un metro e novanta con il classico fisico statuario dei neri. Ci raccontano di essere giocatori di pallacanestro e che essendo a Madrid da poco non conoscono quasi nessuno.
I due ragazzi sono simpatici e trascorriamo con loro una piacevole serata.
Ogni tanto Paola ed io ci scambiamo dei commenti in italiano su di loro. Ci chiediamo, ad esempio, se corrispondesse a verità il luogo comune relativo alle dimensioni degli attributi dei neri “Domandaglielo” le dico stuzzicandola ed anche sfidandola “Se hai coraggio chiedigli se è vero!”
A Paola la sfacciataggine non manca e con il candore che la contraddistingue a prima vista domanda ai due ragazzi se è vera la diceria che tutti i neri sono superdotati.
“Qui in un luogo pubblico non posso farti vedere niente” le risponde ridendo Michel “Ma se venite a casa nostra possiamo soddisfare la vostra curiosità”
Avevamo previsto che loro ci invitassero in un posto riservato e ne eravamo contente, così ci andiamo da loro che abitano non molto distante dalla nostra casa.
Appena entrate nell’appartamento sento la mano di Natal tastarmi il culo.
“Non perdi tempo tu vero!” gli dico.
“Bello sodo, come piace a me.” mi risponde.
Girandomi gli metto la mano sul pacco sentendo il suo cazzo indurirsi e constato che è veramente di notevoli dimensioni ed esprimo il mio parere “Bello grosso, come piace a me!”
Paola e Michel non perdono tempo, si stanno già baciando seduti sul divano.
Ci sediamo accanto a loro iniziando a baciarci anche noi.
Io allungo la mano slacciandogli i pantaloni e tirandogli fuori il cazzo: è un manico di dimensioni incredibili e meravigliose al punto che rimango letteralmente a bocca aperta (ma non per fargli lì per lì un pompino).
Anche Paola si sporge per guardare che cosa faccio e per vedere le dimensioni di quel sesso che sembra un obelisco color ebano.
A quel punto Michel, che era al fianco di Paola, per non essere da meno, mettendosi in piedi, si sfila i jeans e ci mostra il suo uccello che è di pari dimensioni se non più grosso di quello di Natal.
“Allora è vero quello che si dice? Voi che cosa ne dite?”
“Questo non è un cazzo!” commenta Paola “ a dire il vero a me sembra un’arma impropria!”
Alla sua battuta io mi metto a ridere ma in realtà ho paura di avere nella vagina un cazzo di quelle dimensioni.
“Questi ci rovinano!” dico in italiano.
“Non mi preoccupo!” mi risponde Paola in italiano “Se non mi ha sfondato il vibratore che mi hai messo dentro davanti a Kiran e Rodrigo, non mi sfonda niente!”
In effetti il cazzo di gomma con cui l’avevo scopata aveva circa le stesse dimensioni.
Michel protesta perché noi ragazze parlavamo in italiano ma Paola per zittirlo e distrarlo spalanca le labbra e si infila in bocca la sua cappella faticando a fare entrare quell’asta in bocca facendo di conseguenza movimenti molto lenti.
Le mani di Noel si infilano sotto la mia maglietta e cercano di slacciarmi il reggiseno, allora mi giro per favorire l’operazione e nel farlo pendo in avanti ed appoggio le mie labbra a quella parte del cazzo di Michel che Paola non riesce ad imboccare per poi estrarre la lingua per leccarlo.
Paola si sfila la cappella dalla bocca e mi imita.
Le nostre lingue scivolano lungo tutta la lunghezza dell’uccello di Michel sollecitando la sua eccitazione che rende quel sesso già così grande; era mia intenzione vedere se le dimensioni potevano aumentare.
Nel frattempo Noel mi solleva la gonna e mi infila un dito nella figa.
Io e Paola non sapevamo dove voltarci per leccare. Quei due sassi così belli, caldi, lucidi, neri e di dimensioni veramente ragguardevoli ci stanno inebriando.
Non ci resta che girarci andando a leccare insieme l’uccello di Noel così come avevamo appena fatto con quello del suo amico.
Sembravamo due troiette affamate di sesso. In realtà lo eravamo ma era un segreto tra me e Paola.
Dopo qualche minuto ci fermiamo ed iniziamo a denudarci, per poi baciarci. Probabilmente non si aspettavano che quelle due ragazze conosciute non molto prima fossero così audaci. Loro restano fermi a guardarci con il cazzo in mano.
Il primo a muoversi è Noel che mi fa inginocchiare puntandomi il cazzo all’entrata della fighetta ed inizia a spingere lentamente penetrandomi.
Era quello che volevo.
Sento le pareti vaginali allargarsi e sembrava che si dilatassero a dismisura. Non guardo la mia figa mentre lui si accoppia con me  e quindi non riesco a rendermi conto di quanto quel sesso mi va dentro.
Paola si avvicina a me e spingendo in basso il bacino mi spalanca la sua fighetta davanti al viso; non mi lascio scappare l’occasione e la lecco volentieri.
Noel continua a scoparmi lentamente. Ora la mia fighettina è molto sensibile e mi godo quel cazzone. Mi accorgo che Michel scavalca Paola mettendole l’uccello in bocca; io ho il suo culo davanti agli occhi e ogni tanto lascio la figa di Paola per dargli qualche lenta leccata.
