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Orgia

Ramp Camp

By 22 Maggio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Flavia, 18 anni, a detta di tutti quelli che mi conoscono sono molto carina, 1,70, capelli neri lunghi,una quarta di seno che faceva impazzire i miei compagni di classe (adesso ho finito il liceo), tutto sommato mi piaccio, ho una smodata passione per i mezzi militari, non mi attira la vita militare, ma i mezzi particolari che usano mi fanno impazzire.
Mio fratello invece è militare, ha quattro anni più di me, e ha deciso di arruolarsi volontario, sta in una caserma a un centinaio di km da dove abitiamo, e io ogni tanto ne approfitto per andarlo a trovare, e per guardare qualche mezzo, lo so che è una cosa da bambini, ma è una passione.
Qualche giorno fa, mio fratello mi ha telefonato che sarebbe venuto a casa tra una settimana, e che mi avrebbe fatto una sorpresa.
La cosa mi parve abbastanza strana, lui non avvertiva mai quando veniva, inoltre non mi faceva un regalo dall’ultimo compleanno, mi riempì quindi di curiosità, stetti ad arrovellarmi per due giorni, finché non vidi alcuni manifesti che dicevano,
RAMP CAMP SABATO E DOMENICA,
ed era proprio qui dove abitavo, ecco qual era la sorpresa che voleva farmi.
Il ‘Ramp Camp’, è un attività promozionale che fa l’esercito ogni anno, porta in vari posti diversi mezzi militari e monta degli stand per illustrare l’attività che svolge l’esercito, per invogliare i giovani ad arruolarsi, io negli anni precedenti ero riuscita ad andarci solo una volta, e mi era piaciuto il fatto che si poteva salire sui mezzi, ci avevo passato un intero pomeriggio.
Quando mio fratello mi telefonò gli rovinai l’effetto sorpresa, dicendogli che già sapevo di cosa si trattava, comunque lui mi disse che ci saremmo visti il venerdì quando avrebbero montato il tutto.
Venerdì mattina ero ad aspettare mio fratello, i mezzi sarebbero arrivati in un grande spiazzo proprio fuori il paese, dalle anticipazioni avevo saputo che avrebbero organizzato anche un mini percorso di guerra, ma questo non mi interessava, aspettavo da circa dieci minuti, quando arrivò un pulmino militare, speravo ci fosse mio fratello, ma non c’era, i militari che scesero iniziarono a segnare il terreno, stavano già decidendo dove mettere i mezzi, mentre io stavo a guardarli lavorare, un rumore assordante si fece sentire, arrivò un motociclista seguito da un ATC81 che trasportava un carro Leopard, conoscevo tutti quei mezzi, altri ATC81 arrivarono, ognuno con un mezzo diverso, dalla cabina di uno dei mezzi una mano mi salutò, aguzzai la vista e vidi che era mio fratello che guidava il camion, mi sbracciai per salutarlo.
Quando parcheggiarono i mezzi, mio fratello venne a salutarmi;
-Allora Flavia, che te ne pare?-
-Avete portato dei bei mezzi, domani sarò qui di mattina, me li voglio girare tutti-
-Quando abbiamo finito di sistemare, forse riesco a farti fare un giro su uno dei mezzi, ti và?-
-Certo che mi và, quando finite?, Ci vuole molto?- ero diventata impaziente, mi sembrava di essere una bambina che doveva fare un giro sulle giostre,;
-ne abbiamo almeno per un paio di ore, dobbiamo finire di sistemare tutto, se vuoi puoi andare a casa, e tornare dopo-
Detto questo lui ritornò a lavorare alla sistemazione del posto, ci volle meno di quello che aveva detto, mentre lui e un altro sistemavano i mezzi per il giorno dopo, altri quattro militari stavano montando alcune tende, quando finirono mio fratello chiese al Maresciallo responsabile se poteva andare a pranzo a casa, non c’erano problemi, e quindi venne a casa con me.
Durante tutto il pranzo gli feci fretta, avevo voglia di fare un giro su uno dei mezzi che avevano portato, lui mi aveva spiegato che si sarebbe trattato di piccoli spostamenti, ma volete mettere la soddisfazione?
Finito di pranzare siamo andati di nuovo dove erano parcheggiati i mezzi, le tende erano montate, mio fratello mi spiegò che sarebbero rimasti solo lui e tre militari, per piantonare i mezzi, gli altri sarebbero andati via e sarebbero ritornati il giorno dopo, avevano finito di montare le varie tende, il responsabile, e buona parte dei militari andarono via.
