Skip to main content
Racconti erotici sull'Incesto

Il vizietto

By 9 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Quando ricevo lettere come questa, vado, letteralmente, in un brodo di ….. giuggiole’.. (chiamiamola così)!
Come al solito ho cambiato alcuni particolari che potrebbero rendere riconoscibile lo scrittore.

Cara MariaKlister, aver trovato qualcuno che racconta di perette e clisteri, come sai fare tu, e stato doppiamente piacevole. Fin da piccolo ho sempre avuto un debole per la cannula e non ho perso occasione per farmela infilare. Purtroppo il piacere è sempre stato solo mio e non sono mai riuscito a trovare una partner che se le godesse come me, sia a farle che a prenderle. Ho sempre dovuto tener mascosto il mio vizietto e sono dovuto ricorrere spesso alle mani di mercenarie del piacere. Mia madre si era accorta, pace all’anima sua, che i miei mal di pancia erano qualcosa d’altro. Mi ha sempre assecondato, quando richiesta, ma lasciandomi sempre a rincorrere solitariamente lo sfogo finale.
Mia moglie è al corrente ma non mi soddisfa più di tanto. Devo pregarla in ginocchio per farmi fare una peretta anche se, quando lo fa, resta a guardare mentre mi masturbo. Purtroppo non vuole saperne di lasciarsi sperettare da me. Lo ha fatto qualche volta quando eravamo più giovani, come preliminare ad una serata di sesso, ma ora più niente. Si ricorda, comunque, quando le viene voglia, che se mi infila un dito, mi eccito immediatamente. Spesso, pertanto, me le faccio da solo ma il piacere che ne ricavo è molto limitato. Peccato che tu non sia disposta ad incontrarmi. Potremmo davvero fare cose….. turche….!! Viaggio spesso per affari e, quando sono lontano, mi lascio andare alla tentazione e pagando, riesco a trovare qualcuna che accondiscende a riempirmi di acqua tiepida mentre io mi smanetto. Conservo i numeri di qualcuna che ha partecipato con più gusto e che, seguendo le mie istruzioni mi ha fatto godere veramente. Peccato che non possa permettermele troppo spesso.
Dei contati fatti in internet, sono arrivato a incontrare qualcuno che, a parte un paio, si è rivelato peggio dei mercenari. Ho conservato un rapporto con una coppia di Bologna, ci vediamo un paio di volte all’anno, che fa del clistere una ragione di vita. Una bella coppia sulla sessantina che saresti contenta di conoscere anche tu. Ma non era di loro che volevo scriverti stavolta.
Un’altra volta ho approfittato persino di mia suocera che ha quasi ottant’anni. Adducendo dei dolori alla schiena, l’ho convinta a farmene una. Curvo sul cesso mi ha infilato per bene, facendomi eccitare parecchio. Invece di aspettare che uscisse, mi sono girato mostrandole il mio uccello teso al massimo. E’ rimasta come pietrificata, la bocca aperta, mentre io cominciavo a masturbarmi di fronte a lei godendo quasi subito. Corse via dandomi del porco. Naturalmente lo disse a mia moglie che non mi rivolse la parola per almeno un mese. Ora abbiamo fatto la pace, tanto che ogni tanto riesco a farmi fare qualche peretta. Si lascia convincere quando le dico che è più brava di sua figlia. Carla, mia moglie, è al corrente ma fa finta di nente salvo, quando abbiamo qualche battibecco, dirmi che sarebbe ora la finissi di fare il porco con sua madre. Credo che lo sopporti perchè preferisce che lo faccia in casa piuttosto che vada ad impelagarmi chissà con che donnacce. Probabilmente è per questo che anche mia suocera mi asseconda. Masturbarmi di fronte a lei, mia suocera, mi procura un grandissimo piacere e lei se n’è accorta e ne approfitta per farmi fare lavoretti e commissioni. Cosa non farei per una peretta..!! Ho cercato di suggerirle di farsene fare una anche lei ma non ha ancora ceduto. Continuo comunque a lavorarla ai fianchi. Mi dà sempre del porco ma ora lo fa maliziosamente e quando vengo di fronte a lei, vedo un barlume di eccitazione nei suoi occhi. Tu come pensi che potrei riuscire a scioglierla del tutto?
