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Racconti erotici sull'Incesto

follia di mezza estate

By 6 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Seduti sotto la veranda, stiamo facendo colazione, ‘ vado a prendere il giornale, ti porto qualche cosa da leggere?, ‘ annuisco, e Carlo, mio marito prende la bici e si allontana verso il paese. Scendo tre scalini e sono subito sulla spiaggia, siamo in vacanza e abbiamo affittato questa villetta che da direttamente sul mare. Mi distendo sul lettino, mi metto in topless a prendere il sole. Siamo sposati da ventiquattro anni, la nostra è una solida relazione iniziata tanti anni fa. L’ho conosciuto che avevo solo quindici anni, ci siamo innamorati subito. Ha tre anni più di me, quando avevo diciassette anni, lui già aveva incominciato a lavorare in un grande gruppo bancario, figlio unico, come me di famiglie benestanti, avevamo deciso di sposarci, ma la mia famiglia tergiversava, allora lui mi mise incinta. Ci sposammo e venne al modo Lucio. Con una solida posizione economica, io mi sono solo occupata della casa e di allevare nostro figlio. Sotto il profilo sessuale fra me e mio marito vi è una perfetta intesa, io ho trovato in lui, il compagno, l’amico, l’amante, il maestro, il complice di tanti giochi divertenti che in tutti questi anni hanno reso il nostro rapporto sempre vivo e appagante. Da parte mia ho assecondato spesso molte sue fantasie e desideri, come ad esempio prendere il sole nuda, se possibile, girare senza indossare l’intimo, fare sesso nei posti più insoliti e intriganti. Per lui sono moglie, amante, complice, a volte schiava, allieva, maestra, adeguandomi ogni volta, alla situazione che si creava fra noi. Fra Carlo e Lucio vi è una grande intesa, fisicamente si assomigliano molto, quando sono insieme, sembrano due fratelli, alti, spalle larghe capelli scuri e occhi chiari, sono iperattivi, praticano da sempre molti sport, nuoto, calcetto e altro. La loro complicità a volte mi fa rabbia, s’intendono a occhiate, mi sento esclusa dai loro discorsi, ma nonostante ciò fra noi regna una grande armonia. Lucio ha terminato gli studi in elettronica e assieme ad un suo amico di tre anni più grande, ha iniziato un’attività di sistemi di videosorveglianza, monitoraggio, reti aziendali e tante altre diavolerie che nemmeno capisco. Tutto gira bene, ma il ‘salto di qualità,’ l’hanno fatto in questi ultimi tre mesi, quando sono stati incaricati di occuparsi di tutto ciò che compete il loro campo all’interno del nuovo Centro Commerciale sorto di recente nella nostra città. Impegnati nel lavoro, non hanno programmato le ferie, e in questa settimana il socio si è assentato con la moglie per una breve vacanza, mentre Lucio, che è rimasto al lavoro, ci raggiungerà sabato per passare alcuni giorni con noi. Della vita sentimentale di mio figlio non ne so molto, lui è sempre riservato e vago, ma nell’ultimo anno l’ho visto spesso con Cinzia, una tipetta molto carina, solare. Anche se lui dice che è soltanto un’amica credo che fra loro ci sia una relazione. Carlo torna, mi porta dei giornali di gossip, poi lo vedo ricevere una lunga telefonata di lavoro, è teso, preoccupato, ma non si sbilancia con me. Per tutta la settimana continua a ricevere di queste telefonate. Il venerdì mi dice che domenica pomeriggio torna in città, è richiesta la sua presenza in ufficio il lunedì per dei problemi di lavoro legati all’attuazione di una fusione o accorpamento da parte del suo gruppo bancario. Lo vedo teso, gli dico che torno pure io, ma lui non accetta, ‘ domani arriverà Lucio, ti farà compagnia in questi due o tre giorni che sarò assente, poi torno e sarà ancora vacanza, anzi sarà meglio, staremo insieme noi tre.’ L’indomani arriva nostro figlio. Dopo i saluti e tutto, mi metto distesa sul lettino a prendere il sole in topless, come faccio sempre, ma questo non lo turba, è abituato, anzi quasi non lo nota, passa tutta la mattinata, prima a correre sulla spiaggia con suo padre, poi nel pomeriggio, si fanno anche una lunga passeggiata e parlano tanto, ovviamente di lavoro, credo, ma io come sempre, ne sono esclusa. La sera per festeggiare il suo arrivo, si cena in un ristorante poco lontano, vicino al vecchio faro. La serata è molto divertente, loro sono due commensali fantastici, mi mettono a mio agio, si ride e scherza tutta la sera, poi a piedi con me che li tengo sotto braccio, torniamo alla nostra abitazione, quando andiamo a letto Carlo mi sembra più tranquillo, si addormenta subito, mentre io ripenso al piacere che mi ha dato sentire il braccio di mio figlio cingermi la vita, mi ha stretto a se per tutto il tragitto, come una fidanzata L’indomani, nel primo pomeriggio lui parte, non vuole trovare traffico per tornare, noi ci distendiamo sopra dei lettini davanti a casa nostra, a prendere il sole. Sento i suoi caldi raggi scaldare il mio corpo, sono inquieta, nervosa, sfoglio il giornale di gossip, mi sembra di vedere solo donne seminude, maschi super muscolosi. Sento un languore per tutto il corpo, realizzo che non faccio sesso da almeno sette giorni, Carlo era così strano, e nervoso, tanto che ha rifiutato tutte le occasioni che ho creato per lui, non sono stata mai trascurata così a lungo. Sposto il giornale, giro lo sguardo alla ricerca di nuovi interessi, guardo Lucio, è disteso sul fianco destro, sta leggendo dei fogli pieni di cifre, numeri e grafici. Seguo il suo profilo, lo trovo bello, ne sono fiera, poi lo sguardo scende verso il basso, lui indossa un costume a slip, odia, come il padre, i bermuda, anche se in posizione di riposo noto che ha un notevole pacco!. Giro sdegnata lo sguardo e mi rimprovero mentalmente, ‘ Rita, che cavolo stai facendo, guardi il pacco di tuo figlio, vergogna!! ‘. Riprendo a sfogliare il giornale, ma non va meglio, ora più che mai mi sembra di vedere solo maschi muscolosi e duri. Mi alzo, ‘vado a fare una nuotata, ‘ lui smette di leggere i suoi documenti, scatta in piedi, ‘ vengo con te’. Davanti a noi, a circa cento metri c’è una grossa boa, non so per quale motivo ci sia, ma durante questa settimana con mio marito abbiamo nuotato spesso fino a raggiungerla. ‘ Facciamo una gara a chi raggiunge prima la boa? ‘ lo guardo, rido, ‘ non mi sembra una buona idea, io sono più allenata di te, in questi giorni ho nuotato spesso fin lì.’ ‘ non importa, anzi facciamo che chi perde paga un pegno. ‘ sorrido, accetto e partiamo.’ Nuoto mantenendo una buona andatura, lui è dietro di me, a metà percorso mi giro, lo distanzio di circa due metri, continuo senza forzare l’andatura, assaporo già il sapore della vittoria. Quando siamo a circa dieci metri, lo vedo sfilare deciso, rapido, sicuro mi sorpassa e raggiunge senza sforzo la meta. ‘ Hai barato, non vale, mi hai preso di sorpresa,’ lo attacco, lui ride. ‘Allora facciamo anche il ritorno, se vinci, siamo pari, altrimenti doppio pegno.’ Accetto, ritorniamo verso riva, questa volta lo controllo, resto sempre con lui alla mia destra, ma a metà del percorso se ne va via come un delfino, impossibile reggere quel ritmo per me. Quando raggiungo la riva, lui è lì pronto con il telo di spugna in mano, ride divertito, mi avvolge e abbraccia da dietro. Sento le sue mani cingere i miei fianchi, il suo corpo aderire con il mio, ho un fugace contatto con il bozzo che si sente dietro, mi sembra ancora più grande. ‘ sarai felice di aver vinto’ gli dico, lui mi gira, ‘ no di aver vinto no, ma di sapere che mi devi pagare due pegni si.’ ‘cosa devo fare per pagare i miei debiti?’ gli chiedo. Mi guarda dritto negli occhi, ‘ la prima cosa è venire a cena con me questa sera.’ ‘ la seconda? ‘ lo incalzo, ‘ la seconda è che ti devi vestire come ti dico io, con una mini, camicetta, e sandali con tacco a spillo da dieci, e ovviamente niente intimo, ne sopra, ne sotto.’ Lo guardo in maniera furente, ‘ brutto impunito, come ti permetti, sono tua madre!!!’, lo apostrofo, ma senza troppa convinzione. E lui di risposta, ‘ non vorrai mancare alla parola data.’ Resto un momento perplessa, poi accetto. Lui prende e torna distendersi sul lettino, e per il resto del pomeriggio ci rosoliamo al sole. La sera dopo la doccia mi preparo, indosso una mini nera di lino, che se si guarda in controluce, è trasparente, sopra una camicetta senza maniche ma con un’ampia scollatura. Quando chiudo i tre bottoni, la stoffa si tende a tal punto che i miei seni, una terza abbondante sembra vogliano schizzare fuori da un momento all’altro. Completo l’opera con i sandali dal tacco a spillo da dieci. Quando mi vede i suoi occhi, brillano di ammirazione, mi tiene sottobraccio, insieme attraversiamo il paese a piedi, mi sento addosso tutti gli sguardi dei maschi che incontriamo, questo mi eccita, sono un poco esibizionista. La cena è deliziosa e divertente, gli chiedo di lui e Cinzia. Resta sul vago, mi dice che si sono dati un periodo di riflessione, lei è combattuta fra il desiderio di vivere con lui e la paura di lasciare solo suo padre che è vedovo. Si sono sempre sentiti in questi mesi, ma circa dieci giorni fa lei l’ha invitato a cena a casa sua, in quell’occasione finalmente sono riusciti a trovare un valido compromesso che soddisfa tutti. Vorrei sapere di più, ma lui cambia discorso. Alla fine quando stiamo per uscire, credo che abbia elaborato altre idee per completare la serata, un lampo nel mare ci fa rendere conto che il cielo si è riempito di minacciosi nuvoloni neri, fra poco potrebbe piovere, quindi andiamo velocemente verso casa. Quando mancano pochi passi, metto male un tacco e rischio di cadere, solo la sua prontezza nel sorreggermi lo impedisce, ma avverto una fitta alla caviglia destra. Mi sorregge, mi aiuta a sedermi su di una panchina nelle vicinanze, s’inginocchia, incomincia a massaggiarmi la caviglia dolorante, ma vedo subito che rimane ipnotizzato da ciò che vede fra le mie cosce. Per un momento rimango indecisa sul da fare, lui resta a bocca aperta, poi un tuono mi scuote, mi alzo, lui mi aiuta, entriamo in casa mentre scoppia il temporale. Mi siedo sul divano, lui si precipita in cucina a prendere dal frigo del ghiaccio, un momento dopo è di nuovo ai miei piedi. Mi tiene il ghiaccio alla caviglia, ma riprende a sbirciare fra le mie cosce. Lo assecondo, lo lascio guardare, anzi volutamente apro un poco le gambe, lui s’inumidisce le labbra, la sua mano incomincia risalire la gamba, e valicato il ginocchio, s’insinua fra le cosce. ‘ no basta!!!’ chiudo decisa le gambe, mi alzo in piedi, ignoro il dolore, mi rifugio dentro la mia camera. Brucio, sento il mio corpo invaso da un fuoco che mi divora,’ non posso, è una follia,’ mi ripeto mentalmente, mi strappo i vestiti di dosso, mi sembrano incandescenti, ho bisogna d’aria. Nuda, apro il finestrone, una ventata d’aria fresca mi colpisce, ma non ne ho sollievo, anzi indurisce di più i miei capezzoli. Il rumore della pioggia è assordante, non lo sento entrare, ma quando le sue braccia mi cingono i fianchi, sento dentro di me che non desideravo altro. Mi stringe a se, sento il membro durissimo appoggiarsi al solco delle natiche, le sue labbra mi baciano il collo dietro il lobo sinistro, alla base della nuca, è una cosa che mi fa morire di piacere. Alzo la mano sinistra, gli accarezzo la testa mentre porto la destra dietro di me, afferro decisa il palo durissimo che preme fra le mie natiche. Lo stringo, lo sego, cerco di afferrarlo tutto, ma non riesco a congiungere l’indice con il pollice, ne deduco che ha maggior circonferenza rispetto a quello di Carlo. Le sue mani risalgono i fianchi, afferrano decise i seni, stringono i capezzoli fra indice e pollice, mi fa impazzire, sotto sto colando in maniera incredibile. Lo vorrei dentro, ma lui improvvisamente mi prende in braccio, e delicatamente mi adagia due passi più in là sul letto. Mi sale sopra, mi bacia il collo, scende, afferra un capezzolo, lo succhia, lo morde in un misto di piacere e dolore tremendo. Vorrei succhiarlo, ma non me lo consente, anzi scivola verso il basso, indugia con la lingua sull’ombelico, io spingo in alto il mio corpo, lo voglio!!!, ma lui continua il gioco estenuante di bacie e carezze che mi portano al limite della sopportazione. Improvvisamente la sua lingua colpisce decisa il mio durissimo clito, poi scende lungo il taglio, s’insinua fra le grandi labbra, succhia e raccoglie i miei copiosi umori. Un gemito esce dalle mie labbra ‘.. MUHHMMUMmuhhmhmmmuummmmm ”’ sento dentro di me un orgasmo che non tarderà a esplodere, manca pochissimo, ancora poco e ”. Quando stò per urlare il mio piacere lui si solleva di colpo su di me. Appoggia il glande all’apertura fradicia, lo lascia scorrere su e giù, poi di colpo mi penetra in profondità senza lasciarmi il tempo di rendermene conto lo sento sbattere in fondo all’utero. Il suo corpo aderisce perfettamente al mio, l’ho tutto dentro!!!!, di colpo esce e rientra ancora più deciso e forte, mi colpisce di nuovo in fondo. Una doppia scarica di piacere sconvolge il mio cervello, ripete ancora e ancora questo va e vieni sempre più forte, più veloce urlo ”.VENGGGOOOoooooo!!!!! ‘siiiiii ‘..!!! ‘. Sconvolta, sollevo le gambe dietro di lui non voglio che esca. Mi lascia un momento assaporare l’orgasmo, poi con maggior impeto torna a limarmi con un movimento ben cadenzato, mi sbatte con forza l’addome contro il mio Monte di Venere, mi schiaccia il bottoncino con il suo peso a ogni affondo. Io assecondo i movimenti, lui prende le mie caviglie e le porta in alto sulle spalle. Impazzisco, lo sento entrare con impeto e furore, mi sconvolge ‘..sissii ‘ssisi ddaiiiii’siii VENGOOOooo!!! ‘vengooooooo”umhmummmmm ‘. Sfinita, mi lascio girare, ‘appoggia il viso sul cuscino, ‘ mi chiede, obbedisco, lui mi prende da dietro, lo sento arrivarmi in gola, mi pompa con più calma, ma sempre infilando tutto il meraviglioso palo di carne rovente dentro di me. Sento un nuovo orgasmo montare, mi pompa più forte, ho bisogno di respirare, stacco il viso dal cuscino e mi giro. Il sangue mi si gela nelle vene, il respiro si ferma, rischio un infarto, in piedi accanto al letto c’è Carlo nudo che mi osserva e ride. Lucio si è fermato, io non so cosa dire, lui s’inginocchia sul letto e avvicina il suo membro alla mia faccia: ‘ dai prendilo in bocca, ora godiamo, poi ti spiego.’ Senza aggiungere altro m’infila il glande fra i denti, sbalordita, apro la bocca, Lucio ricomincia a sbattermi da dietro, succhio Carlo che mi tiene la testa fra le mani, mi scopa in bocca. Il piacere ricomincia a scorrere come il mio sangue nelle vene, ho mille domande, ma ora è tempo di godere. Mi pompano in perfetta sintonia, mi prendono, mi usano a loro piacere. Questa sensazione di essere usata mi eccita, l’orgasmo non tarda venire ‘vennngmhugmhugmhuuu’.. con la bocca piena appena riesco a gridare, mentre sono scossa dal piacere. ‘ prendilo in bocca a lui, ‘ mi ordina Carlo, mi giro e posso finalmente ammirare in tutta la sua bellezza, il piolo di carne che mi ha fatto impazzire. lo lecco, cerco di prenderlo in bocca, ma a stento riesco a far entrare il glande. Carlo, intanto si è messo dietro di me, infila il pollice dentro e con la mano aperta mi munge la vulva stimolando il bottoncino. Impazzisco, contemporaneamente lo sento sputare sul fiorellino anale, intuisco il suo desiderio, lo assecondo, lui sfila il pollice fradicio dei miei umori eli infila deciso dietro. Mi lubrifica bene, poi si distende supino, il suo membro svetta lucido e pronto. Mi giro, m’impalo su di lui, sento la sua cappella forzare lo sfintere, entrare decisa, spingo in basso il mio corpo e m’infilo il suo meraviglio palo dentro l’intestino. Resto un momento immobile, mi sento sfondare le reni, un misto di dolore e piacere invade il mio corpo ‘.ssiiiiii’.. belllisiiiisiiimmoooo!!!! ‘.sfondamiiiiii ”.. faccio su e giù per infilarlo bene, a quel punto sento lui aprire le gambe, Lucio infilarsi in mezzo a noi e intuisco il loro intento. Ultimamente Carlo mi ha espresso il desiderio di avere un altro maschio nel nostro letto. Sollevo le gambe, le appoggio sulle cosce di Carlo, lui mi afferra i glutei, mi solleva in alto e Lucio appoggia il suo glande fra le grandi labbra della mia micetta che è stretta dal palo che ho dietro. Lentamente, ma con determinazione assecondo anche questa introduzione. Ora sono entrambi dentro di me. Sono sconvolta, mi squarciano, mi dilatano, sento le pareti della vagina tendersi, godo. Un piacere intenso incomincia invadere ogni cellula del mio essere. Incominciano a muoversi, io impazzisco’.. siiiiii ‘ pomatemiiiiii !!!! ‘ siiii ‘ spaccatemi” VENGGOOOOO!!!!!! ‘. Un orgasmo sconvolgente mi fa tremare tutta, perdo ogni remora, li incito, siiiii ‘. Daiiiii ‘.. più forteee ” Carlo da dietro afferra i miei seni, li stringe, mi tortura i capezzoli, mi fa volutamente male/piacere nello stesso tempo. Sollevo le gambe in alto, le congiungo dietro la schiena di Lucio, posso così assecondare ogni suo movimento e quando affonda in me, io, spingo in alto il bacio per andare incontro alla sua penetrazione con un piacere ancora più intenso. Mi pompano da morire, poi Carlo invita il figlio a stringerlo in un abbraccio con me dentro, in qualche modo riescono senza far uscire i loro membri da me a mettersi sul lato. Mi sollevano la gamba desta e per me è l’apoteosi. Fino a quel momento mi hanno pompato in sintonia, uno dentro l’altro fuori, ora invece mi sbattono ognuno per proprio conto, con un ritmo incredibile, sento l’ennesimo orgasmo arrivare, ‘.. siiiiii ‘.cosiiiiii ‘.. eccommiii ‘.. li incito, ‘. Siiiii’Vennnggoooo!!!! ‘. Urlo!!! ‘ per loro è il segnale che aspettavano, mi piantano contemporaneamente entrambi i loro pali dentro, e caldi getti di semenza inondano i miei buchi provocandomi ancora un piacere da urlo ‘.. siiiiiiiiiii ”. Grido, e loro mi fanno eco ” sborrroooo!!!!!! ‘.siiiiii ‘..anch’io!!!!!! ”. Restiamo immobili per qualche minuto, il respiro torna a essere normale, Carlo mi bacia, ‘ ti amo’ mi dice, ma io mi sciolgo dal loro abbraccio, m’inginocchio sul letto, sento colare la loro semenza dai due buchi ampiamente dilatati e pieni, metto le braccia incrociate sul petto e con un’aria che dovrebbe essere incazzata, chiedo spiegazioni. Carlo apre le braccia e m’invita a distendermi fra loro. Si guardano, poi incomincia a parlare. Circa un mese fa, quella