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le scelte di Michelle

By 1 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Le scelte di Michelle
L’uomo si mise a spingere sempre più forte, ssiisiisiiiiii ‘.. daiiiiii’.. sisiisisisi’. Vengooooooooooooo ‘. urlò e una copiosa sborrata riempì il preservativo. Rimase alcuni attimi sopra di lei e poi tornò a sedersi sul suo sedile, prese un fazzolettino e si pulì , Michelle sei una scopata fantastica, le 100 mila lire meglio spese ‘. Lei si pulì e si rimise a posto la gonna, si girò verso il finestrino, fuori era già notte, lui mise in moto la macchina e si avviò verso il paese, aveva appena consumato la sua marchetta. Sai disse lui sabato io e alcuni amici facciamo una cenetta, ci piacerebbe che ci fossi anche tu, ti pagheremo la solita cifra, saremo solo cinque o sei persone non di più , quelli che tu già conosci ‘ non lo so, ci devo pensare rispose lei, va bene, pensaci,fai a tempo a dirmelo anche venerdì. La macchina si fermò al solito posto all’inizio del paese, lei scese e tornò a casa. Entrò, suo marito non c’era, meglio, si spogliò fece una doccia, mangiò qualche cosa e poi andò a letto. Era stanca, doveva pensare, voleva divorziare, ma le servivano i soldi, e il sistema più veloce per farli era quello. Era nata in Francia, aveva un fratello più grande di dieci anni che si era arruolato nella Legione Straniera, era sempre in giro per il mondo. I suoi genitori , la madre insegnante ed il padre impiegato comunale avevano riversato tutto il loro affetto su di lei soffocando tutta la sua libertà, ma lei tenace e caparbia continuava a fare di testa sua, anche quando le scelte erano sbagliate e aveva pagato sempre per i suoi errori, anche a caro prezzo. Come quella volta che a sedici anni decise che a sverginarla doveva essere Gaston il migliore amico di suo padre. Gaston era un signore simpatico, all’epoca aveva circa quaranta anni, era sempre molto gentile con lei, era magro, e con due baffi nerissimi e lunghi. Era sposato con una moglie antipatica grasso e arrogante, lei tanto fece e tanto disse che alla fine finì con lui nel letto. Fu dolcissimo, le accarezzò il corpo, la fece eccitare, le leccò la passerina fino a farle provare il primo orgasmo. Lei fino a quel momento di sesso ne aveva fatto poco, o nulla, se si escludono un paio di seghe a due compagni di scuola e un mezzo pompino interrotto dall’arrivo dei genitori del ragazzo. Gaston la fece eccitare tantissimo, poi le salì sopra e ad eccezione di un breve dolore la sverginò in maniera esemplare, lei godette tantissimo, e quando fu sul punto di sborrare lo tirò fuori e messa una mano dietro la testa di lei gli mise il cazzo in bocca ‘. Succhia disse e lei si mise ad obbedire con molto piacere. umummmmummmmmm ‘. beviiiiiiiiiiiiiiiii ‘. tutto e manda giù che è buona e ti fa bene. La sborrata gli arrivò direttamente in gola, era buona davvero, quanto al fare bene lei non importava a cosa facesse bene. Finito lui restò ancora un po’ a coccolarla, quando stava per rivestirsi la moglie grassona irruppe nella camera dette una fortissima ombrellata a lui e prese a sonore sberle lei , che se non era per li casino che fece arrivare gente l’avrebbe ammazzata di botte. Dopo quel casino i suoi non la persero di vista un solo momento. Pio venne in Italia per studiare lingue, e nei primi due anni più che studiarla la lingua la ‘usò’ e per una ragazza di quasi ventanni quella sbornia di libertà dette quasi alla testa. Parecchi ‘uccelli ‘ trovarono accoglienza dentro la covina calda in mezzo alle sue cosce, o irrorarono le corde vocali con copiose spremute di cazzo. Poi fece l’ennesima scelta sbagliata, andò a letto con un giovane professore dell’università che lei frequentava, era bello come un dio greco, moro capelli ricci, occhi neri e profondi, lei lo ammazzava di sesso, a qualunque ora, in qualunque posto andava bene. Ma il dio greco aveva una cagnetta a cui non piaceva che un’altra le rubasse l’osso, e li sorprese insieme ‘. Scegli disse o me o questa puttana francese ‘. Il verme non esitò un secondo, dato che la moglie era la figlia