Adesso mio fratello non aveva più scuse, doveva farmi fare il giro promesso, ci avvicinammo ai mezzi, tre ragazzi ci vennero incontro, tutti sui vent’anni, devo dire che avevano un bel fisico, e un viso accattivante, mio fratello me li presentò;
-Flavia, loro sono i miei colleghi Silvio, Mario e Luigi, ragazzi lei è mia sorella Flavia. Vuole fare un giro sui mezzi.-
-Può fa il giro del campo con il VCC, non dovrebbe fare casino, tanto non dovete mica allontanarvi-
Quello che aveva parlato era Mario, mi fù subito simpatico, ci avvicinammo tutti al VCC, mio fratello salì iniziando le procedure di accensione, i ragazzi mi diedero un caschetto da carrista, io lo indossai subito, mentre già stavo salendo squillò il cellulare di mio fratello.
-Pronto? Si sono Salvi…. ci vorrà almeno un ora….. va bene, arrivo……-
-Flavia dobbiamo rimandare, il furgone che doveva andare in caserma si è fermato, e io devo andare con l’Isoli, a vedere cosa è successo-
-Lo devi caricare?- adesso era Mario che si informava
-No penso che ci sia solo da spurgare gli iniettori, ma almeno un paio di ore le perderò. Flavia vuoi andare a casa e quando torno ti chiamo?-
lo guardai delusa, ma non avevo intenzione di rinunciare al giro promesso, era ancora presto, quindi decisi di aspettare lì;
-No ti aspetto qui-
stetti a guardare mio fratello che prendeva il camion di soccorso e se ne andava, io rimasi sola con i suoi colleghi, i ragazzi furono molto gentili con me, non avendo niente fare iniziai a gironzolare per il parcheggio per vedere i mezzi con tranquillità.
Mi ero fermata davanti all’ATC81 e stavo guardando la scheda tecnica messa a lato, quel camion mi aveva sempre impressionato, guidarlo doveva essere come dominare il traffico;
-Di Flavia, ti piacerebbe salirci?- mi girai e vidi che Silvio si era avvicinato a me, adesso che eravamo da soli lo potei osservare meglio, notai che aveva due begli occhi, che spiccavano sul suo viso, la voce calda mi piaceva, e aveva un sorriso malandrino;
-Certo- fù la mia risposta, lui aprì la portiera con un mazzo di chiavi che aveva, mi porse la mano per aiutarmi a salire, io mi arrampicai sui gradini, stavo per scivolare quando sentii la sua mano che si appoggiava sul mio culo per spingermi, rimasi un attimo interdetta, più che una spinta mi era sembrata una carezza, ma tutta eccitata dall’idea di salire non ci diedi peso, stare su quel mezzo era proprio come mi ero immaginata, dava veramente un senso di dominio sulla strada;
-Vuoi salire anche sul Leopard?-
–Certo andiamo-, ero come una ragazzina, mentre andavamo verso il carro, anche Mario e Luigi si avvicinarono, Luigi si arrampicò agilmente sul carro aprendo il lucchetto della botola, Mario e Silvio mi presero per farmi salire, mentre salivo una mano mi finì in mezzo alle gambe, invece di arrabbiarmi, feci finta di niente, loro ne approfittarono per toccarmi anche il culo.
Mentre ero seduta al posto di guida del carro, i ragazzi erano intorno a me facendo a gara a darmi spiegazioni, mentre stavamo parlando ho visto una ragazza che si avvicinava, era Mara, una mia compagna, quando la vidi non mi meravigliai troppo, non faceva altro che parlare di quanto le piacessero gli uomini in uniforme, girava voce che i carabinieri del paese avessero abbondantemente conosciuto la sua bocca, e non solo.
Quando si avvicinò potei vedere che si era vestita per la caccia grossa, aveva una minigonna che metteva in risalto le sue gambe, e una maglietta aderente da cui si vedeva anche il profilo del reggiseno, quando mi vide ebbe un moto di disappunto, credeva che i militari fossero soli, ma si riprese subito;
-Ciao Flavia come và. Ero venuta a vedere la mostra oggi che non c’era confusione…-, ”e prendere un po’ di cazzo”, pensai io, i ragazzi stavano guardando Mara con occhi famelici, certo io ero venuta in jeans e maglietta, volevo salire sui mezzi, lei era in tenuta da rimorchio, con tutta la mercanzia in mostra, la cosa mi dette fastidio, fino a poco prima ero io al centro dell’attenzione, adesso arrivava lei a rubarmi la scena.
-Volete qualcosa da bere?-
-Volentieri-, rispose Mara
Mario era sceso dal carro, adesso era accanto a lei, io per non rimanere sola scesi dal carro e mi accodai a loro, spinta dalla rivalità badai bene a mettere bene in vista il mio seno, lei qui non poteva battermi con le sue tettine seconda misura, anche se belle sode, ci avviammo verso una delle tende, i ragazzi avevano un frigo da campeggio, dove avevano delle bibite in fresco.
Mara camminava leggermente davanti, badando bene di muovere il culo ad ogni passo, mi stava facendo incazzare.
