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Racconti erotici sull'Incesto

IL REGALO

By 16 Giugno 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve, mi chiamo Alessandra, classe 1968. Abito a Caracas,da dove scrivo,giacché sono insegnante di italiano in una scuola linguistica che si prefigge di insegnare altre lingue alle persone del luogo meno fortunate,specialmente ai ragazzi della fascia d’età tra i 15 e i 20 anni. Abito qua da un anno e cinque mesi,sono divorziata e in Italia ho lasciato genitori e figlio. Ho un figlio di 18 anni,Alessandro,come me ma al maschile. Ha sofferto molto il mio allontanamento infatti ci sentiamo ogni giorno al telefono. Anche io soffrii molto il fatto di allontanarmi dalla mia famiglia ma specialmente da lui giacché siamo sempre stati molto legati e,strano alle volte per una madre ed un figlio,anche molto amici. Dal Venezuela e dalle lezioni faccio una settimana di riposo ogni due mesi visto che ritorno in Italia per trovare la mia famiglia e quindi mio figlio.
Ciò che ora vado a raccontare è un fatto realmente accaduto circa un anno fa, esattamente a maggio dello scorso anno. Prima però che vado a raccontarvi l’accaduto comincio con il dire una cosa: l’essermi staccata da mio figlio mi ha portato profondi disagi, non solo a me ma anche e soprattutto a lui. Il fatto di avere sempre mio figlio vicino e d’un tratto non averlo più in un certo senso mi ha fatta sentire vuota e ogni volta che tornavo dal Venezuela cercavo di fargli sempre i migliori regali che ci fossero a questo mondo per, diciamo ‘compensare’ la mia mancanza. Dopo l’ultima volta che mi recai in Italia ( e per ultima volta parlo della volta prima dell’accaduto ) capii che a mio figlio non bastavano quei regali,voleva sentirmi presente,voleva sentirmi accanto,vicino. Il fatto è che la scuola cui insegno appartiene al volontariato e mi sento io in primis,da madre, a fare ciò per le persone disagiate,quindi mi sento sempre in dovere dopo venuta in Italia,di partire nuovamente. Dopo quell’ultimo ritorno in Patria cominciai a pensare che a mio figlio,quando fossi ritornata,serviva un altro tipo di regalo per fargli capire che la mamma,ovvero io, lo pensava sempre e che tutto avrebbe fatto per lui per non farlo sentire abbandonato. E qui lavorai di ricordi. Sapevo, e questo sin da quando mio figlio aveva 15anni, della sua passione per i grandi seni. Io ho una quinta di seno coppa D,sono una donna piacente per l’età che ho,con capelli scuri fino alle spalle,occhiali che non porto spesso,fisico normale. Mi ritengo una donna piacente e in più,come suddetto ho un seno grande. Facendo mente locale mi tornarono a mente diverse volte che mio figlio mi guardava i seni,anche durante l’ultima volta che mi recai da lui a trovarlo. Decisi,e senza non pochi dubbi, che ogni volta che fossi tornata da lui potevo compensare la mia mancanza,la mancanza di sua madre,con il mio seno. Sapevo che ciò gli avrebbe fatto piacere,anche se io potevo sentirmi imbarazzata e giurai a me stessa che avrei fatto ciò per mio figlio talmente è il bene che gli voglio e giurai che non mi sarei dimostrata imbarazzata.
Ora vado al racconto:
A maggio dello scorso anno arrivai in Italia con un aereo da Caracas per la terza volta per andare a trovare i miei famigliari. Mio padre,mia madre e mio figlio Alessandro. Vesto sempre scollata ma quella volta c’era un motivo,quello che avevo spiegato sopra. All’aeroporto mi venne a prendere solo mio padre giacché mio figlio era a scuola. Parlammo del più e del meno come al solito,lavoro,pensione,vita in Italia,vita in Venezuela,la scuola,situazione dei poveri e via dicendo. In Italia faceva meno caldo di Caracas ma ci feci subito l’abitudine,come sempre. Arrivammo a casa dopo una mezz’ora di macchina e mia madre come se fossi una scolaretta venne subito di corsa ad abbracciarmi, ed è sempre una cosa bella. Di nuovo racconti sul Venezuela,scuola ecc. Non vedevo l’ora della venuta di mio figlio giacché volevo,dopo due mesi abbracciarlo nuovamente. Ed ecco che alle 14:00 suona il campanello di casa
‘tranquilli vado io’ dissi ai miei sorridendo. Mi accostai al citofono
‘sei te amore?’ sentii mio figlio rispondere con tono felice
‘mamma apri!’ scesi subito dal primo piano della casetta a due piani dei miei genitori,nonché mia casa d’infanzia e corsi subito ad abbracciare mio figlio
‘amore mio!!’
