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Racconti erotici sull'Incesto

Incest house

By 26 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Incest house

La famiglia di Raffaele era una tipica famiglia piccolo borghese e, fino all’età di 19, il ragazzo l’aveva considerata lo specchio della normalità e della serenità.
Il padre Ugo era un distinto professionista di 46 anni. La madre Delia di anni ne aveva 43, ma manteneva un bel fisico invidiabile grazie alle molte sedute settimanali in palestra, con un seno sodo della 4^ misura, le curve avvolgenti al punto giusto, le labbra carnose e procaci.
Lui, Raffaele, era il primo figlio, quello che si dice un bel fico, studente del 1′ anno di ingegneria, biondo con occhi azzurri e fisico atletico. La sorella Miriana era di un anno più piccola, frequentava l’ultimo anno di liceo ma, a 18 anni, aveva già una silhouette mozzafiato: tette solo un po’ più piccole della madre, culetto alto a mandolino, gambe slanciate, e un viso che dire birichino era dire nulla.
Il quadretto familiare era completato dalla nonna paterna, Flora, una presenza calda e rassicurante in casa, una 64enne con forme più che generose, ancorchè appesantite dagli anni, con un seno tracimante (almeno della 6^ misura).
Una tiepida mattina di primavera il ragazzo era in giardino a leggere svogliatamente un testo per un esame imminente. Si alzò e rientrò in casa dirigendosi dritto in cucina a prendere una bibita dal frigo, ma, giunto sulla porta della stanza, restò letteralmente stravolto e privo di parola nel sorprendere sua madre e sua nonna che si baciavano in bocca e si palpavano reciprocamente il corpo in maniera oscena.
Delia aveva la gonna completamente sollevata e la mano della suocera si era infilata nel perizoma toccandole la fica, mentre le sue mani si infilavano nel solco delle chiappone di Flora. Per un tempo indeterminato, forse una trentina di secondi, forse più, le due donne non si accorsero di quella inaspettata presenza. Poi, appena percepirono di essere osservate, si girarono all’unisono verso Raffaele. Ci fu un attimo di irreale quanto imbarazzato silenzio, che fu rotto da un invitante e malizioso sorriso della nonna che, rivolgendosi al nipote, esclamò:
‘Non è bello spiare due signore” Piuttosto, tu che fai lì impalato? vieni qui con noi, su, non ti vergognare’..’
Raffaele, ancora più imbambolato, fissò sua madre la quale sorrise anche lei e lo incoraggiò tendendogli la mano. Si avvicinò alle due donne quasi macchinalmente, come non avesse ancora assorbito mentalmente quella situazione surreale. Poi, all’improvviso, allo stupore ed alla perplessità si sostituì un sentimento strano, di attrazione e di repulsione, di rabbia e di voglia quasi animalesca.
Le due donne, che erano rimaste avvinghiate, se lo misero in mezzo, abbracciandolo e baciandolo simultaneamente. Nemmeno nelle fantasie erotiche che accompagnavano le sue seghe Raffaele aveva mai sognato un intreccio di quel genere. Immerso in quell’universo di carne sovrabbondante, il ragazzo si aggrappò a quei corpi quasi a mantenere il senso della realtà e piantò saldamente le sue mani sui bei culoni delle due donne.
Fu la nonna, evidentemente la più spregiudicata delle due, a slacciargli i pantaloni mettendo a nudo il giovane cazzo ormai dritto come un palo. E fu sempre Flora la prima a staccarsi dal bacio per inginocchiarsi e prenderglielo in bocca. Leccò prima la cappella lucida e gonfia, poi arrivò con la lingua fino alle palle, risalì avvolgendo il glande tra le labbra e infine lo prese tutto in bocca.
Raffaele si godeva il pompino di sua nonna continuando a fare lingua in bocca con la mamma che nel frattempo aveva messo fuori le sue tette lasciandogliele palpeggiare e strizzare. Un godimento incontenibile e incontrollabile per Raffaele che, senza che nemmeno se ne accorgesse, riempì del suo sperma la bocca della nonna.
Flora ingoiò tutto, poi si alzò e, con un rivolo di sborra che ancora le colava dall’angolo della bocca, baciò la nuora; poi, quasi incurante della presenza di Raffaele, fece mettere Delia a 90 gradi con il busto appoggiato al tavolo della cucina, le si inginocchiò dietro e cominciò a leccarle la fica e il buco del culo.