Ma torniamo a noi. Circa sei mesi fa è successo quello che non mi sarei mai aspettato. Una zia carissima, sorella di mio padre, settantenne, è rimasta vedova e, per non restare sola, è venuta a vivere nelle vicinanze. Zia Pina è sempre stata la mia preferita fin da bambino e, anche se ci vedevamo pochissimo, avevo conservato con lei un ottimo rapporto. Vista la vicinanza, cominciai a frequentarla spesso. Quasi tutti i giorni passavo a trovarla e passavamo dei bellissimi momenti. Un pomeriggio, nel suo bagno, vidi appeso un clistere il che risvegliò la mia curiosità e non solo!!
Le chiesi se non stesse bene e lei mi rispose che alla sua età aveva qualche problema. Purtroppo qui non conosceva ancora nessuno che potesse aiutarla. Colsi la palla al balzo offrendole il mio aiuto dicendole che avevo fatto un po’ di pratica con mia moglie. Con mia grande sorpresa accettò subito senza farsi troppi problemi.. In poche parole prendemmo appuntamento per l’indomani.
Arrivai a casa sua ancora incredulo, eccitato come un ragazzino al suo primo appuntamento galante. Cosa strana per me, ero persino imbarazzato e senza parole. Zia Pina capì tutto al volo e mi mise subito a mio agio, prima parlando del più e del meno e poi scherzando sulla sua età e aspetto fisico. Era già in vestaglia e sotto aveva solo una leggera camicia da notte che nascondeva pochissimo. Anche se asciutta, aveva ancora un bel fisico, con un buon tono muscolare, la pelle liscia ed un poco rugosa. Entrammo in bagno, lei continuava a parlare, io con un nodo allo stomaco. Si tolse la vestaglia e, curvandosi sulla vasca, alzò la camicia da notte ai fianchi scoprendo un culo magro ma rotondo, le chiappe solo leggermente inflaccidite. Ben curva, le gambe aperte, mi offrì l’inaspettata visione del suo sesso depilato, le labbra un po’ lunghe penzolanti, leggermente socchiuse su di un interno roseo e luccicante…. era già eccitata!
Seguendo le sue istruzioni intinsi il dito nel vasetto di crema poi, con una mano le aprii le chiappe, scoprendo un buco scuro, molto frastagliato. Appoggiai il dito sentendolo subito cedere alla pressione. Lo infilai senza sforzo alcuno, accolto dal suo sospiro e da una stretta del suo sfintere. Avrei voluto lavorarmela per benino ma mi limitai non sapendo ancora fino a dove avrei potuto spingermi. L’erezione, nei pantaloni, cominciava a darmi fastidio. Passai poi ad introdurre la cannula che era più grossa delle normali che conoscevo. Mi chiese di infilarla tutta fino in fondo e poi aprii l’acqua. Sospirava. Mi chiese di massaggiarle il ventre, cosa che feci delicatanente. Sentivo con le dita la pressione dell’acqua che entrava. Un paio di minuti e l’aveva presa tutta. Sfilai la cannula, la sua fica evidentemente bagnata. Con discrezione la lasciai sola. Dovetti farmi forza per non masturbarmi immediatamente. Quando tornò non si era rimessa la vestaglia e i capezzoli spingevano induriti la stoffa della camicia da notte. Si sedette accanto a me, ringraziandomi e dicendo che ero strato bravissimo. Allora le confessai che più che mia moglie, ero io quello che aveva spesso bisogno del clistere e, recitando bene la parte del timido che si vergognava le chiesi se avesse voluto farmene uno. Naturalmente acconsentì, gli occhi lucidi di eccitazione, dicendo che me aveva già fatti tanti da piccolo. Andò di corsa a preparare, chiamandomi appena fu pronta. In bagno abbassai pantaloni e mutande, curvandomi sulla vasca, ma lei me li fece togliere completamente in modo da poter divaricare per bene le gambe. In quella posizione la mia erezione non poteva più essere nascosta. Lei la ignorò fino a che mi infilò delicatamente il dito, lentamente ma tutto a fondo, muovendolo in un delizioso ditalino anale. Solo allora commentò che anche quando ero piccolo mi tirava sempre il pisellino e con l’altra mano me lo sfiorò, prima appena appena, per poi accarezzarlo in una masturbazione leggera. Il sogno della mia vita si stava avverando, la mano di una mia parente mi stringeva il cazzo mentre il mio ventre si gonfiava di liquido tiepido. Venni quasi subito, spruzzando con forza, accompagnato dale sue parole suadenti.
