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George e Romina

By 11 Agosto 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Uscivo con Romina da quasi un anno. Lei è una ragazza stupenda. Diciannove anni, alta un metro e settanta circa, capelli biondi lunghi, gambe perfette e un paio di cosce ben tornite che mette sempre in mostra indossando vertiginose minigonne e tacchi a spillo che la fanno ancheggiare in modo molto sensuale.
Insomma, oltre ad essere una bella fica, le piace mostrarsi.
Una vera esibizionista.
Anche a letto era davvero calda. Mi concesse il culo senza problemi ed era sempre pronta a spompinarmi e a farsi fottere ogni volta che se ne presentava l’occasione.
Insomma era la ragazza perfetta così decidemmo che era giusto sposarci e vivere insieme.

Così andammo a trovare il Sindaco del suo paese per fissare la data del matrimonio civile al più presto.

Per andare a parlare con lui, Romina indossò la solita minigonna vertiginosa con sandali aperti con tacchi alti 12, mentre le unghie di mani e piedi erano ben laccate di rosso vivo.

Il sindaco era un uomo di mezza età ancora giovanile anche se pelato e con un linguaggio molto sciolto e suadente, e subito mi sembrò un uomo di mondo e molto navigato. Mentre si parlava dei documenti che dovevamo procurare, lui rivolgeva continui sguardi verso Romina, specie sulle sue lunghe cosce nude che lei esibiva accavallate. A poco a poco i suoi sguardi si facevano sempre più insistenti, sino a diventare molto pesanti.
Io, nel notare quelle attenzioni sulla mia fidanzata, incominciai ad eccitarmi soprattutto quando vidi che Romina, non solo mostrava di gradire quegli sguardi, ma addirittura li provocava con continui maliziosi accavallamenti.
Ad un certo momento il sindaco era così vistosamente eccitato che gli occhi gli brillavano e il colore del suo viso si era fatto abbastanza roseo.
Dopo aver fissato il giorno per portargli i documenti, il sindaco ci congedò con un abbraccio, che fu molto caloroso anche troppo.
La forte eccitazione che mi dominava mi accompagnò lungo tutto il viaggio di ritorno, durante il quale, per calmarmi, chiesi un pompino alla mia fidanzata.
Anche lei doveva essere arrapata perchè subito si tuffò a succhiarlo avida e alla fine mi obbligò ad accostare la macchina in un boschetto e senza pensarci due volte si mise a pecorina distesa sul cofano e mi chiese di fotterla all’impiedi.
‘Pensi al sindaco?’ le chiesi mentre la scopavo a tutta forza.
‘Si -annuì lei- hai visto che trave aveva sotto ai pantaloni?’.
‘Ho visto si’ annuìì sentendomelo venire ancor più duro.
Tutto questo parlare dell’uccello del nostro sindaco mi favorì inspiegabilmente la sborrata. Ero così eccitato che Romina continuò a colare sperma lungo le gambe per tutto il viaggio. ‘Ma quanta me ne ha spruzzata dentro’ chiese.
‘Tutta quella che avevo tesoro mio’ risi io.

