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Donata e Marcello sono una coppia vicina ai 60, lei 1,65m, rotondetta con un po’ di pancia, 58 anni 4 di seno ormai non più pienissimo, lui 60 anni pingue ma non ciccione, 1,75m, leggermente calvo. Ogni tanto scopano insieme ma la maggior parte delle volte lui assiste lei che si fa letteralmente sbattere da maschi più giovane. Da oltre 30 anni sono una coppia cuck, hanno molte esperienze e sono sempre alla ricerca di nuove sensazioni forti. Frequentano club privé ma la cosa ha cominciato ad annoiarli perché si vedono sempre le stesse facce e gli stessi cazzi. Decidono le vacanze sulla base di annunci che fanno durante l’inverno. Il maschio (od i maschi) che più li convinceranno e stano in località piacevoli, avranno il piacere di usufruire di Donata senza limitazione alcuna.
La scorsa estate, dopo un contatto con un singolo 30nne, si erano fatti raggiungere nella loro città per un weekend e lo avevano ospitato con Donata che lo aveva letteralmente spolpato, si erano accordati per raggiungerlo nella sua Sicilia nei dintorni di Taormina dove Alberto (questo il nome) si è offerto di ospitarli e di procurare a Donata una dose supplementare di cazzi. Donata e Marcello hanno però deciso, prima di andare ospiti di Alberto, di farsi un bel giro per visitare le bellezze della Trinacria per cui preso un volo una settimana prima, sono atterrati a Palermo, hanno affittato un’auto ed ogni notte hanno dormito in una località diversa. La sera prima di raggiungere Alberto erano andati in un night club di Catania, il direttore aveva preso in simpatia Donata, chiacchierando con loro erano entrati in confidenza scendendo anche nel campo sessuale ed era uscito che il direttore (Rosario detto Sasà) frequentava coppie con lui cuck per cui gli avevano offerto, dopo la chiusura del locale, di raggiungerli nel loro albergo per far dare una ripassata a Donata. Lei dopo la chiacchierata era scesa in pista scatenandosi e strusciandosi addosso a diversi maschi con Marcello che la guardava da bordo pista sperando che se ne portasse uno al bagno per farselo velocemente.
Dopo un’ora di ballo Donata era andata al bagno e, mentre stava per entrare, Sasà il direttore la aveva intercettata offrendole di usare quello del privé che era molto meglio. Donata subodorando che fosse una scusa aveva accettato sperando di trovare una sorpresa. Il bagno era molto bello ma la porta non si chiudeva bene e Donata la lasciò di proposito socchiusa, Sasà si mise a spiarla e si massaggiava il pacco sotto i pantaloni. Donata se ne accorse e spalancò la porta facendogli segno col dito di raggiungerla, appena Sasà le fu vicino gli slacciò i pantaloni, abbassò lo slip e cominciò a succhiargli il cazzo con grande maestria. “Grandissima buttana” esordì Sasà spolpati questo bel cannolo alla crema. Anche se non era il suo idioma Donata capì benissimo cosa voleva dire e, mentre lo spompinava seduta sulla tazza del bagno, lo fissava negli occhi, occhi che dicevano quanto vero fosse l’epiteto che Sasà aveva appena pronunciato. Sasà venne nel giro di 5 minuti e Donata lo prese in giro ridendo “Sei un po’ un coniglietto”. Sasà le rispose che era lei ad essere particolarmente brava ed arrapante e che, se avessero voluto, anziché raggiungerli in albergo, avrebbero potuto restare lì dopo la chiusura. Donata fece un sorriso e chiese a Sasà se era possibile che si fermassero anche un paio dei buttafuori che aveva visto all’ingresso. “Credo che non ci saranno problemi, ma tu fino a quanti cazzi pensi di riuscire a soddisfare?” “Porta tutti quelli che riesci a ramazzare, stai tranquillo che nessuno resterà a secco” le rispose la donna.
Donata tornò verso la pista, si andò a sedere sul divanetto di fianco a Marcello e lo baciò profondamente con la lingua passandogli parte della sborrata che aveva ancora in bocca.
“Ci contavo più che sperarci” disse Marcello aggiungendo poi “Spero che questo ingoio non precluda il fatto di vederti scopare con Sasà in albergo”.
“Tranquillo Marcello, sono rimasta d’accordo che ci fermeremo dopo la chiusura e che Sasà avrebbe “trattenuto” un paio di quei bei ragazzi che fanno i buttafuori e che abbiamo visto all’ingresso”. La serata trascorse con Donata andava di tanto in tanto in pista a strusciarsi addosso a quanti più uomini possibile venendo abbondantemente palpeggiata sotto gli occhi di un contento Marcello che già pregustava il momento in cui sua moglie sarebbe stata sulla stessa pista nuda e sbattuta da almeno un paio di cazzi.
