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Racconti erotici sull'Incesto

Una tranquilla domenica in famiglia

By 8 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Una tranquilla domenica in famiglia

Sono Pina, ho 44 anni, sono sposata da 22, nonostante l’età che avanza mantengo un fisico niente male. A letto me la godo più che bene, e quando mio marito Guido mi chiama scherzosamente ‘Pina porcellina’, reagisco sempre incazzandomi. Ma, dopo quanto mi è capitato una tranquilla domenica di qualche settimana fa, quell’appellativo è forse un eufemismo.
Eravamo a casa mia riuniti per uno di quei pranzi domenicali di famiglia: c’eravamo io, mio marito, mio figlio Gianni di 16 anni compiuti da poco, e i miei suoceri Antonio e Clara, di 64 e 60 anni, ma ancora molto giovani e vitali.
Durante il pranzo ero seduta di fronte a mio suocero e di tanto in tanto avevo avuto come l’impressione che un piede mi accarezzasse la gamba. Sul momento non ci avevo fatto caso, avevo attribuito la cosa a qualche movimento del tutto accidentale.
Subito dopo pranzo mia suocera ha espresso il desiderio di andare a vedere una mostra di Magritte ospitata nei saloni del Palazzo municipale; mio suocero ha detto che lui si rompeva le balle di queste cose; mio figlio si è rintanato in camera sua dicendo che andava a riposare. Vista la situazione, mio marito ha pensato bene di offrirsi di accompagnare la madre alla mostra, lasciandomi a tener compagnia al padre.
Ho iniziato subito a rassettare senza cambiarmi: avevo una gonna e una camicetta, per far piacere a mio marito non avevo indossato i collant, bensì delle calze auto reggenti con le scarpe col tacco alto, che, come dice mio marito, mi rendono arrapante, ma non sono il massimo per riordinare.
Mentre mettevo i piatti nella lavastoviglie, sporgendo il culo per non sporcarmi, ho sentito una mano sotto la mia gonna; mi sono girata di scatto e ho visto mio suocero che cercava di armeggiava sul mio culo:
– Ma cosa stai facendo? Smettila. Sono la moglie di tuo figlio’ – esclamai sforzandomi di tenere la voce bassa per non far accorrere mio figlio Gianni.
Ma mio suocero per tutta risposta mi ha abbracciata avvicinandosi a me:
– Secondo te cosa sto facendo? Sto solo cercando di vedere se la tua fica è calda come mi immagino -.
Dinanzi a tanta impudenza ho reagito con decisione, pur continuando a tenere la voce bassa:
– Ma come ti permetti! mi hai preso per una troia! Smettila subito”
Macchè! Sicuro di poter approfittare della situazione, mio suocero ha intensificato la sua pressione e, con una mossa fulminea, è riuscito ad infilare la sua lingua nella mia bocca e, contemporaneamente, a spingere la sua mano sotto la mia gonna sino a toccarmi la fica.
La situazione era surreale, ero in cucina con mio suocero che mi stringeva e mi palpava roteando la sua lingua dentro la mia bocca, e io impossibilitata a gridare per non richiamare mio figlio.
Il figlio di puttana di mio suocero approfittava alla grande di questo mio disagio ed aveva cominciato a leccarmi sul collo procurandomi forti brividi di piacere.
– Così va bene, stiamo cominciando a scaldarci ‘.-, ha esclamato trionfante.
Anche se con la testa volevo sottrarmi a quella situazione, il mio corpo stava cominciando a reagire a quelle carezze ed a quei toccamenti, avevo cominciato a bagnarmi.
– Così va bene un cavolo!- ho ribattuto risentita, anche se sentivo venir meno la mia capacità di resistenza.
Ero lì, schiacciata contro il muro, con la gonna alzata e la camicetta sbottonata, mentre il porco aveva infilato due dita nella mia fica e con l’altra mano cercava di far uscire le mie tette dal reggiseno.
Dopo qualche armeggiare mio suocero si è aperto i pantaloni e ne ha fatto uscire un cazzo di tutto rispetto, chiedendomi in tono di sfida:
– Dai, su, dimmi: ce l’ho più grosso io o mio figlio?-
– Boh’ mi sembrano abbastanza simili-.
Ho risposto così d’istinto, ma un attimo dopo mi sarei mangiata la lingua. Il fatto era che ormai ero in balia di quell’uomo e stavo cedendo alle sue brame. Difatti, appena mi ha fatto pressione sulla testa spingendomi ad inginocchiarmi, l’ho fatto docilmente e non ho opposto alcuna resistenza quando, con un’altra leggera pressione, mi ha fatto aprire la bocca per accogliere quel cazzo già imbizzarrito.