Qualche giorno dopo portammo i documenti al sindaco e lui ci accolse con maggiore entusiasmo di prima, ci fece accomodare sul divano in una saletta privata e disinvolto e spudorato, sedette di fronte alla Romina proprio da dove poteva sbirciarle meglio le gambe.
Lei indossava una minigonna più aderente e vertiginosa, calze velate autoreggenti, e accavallando le gambe rimanevano vistosamente scoperte le parti delle cosce al di sopra del lembo delle calze, in più, io sapevo, quel giorno non aveva messo né slip ne perizoma.
Poco dopo il sindaco se ne dovette accorgere perchè smise di parlare e la fissò più in profondità.
Ora lei aveva aperto di molto le gambe e lasciava che lui guardasse tutto.
Anche a me stava venendo duro chiedendomi fin dove l’uomo avrebbe osato provarci.
A un certo punto iniziò a sfregarsi la mano all’altezza del cazzo che ora era gonfio e gli faceva un enorme bozzo sui pantaloni.
Di fronte a quella visione, pure io visibilmente eccitato mi toccavo continuamente il cazzo da sopra la patta come per sistemarlo meglio.
Quando l’aria era ormai troppo elettrizzata, il sindaco ci disse che era necessario un altro incontro prima della celebrazione del matrimonio per definire il resto e. dicendoci che si sarebbe fatto sentire lui quanto prima, ci salutò con abbracci che, questa volta, furono molto vigorosi. Tanto che riuscì ad infilare una mano sotto alla gonna di Romina palpandole la coscia.
Appena usciti dalla stanzetta fui troppo curioso e tornato indietro sbirciai dalla serratura e lo vidi intento a farsi una sega. Peccato che mi desse le spalle. Potevo vedere si il gesto ma purtroppo non quel cazzo enorme che tanto mi incuriosiva.
Quando lo raccontai a Romina la eccitò così tanto che si fece un grilletto mentre guidavo e arrivati a casa insistette perchè la prendessi a pecorina infilandoglielo nel culo mentre lei si masturbava la fica con una grossa zucchina.
L’ indomani mattina il sindaco mi telefonò e con una scusa mi disse di andarlo a trovare di pomeriggio sul tardi per chiarire alcune cose molto importanti.
Quando arrivai era solo.
Appena mi vide lessi in faccia tutta la sua delusione per l’assenza di Romina.
Il sindaco mi fece accomodare nella solita saletta fingendo di dover parlare degli addobbi floreali per il matrimonio ma era chiaro che si trattava solo di una scusa.. Poi aggiunse anche che forse per quelle cose sarebbe stata meglio la presenza di Romina
Gli risposi che non l’avevo portata con me perché era impegnata a fare un lavoro a casa, ma che capivo benissimo il suo dispiacere giacché avevo notato con quale insistenza lui aveva guardato nei precedenti incontri la mia fidanzata.
Lui arrossì ma poi mi confessò ‘Sì, l’ho guardata con insistenza perché è una gran bella ragazza e mi piacerebbe parlare con te di lei in modo molto franco, se sei d’accordo’.
‘Non c’è nessun problema! Io sono di mentalità molto aperta e molto moderna, e mi piace colloquiare con le persone colte in modo franco e libero’.
‘Bene, proprio questo speravo da te! Allora, ho notato che la tua fidanzata è una gran bella cavalla esibizionista e che a te fa molto piacere che gli altri la guardino?’
‘Sì, è vero, e in tali occasioni mi eccito molto, come lei ha potuto constatare, ma anche lei era molto eccitato, si toccava continuamente come mi toccavo io’.
‘Sì, non l’ho potuta nascondere l’eccitazione che mi pervadeva, e dire che sono abituato a guardare le belle fiche, ma una fica straordinaria come la tua fidanzata non l’avevo ancora vista. dimmi: già te la scopi, vero?’
‘Ma certo! Come fa un uomo a resistere accanto ad una cavalla simile!’.
‘Hai ragione, non è umanamente possibile! Ma la cavalla ha avuto altri fidanzati prima di te? Tu l’hai trovata vergine? Parlami con franchezza di linguaggio come hai promesso di parlare’.
‘Sì, ha avuto diversi fidanzati prima di me e mi ha confessato che ha fatto l’amore con tutti loro. Infatti l’ho trovata abbastanza aperta sia davanti che dietro’.
‘Vuoi dire che l’hai trovata già sfondata sia in fica che in culo?’
‘Sì, proprio così. Romina ha preso cazzi grossi e lunghi che l’hanno trapanata con vigore, scassandole la fica e allargandole il buco del culo senza ritegno’.
‘Certo, è proprio così, non può essere diversamente! e.. la bocca e.. la lingua le sa usare bene? Dimmi nei minimi particolari come le usa, la cavalla’.
A questo punto notai che il sindaco parlava con voce roca per la grande eccitazione che lo pervadeva e che si stava masturbando con la mano in tasca. Io ne fui molto contento in quanto mi sentivo spinto a usare un linguaggio più libero e forte per farlo eccitare ancora di più così mi tirai fuori il cazzo durissimo e incominciai a masturbarmi lentamente.
Lui sgranò gli occhi quando vide come lo avevo enorme ‘Certo che anche se era sfondata con quella mazza non ti avrà dato a patirne’.
‘Le piace?’.
‘O siii è davvero grosso ma dimmi di lei ti prego’.
‘Se vedesse Romina è una grande spompinatrice. Sa fare pompini con l’ingoio di tutto lo sperma che le si riversa in bocca, sa leccare divinamente il cazzo e le palle, e quando ingoia lo sperma, il cazzo se lo fa arrivare sino in gola’.
Mentre dicevo queste cose,il sindaco calò a sua volta i pantaloni mostrando in tutta la sua possenza il cazzo piuttosto grosso e biascicando sottovoce parole come ‘troia, puttana, vacca’ era infoiato e voglioso.
Allora, mi disse: ‘Vieni da me’.
Subito impugnò il mio cazzo e mi mise il suo nella mano avviandola per continuargli la sega. Il suo cazzo era veramente bello grosso ‘Pensa che bello infilarle insieme queste due verghe’.
Mentre mi diceva queste parole, la mia libidine si fece incontenibile e facevo fatica a trattenermi dallo sborrare.

Ci stavamo masturbando a vicenda quando con l’altra mano mi abbassò con forza la testa sul suo cazzo e me lo infilò forzatamente in bocca. Me lo stantuffò un paio di volte dentro e subito mi scaricò in bocca un fiume di sperma che, tenendomi ferma la testa, mi fece ingoiare per forza fino all’ultima goccia. Poi anche lui avvicinò la sua bocca al mio cazzo, mi leccò l’asta e le palle con molta bravura e dedizione e, quando gli sborrai dentro, lui ingoiò golosamente tutto lo sperma che gli scaricai.
Poi mi fissò basito. ‘Ma come è ancora duro….?’
‘Si caro a me una non basta…’ gli spiegai.
‘A ma dai bella fortuna’ disse soppesandosi il suo ormai molle.
‘Vuoi un’altra sega?’ chiese.
‘No ma visto che sei già mezzo nudo…. Se ti chini…’.
‘A porcone!’ mormorò ma stava già obbedendo.
In pochi minuti era a novanta sulla scrivania e me lo stavo inculando a tutta forza. ‘Godi porco godi…..’.
‘O si…. Ummmm che bello come mi piace nel culo’ sussurrava mentre si segava a tutta forza.
Afferrato secco per i fianchi pompavo come un cavallo da monta. Gli stavo spanando il culo giù fino all’intestino’.
‘Godooooooo’ ululai mentre gli venivo in culo.
‘Siiiii’ gemette lui e si sborrò in mano.
Fu in quel momento che sentimmo una chiave girare nella serratura, la porta si aprì e apparve un ragazzino magro e biondo che ci fissò basito.
‘O signor sindaco chiedo scusa’. Arrossì
‘Ma tu oggi non eri in congedo’ chiese il sindaco ancora col cazzo in mano.
‘Mi scusi avevo lasciato dei documenti che mi servivano. Non volevo disturbarla’.
‘Fa nulla. Comunque lui è George e quello è il suo pisello. Visto che roba?’.
‘Ummmm’ mugugnò Alberto il segretario.
‘Come segretario non è il massimo ma fa dei pompini da dio. Vero Alberto?’.
‘O si Sindaco come vuole lei…’ rispose ossequioso il ragazzo.
E, prima che avesse ad aggiungere altro mi stavo già facendo lustrare la cappella dal biondino mentre il Sindaco si faceva una sega.
Conclusi venendogli in bocca e rimarcando che la prossima volta mi avrebbe dato il culo ci salutammo….
Restando d’accordo che il sabato successivo saremmo stati soli e gli avrei portato Romina per la tripletta….
Dietro pressante richiesta della mia mogliettina, invitò a casa i suoi genitori che dovevano assistere al matrimonio.
Se da una parte ero lieto di conoscerli dall’altra temevo che avrebbero ridotto il nostro ritmo di sesso estremo…
Comunque volevo che fosse felice quindi non feci obiezioni.