del rettore Michelle fu elegantemente espulsa . Demoralizzata e delusa decise di andare a trovare Carla una sua compagna di stanza che si era laureata l’anno prima, e con la quale avevano fatto certe seratine di tutto rispetto. Abitava lungo la costa Toscana e quando la vide le fece un sacco feste, la ospitò e la terza sera che era lì conobbe il fidanzato di lei e un suo caro amico di nome Paolo. Entrambi si erano appena congedati dalla marina, e avevano trovato subito lavoro nella neonata compagnia marittima che collegava il continente alle isole. Paolo partì al volo per lei, perse letteralmente la testa, tanto che solo dopo sei mesi volle sposarla. Lei non era proprio innamorata, era carino dolce simpatico, ma quando i suoi genitori si rifiutarono di venire dalla Francia al matrimonio lei la prese come una sfida e lo sposò. L’anno dopo ebbe Luca ,uno splendido maschietto,che fu subito la gioia dei suoi suoceri, due persone miti tranquille che vivevano in un piccolo podere dell’entroterra. Dopo la nascita di Luca la sua vita matrimoniale cambiò, lui divenne geloso, irascibile, violento e cominciò a bere. Spesso veniva a casa ubriaco, poi iniziò a fare le tratte lunghe, e restava lontano per giorni, quando tornava lei doveva avergli preparato i vestiti puliti per ripartire altrimenti giù botte e insulti. Sei una sfaticata buona a nulla, sei una pena, queste erano le cose più ‘dolci ‘che le diceva quando era quasi ubriaco. Una volta aveva trovato del rossetto su una camicia, solo per aver chiesto di chi era le era piovuto addosso una scarica di insulti e schiaffi da farle passare la voglia per sempre. I suoi suoceri vedendo che le cose non funzionavano si erano offerti di tenere il piccolo Luca con loro, tanto qui al paese c’è l’asilo, a noi fa compagnia e tu puoi trovarti un lavoro. I soldi erano pochi, poi lui molti ne beveva o spendeva per andare a puttane giù al porto, loro si che sonno scopare le diceva altro che te, per questo anche se a malincuore accettò, tanto poteva andare a trovarlo quando voleva, c’era un comodo servizio di bus che collegava i due paesi. Un giorno mentre faceva la fila dal medico per fare la ricetta per la pillola anticoncezionale conobbe una strana signora, che quando sentì il suo accento francese ne fu subito felice, era la vedova di un ufficiale francese, aveva vissuto tanti anni in quella terra, ma alla morte di lui era dovuta tornare per amministrare una bella tenuta che stava dietro la sua splendida villa. La signora Tina contenta le offrì un lavoro, essere la sua dama di compagnia, i soldi non le mancavano e lei si sentiva sola, sentir parlare francese le piaceva molto. Aveva un nipote, ma solo al pomeriggio era in casa, e spesso il sabato andava a ballare e così lei dormiva alla villa. Ti sarai trovato un bastardo che ti scopa commento Paolo ma poi non aggiunse altro. Così lei prese a fare questo lavoro, e dentro di se si disse devo guadagnare dei soldi se voglio divorziare, altrimenti lo ammazzo. Circa tre mesi dopo mentre curiosava in un mercatino conobbe Alfio, uno scapolo trentenne che faceva il commerciante, aveva un super mercato che gestiva insieme al fratello e la cognata e cominciò subito a fare una corte tremenda. Provò con ogni mezzo, ma lei non mollava. Dai le diceva vediamoci una mattina, no, devo lavorare, e allora lui un pomeriggio che era andato ad attenderla all’uscita del lavoro le disse: se non vuoi farlo per amore fallo per soldi ‘. Come? Chiese lei ‘ se io ti pago per te sarà come se avessi lavorato per me, darmi piacere sarà il tuo lavoro, e io ti pago ‘. a si e quanto la pagheresti una come me? Lui la guardò bene, aveva venticinque anni era un pezzo di figa da paura ‘ 100 mila lire, si 100 mila lire le vali tutte disse lui ‘. Lei ci pensò su un momento, 100 mila lire a lei ci volevano due settimane per guadagnarle e allora disse : va bene ci sto, lui non batte ciglio, aprì il portafoglio e cavò in pezzo da 100. La portò nella pineta in riva al mare e prima si fece fare un bocchino, non ci volle molto a farlo venire, ingoio tutto e quasi subito gli tornò duro, prese un preservativo e