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Serena

By 5 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio invito alle seguaci della mia pagina a mandarmi le loro fantasie e avventure per trasformarle in racconti sta dando i suoi frutti, ecco un’altra storia alla quale ho apportato poche correzioni, scritto scritta da una anonima lettrice. Non ha voluto dirmi se si tratta di fantasia o realtà, decidete voi.

M sono trasferita da poco dopo la separazione da mio marito, la casetta ha bisogno d molti lavori, ma un mio collega mi ha dato il numero di telefono di un factotum che se la cava in tutto e mi aiuterà.
L’ho contattato e mi ha detto che verrà 14.30 e dal momento che è ancora presto inizio a pitturare la staccionata che circonda il giardino, e poiché abito fuori del paese, lontano da sguardi indiscreti, mi concedo il lusso di lavorare in slip e canottiera; un po di sole farà bene alla mia pelle pallida.
Pitturo e il tempo passa, sono inginocchiata a gambe aperte e all’improvviso sento una voce ‘:buongiorno’ . Chiudo gli occhi pensando alla figuraccia e mi giro. La mia faccia è all’ altezza del pacco d uno sconosciuto.; mi presento tutta rossa in volto e lo invito a entrare.
Ivan ha circa 40 anni, .occhi scuri, .pizzetto, fisico allenato, si vede che è una persona che tiene all’aspetto esteriore, mani grandi e forti, mi trovo a pensare’ chissà questo come scopa’! Saliamo la scala d legno che è un po’ ripida e dopo qualche scalino e il mio culo é davanti al suo volto,
Lui non sposta lo sguardo e la cosa mi lusinga e eccita. Anche Ivan è visibilmente eccitato e lo vedo che si inumidisce le sue belle labbra.
Lo conduco in bagno e piegandomi indico col dito il rubinetto che perde,.ma lui non m ascolta, mette le mani sui miei fianchi e spinge il suo pacco contro il mio culo, fa salire le mani sotto la maglietta e stringe i miei seni turgidi, mi morde l’orecchio sussurrandomi
‘ti avrei scopata già nel prato. ma adesso lo voglio fare nel tuo letto’. Mi giro, lo bacio e lo indirizzo verso la camera, ci strappiamo letteralmente i vestiti di dosso, arrivati al letto lui mi ci spinge sopra e si sdraia su di me. Sfrega il suo cazzo sulla figa e io mi bagno. La sua cappella sul mio clitoride mi da i brividi. Mi guarda e tenendomi le gambe aperte dice: Dario ha ragione sei eccitante e provocatoria per natura.

é vero che non scopi da mesi? Al mio si .lo spinge dentro tutto con forza e .mi scopa velocemente.
Il suo cazzo è grosso e lungo e lui spinge forte, mi fa male e lui lo sa, continua a farlo entrare e uscire e mi fa venire mugolando cm una troia, poi toglie. Mi bacia e mi sussurra ‘girati piccola, voglio il tuo culo’.
Senza obbiettare mi giro, le sue mani stringono le mie chiappe e le aprono, sputa sul buchetto per lubrificarlo, la sua cappella si appoggia e poi con un colpo me lo spinge dentro fino in fondo.
Lo toglie e poi rientra, mi incula a lungo poi sborra nel mio intestino; dolorante e appagata mi addormento e quando mi sveglio faccio una doccia veloce, m vesto preparo e poi scendo in paese per la sagra. Ivan ha finito di aggiustare il rubinetto ed è andato via. Il mio collega Dario mi sta aspettando, è con una bella donna, semplice e simpatica.
Dario fa le presentazioni e chiacchieriamo del più e del meno e cosi scopro che è la moglie d Ivan. “Da quando sono cosi troia da scoparmi uno sposato? ” scioccata mi alzo e vado a prendere da bere. Ivan sta chiacchierando con la cassiera e si offre di pagare lui anche la mia consumazione.
La mattina dopo, alle otto lui ha finito di pitturare la staccionata e quando esco dalla doccia vado in cucina solo con l’accappatoio addosso; lo trovo li che sistema le mensole. Gli arrivo alle spalle, gli metto le mani nei pantaloni e comincio a menargli l’uccello che diventa subito duro. Si gira, mi afferra e mi fa sedere sul tavolo, frugandomi la bocca con la sua lingua bacia e mi allarga le gambe, me lo sfrega contro la mia figa .Non ci metto molto a bagnarmi, come se ne accorge mi mette due dita dentro e le fa andare avanti indietro. Mente mugolo di piacere si abbassa e inizia a leccarmi e succhiarmi il clitoride, lecca divinamente, non riesco a trattenermi e gli vengo in bocca. Senza dire nulla appoggia l’ uccello e poi lo fa entrare, lo toglie e me lo picchia sulla figa. Mi fa alzare dal tavolo e poi inginocchiare, gli prendo il cazzo in mano e glielo meno, poi succhio la sua cappella con ingordigia, gli massaggio le palle e inizio a succhiarglielo. Quando si accorge che sta per venire me lo spinge tutto in gola e viene prepotentemente nella mia bocca. Passa e ripassa la cappella sulle mie labbra e alzandomi il volto con la mano mi costringe a guardarlo; sorride e dice ‘adesso fai la brava piccola e lasciami lavorare.’
Mi aiuta ad alzarmi e con uno schiaffo sul culo mi manda via. Io mi vesto e inizio a rassettare la casa, a mezzogiorno lui ha finito il suo lavoro. Lo pago e se ne va, qualche ora dopo m arriva un sms: -domani prima ti scopo e poi ti sistemo la doccia. Come una affamata non aspetto altro!
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