Lui aveva 45 anni, si chiamava Marco ed era molto giovanile, lei Margherita ne aveva 40 e notai subito le sue bellisime gambe, il culetto sporgente e le unghie di mani e piedi ben laccate di rosso vivo.
Chiacchierammo un po’, e Marco alla prima occasione, con una risata, si complimentò con me per la mia bella presenza e aggiunse – con un sorriso molto eloquente – che, sia lui che Margherita si auguravano che io fossi di mentalità aperta e moderna come lo era la mia mogliettina…
A volte faticavo a capire ma era certo che stavamo parlando di sesso?
‘Ma certo che sono di mentalità aperta’.
‘Benissimo’ sorrise Margherita e proprio in quell’istante quasi fosse un caso si chinò a raccogliere il fazzoletto sul pavimento e vidi il suo seno traboccare fuori dalla camicetta.
Non portava reggiseno e vidi tutta la sua abbondante quarta ciondolare qualche istante. I suoi capezzoli grossi sembravano due chiodi che mi stavano ipnotizzando.
Ci mise una vita a raccogliere quel fazzoletto e quando ci riuscì io avevo il cazzo duro come pietra.
Andarono a cambiarci e a sistemare i vestiti nella loro stanza ed io ero così attizzato che appena chiusa la porta mi tirai fuori il cazzo e chiesi a Romina ‘Tesoro fammi un pompino per favore!’.
‘Amore ma non se escono e ci vedono?’ disse lei.
‘Mi tira troppo il cazzo amore… Magari a pompare aspetto stasera ma almeno un anteprima… ti prego’.
Romina non si fece pregare. Sedette sul divano e me lo prese in mano iniziando a segarlo ‘E’ l’effetto tette vero?’ ridacchiò lei.
‘Come scusa?’ mentii io.
‘Le tette di mia madre. Te le ha sbattute praticamente in faccia’.
Gelai per l’imbarazzo. ‘Te ne sei accorta?’.
‘Tesoro ce ne siamo accorti tutti. Praticamente stavi sbavandole sul balcone’.
‘Oddio spero che tuo padre non si sia offeso’.
‘Non preoccuparti. Lui è davvero di mentalità aperta’ sussurrò lei.
‘In che senso scusa?’ le domandai perplesso ma ormai Romina aveva spalancato la bocca ingoiando la mia asta di carne e interromperla sarebbe stato un peccato.

Ero al culmine e stavo per sborrare quando si aprì la porta. Romina nascosta dietro al divano continuava a succhiare. ‘Ragazzi vi disturbo’ gracchiò la voce di Margherita.
‘Solo un attimo’ dissi io pompando in bocca a Romina per venire in fretta.
Lei da perfetta troia succhiò aspirandomi la cappella e lo schizzo fu immediato.
Pochi secondi e mi rimisi il cazzo alla meglio sotto ai pantaloni mentre la madre si avvicinava. Si era cambiata e ora indossava una minigonna corta fino all’inguine che le lasciava scoperte tutte le sue lunghe cosce ben tornite fasciate da calze di nylon velatissime. Lo spacco della nuova camicetta metteva in mostra ancor di più le grosse mammelle sode.
Molto sexy pensai mangiandola con gli occhi.
Anche lei mi guardò fissandomi soprattutto l’inguine dove mi resi conto che avevo un bel macchione di sperma residuo. Mi coprii con una mano fingendo indifferenza ma dal suo sorriso capii che aveva capito che non era sudore.
Anche Romina fece una mezza risatina. Non pareva che la cosa la imbarazzasse, anzi, mi accorsi che aveva ancora il mio sperma intorno alle labbra e non faceva nulla per nasconderlo.
‘Che ne dite di fare merenda’ ci disse la donna che già voleva fare la padrona di casa.