poi inizio a scoparla, lei era da tanto che non lo faceva che prese a godere, lui ne rimase entusiasta, non capita mica sempre che la puttana che scopi gode ‘ quella fu la sua prima marchetta. Lui divenne un suo cliente fisso, tutti i lunedì pomeriggio la prendeva e se la scopava di gusto, bocchino e scopata 100 mila. Discretamente gli fece conoscere anche altri cinque fidati clienti, così lei si faceva le sue due o tre scopate alla settimana, e il suo gruzzolo cominciò a salire abbastanza in fretta. I sei clienti erano tutte persone facoltose, in genere molto gentili, tranne uno che veniva in città una volta al mese per affari con Alfio, si chiamava Giovanni, ma tutti lo chiamavano Vanni, era rude, per lui le donne erano tutte puttane, con lui la marchetta era sempre dura, a volte gli faceva prima un bocchino, e allora quando la scopava lei lo incitava dicendo ‘ si , dai, sei un vero toro, mi sfondi dai , ecc ‘ questo lo eccitava al massimo e allora veniva presto, ma quando era il contrario allora farlo venire di bocca era più dura. Certo, seicento mila lire erano tante, aveva già circa 800 mila da parte, con quelli si avvicinava la possibilità di lasciare quel bastardo di marito ‘.. si addormentò con questo pensiero. Paolo tornò il giovedì, per prima cose le assestò due schiaffoni perche lei gli aveva chiesto dove era stato, poi la insultò dicendole che non valeva niente, lui la teneva solo per domestica e basta! E come tale non doveva rompere il cazzo, altrimenti ‘. Poi io faccio quello che mi pare , anzi le disse ora ti faccio vedere io come si tratta una come te, e la spinse contro il muro, le strappò le mutandine e senza alcun preliminare le piantò il cazzo dentro brutalmente. Fortunatamente era tanto eccitato e quasi ubriaco che venne quasi subito ‘ vedi non sei neanche capace di far divertire un maschio, prese la sua roba e andò via. Lei passò il giorno dopo al negozio di Alfio, ne attirò l’attenzione, comperò una cosa banale e uscì. Il pomeriggio lui era ad aspettarla , allora vieni? Si ma dove andiamo ‘ in un casale in alta Lunigiana, lì non ti conosce nessuno ‘ va bene, ma voglio una camera e quando dico pausa nessuno deve rompere, e soldi alla mano. Passo a prenderti alle 19.00, cerca di essere puntuale che dobbiamo fare un po’ di strada ‘. La sera dopo si preparò con cura, mise le calze autoreggenti, , una gonna comoda, una camicetta trasparente, questo li faceva arrapare di più e niente biancheria intima,ne sopra ne sotto, tanto non serviva, lieve trucco e un impermeabile grigio completò il tutto. Lui fu puntualissimo. Partirono e lei si mise a guardare fuori dal finestrino, il panorama scorreva veloce,i suoi pensieri andavano lontano, aveva voglia di tornare in Francia, voleva rivedere Nadine, la sua amica del cuore, e si che ne avevano combinate insieme lei e Nadine, l’amica le mancava da morire ‘ dopo circa un’ora arrivarono. Lei scendendo dalla macchina vide che nel parcheggio c’erano troppe macchine, ebbe un sospetto, lui la portò dentro , fu accolta da una vera ovazione, ‘ Merde ‘ o cazzo ‘ ma quanti sono? ‘. si voltò verso Alfio, ma la mano di Vanni sul culo la fece quasi sobbalzare .. vieni disse, e la spinse dentro una camera, quello è il bagno, e spogliati che io sono il primo. Altra scelta sbagliata, non sapeva come uscirne ‘ lui non le dette tanto tempo di riflettere, le dette i soldi e le piantò il cazzo in bocca, succhia!!!!! Lei ebbe solo il tempo di togliersi l’impermeabile e subito lui le prese la testa con tutte e due le mani, la teneva ferma e spingeva il cazzo sempre più dentro la gola quasi soffocarla. Venne direttamente in gola. Lei ingoiò tutto, poi ebbe solo il tempo di prendere un preservativo e metterglielo che lui la spinse sul letto, le salì sopra e la scopò con molta foga, fortunatamente venne dopo poco , si alzò e con un tovagliolo si levò il preservativo e uscendo le disse : buon lavoro ‘ subito fu sostituito da un altro, il secondo finì presto, poi un terzo, un quarto, ecc’ al nono si presentò un ragazzetto giovane, quando fu dentro gli chiese: signora la prego mi faccia fare bella figura, altrimenti