Il ritmo della scopata si sta ora facendo più intenso dandomi delle sensazioni fortissime. Mi abbandono ai colpi di Kiran lanciando degli urletti ogni volta che il cazzo arriva in fondo alla mia vagina. Nel frattempo Michel si siede sul divano impalando Paola che si è sistemata sopra di lui divaricandole le labbra vaginali ed è tanto grosso che sembra quasi impossibile che riesca ad entrare.
Adesso Noel mi scopa furiosamente tenendomi per i fianchi. Le sue gocce di sudore mi cadono sulla schiena ed il suo ansimare si fa sempre più forte. Sono prossima a godere e si sfila dalla mia figa per mettermelo in bocca; sono eccitata e voglio venire; non mi resta che sgrillettarmi passando dita e mano sul grilletto.
Kiran sborra ed i suoi schizzi mi inondano la bocca. Cerco di ingoiare quanta più sborra possibile e masturbandomi riesco a raggiungere un orgasmo molto intenso che lascia sorpresi i due maschi.
Anche Paola ora si sta sbattendo con foga. Michel le gode in figa e lei viene sbrodando poco dopo continuando ad impalarsi. Dopo essersi disaccoppiata da quel cazzo grosso e magnifico si stende sul divano. E’ una posizione che uscire lo sperma dalla figa e colerebbe sul tessuto se non mi lanciassi a leccare e succhiare con relativo ingoio dello sperma. Il sapore di Michel è misto agli umori di Paola ed il mix ha un sapore ottimo, una vera golosità. Provo ad infilarle tutta la lingua nella vagina per raccogliere tutto per ingoiarlo.
Le mani di Paola mi cingono la testa facendo aderire la mia bocca alla sua intimità quando sento dei movimenti dietro di me: un dito di Michel si fa strada nel mio culetto entrando completamente. Le sue mani sono molto grandi e per fortuna prima di infilarmi ha provveduto a lubrificarmi il buchino con della crema untuosa. Il suo dito non smette di entrare ed uscire continuando ad ungermi cosicché anche quando un secondo dito mi penetra non sento fastidio.
Le mani di Paola tengono il mio viso incollato a lei e non riesco a voltarmi per cercare di capire le intenzioni di Michel. Le comprendo perché immediatamente sento la sua cappella appoggiarsi al mio buchino. Da quando mi ha lubrificata capisco che voleva scoparmi in culo.
L’unzione era stata minuziosa e il suo cazzo in un sol colpo sprofonda nel mio culo. Un dolore lancinante mi prende tutto il basso ventre e lancio un urlo quasi disumano. Mi sento letteralmente impalata e non ho più neanche la forza di parlare.
Paola riesce ad infilarsi tra me ed il divano abbracciandomi e iniziando a leccarmi le labbra mentre con un dito scende a sditalinarmi. Resto ferma e la sua lingua si infila nella mia bocca mentre Michel comincia a muovere il suo cazzo dentro di me.
“Hai il culetto stretto piccola mia, ma ora te lo allargo io. Rilassati e goditi il mio cazzo che tra poco ti faccio un clistere di sborra!”
Nonostante il dito di Paola non riesco a rilassarmi, quell’uccello è troppo grande per il mio culetto. Spero solo che venga presto.
Dopo poco per fortuna Michel mi urla: “Godo baby, ti sborro in culo!! Ti riempio il culo di sborraaaahhh!!” e sento dei fiotti di sperma invadermi.
Non so quanto dentro avevo quel cazzo ma sembrava che mi arrivasse fino in pancia.
Lentamente il cazzo di Michel si ammoscia e si sfila dal mio culo. Una volta uscito ho la sensazione di essere completamente aperta.
Immagino di avere lo sfintere incredibilmente spalancato e non trovo il coraggio di tastarmi con le dita per scoprirlo.
Paola mi viene dietro e sento la sua lingua entrare nell’ano per massaggiarlo. Resto passiva cercando di trovare le forze per rialzarmi.
Noel a quel punto, interrompendola nella sua azione, la prende, la sbatte sul divano e dopo averle allargato le gambe le infila l’uccello in figa in un sol colpo chiavandola come un forsennato. Le urla di Paola si uniscono all’ansimare di Noel. Dopo pochi colpi la mia amica ha un orgasmo che la scuote lasciandola quasi inerme.
Noel continua a scoparla fino a quando togliendole l’uccello dalla figa le sborra in faccia e sui capelli.
Ci impieghiamo un po’ di tempo a riprenderci poi, distrutte, ci rivestiamo ed usciamo di casa con i saluti ed i complimenti dei due ragazzi.
Ci incamminiamo verso il nostro appartamento senza parlare. Il culo mi brucia da morire per non parlare dello stimolo impellente di andare in bagno.
Anche il culo quello di Paola non si può certo definire un fiorellino.
Entrate in casa mi precipito in bagno scaricando la sborra di Michel.
Paola si affaccia dalla porta chiedendomi se va tutto bene e mi accorgo che ha ancora dello sperma tra i capelli. Scoppio a ridere dicendole di guardarsi allo specchio. Ci facciamo la doccia insieme per poi coricarci sfinite.
Dopo due giorni felicissime siamo tornate a casa dei genitori pronte a riprendere il soggiorno a Madrid per ‘studiare’

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