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OrgiaRacconti CuckoldTrio

IL NUOVO VICINO DI CASA

By 6 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella strana eccitazione e curiosità che ti prende quando vedi che nella casa accanto, da anni disabitata, fervono i lavori che preannunciano l’arrivo di nuovi inquilini.
Subito abbiamo pensato ad una ventata di novità nella nostra vita diventata un po’ monotona dopo che i nostri figli ormai grandicelli avevano lasciato il nido, una per andare a convivere e l’altro per frequentare l’università in una città lontana dal nostro piccolo paese della Val Brembana.
Altro che ventata di novità.. col senno del poi quello sarebbe stato un vero ciclone che avrebbe cambiato indissolubilmente la nostra vita.
Torniamo un passo indietro, io sono Claudio 52 anni sposato da 27 anni con Monica di 49, ci siamo conosciuti giovanissimi, e come spesso accade in un paesino, siamo cresciuti insieme, ci siamo frequentati fidanzati fino a quando, come se tutti in paese non si aspettassero altro, ci siamo sposati, siamo due persone tranquille e senza tanti grilli per la testa, la passione di Monica &egrave sempre stata quella di curare la nostra casa, di contro la mia quella di curare il giardino e l’ampio appezzamento di terreno che la circonda.
Da qualche tempo in paese si vociferava dell’acquisto della tenuta confinante con noi da parte di un signore benestante che appena raggiunta la pensione aveva deciso di ritirarsi in un ambiente tranquillo lontano dal traffico cittadino.
Ci si immagina una persona anziana e saggia con cui parlare di concetti filosofici, oppure da invitare a bersi un caff&egrave sotto la nostra veranda che la sera vista la calura estiva sfruttavamo spesso,
l’unico limite, facevo notare a Monica, era che non avrebbe piu’ potuto girare sia per casa che in giardino in canotta e mutande come lei sovente poteva fare visto l’isolamento di casa nostra e la mancanza di vicini, ‘Ti immagini? Se poi il vecchietto ti vede e gli viene un infarto? Non ti sentiresti in colpa?’ rivolgendomi scherzosamente verso di lei, ‘Scusa ma sono o non sono a casa mia? potrò pure fare quello che voglio!’ ecco’ quando lei fa così non si capisce se scherza o &egrave seria, nel senso che io dopo una battuta la accompagno con una risata mentre lei no, dice e ti lascia in sospeso.
Gli anni per noi, tra la costruzione della casa e il crescere i figli, sono volati, ed ora ci troviamo in questa casa vuota un po’ malinconicamente con la sensazione che abbiamo dato tutto ma ci siamo privati di molto, &egrave solo una sensazione perché di fatto nessuno di noi ha mai accampato pretese, &egrave solo un notare che ultimamente Monica sembra abbia bisogno di conferme e rassicurazioni, vuole spesso che le dica che &egrave una bella donna, non serve mentire visto che a scapito dei suoi 49 anni ha un bel fisico, due belle gambe che ultimamente tende a valorizzare con delle gonne un po’ corte, un seno sulla terza e un sorriso che sprizza simpatia da tutti i pori, il tutto in 160 cm, io sono poco più alto con molti capelli in meno e cerco di tenermi in forma come posso con dei lunghi giri in bici che nella nostra vallata sono abbastanza impegnativi, a dire di mia moglie mi ha sposato perché sono un brav’uomo, e se gli chiedo se mi trova anche bello mi risponde con un ‘ti ho sposato quindi” maledetti puntini che non so mai dove portano .
Andiamo molto d’accordo, non ricordo litigate degne di nota, anche nel sesso pensiamo di essere nella norma, niente di clamoroso, qualche fantasia buttata li per la serie ‘o famo strano’ sporadicamente durante i nostri amplessi ma, come sopra, nessuno ha mai chiesto di più, del resto per entrambi siamo stati l’unica esperienza, e nonostante in certi momenti entrambi fossimo su di giri poi alla fine si rientrava nei ranghi e non se ne parlava più.
Una mattina di luglio cominciamo a vedere dei camion passare davanti casa nostra per poi infilarsi nella stradina che porta alla casa confinante, vediamo scaricare mobili e persone impartire ordini per sistemare il tutto, va avanti così per un paio di giorni e poi più nulla per una settimana, in noi cresce la curiosità e ogni sera al rientro dal lavoro chiedo a Monica, visto che lei fa la casalinga, di aggiornarmi sui movimenti.
Finch&egrave un sabato sera vediamo un suv parcheggiato in cima al vialetto e un signore che passeggiando con le mani in tasca sembrava prendere visione in modo quasi annoiato della tenuta, per poi piano piano dirigersi verso di noi vedendoci trafficare nel nostro giardino, e una volta arrivato alla staccionata che delimita il confine ‘buonasera, sono Vittorio, il nuovo proprietario della casa e vostro nuovo confinante’ io e Monica lo guardiamo e ricambiando il saluto con una forte stretta di mano e ci viene da sorridere perché ci aspettavamo un vecchietto capelli bianchi mite un po’ ingobbito, invece questo avrà si e no 60 anni capelli brizzolati giacca e cravatta, insomma piu’ che un pensionato sembra un manager, e con una battuta glie lo facciamo notare, lui tra il divertito e il serio ci conferma il pensionamento ma ci dice che &egrave ancora in attività per il suo secondo lavoro, e se &egrave venuto ad abitare in posto così tranquillo era proprio per quello, ci spiega di essere uno scrittore piuttosto affermato nel suo settore, ma che ultimamente aveva perso la vena artistica ed era in cerca di ispirazione.
Alla Monica il discorso interessò subito in quanto grossa fruitrice di libri, in casa ne abbiamo in quantità industriale, questo fece si che cominciò subito a parlare di autori di titoli ma stranamente non trovando grossa partecipazione al dialogo da parte del nostro nuovo vicino che alla fine si congedò con un cordiale saluto e un galante baciamano nei confronti di mia moglie, lasciandoci un po’ interdetti.
‘non sarà che siamo stati troppo loquaci come primo incontro col nostro nuovo vicino? Mi ha dato quasi l’impressione non vedesse l’ora di essere lasciato in pace, però hai visto? Il baciamano’ nessuno me lo aveva mai fatto, e poi &egrave anche un bell’uomo, ha quel non so che di misterioso.. e poi uno scrittore” la stoppo con un ‘mi devo preoccupare? Doveva arrivare un vecchietto e invece arriva un burbero tenebroso che fa anche il baciamano’ e come sempre accompagno la battuta con una risata.
Il giorno dopo, domenica mattina, siamo fuori ad annaffiare l’orto e vediamo Vittorio che viene verso di noi, ‘buongiorno signori, volevo scusarmi se ieri vi sono sembrato un po’ sotto tono ma in realtà ero molto stanco, e avrei piacere invitarvi a bere un caff&egrave da me anche per avere un parere su come hanno lavorato gli architetti’ ‘volentieri’ rispose subito Monica, e ci avviammo seguendolo anche se vestiti da giardinaggio io con una tuta da ginnastica comoda e Monica con con un grembiule a pois che faceva molto anni 60, ma nel suo ch&egrave molto intrigante con quell’incrocio davanti che disegnava il seno e lasciava una specie di spacco sulle gambe.
La casa era trasformata letteralmente da come la ricordavamo con il vecchio proprietario, il piano sotto era diventato un open space con un bellissimo caminetto a vista e in fondo una grossa libreria piena di volumi e libri fino all’inverosimile, cosa che attrasse subito Monica curiosa di vedere i titoli, le risultarono subito sconosciuti e anche strani, mentre Vittorio armeggiava con la macchinetta del caff&egrave rideva di gusto, ‘si lo so, degli autori e titoli che mi dicevi ieri qui non troverai traccia, tutti quei libri molti sono scritti da me sotto lo pseudonimo Anonimus, molti altri per coltivare il genere,che non credo siano il tuo, sono libri di carattere erotico, un genere che ultimamente ha conosciuto un’esplosione di richieste’
‘Ah’ rispose Monica un po’ sull’imbarazzato io seguivo la conversazione tra il divertito e l’incuriosito.
Ci sedemmo all’esterno sotto un grosso albero su un tavolo in ferro a degustare un ottimo caff&egrave e vedevo che Vittorio indugiava nello scrutare lo stato d’animo di mia moglie che sembrava un po’ subire la sua personalità e quindi era meno loquace del solito, ‘spero di non avervi scandalizzati, sapete ho cominciato a scrivere un po’ per scherzo e alla fine &egrave diventata la mia professione, ho cominciato con i romanzi ma il successo lo ho trovato con i libri a sfondo erotico e fetish, sono molto richiesti più che altro dalle donne che sembra riescano più degli uomini ad immedesimarsi nel personaggio’ ‘se fossero tutte come me per la lettura di questi libri mi sa che questa casa per lei acquistarla sarebbe stata dura’ e finalmente anche Monica si lasciò andare in una grassa risata, l’imbarazzo iniziale stava via via sparendo per lasciare spazio ad una cordiale chiacchierata, e con l’invito garbato a scegliere un libro, anzi il suo ultimo libro anche per dargli un giudizio da ‘profana’ vista la per lei assoluta novità del genere, la Monica indugiò un attimo e poi ‘perché no? Siamo adulti e vaccinati, ok me lo dia pure se ha un po’ di pazienza lo leggerò anche se obiettivamente non ne ho mai letti di questo tipo e le darò un giudizio spassionato’
Il libro si intitolava ‘memorie di un cuckold’ e alla domanda cosa voleva dire quella parola rispose ‘lo legga e capirà’ a queste parole seguì il saluto e il ringraziamento per la compagnia con ancora una volta un baciamano questa volta accompagnato scherzosamente da un mezzo inchino di Monica, da parte mia in tutto questo avevo la strana sensazione di essere quasi invisibile, ma non era una novità non sono mai stato uno ‘splendido’ nelle conversazioni ma piuttosto uno che ascolta e guarda.