‘mamma mi sei mancata tantissimo’ non nego che due lacrime scendono sempre. Mi abbracciò immediatamente. Fu un abbraccio fortissimo come sempre.
‘amore mio ma come cresci!!! Sempre bellissimo il mio bimbo!’ dissi staccandomi un po’ da lui per vederlo bene
‘bimbo si,come no!’ disse ironicamente. Andammo a casa e pranzammo raccontandoci dello nostre cose,di come andasse il lavoro e la scuola,gli amori e cose simili. Dopo pranzo mio padre e mia madre hanno l’abitudine di andare a letto. Mio figlio di studiare,ma quel giorno che arrivai io gli promisi che il giorno dopo non sarebbe andato a scuola, quindi Alessandro non si mise sui libri ma bensì in salone con me a chiacchierare. Notavo che come sempre Ale cominciava a guardarmi incessantemente la scollatura.
‘insomma amore mio, che dici alla mamma?’ presi a parlare
‘quel che ti ho detto a pranzo, tutto bene mà!’
‘è solo questo che dici a mammina tua?’
‘bo, e che devo dire?’ allora,vista la scollatura che continuava a guardare,visto il fatto che i miei non sentivano decisi di prendere la palla al balzo
‘amore senti,la mamma ti vuole parlare,vieni qua’ dissi e mi misi io accanto al lui sul divano del salone
‘dimmi mà’
‘allora, la mamma,e lo sai è lontana per lavoro,per aiutare la gente più bisognosa di te che vivi in un buon agio con i nonni in una nazione civile. La mamma lo sa che soffri molto nello starmi lontano e sa anche quanto le vuoi bene’ sorrise
‘certo mamma’ gli diedi un bacino sulla guancia destra,dato che mi era a sinistra
‘la mamma ogni volta che viene ti porta regali e lo sai,vestiti ecc, ma questa volta la mamma ti ha portato il regalo più bello che penso accetterai,e che mamma sa che accetterai di sicuro’era interrogativo
‘cioè mà?’
‘vedi amore,mamma ha capito da anni che ti piacciono i suoi seni’
‘ma’dai non è vero’ lo presi dolcemente per il mento e gli carezzai il volto
‘amore,sei sempre stato sincero con me,quindi la mamma non vuole e lo sai che dici bugie,tanto più perché so che è vero,e credimi,non è un danno. Non è un danno ciò amore perché io e te siamo molto lontani e prima mi avevi accanto quindi, ho deciso che il tuo regalo ogni volta che verrò”non finii la frase giacché volevo dimostrargli il regalo. Mi guardai attorno,mi girai e vidi che la porta del salone era aperta. Mi alzai e andai a chiuderla,poi ritornai. Mi sedetti e”il seno amore mio. Va bene? O preferisci i soliti regali?’ lui deglutì a fatica ma rispose positivamente con la testa’ti adoro bimbo mio’
‘anche io mamma’era molto timido quindi feci io il primo passo. Lentamente feci uscire il mio seno sinistro,poi quello dentro e mi abbassai la mogliettina nera che avevo,poi presi a slacciarmi il reggiseno e alla fine denudai il mio seno ancora piacente. Il volto di mio figlio era incredulo ma,a giudicare dai pantaloni visibilmente eccitato,il gesto gli era piaciuto
‘come sono amore mio,un giudizio da ometto’ dissi sorridendogli
‘mamma’sono stupendi davvero mamma io”
‘lo so amore,era da tanto che volevi vederli,vero?’
‘s’i’si mamma’
‘tesoro è tuo,puoi palparlo se vuoi’ anche se imbarazzato Alessandro allungò subito la mano sinistra sui miei seni e con entrambi incominciò il suo esplorare. Cominciò a palparli in modo che non mi aspettavo. Consideravo mio figlio digiuno da palpeggi e cose varie ma mi resi ben presto conto che non era così. Mi appoggiai al divano con la schiena mentre lui era appiccicato a me e con la mano sinistra mi palpava in maniera esperta i seni
‘amore’lo fai spesso?’domandai
‘no mamma ma’scusami’ho sempre sognato i tuoi’
‘guardi molti filmetti allora  ?’ dissi sorridendo
‘s’si mamma’
‘il mio bimbo’ cominciai a ripetizione a baciargli la fronte abbracciandogli il collo con il braccio sinistro
‘mamma te li posso”
‘si amore puoi,certo’si abbassò subito e cominciò a succhiarmi i seni in modo a dir poco veemente’amore’mamma mia come sei veemente!’ tirò su la testa
‘oddio scusa mamma!!’
