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Orgia

sara – mia suocera

By 1 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Sara,arrivò a casa nostra dopo circa 4 mesi dal giorno delle nozze mie con sua figlia Monica, il suo arrivo giunse da parte mia un pò inaspettato, ed inoltre mi comunicò che sarebbe restata per qualche tempo visto che il marito Enrico sarebbe stato fuori dall’Italia per diversi mesi a causa del suo lavoro di ingegnere.
Dovemmo per forza trovarle una sistemazione ottimale, visto che sarebbe restata con noi per un mesetto credo.
Sara, una suocera giovane, certo i suoi 48 anni li aveva, ma sembrava più una sorella maggiore di mia moglie Monica,il suo fisico era ancora agile e il suo sguardo era malizioso quanto quello di Monica, solo il seno era più piccolo della figlia, ma questo era forse un bene , decisamente bene perché il giorno che andammo al mare tutti e tre, Sara e Monica, madre e figlia si misero in topless, non sfiguravano affatto entrambe.
La spiaggia era semi-deserta dato il periodo, eravamo abbastanza isolati da altri amanti del primo sole, decisero ridendo di sfoggiare il loro topless adducendo come scusa che quando sarebbero scese in spiaggia al tempo giusto non avrebbero scoperto i seni bianchi; risi di gusto e diedi il mio assenso, anzi fui un pò troppo evidentemente interessato a vedere le tette di mia suocera che Monica mi disse mi raccomando non cominciare a fare il cascamorto con mia madre.
Sara ritenne opportuno che avremmo dovuto, dato il tipo di rapporto che ci legava, di non chiamarci con il grado di parentela per non scandalizzare i soliti bacchettoni, ma che sarebbe stato opportuno chiamarci per nome.
Fui subito d’accordo, Monica era un pò titubante, avrebbe gradito dare sempre un certo distacco, la madre la redarguì e disse che io avevo ragione, e per maggiormente rafforzare le sua decisione mi chiese :
– Marc, per favore mi spalmi l’abbronzante sulle spalle ?
– Prontamente mi posi a cavalcioni sul suo sedere e comincia a spalmarle la crema che Monica mi aveva dato.
Monica mi guardava un pò torva, sua madre era sempre stata una bella donna, era un miscuglio di razze, il padre di Sara era della Norvegia e la madre – la nonna di mia moglie era Italiana, un connubio che aveva dato dei frutti meravigliosi pensavo io; aveva il fisico nordico e la passionalità mediterranea.
La sentii sotto le mie dita che volutamente indugiavano sotto le ascelle e nei pressi dell’attaccatura del seno, certo la crema lì non la stavo spalmando, ma bensì gliela stavo facendo penetrare.
Monica se ne accorse e per interrompere quello che stava diventando un petting, mettendosi a pancia in su mi disse : –
-Marc spalmala anche sulle mie tette, o non vorrai che mi si brucino? –
– Prontamente rivolsi le mie attenzioni a mia moglie, le sue tette, che erano un vanto per lei ed una goduria per i miei sensi, erano lì davanti ai miei occhi che ogni volta che le vedevo restavo estasiato, una 4a soda, 2 capezzoli sempre ritti un’aureola scura e grande, dava l’impressione che avesse appena finito di allattare e poi quella forma a pera di cui io ci andavo matto.
Dimentico della presenza di mia suocera, mi attaccai ad un capezzolo e con forza cominciai a succhiarglielo mimando un’improbabile allattamento !
Monica arrossì e mi disse:-
-Marc, che fai ?
Sara sorrise e disse lascialo bere, ,fa quello che avresti voluto fare tu quando eri piccola ma che io non potetti dare non avendo avuto il latte –
-si girò e mise in mostra un seno decisamente più piccolo, ma notevolmente duro, lo si notava dal fatto che in qualsiasi posizione si mettesse i seni restavano dritti, ed ora era seduta!
Sara mi richiamò alla realtà :-
-marc allora mettimi un poco di crema anche sul mio seno, ma non fare come a monica, io voglio solo la crema, e dicendo questo scoppiò a ridere, Monica con complicità disse . –
– Marc forse prima &egrave meglio che ti allatti un poco anche da lei !
fingendo ingenuità mimai l’allattamento anche nei confronti di mai suocera, lei non si ritrasse ma che involontariamente si spinse in avanti ed io per davvero le presi il capezzolo in bocca,monica per togliermi dall’imbarazzo – ma cosa glielo faceva credere – , mi spostò e disse : – casomai tocca a me ciucciare, visto che da piccola non me ne ha dato !.
Ridemmo di gusto e io attaccato ad un capezzolo e mia moglie all’altro mimammo due bambini che ciucciavano le tette alla mamma.
Sara – ridendo disse :- belli i miei due figli
Parole veritiere ed io speravo anche foriere di futuri scenari con mia suocera – Sara -.
Capitolo secondo