Una volta a casa vedo Monica con il libro che lo rigira tra le mani, ‘che tipo strano quel Vittorio, sembra uno che custodisca chissà quali segreti, chissà che vissuto avrà, altro che noi qua in questa casa, ie e te, te e io, che noi che barba’, riprendendo le battute di una nota coppia di comici’ e questa volta accompagna la battuta con una risata dandomi scherzosamente il libro giù per la testa.
B&egrave dico io, leggi il libro così magari scopri che &egrave autobiografico e conosci un po’ della sua storia, del resto molti scrittori prendono spunto dalle loro storie passate.
Lo farò tranquillo domani mentre sei al lavoro comincerò a leggerlo.
Lunedi’, mentre io mi preparo per recarmi all’ufficio della ragioneria del comune la Monica dopo avermi preparato la colazione si siede su uno sdraio in veranda con il libro tra le mani, si mette comoda e comincia ad assorbirsi nella lettura, e io una volta finito di mangiare la saluto senza disturbarla e la lascio li in compagnia di un qualcosa che mi turba leggermente, ma non riesco a capire il perché.
Verso le 10 del mattino passando presso l’ufficio tecnico intravedo Vittorio li che aspetta qualcosa o qualcuno, lo avvicino e spiegandogli che lavoravo li gli chiedo se ha qualche problema, niente di che mi dice, &egrave solo una pratica edilizia che sto aspettando ma sembra non sia ancora pronta, mi propongo di interessarmene ed eventualmente portargliela io stesso a casa appena pronta, mi ringrazia del piacere e mi chiede se Monica aveva cominciato a leggere il libro, ‘ certo’ gli rispondo ‘ gia questa mattina si &egrave messa li con il suo libro’ ‘non avevo dubbi’ mi risponde, ‘difficilmente mi sbaglio e se tanto mi da tanto ti sto già rendendo il piacere che mi stai facendo’
Non avevo capito bene cosa intendesse, anche il tono che aveva usato mi sfuggiva, ma come al solito non mi facevo troppe domande e mi sono ributtato nel lavoro.
La sera verso le 5 del pomeriggio come al solito rientro a casa, la Monica mi aspetta in giardino, e dopo un fugace bacio mi porto all’interno per deporre la mia borsa, non prima di avere estratto il documento che avevo promesso a Vittorio, nell’uscire ripasso di nuovo davanti la Monica, ‘dove vai?’ ‘ah niente devo solo portare questo documento a Vittorio, &egrave passato oggi in comune e gli ho promesso che me ne sarei interessato’ rispondo io, ‘ b&egrave visto che vai portagli anche il libro’.
Ma come mi chiedo, già finito di leggerlo? Conosco abbastanza bene mia moglie per sapere da sempre che se un libro non gli interessa ci mette una settimana a leggerlo ma se la acchiappa, come dice lei, lo divora in un giorno.
‘ti &egrave piaciuto?’ chiedo, ‘o niente di che, &egrave un po’ un casino, non &egrave il mio genere, &egrave perché so che tu non leggi libri ma mi piacerebbe che provassi a leggerlo’ ti verrebbe un infarto geloso come sei, sarei solo curiosa se &egrave frutto di fantasia o se &egrave riferito a situazioni reali, chiediglielo’ rispose Monica con fare quasi di indifferenza.
Intanto, quando prende quell’atteggiamento di superiorità mi suona un po’ falsa, e seconda cosa per avere letto un libro con tutte quelle pagine in un giorno quel ‘niente di che’ suona ancora peggio.
Poco male, mi avvio su per il vialetto che porta alla casa di Vittorio e busso alla porta, ‘eila ciao Claudio, vedo che sei riuscito ad avere il mio documento, e vedo che mi hai già riportato il libro, non era di suo gradimento?’ rispondo io ‘ no no lo ha già letto tutto anche se ha detto che non &egrave nelle sue corde, ma conoscendola credo gli sia piaciuto vista la velocità nel finirlo, mi ha detto solo di chiederle se &egrave opera di fantasia o sono situazioni reali, io non so neanche di cosa parla’
Vittorio mi invita ad accomodarmi in veranda stappando una birra fresca, davvero gradita a quest’ora della giornata, e una volta rilassati esordisce con ‘ al momento &egrave un racconto di fantasia, ma potrebbe anche trattare di fatti realmente accaduti’ dipende da voi’ io lo guardo e non capisco, mentre Vittorio con fare distaccato si accende un sigaro.
‘non ti ha detto Monica di cosa tratta il libro?’ no dico io, allora lui mettendosi comodo sulla poltroncina in vimini con il sigaro in mano guardandomi ‘&egrave la storia di una coppia che decide di vivere una fantasia, in questo caso come diceva il titolo una fantasia cuckold, &egrave la fantasia che vede un marito a godere nel vedere la propria moglie presa da un altro uomo, cuckold &egrave il termine che identifica questa tipologia di uomini, sono persone miti, con mogli tranquille ma insospettabilmente troie, nel libro si narra appunto la storia di questo marito che accetta di subire l’umiliazione delle corna e si mette al completo servizio dell’improvvisata coppia, mi chiedi se &egrave storia vissuta? No, io di queste situazioni ne ho vissute molte ma sempre dalla parte del bull, cio&egrave quello che scopa la moglie e umilia il marito, una parte che mi riesce bene, ora’ se tua moglie ha letto il libro tutto d’un fiato mi sa che non disdegna la fantasia, per quanto riguarda te caro Claudio ti vedo interdetto ma non reattivo e se tanto mi da tanto”
Interdetto? Direi impietrito, intanto dall’autorevolezza con cui Vittorio mi spiegava il contesto e poi anche da uno strano tono di sfida che aveva guardandomi fisso negli occhi e a cui io non riuscivo a sottrarmi, e in pratica senza parole mi accomiatai, non prima che Vittorio sempre con tono quasi perentorio ci avesse invitati per la sera successiva a cena per cementare, diceva lui, i rapporti di vicinato, e a cui segui un solo un ‘va bene’ da parte mia.
Rientrai a casa quasi in trance, la Monica non colse appieno il mio stato e mi chiese cosa volevo per cena, non avevo molta fame ‘facciamo per stasera un piatto di verdura’ risposi io.
Mentre mangiavamo le dissi dell’invito a cena, ‘ma si dai finalmente un po’ di vita, e poi sono sicura, chissà quante cose ha da raccontare quell’uomo’ anche troppe pensai io.
La sera andammo a letto, e mentre Monica come il suo solito prese sonno praticamente subito con mia grande delusione, avrei voluto mi parlasse di quel libro, io cominciai a girarmi e rigirarmi nel letto pensando a quanto mi aveva detto Vittorio, possibile che Monica non si sia scandalizzata di quella trama? I pensieri cominciavano a vagare e lo stato di agitazione continuava a crescere, e non solo quella, mi accorsi che un’erezione prepotente si era palesata che chiedeva a gran voce un po’ di ‘consolazione’ possibile che quei pensieri invece di farmi incazzare mi davano questi effetti?
Molto lentamente la mano cominciò a scorrere sul cazzo duro come il marmo e cercando di fare meno rumore possibile cominciai una lentissima sega, nel mentre i pensieri creavano immagini che vedevano Monica scopata da un perfetto sconosciuto e me che in un angolo mi masturbavo, il respiro si faceva via via più affannoso quando una mano delicatamente scostò la mia e continuò la sega, io rimasi paralizzato dalla vergogna, ma la Monica con una voce suadente mi sussurrò in un orecchio ‘vedo che la chiacchierata che hai fatto con Vittorio ti ha fatto qualche effetto, ti confido un segreto, io mi sono masturbata almeno 5 o 6 volte oggi mentre leggevo quel libro, sono entrata nella parte della protagonista e c’e’ voluto poco in quanto sembra che i protagonisti per età e per descrizione siano disegnati su di noi, io mi ci sono trovata bene nella parte della protagonista, ma mi chiedevo se tu avresti apprezzato la fantasia descritta nel libro, ma direi che il tuo cazzo non disdegnerebbe vedere la tua bella mogliettina corteggiata da un altro uomo, e sai che ti dico Claudio? Erano anni che non mi sentivo così viva e anche ora che sto parlandone con te sono bagnatissima e avrei voglia delle attenzioni di un vero uomo’ mentre diceva queste ultime parole il mio cazzo esplose in una violentissima eiaculazione, ‘lo vedi? Sei già arrivato e io invece rimango con la voglia, e va b&egrave, penseremo a qualche soluzione’ nel mentre mi passò un paio di fazzolettini per asciugare lo sperma che mi aveva imbrattato e si diresse verso il bagno.
Io rimasi zitto, del resto non avevo parole, da una parte avevo paura di usare quelle sbagliate per descrivere le mie emozioni, dall’altra la Monica sembrava non volerne neanche sentire, e quando tornò ci mettemmo finalmente a dormire.
