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Orgia

Luana – Publiche relazioni

By 8 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

La mattinata in ufficio era frenetica, Luana si trovò a pensare che era meglio quando non era la responsabile della filiale, la presentazione del bilancio trimestrale la stava tenendo impegnata da una settimana, aveva anche dovuto rinunciare ad accompagnare Marco, perdendosi così un fine settimana a Parigi, lui era andato per la presentazione di alcune collezioni, le aveva proposto di andare con lui una settimana, a malincuore aveva dovuto rinunciare, sperando di essere libera nel fine settima per raggiungerlo, cosa che non le era stata possibile, ma adesso in mezzo a tutti i bilanci e le relazioni, avrebbe voluto scappare.
Alcuni discreti tocchi alla porta la riportarono in ufficio;
-Avanti-
Era la sua segretaria che le portava un fax appena arrivato dalla sede centrale, lo lasciò e uscì.
Impegni si sovrapponevano ad impegni, la sede centrale voleva che lei si occupasse di una sponsorizzazione che avevano fatto, studiò il fax.
Da un po’ di tempo avevano un contratto con le Forze armate per la fornitura di alcuni servizi, e avevano deciso di sponsorizzare una maratona cittadina organizzata dall’Esercito, lei sarebbe dovuta andare alla presentazione della maratona come rappresentante, l’impegno si sarebbe portato via una mattinata, tra presentazione, rinfresco e foto di rito, come ciliegina sulla torta, sarebbe stata di domenica, proprio quando contava di riposarsi.
Si prospettava un bel fine settimana, in ufficio il sabato, e pubbliche relazioni la domenica.
La sera, quando si sentì con Marco, il suo commento fù -con tutti i capoccioni che ci saranno, sarà una giornata tra le stelle-, lei gli avrebbe volentieri tirato qualcosa in testa.
La domenica mattina quando si svegliò, guardò la sveglia, combatté contro la voglia di rimanere a dormire, e finalmente si alzò, la doccia le tolse gli ultimi residui di sonno, quando usci dalla doccia aprì l’armadio, voleva essere elegante, il fatto che fosse un occasione che non le interessava, non voleva dire che non dovesse essere al massimo, il nuovo tailleur che aveva comprato le sembrava perfetto per quell’occasione, scelse tra le camicette una camicetta di un rosa pallido, che spezzava il colore, studiò l’effetto, la convinceva, indossò un paio di slip di pizzo che le aveva regalato Marco, le fasciava perfettamente il suo splendido culo, il reggiseno coordinato andò a coprire i suoi magnifici seni, avrebbe anche potuto non metterlo, tanto erano sodi, infilò un paio di calze nere autoreggenti che coprirono le lunghe gambe, si guardò allo specchio aggiustando il bordo delle calze, indossò la camicetta e il tailleur, perfetto.
Le scarpe con tacco a spillo completarono il tutto.
Pettinò i lunghi capelli mori lasciandoli sciolti sulle spalle, un velo di rossetto rese la sua bocca più sensuale, si guardò critica allo specchio, mancava qualcosa, cercò tra i vari accessori, mise un cerchietto nero a tenere i capelli, studiò l’effetto allo specchio, le dava un aria seria e sbarazzina allo stesso tempo, soddisfatta del risultato uscì.
Prese un taxi per raggiungere la sede della presentazione, era un palazzo antico in pieno centro, sede del comando dell’esercito della città, quando arrivò fu contenta di non aver preso la macchina, non c’era un parcheggio neanche a pagarlo oro.
Non era mai stata in quel palazzo, la presentazione era al circolo Ufficiali, quando arrivò fù colpita dal luogo, era un bel posto, l’arredamento inizio secolo lo rendeva molto caratteristico, alle pareti erano appesi diversi quadri con targhettine, curiosa ne lesse alcune, erano tutti regali lasciati dal personale che si era avvicendato.
Quando parlò con il responsabile ebbe una sgradita sorpresa, sarebbe stata al tavolo delle autorità, avrebbe dovuto avere una faccia da circostanza, allegra e sorridente per tutta la presentazione.
La presentazione le sembrò durare il doppio del tempo effettivo, parlarono una marea di persone, quando tutti finirono di parlare fù una liberazione, il grosso del lavoro era stato fatto, chiamarono Luana per fare le foto con lei, per fortuna in pochi minuti finì tutto.