quelli fuori mi sfottono ‘ lei lo guardò , gli faceva tenerezza, si mise seduta sul letto con le gambe a terra,lo fece avvicinare gli tirò fuori il giovane cazzo. Non era ancora finito di formarsi, ma già prometteva bene, era eccitatissimo,tanto che appena lei lo toccò venne subito. Rosso di vergogna prese un tovagliolo e si pulì .. vieni qui disse lei, e lo fece distendere sul letto, poi gli fece un mezzo pompino e subito gli tornò duro, lei gli mise il preservativo e lo fece salire sopra lei. In un attimo fu dentro, allora prese a muoversi come in forsennato, pompava avanti e indietro velocemente, piano, fai piano, ma lui non la sentiva nemmeno, allora inarcò le gambe, sollevò il bacino e lui al maggior contatto schizzò subito. Saltò giù dal letto con in una mano il cazzo con ancora il preservativo e nell’altra i pantaloni ‘ ce l’ho fatta,ce l’ho fatta, disse uscendo ho scopato !!!!!! fu accolto da una vera ovazione, subito dopo entrò un ‘altro, mise i soldi e disse: succhia, lei eseguì e quando fu per mettere il preservativo lui disse no, niente plastica, io voglio il culo, la figa l’anno usata in troppi, ‘ lei per farlo desistere disse: caro mio li culo costa di più !!! quanto? 50 mila . lui pagò senza battere ciglio, e lei ebbe solo un momento per prendere dalla borsa un tubetto di vasellina, ne spalmò un poco sul buco e lui le fu subito dietro ,la teneva ferma per i fianchi, entrò in un attimo. Non che lei fosse vergine di culo ma non era molto portata per quel tipo di rapporto. Fortunatamente il fatto che era più stretto rese la scopata più breve, sentì poco dopo un calore dentro,lui uscì facendo il classico flop, come se avesse stappato dello spumante. Appena uscito quello di volata chiuse la porta ‘. Ehii che fai fammi entrare ‘ . aspettate, voglio un momento di pace .. entrò nel bagno si dette una lavata sia sotto che sul viso ‘ era esausta, non sapeva quanti ce ne fossero ancora fuori , si era cacciata proprio in un bel guaio, accese un sigaretta, apri la finestra, un po’ d’aria fresca le fece bene. Intanto continuavano a bussare alla porta, lei guardò dentro la borsa,aveva finito un scatola da dieci di preservativi, per fortuna che quando doveva comperarli andava in un distributore automatico abbastanza lontano da casa sua e per questo ne prendeva sempre due o tre scatole , e per fortuna ne aveva ancora un’altra nuova ma si sentiva morire, non avrebbe resistito per molto. Riaprì la porta, e ricominciarono a succedersi un o dietro l’altro, ne passò velocemente altri sei, era sfinita, ma il settimo quando fu dentro le disse girati, io voglio il culo, mia moglie non me lo dà e allora io lo affitto dalle puttane. Fortunatamente aveva un normalissimo cazzo che una volta entrato prese a pomparla di buona lena, sborrò abbastanza velocemente ‘. Ne entrarono ancora altri due,lei si sentiva morire, il terzo quando entrò disse; facciamo con calma, io sono l’ultimo ‘ non le sembrava vero era morta , lui non volle scoparla, io preferisco i bocchini se fatti bene ‘. Lei ci mise l’anima in quel pompino, tanto era finita. Lui le venne addosso, la schizzò tutta di sborra, poi se ne andò. Lei a mala pena riuscì a raggiungere il bagno, si ripulì alla meglio e perse la borsa e l’impermeabile ed uscì dalla camera, c’era entrata poco dopo le 20 ne usciva che erano le due di notte. Nella stanza c’erano rimasti il padrone del casale, Vanni e Alfio, già il porco non aveva avuto il coraggio di scoparla ‘ portami a casa gli disse ‘ un momento disse Vanni e le si avvicinò ‘ sai tu questa sera sei stata brava, hai guadagnato grazie a noi un sacco di soldi ‘ allora vorremmo un piccolo extra ‘ il sangue le si gelò addosso ‘ sai noi potremmo anche prenderti tutti i soldi e mandarti a casa a piedi tanto tu non potresti certo denunciarti altrimenti tuo marito ti ammazza ‘ aggiunse l’altro ‘ lei si sentiva perduta, Alfio stava zitto e a testa bassa ‘. Vanni le venne vicino, metti la borsa e l’impermeabile lì, disse indicando una sedia, noi non vogliamo i tuoi soldi, te li sei ampiamente meritati , ma ci piacerebbe ‘. e così facendo le sollevò la gonna, le