Il mattino seguente sembrava che nulla fosse successo, la Monica era molto arzilla, del resto la giornata si presentava radiosa e decisi di non tornare sull’argomento, la considerai una parentesi chiusa, meglio così altrimenti difficilmente saremmo riusciti a spiegare i rispettivi comportamenti, un bacio appena più affettuoso del solito e via al lavoro.
La giornata trascorse con un pensiero fisso, possibile che bastasse un libro a scatenare la Monica fino a quel punto? Forse c’era qualcosa della sua personalità che mi era sempre sfuggito? E di me cosa dire? Ritrovarmi a menarmelo al pensiero di vederla scopata da un altro.. ma sarà normale?
In tutto questo turbinio di domande il pomeriggio arriva presto e non mi ero certo dimenticato che la sera saremmo stati a cena da Vittorio, già’ quella persona pareva la sapesse davvero lunga, ma non ci volevo pensare più di tanto, mi ero messo in modalità ‘vediamo che succede’.
Arrivato a casa trovo la Monica un po’ sull’agitato, ‘che cosa hai preso da portare stasera? Non ci hai pensato? Mica possiamo andare a mani vuote’ non ci avevo proprio pensato, ‘non ti preoccupare, abbiamo quella bottiglia di prosecco che teniamo per le grandi occasioni’ rispondo io con fare distratto, ‘ come mi devo vestire? Giuro che non so cosa mettermi’ ‘ e cosa vuoi metterti? &egrave una cena di vicinato mica di gala, vedi te, vestiti come vuoi’ gli rispondo.
Alla fine la vedo uscire dalla camera con una camicetta rossa appena sbottonata su un reggiseno in pizzo nero e una gonna non eccessivamente corta ma elegante con l’occhio che inevitabilmente cade sullo spacco laterale, gambe abbronzate dalle ore passate in giardino e un paio di scarpe con un tacco abbastanza alto da slanciarla sia come gambe che come culo.
La guardo e penso che così &egrave anche troppo attraente, ma &egrave davvero bella e non mi sento di dirgli niente se non fargli i complimenti per come porta i suoi 49 anni, io invece decido di uscire semplicemente con una camicia bianca maniche corte e pantaloni sportivi, tanto, penso, siamo in una casa privata mica in un ristorante.
Alle 20 siamo fuori dalla casa di Vittorio che, una volta apertaci la porta ha cominciato subito a fare i complimenti alla Monica, addirittura prendendola per una mano gli fa fare una giravolta come per ammirarla meglio, lei va in brodo di giuggiole, si capisce che ha bisogno di complimenti, cosa di cui io per indole sono sempre abbastanza avaro.
Il clima &egrave molto gioviale, consegno la nostra bottiglia a Vittorio spiegandogli che &egrave di una qualità superiore ma non mi lascia finire la frase prende la bottiglia e la mette in un angolo, quasi come non gli interessasse, mentre torna verso Monica io vedo un secchiello dove ci sono già delle bottiglie nel ghiaccio e ci piazzo anche la nostra, sarebbe un peccato berla calda.
Ci sediamo a una tavola non molto grande e rotonda, dove sono già serviti degli antipasti a base di crostini, mentre su un carrello a fianco altri piatti con dentro stuzzichini freddi di varia natura, lui ci spiega che vista la calura estiva non gli era sembrato il caso di servire piatti caldi e aveva dirottato su un buffet freddo a base di pesce e verdura, il tutto condito da un ottimo vino di cui lui si considera un buon intenditore.
Cominciamo a parlare delle nostre vite, dei nostri figli ormai grandi, dei suoi avuti da un precedente matrimonio poi naufragato per cause su cui preferiva glissare, a dire la verità parlano solo loro, io ascolto e guardo, guardo Vittorio vestito impeccabilmente con una camicia nera e una cravatta rossa, rossa come la camicia di Monica leggermente aperta sul decolt&egrave, sembra quasi si siano messi d’accordo, la guardo e mi sembra molto presa, sicuramente subisce il suo fascino, per lei &egrave una novità, come uomo &egrave agli antipodi da come sono io, &egrave sicuro, &egrave colto, ha una grossa personalità che mette soggezione anche a me.
In tutto questo per riuscire a dialogare meglio Vittorio si avvicina sempre di più con la sua sedia a quella di Monica, agevolato dal tavolo rotondo, mentre io mi sento sempre più escluso dalla situazione, finche il discorso finisce sul libro, ‘allora Monica, questo giudizio spassionato? Che te ne pare?’ chiede lui, ‘ si dai, devo dire che come storia si &egrave dimostrata intrigante, strana ma intrigante’ riprende lui ‘ come strana, cosa c’e’ di strano?’ ‘ b&egrave la storia di un marito che butta la moglie tra le braccia di un altro converrai che non &egrave normale, anzi lo metterei come letteratura più che sull’erotico come genere nella fantascienza’ rispose la Monica con un sorriso.
‘eppure &egrave una fantasia molto più comune di quello che potresti immaginare, io stesso ne sono stato protagonista un sacco di volte con coppie assolutamente affiatate con cui ho preso la parte del terzo incomodo e con grandissima soddisfazione da parte di tutti compreso il marito di volta in volta o spettatore o partecipe passivo nel gioco il più delle volte anche umiliato da parte di entrambi ma sempre e comunque felice ed eccitato dalla situazione’ a questa frase la Monica alzando il bicchiere propose un cin cin e butto li’ un ‘bo mi sembra difficile da immaginare una situazione simile a quella del libro nella realtà’ ancora Vittorio ‘be vorreste farmi credere che voi due non avete mai avuto fantasie riguardanti situazioni strane, se fosse così sarebbe una tristezza, ma sono sicuro del contrario, tu sei una donna molto sexy Monica, e Claudio non può che essere orgoglioso di avere una moglie così e come tutti i mariti che si sentono privilegiati hanno il desiderio piu’ o meno inconscio di dividere tanta bellezza con altri anche solo per farsi invidiare.
Io ascoltavo a volte annuivo, cercavo di capire le espressioni ora di uno ora di mia moglie per carpire gli stati d’animo, guardavo e vedevo che la sedia di Vittorio era ormai arrivata molto vicina a quella della Monica, e vedevo ogni tanto una mano che spariva da sopra il tavolo mentre lui continuava a parlare di esperienze e situazioni vissute.
Ogni tanto incrociavo gli occhi della Monica che avevano un’espressione quasi distaccata, poi incrociavo quelli di Vittorio che sembravano dire’aspetta un po’ e vedi cosa ti combino’ poi d’un tratto una frase di Vittorio che mi gela letteralmente il sangue, ‘ bella la fichetta della Monica, tutta liscia e depilata, sono qui che la sto palpeggiando e vedo che mi lascia fare, tu che mi dici Claudio? Posso?’ io guardo la Monica, ha lo sguardo un po’ perso, ma vedo anche che abbassa un po’ il bacino sulla sedia quasi per agevolare la palpazione, non riesco ad abbozzare mezza parola ma mi sento il cuore in gola, non avrei mai e poi mai pensato di vederla così a farsi toccare davanti a m&egrave senza nessun ritegno,
‘bene, chi tace acconsente, allora avevo visto giusto, siete esattamente come vi avevo immaginato, lei ha bisogno di un vero maschio e tu godrai nel vederla all’opera, e se ho ragione del tutto per t&egrave c’e’ anche dell’altro, adesso lasciami lavorare e guarda tua moglie come gode’ cosa avrà voluto dire? Di sicuro c’era che la Monica stava godendo davvero, si stava movendo sempre più freneticamente e lui sembrava ci sapesse fare con le dita, finche non venne con un mezzo urlo di liberazione, pochi secondi per riprendere fiato e guardandomi: ‘ cazzo Claudio, &egrave davvero bravo, hai visto come mi ha fatto godere con le dita? Ti &egrave piaciuto vedermi? Dai dimmi che ti &egrave piaciuto’ ‘certo che gli &egrave piaciuto, digli che si alzi in piedi e ti faccia vedere il bozzo che ha sui pantaloni, come si dice nel gergo cazzo veritas’ aveva ragione, vedere Monica abbandonarsi a quel ditalino mi aveva messo agitazione ma anche eccitazione addosso e il cazzo mi era diventato duro come il marmo nei calzoni.
Vittorio mi buttò addosso le mutandine appena sfilate da sotto la tavola di Monica zuppe di umori, e credo lo fossero ancora prima che cominciasse il palpeggio, lei adesso si era spostata con la sedia da sotto il tavolo e rivolta verso di me la vedevo con le gambe oscenamente aperte e la fica grondante con lui che continuava a trastullarla con una mano e con l’altra invece si era insinuato sotto il reggiseno e aveva cominciato a palpeggiare le sue tette, tutti e due guardando me per vedere le mie reazioni.
La Monica mi disse ‘perché non fai uscire quel cazzo dai pantaloni prima che si rompa la zip?’ io ubbidii e una volta slacciata la cintura e sbottonati i pantaloni lo feci uscire cominciando a menarmelo, molto lentamente per non venire subito.
‘lo vedi Monica, non &egrave fantascienza, tu stai godendo e tuo marito si sta masturbando, ergo, tu sei una troia e lui un cornuto, &egrave tutto regolare, la verità &egrave che nessuno conosce nessuno fino in fondo, e io sono qui per farvi tirare fuori le vostre fantasie più recondite, quelle che sicuramente mai vi sareste confessate a vicenda, e non per questo vi amerete meno di prima, anzi, vi stupirete della vostra complicità, dovete solo essere sinceri fino in fondo con voi stessi e lasciarvi andare, alla fine come &egrave sempre successo mi ringrazierete.’