LA SPIAGGIA

Sara, cominciava sentire i raggi tiepidi di quel sole primaverile,a lei forse sembrava estate, volle immergersi nel mare, monica cercò di immergersi con sua madre, ma non ci riuscì, aveva freddo, e allora pregò me di non lasciare sola a sara, mi sussurrò – non sa nuotare, ma non lo vuole ammettere!
Mi tuffai con decisione anche perché non volevo che si vedesse la mia eccitazione, dopo qualche attimo mi raggiunse Sara, si aggrappò subito a me e mi spinse verso dove non si toccava, Monica mi gridò di non allotanarmi, ma Sara con decisione mi sospinse verso il largo.
Mi aveva cinto il collo con un braccio, con l’altra mano la sentii frugare nel mio costume !
Mi voltai verso di lei sorpreso – Sara mi sussurrò che era da tanto tempo che non toccava un’uccello!
Decisi di farle fare il morto così che Monica non vedesse o notasse strani movimenti di sua madre, mi fece un segone, quasi con rabbia, le sborrai nella mano, il mio sperma galleggiava intorno a noi; la rimisi in posizione verticale, le spostai di pochi millimetri il piccolo tanga che aveva e le feci un ditalino,entrarono a fatica due dita nella fica che pure era molto ben lubrificata, mi sussurrò in un orecchio che Enrico era un normodotato, o forse un mini-dotato!
Dopo pochi titillamenti anche mia suocera venne copiosamente e tremando, Monica imperiosa disse alla madre : –
– Esci mamma, non vedi che cominci a tremare tutta!
Sara fu daccordo con la decisione della figlia e si fece portare a riva da me, Monica le porse immediatamente un telo da mare asciutto e le fece un vigoroso massaggio; io uscii subito e lo stesso mia moglie si prodigò per farmi asciugare.
Ci rimettemmo dopo poco in auto, cominciavamo a sentire freddo, giunti a casa Sara e Monica si misero sotto la doccia calda e si lavarono a vicenda, da fuori le sentivo che giocavano come due amiche e si schernivano l’una dell’altra; mi stancai di aspettare che finissero e me ne andai sotto la doccia nella camera di mia suocera, dimentico della sua presenza; infatti mentre mi lasciavo cadere l’acqua e nel contempo mi si rizzava l’uccello pensando a quello che era successo al mare….., entrò Sara e vide la mia erezione, balbettando disse che era venuta a prendere uno slip, io socchiusi gli occhi, Sara si inginocchiò e fece sparire la mia cappella nella sua famelica bocca.
Mi tira una pompa micidiale,le labbra avviluppano il glande e con la lingua mi lecca le palle spingendosi quasi fino al buco del culo, ha ingoiato la mia asta senza nessuno sforzo, abbasso lo sguardo e vedo che si sta sditalinando con foga!
Mi giro e divarico le gambe, lecca con voluttà il mio culetto e il mio fiorellino, da sotto passa la lingua e mi lecca le palle, le succhia e le ingoia quasi; le sento gonfiarsi, il mio cazzo sembra scoppiare, si accorge della mia eccitazione, si gira e mi sventola il suo culetto davanti al mio infoiato cazzo, glielo ficco nella fica quasi con rabbia, Sara allarga ancora oscenamente di più le gambe lo vorrebbe tutto dentro, ma dopo ripetuti sforzi non riesce ad entrare neanche a metà, Sara mi confida che più di quello non entra, colpa di Enrico che a parte ad avere un cazzetto ridicolo da quasi 5 mesi non fa all’amore col marito e la fichetta le si &egrave ristretta come ad una giovinetta. Mi accontento di quello che mi da, per me &egrave gia molto.
Pochi colpi ancora emette un rantolo, la sento godere e dimenarsi e allora anch’io le sborro sull fica gia piena di umori suoi, lascio scendere fino all’ultima goccia del mio seme….., Monica chiama a sua madre, la quale urla che viene subito, si gira e mi sussurra, No !- , sono già venuta, lascia uscire dalla sua fradicia fica il mio oramai sazio cazzo, si mette un tanga e va verso mia moglie, sculettando e con fare civettuolo mi dice : – GRAZIE !, ma non crederai che finisca qui.