Adesso poteva rilassarsi, c’era solo il rinfresco e poi sarebbe potuta andare a casa, si avvicinò al tavolo e prese un bicchiere, cominciò a gironzolare per i locali per dare un occhiata, dovette ammettere che i saloni si prestavano perfettamente per delle cerimonie ufficiali, intravide il giardino, uscì fuori per dare un occhiata, era un giardino all’italiana ben curato, mentre camminava senza meta, sentì delle voci;
-Per fortuna lo sponsor non ha mandato il solito dirigente-
-Già. Hai visto la modella che hanno mandato per le foto?-
-Finalmente ne hanno fatta una giusta-
-Se ha fatto un calendario, io lo compro-
Le voci si allontanarono, l’umore di Luana migliorò, un complimento è sempre gradito, soprattutto quando è sincero, rientrò dentro, adesso molta gente era andata via, pensò di essere rimasta abbastanza, sarebbe rimasta qualche altro minuto e poi sarebbe andata via.
Al tavolo del buffet non era rimasto quasi nessuno, Luana si avvicinò per posare il bicchiere, un gruppo di quattro militari attirò la sua attenzione, magri, alti, il viso affilato ma gradevole, stranamente non bevevano liquori o bibite, tutti avevano un succo di frutta, si avvicinò per vedere meglio chi fossero, non avevano stelle sulle spalle, ma solo una striscia di metallo, non ricordava che grado rappresentasse, i quattro si accorsero di lei, uno degli uomini si avvicinò verso di lei;
-Le posso prendere qualcosa da bere?-, Luana riconobbe la voce, era uno di quelli che aveva sentito parlare in giardino, lo guardò un lungo istante studiandolo;
-Grazie un bitter-
L’uomo si avvicinò al tavolo prendendo la bibita, e la porse alla donna, gli altri tre si erano avvicinati, i loro occhi stavano esplorando il suo corpo, lei gli sorrise, quello che le aveva dato il bicchiere fece le presentazioni;
-Signorina, noi siamo la squadra che correrà alla maratona cittadina, siamo contenti che invece del solito dirigente, abbiano mandato una persona affascinante come lei-, Luana lo guardò con i suoi occhi neri, l’uomo sembrò imbambolarsi perso nel suo sguardo;
-Sono io il dirigente che doveva venire- i quattro si guardarono imbarazzati, avevano fatto una bella gaffe, fù lei a riprendere la conversazione;
-Come mai vi siete dedicati alla maratona?-
-Perché è l’unico sport che costa poco, e l’Esercito non ha soldi-
I quattro si misero a ridere, per loro doveva essere una cosa abbastanza evidente;
-La striscia che avete sulle spalle che grado è-
-Noi siamo la nuova generazione dei Marescialli, Tante responsabilità e pochi soldi-
La conversazione scorse via leggere, i quattro erano simpatici, adesso che li vedeva meglio si accorse che erano tutti molto giovani, non superavano i trenta, non si erano accorti che erano rimasti soltanto loro nel salone, tutti si erano già allontanati, le loro voci risuonavano nel vuoto del salone.
-Mi sa che siamo rimasti solo noi, Luana vorrebbe visitare il palazzo?-
I quattro uomini la guardarono aspettando una sua risposta, lei ci pensò un attimo, in fin dei conti, quando le sarebbe più capitato di ritornare? Accettò.
Gli uomini la condussero in giro per il palazzo, l’edificio ottocentesco era molto ben conservato, l’arredamento antico lo faceva sembrare fuori dal tempo, la condussero al piano di sopra, la vista del giardino dall’alto era magnifica, stavano per ridiscendere, lei vide una porta che non avevano aperto, incuriosita chiese;
-Li cosa cè?-
-Niente di particolare, una parte del palazzo è adibita a foresteria per il personale di passaggio, ci sono solo alcune delle stanze, noi quattro per questi giorni alloggiamo lì-
-E non si possono vedere?-
La domanda restò sospesa in aria, i quattro si guardarono in faccia, e strinsero le spalle, non c’era niente di male, aprirono la porta ed entrarono, si presentò loro un corridoio in penombra, era una atmosfera ovattata, aprirono una delle porte ed entrarono, la stanza aveva la veneziana abbassata, la luce del sole disegnava strisce oblique nella stanza.