mani accarezzavano il culo,intanto anche l’altro si era avvicinato, le stava toccando la figa, lei si sentiva morire, ma doveva accettare anche questa. Allora decise di metterla sul provocante, va bene, disse, io li dentro ero la puttana, ma qui voglio sentire il cazzo di veri uomini, Vanni si gonfiò di boria alle sue parole, lei prese della vasellina dal tubetto e la mise sul culo, ne passò anche un poco davanti, era rimasta asciutta per via delle scopate, poi si girò verso Alfio, e si mise accovacciata a terra, prese il cazzo di tutti e due e si mise a succhiarli , li volle eccitare al massimo. Quando furono pronti si rialzò e disse a Vanni ‘ dai mettimelo nel culo, fammi sentire che toro sei ‘ dai che non mi hai mai scopato nel culo, lui eccitato da quelle parole si gonfiò ancora di più, si mise dietro e con calma entrò dentro lei . La cosa risultò abbastanza agevole, ne aveva già presi due dietro, poi chiamò l’altro, dai mettimelo davanti, voglio sentire due veri maschi, lui obbedì, ma per lei fu come se una lama la dividesse in due, ma non batte ciglio, i due presero a muoversi all’uni suono, lei li incitava ‘ ssisisisiisiisi ddaaiiiiii sfondatemiiiiiiiii ”. Quelle parole fecero andare via di testa quello davanti che con alcuni colpi fortissimi venne ”. Vengoooooooooo’. Urlò uscendo irrorando il suo vestito di sborra ‘. Vanni allora le fece appoggiare le braccia sul tavolo e prese a sbatterla con colpi terribili ” ssiisiisiiiii che troia ” che vaccaaaaaa ‘.. poi guardando Alfio gli disse ‘ che aspetti .. mettiglielo in bocca, dai ‘. No!!!! Disse lei, non è giusto !!!! Vanni si fermò la guardò ‘ voi mi avete scopato di là e mi avete pagato come puttana , allora lui se mi vuole deve pagarmi ‘. è giusto, dessero entrambi, paga!!!! Lui sempre a testa bassa cavò 100 mila e li diede a lei, poi mise il suo cazzo in bocca, lei lo succhiò con forza, con rabbia, e lo fece sborrare quasi subito, mentre veniva lo levò dalla bocca, non voleva bere la sua sborra, si lasciò schizzare in faccia, nei capelli, Vanni a tale vista prese a sbatterla con colpi fortissimi, lei si sentiva morire, ma continuò ad eccitarlo ‘.. daiiiiiii ” siiiiiiiiiiii ” tu siiiiii ‘che sei un torooooooooo ”.. lui non riuscì a reggere oltre, sborrò schizzandone un po’ nel culo, poi fuori urlando ‘.. che troiaaaaaaaaaaaaaaa ‘.. siiiiiii’. che vaccaaaaaaaaaaaa ”, gli mollò un sculacciata ed uscì . Lei a malapena riuscì a reggersi in piedi, prese borsa ed impermeabile e guardando Alfio gli disse con disprezzo .. portami a casa ‘. Uscirono, lui le aprì la macchina e si avviarono verso casa, restarono in silenzio per tutto il tragitto,poi davanti a casa quando stava per scendere lui le disse: mi dispiace io non sapevo ‘. Ma lei non lo ascoltò. Rientrò dentro casa, cominciò a strapparsi i vestiti di dosso come se stessero bruciando, arrivò al bagno nuda, si mise sotto la doccia cercando di lavare lo sporco che si sentiva dentro, ma non ci riuscì ‘ bagnata entrò nel letto, era andata quasi bene, ma poteva finire malissimo, Michelle sei una stupida , devi stare attenta o finirai male le lacrime le rigarono il viso, poi la stanchezza ebbe pietà di lei e si addormentò. Si risvegliò a sera, stava un po’ meglio, si alzò e si mise a raccogliere i vestita che aveva sparso per casa, li mise dentro una busta,li buttò via, Michelle la puttana decise di cessare l’attività, basta!! Rovesciò la borsa sopra il tavolo contò i soldi, due milioni e duecento mila, che sommati agi ottocento facevano tre milioni tondi, bastano ,li farò bastare ‘ mangiò e poi tornò a dormire . Durante la settimana vide Paolo solo il giovedì, gli disse vado a casa, i miei vogliono vedermi ‘ lui non la prese neanche in considerazione, prese la sua roba ed uscì , il sabato andò a trovare Luca, quel bimbo cresceva ed era bellissimo, era tutto il suo orgoglio. Disse ai suoceri che sarebbe andata via per qualche giorno, sua suocera era una donna intelligente, la guardò negli occhi e parlando piano le disse ‘.. qualunque cosa tu stia facendo per vivere smetti, ti stai ammazzando ‘ non volle sapere nulla, ma aveva capito . Di