‘Si mamma vai pure in cucina che veniamo subito’ rispose Romina tranquillamente.
Poi appena la madre si allontanò mi sussurrò tranquillamente ‘Hai visto che figa. 40 anni con le gambe da ventenne’.
‘In effetti è molto sexy’ annuii io.
‘E molto troia’ aggiunse lei poi, senza ulteriori precisazioni scese di sotto in cucina.
Mangiammo frutta fresca appena tagliata sana e rinfrescante ma non potei fare a meno di notare che nel cesto la frutta era stata posta in modo un po’ anomalo. Tutte le arance erano state messe a cerchio nel cesto inframmezzate dalle banane. E le banane non erano girate ma proprio in erezione come un uccello coi coglioni.
Non pareva casuale e non dissi nulla ma quando vidi Margherita prendere una banana e leccarla sulla punta come un cazzo capii che stava facendo proprio la troia come aveva detto Romina.
In realtà ero preoccupato per il marito e temevo che Marco viste le attenzioni che prestavo a sua moglie si arrabbiasse o peggio ma lui era così preso dal chiacchierare con Romina che quasi non vedeva la moglie.
Fra l’altro mentre se ne stava seduta a succhiare quella banana Margherita spalancò così tanto le gambe che vidi tutto ciò che aveva sotto la gonna, soprattutto ciò che non aveva visto che di slip non v’era traccia.
La bella patata pelosa fece capolino e vidi chiaro il pelo vellutato ed invitante.
Dio mio era davvero troia questa mammina!
Per un attimo pensai che in fondo anche io già da anni scopavo con la mia e non mi ero mai fatto tanti problemi. L’incesto mi aveva sempre eccitato e mai frenato.
Ad un certo punto, proprio mentre mi stavo facendo venire il torci collo per guardare tra le gambe della donna Marco mi interruppe e per poco non caddi dalla sedia.
‘Dai ragazzo si va a fare un giro’.
‘Come… Dove’.
‘Fammi vedere un po’ di posti intanto che le mogli fanno le cose da mogli. O vuoi restare qui a fare le faccende?’.
‘No,no’ dissi io e intimidito lo seguii.
Facemmo un giro in auto che non ci portò da nessuna parte. Lui blaterava tanto per parlare ma in realtà non stava guardando nulla. Era chiaro che tutto era solo una scusa per stare soli e ne ebbi la certezza quando mi chiese di accostare verso uno sterrato che portava solo a un boschetto deserto.
Per un attimo temetti volesse regolare i conti per quanto avevo osato guardare la moglie e cominciai ad avere un po’ di paura.
‘Dobbiamo fare due chiacchiere io e te’ disse intimorendomi sempre di più.
‘A che proposito?’ chiesi.
‘A proposito del sesso che altro sennò’ disse lui confermando le mie paure.
‘Io….’ balbettai mentre armeggiava coi suoi vestiti e temetti che da un istante all’altro tirasse fuori un bastone o chissa che altro per darmi una lezione.
Invece l’unico bastone che estrasse era un tronco di carne di oltre 20 centimetri. Un cazzo duro e lungo e voglioso.
‘Romina è davvero una gran fica lo sai vero’ disse lui massaggiandosi vistosamente il cazzo.
“Sì, è vero”, risposi io
“E anche mia moglie è una gran bella fica, molto calda e fa capire subito con il suo comportamento se un uomo le piace oppure no. Io ho già capito, da come si è vestita, che tu le piaci molto e che vuole attirare la tua attenzione’.
‘Mi fa piacere’ gli risposi io.
E lui subito aggiunse ‘La tua Romina è mancata molto a tutti e due’ mi disse e queste sue ultime parole mi fecero sorgere qualche sospetto su mia moglie, ma io feci finta di non capire essendo già molto eccitato per quanto mi aveva detto e per quello che mi stava facendo vedere.
Dopo un paio di colpi a quel cazzo, mi prese una mano e me lo fece impugnare per continuargli la sega.
‘Io sono bisessuale sai’ mi confessò.
‘Anche io in realtà’ ammisi. Lui se ne compiacque e subito mi aprì la patta e tirò fuori il mio cazzo che iniziò a sua volta a menarmi, rivolgendomi anche lui uno sguardo come per dirmi “anche tu hai un bel cazzo. Davvero bello grosso”.
La reciproca sega durava da un paio di minuti quando lui mi disse: “è inutile macchiare il cruscotto tienilo in tiro e andiamo a casa a sborrare sulle nostre donne”.
Ma io non resistevo e gli dissi ‘perchè non scendiamo a prendere una boccata d’aria…’.
Lui capi cosa intendevo e non ne parve affatto dispiaciuto…
Aprì la portiera e ne approfittò per togliere i calzoni…
Mi avvicinai, lui si era già appoggiato sul cofano e mi fissava ‘dai fammelo provare…’ disse facendomi l’occhiolino.
Io non me lo feci ripetere due volte. Poggiai la cappella su quel culo peloso, spinsi appena appena e lo sentii entrare dentro a tutta forza…. ‘Sei bello aperto caro….’.
‘Si non sei il primo’ disse lui mentre si afferrava l’uccello e si segava con gioia.
Io lo afferrai ai fianchi e presi a pompare a tutta forza…. ‘Ummmm siiii… Ti spacco il culoooooo’ mormorai mentre lui non chiedeva di meglio…
Andammo avanti per un buon quarto d’ora e dopo poco lo vidi schizzare a terra un bel laghetto di sborra ‘ooooo mi hai svuotato’ disse soddisfatto…
‘O si ora vengo anche io…. Ti riempio il culo…’ ululai.
Ma lui mi fermò ‘No no vieni in bocca ti prego’.
‘Porco vuoi bere…’.
‘O si tutta si’ e si gettò in avanti facendosi uscire il cazzo dal culo in un colpo solo.
Io me lo presi in mano e lo avvicinai al suo viso che mi fissava imlorante….
‘Ingoia porco!’.
Lui non vedeva l’ora di farlo. Si fece entrare in bocca più uccello che poteva e prese a ciucciare come un’idrovora.
‘Sborrooooooooooo!’ urlai e gli venni in gola mentre si beveva più sborra che poteva.

