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Racconti erotici sull'Incesto

adrenalina pura

By 6 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto &egrave iniziato un estate di cinque anni fa, eravamo in sicilia in vacanza con i nostri genitori, io, Alessandro, 22 anni lei, Stefania, 18, una sera abbiamo deciso di andare in discoteca, pessima idea o pessima scelta del locale, uno di quelli dove per far soldi facevano entrare chiunque, comunque, io e mia sorella dopo un po ci troviamo separati, lei a ballare io a cercare di rimorchiare

Mentre sto cercando di approcciare una bella tipa vedo mia sorella che mi fa cenni, mi viene incontro sorridente ma mi accorgo che &egrave un sorriso finto, &egrave spaventata, prima di capire cosa sta succedendo mi abbraccia e mi bacia in bocca, dopo qualche istante di assoluto stupore mi stacco, sto per chiederle cosa cazzo sta facendo ma mi accorgo di un ragazzo con la più grande faccia da cazzo che abbia mai visto che ci guarda a pochi passi incazzatissimo, così sto al gioco e la bacio anche io.

Un mio corrispondente, qualche tempo fa, mi ha detto che aveva l’idea che se ci si bacia tra fratelli si sente un brutto sapore, &egrave il sistema del corpo per evitare gli incesti, bene, posso dirvi, come ho detto a lui, che &egrave una gigantesca stronzata, mia sorella aveva un sapore fantastico e baciarla &egrave stata come una piacevole scossa elettrica.

Non avevo mai considerato lei sessualmente, mai giocato al dottore, mai spiata in bagno, semmai avevo spiato mia mamma, ma in quel momento mi sono accorto che forse un occhiatina avrei dovuto dargliela.

Poi mi sono trovato per terra, lo stronzo mi aveva dato uno spintone. Fortunatamente sono arrivati i buttafuori ed hanno preso il tizio e un paio di simpatici amici suoi e li hanno accompagnati all’uscita, in realtà volevano buttare fuori anche me ma un gruppetto vicino a noi, dove c’era la ragazza che avevo provato a conoscere, gli ha spiegato cosa era successo e siamo rimasti dentro.

I problemi non erano finiti, lo stronzo me l’aveva giurata e ci aspettava fuori con gli amici. Ai buttafuori la cosa non interessava ma siccome io volevo chiamare la polizia si sono convinti a farci passare dal seminterrato alla zona carico del bar e dall’uscita posteriore e siamo riusciti a riprendere la strada per la villetta dove passavamo le vacanze.

Eravamo entrambi pieni di adrenalina e senza alcuna voglia di dormire e così abbiamo deciso di farci un tuffo, erano le due di notte, non c’era nessuno, in più c’era la luna piena, si stava benissimo, così ci siamo buttati io in boxer e lei con mutandine e reggiseno, dopo una lunga nuotata, ci siamo fermati a riposare nell’acqua bassa, le ho chiesto cosa aveva fatto per scatenare quel casino e lei mi ha detto che aveva semplicemente detto al tipo che ci stava provando con lei che era in vacanza col ragazzo e non voleva rotture di maroni e quando lui aveva insistito l’aveva mandato a cagare e lui se l’era presa, poi mi si &egrave avvicinata, mi ha abbracciato e mi ha detto, “fortuna che c’era il mio ragazzo a salvarmi” abbiamo riso, ha aggiunto: “che faccia che hai fatto quando ti ho baciato…”eravamo davvero vicini, ci siamo guardati e, non so cosa &egrave scattato, ma ci siamo ritrovati a darci lingua in bocca, quella volta non c’era nessuno ad interromperci, così ci siamo baciati a lungo, non riuscivamo a smettere, non volevamo smettere, mai provato niente di più bello, le ho sganciato il reggiseno, lei se l’&egrave tolto e l’ha lanciato in riva, sentivo i suoi capezzoli duri sul mio petto e lei di sicuro sentiva qualcos’altro di duro su di lei ma la cosa non la spaventava affatto.

La volevo, ho provato a toglierle le mutandine ma non ha voluto, sorridendo mi ha detto: “non me le faccio mai togliere al primo appuntamento!” pero non si &egrave allontanata e quando ho provato a ribaciarla ha risposto incollandosi a me e lasciandosi pasticciare le tette. Ogni tanto mi diceva “dobbiamo smettere” ma non lo faceva e di sicuro non avevo intenzione di farlo io, ho riprovato con le mutandine e questo l’ha spinta a staccarsi,
Mi ha detto: “stanotte non siamo lucidi e possiamo fare una cosa di cui ci possiamo pentire per tutta la vita, andiamo a dormire, domani vediamo cosa succede, ok?”
Non mi andava per niente ma ho dovuto accettare. Mentre ci rivestivamo per rientrare a casa mi ha chiesto: “Ci avevi mai pensato a me in questo?”
Le ho risposto la verità e cio&egrave
“No ma avrei dovuto, e tu?”
Ha riso e poi mi ha detto.
“No, mai e non avrei dovuto farlo neanche stasera, non sarà facile dormirci su, non &egrave una cosa normale!”

La mattina dopo per me non era cambiato nulla, la volevo ancora, mi ero fatto due seghe pensando a lei, lei invece teneva le distanze, non si faceva avvicinare da sola, ho pensato che il treno era passato e lo avevo perso. Fortunatamente non era così, l’ho capito solo la sera quando mamma e papà ci hanno proposto di cercare un ristorantino dove andare a cena e lei gli ha detto che noi avevamo già un impegno con dei ragazzi conosciuti la sera prima in disco, mi stava cadendo la mascella dallo stupore, fortunatamente non se ne sono accorti.

Appena sono usciti lei mi ha guardato e mi ha detto:
“E’ tutto il giorno che non riesco a pensare ad altro e in più il tuo sguardo peggiorava le cose perch&egrave me lo sentivo nel cervello, prima di tutto voglio da te una promessa senza la quale la cosa muore subito: quello che faremo qui rimarrà qui, sarà una vacanza dalla normalità e dal sesto comandamento, tornati a casa, questa cosa non &egrave mai successa e mai succederà, voglio la tua parola”

Naturalmente l’ho data, avrei dato qualunque cosa, mi &egrave venuta incontro ed abbiamo ripreso a baciarci, poi mi ha detto:
“Camera mia o camera tua”
Ho scelto la sua, era la più vicina a quella di ma e pà, quindi si poteva usare solo quella sera che non c’erano, speravo di usare la mia le notti successive, ci siamo andati e, questa volta in piena luce, ho potuto levarle il reggiseno e vederle le pere in tutto il loro splendore, abbiamo ripreso a baciarci, le ho tolto le mutandine felice che fosse bagnata, lei mi ha detto
“Siamo malati a fare una cosa del genere!”
“se anche fosse chi se ne frega!”
&egrave stata la mia risposta. Mi sono tolto le mie ed abbiamo iniziato ad esplorarci, prima con le mani, poi con le bocche ed abbiamo fatto l’amore per la prima volta, con calma, con dolcezza, non avevamo mai provato nulla di così fantastico, non c’&egrave stato silenzio dopo, almeno quando abbiamo ripreso fiato, lei mi ha detto che non si era mai sentita così bene, al sicuro e rilassata con il suo ragazzo ed io le ho detto che nessuna mi aveva mai fatto provare quello che mi aveva fatto provare lei, poi le ho chiesto se lo avremmo rifatto e lei mi ha detto: “ogni volta che possiamo senza rischiare di essere scoperti”

Per chi vuole condividere esperienze simili, alexanthegreat@yahoo.it.

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