Capitolo terzo

Monica

Mia moglie,stasera &egrave in spolvero, mi dice Marc dobbiamo uscire con mamma e portarla a svagare un pò ! le dico che sono d’ accordo e le propongo una bella cenetta in quel localino sulla spiaggia dove si balla anche, Monica &egrave d ‘accordo e lo dice a Sara, mia suocera si schernisce un poco, e dice : – dove volete portare a ballare sta povera vecchietta, sua figlia mi tira da parte e mi sussurra non crederle lei frequenta una scuola di ballo da tanto tempo per ingannare il tempo quando papà &egrave via.
Ci prepariamo e alle 19,45 , usciamo.
Monica, indossa una camicetta con i primi due bottoni slacciati, una gonna tubino con uno spacchetto laterale molto ampio, forse troppo, ma le gambe che ha meritano , alte slanciate ben tornite e il tacco che ha gliele slanciano ancora maggiormente, come tocco di civetteria e per farmi stare in tiro non ha indossato il reggiseno,la camicetta &egrave riempita per intero dal suo magnifico seno, mi avvicino a lei e le sussurro : – Sei Bellissima amore !
Marc, con voce civettuola Monica mi dice : – per farti maggiormente arrapare guarda le mutandine che non ho messo ! –
Resto interdetto, che cazzo ha voluto dire!
Sara, ha indossato un una maglietta molto aderente e su invito esplicito di sua figlia non ha indossato il reggiseno, i capezzoli di mia suocera sembrano bucare il maglioncino, la gonna plissettata in twind molto casual e per le scarpe ha optato per un tacco basso tanto poi si balla .
Monica guarda la mamma e facendomi l’occhietto mi chiede : – con chi delle due usciresti per portarle in un localino e poi ……,
La mia risposta coglie di sorpresa mia moglie :-
– Se fosse per me andrei solo a mangiare e poi a trombarvi a tutte e due –
Monica punta sul vivo risponde : –
– Ce la faresti ?
– Ed io proviamo ?
– Monica vorrei proprio vedere
– Dipende da te !
Sara interviene e calma dice – piano piano, e a me non lo chiedete se sono daccordo !
Scoppiamo a ridere c’eravamo dimenticati di chiedere il permesso a mammà !
Usciamo, prendo l’auto, Sara si siede dietro, lo preferisce dice che così guarda fuori dal finestrino e poi dice : – la moglie deve stare accanto al marito, a queste parole una lacrima le solca il viso, ce ne accorgiamo ma facciamo finta di niente e insieme diciamo si va a far baldoria.
Monica sedendosi accanto a me deve necessariamente tirarsi su il tubino e mette in mostra le sue belle cosce, già rosee del sole di oggi pomeriggio, mi volto verso di lei e dandole un bacio le metto la mano tra le gambe, Monica allarga leggermente le cosce e fa scivolare la mia mano fin su, verso la patatina rasata, gliela tocco !, &egrave vero, non ha messo lo slip !
La guardo e le dico – ma sei matta ?
Monica mi risponde – qui ci arriva solo chi voglio io !
Sara chiede cosa sta succedendo e Monica le risponde tu senza reggiseno ed io senza slip .
Allora io spingendomi oltre il lecito dico – si ma Sara ha lo slip e tu Monica sei anche senza il reggiseno !
Sara interviene di nuovo e dice – no ! anche io non ho messo lo slip e così dicendo solleva la gonna ampia e mostra la fichetta che nel pomeriggio non avevo visto, ma che il mio cazzo conosceva, cazzo la tiene rasata anche lei , allora dico – &egrave un vizio di famiglia avere la fichetta rasata, Monica dice no!
– Io la tengo rasata, mamma invece ha sempre lasciato i peli sulle grandi labbra, dice che la fanno sentire meno nuda.

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Capitolo quarto

Il ristorante

Peccato, ci guardiamo in faccia &egrave chiuso, peccato era così carino, andiamo alla ricerca di un’altro locale, ma le nostre ricerche sono infruttuose, decidiamo di ritornare a casa, per strada ci compriamo delle pizze, arancine e stuzzicherie varie, giunti a casa altra sorpresa abbiamo dimenticato di prendere le birre, mia moglie ci viene in aiuto, Marc, Sara, tranquilli abbiamo del vino bianco ghiacciato, berremo quello.
Sara apparecchia nel salone-soggiorno, io metto su della musica, Monica prende il vino dopo 10 minuti stiamo allegramente cenando, la musica &egrave piacevole e viene voglia di ballare, il vino scorre bagnando le pizze e tutto il resto, ci sentiamo quasi euforici e lo dico alle due donne – &egrave la quarta bottiglia che beviamo -, Sara mi guarda sorpresa e dice e pensare che &egrave la prima volta che bevo vino, Monica ha caldo e lo dimostra slacciandosi la camicetta, le tette saltano fuori imperiose, Sara le versa del vino sulle tette e mi invita a succhiare il nettare, Monica mi si offre spudoratamente, mi fiondo su quella grazia di dio e comincio a leccarle le grosse aureole, la mano corre lungo le cosce e si insinua tra le sue gambe, mia moglie allarga fino a quando la gonna non gliele blocca, Sara si alza e va verso la figlia l’aiuta a sollevarsi da sopra la sedia e alza tutta la gonna mostrandosi nuda.
Le cingo la vita e la porto sul divano e qui l’adagio, Monica ha chiuso gli occhi e s’abbandona alla sua libidine, oramai non le importa chi le lecca le tette o chi si insinua tra le sue gambe, ha solo voglia di godere.
Sara si &egrave tolto tutto : &egrave nuda ed &egrave splendida, gira alle spalle di Monica e le da un bacio sulla bocca, le insinua la sua bocca e gioca con la lingua di Monica, io spalanco le cosce di mia moglie, infilo la lingua tra le sue cosce e le succhio e le titillo il clitoride e le mordo le grandi labbra e infilo la lingua nella sua fica…………, abbandona la testa sullo schienale del divano, &egrave aperta, oscenamente aperta, gli umori le calano dalla fica, mi implora di di spegnerle il fuoco che l’attanaglia, Sara sale sul divano e mette la fica davanti alla bocca della figlia, la quale avidamente succhia gli umori di sua madre.
Mai avrei pensato che fosse possibile vivere in quel modo ed avere due donne così diverse e così belle da farmi sentire l’uomo più felice e sazio del mondo, ma ancora non sapevo dove ci avrebbe portato questa libidine.
Sara si gira e sempre con la fica sulla bocca di Monica mi bacia e mi passa gli umori della figlia, io nel frattempo ho infilato il mio cazzo nella fregna vogliosa di mia moglie, la quale soffia e succhia la fica di Sara, io penso che dopo questo incontro nulla sarà come prima.
Veniamo tutti e due all’unisono, io sborro nella fica di mia moglie e la riempio tutta, Monica emette un rantolo sordo e mi fa capire che ha goduto, Sara &egrave rimasta poverina all’asciutto e allora Monica mi prega di far godere anche sua madre, sfilo il mio pene mezzo moscio dalla fregna di Monica e allora Sara si lancia in una pompa da brivido aiutata da Monica, dopo pochi minuti il soldatino &egrave gia sull’attenti.
Oscenamente Sara si distende sul divano, allarga le cosce poi cambia idea, stringe le gambe e mi invita a metterglielo dentro, Monica ha preso dell’olio per aiutarmi ad entrare nella fichetta di Sara, si stende di fianco a Sara e comincia a baciarla, mi bagno per bene il mio rinnovato di vigore uccello e…., penetro con forza mia suocera, lei emette un soffio prolungato e poi comincia a spingere il suo bacino in avanti volendo farsi penetrare tutta, ma arrivata a metà asta mi chiede di non spingere più perché le sembra che non entri più, Monica la incoraggia, ma Sara le dice che non ha mai avuto un pene così grosso, che quello del padre…. &egrave minimo.
Ci lanciamo in un improbabile 69, ma Sara mi confessa che gradisce molto il mio arnese tra le sue labbra ed &egrave fantastico il pompino che mi fa, dopo pochi colpi le schizzo un getto di sperma in bocca e lei inghiotte tutto avidamente, guardo Monica e poi Sara, so che da oggi in poi non potrò fare a meno di nessuna delle due.