Quando rientrai dal bagno, ancora mezzo nudo, mi sentivo ridicolo in camicia con scarpe e calzini, lei era sempre in camicia da notte, sul divano. Mi fece segno di sedermi accanto a lei. Parlammo per molto tempo, lei mi confidò che suo marito aveva un debole per i clisteri e l’aveva iniziata alla pratica fin da subito dopo sposati. Io le raccontai della mia vita alla ricerca di qualcuno come lei, dei miei incontri mercenari e delle poche avventure. Di punto in bianco mi chiese se amavo i rapporti anali. Come no!! Sono sempre stato un gran cultore del culo. Mi invitò a seguirla in camera dove mi fece spogliare del tutto. Da un cassetto estrasse l’attrezzo: un cazzo di gomma munito di cinghie. Me lo mostrò dicendomi che mio zio lo apprezzava moltissimo, sopratutto dopo un bel clistere. Si tolse la camicia da notte e mi chiese di aiutarla con le cinghie. Ero di nuovo eccitatissimo. Vederla nuda, il seno moscio con i lunghi capezzoli duri, la fica dalle lunghe labbra completamente depilata. Mentre le stringevo le cinghie tremavo di anticipazione, immaginando il cazzo che tra poco mi avrebbbe trapanato. Mi fece inginocchiare sul letto proibendomi di masturbarmi, poi, apertomi le chiappe al massimo, con le mani, sentii la sua lingua lambirmi il buco, leccare, premere. Mugolavo come un cane. Poi la presenza dura della cappella di gomma, le sue mani sui miei fianchi, la spinta… Mi rilassai e spinsi anch’io lasciando che il mio buco si aprisse per accogliere il dildo. Non potei farea meno di gemere di piacere. Non proprio come un cazzo vero, ma piacevolissimo. Zia Pina continuava a parlare, infilandomelo a fondo con un colpetto finale che, diceva, le faceva vibrare il clito procurandole un forte piacere. Senza pensare portai parecchie volte la mano al mio cazzo talmente gonfio che avevo paura esplodesse ma lei mi fermava dicendo di aspettare. Aumentò un poco il ritmo poi, improvvisamente, si staccò rovesciandosi sul letto a gambe alzate, ordinandomi di incularla subito, con forza. Infoiatissimo le saltai letteralmente addosso, le acchiappai le gambe spingendole ancora più in alto e senza pensarci due volte puntai la cappella sul suo buco scuro e spinsi. Bella aperta e bagnata dei succhi che le colavano dalla fica, mi ricevette senza sessuno sforzo. La inculavo con forza, a fondo mentre lei si masturbava il cazzo di gomma sbattendolo e sfregandolo con forza per continuare a stimolarsi il grilletto. Non parlavamo nenche più coerentemente. Solo parole senza senso, urla, gemiti ed infine ruggiti. Ruggiti che accompagnarono l’orgasmo più potente che avessi mai avuto. Sborrai a fiume come mai in vita mio mentre anche lei era sconvolta da una serie di orgasmi a catena.
Cara Maria, puoi benissimo immaginare quale sia ora il mio rapporto con zia Pina. Altro che anima gemella. Ci vediamo almeno una volta alla settimana per un pomeriggio a base di clisteri e inculate. Le altre volte ci masturbiamo raccontandoci avventure o fantasie, godendo poi l’uno nella bocca dell’altra. Una pompinara favolosa. Lei sarebbe contentissima di conoscerti e ci dispiace moltissimo della tua decisione a non incontrare nessuno, anche se, dopo le mie esperienze, non posso certo darti torto. Zia Pina dice che ti scriverà anche lei. Ultimamente ho quasi smesso di tormentare mia moglie e mia suocera, lo faccio solo perchè non sospettino anche se riuscire ad aprire le chiappe di mia suocera è ancora nei miei piani. Ho davvero bisogno del tuo consiglio.
Dario

Lettera pubblicata con il consenso di Dario. Io sono dell’idea che se insiste, la suocera glielo molla. Credetemi, più si invecchia e più si apprezzano i piaceri anali….!! Sono sicura che la ‘vecchia’ ci sta pensando..!!

Maria Klister enemagirl2 hotmail.it

Leave a Reply