Un lavoro di lingua che glielo fece subito tornar duro a Raffaele che si vide invitato dalla nonna a prendere il suo posto. Il ragazzo si inginocchiò e cominciò lui a leccare sua madre, la quale godeva e sbrodolava come una vacca in calore, sin quando Flora, tastato il cazzo inalberato del nipote, gli disse:
‘Ora basta con la lingua. Dai, ora mettiglielo dentro! non vedi che questa troia ha la fica tutta spalancata? dai fottila per bene, sbattitela a tuo piacimento’.
Raffaele si risollevò e, piazzatosi dietro sua madre, le affondò tutto il cazzo nella fica fradicia di umori, tenendola per i fianchi. Il cazzo andava avanti e in dietro. Le mani di Raffaele percorrevano la schiena di sua madre, palpavano il bel culo sodo e accarezzavano le cosce. La nonna gli toccava le palle e lo baciava in bocca per aumentare il suo piacere, poi si staccò e disse:
‘Ora Raf cambia canale! sì, schiaffaglielo in culo! dai che questa puttana vuole essere sfondata!’
Raffaele eseguì senza indugi. Puntò la cappella sullo sfintere e il suo cazzo entrò centimetro dopo centimetro nel culo di sua madre, la sodomizzò con ritmo crescente, fino a sentire montare un nuovo orgasmo. Allora accelerò i colpi in una inculata ormai violenta e scaricò dentro il culo di sua madre una seconda e abbondante sborrata, accasciandosi esausto sulla sua schiena.
A quel punto la nonna si rivolse alla nuora:
‘Tuo figlio ti ha fatto godere come non ti capitava da tempo, vero troia? Adesso facciamolo ricaricare, poi dovrò prendermi anch’io la mia parte”.
Poi, baciando il nipote sulle labbra, gli sussurrò:
‘Questa notte vengo nella tua stanza…’
Per il resto della giornata Raffaele faticò ad assorbire lo shock di quella incredibile avventura, attendendo con inquietitudine l’arrivo della sera. Durante la cena si sforzò di comportarsi con la massima naturalezza vista la presenza del padre e della sorella, e cercò di non guardare con troppa libidine sua mamma e sua nonna. Fu il primo a ritirarsi nella sua stanza e attese con ansia che tutti i componenti della famiglia andassero a dormire.
Mancava poco alla mezzanotte quando finalmente la porta della sua stanza si aprì, Flora entrò e si richiuse l’uscio alle spalle. Raffaele seguì con lo sguardo la nonna avvicinarsi al letto, indossava una camicia da notte corta e trasparente che mostrava tutte le abbondanze del suo corpo maturo. Senza dire una sola parola Flora si infilò sotto le lenzuola del nipote e si strinse a lui infilandogli subito la lingua in bocca. Avvertì sul ventre il membro eretto del ragazzo e sussurrò:
‘Mmmhhh’ vedo che sei già pronto’ questa notte ce la spassiamo’.
E così dicendo infilò la mano sotto lo slip di Raffaele e si impossessò di quella mazza dura come il marmo. Dal decoltè una tetta era completamente uscita e il giovane subito la prese con entrambe le mani e la succhiò. La donna, con fare da puttana di lungo corso, disse:
‘Lascia fare a me, faccio tutto io’.
Si sfilò la camicia da notte e completamente nuda si distese sul nipote, mettendosi il cazzo tra le sue enormi tette. Ci giocò un po’ dando al giovane piacere, poi fece volare via le lenzuola e si mise su di lui a gambe aperte infilandosi da sola il cazzo nella ficona. Si muoveva avanti e indietro facendoselo scorrere dentro, roteava il bacino e si chinava ora a baciare in bocca il giovane, ora ad offrirgli le tettone da succhiare.