Ho iniziato un lento lavoro di pompaggio, alternando lunghe leccate a frenetici su e giù, fino a percorrere tutto quel cazzo con la lingua, dalle palle fino alla punta, per poi rituffarmi a succhiare. Ormai ero partita e, quando mio suocero mi ha fatto alzare e appoggiare sul tavolo della cucina, ormai non vedevo l’ora di sentirmi dentro quel cazzo duro. Mio suocero si è avvicinato chinandosi e ha dedicato alla mia fica ormai allagata delle lunghe leccate, finché non gli dissi:
– Basta! mettimelo dentro, voglio sentirlo tutto fino alle palle!-
Si è portato dietro di me e con un colpo secco lo ha fatto entrare dentro, dando inizio ad un forsennato va e vieni.
Era un vero montone, con quell’arnese mi squassava tutta. Un primo orgasmo mi è esploso tra le cosce lasciando che gli umori che colavano dalla mia fica andassero a impregnare le calze. Ma il ritmo che lui aveva impresso a quella chiavata era tale che non potevamo reggere a lungo. Difatti, dopo una decina di minuti, con un respiro sempre più affannoso mi ha annunciato:
– Oohhh ‘. sìììì ‘. Pina, sto per venire ‘. Ora ti inondo la fica’-
– No, ti prego, vienimi in bocca’ fammi bere il tuo sperma!-, ho esclamato, risollevandomi dal tavolo e inginocchiandomi in fretta e furia per prenderglielo in bocca.
Sono bastati un paio di su e giù nella bocca, poi ho sentito un primo fiotto di sperma colpirmi il palato. Era tanta la crema che mi ha fatto quasi soffocare. Perciò ho tirato il cazzo fuori dalla bocca e ricevuto il resto della quagliata sulla faccia.
Dovevo essere uno spettacolo: in ginocchio con la gonna alzata, le tette di fuori, e la faccia impiastricciata, mentre ripulivo con la lingua il cazzo ancora grondante di sperma di mio suocero. Mentre ero intenta in tale operazione, con la coda dell’occhio ho intravisto mio figlio che da dietro la porta osservava con occhi rapiti la scena.
Da quanto tempo era lì?
Appena si è accorto che lo avevo visto, è corso via come una scheggia. Mi sono rialzata di scatto e, così com’ero, gli sono corsa dietro gridandogli:
– Gianni, non andare via ‘ ti posso spiegare’-.
Anche mio suocero mi è venuto appresso gridando anche lui:
– Gianni, non scappare, vieni qui ‘-.
L’ho raggiunto in camera sua, era girato verso la parete e non mi guardava; mi sono avvicinata a lui e l’ho afferrato per le spalle.
– Senti, non so cosa hai pensato… –
Le parole mi si erano gelate in bocca, Gianni era girato di spalle, ma non perché fosse arrabbiato, bensì perchè si teneva in mano aveva il cazzo di fuori. Temevo fosse rimasto sconvolto da quello che aveva visto, invece si stava sparando una sega.
La cosa un po’ mi indignava, un po’ mi rasserenava. Ho assunto una voce più suadente:
– Su Gianni, non è successo niente’.-
Intanto era sopraggiunto mio suocero e, visto che il nipote si teneva in mano il cazzo inturgidito, gli si è rivolto con inaudita disinvoltura:
– Guarda che il nonno e la mamma non facevano nulla di male ‘ si stavano solo dando un po’ di piacere ‘. certo, è meglio che tuo padre e tua nonna non sappiano nulla ‘. ma vedo che anche tu ti stavi sfogando, eh ‘ tranquillo, non preoccuparti, non c’è niente di male’. piuttosto, dimmi, ti è piaciuto quello che hai visto?-.
Ero esterrefatta, mio suocero, non contento di essersi scopato la moglie di suo figlio, stava incoraggiando il nipote a masturbarsi su sua madre. Che porco!
Gianni non sapeva se rispondere, e mio suocero ne ha approfittato per continuare a parlare:
– Dì, hai visto che belle tette ha tua madre, ancora belle sode, sai’ che ne dici? ‘. Su, non aver paura di parlare ‘.-.
Gianni mi è sembrato prendere coraggio ed ha avanzato un commento:
– Per la verità, mi hanno fatto arrapare di più le sue gambe con le calze autoreggenti, sembrava una ‘. pornostar-.
Ero allibita. Ma che razza di commenti faceva su sua madre quel piccolo porco, come si permetteva!?…
– Hai ragione, guarda qui’.-
Mio suocero si era avvicinato a me e aveva alzato ulteriormente la gonna mettendo in mostra la mia fica a mio figlio.
– Eh sì, ha una fica bella stretta come quella di una ragazzina, tocca pure, su’-
Ma che cavolo stava succedendo! Mi sentivo trattata come la peggiore puttana e invece restavo lì ferma come una statua, mentre il mio suocero-magnaccia esponeva la merce al mio figlio-cliente, il quale con mano tremante aveva cominciato ad esplorarmi la fica.