Venne l’ora ed il locale chiuse, Marcello e Donata stavano sorseggiando l’ultimo drink quando Sasà e tre buttafuori si avvicinarono a loro.
“Sei pronta?” disse Sasà. “Ti presento Salvo, Peppe e John”. Il primo era un ragazzo sui 25 anni, 1,80m molto palestrato, il secondo più snello ma più alto e sui 30 ed infine il terzo una torre d’ebano, due metri di muscoli e con un sorriso smagliante e circa 35 anni.
“Sedetevi, farò per voi uno spettacolino” disse Donata chiedendo che le portassero una sedia.
“Tua moglie è un vulcano” disse Sasà a Marcello.
“Non hai ancora visto nulla. Ha tante qualità ma sessualmente è incontenibile, credo che nessun uomo riuscirebbe a tenere il suo ritmo per cui pur di non perderla, e ci troviamo bene insieme fuori dal letto, abbiamo fatto un compromesso. Lei avrebbe potuto scoparsi chiunque purché non lo facesse alle mie spalle. In 30 anni insieme non ha preso mai meno di 30 cazzi diversi all’anno ed io ho scoperto che godo un sacco a vederla scopata. Più si comporta da mignotta e più sono contento, credo di essere il prototipo del cuck, se fossi stato una donna avrei voluto essere lei”.
A sentire queste parole i tre ragazzi fecero un sorriso, parlò Peppe: “la abbiamo vista muoversi in pista ed abbiamo capito quanto sia vacca ed abbiamo perciò subito accettato l’offerta che ci ha portato Sasà, eravamo un po’ pensierosi circa te. Cornuti a cui abbiamo scopato la moglie sotto gli occhi ne sono già passati diversi da qua ma nessuna mai che oltre a Sasà volesse più cazzi possibile. Una volta mentre io e Sasà stavamo riempiendo una mignottona romagnola col marito che assisteva segandosi e riprendendo la scena, entrò anche Angelo, un altro dei buttafuori, si abbassò i pantaloni ma il marito della donna fece un putiferio dicendo che tre erano troppi ed Angelo dovette rinunciare, non abbiamo capito ancora oggi cosa gli ha preso. La moglie era evidentemente una zoccola e lui un cornuto, cazzo più cazzo meno…”
Intanto Sasà era tornato con la sedia e la aveva data a Donata che aveva chiesto anche che si abbassassero le luci del locale lasciando bene illuminata la sola pista. Il suo lato esibizionista era molto forte come ben sapeva Marcello che si pregustava lo spettacolino dello spogliarello e il riempimento di ogni buco di sua moglie.
Donata iniziò a danzare leggermente rispetto alla sua età ed il suo fisico non proprio da pin-up ed era sensualissima, si cavò i pochi indumenti che aveva restando con il solo reggicalze, le calze i tacchi a spillo ed una catenina dorata intorno alla vita. Quindi fece segno a Salvo e Peppe di avvicinarsi.
“Sasà già lo conosco e John lo tengo come sorpresa perché credo che se tanto mi dà tanto sarà come il regalo di Natale per un bambino di 5 anni”. Tutti risero ed i due chiamati si avvicinarono alla pista. Donata si sedette sulla seggiola e cominciò a slacciare cintura e pantaloni di Salvo abbassandogli poi i boxer. Il cazzo dell’uomo era già perfettamente in tiro e cominciò a leccarlo dalle palle in su senza risparmiare un centimetro di pelle. Con una mano reggeva e massaggiava le palle mentre con l’altro muoveva l’asta per assecondare la sua lingua che teneva in fuori strofinando la cappella sula bocca e dandosi dei colpi sulle guance usando il cazzo dell’uomo come randello. Intanto Peppe si era spogliato di pantaloni e mutande. Donata si voltò verso di lui con un grande sorriso visto che il cazzo dell’uomo era di dimensioni generose sicuramente oltre i 20 cm di lunghezza con una bella circonferenza. Abbandonò il cazzo di Salvo e si dedicò a quello di Peppe con la stessa cura che aveva avuto in precedenza. Passati un paio di minuti si alzò dalla sedia e si diresse verso i divanetti andando dritta da Marcello e baciandolo con la lingua. “Senti che buon sapore di cazzo tesoro, stasera le tue corna cresceranno ancora e di molto, ti piace vedere la tua vecchia maiala farsi sbattere? Resterai molto contento vedrai”. Quindi si inginocchiò davanti a John che era seduto di fianco a Sasà e gli slacciò i pantaloni massaggiandogli l cazzo da sopra i boxer. L’uccello dell’uomo era di dimensioni notevoli, largo come una lattina di birra e lungo sui 25 cm ma non era perfettamente in tiro.