Capitolo quinto

Monica riprende a lavorare

Monica, il lunedì riprende a lavorare e prima di uscire raccomanda a Sara (oramai non la chiama più mamma), di non spompare il suo maritino, Sara – dice Monica senza di te non riesco a fare sesso con Marc, mi sembra di tradire la tua fiducia, ma insieme a te mi sembra così naturale.
Monica rinfrancata dalle parole della madre esce di casa tranquilla.
Io ancora sto nel lettone, di lavorare non se ne parla ancora per qualche giorno, e allora mi distendo nudo nel mio fresco letto; alle 10 arriva mia suocera con il caffé, e mi invita ad alzarmi, c’&egrave il sole e lei vuole uscire, mi tira giù il lenzuolo e si ferma ad ammirare il nostro – gioiello di famiglia- , come lei ha ribattezzato il mio cazzo.
Dopo un poco si china e me lo sfiora con le labbra, poi tira fuori la lingua e lo lecca, si piega sulle ginocchia e insinua la testa tra le mie gambe, succhia avidamente i coglioni, poi apre la bocca ed inghiotte il glande, mi metto a pancia in su e Sara si accovaccia tra le mie gambe – la promessa fatta alla figlia non se la ricorda più – , comincia a spompinarmi senza nessuna remora, inghiotte con voluttà il glande e poi tutta l’asta!
Ad un tratto si ferma e si stende su un fianco e mi dice – Marc, lo voglio dentro !-, ma devi essere dolce io sono quasi vergine per te.
Alle 10,40 comincio lentamente a penetrarla dopo averla fatta godere con la lingua non meno di tre volte, poi ho preso l’olio che io e mia moglie usiamo quando glielo metto nel culo, olio per bene la vagina di Sara, che &egrave gia molto dilatata, poi comincio ad infilarle prima un dito, poi due e ancora tre nella fichetta; a me sembra più stretta di Monica quando feci con lei all’amore , al punto che Monica mi confessò di aver avuto prima di me due fidanzati i quali le avevano rifilato per bene la fichetta, io dissi pazienza!, e poi mi sono rifatto con la madre.
Sara &egrave quasi vergine – dopo averle massaggiato la fica con tre e poi quattro dita mi chiede di darle pace e di metterglielo dentro, non me lo faccioi ripetere e oliandomi bene l’arnese mi infilo tra le sue gambe, comincio lentamente a spingere e a baciarla contemporaneamente, le sussurro parole dolci, insomma sto facendo con mia suocera quello che in genere si fa con la fidanzatina la prima volta.
Arrivato a metà a sta Sara non si &egrave irrigidita e allora comincio a pomparla solo fino a quel punto,Sara apprezza la mia delicatezza e per mostrarmi il suo gradimento si spinge ancora un poco avanti, eravamo riusciti a farlo entrare quasi tutto; mi fermo per farle prendere la forma, Sara cominciò a stringere e a dilatare la vagina, aveva dei muscoli abbastanza forti, mi sentivo quasi scoppiare il mio povero cazzo, fu nel momento che Sara aveva dilatato i muscoli che io approfittai e spinsi fino in fondo il mio cazzone!
Urla forte Sara, sto quasi per tirarlo fuori, ma lei mi cinge i fianchi con le gambe e mi implora di continuare, lo lascio dentro ancora 10 secondi e poi…………..
spingo forte, sentivo la cappella che le batteva sul collo dell’utero, Sara piange ma m’implora di continuare dopo pochi attimi la sento gemere più forte temendo che stesse male mi tiro indietro, ma mia suocera dice – se lo togli ti uccido –
Capii che adesso era pronta – la pompai per circa 10 minuti, i suoi orgasmi furono innumerovoli, quando infine le sborrai nella fica lei gemendo disse – non avevo mai provato nulla prima di conoscerti –
Il gioiello di famiglia scivolò fuori esausto, guardai Sara il volto stranito, ma il volto finalmente disteso, rilassato, pago;
mi stesi al suo fianco Sara si avvicinò e mi da un lungo bacio sulla bocca e mi dice : – grazie- sei stato il primo uomo e ti amerò per sempre – .
Mi alzai e andai a farmi una doccia ristoratrice, dopo un poco Sara mi chiamò e scoprendo il lenzuolo , disse : – guarda ti ho donato la mia verginità !
Era vero sul lenzuolo insieme allo sperma c’era una macchia di sangue roseo, mia suocera mi aveva donato la sua verginità al posto della figlia !
Dissi a Sara di cambiare il lenzuolo, ma lei disse _ no me lo conservo &egrave la mia verginità!
Capitolo sesto