Mi pulii la colata col fazzoletto mentre lui si passava la lingua sulla bocca… ‘O ma complimenti vedo che è ancora duro…’ disse indicandomi il cazzo.
‘Bhe si a me ne servono almeno tre prima di fare pausa….’.
‘A me purtroppo no…. Mi ci vorranno un paio d’ore per tornare operativo’ disse mostrandomi il suo pisello piccolo e molle.
‘Mi spiace…. Ho tolto a tua moglie il giochino…’ dissi.
‘Bhe vuol dire che gli darai il tuo…’ sorrise ammiccando.
‘O si non vedo l’ora…..’.
‘Del resto io volevo proprio chiederti se a casa potevo scopare Romina col tuo consenso…’.
Io lo fissai ‘Scommetto che non è la prima volta che lo fai. Io ti ho capito subito’.
‘Bhe si lo ammetto… L’ho sverginata io anni fa e non me ne sono mai pentito… Ora se trovo un ragazzo che non si fa infastidire da questa cosa potrei anche ricambiarlo con grandi vantaggi…’.
‘Tipo fottere tua moglie?’.
‘Esatto… E poi vorrei davvero fare una bella orgia tutti assieme. Ti piacerebbe?’.
‘Tantissimo’.
‘Non ti da noia l’incesto?’.
‘Ma figurati anche io sono stato sverginato da una parente… Ho cominciato con mia nonna pensa e poi anche la zia, la mamma….’.
Lui mi fissò pensieroso ‘E venivi dentro a tua madre?’.
Io non capii la domanda ‘Bhe si a volte è capitato….’.
‘E non è mai rimasta gravida?’.
‘No…per fortuna no….’.
‘Bhe io invece con Romina ho fatto centro. Te lo dico perchè è giusto che lo sappia… Abbiamo dovuto farla abortire sai’.
‘A però sei un bel porcone’.
‘Ti da fastidio?’ chiese preoccupato.
‘No anche perchè mi è successo con mia sorella…. lei però lo ha tenuto e ora ha una figlia diciassettenne fatta col mio seme…. E’ un segreto che non abbiamo mai detto a nessuno ma di te penso ci si possa fidare’.
Lui annuì e tanto per confermare la mia fiducia me lo prese in bocca un’altra volta e mi fece un pompino… Arrivati a casa scendemmo dall’auto già nudi dalla vita in giù con i cazzi che erano tornati duri e pronti. Anche lui, forse eccitato dai discorsi era ben teso e di nuovo pronto a fottere.
‘Vedo che ti sei ripreso’ dissi.
‘Si caro, stare con un porco mio pari di certo mi sta stimolando. Lo ammetto. Non vedo l’ora di entrare in casa per fottere…
Così entrammo con quei cazzi duri al vento e già iniziavo a pensare immaginando cosa avrebbero detto Romina e Margherita.
Invece le due non fecero alcun commento.
Quando le trovammo erano di sopra sdraiate sul letto in un perfetto 69 e ci davano così di gusto che me lo presi in mano e sborrai sul pavimento senza ritegno.
Anche Marco se lo tirava con la mano a guardare la figlia nuda e Margherita con le sole calze autoreggenti che si slinguavano le fiche come due troie professioniste ma fu più scaltro di me e anziché sborrare salì sul letto si mise dritto di fronte al culo di Romina (che stava sopra) e glielo piantò nella fica con un sonoro colpo di reni.
‘O si papà siiiiii’ gemette la troia tutta felice.
Incurante di me prese a chiavarsi la figlia mentre lei slinguava la fica alla madre e io lì a fissarli col cazzo di nuovo duro.
Dopo circa un quarto d’ora, la signora Margherita si sfilò lasciando il marito a impecorinare Romina e mi venne incontro. Mi prese il cazzo in mano quasi a volerlo soppesare e mi disse “Sei un bravo ragazzo veramente aperto e moderno, sei stato sincero. Ti apprezzo molto e anche la mia bambina sarà orgogliosa di te. E poi complimenti sei davvero un super dotato”.
E così dicendo si chinò fra le mie gambe e iniziò a spompinarmi a tutto spiano.
Ci sapeva fare e mi fece venire quasi subito mentre il marito, instancabile e con un ritmo forsennato, assestava colpi di cazzo duri e profondi nella fica della figlia.
Quel cazzo le entrava e usciva dalla fica come uno stantuffo in piena attività.
Margherita mi aveva ormai ingoiato tutto il cazzo e sentivo la sua boccuccia farmi solletico ai coglioni, una vera puttana consumata.
Intanto Marco estrasse il bastone dalla fica di Romina e glielo avvicinò alle labbra. Lei felice glielo leccò tutto con un
impegno straordinario ingoiando ogni grumo di sperma che vi trovava attaccato e, quando diventò lucido, lui la girò a pancia sotto e le introdussi quell’enorme cazzo per intero nel buco del culo.
‘O il culetto della mia bimba che bello’ sorrise l’uomo.
Di fronte a questa visione io persi il controllo di me stesso. Sollevai la madre e la trasportai di peso sul letto e fattala chinare presi a fotterla con gusto. Era caldissima e bagnata come una vacca.
Notai quanto Romina si godeva quel cazzo nel culo e dissi ‘Non è la prima volta vero?’.
‘Ma figurati è da quando è diventata donna che si gode il cazzone di suo padre. L’ha sverginata lui e l’ha pure ingravidata. Se no avesse abortito saremmo già nonni’ annuì Margherita senza rallentare il ritmo della chiavata.
‘A quindi ha ingravidato la figlia?’ chiesi facendo lo gnorri. Sapevo già tutto ma sentirlo ripetere dalla madre mi eccitava da matti.
Anche lei era bella sfondata ed entrai senza difficoltà godendo a sodomizzarla mettendoglielo dentro al culo fino ai coglioni.
‘O si troiaaaaaaaaa’ ululavo pompando come un dannato.
Sborrammo non so quante volte e interrompemmo le chiavate solo per preparare la cena.
Ma era scontato che dopo mangiato avremmo ripreso a fottere anche con maggior vigore e desiderio.

