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Orgia

la Tunisia

By 21 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Un bel viaggio con un amica, tra l’altro, i miei e soprattutto mio padre contrario alla mia scelta, per paura dei paesi islamici, ma lo organizzo lo stesso in Tunisia, Negli ultimi anni sono rimasta spesso in vacanza in Italia, ho fatto amicizia, gli uomini che ho conosciuto impazziscono per la mia verve e personalità. Non solo, ammirano il mio corpo e mi dicono che ho un fascino latino, da brasiliana: capelli neri, lunghi fino alle spalle e mossi, occhi scuri, poi quando mi abbronzo divento nerissima, terza di seno, le gambe sono sempre state un mio punto d’orgoglio. Sono per le vie di Hammamet, un vestitino nero a bratelline, corto e leggero, no aderente, un po velato e ballerine ai piedi, mentre passeggio nel suk, il mercato tipico pervaso dagli odori forti di spezie, insieme alla mia amica, lei il contrario di me, biondina ma no naturale e con de pantaloncini corti e una canottiera e delle infradito.
Ci sediamo a gustare un sorbetto di limone, il caldo è intenso, la mia pelle è imperlata di sudore. Vedo due ragazzi tunisini, entrambi mori, asciutto il primo, grosso e insolitamente muscoloso il secondo, che ci indicano, ridacchiano e fanno gesti osceni, mimando il rapporto sessuale e orale. In preda alla rabbia mi alzo e mi avvicino, non sono tipa da mettersi in soggezione: “Piantatela di fare gli stronzi”. I due parlano italiano, male ma lo parlano, il più grosso dice: “Hai carattere, italiana, ma non volevamo offendere né te né tua amica, stavamo dicendo che ci piacerebbe fottervi tutte e due. Io sono Malik, il miglior scopatore della zona, amo le italiane come te”.
La mia libertà di decidere mi eccita, lo provoco: “Figurati se sono venuta in Tunisia a farmi fottere da voi senti come puzzate’. Lui mi afferra la testa, mi parla minaccioso: “Sei tu sicura di non puzzare peggio di noi? Ti faccio pussy larga come grotta “.
“Ahahah povero scemo, Vediamo” rispondo sicura.
Ci accompagnano in una grande casa africana, muri gialli e tende porpora, nella penombra ci sono altri due (di cui uno rasato e con un grosso orecchino) che ci aspettano. Hanno in mano coltelli e altre lame. Quello rasato, con una spessa cicatrice sul volto maschio, sembra il capo, parla volutamente italiano con accento francese e ordina: “Separatele”. La mia amica grida: “No, voglio restare con lei” io le dico “stai calma, non ti faranno niente”.
“Ahahah Infatti”, mi risponde Malik, “usiamo lei solo dopo usato te, sei tu quella da domare”.
“Vaffanculo” gli grido, per tutta risposta mi bendano, mi spogliano completamente, mi mettono addosso un lungo velo rosso trasparente, catene ai polsi dietro la schiena, un collare con catena al collo. Resto nella penombra per ore. Poi entrano in tre, più il capo, in mano una frusta di cuoio. Si avvicina, gli altri sono nudi, lui ha uno straccio che nasconde il sesso. Parlano concitatamente fra di loro in africano, poi vengo fatta girare di scatto, le mani vengono fissate ad una robusta barra di legno. Uno dei servitori nudi mi solleva la veste, il culo nudo è all’aria, con gli occhi che gli brillano di malvagità, il capo comincia a battere e battere ancora. Resisto ai primi tre colpi, mordendomi le labbra, lui colpisce più forte su culo e schiena, io grido, intorno a me voci eccitate, incitamenti, risolini isterici. Dopo una ventina di frustate, il capo si gira verso Malik e gli ordina qualcosa. Lui è già pronto, nudo, riesco a vedere un enorme cazzo scuro, sui 27 centimetri, gli altri mi tengono ferma, le sue mani sono sulle mie natiche insanguinate, comincia ad incularmi, il dolore è tremendo, tento di non dare a questi bastardi soddisfazioni, ma mentre Malik mi apre, l’urlo soffocato assomiglia ad un ringhio ferito, eccitando tutti gli altri. Poi comincia lo spettacolo: sento i suoi grandi colpi, le palle che sbattono contro le chiappe, mentre mi strizza i capezzoli turgidi, mena grandi colpi, grondandomi il sudore addosso, si inarca ad ogni botta, sempre più veloce e profondo, poi comincia a venire e io con lui, gemo come una bestia in calore, a denti stretti. Mentre viene mi lecca le ferite della frusta sulla schiena, sento i getti di sperma nel culo, urlo anche io con le gambe che tremano. Non è finita. Il capo mi parla, mentre il seme di Malik mi scivola per le cosce:
“Hai orgoglio, straniera, e sai dare piacere. I miei uomini ne vogliono ancora, dovrai farne godere tre, se non vuoi finire con la gola tagliata” e mi avvicina un machete alla gola.
Esausta ma eccitata, rispondo:
“Vi faccio venire tutti vi prego non mi fate del male, siete solo dei maiali schifosi “. Mi levano la veste, sono totalmente nuda e alla loro mercé: uno di loro si sdraia, mi metto il suo cazzo dentro, comincio a cavalcarlo, lo sento che geme, trema, mi sento afferrare per i capelli, non li distinguo più ormai, solo sagome e i loro odori di cattiveria e sesso umido. Un secondo mi tira i capelli e mi mette un altro cazzo in bocca, entra fino alle palle, sento odore di muschio e zenzero, sto sballando, il mondo scompare e restiamo solo noi, la troia e i suoi maschi. Succhio e spingo, mentre loro mi toccano, mi leccano, mi baciano, ed ecco il gran finale: un altro cazzo in culo, forse quello del ragazzino del suk, il dolore è atroce ma continuo a godere con tre uomini dentro.
E’ arrivato il momento del capo, con un gesto li fa fermare: “Guardami, donna”. Si spoglia rivelando un corpo segnato da ferite, con un enorme cazzo (30 centimetri almeno) gonfio, parla ancora: “Ora ti possiedo con una spada doppia”. Gli altri tre riprendono a muoversi, menando gran colpi, lui è dietro il ragazzino che mi incula, lo penetra, lui geme con il cazzo più duro, spinge, ora sono in due a spingermi da dietro, sempre più forte, sempre di più, sono fuori di testa urlo forte mentre tutti e quattro vengono in bocca, nel culo, nella figa infiammata. E’ ormai notte e io sono coperta di seme, sudore e sangue.
Malik mi tira dai capelli e mi dice:
‘Chi puzza adesso puttana?’
Allora fanno entrare la mia amica, nuda, magrolina con il seno piccolo, molto diversa da me, spaurita. Lei, è tutta per il capo. Lui prende un laccio di stoffa nera, la fa sdraiare e la incula, stringendole il collo con ll laccio. Lo spettacolo è selvaggio, lei soffoca e gode, lui le viene in culo, per me è troppo, svengo…
P.s. per i vostri commenti anche porci e offensivi e umilianti non vi fate problema accetto di tutto paolaloco1979@libero.it

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