Le avances……. del capoufficio

Io me lo ricordo bene, Monica non me ne aveva mai parlato che il suo superiore era un tipo intraprendente, anzi a dire il vero era un tipo dalle mani lunghette, mia moglie colse l’occasione nel dirmelo un paio di sere dopo che Sara ( sua madre ), le disse di avermi donato la sua verginità; Monica ci rimase un pò male anche perché si era deciso di fare tutto insieme senza pudore e senza malignità, così da sembrare normale voler condividere insieme il sesso.
Monica colse l’occasione di vendicarsi spero, del fatto che io e Sara approfittando della sua assenza facemmo all’amore.
Eravamo sul divano e con gli occhi socchiusi ascoltavamo Simon e Garfunkel, la musica era dolcissima e complici un paio di limongelli decidemmo di giocare al Gioco della verità :
– A turno ci avremmo fatto delle domande anche maliziose e dovevamo dire la verità – .
Comincia Sara :
– Marc, hai mai fatto sesso con un uomo ?
Ma Sara che cazzo dici ?,
Monica incalza : dai Marc rispondi !
Mai,…………. no da giovanetto avrò avuto 12-13 anni mi feci masturbare da un mio coetaneo il quale aveva inclinazioni omosessuali, ma io troncai lì perché non provavo nulla.
Sara e tu hai mai fatto sesso con una donna ?
Si !
Monica spalanca gli occhi , e sua madre continua, e mi piace tantissimo, cosa che gradirei farlo anche con te Monica.
Resta da domandare a mia moglie la domanda pruriginosa, ma io non riesco a farlo, allora Sara con una spontaneità incredibile domanda alla figlia :
Monica hai mai tradito tuo marito ?
Monica si ferma a pensare e allora io mi interrogo, cazzo ma se pensa …., e poi ha chiesto a tuo marito e allora mi ha messo le corna dopo esserci sposati, mille dubbi mi ronzano per la testa e non solo quelli, qui mi spuntano pure le corna.
Monica comincia a parlare sommessamente
– Veramente c’&egrave Luigi il mio capoufficio che spesso l’ho sorpreso a sbirciarmi sotto le mini quando le indosso e non perde occasione per strusciarsi addosso, io non gli ho mai concesso nulla, ma sai Sara, a furia di strusciarmi e di toccarmi e di tastarmi le tette e di sbirciare sotto le mini, un certo eccitamento lo provo.
Mi casca il mondo addosso, cazzo la mia Monica non si sottrae alle avances del datore di lavoro.
Continuo il gioco :
– E dimmi hai mai provato piacere da questo stato di cose ?
Una sola volta
Sara incalza dimmi come &egrave successo ?
Io cerco di far glissare i particolari
Ma monica comincia subito :
– Mi ricordo bene quella mattina volevamo fare all’amore io e Marc, ma poi ci accorgemmo che era tardi , tu sei balzato in piedi e sei uscito quasi di corsa da casa, lasciando me in quel letto grande e vuoto. Mi giravo nel letto ancora caldo e con la sensazione che i tuoi baci erano ancora dentro di me a frugare i miei reconditi nascondigli, che mi alzai decisa a farmi una doccia per calmarmi, ma mi accorsi che anche per me era tardi. Misi il perizoma rosso che mi era comprata e che a te piaceva tanto, decisi di non mettermi il reggiseno, mi infilai quella camicetta aderente rosa e per ultimo il quella gonna a tubino che mi fasciava il sedere e con quel lungo spacco che mi scopriva voluttuosamente le mie belle gambe , il mio corpo era ancora intriso degli odori di quando mi fai eccitare e così andai al lavoro.
Luigi, appena mi vide mi venne incontro complimentandosi per la mia mìse; ma quello lo fa sempre, lo so &egrave una scusa per palparmi, ma quel giorno avvicinandosi avvertì che il mio corpo al suo tatto vibrò.
Marc cerca di fermarmi nel mio racconto, ma Sara incalza e dice :
Abbiamo iniziato a giocare, arriviamo fino alla fine!
– Monica continua dunque il suo racconto, io fremo e non so fino a che punto riuscirò ad ascoltare.
Luigi, mi stringe a sé, complimentandosi e mi schiocca un bacio sulla guancia, io arrossisco e mi sento fremere, la mia mente rifugge dal contatto con l’uomo, ma il corpo che era stato solleticato ed iniziato ad un amplesso con mio marito, vibra a quello sfioramento. Cazzo!, non mi era mai successo, pensai Marc in che casino mi aveva messo.
– Mi siedo alla mia scrivania e noto che Luigi, si abbassa in continuazione per sbirciarmi sotto, il porco aveva sostituito da qualche giorno la scrivania adesso era quasi completamente aperta davanti e mi poteva vedere bene le cosce e quant’altro avrei mostrato involontariamente o come in questo caso….. scientemente.
Si perché adesso mi eccitava farlo eccitare.
Sara, mi mette una mano sulla coscia e mentre la figlia parla tocca con voluttà le mie palle da sotto il boxer che indossavo.