Monica ormai completamente partita ‘ si voglio essere trattata come quella del libro, come una troia, credo di averlo sempre voluto, ma con Claudio più di tanto non si può fare, ieri mi sono masturbata un sacco di volte mentre leggevo il libro e ieri sera avevo una voglia matta ma lui non ha trovato di meglio da fare che sborrarsi addosso, e mi sono dovuta andare a masturbare ancora in bagno, ma adesso voglio un uomo, un vero uomo, quindi tu Claudio non rompere i coglioni e lasciami godere in pace, tu se vuoi menatelo’ e io menavo, eccome se menavo, godevo a vedere lei così infoiata, godevo anche del suo turpiloquio, cosa per lei lontana anni luce fino a pochi istanti prima, ma godevo, guardavo, mi segavo e godevo.
A quel punto Vittorio armeggiando con una mano sulla patta estrasse un cazzo quasi asinino, la Monica strabuzzò gli occhi ‘ alla faccia, altro che il tuo Claudio’ e si fiondò con le mani per sentirne la consistenza, Vittorio mi guardò facendomi l’occhiolino come per dire ‘visto tua moglie? Apprezza apprezza’ con la mano prese la testa di Monica e senza che lei opponesse resistenza la portò con la bocca all’altezza della cappella violacea che ad occhio e croce sembrava il doppio della mia, e non fece altro che aprire la bocca al massimo per accoglierla tutta, cominciando così un pompino quasi osceno, la camicetta ormai era completamene aperta e il reggiseno spostato verso l’alto lasciava libere le tette che Vittorio con vigore strizzava ora una ora l’altra senza tanti complimenti, la Monica mugolava ma gradiva, ogni tanto con il pollice e l’indice strizzava un capezzolo quasi a farle male ma sembrava anche per verificare il suo grado di sopportazione, il tutto alternato da qualche schiaffo sui seni tanto da farli ballonzolare di lato, la Monica stava aumentando sempre di più la frequenza della pompa, io ero sempre più al limite dell’eiaculazione guardando anche le dita di lui che si infilavano nella fica di Monica ora due, ora tre, ora metteva la mano a cuneo e sembrava volesse infilarla del tutto nella sua vagina dilatata enormemente ma ancora di più bagnata fino all’inverosimile, per m&egrave era troppo e la sborrata arrivò copiosa con schizzi che, nonostante fossi a due metri dalla Monica, quasi la colpivano, lei sospese il pompino e mi guardò quasi incazzata.
‘eccolo la’ disse lei ‘ io lo conosco, questo quando viene poi per lui &egrave finito anche il gioco e vuole sicuramente che la smetta anche io, mai una volta che riesca a tenerla un po’ lunga vero Claudio?’
mi stava rimproverando per paura che fermassi il gioco, e in effetti era vero, il mio cazzo si stava sgonfiando e con il cazzo moscio se ne stava andando anche la carica erotica.
‘e io cosa ci sto a fare qui?’ disse Vittorio, ‘dai Claudio, togliti i pantaloni e le mutande che così sei quasi ridicolo e mettiti su quel divano, adesso ti insegno qualcosa Monica’ io ubbidii e una volta seduto sul divano Vittorio posizionò lei proprio davanti a me intimandogli di cominciare a succhiarmi il cazzo, ubbidì e cominciò un bocchino con un cazzo praticamente moscio in bocca, ‘forza Monica datti da fare, ciucciaglielo per bene e nel frattempo alzagli le gambe, inumidisciti un dito e ficcaglielo nel culo’ incredibile come lei non esitò un attimo, sembrava una professionista, si abbassò un attimo e invece di inumidirsi il dito sputò direttamente sull’ano e con un dito cominciò un massaggio circolare salvo dopo poco puntarlo e farlo entrare lentamente riprendendo il bocchino, io sentivo questo corpo estraneo che entrava e il cazzo che reagiva, in pochi attimi aveva ripreso il vigore di prima e la Monica con una mano me lo stava menando e con l’altra mi stava inculando.
‘sei proprio un porco Claudio, non avrei mai immaginato che ti piacesse prenderlo nel culo, &egrave proprio vero che nessuno conosce nessuno, mi sa che sei anche un po’ frocio vero Vittorio?’
‘credo che sul suo conto di sorprese ne avrai diverse’ io li ascoltavo e a dire al verità godevo del loro umiliarmi, la Monica poi parlandomi così non faceva che farmi aumentare l’eccitazione.
‘adesso ti faccio vedere come si fa a montare una troia, guarda bene cornuto, continua a menartelo e impara’ detto questo Vittorio tirò a se Monica, gli sfilò la gonna e la camicetta, il reggiseno quasi lo strappò via, la mise alla pecorina sul divano appena in fianco a me e piegandola senza tanti complimenti gli schiaffò il suo enorme cazzo nella figa, il contraccolpo quasi spostò il divano e una volta entrato fino in fondo indugiò un attimo per poi cominciare un andirivieni lento dapprima poi sempre più veloce e deciso, me la stava squassando ma lei buttava la testa da una parte all’altra e godeva come una pazza, ‘sbattimi, sbattimi, sfondami, scopa questa troia che ne ha bisogno, guarda coglione come si scopa una donna, questo si che &egrave un cazzo!’ aveva praticamente perso il controllo della ragione e continuava un turpiloquio senza fine, ‘ siiii siii sfondami dai dai daiiiiiiii cazzoooooo!’ Vittorio la stava davvero sfondando senza ritegno, gli mollava anche delle sonore sculacciate che sembravano ingrifarla ancora di più, d’un tratto un ordine perentorio ‘mettiti sotto e leccagli la fica cornuto’ in quel momento avrei ubbidito a qualsiasi ordine, e mi posizionai sedendomi per terra ma con la bocca tra le gambe di Monica e Vittorio sotto la fica, provavo a leccarla ma i colpi di lui rendevano difficile l’operazione, ogni tanto riuscivo a sfiorarla con la punta ma più spesso mi trovavo sulla bocca le palle di lui, ma leccavo anche quelle, ormai ero partito anche io e mi andava bene tutto.
Una cosa era sicura, gli umori di Monica mi stavano inondando la faccia, poi d’un tratto inaspettatamente Vittorio sfilò il cazzo dalla sua fica e me lo trovai praticamente in bocca, ‘indovina un po’ quel cornuto di tuo marito mi sta succhiando il cazzo, lo avresti mai detto troia?’ ‘si’ rispose lei ‘adesso ho capito di che pasta &egrave fatto fagli fare quello che vuoi sono sicura che te ne sarà grato’ non glielo stavo ciucciando ma leccando, dalla punta alle palle era grondante di succhi buonissimi e io lo stavo ripulendo per bene.
‘hai ragione ho la sensazione che più lo strapazziamo &egrave più &egrave contento vediamo un po’ cosa fargli fare’ mi fu ordinato di distendermi per terra e alla Monica di posizionarsi sopra di me a gambe divaricate, da quella posizione era bellissima da vedere mentre si stava masturbando, ‘pisciagli addosso!’ era un ordine che non ammetteva repliche, la Monica esitò solo un attimo ma poi all’idea la frequenza della sua masturbazione prese una velocità forsennata fino a venire con il solito turpiloquio ‘adesso ti piscio addosso cornuto, ti inondo tutto di calda piscia e tu continua a menarti quel mezzo cazzo che hai’ si fermò appena un attimo per rilassarsi e il primo fiotto mi colpì sul cazzo, ma con il movimento del bacino comincio ad indirizzare i successivi verso la pancia il petto’ la faccia, era bellissimo vederla in quello stato, la mia Monica completamente trasformata, ‘adesso abbassati e fattela leccare’ fu l’ordine di Vittorio, e mi ritrovai a leccare la fica ancora grondante sia di piscio che di umori, era eccitatissima, ma lui la prese subito per un braccio rimettendola di nuovo sul divano questa volta a pancia in su, e cominciò di nuovo a stantuffarla senza tanti complimenti, ‘siete proprio una bella coppia di maiali, credo che mi toglierò delle belle soddisfazioni con voi, questo &egrave solo l’inizio’ e dicendo questo continuava a schiaffeggiare le tette di Monica, le infilava quattro dita in bocca quasi a causargli dei conati di vomito, gli sputava in faccia ma in tutto questo lei urlava di piacere, fino a quando anche Vittorio arrivato al culmine estrasse il cazzo e spostandosi più verso il viso vi indirizzò la copiosa sborrata colpendola sulla guancia sugli occhi e un po’ dappertutto, lasciandola poi ansimante e sfinita, ‘ora tocca a te’ fu il nuovo ordine di Vittorio e questa volta toccò a Monica distendersi per terra posizionandosi lui sopra e pronto a pisciargli addosso, invitò anche me a fare altrettanto e ci mettemmo uno per parte mentre Monica non trovò di meglio che ricominciare a masturbarsi ‘ siiiiii daiiiii pisciatemi addosso, fatemi sentire quanto siete porci, riempitemi dai cosa aspettate’ io a sentirla aumentai la frequenza della sega e invece di pisciargli addosso gli sborrai abbondantemente sulle tette mentre Vittorio aveva cominciato ad innondarla sulla fica sulle tette sulla faccia dappertutto e lei sembrava indemoniata si stava massacrando la fica a furia di menarsela per poi venire con un urlo quasi disumano e quindi abbandonarsi ancora in preda alle convulsioni.
La guardavo, era bellissima, con gli occhi chiusi, il fiato corto, assolutamente appagata, era stato bellissimo.
