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Orgia

Take a look

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo scorso mercoledì mi sono lasciata convincere dalla mia ex coinquilina ad uscire a cena con lei, il suo ragazzo di sempre e tale Giacomo, un collega di lui.

Sono venuti a prendermi nel mio appartamento e ci siamo diretti a piedi in un ristorante giapponese che hanno aperto da poco a due passi dal quartiere in cui vivo.

LUI si &egrave mostrato subito sicuro di sé, troppo per i miei gusti (di solito quella forte sono io) ma anche un caso interessante da…come dire?! fare crollare…

So di piacere agli uomini, sarà la mia aria volutamente ingenua, sarà che credo si riuscire a sedurli anche solo con le parole…. Dopo il terzo bicchiere di un vino delizioso ma beffardo, la mia amica, peraltro già alquanto bizzarra ha iniziato a colorare la serata di vene abbastanza equivoche; giocava su continui doppi sensi, battute (non troppo felici) dirette esplicitamente al cazzo del ‘nuovo arrivato’…ma lui non era li per me?!?

Comunque sia ho lasciato che si consumasse anche in modo un po’ patetico mentre io continuavo a sbirciare il mio nuovo amico. Quando mi sono alzata per andare a salutare un collega ho sentito il suo sguardo insistere sul mio culo; devo ammettere che non avevo scelto quell’abito a caso…mi strizza il corpo nei suoi veli di lycra e pare quasi voler scoppiare nel punto in cui mi disegna le tette. Io fingevo di non cogliere il suo scoparmi con gli occhi, e mi muovevo per fargli urlare quel cazzo durissimo soffocato nei suoi bei pantaloni firmati. Quando sono tornata al nostro tavolo ha cercato di mostrarsi rilassato ma non &egrave riuscito a mascherare l’evidente stato di eccitazione in cui si trovava.

So che avrebbe voluto sbattermi in modo feroce lì, davanti a tutti, ma non gli avrei lasciato credere che ci sarei stata…

La cucina giapponese non &egrave la mia passione ma quella serata &egrave stata piacevole.

A metà cena lui non alzava più lo sguardo dalle mie tette che parevano invitarlo ad assaggiarle ed io mi sono ritrovata ad immaginare che avrei tanto voluto sentire quel suo palo di sesso violentare senza tregua il mio culo.

Per il resto tutto &egrave proseguito all’insegna della noia più assoluta: lui &egrave uno di quei tizi che parlano solo della loro costosissima auto, del lavoro che non permette nemmeno di respirare, delle partite di tennis che non hanno più tempo di fare eccetera…insomma, non lo sopportavo più. Quando siamo usciti dal ristorante , mentre la mia amica barcollava senza ritegno, ho notato crearsi una situazione piuttosto scontata e forse (?) calcolata; con la scusa di doverla accompagnare a casa perch&egrave in uno stato impietoso la simpatica coppietta ci ha lasciati soli, io e Giacomo. Ho accettato questo gioco, sebbene non gli avrei lasciato saltarmi addosso come un affamato di sesso qualsiasi.

Ci siamo diretti verso casa mia, dove dopo poche chiacchiere della più patinata superficialità ci siamo avvicinati cogliendo la tensione piuttosto accesa che si era creata tra di noi.

Seduti sul mio singolare divano per un moemto ho desiderato che infilasse la mano sotto al mio vestitino gustandomi la sua espressione nello scoprire che, bagnatissima, non indossavo le mutandine. Come ho detto però sono stata ancora una volta molto brava a giocare con lui, smorzando ogni suo azzardo…mi piace lasciare questi rampolli tra la delusione e l’eccitazione estrema…

Volevo qualcosa di diverso quella sera e di lì a poco sarei stata accontentata.

Quando ho sentito il campanello suonare, ho sperato fosse chi pensavo,ed infatti…il ragazzo della mia amica!

Mi &egrave bastato sbirciare la loro espressione compiaciuta per capire… Le loro mani insinuarsi in mezzo alle mie gambe…sentirmi leccare in ogni parte, vederli eccitati come animali e …oooohhhhh…quel cazzo durissimo spingersi violento tra le mie natiche… mi sentivo una troia a disposizione di due sconosciuti; mentre uno mi mordeva i capezzoli, mi leccava e strizzava le tette, l’altro giocava con la lingua nel mio buchino.

Godevo di un’eccitazione terribile, sbattuta, aperta, sfondata, inculata senza più controllo mentre sentivo impazzire nella mia bocca, tra le labbra serrate quell’asta di sesso che liberava una volta, due volte…il suo liquido caldo che mi colava sul collo… la mia figa letteralmente mangiata, succhiata dall’uno mentre io giocavo con il cazzo dell’altro stretto tra le mie lunghe mani indemoniate… sentire un fiume di sborra sulla schiena , godere di quell’armonia perversa di cazzi dentro e fuori di me… essere scopata come una puttana e l’altro palo che, con tutta la sua furia di violenza… mi riempiva il culo:

Fermarsi per un respiro affannoso per poi farsi trascinare ancora una volta dalla nostra follia animale…

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