Monica continua in quel gioco che a me non piacerebbe sentire, però incalzata dalla madre continua.
– Accavallo le gambe, la gonna si blocca allora io faccio salire un pò la gonna e scivola lungo lo spacco, mi arriva fino all’attaccatura dell’inguine , il tanga non si vede e certamente sembra che non indossi nulla, lo sento anche dal sommesso rantolo che fa il capoufficio, il quale non ha perso un centimetro della mia pelle,
mentre lui &egrave intento a guardare sotto la scrivania mi slaccio la camicetta, adesso arriva fino a sotto il seno, le tette spingono la stoffa e i capezzoli sono ritti da stamattina, lo strusciare di essi sulla stoffa mi procurano un leggero dolore tanto sono ritti.
La musica continua nel soggiorno e fa da sottofondo perfetto a quella storia che ci racconta mia moglie, Sara continua a massaggiarmi, il mio pene sembra indeciso se alzarsi o rimanere in posizione semi-addormentata, allora mia suocera volge le sue attenzioni alla figlia, la quale nella foga del racconto aveva reclinato il capo sulla spalla della madre, Sara, le liscia i capelli e tocca il suo viso, contratto del ricordo.
Luigi stanco di quella posizione e sfacciatamente sposta la sedia e si mette chiaramente di fronte a me e mi osserva con insistenza, mi sposto dalla scrivania e metto le gambe di lato, mi posiziono “apertamente” di fronte a lui, il gioco si fa duro come la patta dei suoi pantaloni rigonfi, tenta di alzarsi ma il mio sguardo lo fulmina, e chiaramente capisce che non c’&egrave posto per un contatto fisico, ma si deve accontentare di guardare soltanto, io amo Marc e lo so con il mio cuore e la mia mente, ma il corpo, devo sfogarmi in qualche modo…………….,
Io rinfrancato da questa dichiarazione comincio a rilassarmi, Monica non &egrave stata oltraggiata da altri senza il mio consenso o senza la mia presenza, mi sembra che così non ci sia stato tradimento, la nostra morale &egrave molto bassa lo so, ma siamo fatti così.
Continua il gioco di Monica, Luigi si sta domandando se ho indossato gli slip e allora per fugargli ogni dubbio divarico le gambe, il perizoma rosso contrasta con il bianco della pelle, sobbalza da sopra la sedia, sposto la strisciolina di tessuto e scopro la mia fichetta rasata, nel frattempo Luigi aveva spostato la sedia e si era avvicinato io lo guardai torvo ma lui risponde che si sarebbe avvicinato non per toccarmi ma solo per guardare meglio, lo lascio fare e così fù.
Apro oscenamente le gambe dopo aver tirato su la gonna, divarico le gambe e comincio a toccarmi, il clitoride era su dritto, anzi non si era mai reclinato da quando ero uscita dal letto, cominciava quasi a dolermi; mi bagno il dito con gli umori che colavano dalla fica e comincio a trastullarmi, avevo gli occhi socchiusi immaginandoti di fronte a me a guardarmi amore mio, ma dopo un poco apro gli occhi e……., vedo un membro mostruoso tra le mani del mio capoufficio, era lungo non meno di 25 cm, ma la cosa eccezzionale era il diametro probabilmente largo intorno a 12 cm, lo teneva stretto con due mani, sobbalzai e chiusi istintivamente le gambe, non so per salvarmi da quel mostro oppure se fosse stato dentro per non farlo uscire.
Sara a quel punto immaginando di essere presente cominciò a toccarsi e vidi chiaramente che la cosa le piaceva, gli umori le colavano abbondanti dalla fica, si toccava con foga la lurida, si era eccitata al racconto della figlia.
– Luigi mi pregò di continuare, cosa che io feci avevo bisogno di sfogarmi anch’io.
Riaprii le gambe e mentre con la sinistra mi tocco il clitoride con la destra tiro fuori le tette, Luigi volge lo sguardo alle mie mammelle e rimane estasiato, vabbé che quello era estasiato per tutto quello che facevo io, ma noto che guarda con interesse i miei capezzoli dritti e le mie areole scure.
Mi alzo sfilo il perizoma e lo pongo sulla scrivania, tiro su la gonna e mi siedo sulla scrivania di fronte a Luigi, il quale sente gli umori e gli odori del mio corpo, ricomincio a masturbarmi e anche lui continua, i miei umori colano sulle carte imbrattandole, adesso spingo con forza la mano nella vagina mimando un sesso che mi penetra, reclino un poco le spalle e infilo con foga la mano dentro a scavare nelle mie viscere, a questo punto sento un rantolo e aprendo gli occhi vedo che Luigi sborra in un modo copioso imbrattandomi sulla fica sui vestiti sulle tette, sembra un’idrante ma la cosa più sconvolgente che anche dopo aver eiaculato così tanto rimane ancora mostruosamente diritto e allora che la mia mente si abbandona al piacere e godo intensamente e voluttuosamente. Capitolo settimo