Flora si rendeva conto di come il nipote gradisse la sua abbondanza e ne era assai compiaciuta. La vecchia porca godeva come una cagna e raggiunse subito il primo orgasmo sussultando e dimenandosi. Raffaele da parte sua assecondava tutti i movimenti della nonna riempiendosi le mani con la sua abbondante carne: stringeva gli enormi seni e le grosse chiappe, le cosce carnose e la pancia ampia e rotonda. Cercò di allungare il più possibile il suo piacere e condusse la nonne a raggiungere più volte l’acme del godimento. Poi, al culmine della resistenza, si lasciò andare anche lui e, con un urlo liberatorio strozzato in gola, sborrò nel caldo ventre di sua nonna, la quale lo ripagò dei più vivi apprezzamenti:
‘Bravo il mio nipotino!… che bello sentire che scarichi i tuoi coglioni dentro di me!’.
Ma la notte era lunga e Flora non era ancora sazia. Lei sapeva bene come riarmare in tempi brevi un cazzo, perciò con le mani e la bocca fece tornare rapidamente rigido il sesso di suo nipote, ma questa volta si mise lei sotto a gambe aperte col ragazzo su quell’abbondante corpo a fotterla. E, siccome Raffaele dimostrava di saperci fare, la nonna lo invitò ad essere più ardito:
‘Raf, perché non me lo metti nel culo? Dai, così poi mi dirai se ti piace più il mio o quello di tua madre’.
Flora si mise a quattro zampe e il nipote, in ginocchio dietro di lei, glielo affondò in quel culone già abbondantemente sfondato, stando aggrappato a quelle enormi tette che sembrava non voler abbandonare per nulla al mondo: le stringeva, le soppesava, le accarezzava e torturava i capezzoli che spuntavano dalle grosse e scure aureole. La nonna si godeva l’inculata masturbandosi furiosamente la fica.
Quando avvertì che il nipote era ormai prossimo all’orgasmo, abbandonò la posizione a pecora per adagiarsi completamente sul letto a pancia in giù, così Raffaele continuò ad incularla standole sulla schiena. Flora si girò con il viso verso di lui e gli infilò la lingua in bocca aumentando così il piacere del ragazzo, che le sborrò nel culo raggiungendo l’orgasmo più acuto ed intenso della sua vita.
Per nonna Flora era il trionfo della sua intramontabile sessualità. A quella età far godere così un giovane di 19 anni la rendeva più che orgogliosa. A tarda notte la donna se ne tornò nella sua stanza appagata e felice.
La mattina seguente Raffaele dormì fino a metà mattina, dopo il superlavoro del giorno e della notte precedente doveva recuperare energie. Comunque aveva scoperto in casa un mondo che non immaginava esistesse ed ora aveva una voglia matta di scopare e di realizzare le fantasie più porche con quelle due troie dolcissime che erano sua nonna e sua madre.
Per tutta la giornata fu impegnato all’università, ma, quando tornò a casa per cena, sussurrò alla nonna:
‘Questa notte torni?’
Flora rispose:
‘Questa notte non posso, sono già impegnata’
Il ragazzo ci rimase male e le ribattè:
‘Che troia che sei! già mi metti le corna!’
‘Tesoro mio, è un mio vecchio amante’ semmai è a lui che metto le corna con te!’
Raffaele sbuffò, poi le chiese:
‘Pensi che almeno potrò fare qualcosa con la mamma’..’
‘Non credo proprio questa sera’ visto che siamo impegnate con lo stesso uomo’.
A quella affermazione Raffaele sbarrò gli occhi, sbalordito e incuriosito morbosamente:
‘Brutte zoccole! e con chi andate a scopare insieme?’
Flora sorrise:
‘Adesso non posso dirtelo, ma lo saprai presto. Comunque non preoccuparti, questa notte non resterai all’asciutto’..’
Raffaele non capì cosa volesse dire, ma la nonna fu rassicurante:
‘Vedrai, non resterai deluso”
Il ragazzo andò a letto con la testa confusa, ma restava con le orecchie dritte per sentire quando le due troie sarebbero uscite di casa. All’improvviso la sua porta si aprì e, invece della nonna come la sera precedente, apparve sua sorella Miriana! La ragazza ripercorse i passi che la sera precedente aveva compiuto sua nonna: si richiuse la porta alle spalle e si avvicinò al letto del fratello con stampato sul viso un sorrisetto che prometteva bene. Miriana indossava solo un baby-doll che metteva in evidenza il suo fisico da modella e si infilò sotto le lenzuola dell’incredulo fratello, al quale chiese con tono languido:
‘Sei deluso di vedermi qui?’.
