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Racconti erotici sull'Incesto

Mia cugina Anna

By 20 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Mario e sono un ragazzo di 19 anni. L’estate scorsa i miei hanno deciso che avremmo trascorso le vacanze insieme ai miei zii e a mia cugina, in una bella località non lontana dal mare. Anche se non vedevo mia cugina da un paio di anni, ero sicuro che mi sarei sentito subito a mio agio, dato che avevamo sempre avuto un buon rapporto.
Il giorno della partenza ero entusiasta. Arrivammo per primi e la mia felicità crebbe notevolmente nel vedere la casa in cui saremmo stati: era una bella residenza bifamiliare con un enorme giardino. Cominciai subito a disfare la mia valigia per poter andare a “esplorare” tutta la casa. Dopo un paio d’ore dal nostro arrivo, sentii una macchina entrare dal cancello. Corsi subito fuori e rimasi paralizzato dallo spettacolo che avevo di fronte a me: appena mi vide mia cugina Anna mi corse incontro. Aveva quasi 19 anni, era una ragazza un po’ formosa ma aveva una quarta di reggiseno mozzafiato. Mentre mi abbracciava, sentivo il profumo dei suoi lunghi capelli castani e notai la presenza delle sue enormi tette sul mio petto. La cosa mi eccitò, ma quando mi ricordai di avere davanti mia cugina mi calmai. “Mario sono felicissima di vederti! Non posso credere che passeremo quasi tutta l’estate insieme!”. La portai subito a fare il giro della casa e la giornata si concluse in fretta, sistemando i bagagli e facendo la spesa in paese. Quella sera mangiammo tutti insieme fuori, ed ebbi più tempo per osservare la mia provocante cuginetta. Devo ammettere che mi attirava davvero, e passai la serata a ridere e scherzare con lei. Quando andai a letto, non riuscendo a dormire, ripensai a quello che era successo nelle ultime ore. Comincia ad immaginare situazioni compromettenti con mia cugina, immaginando che anche lei fosse attratta da me. Sono un ragazzo abbastanza alto, capelli neri, occhi verdi e un fisico abbastanza sviluppato (non da super palestrato, ma apprezzato dalle ragazze). Alla fine, mi addormentai con questi pensieri.
Il giorno dopo, andammo a fare un giro in paese, giusto per ambientarci un po’ e per trovare vari negozi che potevano risultarci utili. Mentre io, mia cugina, mio padre e mio zio stavamo guardando la vetrina di un negozzietto particolare, vedemmo arrivare di corsa mia mamma e mia zia. Avevano trovato un bel ristorante, di quelli che le donne come loro apprezzano. Un posto elegante, in cui tirare sera tra vino e risate. “Vi dovremo lasciare un po’ da soli, qualcuna di queste sere!” disse mia mamma. Anna si girò con un sorriso smagliante “hai sentito? Sembra che passeremo un bel po’ di tempo da soli, noi due! Ci divertiremo di sicuro!”. A quelle parole una strana idea si fece largo tra i miei pensieri, ma forse non era il momento giusto per studiarla per bene. Arrivati a casa, nel tardo pomeriggio, i nostri genitori si prepararono l’uscita. Anna mi chiese se poteva avere il bagno per farsi una bella doccia e io glielo cedetti volentieri. Nel frattempo preparai da mangiare, accesi le lanterne in giardino e presi qualche bottiglia di alcolico che avevo portato in caso di necessità.