Basta

Ma che cavolo succede nella mia famiglia, siamo tutti in preda ad un vortice di lussuria, libidine e porcaggine; certo all’inizio quando Sara &egrave venuta da noi &egrave stato bello ma col passare dei mesi mi sembra che stiamo diventando una famiglia dedita solo al sesso sfrenato.
Difatti, mentre Monica &egrave scesa giù a fare delle compere per la cenetta che avevamo intenzione di fare a base di funghi, io ne vado matto e di questi tempi, (siamo circa fine ottobre) se ne trovano in abbondanza di porcini, dicevo mentre monica era fuori entro in cucina e vedo mia suocera intenta a fare un sughetto come lo fanno dalle sue parti leggero leggero sic!, a base di maiale; allora dicevo- Sara era di spalle ed aveva indosso un vestitino niente maleanzi …. le fasciava quel suo culo di cui io ero sempre estasiato, mi avvicino furtivo e le metto una mano tra le gambe, sorpresa!, Sara era senza slip e allora le prendo tra l’indice ed il pollice il clito e lo stringo quasi con forza.
Si gira e…………………, mi bacia con figa, la metto sul tavolo in cucina le divarico le gambe le succhio la fica sempre rasata, si bagna subito, allora mi abbasso lo slip e glielo faccio scivolare dentro lentamente, Sara mi cinge i fianchi con le gambe, si appoggia con il seno sul mio petto e reclina dolcemente il capo sulla mia spalla, sospira e mi dice –
– Marc come vorrei restare così per l’eternità !
– Le sposto il capo e le sussurro chi ce lo impedisce ? –
– Sara mi risponde : sento che presto finirà !
Spingo delicatamente il mio pene nella sua fica oramai abituata al mio cazzo, non sente più dolore anzi allarga le gambe per accogliermi maggiormente, e spinge con foga fino a farlo entrare tutto dentro.
Dopo un poco la sento gemere e viene, dopo pochi altri attimi le sborro nella fica tutta la mia voglia di lei.
Restiamo così abbracciati, ad un tratto il citofono scivolo da dentro il suo corpo e sento che non avrò mai abbastanza di lei, della madre di mia moglie, mi sembra di amarle tutte e due allo stesso modo, cra cra, ancora il citofono non credo che sia già tornata Monica, comunque Sara va in camera si mette il solito tanga, mi passa vicino mentre io rispondo al citofono e mi sussurra –
– Voglio sentire il calore del tuo corpo ancora dentro di me.
Svogliatamente chiedo chi &egrave ?
Dal citofono : postino !, raccomandata.
Allora dico quarto piano, mi metto la tuta mentre lui sale
Sara riprende a sfaccendare in cucina e mi chiede chi &egrave ? Monica ?,
Le rispondo che non &egrave mia moglie.
Firmo la raccomandata, richiudo la porta e guardo distrattamente la lettera, la rimetto in tasca la leggeremo stasera non voglio sapere chi &egrave o cosa &egrave.
Ritorna Monica alle 12,45 con i funghi, mi bacia appassionatamente e mi dice voglio fare all’amore Marc, ci dirigiamo in camera da letto, ci mettiamo nudi sul letto e facciamo all’amore in un modo meraviglioso, amo mia moglie questo non devo dimenticarlo mai e fare all’amore con lei &egrave la cosa più bella che mi possa accadere.
Alle 13,25 ritorniamo nel tinello Sara ha preparato tutto, ma Monica la ferma e dice con aria canzonata, sai Marc oggi ho incontrato Luigi, il mio capoufficio e l’ho invitato a cena da noi, per cui oggi ci terremo leggeri e stasera faremo una bella cenetta a quattro, le ho raccontato che ho una mamma bellissima e lui ha detto che
muore dalla voglia di conoscere una scandinava.
Monica lo aveva detto con troppa enfasi, allora le o chiesto spiegami bene, e mia moglie cinguettando mi ha detto che era ora che la smettessi di fare il galletto nel pollaio, poi non ha aggiunto altro.
Alle otto in punto si presenta Luigi con due mazzi rose rosse, le donne si stanno ancora toelettando, dopo un poco appare Monica : –
– E’ bellissima !, ha una camicetta quadretti sottili e reggiseno ma questo &egrave un dettaglio, quando vuol fare colpo non lo mette mai, i capezzoli sono dritti e sembrano che buchino il tessuto, &egrave aperta la camicetta fino allo sterno circa per cui se mi metto di fianco le vedo tutto il seno, ha messo la mini che a me piace tanto e sopra il fibbione, che una volta per farmi eccitare lo indossò senza nulla sotto e mi disse cinguettando- una di queste volte esco così!,avvicinandomi a lei le chiesi :-
– E sotto cosa hai indossato ?
e Monica languida : –
– Nulla !
Le scarpe nere a decolt&egrave completavano la sua mise.
Luigi porge il mazzo di rose a mia moglie e sfiorandole una guancia le sussurra
Bellissima
Monica arrossisce poco e dice –
– Sono degna figlia a mia madre, come ti ho detto ieri in ufficio.
Dopo un poco appare mia madre, gli occhi di Luigi quasi gli escono fuori dalle orbite, Sara ha dato fondo a tutta la troiaggine di cui dispone una donna di 46 anni, soda e matura come &egrave lei.
Il vestito lungo che le fascia il corpo mettendo in risalto i suoi seni sodi e senza reggiseno oltre che ad intuirlo lo si nota dall’ampia scollatura di cui &egrave dotato il vestito, bianco, trasparente, i seni si vedono nettamente la stoffa &egrave sottilissima, il tanga che indossa &egrave pure esso bianco, traforato e si vede quasi il clitoride, la stoffa dietro scompare tra le natiche sode, i sandali ad infradito la completano sembra quasi una ragazza hippies, anzi quando glielo dico lei candidamente mi risponde &egrave stata la mise che ho sempre portato quando andavo ai concerti appena dodicenne nel mio paese.
