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dovevo farglila pagare

By 3 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Dovevo trovare il modo di fargliela pagare. Ero stato distante, &egrave vero, ma in fondo mi ero impegnato per un obiettivo che avevamo stabilito insieme, il nostro matrimonio! I continui viaggi su e giù per l’ Italia non avevano intaccato la nostra sintonia quotidiana, ma quella sessuale un po’ si. Vanessa era sempre stata una ragazza innamorata del sesso, curiosa, propositiva, calda, maliziosa’
Era questa forse la prerogativa che più mi legava, e mi lega, a lei. Ma lo stress dei continui viaggi, i sacrifici economici che stavamo affrontando per comprare casa insieme, anche quel senso di inquietudine che ti prende quando stai per affrontare il passo più importante della tua vita’ avevano portato me a raffreddarmi un pochino, sul piano sessuale.
– Vieni da me stasera, dobbiamo parlare un po’, i miei non ci sono ‘ mi disse quel maledetto sabato. Mi preparai quel pomeriggio sicuro di affrontare l’ ennesima estenuante ‘riunione’ sui piani di spesa previsti per casa, come li chiamava lei, non mi sarei neanche lontanamente immaginato’
Salii su a casa, suonai, mi aprii, era bellissima come al solito, capelli castani lunghi un po’ mossi, viso dolce ma ma vivo, occhi verdi, indossava un miniabito rosso ed era scalza, pensai che era sensualissima, e la desiderai come da tanto non facevo’
– Sei stupenda, stasera’ –
– Solo stasera’ – mi rispose, ironica come sempre’
– Hai bisogno di complimenti . la incalzai avvicinandomi con uno sguardo inequivocabile a lei. Stranamente si ritrasse’
– Devo dirti una cosa’ – era incerta, come di rado l’ avevo vista.
– Dimmi cosa &egrave successo ‘
Mi guardò, titubante, non si decideva a parlare, non so se per paura o pudore, finalmente si decise
– Ti ho tradito ‘
Un cazzotto allo stomaco mi sentii, gelai, pensai a duemila cose senza pensarne veramente una, non so se vi sia mai capitato. Non mi usciva un fiato. Non ho mai più provato una situazione del genere in vita mia. Fortunatamente era molto intelligente, e mi lasciò un paio di minuti per riprendermi, non disse niente, stava lì davanti a me, seduta sul divano, mi guardava, n&egrave dispiaciuta, né compassionevole, questo mi aiutò molto.
Ripresi un barlume di lucidità.
– Non ti farò le solite domande stupide da cornuto ferito, perché, con chi, cosa ti manca, perché posso benissimo immaginarlo, voglio solo chiederti quando, cio&egrave da quanto tempo lo tenevi dentro? ‘
– Ieri, ho sentito subito il bisogno di dirtelo, perché ti amo’ –
– Cazzo, fortuna che non mi odi’ –
– Avevo bisogno di sesso ‘
– Oh cazzo, ma non sei mica un mio amico che si sta giustificando di aver tradito la ragazza, tu sei la mia ragazza, ma come ti viene in mente di dirmi queste cose? ‘
– Perché sei l’ uomo della mia vita, la persona migliore che conosca e so che sei talmente maturo per riuscire a capire che non voglio perderti per nessuna ragione al mondo ‘
– Ma mi stai prendendo per il culo? ‘
Fece una cosa che mi sorprese e che non mi sarei mai aspettato, si avvicinò e si mise sopra di me a calcioni, mi cinse in collo con le braccia.
– No, prendimi tu per il culo’ – mi disse, più provocante e sensuale che mai.
Rimasi interdetto, lei né approfittò cominciando a muoversi lentamente sopra di me, l’ eccitazione arrivò subito, ma non volevo l’ avesse vinta, ma nel contempo la desideravo’
Gli tirai fuori un seno e cominciai a baciarglielo, ha le tette piene, sode’
– Voglio sapere di più ‘ dissi, non so neanche perché, se per una curiosità implicita, o se per l’ eccitazione.
– Non voglio umiliarti ‘
– Voglio sapere ‘ dissi, infilandogli una mano nelle mutandine e cominciando a palpargli il sedere.