‘non penserete di stare qui in quelle condizioni, alzatevi e andate pure a casa vostra che qui ho un sacco di roba da pulire, prendetevi su i vostri vestiti ma non indossateli, vi voglio vedere avviarvi giù per il vialetto nudi, tanto qui non vi vede nessuno, a proposito Monica visto che ti &egrave piaciuto tanto il mio ultimo libro ti faccio leggere anche questo che parla di dominazione schiave e padroni, fosse mai che ti piaccia, e non ho dubbi in proposito, anche questo libro potrebbe darti parecchi spunti per altre fantasie da realizzare, su adesso fuori dalle palle’
Ci incamminammo con le gambe quasi tremolanti come due scampati a chissà quale disastro e ci avviammo verso casa consci di avere fatto un qualcosa molto fuori da tutto ciò che era stato il nostro vissuto, ma una volta entrati ci abbracciammo come due fidanzatini e ci incontrammo in un lungo tenero bacio, lontano anni luce da tutto ciò che appena prima era successo, ‘grazie amore, grazie per avermi lasciato provare questa straordinaria esperienza, non avrei mai pensato di trovare questo lato oscuro in me, ma c’era, e ogni tanto lo sentivo bussare, ma non avevo mai avuto il coraggio di parlartene, grazie ancora amore mio’ la Monica in quel momento era dolcissima e sentivo di amarla più di prima, aveva ragione Vittorio, quell’uomo la sapeva davvero lunga e ci aveva letto nell’anima forse ancora prima di conoscerci.
‘domani comincerò la lettura del secondo libro e poi ti dirò Claudio, ora che ho cominciato questo gioco non so se vorrò smettere, ma l’importante &egrave che tu mi stia vicino e sia mio complice fino in fondo e io ti amerò per sempre’.
‘Complice’., si Monica, ti sarò complice fino in fondo, fammi una promessa però, promettimi che ci sarò sempre io con t&egrave nei nostri giochi, voglio esserci sempre, &egrave stato troppo bello vederti in quella parte, quindi qualsiasi cosa ci verrà proposta in futuro promettimi che lo faremo sempre insieme’.
Un ennesimo dolcissimo bacio ‘promesso’ adesso torniamo alla nostra vita, questa &egrave stata solo una parentesi, torniamo il Claudio e la Monica la tranquilla coppia che conoscono tutti in paese’ se sapessero’
Dopo la fatidica cena a casa di Vittorio passammo qualche giorno ad occuparci di noi, nel senso che entrambi avevamo bisogno di rassicurazioni, in quei giorni tra di noi più sorrisi e dimostrazioni di affetto del solito, non ritornammo sull’argomento, complice anche il fatto che Vittorio già il giorno dopo partì per un viaggio di lavoro che lo avrebbe tenuto lontano per una settimana e di cui aveva avuto cura di avvisarci previo un mess sul telefonino di Monica di cui si era fatto lasciare il numero a fina cena.
Comunque per qualche giorno sembrò che nulla fosse successo, semplicemente aravamo ritornati alla vita di tutti i giorni e anche il secondo libro datoci da Vittorio per un po’ rimase sullo scaffale.
La Monica sembrava quasi non fosse interessata alla lettura e io a dire la verità ne ero un po’ deluso, al punto che un giorno lo presi io per mano e, non essendo un lettore, lo avevo un po’ spaginato leggendo un po’ qua e un po’ là, e seppur cogliendo lo spirito molto duro del racconto non ci avevo capito molto.
Quindi alla fine una sera appena andati a letto chiesi a Monica ‘Ma il libro.. non lo leggi?’
‘Non lo so Claudio, l’ultima volta che ho letto un libro mi sono fatta paura, mi sono trovata completamente trasformata da quella che conoscevo e che tu conoscevi, non so se &egrave stata una cosa positiva, sto cercando di trovare un equilibrio tra la Monica moglie e la Monica che hai visto quella sera, ma mi sa che &egrave impossibile, sono due persone separate’
Dicendo questo si era teneramente avvinghiata a me, sembrava quasi avesse bisogno di conferme da parte mia, ‘B&egrave’ non so che dire Monica, anche io non mi sono riconosciuto più di tanto, ma se ti dicessi che non mi &egrave piaciuto direi una grossa bugia, credo che in fondo tutti abbiamo una doppia personalità, diciamo che &egrave stato bravo Vittorio a tirarcela fuori, e comunque si tratta sempre di parentesi di sesso che poco hanno a che fare con la vita di tutti i giorni, altrimenti sarei io il primo ad averne paura’ rispose Monica ‘Ma ti rendi conto cosa ci ha fatto fare? Sembravamo due porci assoggettati a qualsiasi situazione, e ‘ si .. anche io mi sono divertita come una pazza, come potrei mai negarlo’
Dicendo queste ultime parole Monica allungò la sua mano sul mio cazzo che trovò duro come il marmo, ‘ Ma bene, riecco qua il mio maritino che si eccita al ricordo’ e cominciò una lenta sega, anche io allungai una mano e trovai la sua figa bagnatissima, questo non fece che dare il via a una scopata molto vivace condita da molti ‘Ti ricordi questo o ti ricordi quello’ il tutto con grossa soddisfazione da parte di entrambi.
Il mattino la vedo molto arzilla e, una volta sbrigate le piccole faccende domestiche, prendere il libro dal ripiano per poi assorbirsi completamente nella lettura, io dal canto mio prendo su la mia 24 ore e mi dirigo al lavoro, la mattinata passa lenta e per come sono fatto mi ritrovo con mille pensieri per la testa, quando ad un certo punto il centralino mi passa una telefonata in cui chiedevano di me, ‘Ciao Claudio come andiamo? E la signora tutto bene?’ ‘O ciao Vittorio, si dai tutto ok la signora proprio oggi sta leggendo il tuo secondo libro, a proposito non ho ancora avuto modo di ringraziarti per la cena della settimana scorsa” fui stroncato nel mio discorso ‘Non ti preoccupare e non ringraziarmi, ne avrai tempo e luogo, questo spero sia solo l’inizio di una proficua amicizia, adesso ti saluto che ho da fare, ciao e salutami la moglie’ e mise giù senza neanche aspettare un mio saluto, ecco che di nuovo cominciavano ad assalirmi i dubbi, un po’ di gelosia , un po’ di fastidio, e una buona dose di adrenalina.
Il pomeriggio rientro a casa e in giardino scorgo Monica ancora assorta nella lettura, mi avvicino e gli do un bacio sul collo, lei mi guarda e mi fa un gran sorriso, ‘Mi mancano ancora un paio di capitoli e poi sono da te’ io mi dirigo in cucina per cercare qualcosa di fresco in frigo e intanto penso tra me ‘ Anche questo libro se lo &egrave divorato, speriamo che almeno questa volta ne condivida i contenuti con me’.
Da li a 15 min. rientra in casa anche Monica e con un sospiro ripone il libro sullo scaffale, mi guarda e ‘ Non lo so Claudio, questo libro &egrave anche peggio di quello precedente’ ‘Cosa vuol dire peggio, non ti &egrave piaciuto?’ la Monica mi prende una mano e me la porta tra le sue gambe e la trovo fradicia di umori, ‘Secondo te? Il fatto &egrave che mi accorgo che le situazioni descritte nel libro mi eccitano da pazzi e mi immagino svergognata protagonista della storia, e in tutto questo Vittorio, neanche avesse saputo che lo stavo leggendo, mi ha chiamato per chiedermi com’era e se mi sarei sentita pronta ad affrontare una situazione del genere con me e te partecipi, in quel momento eccitata com’ero non ho potuto che dirgli di si, e mi ha detto di prepararci per sabato sera che saremo invitati speciali ad una cena a casa di un suo amico, ora però ho paura di essermi impegnata senza avere chiesto il tuo parere, e poi non so.. a casa di qualcun altro che neanche conosciamo..’
Solito turbinio di pensieri e cerco di tranquillizzarla ‘ Be, forse la cena a casa del suo amico esula da tutto il resto, forse si tratta di una semplice cena’ gli risposi io, ovviamente nessuno dei due ci credeva ma forse per giustificare un qualche cosa che entrambi più o meno inconsciamente volevamo preferimmo farla passare per una possibilità concreta.
La sera andiamo a coricarci ed io non aspettavo altro che la Monica mi raccontasse un po’ la trama del libro, ma lei preferisce glissare portando invece il discorso sul fatto che la sera dopo era sabato ed era un po’ preoccupata per quella cena al ‘buio’ ma anche molto eccitata dalla situazione e che si sarebbe preparata a puntino e che questa volta voleva vedere anche me in camicia a giacca, ora tutti a nanna e guai a me se mi beccava a trastullarmi con il mio cazzetto, mi avrebbe lasciato a casa e se ne sarebbe andata alla cena da sola.
E detto questo si girò dal suo lato lasciandomi solo con i miei mille dubbi, ma che fossero stati anche dieci volte tanti non mi avrebbero mai impedito di vivere questa nuova esperienza.
Come al solito il sabato passa tranquillamente come se niente avesse da succedere, salvo poi verso le 18 la Monica mostrandomi il cell ‘Dobbiamo essere pronti per le 21 che passa Vittorio a prenderci e andiamo in macchina con lui’ e senza neanche aspettare la risposta si gira e se ne và.