Ma la risposta se la diede da sola, perché toccò il cazzo di Raffaele e aggiunse:
‘Si direbbe proprio di no!’
Il fratello si lasciò alle spalle l’incredulità del momento e le sfilò il baby-doll, ammirò quel corpo fantastico e in un attimo erano già lanciati in un appassionato 69. Raffaele leccava la fica a sua sorella che a sua volta gli faceva un pompino da esperta bocchinara. Raffaele dovette faticare a non venirle subito in bocca, tanto era il piacere che stava provando, ma poi la prese e come in un raptus la mise sul letto a gambe aperte e la penetrò.
Fu una scopata selvaggia, quasi violenta. Il cazzo andava avanti e indietro affondando colpi energici. Sembrava quasi volesse sfondarle l’utero, ma la troietta mostrava di gradire non poco quel trattamento e sussurrò:
‘Non sfilarlo, puoi venire dentro, non preoccuparti!’
Raffaele non se lo fece ripetere e scaricò interminabili schizzi di sborra nella pancia della sorella. Esausti si erano distesi l’uno a fianco all’altra e si godevano il rilassamento postorgasmico, quando si fecero sempre più distinti i rumori che provenivano dalla camera da letto dei genitori: gemiti, grugniti, gridolini inequivocabili. Di là si scopava alla grande!
Raffaele guardò Miriana interrogativamente; la sorella gli rispose con un sorriso beffardo:
‘Si danno da fare che è un piacere, eh? Non arriveremo mai a godercela come loro!’
Raffaele non aveva ancora realizzato esattamente quel che accadeva. Sapeva che la nonna e la mamma avevano un appuntamento con il loro amante. E allora, chi c’era nella camera dei genitori? Sia pure con un po’ di imbarazzo, si rivolse alla sorella per chiederle:
‘Chi loro?’
Miriana strabuzzò gli occhi per la meraviglia e gli rispose:
‘Ma come, non sai che i tre si danno convegno due-tre volte la settimana e si lasciano andare al godimento più sfrenato?’
E visto che Raffaele mostrava ancora di non aver capito niente, la ragazza continuò:
‘Possibile che non ti sia mai accorto che papà, mamma e nonna fottono insieme?’
‘E tu che ne sai?’
‘Lo so perché li ho spiati e, ti assicuro, è uno spettacolo irresistibile!’
Raffaele scopriva un altro aspetto insospettato di quella casa, dove la realtà superava di gran lunga anche la fantasia più perversa. Ma voleva saperne di più e sollecitò la sorella a raccontare:
‘Li ho scoperto per caso una notte che mi sono alzata dal letto per andare al bagno e, passando dinanzi alla loro porta, ho appunto avvertito quei rumori. Presa dalla curiosità, mi sono fermata vicino allo stipite della porta, ho dischiuso il poco che bastava l’uscio e, guardando dentro, ho visto una scena da Sodoma e Gomorra”
Miriana indugiava qualche secondo per riordinare le idee, ma Raffaele era ormai preso dalla voglia morbosa di sapere:
‘Mamma era distesa supina sul letto con le cosce aperte, nonna stava inginocchiata a pecora sopra di lei con le tettone che le penzolavano davanti e che mamma succhiava avidamente, dietro si era piazzato papà che pistonava energicamente a turno una volta la fica di mamma, un’altra il culo di nonna ‘ i sospiri e i gemiti si mescolavano come l’afrore dei loro corpi accaldati ‘ a guardarli sentii prima un vuoto aprirsi nello stomaco, subito dopo un fuoco bruciante in mezzo alle gambe ‘ mi piegai fino a sedermi per terra, ma sentivo la fica in fiamme e dovetti subito cercare di calmarla masturbandomi ‘ chiusi gli occhi non so per quanto tempo per resistere al bisogno di gridare il mio piacere ‘ quando li riaprii le mie mani erano impastate del mio liquido seminale ‘ tornai a guardare dentro la stanza, la scena era cambiata ‘ ora la nonna era seduta sul letto e masturbava il cazzo di papà con le tette, mentre la mamma si era inginocchiata dietro papà e gli leccava il culo, sorreggendogli e massaggiandogli da dietro i coglioni ‘ ad un certo punto sentii che i gemiti di papà si acceleravano e che lui, guardando verso il soffitto, cominciò