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Ero rimasto ancora qualche minuto in bagno per asciugarmi, ripulirmi e ripulire la grossa chiazza di sborra che c’era per terra. Ne approfittai però prima per fare una foto al mio “capolavoro” artistico e mandarla a mia moglie per ravvivarle la giornata.

Feci per condividere la foto su whatsapp, con il commento “sborra d’artista – mano su cazzo 2020”. Dopo aver guardato bene la riuscita, mi cominciai a vestire tutto contento, ma non arrivai a mandarla perché mi lasciai prendere da altre cose ed infine squillò il telefono. Era un mio collaboratore, perciò terminai di vestirmi con una, mano rocambolescamente tenendo il telefono tra spalla e guancia e spesso restando su un piede per cercare di inforcare maldestramente i pantaloni. Non potevo immaginare che disastro stessi combinando.

Chiusi la chiamata dopo 20 minuti, piuttosto irritato per la situazione e perché avevo perso tempo prezioso per rientrare al pc, quando, uscendo finalmente dal bagno dove ero rimasto prigioniero per tutto quel tempo, andai verso la stanza che avevamo adibito a studio. Per il corridoio incontrai di sfuggita mia suocera, la vidi infuocata in viso e molto attenta al telefono, ma non me ne curai più di tanto, mi dissi che fosse stanca dai lavori domestici, così feci per entrare nello studio, quando sentii vibrare il telefono. Mi sedetti, mai nella vita feci niente di più giusto, e guardai il telefono. Ridacchiai, era mia moglie Lara che scriveva “che toro il mio maschio, non è rimasto niente per me?”.

Mi affrettai a rispondere con un’altra foto nella chat, del mio cazzo ancora in tiro che sporgeva dai boxer e i pantaloncini leggermente abbassati “C’è sempre qualcosa per te, mia cara!”

Rispose “Non vedo l’ora di rimettermi quel palo dentro, a dopo, torno al lavoro”. Fortunatamente qui da noi la situazione durante la prima ondata fu abbastanza tranquilla, nonostante vivessi con due donne in prima linea. Vi dico questo perché questo dettaglio sarà importante tra poco.

Tornai indietro sulla schermata principale di whatsapp e mi accorsi che anche a mia suocera avevo inviato una foto. Nella rubrica ho salvato mia moglie “Lara” e sua madre “Lara mamma” (fantasioso…). Avendo armeggiato con il telefono in faccia selezionai così anche la madre di mia moglie e mandai tutto quanto anche a lei. Strabuzzai gli occhi e contemporaneamente sprofondai nella sedia, mi sentivo un idiota pazzesco ed in più adesso dovevo capire come spiegare la cosa a mia suocera. L’unica fortuna fu che il testo non fu inoltrato nel messaggio, almeno mezza brutta figura in meno e poter lasciare qualcosa all’immaginazione.

Chi volevo prendere per il culo?

Cosa fare? Inutile dire che già le spunte blu erano più che presenti sulla chat e mia suocera risultava online incessantemente da 5 minuti (mai successo, tante di quelle volte dimentica il telefono per giornate intere). Mi feci coraggio e… decisi di non fare proprio un bel cazzo. Se avessimo preso l’argomento mi sarei difeso.

Intanto arrivò una telefonata. Facendola breve, un collega di mia suocera era risultato positivo e tutto il personale dell’ambulatorio doveva rimanere in isolamento fiduciario. Mia suocera mi chiamò, tremai per un attimo.

– Fabio! –

– S.. si, arrivo – pronto al patibolo a passo incerto.

– Non ti avvicinare, per favore, – ecco, l’aveva presa male ed era uscita fuori dai gangheri, prendendomi per il depravato che sono – e, per favore, apri tutte le finestre – non capii.

– Come prego? – feci con un filo di voce

– Prendi la mascherina, un mio collega è stato trovato positivo ed io devo rimanere in isolamento fiduciario fino al risultato del tampone – trasognai e rimisi in moto il cervello.

– Si, certo, subito. – e cominciai a fare il necessario.

– Adesso io vado in camera mia, ci divideremo le ali della casa, in maniera tale che sia io che voi avremo un bagno ciascuno. A dopo. – aggiunse con un filo di voce, mentre metteva la mascherina.

Misi anche io la mascherina e la testa cominciò a girare forte, cercando di fare per un attimo mente locale di questo casino. Provai ad immaginare la situazione in caso di positività e non era per niente rosea. Aspettai che mia moglie tornasse, a quel punto non mancava tanto, e che si dessero tra loro la notizia. Mia moglie era inaspettatamente serena, le possibilità erano remote, secondo lei, ed inoltre non mostrava un singolo sintomo. Ad ogni modo furono prese tutte le precauzioni del caso.

Terminammo di fare gli ultimi “aggiornamenti” alla nostra situazione domestica e pranzammo, senza fare ulteriori allusioni alla chat della mattina. Pensai di averla fatta franca, almeno per il momento.

Passarono un paio di giorni, che furono di assestamento, nell’attesa del tampone. Nel frattempo, avevamo trovato un equilibrio e a mia moglie venne l’idea che, in caso, potevano anche sentirsi via whatsapp dentro casa con la madre, così da rendere più agevole la comunicazione, in una casa grande.

All’inizio fu tutto ok, principalmente le comunicazioni erano tra lei e sua madre, ma capitò nuovamente di essere soli a casa io e lei. Mi ero nel frattempo premurato di non lasciare prove che rendessero la discussione con Lara un difficile casino, perciò cancellai l’immagine, ma il danno era ormai fatto.

Ad ogni modo, erano passati 4 giorni da quella situazione bollente, ancora non sapevo se veramente lei mi avesse spiato. Fatto sta che, essendo da soli in casa, impossibilitata ad uscire dalla stanza, se non per bisogni impellenti, mia suocera dovette chiamare me per messaggio.

“Fabio, caro, puoi prepararmi un tè, per favore?”

“Certo, Francesca, altro?”

“No, va bene così. Grazie. Solo una curiosità”

“Prego Francesca” Sbiancai.

“Cos’era quella roba in foto l’altro giorno? :)”

Non potevo crederci. Cosa rispondere adesso?

“…. Un incidente. Mi dispiace! È partita per sbaglio, sono mortificato. Spero non te la sia presa e che non sia cambiato nulla tra noi.”

“Non capisco, che incidente? Cosa sarebbe dovuto cambiare?” Non capivo se ci fosse o ci facesse.

“Posso parlare molto sinceramente?”

“Prego.” Disse lei

“Ecco, sono mortificato, ma quello è… sperma.” Ecco, l’avevo detto. Venne un lungo silenzio. Frattanto un turbinio di emozioni mi stava prendendo. La testa girava e mi chiedeva cosa cazzo stessi combinando con mia suocera, mentre al solito il mio amico in basso si stava esprimendo in una erezione incoercibile e maestosa.

Passarono alcuni interminabili minuti, in cui mi ero quasi convinto ad andare di là e fare mea culpa, quando…

“Che dire, complimenti! Non vedevo così tanto sperma da un sacco di tempo! Potrei chiedere un altro favore?”

Ero annichilito e con il cervello in pappa. “Prego”

“Mandane un’altra quando puoi, ho molto apprezzato”

 

Continua…

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