Per le 20,45 siamo già pronti, io come consigliato in pantaloni eleganti camicia e cravatta, la Monica invece con una camicetta bianca sbracciata abbastanza sottile da lasciare vedere il pizzo del reggiseno, anche quello bianco, gonna nera e lunga ma con uno spacco che arrivava fino alla coscia e due splendide scarpe con un tacco 12 che la facevano bellissima, mi si avvicina e baciandomi teneramente ‘Sei pronto amore?’abbracciandola io gli rispondo ‘Sei uno schianto Monica, e io sono orgoglioso che tu sia mia moglie’ questo abbraccio mi rassicura sul fatto che qualunque cosa accada noi saremo sempre una bella coppia e giusto il tempo di un secondo ancor piu’ sensuale bacio che il campanello di casa suona, la Monica corre ad aprire e alla vista di Vittorio con un sorriso grande così lo accoglie con un maliziosissimo ‘Buonasera signore’, mi aspettavo che Vittorio riempisse di complimenti mia moglie e invece con un ‘Bando alle ciance, la macchina &egrave qui fuori, forza che si parte’ il tempo di chiudere la porta di casa e vedo che Vittorio e Monica parlottano fitto fitto in fondo al vialetto dove vedo una Audi Q5 bianca parcheggiata, quando arrivo davanti vedo che loro sono già saliti dietro, ‘Sei capace di guidare vero Claudio?’ ‘Certo’ rispondo, ‘Forza allora il navigatore &egrave già impostato, abbiamo una cinquantina di km da fare, mi raccomando guida con prudenza’ e la Monica evidentemente già entrata nella parte ‘Vai autista’.
Io parto con molta titubanza non essendo abituato a guidare questi suv, ma poi mi rilasso (per modo di dire) e vado abbastanza tranquillo, oltre alla voce del satellitare non sento altro, guardo nello specchietto di tanto in tanto e vedo che Vittorio ha il braccio dietro le spalle di Monica che stranamente se ne sta zitta, rispetto all’incontro precedente l’atmosfera sembra completamente cambiata Vittorio sembra abbia un piglio più autoritario del solito, io a guidare la macchina sapendo mia moglie &egrave seduta dietro con un altro uomo provo sensazioni contrastanti difficili da definire, ma la cosa che mi &egrave chiara &egrave che ho bisogno di queste emozioni, mi piacciono e non voglio rinunciarvi , lui se ne accorge e scherzando mi dice di guardare davanti che &egrave così che succedono gli incidenti, ma io non seguo il suo consiglio e guardo, e vedo che la sua mano ad esempio indugia sullo spacco della gonna, la vedo anche sparire in mezzo a quello spacco ‘Brava, vedo che mi hai ascoltato e non porti le mutandine, e meno male altrimenti sarebbero già bagnate da quello che sento, io toglierei anche il reggiseno se fossi in te’ la Monica senza neanche controbattere sgancia i due bottoni che tengono la camicia intorno al collo e in un attimo se la sfila, il reggiseno viene sganciato e tolto lasciando due bellissimi seni allo scoperto e subito palpeggiati con maestria da Vittorio, ‘Ti lascerei anche così ma so so che il mio amico apprezza molto le trasparenze quindi infilati pure la camicetta’ una volta fatta l’operazione l’effetto era pazzesco, vedere i seni e i capezzoli attraverso quella sottile camicetta era veramente sensuale, ma Vittorio vedendo che io persistevo nel guardare il retrovisore quasi per accontentarmi ricomincia a palpeggiarla un po’ ruvidamente con una mano mentre con l’altra ben piantata tra le gambe di Monica comincia un ditalino forsennato, in tutto questo lei con gli occhi chiusi comincia a lasciarsi andare con sospiri sempre piu’ rumorosi fino ad esplodere in un orgasmo che sembrava quasi una liberazione, ‘Meno male che hai messo la gonna lunga altrimenti con quello che lascia uscire questa fica vogliosa chissà come mi riducevi il sedile, comunque questo &egrave solo un piccolo antipasto, ci stiamo dirigendo a casa di un mio carissimo amico, che ha dei gusti diciamo un po’ particolari, &egrave un ricco editore un po’ annoiato che ama le cene con coppie novizie come voi, ma che poi si diverte a giocare con loro in maniere un po’ autoritaria, confido che non mi facciate fare brutta figura perché gli ho parlato molto bene di voi, quindi se non ve la sentite non avete che da dirlo ora che giriamo la macchina e chi s’e’ visto s’e’ visto, a te non chiedo neanche Monica mi basta sentire la tua fica che parla per te, mentre Claudio lo vedo un po’ in apprensione, che mi dici? Se non giri la macchina lo considero come un consenso’ era vero, ero in apprensione, agitato, ma anche deciso a vivere fino in fondo questa e chissà quali altre esperienze in compagnia di mia moglie e quindi dopo avere incrociato lo sguardo languido di Monica nello specchietto ho continuato a guidare verso la meta finale data ormai a 5 minuti.
Ci fermiamo in una zona di campagna davanti a una villa un po’ retrò ma ristrutturata ad arte, si apre il cancello e ci avviamo per un viale di ghiaia che facendoci fare un giro intorno a una fontana ci porta proprio davanti al portone di ingresso dove vediamo sulla porta un signore sulla sessantina vestito molto elegante, capelli grigi ma ben curati, Vittorio con un tono che non ammetteva repliche mi ordina di parcheggiare la macchina sotto un gazebo sul lato della casa, e appena loro scendono io eseguo immediatamente, e quando torno all’ingresso Vittorio sta già facendo le presentazioni, ‘Vi presento Giorgio, un mio caro amico nonché collega di lavoro nonché editore della maggior parte dei miei libri, Giorgio ti presento Monica, splendida femmina da letto e il marito cornuto Claudio, entrambi a tua completa disposizione’ la Monica era davvero splendida con quella tenuta, i suoi seni sotto quella camicetta erano favolosi e lei di fronte a tale presentazione abbozzò un mezzo sorriso, io invece ingenuamente tentai di allungare la mano per un saluto ma ovviamente venni letteralmente ignorato.
Fummo condotti in sala da pranzo dove la tavola era già apparecchiata e con già le portate pronte, Giorgio si scusò per la pochezza della cena ma si giustificò con il fatto che aveva mandato a casa la servitù per ovvi motivi di riservatezza, quindi ci sedemmo subito a tavola senza tanti convenevoli e cominciammo a mangiare anche se per me onestamente lo stomaco era un po’ precluso dalla tensione, anche la Monica era stranamente taciturna, e per un attimo mi passò per la mente che forse tutto questo facesse parte di un copione già scritto, forse nel libro letto, e che quindi lei sapesse già esattamente come doveva comportarsi.
Giorgio si vedeva che era un uomo di potere, abituato a dettare ordini senza volere sentire risposte, come dicevo sulla sessantina ma con un fascino particolare, le rughe che cominciavano a solcargli il volto sembrava parlassero di chissà quali avventure vissute, il fisico invece molto tonico e ben tenuto, il tono della sua voce era pacato ma molto deciso e rivolgendosi a Vittorio ‘Quindi questa &egrave la coppia di cui mi hai tanto parlato e che mi hai garantito entrambi disponibili a provare le gioie del sesso con la S maiuscola, si lei mi sembra davvero una bella troia e il cornuto vedremo come si comporterà’ ‘Stai tranquillo Giorgio lei la ho già testata in macchina e non vede l’ora, il cornuto anche se non sa esattamente cosa lo aspetta sono sicuro che non si tirerà indietro’.
Già ‘. Ma cosa mi aspetta? Finita la scarna cena dove di fatto la conversazione si era svolta solo tra loro due e parlando prettamente di lavoro, ci siamo spostati in soggiorno per un buon bicchiere di whisky, e si continua a parlare di lavoro, io e la Monica ogni tanto ci guardiamo quasi chiedendoci cosa eravamo venuti a fare, ma poi tutto d’un tratto Giorgio rivolgendosi a noi ‘ Bene, vi ha detto Vittorio dei miei gusti un po’ raffinati? A me piacciono le coppie sub ma alle prime esperienze, perché nei loro occhi si legge tutta l’incongruenza del piacere e della vergogna, del desiderio e della paura, mi piace dominarle, umiliarle e approfittare di loro, e lui mi ha assicurato che voi rispondete assolutamente a queste caratteristiche, quindi direi bando alle ciance da questo momento non avrete piu’ nomi ma sarete troia e cornuto e io per voi sarò signore, quindi troia.. spogliati ora!’ la Monica sembrava non aspettasse altro e con un ‘Si signore’ cominciò a togliersi la camicetta per poi proseguire con la gonna, alla fine nuda sui suoi bellissimi sandali di fronte a quei due uomini per me era di una bellezza sconvolgente, e subito Giorgio allungò una mano fra le gambe di Monica, che le allargò leggermente per agevolarlo, per controllare lo stato di eccitazione della troia, quando ritrasse la mano aveva due dita completamente inzuppate che portò davanti al mio naso ‘Cazzo’ cornuto, sembra che la nostra troia non veda l’ora di fare di tutto e di più, mi sa che ci divertiremo proprio tutti insieme, adesso ci spostiamo in una stanza che uso solo in occasioni particolari e voi lo siete’ detto questo prese da un cassetto un collare di cuoio che Vittorio ebbe cura di fare indossare a Monica e quindi gli agganciò un guinzaglio, poi con uno schiaffo sulla natica ‘Ok siamo pronti andiamo, tu cornuto seguici’.