Sospirò artatamente, e da lì cominciai a sospettare che aveva ottenuto tutto quello che voleva,, tutto’
– ieri pomeriggio sono andata a correre a Villa Torlonia, come ti avevo detto, mentre correvo pensavo a noi due, alla nostra storia, e pensavo che eri diventato un po’ stronzo, che mi trascuravi, che era tanto che non vivevamo una bella serata tutta per noi, chessò cena al mare, passeggiata in spiaggia, sesso sfrenato’ poi ho incrociato mentre correvo un ragazzo, forse l’ ho guardato un attimo di troppo perché appena passato ha cambiato direzione e ha cominciato a correre dietro di me’ –
Il cazzo mi stava scoppiando, gli scostai le mutandine, con le dita sentii che era tutta bagnata, le scesi le bretelline e le abbassai il vestitino, aveva il seno scoperto, una terza abbondante stupenda, le leccai i capezzoli, la palpai’
– devo dire che la cosa non mi infastidì, anzi, era un bel ragazzo, e la cosa stranamente mi intrigava’ volutamente girai per un viottolo tra gli arbusti, per vedere se mi seguiva, ed ovviamente lo fece, la stradina era coperta dagli arbusti, un po’ buia, rallentai di molto l’ andatura, lui fece lo stesso’ cominciarono a venirmi strani pensieri per la testa’
non resistevo davvero più, mi il cazzo fuori dai jeans, e scostandogli le mutandine glielo infilai, era bagnatissima, entrò subitò, cominciò a muoversi con movimenti lenti ma profondi, sapeva come farsi perdonare’
– Ad un certo punto arrivammo in un piccolo spiazzo, mi fermai anche perché la strada finiva, lui si fermò a poco da me, potei guardarlo bene, era davvero un bel ragazzo, magro ma atletico, biondo spettinato, diversi tatuaggi, mi disse che ero la ragazza più desiderabile che aveva incontrato, gli ho risposto che anche lui non scherzava, allora non perse tempo, si avvicinò e tentò di baciarmi, mi tirai indietro, mi chiese se ero una tutta chiacchiere e sguardi, poca sostanza, mi intrigò ancora di più quel suo fare sicuro e provocatorio, gli dissi di provare per vedere, stavolta mi afferrò con decisione, cominciò a baciarmi sul collo, mise una mano nella canottiera per toccarmi le tette, si strusciava contro il mio sedere, mi leccava il collo’-
Non ero mai stato così eccitato, le leccavo furiosamente i capezzoli, la tiravo su con le braccia facendola ricadere di colpo sul mio cazzo.
– Mi tirò su la canottiera e mi leccò le tette, sapeva farci, poi mi abbassò i pantacollant, ero bagnatissima, me lo infilò tutto dentro, non pensavo a nient’ altro che a scopare, intanto mi stringeva le tette, i capezzoli, lo facevamo li in piedi nel parco, ero eccitatissima, mi leccava il collo, venni più di una volta, spingeva forte e veloce, venne anche lui, mi spalmai lo sperma sulle tette come mi piaceva’ poi mi rivestii e andai via, riprendendo a correre, neanche lo salutai’-
Non ci vidi più, immaginare la mia ragazza scopata come una puttana, da uno che neanche ne conosceva il nome mi fece uscire tutto il furore, lo tirai fuori la misi a pancia in sotto e cominciai a levargli tutto il culo, dal buco alla fica, poi quando era bella bagnata glielo infilai, tutto dentro.
– Si scopami, scopami stronzo, avevo solo voglia di cazzo’ ora sono tutta tua, sfondami’ – non era la prima volta che diceva quelle cose, anzi le piacevano le parole spinte al letto, ma quel giorno assumevano una nuova luce, spingevo, sempre di più sembrava non sentire nessun tipo di dolore, anzi le piaceva da morire
– Sono tutta tua, per tutta la vita, la tua puttana porca ‘ dicendo così, venni subito dopo, lei lo sfilò, lo prese in mano e me lo succhiò, prendendo lo sperma rimasto, si passò il cazzo sul viso sulle tette, finalmente mi guardò negli occhi’
– Perdonata? ‘ mi chiese, con l’ espressione più ambigua di cui era capace.
– Si ‘ pensai, ma la dovrai pagare’

alex904@virgilio.it

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