Dopo la cena, in attesa che si facesse l’ora per andare a letto, mentre la mia Romina con sua madre stavano a confabulare in un’altra stanza, Marco mi invitò ad andare con lui nel terrazzino di casa e lì iniziò a parlare ancora di sesso.
‘Mia moglie si congratula dice che lo hai davvero grosso e lo sai usare bene’.
‘Bhe grazie. Ho visto che anche tu non ti fai tanti problemi a fotterti tua figlia….’.
‘Bhe spero di non averti sconvolto. Sai noi pratichiamo l’incesto già da generazioni pensa che io mi sono fatto sverginare da mia madre e l’ho preso in culo da mio padre…. Lo so che all’inizio la cosa può sconvolgerti ma….’.
Sorrisi ‘Vai tranquillo anche io ho avuto le mie esperienze’.
‘A già con tua nonna però mica male…’.
‘Le zie qualche anno dopo e ti devo anche dire che una anche io l’ho messa incinta e adesso ha un figlio mio….’.
‘Bhe anche io ho riempito Romina ma ti giuro che non volevo… Sarebbe stato troppo avere un figlio da mia figlia e così ha abortito’.
‘Certo che l’hai proprio cresciuta bene’ notai.
‘Ma certo, Margherita incominciò a farle indossare minigonne vertiginose, a darle in uso i suoi sandali da troia, le insegnava ad ancheggiare vistosamente per attrarre gli sguardi altrui.
Anche le camicette che le faceva indossare le facevano lasciare generosamente fuori più della metà delle sode mammelle.
Insomma, così vestita, la Romina era veramente una ragazza molto provocante. Non ti nascondo che diverse volte già da adolescente la spiavo in bagno dal buco della serratura mentre mi facevo la sega.
Poi mia moglie incominciò a farle vedere DVD porno che lei mostrò subito di gradire perché dava eloquenti segnali di grande eccitazione esattamente ciò che mia moglie voleva. Poco ci volle alla porcona, per iniziare a stringerla a sé accarezzandole dolcemente il seno e la vulva fino a farsela venire in mano.
Era pronta, i grilletti di mia moglie le avevano fatto venire una voglia di cazzo incredibile. Romina, non solo accettava le attenzioni di mia moglie con grande piacere ma addirittura incominciò a succhiare a sua volta la lingua e i seni della madre e così se la portò a letto.
Io le trovai così come è stato per te oggi. In pieno 69.
Due vere vacche.
Erano talmente intente a leccarsi la fica da non accorgersi che io, nudo e con il mio bestione di cazzo all’insù, stavo a guardarle dalla sponda del letto.
Incominciai a masturbarmi e, ogni tanto, mia moglie avvicinava la sua bocca al cazzo e mi dava un paio di leccate su tutta l’asta e poi ritornava a infilare la sua lingua nella bocca di Romina. Dopo un po’ di questo lavoro, mia moglie fece impugnare il mio cazzo a Romina avviandole la mano per la sega, cosa che la Romina continuò piacevolmente.
Dopo un paio di minuti io avvicinai il cazzo alle loro bocche che erano intente a leccarsi profondamente e mia moglie le ficcò il mio uccello in bocca giù tutto dentro fino alla gola. Iniziò subito a succhiarlo con gran gusto mentre mia moglie mi lappava i coglioni per raddoppiare il piacere.
Ero pronto a fotterla.
Le gustai giusto un attimo la fica per sentire il suo gusto mentre la moglie me lo teneva duro con la bocca e poi la presi.
Le trapanai sia la fica che il buco del culo infilandole il cazzo per intero e lei lo accolse in ambedue i buchi con grandissimo piacere e con attiva partecipazione, perché mentre glielo sbattevo dentro si muoveva con grande bravura per accoglierlo tutto fino ai coglioni.
Io non potei fare a meno di sborrarle in fica e in culo.
Tutte e due le volte le portai il cazzo ancora gocciolante in bocca e lei me lo pulì divinamente ingoiando tutti i grumi di sperma che vi trovava attaccati.
Ma non finì lì, perché le pisciai anche in bocca’.
‘Le hai pisciato in bocca?’ mi stupii.
‘Si e lei ha bevuto tutto come fosse limonata’.
‘Dio che vacca. Ma lo sai che mi è venuto duro ad ascoltarti?’.
‘L’ho fatto apposta per questo. Oggi mi è piacito tantissimo e mi piacerebbe tanto provarlo di nuovo caro….’ senza esitare si buttò su di me e me lo prese in bocca.
‘Ummm spompini davvero da dio…’ dissi mentre mi godevo la sua lingua sul cazzo.
Lui nudo succhiava come un pazzo senza freni. Quando poi fu certo che era di marmo se lo tolse di bocca e disse ‘Ti prego montami’.
Io obbedii e lo sfondai a colpi di mazza ‘Ummmm dai…’ incitava lui.
‘Siii ti spacco il culo come una troia’.
‘O siiii…. Fammi fare la troia siiiii’ gemeva lui mentre si segava il cazzo.
Lo stavo spaccando da venti minuti quando arrivò la moglie. Nuda con solo delle calze a rete e sandali col tacco da battona ‘A però non stancatevi troppo voi due’.
‘O cara è bellissimo questo uccello del nostro futuro genero vero’.
‘Si si Romina è proprio fortunata’ disse la madre e mi si avvicinò mettendomi la lingua in bocca.
Così, mentre mi scambiavo la saliva con la moglie riempivo il marito di sborra come una zampogna…

Quando ci fummo ricomposti coi nostri piselli che ancora gocciolavano sborra Margherita ci disse che avrebbe preparato un beverone energetico ‘perchè questa sera ci facciamo una bella orgia e guai se vi viene molle prima di tre ore… Voglio godere davvero hai capito!’ disse al marito.
‘Ma certo cara come vuoi tu’ sorrise lui.
‘E se vuoi ti puoi mettere il body e le autoreggenti amore’.
‘O siiiii’ gioì il marito.
Poi mi fissò ‘Scusa ma segretamente mi piace essere un po trans…. Non ti imbarazza la cosa vero?’.
‘Ma no figurati anche io con mia zia ogni tanto metto le autoreggenti… Mi fa sentire più porco’.
‘Ma dai davvero…. Magari le vuoi anche tu?’.
‘Si mi piacerebbe’ sorrisi.
‘Allora tutti in calze e body come quattro mignotte’ rise Margherita….