Ci avviammo negli scantinati della villa e passando davanti alla cantina una porticina su un lato chiusa con un grosso lucchetto, una volta aperta ci portò in una stanza un po’ scura ma piena di strani macchinari, con poltrone in pelle, una gabbia, catene sospese e un sacco di altre cose.
Devo dire che durante il tragitto vedere Giorgio guidare mia moglie con un guinzaglio come fosse un cane e lei seguirlo docilmente mi aveva creato una grossa eccitazione, ma ora davanti a tutto questo mi chiedevo davvero cosa ci aspettava.
Non servì attendere molto che Giorgio rivolgendosi a Monica ‘Allora troia, se hai letto il libro che ti ha dato Vittorio dovresti sapere a cosa servono questi attrezzi, si tratta di capire ora il tuo grado di sopportazione’ e dicendo questo con una mano le avvinghiò un seno strizzandolo abbastanza con forza, l’espressione di Monica quasi non cambiò e allora la mano dal seno scivolò sul capezzolo cominciando a strizzarlo con due dita, lei allora chiuse gli occhi ma non disse niente, ancora la morsa delle dita si faceva più forte e solo alla fine un smorfia di dolore si intravide sulla sua bocca, ‘Bene mi sembra un ottimo elemento, direi che con questa troia ci si può divertire, ora tocca a te cornuto, spogliati che poi ti dico’ io ubbidii, e in un attimo mi ritrovai nudo ma con il cazzo duro come il marmo, ‘Guardalo il cornuto, già con il cazzetto in tiro ancora dobbiamo cominciare a giocare con lui’ era vero vedere Monica essere trattata così mi mandava in visibilio e non potevo trattenere l’erezione, mi fu ordinato di sedermi su una sedia e fui immobilizzato legandomi le mani sui braccioli e le caviglie sulle gambe della sedia, ‘Così eviti di menartelo mentre noi ci diamo da fare con la troia e in attesa che venga il tuo turno’ e con queste parole Vittorio e Giorgio rivolsero le loro attenzioni verso Monica prendendola per il collare e portandola verso una parete dove quattro ganci con dei moschettoni diedero modo di immobilizzargli gli arti mettendola in una posizione di X, questa posizione diede subito modo ad entrambi di approfittarne per mettere le mani un po’ dappertutto.
Nell’immediato Monica cercò di restare quasi impassibile di fronte a quelle mani che senza tanti complimenti la stavano tastando con irruenza ma durò poco, quando Giorgio scendendo verso la fica cominciò a infilarci un paio o più dita lei cominciò a mugolare, e con l’aumentare del vigore della masturbazione cominciò a dimenarsi quasi a volersi liberare, ma così non era, gli piaceva troppo e si vedeva, Vittorio gli stava praticamente schiacciando i seni da quanto li stringeva tra le mani e Giorgio con la mano praticamente conficcata per metà nella vagina quasi la alzava di peso da terra, ma Monica godeva come una pazza, nessun lamento per il dolore che secondo me doveva anche sentire ma solo delle esclamazioni di goduria assoluta, ma un attimo prima che raggiungesse l’orgasmo i due uomini si fermarono con sua grande delusione, e subito la sganciarono dalla parete per poi metterla a pancia in giù su una specie di cavallina tipo quelle che si usano per lo sport nelle palestre, e ancora una volta immobilizzata alle quattro gambe, una volta finita l’operazione Giorgio prese uno strano attrezzo da uno scaffale con una pompetta alla base di un tubetto flessibile ‘Bene adesso vediamo un po’ se riusciamo a prepararti per bene, di fica abbiamo capito che sei messa bene ma di culo sembri un po’ stretta, il cornuto non ti ha mai inculato?’ la Monica infoiata e rassegnata rispose ‘No signore, il mio culo non lo ho mai dato a nessuno, vi prego fate piano’ era una richiesta neanche tanto convinta ma comunque inutile, Giorgio dopo avere passato sulla punta di questa specie di cuneo un po’ di lubrificante cominciò a spingerlo nel retto della Monica che una volta sentitolo entrare tirò quasi un sospiro di sollievo, in fondo era di dimensioni modeste, ma ancora non sapeva e non aveva visto, essendo girata, la strana pompetta che ne era alla base, e di fatti di li a poco cominciò a pompare aritmicamente schiacciandola e rilasciandola, era un cuneo gonfiabile e ad ogni pompata si allargava un po’ di più e le stava dilatando lo sfintere, quando lei cominciò a lamentarsi Vittorio posizionandosi davanti a lei e trovando, non per caso, la testa all’altezza del suo bacino si slacciò la cintura dei pantaloni e tirandosi fuori il cazzo glie lo mise in bocca, intanto dietro di lei Giorgio aveva raggiunto il limite del gonfiaggio e si era fermato per poi, premendo un pulsantino, spomparlo lasciando un attimo fiato alla Monica per così potersi meglio concentrare nel bocchino che stava facendo a Vittorio, ma durò poco perché dopo neanche un minuto cominciò nuovamente a gonfiare il cuneo, la Monica mugolava di piacere mentre Vittorio tenendola per i capelli gli accompagnava la testa su e giù per il suo grosso cazzo, io nel vedere tutto questo senza neanche toccarmi mi sono sborrato addosso impiastricciandomi tutto, loro erano talmente impegnati nel loro gioco che non se ne erano accorti, anche la Monica seppure con il culo allargato la bocca piena del cazzo di Vittorio grazie all’abile manipolazione della clitoride da parte di Giorgio raggiunse un intenso orgasmo e solo a quel punto gli fu sfilato il cuneo lasciando l’ano oscenamente dilatato, a quel punto Giorgio si accorse di me e di quello che avevo combinato, ‘Ma guarda il cornuto, noi gli inculiamo la troia e lui cosa fa? Si sborra addosso, e pensare che per lui il gioco non &egrave ancora cominciato’ e dicendo questo con due dita mi prende in mano il cazzo ormai moscio dopo la copiosa eiaculazione, ‘Guarda che roba e questo dovrebbe soddisfare una troia come quella, sei messa proprio male troia, mi sa che dopo mettiamo anche lui sulla cavallina, per il momento finiamo con lei’ detto questo la Monica venne sganciata dalla posizione che aveva e messa in piedi con le gambe quasi tremanti, però con le mani legate dietro la schiena, e subito Giorgio ne approfittò per assestargli un paio di buffetti sui seni, a cui lei reagì alzando la testa quasi con aria di sfida come a dire ‘Tutto qui?’ a Giorgio non parve vero, la prese con una mano per i capelli tirandogli indietro la testa ma con l’altra gli impugnò un seno strizzandolo fino a farlo diventare tutto rosso, io conosco Monica e so che lei ha una soglia del dolore molto alta e poi anche il contesto faceva si che quasi non lo sentisse, a quel punto sempre tirata per i capelli fu obbligata ad inginocchiarsi e a questo punto anche Giorgio tirò fuori dalla patta dei pantaloni un cazzo di dimensioni notevoli che subito raggiunto da quello di Vittorio obbligarono la Monica a prenderne in bocca ora uno ora l’altro, il tutto condito con gli insulti di entrambi proferiti con il massimo disprezzo verso entrambi, ‘Ma guarda che bella coppia che mi hai portato Vittorio, questa grandissima vacca che sembra insaziabile e un marito cornuto che ci gode, ei cornuto, lo sai che questa troia fa dei pompini mirabolanti? Scommetto che a te non li ha mai fatti con così tanta passione’ era vero, la Monica così impegnata era lontana anni luce da quella misurata e postata che ho sempre conosciuto, lei continuava incurante degli insulti che gli piovevano addosso, di tanto in tanto a turno gli sputavano in faccia per umiliarla ancora di più ma questo non faceva che scatenarla ulteriormente , e alla fine non riuscì più a trattenersi e sospendendo per un attimo il pompino ma tenendo saldamente entrambi i cazzi in mano se ne usci con ‘ B&egrave, quando contate di cominciare a scoparmi? Ho la fica in fiamme e ho bisogno di cazzi veri, non come quello del cornuto li seduto che si &egrave già sborrato addosso’ non lo avesse mai detto, Giorgio tirandola per i capelli la trascinò su un tavolo ancora una volta con i quattro moschettoni per costringerla con le braccia e gambe ben allargate, Vittorio prendendo un frustino di pelle cominciò farlo schioccare sui seni e Giorgio invece cominciò a dedicarsi alla fica di Monica, prima infilò due dita poi tre poi ritraendo la mano e mettendola a mo di cuneo prese un tubetto di gel lubrificando abbondantemente tutte le dita, cominciò a premere inesorabilmente per allargarla al massimo della sopportazione, la Monica cominciò a dimenarsi e chiedere di fermarsi, ma Giorgio non ne aveva nessuna intenzione, lentamente ma inesorabilmente glie la stava conficcando sempre più in profondità, ma ad un certo punto Monica smise di lamentarsi e anzi cominciava a premere anche lei il bacino verso il braccio di Giorgio, ed ora non implorava più ma urlava di piacere, ‘Siiiii, mi state squassando ma mi piaceeeeeeeee, cazzo Claudio mi stanno sfondando ma sto godendo come una troia’ e detto questo con un urlo ebbe uno degli orgasmi più violenti da lei mai provati, anche perché nell’apice del piacere la mano di Giorgio era passata completamente ed ora la aveva completamente piantata nella pancia di Monica, lei aveva il viso sfatto dal piacere con delle lacrime che gli scendevano dagli occhi ma erano lacrime di emozione, i seni segnati dalle frustate di Vittorio che nel frattempo si era dato da fare.