a gridare che stava per venire e sentii la nonna che lo incitava a sborrargli tutto sulle sue tettone, mentre la mamma, al posto della lingua, gli aveva infilato in culo il suo dito medio ‘ pochi secondi dopo vidi lo sperma di papà schizzare potentemente sulle tette, sul collo e sulla faccia di nonna, che con grande nonchalance se lo spalò in lungo e in largo, come una crema di bellezza ‘ mi fermai ancora qualche secondo, giusto il tempo di vedere che si disponevano in un altro triangolo, ma pensai bene di filarmela alla chetichella in bagno, prima di tornare in punta di piedi nella mia camera”
Il racconto di Miriana aveva avuto l’effetto di provocare una nuova, repentina erezione del cazzo di Raffaele, che era ancora frastornato dalle rivelazioni della sorella, la quale continuò:
‘Quella notte ho capito che questa è una casa di gaudenti, dove l’incesto non è affatto un tabù ‘ e ne ho avuto la piena conferma qualche settimana dopo quando, mostrando alla nonna la gonna jeans che mi ero comprata, lei mi ha accarezzato le cosce ed il culetto ed ha cominciato un discorso per me sconcertante:
‘Lo sai, Miriana, che ti sei fatta un tocco di ragazza molto attraente? immagino quanti ragazzi sbavano per te e magari qualcuno già ci ha provato, vero? Beh, non devi essere impreparata a queste cose ‘ Un giorno di questi io e tua madre dobbiamo insegnarti qualche cosa’.
Intanto il cazzo di Raffaele si era inalberato e lei aveva cominciato a tirarglielo senza interrompere il racconto:
‘E così, il pomeriggio successivo, che in casa non c’era nessuno, mamma mi chiamò in camera sua. quando entrai la trovai già abbracciata alla nonna sul letto, erano entrambe nude e si accarezzavano lascivamente. appena mi videro mi sorrisero maliziose e mi invitarono a unirmi a loro ‘ non feci in tempo a farmi spazio in mezzo ai loro corpi opulenti che cominciarono a titillarmi, a sbaciucchiarmi e a leccarmi dappertutto. non ero preparata a quel tipo di rapporto e mi lasciai andare completamente alle loro mani e lingue sapientissime ‘ non avevo mai provato nulla di simile ‘ eppure pensavo di aver raggiunto la vetta del piacere leccandoci a vicenda la fichetta con la mia amica Silvia’. non ti posso raccontare i dettagli perché molto presto, per l’intensità del piacere, persi quasi coscienza ‘. quando mi ridestai vidi che mamma e nonna erano impegnate in un furioso 69 che terminò con una contemporanea, doppia schizzata nelle loro bocche’.
Intanto l’eccitazione di Raffaele era risalita al diapason e il ragazzo faceva fatica a resistere. Miriana se ne accorse e gli disse:
‘Fratello, non fare sforzi a reprimerti, vedo che sei pronto a scopare di nuovo ‘ certo, forse ora vorresti chiavarti la nonna o la mamma ‘ se ti accontenti di me ‘ è stata la nonna a mandarmi stasera da te’.
Così dicendo si piegò verso il membro vibrante del fratello e, acquisito con uno sguardo il suo consenso silenzioso, lo imboccò avidamente e aspirando con la bocca come una piccola idrovora gli feci svuotare tutti i coglioni e ingoiò lussuriosamente i suoi abbondanti fiotti di sperma.
Alla fine si ridistesero a rilassarsi e ad accarezzarsi languidamente. Ma, mentre Miriana stava per rialzarsi e tornare in camera sua, Raffaele avvertì il bisogno di ringraziarla con amore e di confessarle la sua iniziazione ad opera della nonna e della mamma.
‘Guarda Raf che l’avevo intuito’, rispose sorniona Miriana, ‘figuriamoci se quelle due zoccolone rinunciavano al tuo bel cazzo ‘ anzi, se le conosco bene, scommetto che prima o poi organizzeranno qualche orgetta in famiglia ‘ preparati!’
Miriana baciò il fratello e uscì dalla stanza, lasciando Raffaele con la testa ancora più confusa: possibile che la sua famiglia era la casa dell’incesto e che per tanto tempo lui non si era accorto di tutto quel puttanaio?


roki_rae@hotmail.it

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