“Non ti piaccio?” chiese Donata.
“Vediamo che sai fare, le premesse sono molto buone ma ci metto sempre un po’ ad avere un’erezione”. Sentite queste parole Donata fu punta nell’orgoglio e cominciò un pompino degno dei migliori film porno. Massaggiava il cazzo e provava a prenderne in bocca più possibile. Il pene dell’uomo si indurì ma non completamente. Fu allora che Donata guardò Marcello e gli fece segno di mettersi di fianco a lei. Marcello che aveva più volte aiutato Donata in passato, non se lo fece dire una seconda volta. Gli piaceva molto succhiare cazzi e pali come quello di John ne aveva gustati solo un paio. John non disse nulla e lasciò che la coppia si dedicasse al suo cazzo, la doppia bocca lo arrapò notevolmente tanto che le sue due mani si posarono sulle teste dei due e li guidava nei movimenti. “Sucami la minchia” disse John in perfetto siciliano. Pur non essendo nativo lae parolacce nella lingua locale le aveva imparate benissimo. In un paio di minuti il cazzo di John raggiunse la piena erezione. Intanto Sasà e gli altri due uomini si erano avvicinati per godersi lo spettacolo tutti col cazzo dritto.
Donata disse: “Adesso tocca a voi darmi un po’ di piacere” sdraiandosi sul divanetto. John si posizionò in mezzo alle sue gambe e con due dita la masturbava mentre la leccava, le infilò le dita nella vagina e scivolarono facilmente da quanto Donata era bagnata. Peppe e Salvo si misero seduti di fianco dedicandosi ognuno ad uno dei seni di Donata. Li leccavano pizzicavano e palpeggiavano con grande entusiasmo. Sasà invece aveva messo il suo cazzo di fianco alla bocca di Donata che lo prese al volo leccandogli con gusto la cappella. Marcello si gustava lo spettacolo ed intanto aveva estratto il telefonino e stava riprendendo la performance della moglie. Donata iniziò a gemere e venne con un orgasmo di una trentina di secondi.
“Bene, ora possiamo iniziare” disse Donata prendendo un pacchetto di preservativi dalla borsa. Il primo lo infilò lei stessa sul cazzo di Salvo che aveva fatto sedere su un divanetto quindi si calò a spegnimoccolo sopra di lui e cominciò un lento su e giù. Sasà si era messo il profilattico e si posizionò dietro Donata con l’intenzione di sfondarle il culo ma Donata lo fermò.
“Mettimelo in figa insieme a quello di Salvo così mi preparate per John, sono bella larga ma un cazzo come il suo è sempre impegnativo”. Sasà ubbidì ed appoggiò la cappella sulle grandi labbra di Donata che con un movimento esperto fece scivolare dentro parte della cappella. Sasà assestò un paio di colpi ed i cazzi dei due uomini erano dentro per metà. Salvo, essendo sotto, non poteva guidare il movimento che veniva perciò regolato dalle mosse del bacino di Donata che Sasà assecondava. Peppe intanto si era messo davanti alla bocca e Donata lo leccava con maestria, John invece era di fianco a Peppe e Donata lo segava lentamente senza riuscire ad afferrarlo completamente date le dimensioni. In 5 minuti sia Sasà che Salvo vennero e si ritirarono dalla sua figa, Donata fece allora cenno a John di sedersi e si calò sopra di lui dopo essersi assicurata che avesse messo il goldone. Donata era bene aperta per i due cazzi presi poco prima ed era anche su di giri per il massaggio che le avevano fatto ma il cazzo di John, dopo essersi affacciato alla sua passera non entrava più di tanto. Donata decise che non poteva darsi per vinta, fece sdraiare John sul fianco sinistro (Donata aveva notato che il suo cazzo pendeva a sinistra) si posizionò davanti a lui ed il cazzo entrò per un bel pezzo. John cominciò a pomparla attaccandosi alle sue tette ed urlandole quanto troia fosse e che di vacche come lei non ne aveva mai montate. Donata ruotò con il cazzo di John in vagina. Si era posizionata come prima ma stavolta a spegnimoccolo rovesciato. Fece cenno a Peppe di avvicinarsi e gli fece mettere il cazzo fra le tette cominciando a massaggiarlo e spompinarlo. Dopo 5 minuti di questi movimenti con la figa spalancata si levò da John e si sedette sopra di lui porgendogli le tette da succhiare. John non si fece pregare e insultandola