Luigi la arpiona le cinge la vita e la saluta calorosamente, Sara non &egrave da meno all’abbraccio dell’uomo il quale mostra in tutta la sua evidenza quanto gradisce la figura di mia suocera, e lo nota pure Sara appena abbassa lo sguardo sul rigonfiamento dei pantaloni.
Sara propone di ballare un poco e mi prega di mettere Let be dei Beatles, io subito l’accontento, noto che &egrave stranamente vogliosa di ballare con Luigi, il disco va . porgo un whiski e coca ai due che continuano a ballare check to check.
Metto su un cd con tutte musiche lente, Sara si volta verso di me e mi elargisce uno dei suoi più caldi sorrisi ringraziandomi; Monica mi chiama da parte e mi racconta che da quando ho narrato al gioco della verità dell’arnese di Luigi non ha fatto altro che pregarmi di presentarglielo ed io l’ho accontentata.
Si appartano nella cameretta di Sara dopo neanche 10 minuti, lascia la porta socchiusa invitandoci sommessamente a spiarli cosa che abbiamo prontamente fatto io e mia moglie, Sara lascia l’abat-jour accesa e vediamo che quando si lascia sfilare il vestito &egrave percorsa da un fremito che le la dondolare i seni; si lascia cadere sul letto e invita Luigi a spogliarsi, tenta di spegnere la luce ma Sara gli dice no !
Voglio vederti
Quando Luigi lascia cadere lo slip e salta fuori con tutta la sua potenza a mia suocera scappa un ooohhhhhhhhhhhhh !!!!
Il cazzo &egrave lungo non meno di 24 cm, aveva ragione Monica quando disse che era mostruoso, ma la circonferenza era anche maggiore di quanto avesse detto Monica; per fortuna che non aveva tentato, anzi che mia moglie non gli aveva permesso di infilarglielo dentro, credo che le avrebbe quanto meno lacerato la patatina.
Sara si apprestava a prenderlo dentro, il capoufficio di mia moglie sputò sopra il suo cazzo, poi si inginocchiò e leccò con foga la fica di Sara, la quale gemeva e si torceva, poi pregò Luigi di metterglielo dentro, fece pochi cm, Sara dal dolore contrasse i muscoli vaginali e si fermò lì.
Tentava di entrare ma mia suocera aveva dolore, sua figlia corse in aiuto e portò la crema emolliente, mia suocera ebbe un’idea mi pregò di dilatargliela io con il mio cazzo più piccolo ma che facessi in modo di prepararla, mandingo accettò e voleva riversare le sue attenzioni sulla mia Monica, la quale lo fermò immediatamente e gli disse che lei non era per lo scambio e che poi le sarebbe dovuto bastare mia madre.
Feci mettere prona a mia suocera e le leccai ben bene l’orfizio anale e poi le feci scivolare la lingua sulla fica depilata, le succhiavo con forza il clito, poi comincia a mimare un pompino, nel frattempo Luigi si era posto dinanzi alla bocca di Sara e la incitava a leccargli l’affare, a mia suocera le piaceva spompinare e io lo sapevo benissimo, nel frattempo Monica aveva cominciato a scattare foto con la digitale, erano le prime foto che facevamo e sarebbero state anche le ultime ma
non lo sapevamo.
La saliva era abbondante sul glande di Luigi
Anche la fica di Sara abbondava di umori, lentamente Luigi scivolò sotto il corpo di Sara, lei lentamente si lasciò cadere su quel mostro che sventolava tra le gambe dell’ospite,riuscì ad entrare di circa 14 cm, lo pregai di uscire un poco fuori lo cosparsi di olio e gli dissi di farlo scivolare dentro, ok adesso era dentro quasi tutto, Sara si fermò per fargli prendere forma alla sua fica martoriata un colpo deciso ed olpà 24 cm di cazzo erano nella fica di mia suocera.
Monica scattava foto per immortalare la scena, Sara era un poco tesa e allora pregai Monica di mettergli la sua fica in bocca alla madre, avrei fatto io le foto; cosa che prontamente feci Luigi non si muoveva Sara lo aveva pregato di stare fermo, mi fermai di fare le foto mi misi a cavalcio di Sara e glielo ficcai nel culo d’un colpo.
Lanciò un’ urlo ma poi cominciò a muoversi in modo anomalo se veniva verso di me le bruciava il culo, se si abbassava entrava con forza il mostro di Luigi alla fine decise che era meglio distribuire una alla volta i suoi colpi, continuammo così per circa 15 minuti alla fine Sara gestiva con perizia i due membri dentro di lei.
Certo la scena che si presentò ad Enrico mio suocero
– no –
gli parve vero.
In un attimo si trovò :
1) cornuto con una moglie violata e sfondata dal cazzone di Luigi
2) con il genero che si fotteva la suocera e che glielo metteva nel culo
3) una figlia troia come la madre che si faceva leccare la fica da quella puttana di sua moglie
4) Lui cornuto con evidenza di fatti e di situazioni
Ci guardammo muti, poi cazzo mi ricordai della raccomandata la presi e mi si annunciava quasi con enfasi che Enrico mio suocero, il papà di Monica ed il marito di Sara sarebbe arrivato alle 21 a casa!
Mio suocero riprese le valige e scese giù per le scale,Voi cosa avreste fatto ?
NOI FINIMMO DI CHIAVARE E POI OGNUNO A CASA SUA.
Dimenticavo, Monica si &egrave licenziata dal posto di lavoro dove c’era Luigi
Sara &egrave tornata da Enrico che l’ha riaccolta non senza farsi giurare non so cosa
Io e Monica siamo sempre innamorati più che mai
Enrico unica condizione che il sabato vengono a cena a casa nostra e facciamo le schifezze come dice lui tutti e 4 cio&egrave in famiglia

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