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Racconti di Dominazione

Nuora e suocero parte 3

By 25 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

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E’passata una settimana da quando sono stati in negozio, Carla ha continuato ad occuparsi delle faccende di casa con il suo vestitino da camerierina, senza intimo, ma Piero non l’ha più sfiorata neanche con un dito e la cosa la sorprende molto, anche perché ormai per lei il sesso è diventato indispensabile, infatti non passa sera che durante la doccia serale, prima di andare a dormire si masturbi furiosamente.
Ha iniziato torturandosi il clitoride, infilandosi le dita nella figa poi è passata al manico di una spazzola per capelli e al tubetto del bagnoschiuma, raggiungendo anche due o tre orgasmi.
Quella mattina Piero le si avvicina ,le sfiora il sedere con una carezza lasciva e le dice:
‘Questa sera ho invitato tre amici a cena, vuoi per favore preparare qualche cosa di buono da mangiare e non dimenticare la panna per il dolce. Carla passa la giornata a fare la spesa e prepara una cena a base di antipasti, pasta al forno, arrosto con patate e fragola con panna.
Piero ha comperato alcune bottiglie di vino, sistemato sul tavolo due candele rosse ed alle 20 in punto arrivano gli amici.
Sono due signori molto distinti, dell’età del suocero, il terzo è un ragazzo più giovane, figlio di uno degli amici.
Hanno portato un mazzo di rose rosa che offrono a Carla, complimentandosi per il suo abbigliamento sexy. Non è più vestita da camerierina, ma indossa un top bianco che le lascia quasi completamente scoperte le tette, una mini nera e autoreggenti nere.
Durante tuta la cena a cui partecipa anche la giovane donna, che dopo aver servito le portare si siede vicino a Piero i commensali non fanno altro che elogiare Carla per la sua abilità di cuoca, e Piero non smette di sottolineare anche quanto siano belle le sue tette, e così dicendo tutte le volte scopre un seno e accarezza un capezzolo, come sia ben depilata la sua fighetta che dopo aver fatto alzare Carla scopre sollevando la mini e infilando un dito per dimostrare quanto sia già bagnata. Il vino scorre a fiumi sia gli amici di Piero sia Carla sono già euforici quando è ora di mangiare le frutta, le coppette di fragole sono abbellite con la panna spray, ma quando la frutta è terminata Piero fa notare che è rimasta molta panna nella bomboletta ed un piacere sprecarla. Fa spogliare la camerieria, la fa sdraiare sul tavolo sparecchiato e le copre le tette ed il pube con la panna.
‘Forza ragazzi, assaggiate com’è questo nuovo dolce’
I tre uomini non si fanno pregare e cominciano a leccare Carla sino a ripulirla completamente con le loro lingue che si soffermano a succhiare i capezzoli e si insinuano nella fighetta completamente fradicia. Piero fa sistemare Carla a quattro gambe sul tavolo, invita gli amici a spogliarsi e mentre si denudano prende le due candele rosse e ne infila una nella figa e una nel culo alla donna, iniziando a muoverle velocemente. ‘Mungetela come una vera vacca, strizzatele le tette che a lei piace.’ I due uomini più anziani si pongono ai latri del tavolo e uno per parte si impossessano delle tette di Carla, le strizzano e la mungono proprio come farebbero ad una vacca da latte. Il più giovane si pone davanti al viso della donna, le infila il cazzo in bocca e si fa succhiare e leccare.
Il gioco continua per qualche minuto, giusto il tempo perché Carla raggiunga l’orgasmo e il giovane le riempia la bocca con il suo seme, poi si spostano tutti nella camera da letto.
Piero si sdraia e fa salire Carla su di lui, girata versi gli amici, le infila con forza il suo cazzo nel culo sino alla radice e poi invita glia amici a scoparla. Il più anziano infila il suo cazzo nella figa e inizia a pomparla, il secondo le mette l’uccello in bocca ed il giovane che è già venuto e deve riprendersi si fa segare dalla mano di Carla per riprendere durezza.
Carlo continua ad incularla senza segni di cedimento, ha assunto una pastiglia stimolante che lo mantiene in erezione per ore, l’uomo che la scopa prima di venire esce e sparge il suo seme sul ventre della donna, ma il suo posto nella figa è subito preso dall’amico che inizia a scoparla con violenti colpi. Il giovane ha nuovamente infilato il cazzo nella bocca della donna e aspetta il suo turno per scoparla. Continuano per molto tempo ad alternarsi in bocca re figa, poi chiedono a Piero di poter anche loro violarle il culetto.
Piero si lascia andare e riempie il culo della nuora di sborra, poi cede il posto agli amici che a turno la inculano e le vengono dentro tutti e tre.
Carla non ha contato gli orgasmi, sa solo che è completamente appagata, anche se distrutta dalla stanchezza. Anche gli uomini si sentono appagati, gli amici ringraziano Piero per la splendida ospitalità e assicurano che torneranno presto per una nuova cena.
Quando rimangono soli Piero dice a Carla che vuole che telefoni al marito per raccontargli quello che ha fatto.
‘Non posso certo fare una cosa del genere, mi caccerebbe di casa al ritorno dal Brasile’
‘ Non devi preoccuparti , mio figlio è stato allevato da me e da sua madre come un vero depravato, mi ha pregato lui prima di partire di svezzarti un po’ perché non eri abbastanza calda per i suoi gusti. E’ stato abituato sin da ragazzino a scopare e inculare insieme a me sua madre e almeno due notti alla settimana le passavamo tutti e tre nello stesso letto a fare ogni genere di gioco erotico. Ora che mia moglie è morta toccherà a te sostituirla’.
Carla rimane interdetta e scioccata dalla rivelazione, mai avrebbe creduto che la sua defunta suocera, all’apparenza una donna assolutamente morigerata potesse aver fatto certe cose con figlio e marito insieme, ma l’idea di essere lei ora a beneficiare delle attenzioni sessuali dei due uomini la intriga e eccita terribilmente.
Prende il telefono e quando il marito risponde’ Caro , voglio dirti che tuo padre mi ha fatto diventare una vera troia, una porca che non vede l’ora di rasi riempire tutti i buchi da te e da lui. Questa sera ho preso quattro cazzi insieme, ma penso che potrò fare meglio. Torna presto che ho voglia di sentire il tuo cazzo e quello di tuo padre insieme dentro io me. Ti amo.’

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