– Su, Gianni, vuoi che la mamma ti faccia provare un pompino?-.
Non credevo ai miei occhi ed alle mie orecchie. Ma che cosa stava dicendo mio suocero? e perché Gianni lo stava ad ascoltare?
Ero come imbambolata.
Ho visto Gianni fare cenno di sì con la testa e subito dopo mio suocero spingermi ad inginocchiarmi. Non avevo alcuna forza di reazione, meccanicamente mi sono chinata ed ho aperto la bocca per accogliere quel cazzo giovane e palpitante. Il suo sapore non era forte come quello del nonno, ma la sua reattività è stata immediata. Come ho stretto le labbra attorno a quel cazzo e la mia lingua ha sfiorato la cappella, uno schizzo di sperma mi ha colpito la gola facendomi aprire la bocca, altri schizzi sono seguiti andando a mischiarsi con lo sperma che già avevo sulla faccia. Mi sentivo come la più sordida delle bagasce.
– Sei troppo impaziente Gianni’. ora ti mostra il nonno come si deve fare ‘.-
Il cazzo di mio suocero era ritornato di nuovo duro e me lo sono ritrovato in bocca; ha preso a scoparmi lentamente nella bocca mentre commentava le varie fasi:
– Vedi Gianni, se lo fai entrare e uscire lentamente, ci godrai molto di più-
Stava dando lezioni su come farsi fare i pompini usando me per mostrarglielo. La capacità di recupero di Gianni era aiutata dall’età, il cazzo gli è ritornato duro quasi subito; ad un cenno del nonno mi si è avvicinato e lo ha aiutato a spogliarmi. In un batter d’occhio mi sono ritrovata solo con le calze, mentre nonno e nipote si erano spogliati completamente. Gianni mi si è avvicinata con il cazzo dritto, non sapendo casa chiedere, il nonno per rompere gli indugi mi ha spinto a prenderglielo in bocca, poi si è posizionato dietro e mi ha infilzato la fica con un colpo brusco.
Mio malgrado ho emesso un grugnito di piacere, la situazione cominciava ad eccitarmi, era la prima volta che avevo due cazzi a mia disposizione, e poco importava se uno dei due era di mio figlio. Mio suocero stava sferrando colpi energici nella mia fica; ho iniziato a muovere la lingua intorno al cazzo di mio figlio che cominciava a contorcersi dal piacere; ormai ero partita, lo spasimo dell’orgasmo mi è giunto all’improvviso, ho dovuto lasciare a metà il pompino per prendere aria, tanto era stato intenso il profluvio nella fica.
– Vedi Gianni come le piace! Vieni qui, prendi il mio posto, senti com’è accogliente la fica di tua madre’.-.
Ancora ansimante per l’orgasmo ho sentito mio figlio premere all’ingresso della mia fica e spingere per entrare, l’emozione non gli ha fatto centrare subito l’entrata, poi finalmente mi sono sentita penetrata. Ero come drogata, ho afferrato il cazzo di mio suocero portandomelo alla bocca ed ho iniziato a succhiare come un ossessa.
– Brava, vedi che ti piace, porca!…. ho sempre saputo che eri una vera troia’ dai, succhialo tutto!-
Le parole di mio suocero invece di mortificarmi mi eccitavano, a queste si sono aggiunte quelle di mio figlio, che intanto era uscito dallo stato di timidezza:
– Cazzo mamma! sei proprio una porca! hai una fica caldissima, non smetterei mai di fotterti’. Hai ragione, nonno! ‘. E pensare che, quando i miei amici dicevano che eri una vera femmina da letto, mi incazzavo di brutto’.-
Hanno continuato così per qualche minuto, pensavo che volessero venire, invece mio suocero ha fatto cenno a Gianni di fermarsi:
– Aspetta che ti faccio vedere una cosa nuova, nipotino’ hai un’ottima maestra per imparare-.
Ha sfilato il cazzo dalla mia bocca e si è avvicinato dietro di me facendo spostare Gianni. Si è chinato ed ha puntato il suo cazzo, stavolta non sulla fica, ma verso il mio culo. Ho sempre avuto timore a prenderlo dietro e mio marito ha sempre dovuto prepararmi a lungo prima di incularmi; ma in quel momento ero troppo eccitata, bramavo con impazienza di essere penetrata, il mio culo si apriva da solo come volesse eseguire i miei desideri.
Il cazzo di mio suocero è entrato di botto per una buona metà, ho avvertito lo strappo doloroso e non ho potuto fare a meno di emettere un forte gemito di sofferenza; lui si è fermato un istante per farmi abituare, poi con lenti su e giù mi ha penetrata sino alle palle.