L’arredamento della stanza era funzionale, un grande letto occupava il centro, non aveva niente da invidiare a una camera di albergo, lei si sedette sul letto a facendolo molleggiare, non si accorse che la sua gonna era risalita e adesso il bordo delle calze si vedeva dall’orlo della gonna, se ne erano accorti gli uomini, il silenzio calò nella stanza, Luana non capì perché gli uomini si fossero fatti improvvisamente silenziosi, li guardò con aria interrogativa, i quattro arrossirono senza motivo, il suo sguardo li scrutò indagatore, vide che i loro pantaloni erano tesi in prossimità del loro sesso, il pensiero che si fossero eccitati solo a guardarla le fece sentire un pizzicorino in fondo alla vagina, appoggiò le mani sul letto stendendo le gambe, adesso il suo seno tendeva la stoffa della giacca, i suoi capelli creavano una cascata sulle sue spalle, uno degli uomini deglutì.
Luana stava giocando con loro, gli uomini non capivano se il suo atteggiamento era casuale o se li stese provocando, nel dubbio rimasero fermi a guardarla, i loro sessi premevano contro la stoffa dei pantaloni.
-Fa caldo qui dentro vero?- le parole di Luana furono seguite dalle sue mani che slacciarono la giacca del tailleur, la stoffa della camicetta era tesa sopra il suo seno, le sue dita slacciarono un bottone della camicetta, il bordo ricamato del suo reggiseno si vedeva ad ogni suo respiro, l’atmosfera nella stanza si era fatta rovente, l’indecisione degli uomini faceva eccitare Luana, le piaceva fare la cacciatrice, piegò lentamente una gamba, l’orlo della sua gonna si sollevò ancora di più, gli occhi degli uomini correvano dalle sue gambe al suo seno, avrebbero voluto spogliarla immediatamente, ma erano rimasti bloccati davanti a lei.
Luana stese una mano a toccare l’uomo più vicino a lei, le sue dita massaggiarono lievi il dorso della sua mano facendolo rabbrividire, accanto a lei un altro ragazzo stese titubante la sua mano posandola sulla sua gamba, guardò la donna spettando una sua reazione, Luana gli sorrise, incoraggiato iniziò a carezzare la sua gamba risalendo verso la gonna, gli uomini sembravano essersi svegliati, adesso quattro paia di mani carezzavano il suo corpo, lei si abbandonò alle loro carezze, i bottoni della sua camicetta furono slacciati, il suo seno coperto di pizzo era in mostra.
Una mano calò la zip della gonna, sentì che la facevano sfilare verso i suoi piedi, lei inarcò la schiena favorendo la loro manovra, Uno degli uomini aveva slacciato i suoi pantaloni, un cazzo duro adesso puntava verso il suo volto, lei guardò il viso dell’uomo, il suo sguardo era eccitato, la sua mano andò a stringere l’asta che le veniva porta, iniziando una lenta carezza, sentiva il cazzo pulsare sotto le sue dita, due mani afferrarono il bordo dei suoi slip iniziando a sfilarli, adesso la sua fica nuda si mostrava ai loro sguardi, la lingua di uno degli uomini iniziò a solleticare il suo clitoride, lei avvicinò il cazzo che aveva in mano alla sua bocca, la sua lingua iniziò a leccare la punta con rapidi colpi facendo sospirare l’uomo.
Gli altri due si erano rapidamente spogliati, adesso porgevano i loro cazzi dritti verso il suo viso, Luana iniziò a succhiarli facendoli alternare nella sua bocca;
-Che bocca divina…-
-Si dai succhia…-
I commenti degli uomini la facevano eccitare, la lingua che si muoveva rapida sulla sua fica , le procurava brividi di piacere, il calore nel suo ventre cresceva di intensità, si sentiva prossima a venirsene, la sua bocca succhiò con più foga i cazzi che aveva vicino, gli uomini cercavano di occupare la sua bocca il più a lungo possibile, Quando Luna sentì la lingua che la leccava insinuarsi nel suo culetto, ebbe un orgasmo improvviso, inarcò la schiena stringendo il cazzo che aveva in mano, dalla sua fica stillarono gocce di piacere che la lingua golosa dell’uomo raccolse.