ritorno passò a prendere il biglietto per il treno, e uscendo dalla stazione vide dall’altra parte della strada suo marito mano nella mano con una bionda ossigenata, sciatta e pesantemente truccata teneramente abbracciati, loro non la videro e lei si guardò bene dal chiamarli, ritornò verso casa ancora più triste . La stazione era affollatissima… Michelle salì sul vagone indicato sul suo biglietto e cercò lo scompartimento assegnatole. Entrò.. sistemò la sua valigia, si tolse la giacca, e guardò fuori dal finestrino. ..un altro posto era riservato..meno male.. perché viaggiare sola..e di notte..non era mai rassicurante..era contentissima di andare a Parigi e nello stesso tempo era arrabbiatissima…e nervosissima…Prima di partire aveva per l’ennesima volta litigato con suo marito, lui le aveva rimproverato di partire senza averlo avvertito, che bastardo!!! Per quale motivo lo aveva sposato? Lei , ragazza emancipata, libera,lei che sognava un lavoro interessante che l’avrebbe portata in giro per il mondo, lei…i suoi sogni…proprio lei,…era caduta nella trappola del matrimonio abbandonando tutti e tutto: gli affetti…gli studi..il suo paese..Adesso era triste..infelice..soffocava…Ma non ci voleva pensare ….Il bimbo era sistemato dalla nonna…e loro gli volevano un bene dell’anima…era la sua ragione di vivere…le dava la forza di guardare avanti..ma adesso partiva..al ritorno avrebbe deciso sul da fare. Puntualissimo il treno partì… .Michelle guardò sfilare il paesaggio per un pò ..poi decise di leggere. Aveva comprato al volo un paio di riviste all’edicola della stazione…ma la sua mente era altrove…Il buio calò..sistemò la sua cuccetta..L’altro posto riservato non era ancora stato occupato..Cullata dal treno si addormentò…. All’improvviso fù svegliata da gridi, corse nel corridoio, l’aprirsi e il chiudersi della porta dello scompartimento..si alzò su i gomiti…Torino…Poi la porta si aprì di nuovo…e entrò un uomo ….bellissimo…alto…dai capelli scuri e riccioli…portava con se una 24 ore…Si levò il cappotto, si accorse di lei e si scusò per averla svegliata… Michelle si girò, poi si rigirò..merde…il sonno le era passato..pensava a questo bellissimo sconosciuto e la sua mente fantasticava…che le stava succedendo?…Lui di nuovo si scusò per la luce accesa…la sua voce era calda…e sensuale…”Non si preoccupi” disse Michelle e lo guardò…quant’era bello!…un brivido attraversò il suo corpo…Il treno aveva ripreso la sua corsa. “Va a Parigi?” chiese lui. ” Si e Lei”?” Anch’io, per affari”. “E Francese?”‘ “Si, ma vivo in Italia”….Cazzo! pensò Michelle questo ha voglia di chiacchierare…e io no!…Si girò..lui si scusò ancora e spense la luce…Ad un tratto Michelle fu svegliata…e sentì una mano che la sfiorava..lì per lì non si rese conto…poi vide lo sconosciuto inginocchiato vicino a lei, la stava guardando…e l’accarezzava. Michelle si irrigidì ed ebbe paura…il cuore le batteva forte, avrebbe voluto gridare ma nessun suono uscì dalla sua gola…poi si calmò….La mano di lui percorreva il suo corpo e le procurava brividi di piacere…allora si eccitò..si sentì umida fra le gambe…Lui si sistemò accanto a lei che cominciò a sua volta ad accarezzare lo sconosciuto…era attratta da lui…sentiva il suo odore..profumava di buono..la sua mano scese…lenta lenta un pò insicura…e sentì che il cazzo di lui era diventato duro..come il marmo…gli aprì la patta dei pantaloni..allora si accese in lei una voglia violenta..una voglia di scopare….Lui si lasciò accarezzare..scansò i lunghi capelli di lei la guardò in silenzio e la baciò…con l’altra mano la palpava, esplorava il suo corpo sotto la maglietta… accarezzò i suoi seni dai capezzoli induriti…lei si sfilò i jean’s..lo sconosciuto era arra patissimo … infilò le sue mani morbide tra le cosce di lei..la sua fica era un lago, gonfia e bagnata dal piacere e dalla voglia di possedere quest’uomo… Michelle non pensò più a niente..voleva solo fare sesso.. sesso con quest’uomo venuto dalla notte…Non si parlarono..erano i loro corpi a parlare..lei prese il membro di lui…era duro…durissimo e se lo infilò in bocca..lui sussultò..la lasciò fare..ssiiii