Modella

Non ho avuto molte difficoltà durante l’accademia di belle arti,solo un esame mi risultava ostico,quello col professor Tartani,un 50enne dall’aria severa che incuteva terrore solo stando in silenzio.
Venni a sapere che cercava una modella e mi feci subito avanti,magari ammorbidendolo con del sesso sarebbe stato meno esigente all’esame.
Lui all’inizio fu contrario,ma dopo lunghe insistenze cedette e mi diede appuntamento per il pomeriggio nel suo studio.
Arrivata mi accolse con freddezza com’era nel suo carattere.
“Signorina si prepari pure che devo andare un attimo in bagno.”
“Subito professore,allora l’aspetto.”
Andai in sala,dove doveva dipingere e mi spogliai completamente per poi mettermi sul divano.
Quando entrò rimase impressionato dal mio corpo nudo e cominciò a farfugliare.
“Signorina,ma che fa,si rivesta.”
“Perch&egrave non dovevo posare così.”
Parlavo carica di malizia e provocazione.
“No,non era questo che intendevo.”
Presi a toccarmi il seno e la fica mentre lui era sempre immobile.
“Dai venga a tenermi compagnia,non mi piace stare da sola.”
Visto che non si muoveva mi alzai e camminando come una modella mi avvicinai a lui fino a mettergli la mano sopra la patta e strusciandomi come una cagna in calore.
“Non &egrave che mi trovi brutta ?”
“No sei bella solo che io…”
“Lei cosa professore ?”
“Non l’hai ancora capito,sono gay.”
Ora ero io a non sapere cosa fare,proprio un gay mi doveva capitare.
Ma come al solito non mi persi d’animo e mi inginocchia davanti a lui per aprirgli i pantaloni.
“Cosa fai stupida,non m’interessi o non l’hai ancora capito.”
“Lasciami fare e vedrai che ti farò godere lo stesso anche senza avere il cazzo.”
Gli tirai giù pantaloni e mutande scoprendogli un cazzo non certo entusiasmante come misure,ma neanche da buttare.
Inizia a leccargli i coglioni e a menarglielo,ma non dava troppi segni di vita.
Gli misi allora una mano sul solco del culo e come per miracolo,ebbe un erezione.
Presi a pomparlo e a far scivolare in dito dentro il suo buco del culo,bello aperto,si vede che il cazzo gli piaceva proprio tanto.
“Si troia continua.”
Mentre lo spompinavo e lo penetravo col dito continuava ad insultarmi,ma l’importante era che godesse e non l’ascoltavo neanche.
Quando di dita gliene misi due mi strinse la bocca contro di lui e quasi subito mi sborro dentro una quantità incredibile di sperma. Potevo solo mandarlo giù e quasi rimasi soffocata da quella marea.
Mi tenne ancora un po’ in quella posizione poi mi stacco da lui.
“Tu però sei venuta per prendere del cazzo,non per fare un pompino.”
“Beh l’idea era quella.”
“Allora vedrò d’accontentarti,vai sul divano e mettiti alla pecorina.”
“Ma allora la fica non le fa schifo ?”
“No però mi piacciono i culetti giovani e non fare finta che &egrave la prima volta,puttana come sei ce l’hai già bello che sfondato.”
Andai sul divano e mi misi carponi,lui si piazzo dietro e cominciò a far scivolare il cazzo sul solco del culo eccitandosi tanto che gli tornò presto duro.
“Ora ti rompo questo bel culo.”
Sentii le dita che mi aprivano il buco per far entrare la cappella e dietro tutto il resto.
Non mi fece molto male,e all’inizio finsi di godere per eccitarlo di più.
Poi però cominciò a piacermi sul serio,nonostante non fosse bello grande ci dava alla grande e presi a masturbarmi la fica che ormai grondava.
“Si sfondami,lo voglio tutto.”
“Godi puttana.”
Ora ci davamo dentro entrambi e tutti e due godevamo come dei maiali.
Alla fine mi afferrò per i fianchi e mi diede le ultime bordate prima di riempirmi di nuovo di sborra che andai subito e bare sia dal suo cazzo che dal mio buco portandomela alla bocca con le dita.
Eravamo abbastanza stanchi,soprattutto lui e dopo essermi andata a lavare mi rivestii per uscire.
“Allora prof,che cosa mi chiederà all’esame ?”
“Quello che vuoi,fammi un biglietto e damelo il giorno prima.”
Me ne tornai a casa felice.
All’esame presi 30 l’unico del giorno.

Questa storia &egrave vecchia di una decina d’anni,ma la ricordo sempre con piacere.

Chiunque voglia scrivermi lo può fare purch&egrave con educazione.