Siccome avevo capito che la cosa lo stuzzicava molto aprii il telefono e mostrai a Marco un sacco di foto della mia famiglia. Prima della cara nonna che mi aveva sverginato… Di lei ne avevo tantissime sia mentre si masturbava in ogni posizione, sia mentre si ficcava dentro alla figa e al culo zucchine, vibratori e anche il collo di una bottiglia. Marco notò anche che indossava sempre le calze di nylon di tanto colori diversi e la cosa lo stuzzicava molto.
Ma il massimo fu quando gli mostrai un video mentre ero in poltrona con nonna in braccio che si impalava sul mio uccello fino a farsi venire dentro….
A quel punto si fece una sega.
Io però avevo ancora molto da fargli vedere, prima le foto di mia zia Luisella, sia spogliata, che vestita da porca e anche una mentre incinta succhiava il mio uccello e indicava col dito alludendo che quella pancia era frutto della mia sborra.
Poi gli mostrai foto nude di mia madre e della mia prozia sorella di nonna, altre due vacche da competizione e infine conclusi con una foto di mia sorella maggiore Mara mentre si masturbava col mio uccello nel culo….
Mara gli suscitò qualcosa perchè Marco si venne in mano…di nuovo.
‘Se diventeremo parenti spero proprio che me le farai conoscere tutte…’ disse.
‘Ma certo, sono così troie che apprezzeranno di sicuro. E anche tu magari mi presenterai tua madre…. Come hai visto le vecchie mi piacciono molto. Soprattutto se sono grasse e tettone’.
‘E cosa ti piace dimmi’.
‘Sfondare quei loro enormi culoni… Farglielo così largo da cagare senza spingere e poi metterglielo fra le tettone e venirgli in faccia….’.
‘Bhe potremmo farla venire con la scusa del matrimonio e potrei fartela scopare in tutti i modi per tutta la notte…’ rise lui.
Adesso però è meglio se ci beviamo una birra e cerchiamo di non pensare al sesso perchè io stanotte voglio fare bella figura’.
‘Ok Marco però copriti il cazzo perchè io se lo vedo ho subito voglia e di anche a loro se possibile di non sventolare mammelle e fiche per qualche ora…. Guarda che roba. E’ già di nuovo duro’.
‘Sei davvero un portento George. Ma quante ne fai al giorno…?’.
‘Con mia nonna sono arrivato anche a dodici… Però poi ho dormito per un giorno e mezzo da quanto ero distrutto’.
‘Mi sa che stanotte ci andrai vicino’ rise lui.
‘E’ quello che spero’.
Dopo una notte di sesso infuocato mi svegliai con la luce del sole. Le donne non c’erano. Accanto a me c’era solo Marco nudo che russava nudo. Subito mi soffermai a fissargli il cazzo. Anche a me era capitato di avere delle erezioni mattutine ma Marco era davvero fuori dal normale. Il suo cazzo mi pareva ancora più grosso di ieri.
Mentre lo fissavo si svegliò e mi guardò.
Restammo un po’ a parlare tra uomini di quanto eravamo stati bravi a chiavarle ieri sera. Poi vidi che Marco si toccava palesemente il cazzo. Chiamò sua moglie e Romina ma nessuna rispose. Evidentemente erano uscite a far la spesa. Marco parve indispettito.
‘Che hai?’ chiesi
‘Nulla è solo che al mattino sono abituato a una bella pompa’.
‘tutte le mattine?’.
‘Ovvio. L’anguillone al mattino vuole fare un bello spruzzo capisci. Caffè e pompino per iniziare bene la giornata’.
‘Bhe dovrai aspettare. Vedrai che fra poco arrivano’ lo tranquillizzai.
‘Non è così semplice. Vedi come tira. Senti -disse mettendomi una mano sul ventre.- se ti chiedo di aiutarmi ti offendi?’.
‘in che senso?’ chiesi.
‘Se sei di mentalità aperta come hai detto… Insomma me lo succhieresti ti spiace?’.
‘Vorresti che ti facessi una pompa io?’.
‘Si. Ti spiace?’.
Ero un po’ intimorito eppure la cosa mi attirava. Forse era l’atmosfera di lussuria di quella casa o forse la curiosità, fatto sta che mi stava diventando duro.
Così lo feci. Scivolai fra le sue gambe e glielo presi in bocca.
Inizia a leccargli la cappella, mentre mi scivolava in bocca. Era salato e faceva uno strano effetto. Più la cappella mi si gonfiava nel palato, più il cazzo mi veniva duro.
Marco probabilmente se ne accorse perchè a un certo punto me lo prese in mano e prima che potessi dirgli qualcosa mi stava segando a tutta forza.
Iniziai a succhiare come un formichiere e Marco iniziò a gemere a tutta forza invogliandomi a continuare il pompino.
‘Succhia, succhia… Dio che bravo che sei…’.
Io intanto lo avevo sempre più gonfio fra le sue mani…
Non potendo trattenermi oltre sborrai.. Una vera goduria.
Anche Marco schizzò subito dopo. Provai a farmelo uscire di bocca ma lui mi tenne la testa ferma sul cazzo così bevvi fino all’ultima goccia.
‘Ora puliscilo per favore?’.
‘Come scusa?’ chiesi.
‘Tira fuori la lingua e lecca la cappella tipo calippo’ spiegò lui.
Lo feci, ma anziché essere una conclusione fu un nuovo inizio . Marco mi fissò ‘Sei stato così bravo che mi hai messo voglia di fottere’ mi disse e prima che potessi fare qualcosa lui mi stava già accanto e mi massaggiava il buchetto del culo con un dito.
Era bravissimo. L’uccello mi tornò duro e prima di poter concepire cosa stava accadendo ero già a pecorina sul letto con la mano sul cazzo a segarmi come una cagna in calore.
Marco mi si mise dietro, mi sgrillettava il culo abilmente ungendolo della sua saliva e, quando fu il momento giusto mi prese.
Come un toro alla carica il suo enorme cazzo mi entrò nel culo. Pensavo mi spaccasse invece era fantastico.
Godevo, godevo e godevo.
Ad ogni suo colpo tra le mie chiappe la mia voglia aumentava.
‘ti scopo troietta, ti scopo’ gemeva lui.
‘Aprimi! Si aprimi’ lo invogliavo io sentendo l’orgasmo imminente.
Godemmo come due pazzi. Così tanto che dopo venti minuti di pausa decidemmo di rifarlo. E stavolta per essere ancor più peccaminoso presi dalla sedia in fondo al letto le calze autoreggenti di sua moglie e me le misi ‘Ecco ora sono ancora più troia’ dissi ridendo.