diceva lui dai..dai..succhia forte…sssiiii..lo sentiva molto eccitato e ciò aumentava il suo desiderio..Ad un tratto smise di succhiarlo…lo voleva nella fica che intanto lui con le sue dita stava esplorando..quasi le fece male ma il dolore le procurò piacere….e veniva…veniva..una vera fontana..godeva come una piccola troia..e quel pensiero la eccitava di più…”Dai..supplicò Michelle voglio sentirlo tutto dentro”..la sua passera era bagnatissima…a gambe spalancate accolse dentro di lei il cazzo di lui…gli attorcigliò le gambe dietro la schiena per sentirlo dentro tutto tutto..giù e su..giù e su…e godeva come una pazza..sssiiiiiii ssiiiiii..dai non smettere…cosiiii…ed emetteva piccoli gemiti incontrollati mentre lui glielo sbatteva dentro sempre più forte…. accellerò il ritmo..poi all’improvviso..tirò fuori il suo cazzo..e le sborrò sul petto…strofinandosi su i suoi seni…la magia del momento svanì…La luce del giorno cominciò a filtrare dal finestrino…ancora un oretta e sarebbero arrivati Gare de Lyon..Esausti…sudati…senza scambiarsi una parola si ricomposero..Lei uscì per andare alla toilette a darsi una sistemata…era proprio sconvolta…Quando tornò al suo posto lo scompartimento era vuoto..traccia di lui…nessuna..era scomparso…All’arrivo a Parigi mentre scendeva dal treno lo cercò con lo sguardo tra la folla ma non lo vide…si diresse verso la metropolitana…e pensò a quante cose avrebbe avuto da raccontare all’amica..che l’aspettava, ma dentro di lei qualche cosa era cambiata, ora per la prima volta, dopo tanto tempo aveva scopato solo per il gusto di farlo, l’aveva fatto godere e ne aveva goduto solo come donna, e basta! Lui venendole dentro non aveva solo riempito la sua figa di sborra, ma le aveva trasmesso una vera e propria iniezione di fiducia, era una donna capace se lo voleva di far godere un uomo solo per il gusto di farlo. Nadine lì accolse benissimo, passarono due giorni a raccontarsi tutto ma proprio tutto anche le situazioni più dure, lei rimase senza parole ma si complimentò con l’amica, io non sarei stata capace le disse, ma ora devi guardare avanti devi decidere il da farsi. Passò con lei dieci giorni poi passò a trovare i suoi, ma non vollero nemmeno vederla. Prima di ripartire Nadine la fece parlare con sua cugina che lavorava all’ambasciata francese a Roma, lei le disse che forse poteva trovarle un lavora a Roma, se lei se la sentiva di trasferirsi li. Lei non volle perdere questa occasione, arrivò direttamente a Roma da Parigi, fu ospitata dall’amica che il giorno dopo la fece parlare con il proprietario di un hotel posto vicino all’ambasciata dove cercavano una persona capace di parlare bene il francese. Ebbe il posto, sia per la conoscenza della lingue sia per l’aspetto splendido che aveva. Divorziare fu relativamente facile, non chiese i soldi, ma solo Luca, lui pur di avere la sua libertà gli lasciò mano libera, poi andò a Roma, trovò un piccolo appartamento vicino al lavoro, niente di che, solo un sotto tetto, due camere con salottino ,bagno e angolo cottura, ma a lei sembrò una reggia. Passò cinque anni durante i quali rigò dritto, si era comperata una macchinetta usata che gli permetteva di andare a trovare Luca quando voleva. Quando voleva farsi una sonora scopata andava via in ultra città, nome falso,niente legami, sesso,sesso, e basta. Poi un giorno al lavoro si trovò davanti Pierre, un quarantenne capelli brizzolati ,bello. Aveva bisogno di una persona che parlasse francese e al direzione l’aveva affidato a lei. Professionalmente lei fu ineccepibile, ma lui iniziò a farle una corte serrata ma memore del passato lei non cedeva. Niente storie, gli diceva,vivo bene così ‘ ma lui un giorno la prese in contropiede: ok. Niente sentimentalismi, allora facciamo così tu ti metti a mia disposizione per una sera intera , dalle 20 alle 8 di mattina, come se stessimo lavorando ‘ se accetti ti do un milione di lire ‘ lei memore di certi scherzi del passato disse mica sono scema, tu mi paghi poi magari saltano fuori amici, amici, ecc. e magari mi levano anche i soldi e mi danno anche quattro schiaffi ,,, no caro non mi fido ‘. Ti