Andai a chiedere ad Anna quanto mancava ma mentre mi avvicinavo al bagno la vidi uscire con solo un misero asciugamano addosso. Sentii il mio membro indurirsi all’istante. Per non farlo vedere le dissi in maniera sbrigativa che era pronto e mi allontanai in fretta. Possibile che mia cugina mi facesse quel l’effetto? Mangiammo tutto quanto, e alla fine le offrii da bere. Lei accettò e cominciammo ad andarci giù pesanti. Dopo diversi bicchieri ci sdraiammo sull’enorme divano del soggiorno. Eravamo comunque appiccicati ed io, che avevo bevuto di meno, mi resi conto di avere il suo sedere a stretto contatto con in mio membro. Notando che si era quasi addormentata, comincia lentamente a sfregarmi su di lei. Andavo avanti e indietro e in poco tempo il cazzo mi tornò duro. Continuavo così da un po’ e mi accorsi che mia cugina non stava dormendo e mi guardava con la coda dell’occhio. Imbarazzatissimo mi spostai e le dissi che era colpa di tutto l’alcol che avevo bevuto. Ma lei non sembrava avermi sentito. Mi si fece vicinissima, ci sfioravamo. Mi stava fissando negli occhi quando all’improvviso mi baciò. Dopo il primo momento di sorpresa mi ripresi, e dato che la mia fantasia più volte aveva toccato questi tasti, non mi posi un freno e le infilai la mia lingua in bocca. Ero davvero eccitato e tutto mi aspettavo tranne che Anna, con uno scatto, si abbassasse e mi tirasse fuori il cazzo dai bermuda, ormai di marmo. “Che bestia hai qui, cuginetto. Davvero niente male.” Dopo questi veloci apprezzamenti circondò il mio membro con la sua bocca. Era bravissima, nessuna mi aveva fatto sentire così prima di quel momento. “Mmm… Sei davvero una pompinara da sogno!” Mi lasciai sfuggire queste parole ma vidi che la fecero eccitare parecchio. Quindi le piaceva sentirsi dire cose del genere! Bene, avrebbe avuto ciò che voleva. “Insomma troia, sei davvero brava, ma non è abbastanza. Dopo rimedierai ma per ora ti darò un piccolo premio.” La spinsi con forza sul divano, le tolsi i pantaloncini e vidi che aveva le mutande fradice. Era un lago. “Certo che ti ecciti facilmente, ma ora vedi!”. Le tolsi anche quelle e le infilai la lingua nel sesso. Giocavo con il clitoride e poi quasi penetravo le sue labbra. I suoi umori mi colavano dappertutto, stava davvero godendo, e cominciarono ad arrivare i primi gemiti “Mmm Mario non ti fermare… Ah si vai avanti… Così!”. La leccai avidamente, come un cagnolino e alla fine ebbe un orgasmo veramente intenso. Ora toccava a me. Sapeva benissimo cosa fare e prese il mio membro in bocca all’istante. Faceva scorrere la lingua per tutta l’asta, e me lo insalivava per bene “bene così, troietta! Chissà come fai morire i tuoi amichetti eh! Devi essere davvero una troia anche con loro!”. Aumentò il ritmo e credevo di impazzire. Le dissi che stavo per venire e feci per toglierle il mio cazzo dalla bocca ma Anna mi bloccò e continuò a pompare fino a che un fiotto di sborra calda le colò per la gola. Ingoiò tutto e sembrava quasi volerne ancora, ma ormai ero in estasi e non potevo resistere. La sbattei con la pancia contro il muro “ora ti devi solo piegare un pochino bella troia, poi vedrai come ti faccio godere!”. Comincia a penetrarla lentamente. La sentivo gemere ma volevo che impazzisse di desiderio. Andavo davvero piano al punto che si girò di scatto e mi disse “Mario non ce la faccio più scopami, mi devi sfondare, ti prego non resisto voglio essere riempita dal tuo cazzo!”. A quelle parole mi lasciai andare, e cominciai a scoparla con forza “eccoti accontentata troia!”. Andavo avanti e indietro sempre più veloce e da quella posizione potevo godermi le sue tette e giocare con i capezzoli, cosa che faceva impazzire la mia cara cuginetta. Spingevo sempre di più e sentivo che stavo per venire ma non mi tolsi. Diedi le ultime spinte e le venni dentro. Anche lei ebbe un orgasmo fortissimo e cominciò a gridare. Alla fine ci stendemmo sul divano. Ogni volta che potevamo ne approfittavamo e da quella sera io e Anna siamo ancora più uniti.

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