La tenda dove ci portarono aveva quattro brandine e quattro armadi di quelli smontabili, evidentemente i ragazzi avrebbero dormito lì, il caldo si faceva sentire, i ragazzi tolsero le giacche mimetiche rimanendo con la maglietta, le loro magliette elasticizzate mettevano in bella mostra i muscoli del torace, mio malgrado pensai che non erano niente male, Luigi prese alcune lattine dal piccolo frigorifero che avevano nella tenda, e ce le porse, la bibita fredda era la benvenuta con il caldo del pomeriggio, Mara guardava i ragazzi con uno sguardo voglioso, si era seduta sulla brandina distendendo le gambe per metterle bene in mostra;
-Certo che qui fa caldo ragazzi, beati voi che avete tolto la giacca-
-Se vuoi puoi togliere la maglietta.-, chi aveva parlato era Luigi, il suo tono era scherzoso, infatti gli altri si misero a ridere, Mara invece li lasciò di stucco sfilandosi la maglietta e rimanendo con il reggiseno davanti a tutti, i ragazzi smisero di ridere restando a bocca aperta, io non sapevo cosa fare, lei mi guardò con un sorrisino di superiorità;
-Tu non hai caldo?-, la sua vocina falsamente amichevole mi fece salire il sangue alla testa, sperava che me ne andassi indignata, lasciandole il campo libero, io quando vengo provocata divento una bambina testarda;
-Hai ragione, qui si muore dal caldo-, fù la mia risposta, e sfilai la mia maglietta, il mio reggiseno faticava a contenere il mio seno, adesso l’atmosfera non era calda, era rovente, i tre ragazzi ci guardavano senza dire una parola, non credevano a quello che vedevano, due ragazze che si spogliavano davanti a loro, non era certo una cosa a cui erano abituati.
Restammo a guardarci per un tempo che mi parve infinito, avrei dovuto andarmene, il gioco era andato oltre quello che mi aspettavo, invece restavo li a guardare Mara, che mi rivolgeva un sorrisino di superiorità.
Fù Silvio, a muoversi, era vicino a Mara, portò una mano sulla sua spalla carezzandola piano, lei per niente imbarazzata, gli rivolse un sorriso invitante, io volevo scappare, sentii le mie guance diventare rosse, una mano si posò sulla mia spalla,era Luigi, era l’unico dietro di me, invece di scostarmi o di dirgli di smettere, lasciai che mi carezzasse, il tocco di quella mano mi faceva avere dei brividi, sentii le sue labbra posarsi sulla mia spalla dandomi piccoli baci, invece di fermarlo spostai i miei capelli scoprendo il mio collo, l’invito era chiaro, lui iniziò a baciarmi il collo avvicinandosi alla mia bocca, le sue mani erano scese a cercare il mio seno, si infilarono nelle coppe tirando fuori le mie tette, e iniziando a carezzarle, mi girai verso di lui, la mia bocca cercò la sua, cercai la sua lingua accogliendola nella mia bocca e iniziando a succhiarla, i miei seni premevano sul suo torace, il mio naso si riempiva del suo odore di uomo, mi stavo eccitando oltre misura, con la coda dell’occhio vidi che Mario e Silvio avevano tolto il reggiseno di Mara, adesso lei baciava Mario, mentre Silvio era sceso a leccare le sue tettine, mi sorpresi a pensare che erano deliziose, e che doveva essere bello leccarle e succhiarle.
Le mani di Luigi avevano slacciato il mio reggiseno togliendomelo, si era staccato dalla mia bocca e era sceso verso il mio seno, la sua lingua iniziò a leccarmi i capezzoli, li sentii indurirsi, le sue mani giocavano con il mio seno facendomi eccitare, presi la sua maglietta sfilandogliela, le mie mani carezzarono la sua schiena, volevo sentire il calore della sua pelle, Luigi fece scendere le sua mani sui miei fianchi, armeggiò con la chiusura dei miei Jeans, finalmente riuscì a slacciarli, le sue mani si infilarono nelle mie mutandine, sentivo i suoi polpastrelli carezzare il mio clitoride, mentre la sua bocca succhiava i miei capezzoli.
Accanto a noi Mara era nuda in ginocchio tra i due ragazzi, le sue mani erano strette intorno ai loro cazzi duri, la sua bocca accoglieva alternativamente quelle aste dure, vidi la sua lingua saettare sulle loro cappelle, cercava di infilarseli contemporaneamente in bocca, io non volli essere da meno, mi chinai davanti a Luigi liberando il suo cazzo, scatto come una molla da fuori le sue mutande, lo strinsi in mano, lo sentii pulsare, iniziai a passare la lingua lungo tutta la sua superficie, andavo dalla punta alle palle, per poi dargli colpi di lingua sulla punta;
-Si dai… prendilo in bocca-
Non mi feci ripetere l’invito, lo feci scivolare nella mia bocca, cercai di inghiottirlo fino in fondo, lo sentii sbattermi sul palato, iniziai a muovere la mia testa su e giù, lui sospirava forte, la mia mano andò a cercare il mio clitoride, volevo godere anch’io, muovevo frenetica le mie dita, sentivo la mia fica bagnarsi dei miei umori.