Luana sentì le sue gambe allargarsi, il cazzo dell’uomo che la aveva leccata adesso premeva per entrare, lei protese il bacino in un chiaro invito, il cazzo scivolò dentro di lei in un colpo solo, la sensazione di pienezza le tolse il fiato, stette ad assaporare la sensazione che le dava essere riempita da quel palo duro, poi l’uomo iniziò a scoparla con forti colpi di reni, ad ogni colpo lei sussultava, un cazzo le scivolò in bocca, lei prese a succhiare come una forsennata, uno degli uomini aveva liberato i suoi seni, la sua bocca era impegnata a succhiare i suoi capezzoli già duri, avvolgendoli con la lingua, il corpo di Luana era scosso dal piacere provato, il cazzo che la scopava le sembrava fosse arroventato, tanto era eccitata.
-Godo…-
Il grido di piacere dell’uomo la colse di sorpresa, l’uomo non aveva resistito e se ne era venuto dentro di lei, uno degli uomini si era sdraiato sul letto, il cazzo dritto puntava verso l’alto, lei si spostò salendo sopra l’uomo, si lasciò cadere sopra il suo cazzo facendosi impalare, un sospiro di piacere usci all’unisono dalle loro bocche, Luana iniziò a cavalcare con foga, un cazzo si parò davanti alla sua bocca, lei lo accolse succhiandolo, I pensieri della giornata sparivano in quel vortice di sensi, la durezza dei cazzi che la possedevano le provocavano fitte di piacere, sentiva il calore della sua vagina diffondersi per tutto il suo corpo, ogni fibra del suo corpo era tesa ad aumentare il suo piacere, non si accorse che l’uomo rimasto si era posizionato dietro di lei, un dito forzò l’apertura del suo culetto, lei lo sentì mentre girava preparandola alla penetrazione, la sua eccitazione le fece rilassare i muscoli, voleva sentirsi possedere completamente, l’uomo le fece chinare la schiena in avanti, lei alzò il suo culo per favorire la sua penetrazione, sentì il cazzo dell’uomo appoggiarsi al suo buchetto e cercare di forzare l’apertura, forse per l’emozione, l’uomo fallì un paio di volte, adesso lei era impaziente, finalmente riuscì a forzare l’apertura, sentì chiaramente il cazzo dell’uomo occupare il suo intestino, il calore che emanava le sembrava che la bruciasse, Luana stette ferma, gli uomini iniziarono a muoversi dentro di lei con movimenti frenetici, il cazzo che aveva in bocca le toccava il palato ogni volta che le entrava in bocca, la sua lingua cercava di avvolgerlo ogni volta che usciva dalla sua bocca;
-Dai riempiamola…-
-Non resisterò ancora molto…-
I commenti degli uomini facevano salire ancora di più la sua eccitazione, avrebbe voluto urlare il suo piacere, ma il cazzo che le occupava la bocca glielo impediva, i due cazzi che la possedevano nel culo e nella fica la riempivano completamente.
Una scossa elettrica le percorse la schiena, arrivando fino al suo cervello, l’orgasmo che stava montando era esploso improvviso e violento, avrebbe voluto dimenarsi, ma stretta tra i tre uomini non potè muoversi, gli spasmi del suo corpo si trasmettevano agli uomini che la possedevano, incitandoli a continuare, il loro ritmo aumentò, uno schizzo caldo le invase l’intestino, l’uomo se ne venne con grida gutturali, mentre sentiva il suo cazzo ritirarsi dal suo culo palpitante, l’orgasmo dell’uomo che la scopava le invase la vagina, senti il suo sperma uscirle dalla vagina e colarle sulle cosce, eccitato dallo spettacolo l’uomo che aveva il suo cazzo nella sua bocca lo tirò fuori schizzandole sul viso il suo piacere, strisce bianche si disegnarono sul suo volto, lo sperma le colò sul collo andando a macchiare il reggiseno che non aveva tolto, appagati gli uomini si scostarono da lei che si stese ansante sul letto.
Quandosi fù ripresa fece una doccia rigenerante, mentre era sotto l’acqua pensò -Le pubbliche relazioni sono stancanti, ma a volte piacevoli.

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