sera che tu eri a cena con le tue amiche, ero in casa nel mio studio, cercavo di organizzare questa vacanza, ho sentito lui rientrare sbattendo la porta. L’ho chiamato, ma non mi ha sentito. Poco dopo sono andato in camera sua, la porta era socchiusa, l’ho visto che aveva acceso il pc quello portatile, e si stava segando davanti ad una tua immagine in topless. Da un po di tempo avevo notato che ti guardava in modo diverso. Io avevo incominciato a dirti della mia fantasia di avere un maschio in più nel nostro letto, ho afferrato l’occasione al volo. Sono tornato nello studio, ho preso il dischetto delle nostre foto ‘particolari,’ sono tornato da lui. La serata, riprende Lucio, fino a quel momento era stata pessima, Cinzia mi aveva appena detto che voleva un periodo di riflessione, io parlavo di convivenza e lei di restare lontani, ero a pezzi. Quando l’ho visto entrare, mi si è gelato il sangue nelle vene, avevo in cazzo in mano e la tua foto davanti, ma lui mi ha sorriso, mi ha detto: ‘è per lei che ti seghi?,’ io ero senza parole, ho solo fatto di si col capo, allora lui ha inserito il dischetto e ha aggiunto, ‘ allora è giusto che tu abbia una visione più erotica.’ Nello schermo hanno incominciato a scorrere le immagini di te che ti mostravi in pose fantastiche, oscene, erotiche, che lo prendevi in bocca e altro, ma la cosa più incredibile è stata che lui ha aperto i pantaloni e si è messo a segarsi lì con me. Era incredibile, io che mi masturbavo insieme a mio padre mentre sullo schermo scorrevano le immagini di mai madre. Una settimana dopo, mentre facevamo la doccia, dopo il calcetto, lui mi ha detto: ‘ ti piacerebbe andare oltre?, vorresti fare di più con lei?.’ Ho accettato, abbiamo organizzato tutto questo. Le telefonate che lui riceveva ero io che gli costruivo la scusa per lasciarci soli, mentre lui m’istruiva su quali punti e in che modo farti morire di piacere. Ti ho volutamente ignorato, aggiunge Carlo, in maniera che la voglia fosse alle stelle, per dare a lui più opportunità di farti cedere. Mentre parlavano, le loro mani hanno continuato ad accarezzarmi, io ho segato lentamente i loro membri che sono rimasti turgidi. ‘ siete due impuniti, avete architettato tutto alle mie spalle, come sempre, ma vi perdono, a patto che ora si recuperi la settimana in cui sono rimasta all’asciutto.’ Loro si danno un’occhiata, si sollevano in ginocchio, mi offrono i loro due pali già quasi pronti da succhiare, li lecco, cerco di infilarli entrambi in bocca e quasi ci riesco, ma sono di nuovo in tiro, Lucio si distende, m’invita salire si di lui, appoggia il glande al mio buchetto dietro, lo sento tendersi, aprirsi, lui scivola dentro agevolato dal fatto che sono ancora piena della semenza del padre. Mi sfonda!! Lo sento in gola ‘. Siiiii ‘ spaccamiii!!!!.. lo incito, lui non si fa pregare, spinge le gambe in alto e lo fa entrare tutto. Carlo si mette in piedi, mi offre il suo da succhiare, lo lucido a dovere, sento Lucio aprire le gambe, so già che l’altro entrerà davanti e il gioco riprende. Mi distendo sul petto di mio figlio, chiudo gli occhi,’ è una follia, pura follia,’ mi ripeto mentalmente, mentre Carlo incomincia d entrare dentro di me. Mi prendo dentro il suo cazzo già duro e voglioso, scorre bene dentro la mia vulva ancora piena della semenza. ‘ si è pura follia, ‘ penso mentre il piacere ritorna scorrere nel mio corpo,’ è follia quello che faccio,’ mi ripeto in un ultimo barlume di ragione ma, ora non m’importa nulla, voglio godere, mi abbandono all’impeto dei due maschi che mi pompano dentro tutta la loro libidine e passione.

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