‘Sei davvero una gran figona’ ridacchiò lui e subito mi prese a pecorina. Ora ero bello aperto e non c’era più dolore, solo piacere.
Eravamo ancora lì a pompare quando entrò Romina. Ci davamo con così tanto gusto che non l’avevo nemmeno sentita arrivare.
‘Bhe vedo che non vi siete annoiati voi due’ commentò lei mentre Marco mi inondava un altra volta il culo di sborra.
Io ero un po’ in imbarazzo a farmi vedere così da lei ma Romina pareva tutto fuorchè scandalizzata.
Si chinò fra le mie gambe e senza problemi mi prese il cazzo in bocca.
Venni e lei bevve tutto mentre il padre mi faceva una lavanda anale di sborra…
Marco ed io facemmo una doccia per lavarci lo sperma di dosso. Il buco del culo mi doleva parecchio ma la voglia non era cessata, anzi mentre mi lavavo Marco riuscì perfino ad avvicinarsi e facendosi mettere una mano sul cazzo fece si che gli tirassi un altra sega.
Così a fine doccia ero si pulito ma ancora tanto, tanto attizzato.
Scendemmo in salotto senza perdere tempo a vestirci e dai mugolii che sentimmo capimmo subito cosa stava facendo la moglie di Marco.
Entrai per primo e la vidi seduta in braccio ad un ragazzo moro sui trentanni che la sbatteva paurosamente.
Solo a guardarli mi venne durissimo.
La signora si accorse di me e si alzò per venirmi incontro.
Tiratasi in piedi si sfilò dalla fica quella mazza bestiale e vidi un cazzone davvero grosso e durissimo.
‘Lui è il nostro amico Key’ mi disse.
‘A complimenti per la mazza amico’ esclamai io.
‘Bhe anche la tua non è male’ disse lui notando le mie proporzioni generose.
‘Ti piacerebbe provarlo’ disse.
‘Gli piacerebbe ovvio’ annuì Marco che era appena entrato nella stanza.
La moglie intanto si era chinata in ginocchio e aveva iniziato a spompinarlo obbediente.
Marco si godeva la pompa e mi incentivava a far amicizia con Key.
Inatnto arrivò Romina.
Corse verso Key e lo salutò tutta sorridente abbracciandolo e baciandolo.
‘Lui è come un fratello per me’ mi confessò Romina.
‘Un fratello incestuoso però’ fece eco Marco sempre intento a farsi fare una pompa.
‘Ti spiace se…’ mi disse Romina.
‘Ma figurati fai pure’ acconsentii io e prima di poter aggiungere altro già si era attaccata il cazzo di Key maneggiandolo con sapienza.
Si chinò e lui prese a incularla senza alcun preliminare.
Lei non fece alcuna smorfia, solo una soddisfatta faccia carica di piacere.
Stavo li a guardare Marco che si fotteva la moglie e Key che fotteva la mia e ancora una volta facevo il guardone, una condizione che mi veniva sempre più abituale fin da quando avevo iniziato a spiare mia madre, mia nonna e le mie sorelle.
Ora però non ero più dietro alla porta a segarmi, ora potevo partecipare.
E così feci. Se Key prendeva il culo a Romina io le spaccavo la fica, se Marco chiavava la moglie io le tappavo il culo… Nove buchi comprese le bocche per i nostri tre uccelloni duri.
Avremmo dovuto essere esausti invece continuavamo a fottere come ricci tanto più che Key come me non pareva risentire delle continue sborrate e anche Marco sembrava molto più in forma di quanto mi avesse detto.
Sborrava a fontana e un attimo dopo lo aveva già duro.
Anche Key doveva anche essere bisex perchè a un certo punto lo vidi inculare Marco mentre lui a sua volta chiavava la moglie.
Io ero impegnato a fare il culo a Romina ma quel trenino fu un bel guardare eccitantissimo.
Continuai a fottere Romina, poi tornai alla cara padrona di casa e fu proprio allora che sentì il fiato sul collo.
Era Key.
‘Sei l’unico buco che non ho tappato’ mi sussurrò leccandomi il collo.
Avevo un po’ paura, si trattava di un vero albero di carne. Roba da farsi spaccare l’intestino ma ero in ballo e ballai.
Trassi un respirone, dilatai le chiappe e mi godetti il suo enorme cazzo nel culo…
Era bellissimo, Key mi fece godere così tanto che a un certo punto sborrai senza nemmeno toccarmi l’uccello…
Esausto e soddisfatto limonai con Key e ci baciammo a lungo rimirando i nostri corpi bellissimi e perfetti. Romina pareva persino gelosa e lo fu ancora di più quando Key si mise a pecora sul letto e mi offri il suo culo stretto e ben tornito per essere sodomizzato….
Alla fine i nostri cazzi erano rosso fuoco per la fatica, i nostri cinque culi aperti come tunnel e colanti sborra e le loro fiche parevano laghi di sperma incolti…

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