-Vieni, staremo più comodi…-
Mi ritrovai sulla brandina assieme a Mara, se la stavano scopando in due, Silvio la stava scopando nella fica con colpi energici, mentre Mario si faceva succhiare il suo cazzo, lei ansimava sotto i colpi dei due, Luigi mi sfilò i pantaloni, e gli slip, quando vide la mia fica in bella vista, si tuffò tra le mie gambe iniziando a leccarmi con grandi colpi di lingua, sapeva muoverla bene, lo sentivo mentre passava lungo tutta la mia apertura, si fermava a darmi succhiotti sul clitoride, per poi spingersi a leccarmi il buchino, ebbi un orgasmo venendomene nella sua bocca, lui leccò tutti i miei succhi avidamente, ma non mi bastava, lo volevo dentro;
-Adesso scopami, non ce la faccio più…-
Luigi spinse il suo cazzo duro dentro di me facendomi sobbalzare, lo sentivo caldissimo dentro di me, iniziò a scoparmi con grandi colpi di reni facendomi sobbalzare.
Le sue spinte mi portarono vicino a Mara, io girai la testa il cazzo di Mario continuava a entrare e uscire dalla sua bocca, io protesi la lingua a leccare quel cazzo duro, Mario si spostò per facilitare la mia azione, la mia lingua e quella di Mara leccavano quel cazzo duro toccandosi e intrecciandosi.
Non so quando successe, ma a un certo punto le nostre bocche si unirono, le nostre lingue si intrecciavano, sentivamo i colpi del cazzo che scopava l’altra. Mario insinuò nuovamente il suo cazzo tra le nostre bocche, noi riprendemmo a leccarlo, adesso lui lo infilava alternativamente nelle nostre bocche, i ragazzi uscirono dalle nostre fiche, noi pensavamo che volessero cambiarsi di posto, invece ci spinsero una contro l’altra, volevano vederci mentre lesbicavamo, il desiderio che avevo provato poco prima si stava avverando, cercai la bocca di Mara, lei infilò la sua lingua nella mia bocca, le nostre mani percorrevano i nostri corpi in una lunga carezza, strizzai le sue tette saggiandone la consistenza, toccare le tette di un altra donna mi dava una sensazione nuova, una mano di Mara stringeva una mia tetta, con l’altra mano era scesa a cercare la mia fica, le sue dita mi carezzarono, poi sentii che faceva entrare il suo dito nella mia fica, godevo più della scopata precedente.
Ci ritrovammo avvinghiate in un furioso sessantanove, io ero sotto di lei, la mia lingua cercava di scavare nella sua fica, il sapore zuccherino della sua fica mi faceva impazzire, leccavo e succhiavo tutti i suoi umori, nel mentre la sua lingua si soffermava sul mio clitoride, ebbi un altro orgasmo, il mio corpo fù scosso dai brividi, tuffai la mi faccia nella sua fica succhiandola ancora più forte, la sua fica riempì la mia bocca di umori, aveva goduto anche lei.
Mentre ero preda del mio orgasmo un cazzo si strofinò sulla mia faccia entrando dentro la fica di Mara, la sentii sussultare, ma non ebbi il tempo di dire niente, sentii la mia fica invasa da un cazzo, ci scoparono così per qualche minuto, poi ci staccammo.
Luigi adesso scopava Mara distesa sul letto, io avevo due cazzi a mia disposizione, mi ritrovai il cazzo di Silvio in bocca, mentre Mario mi trapanava la fica, la mia mano cercò quella di Mara stringendola, i ragazzi continuarono a scoparci con foga, i loro colpi si facevano sempre più frenetici, sentii uno schizzo nella mia bocca, Silvio se ne era venuto, cercai di togliermi, ma lui mi tenne la testa, dovetti mandare giù tutto, lui continuò a muoversi nella mia bocca finché il suo cazzo perse consistenza, un urlo di piacere mi fece capire che anche Mara e Luigi stavano avendo l’orgasmo, solo Mario continuava a scoparmi con forza, durò poco, lunghi schizzi caldi dentro la mia fica mi fecero capire che se ne era venuto anche lui, quando uscì fuori mi girai verso Mara, le nostre lingue si intrecciarono in un lungo bacio.
I ragazzi ci fecero lavare nello shelter doccia, e pensare che come mezzo non mi interessava.
Io e Mara avevamo fatto pace, restammo ad aspettare che mio fratello tornasse, al mio giro sul VCC non ci rinunciavo.

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