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Non vorrei, ma se vuoi…

By 15 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Non vorrei, ma se vuoi’

Quante volte ho superato i miei limiti per guardare oltre la siepe, quante volte me ne sono pentito e, quante volte l’hanno fatto le donne che mi hanno ‘sfidato’ nel gioco del sesso.
Non ci sono cause o concause, tutto viene per caso e spontaneamente cresce.
In una donna cerco mille segnali che mi portano a credere sia quella giusta: ma giusta per cosa?
Nelle donne, la parte fisica che adoro, &egrave il culo.
Sono sempre stato ipnotizzato da quelle rotondità che svettano sotto i vestito.
Larghi, stretti, pieni, morbidi, oscenamente ondeggianti o teneramente ancheggianti.
Sono un’esteta del sedere: &egrave una parte del corpo che parla una lingua tutta sua, non si relaziona con niente altro e, pensandoci con calma, ha una parte poco onorevole in questa terra.
I gusti sono personali e il bello sta proprio nella differenza: ogni uomo &egrave attratto da una donna per qualche motivo e naturalmente questo vale anche per le donne, io, per esempio, vengo ricordato per la mia voce calda e suadente, il che, vivendo nel tempo di internet, &egrave un grosso vantaggio, calcolando il poco vedersi e il molto sentirsi.
Ma torniamo a noi e al discorso ‘ filosofico’ che stavo facendo.
Che io ricordi, tutte le donne che sono state con me, hanno dovuto assoggettarsi a questo mio desiderio sessuale: c’&egrave chi l’ha fatto con naturalezza, perché navigata, chi l’ha fatto per curiosità del sentito dire, chi controvoglia per il solo soddisfarmi.
Ogni volta, &egrave stato diverso, ognuna delle donne mi ha dato qualcosa di emotivamente soddisfacente.
Oggi, &egrave molto più semplice parlare di sesso anale.
Questa variazione sul tema, non scandalizza più: sono passati i tempi di ‘ Ultimo tango a Parigi’ dove il film veniva bandito e bruciato al rogo, adesso, vi &egrave la consapevolezza di un gioco erotico da provare, per potere giudicare e discutere.
Ho sempre avuto la sensazione che una donna che arriva a sacrificare il culo, sia una donna completamente presa emozionalmente; &egrave come una prova estrema, un immolarsi passando dal dolore fisico.
Quello che provo nel momento di una sodomia, &egrave un senso di narcisismo, un senso di potere che aumenta la mia sete di ‘comando sessuale’.
Mi piace tutto di quel momento: dal preludio mentale, alle mani che stringono i fianchi, al momento delle natiche alzate, alla resa carnale.
Quante volte mi sono perso nei miei archetipi ancestrali su questo tipo di rapporto sessuale’
Le poche volte che ho provato a resistere a questa pulsione, mi sono ritrovato come incompiuto.
Adoro accarezzare i glutei delle donne sapendo cosa farò.
Mi piace mettere le mani sulle rotondità e vedere lo sguardo della mia partner in quel momento.
Mi piace la preparazione e la stimolazione che ne consegue: il momento del contatto sessuale legato al viso e alla preoccupazione che scorgo nei suoi occhi; da quello, decido come proseguire, se essere dolce, o violento.
Non voglio fare un cantico sul sedere, &egrave che mi piace pensarlo, scriverne, decantarlo; &egrave solo parte della mia sessualità, la parte più intrigante per me, così, ho deciso di farne partecipe chi mi legge per sentire la sua opinione.
Adoro leggere i commenti di miei lettori e li tengo come reliquie segrete: molte volte sono state ispirazioni per i miei racconti.
Ho sempre avuto il terrore di essere mentalmente disturbato nei tempi passati, per questa mia tendenza al lato B.
Come sempre, mi farebbe piacere, sapere le vostre opinioni.

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