Ancora una volta fu liberata e sempre più malferma sulle gambe venne verso di me ancora ben saldamente legato alla sedia, ‘Ma lui cosa fa? Guarda e basta? Almeno l’altra volta qualcosa gli abbiamo fatto fare a casa di Vittorio’ disse con aria ironica Monica, ‘Accettiamo consigli’ disse ancora più ironicamente Giorgio, ‘Ho una fantasia ultimamente che mi frulla per la testa’ mi piacerebbe vedere mio marito inculato’ con questa frase Monica aveva definitivamente dettato le distanze dalla moglie che conoscevo e la troia che avevo davanti, e sicuramente sia Giorgio che Vittorio avevano colto il mio sguardo terrorizzato oltre che incredulo, ma Giorgio mi rassicurò ‘Non ti preoccupare cornuto, non ti inculeremo’ ci penserà la troia di tua moglie a farlo hahahahah’ e dallo scaffale fu preso un aggeggio con delle cinghie che fu dato alla Monica, e con l’aiuto di Vittorio indossato, era un fallo artificiale di quelli indossabili che di solito indossano le lesbiche per darsi piacere.
A quel punto Giorgio e Vittorio cominciarono a slegarmi per poi, senza molta resistenza da parte mia quasi inebetito dalla proposta choc di Monica, piazzarmi immobilizzato come avevano promesso poco prima sulla cavallina nella stessa posizione che aveva visto prima la Monica, a quel punto i due si sedettero per godersi lo spettacolo sicuramente divertente ed inaspettato per loro, salvo guidare passo passo la Monica ovviamente inesperta nel campo.
Dapprima gli fu ordinato di farmi succhiare quel fallo artificiale, e quindi lei piazzandosi davanti alla mia faccia me lo porse spingendo avanti il bacino per farmelo entrare in bocca, non potei che aprirla e fare entrare quell’attrezzo gommoso quasi fino in gola, ma poi gli ordinarono di piazzarsi dietro di me e di cominciare a lubrificarmi per bene, prese il tubetto di gel e cominciò a metterne sullo sfintere poi su consiglio della platea cominciò con un dito a penetrarmi, poi con due facendoli roteare per bene, nel frattempo il cazzo mi stava ritornando duro e questo non fece che aizzare gli spettatori ‘Guarda guarda il cornuto.. gli piace farsi inculare.. cosa aspetti troia? Sfonda il tuo bel maritino che vediamo un po’ se &egrave così frocio come dici’ a quel punto Monica puntò decisamente il fallo verso il mio culo e una volta appoggiato cominciò lentamente ed inesorabilmente a spingere, per riflesso condizionato io tendevo a stringere le chiappe ma lei non si fermava e con le mani tenendomi allargato piano piano stava entrando ‘ E vaiiiii inculati il maritino troiaaaaaa’ a queste parole Monica perse anche quel minimo di reticenza che ancora aveva e affondò il fallo di gomma fino in fondo, io ebbi una smorfia di dolore ma subito dopo Monica cominciò un lento movimento di avanti e indietro che piano piano trasformò il dolore in piacere, testimoniato anche dal fatto che il cazzo mi era diventato durissimo, a quel punto Giorgio subito seguito da Vittorio ebbero l’idea di venire di fronte a me ‘Visto che sei frocio succhiaci anche un po’ i cazzi mentre lo prendi in culo cornuto’ e così dicendo mi ritrovai con due cazzi davanti alla bocca e a succhiarli alternatamene, ‘Ma te guarda che cazzo di marito che ho, cornuto e anche frocio, vorrà dire che ci compreremo anche noi un’attrezzo di questi e d’ora in poi” disse la Monica con disprezzo.
In realtà mi piace che sia lei ad incularmi, e a parte il dolore iniziale ora sento solo piacere e lussuria che mi pervadono dalla testa ai piedi.
Non durò molto perché dopo un po’ le attenzioni si concentrarono nuovamente su mia moglie, io fui slegato e obbligato questa volta a preparare la Monica per la monta, quindi mi fu ordinato di ricorrere ancora una volta al gel per lubrificare per bene entrambi i suoi buchi, cosa che feci con perizia, a quel punto Vittorio si mise sotto di lei e la fece scendere a smorza candela, era bagnatissima e il cazzo nonostante le grosse dimensioni vi scivolò dentro immediatamente, con un hooooo liberatorio della Monica, e cominciò a stantuffarla con lei che ne assecondava i colpi saltando su e giù e facendo ballonzolare le tette e buttando i capelli da una parte all’altra dal piacere, io ero ancora posizionato dietro di lei in ginocchio quando mi si avvicinò Giorgio e porgendomi il cazzo davanti alla faccia ‘Dai frocetto, visto che ti piace che ne dici di prepararmi per bene che poi ti inculo la moglie?’ avevo afferrato il messaggio e prendendo il suo cazzo in mano cominciai prima una sega e poi un pompino fino a sentire che il pene era diventato durissimo, a quel punto sempre tenendolo per mano lo indirizzai verso il culo di Monica che, capita la situazione, si fermò per un attimo per lasciarmi appoggiare la cappella di Giorgio all’entrata del suo sfintere ancora ben allargato dal cuneo gonfiabile di prima, Giorgio dapprima spinse un po’, poi si fermò per un attimo e poi riprese a spingere finche non sentì che era entrato fino in fondo, ancora un attimo di pausa e poi entrambi cominciarono a muoversi ritmicamente, la Monica che sulle prime era rimasta quasi con il fiato sospeso ora aveva cominciato anche lei a muoversi per assecondare la doppia penetrazione, e piano piano cresceva anche il grado di godimento in lei, ormai sembrava impazzita e gridava ‘O siiiiiiiiiiiiii che bello che bello che belloooooooooooooo, sfondatemi vi prego non fermatevi, riempitemi tuttaaaaaaaa’ stava provando un orgasmo dietro l’altro senza soluzione di continuità, anche perché i due stalloni dimostravano una resistenza insospettata, io stavo ammirando mia moglie presa a mo di sandwich era pazzesca, di una bellezza sconvolgente ed io ero in estasi nel vederla in quello stato, cominciai a menarmi il cazzo e in pochi istanti ebbi la mia seconda eiaculazione.
Invece il primo a venire dei due maschi fu Giorgio, che con un grugnito scaricò tutto il suo seme in fondo al culo di Monica per poi ritirarsi quasi subito e lasciare un rigolo di sperma bianco uscire dall’ano, Vittorio invece tenne duro ancora un po’ poi poco prima di godere anche lui si tolse da sotto Monica la girò a pancia in su chiamandomi mi ordinò di continuare a menarglielo fino a farlo sborrare, sentii chiaramente le convulsioni dell’arrivo dei fiotti di sperma e li indirizzai verso la sua fica e la sua pancia , lasciandola sfinita per terra, ma subito Vittorio mi ordinò di pulirgli per bene il cazzo ancora lucido degli umori della troia, lo feci con perizia, tanto bene che anche Giorgio pretese lo stesso trattamento, quello che non mi aspettavo era la voce di Monica ‘Ei maritino visto che sei così bravo a ripulire tutti che ne dici di venire a ripulire un po’ anche me?’ ancora una volta acconsentii e mettendomi in ginocchio cominciai a leccare la sua fica ancora grondante di liquidi organici, leccai tutto per bene, anche il culo che continuava emettere lo sperma sparatovi dentro da Giorgio, ma feci un bel lavoro con soddisfazione di tutti visto anche i commenti ironici che mi venivano rivolti sia dai maschi che da mia moglie, alla fine la ciliegina sulla torta del degrado fu quella di ordinarci di metterci entrambi sul pavimento per farci pisciare addosso dai nostri padroni, e dire la verità però entrambi si concentrarono su Monica per inondarla, anche perché questo a lei piaceva da impazzire visto che come l’altra volta nel mentre continuava a masturbarsi in maniera assatanata fino ad arrivare all’ultimo orgasmo per poi lasciarci sfiniti sul pavimento a guardarci con le facce stravolte ed incredule per tanto piacere.
Ci fu indicata una doccia dove andare a ripulirci, cosa che decidemmo di fare insieme per ritrovarci dopo tutto questo degrado a insaponarci teneramente sotto l’acqua e guardandoci negli occhi quasi come a chiederci scusa l’uno con l’altro, ma in realtà non c’era niente per cui scusarsi, nessuno era stato costretto a fare niente contro la sua volontà e quindi alla fine quelle tenerezze erano solo il contraltare del decadimento precedente.
Quando alla fine ci siamo ricomposti e abbiamo raggiunto i nostri due compagni il clima era già cambiato, e Giorgio a quel punto spogliato dalla parte del padrone duro, fece un sacco di complimenti alla Monica per come era vestita e diede una pacca sulla spalla a me dicendomi che ero un uomo fortunato, il resto della serata passò in maniera tranquilla, nel tornare a casa Vittorio ci degnò della cortesia di farci sedere questa volta noi dietro e lui a farci da autista, il tutto parlando in maniera gioviale tra battute e risate, insomma sembrava non fosse successo niente, e forse era proprio questo il trucco per vivere il piacere senza porsi troppe domande, si sembrava non fosse successo proprio niente se non fosse per i segni che aveva ancora la Monica sui seni per le scudisciate di Vittorio, ma penso in un paio di giorni passerà tutto e non rimarrà più niente, almeno fino a quando il nostro nuovo vicino di casa non ci proporrà qualcosa di se possibile ancora più degradante.

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