do due milioni, sei giovane bella li vali, e te li do anticipati, oggi per domani sera. La cifra era notevole, l’ultima volta che aveva visto due milioni se li era sudati tutti, in fondo questo era solo uno,sempre che fosse vero ‘ così accettò , lui le lasciò scegliere i posto dove andare,lei lo potò in un piccolo alberghetto dove una sera era stata con un suo amante occasionale, pulito ,discreto un pò fuori Roma. Le aveva veramente dato i soldi il giorno prima, e quella sera lei decise di mettersi in tiro, capelli a posto vestito comodo, un tubino senza maniche tanto faceva quasi caldo, autoreggenti, tacchi a spillo, e niente intimo non serviva, come era sua consuetudine quando faceva sesso ‘ entrati in camera lei si mise seduta sul letto e in un momento si spogliò , lui fece le cose con più calma, quando si denudò il petto lei vide un fisico che doveva aver avuto in passato una vita da atleta o militare, era perfetto,poi quando si levò pantaloni lui si girò il culetto era stupendo, ma quando si girò lei rimase di stucco ‘. Merde ‘. Merde ‘.. c’era caduta di nuovo ‘. Lui aveva un cazzo enorme, saranno stati circa venticinque cm. e non era ancora eretto!!!! ripesasi dalla sorpresa cercò ancora una volta di fare buon viso a cattivo gioco ‘ lui si distese sul letto al contrario ,iniziarono a fare un 69, lei la cappella riusciva amala pena a tenerla in bocca, ma il resto niente. Invece lui era veramente bravo con la lingua, le provocò subito un piacere che la mise a suo agio. Dopo che l’ebbe fatta venire alcune volte, lui si mise sopra di lei e lentamente cominciò ed entrare in lei, era enorme. La fece impazzire di piacere tutta la notte, la prese ripetutamente sia davanti che dietro, le dette tutto il tempo per abituarsi alle sue dimensioni, la scopò in maniera continua,ma delicata. Verso l’alba, lei sfinita, sfondata, piena di sborra in ogni buco alzò le braccia, basta mi hai uccisa, non ce la faccio più ‘. Lui la tenne stretta fra le braccia, ok, va bene, sono soddisfatto, sei una delle poche persone che sia riuscita a resistere tanto, mi sei piaciuta molto ‘ vorrei rivederti quando torno qui. Lei lo guardò. Tu vuoi ancora rivedermi? E perche? Io non faccio di solito la puttana ‘. Lui si tirò su, la guardò e disse : non voglio rivederti perche ti considero una puttana, altrimenti ti averi chiesto quanto costava scoparti, ma lo vorrei perche la tua compagnia mi piace, non sarai obbligata a venire a letto con me se non lo vorrai tu, e io non ti darò i soldi se lo farai, mi piaci tu. Da quel giorno incominciò la loro storia, quando veniva a Roma loro stavano insieme, volle che lei si trovasse un appartamento , non puoi abitare in una soffitta. Per cinque anni si vedevano quattro o cinque giorni al mese, lei ne era felice, sapeva che lui aveva moglie, ma andava bene così, tanto più che lui le diceva di essere libera di trovarsi chi voleva, ma lei scopava oramai solo con lui. Una volta a Marzo la chiamò : non vengo questo mese, ti spiego dopo, non temere ‘. Lo rivide alla metà di Maggio, lui le raccontò tutto; sua moglie era stata uccisa da un giovane con cui aveva una relazione, la polizia aveva voluto solo vederci chiaro, ora era tutto finito. Nei tre mesi successivi lui vendette tutte le sue attività in Francia, poi le disse di prendere le ferie, la portò in Corsica vicino a Porto Vecchio dove lui aveva una villetta con vista sul mare e le disse : rimani qui con me, io sono stanco di lavorare, mi posso permettere di smettere e ne ho abbastanza per vivere bene per due ‘ lei chiamò Luca, ne parlò a lungo con lui. Suo figlio non solo era contento, ma si rese conto che per sua madre era una scelta decisiva, quindi la incoraggiò al massimo. Quella sera fecero l’amore, lei lo sentiva dentro di se ‘.. daiiiiiiii ”. Siiiiiiiiiiii ”cosìììììììììììììììììì ‘.. vengoooooooooo’.. e lui le fece eco ”. Siiiiii””. Ti riempooooooooooooooo’.. deisse sborrando dentro di lei. Lo strinse a se, abbracciandolo forte, una lacrima di gioia le rigò il viso, forse ”. Questa volta ” aveva fatto la scelta giusta ”’

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