‘ma dai sciocchino su tranquillo’sorrise e ricominciò il lavoro. Dire che mi stava quasi rompendo è riduttivo. Faceva pressione con il capo e con la lingua succhiandoli con avidità’Dio mio Ale’madre Ale’aahh”cominciai a gemere vista la sua bravura e lui se ne accorse e smise subito. Lo guardai mentre si alzava dal divano ‘non te la senti più amore?’
‘si mamma è solo che”
‘ho capito stella mia, siediti’ e si sedette di nuovo sul divano. Mi alzai io e mi misi in ginocchio davanti a lui allargandogli le gambe. Gli sbottonai i pantaloni sempre con un occhio verso la porta d’ingresso del salone e poi glie li abbassai,abbassai anche le mutande ed uscì il suo membro,non colossale ma tenerello,molto dritto e molto carino
‘mamma’grazie mamma’
‘amore mio,non ringraziarmi,sono tua mamma,lo faccio perché ti adoro’
‘anche io mamma,tanto’ presi il suo pene con la mano sinistra e lo posizionai tra i miei seni stringendoli molto forte attorno al suo pene facendolo quasi del tutto sparire e cominciai a fargli la spagnola, su e giù, su e giù di continuo. Non diceva nulla ma il suo viso era visibilmente eccitato
‘ti piace stella mia?’dissi mentre ero in movimento né lento né veloce,medio
‘si mamma,si mamma,si mamma!!!’
‘ho capito amore ho capito’dissi ridendo. Continuai ad andare su e giù con passione andando alle volte anche a destra e a sinistra. Mi accorsi subito che non doveva durare poi così tanto,tant’era la sua eccitazione e mio figlio,sapendo di ciò mi disse:
‘mamma sto venendo’ti prego me lo dai un bacino?’
‘amore non pensi così di esagerare? Mamma ti ha promesso solo il seno ricordi?’
‘ti prego mamma dai ti prego solo oggi’lo vidi molto preso e sorridendo gli dissi che andava bene
‘ma solo oggi amore ok?’
‘ok mamma grazie’ sempre avendolo tra i seni feci spuntare il suo glande e abbassai il capo e cominciai a leccarglielo cercando con i miei occhi di incontrare quelli di mio figlio. Con la lingua roteavo attorno al suo glande per poi con tre,quattro colpi facendolo sparire tra la mia bocca,ma solo la punta del suo pene. Cominciai a fare su e giù lentamente facendogli il pompino. Lasciai andare il suo pene dai miei seni e cominciai ad andare in modo più passionale su e giù cercando di prenderlo tutto in bocca. Mio figlio era in estasi,vedo il suo viso completamente rilassato e ciò mi faceva piacere
‘mamma sto venendo mamma!!!’mi staccai dal suo pene
‘un momento amore,non te lo toccare. Mi alzai,andai a prendere i fazzoletti nella mia borsa e ritornai alla posizione di prima. Cominciai a masturbalo in modo molto veloce,sempre più veloce finché non venne copiosamente sul fazzoletto,ma alcuni colpi finirono anche sul seno e sul viso. Ripulii il tutto con il fazzoletto aiutandomi verso la fine con la lingua
‘mamma ti ringrazio mamma’è stato un sogno!’mi ricomposi,mi misi reggiseno e maglietta e andai vicino a lui che aveva ancora il pene di fuori anche se con i pantaloni messi bene
‘amore mio,mamma ti vuole bene, lo sai. Ogni volta che verrò ti darò questo regalino,va bene stellina mia?’
‘si mamma’la sua voce era flebile flebile e ciò mi faceva tenerezza. Con la mano destra prese il suo membro oramai moscio e lo rimisi dentro le mutande,dopo avergli regalato per qualche secondo un ultimo bacio,per quel giorno.

FINE
Scrivetemi se volete a: alessandrasolymar@libero.it

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