– Cazzo mamma, sei anche una rottinculo! ‘ nonno, dopo voglio provare anch’io ad inculare la mamma ‘ intanto me lo faccio lubrificare meglio dalla sua bocca ‘. -.
Avevo un cazzo in culo e uno in bocca, e non ci capivo più nulla, godevo davvero come una troia. Sono andati avanti così per qualche minuto, finché mio suocero ha fatto cenno a Gianni che toccava a lui.
Io ero tutta un tremito, mio suocero si è sdraiato sulla schiena e mi ha fatto cenno di salire sul suo cazzo; ho intuito quello che aveva in mente, e l’idea mi piaceva; mi sono fiondata su di lui infilandomi il cazzo nella fica e, dopo un paio di pompate, mi sono fermata alzando il culo.
Gianni sembrava non capire, suo nonno lo ha invitato con un gesto ad entrarmi in culo. Mio figlio si è buttato su di me con veemenza ed ha spinto il suo cazzo nel mio culo facendomi nuovamente gemere dal dolore. I due hanno iniziato a pomparmi con foga, affondando dentro di me senza ritegno e accompagnando il tutto con le parole più oscene. Al culmine del godimento sono venuta e l’orgasmo che mi hanno procurato è sembrato dilatarsi all’infinito. Nello stordimento ho sentito solo Gianni dire:
– Sto per venire’.-.
Mio suocero lo ha fatto uscire dal mio culo, mi hanno messo in ginocchio e mi hanno infilato entrambi i loro cazzi in gola. Non avevo più la forza di succhiare, erano loro che facevano tutto.
Il primo a sborrare è stato Gianni schizzandomi in faccia e in bocca tutto il suo sperma; lo ha seguito a ruota mio suocero Antonio con una eiaculazione poderosa che non potevo trattenere in bocca e che mi ha inondato la faccia ed il collo. Non contenti, entrambi hanno continuato a strusciarmi i loro cazzi sporchi di sperma sulla mia bocca, ma io non avevo più la forza di succhiarli.
Non so come ho raggiunto il bagno, dove mi sono sdraiata nella vasca e vi sono rimasta almeno mezz’ora a rilassarmi nell’acqua tiepida. Non so descrivere il mio stato d’animo, mi sentivo in parte umiliata e schifata, in parte eccitata e pienamente soddisfatta.
Quando mi sono rivestita mi sono fermato un attimo in corridoio per vedere dove fossero finiti; ho visto nonno e nipote che, seduti in poltrona, fraternizzavano, Gianni pendeva letteralmente dalle labbra di mio suocero, che gli stava raccontando qualcosa di molto eccitante. Ho teso l’orecchio, stava continuando la sua lezione a mio figlio:
– ‘. Le donne sono tutte così ‘.. fanno le bizze, ma poi se gli fai sentire bene il cazzo sono tutte docili ‘. all’inizio anche tua nonna faceva la difficile, non voleva saperne di darmi il culo ‘. l’ho dovuta quasi violentare, l’ho sfondata ‘. poi è stata sempre lei a pregarmi di incularla ‘ ancora ora lo vuole sempre in culo o in faccia ‘
Ad ascoltare di nascosto quelle parole ho avvertito ancora un misto di indignazione per il livello degradante di quelle confidenze che mio suocero faceva a mio figlio e, insieme, di sorpresa per la figura di mia suocera, che fino a qual momento avevo in qualche modo idealizzato. Ma, ho subito pensato a sua discolpa, con quel porco di marito come avrebbe potuto fare?
Poi, all’improvviso, ho sentito che la chiave girava nella toppa della porta di casa, mio marito e mia suocera stavano rientrando. La conversazione tra nonno e nipote si è subito interrotta. Mia suocera era visibilmente soddisfatta ed ho sentito che diceva al marito:
– Davvero una bellissima mostra! .. meno male che ho un tesoro di figlio che mi accompagna ‘ se dovessi aspettare te’.
Mio figlio, invece, si è avvicinato tutto dolce al padre ed ho sentito che gli chiedeva in tono supplichevole:
– Papà, quando stai fuori per lavoro possiamo andare, io e la mamma, a stare dai nonni? ‘ sai, il nonno ha tante cose da insegnarmi’.-
Sono entrata anch’io in salotto e, alla mia vista, Guido mi ha subito chiesto un po’ preoccupato:
– Ma che hai Pina? Ti vedo con lo sguardo un po’ spento ‘
Prima che aprissi bocca, ha risposto per me mio suocero:
– Ma no, Guido, non ti preoccupare ‘ ha sentito un po’ di mal di testa e le abbiamo fatto prendere un po’ di aspirina, vero Gianni?
Guido era ignaro di tutto, non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi sentivo in colpa verso di lui.
– Sì, sì ‘. mi sono riposata un po’, ora è tutto passato- ho aggiunto subito dirigendomi frettolosamente verso la cucina.

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