pesantemente afferrò le tette una per mano cominciandole a mordicchiare strappando a Donata gemiti e gridolini di dolore al tempo stesso. Intanto il culo di Donata era esposto e Peppe appoggiò la sua cappella bene insalivata sul buchino non prima di averlo abbondantemente insalivato con un paio di sputi. Strofinò la cappella e la infilò senza problemi. Donata era farcita più di un super tramezzino. Stavolta il gioco non lo guidava più lei. Aveva pensato di fare una doppia ma non con i due cazzi più grossi. John abbandonò le tette di Donata e la prese per i fianchi mentre Peppe le sculacciava le chiappe ed entrava ed usciva a tempo con John. Quando il ragazzo di colore affondava la sua nerchia, Peppe si ritraeva o per meglio dire veniva espulso in buona parte dal culo di Donata. Poi quando John la estraeva, trovava spazio per infilare il suo cazzo fino in fondo facendo sbattere le palle sulle chiappe della donna. Donata non resistette più e venne un’altra volta ma i due uomini non avevano ancora raggiunto l’orgasmo e continuavano a sbatterla come una bambola di pezza. Donata non capiva più niente, non era la prima volta che faceva una doppia ma la somma dei cazzi era sempre stata minore di quelli di quel momento, non reagiva nemmeno più si lasciava sbatacchiare come una piccola barca in mezzo ad una tempesta. Finalmente Peppe e John erano prossimi a venire mentre Sasà e Salvo aggiungevano goduria alle riprese di Marcello mostrandogli le corna ed insultando pesantemente lui e la moglie.
“Sei un cornuto come pochi, ti stiamo sbattendo la moglie sotto gli occhi e tu la riprendi per farti le seghe a casa, questo filmato lo devi mettere in rete perché vacche così non ce ne sono molte” disse Salvo.
Sasà ribadì il concetto “da come suca la minchia avevo capito quanto zoccola fosse tua moglie ma mai avrei pensato che tu ti divertissi così tanto a portare le corna, più è porca e tu sei contento vero cornuto?”. Marcello era troppo impegnato a filmare ed arrapato per quello che la moglie stava facendo ma gli insulti dei due gli diedero il colpo di grazia e venne senza quasi nemmeno toccarsi.
Peppe era prossimo a venire, Donata lo capì da come la sua cappella si era ingrossata nel suo culone e, recuperando un attimo di lucidità disse “voglio la tua sborra in bocca”. Peppe estrasse il cazzo dal culo di Donata, si tolse il preservativo. In un attimo anche John se la tolse da sopra sollevandola come un burattino e mettendola in ginocchio appena in tempo per permettere a Peppe di venirle copiosamente su volto e tette. A John mancava ancora un pochino ed appena Peppe aveva finito, dopo averlo ripulito dalla sborra residua sul suo cazzo, prese in mano quello di John, gli tolse il preservativo e cominciò una sega mista a leccata che lo portò a venire nel giro di un minuto. L’orgasmo di John fu strano, non fiotti lunghi ma numerosi ed un quantitativo di sborra da riempire un piccolo bicchiere. La riversò per bene sul volto di Donata che alla fine era una maschera di sperma, si vedeva più parti di viso coperte che parti senza crema bianca. Donata ebbe un ultimo sussulto.
“Passa il telefono a qualcuno e vieni qui cornuto” furono le parole della moglie. Marcello diede il telefono a Sasà e quindi si avvicinò a Donata che lo prese per la testa intimandogli di tirare fuori la lingua poi se lo passò sul seno pieno di sborra quasi come il volto. Marcello fu molto obbediente segno che l’attività la conosceva bene. Ogni tanto tentava di prendere fiato ma Donata non gli lasciava tregua e Marcello ingoiò fino all’ultima goccia facendo perfino un ruttino alla fine.
Manca ancora una cosa disse Sasà prendendo Donata per i capelli e facendola alzare. “Tu John prendi il cornuto e seguimi”. Sasà li portò fino alla doccia seguito da tutta la compagnia. Fese sedere Donata sul piatto della doccia ed altrettanto fece John con Marcello quindi i 4 uomini cominciarono a pisciare sulla coppia dirigendo il detto su volto e bocca dei due. Finito che ebbero di umiliare i due maiali Sasà porse loro qualche asciugamano di carta perché si asciugassero almeno un po’
“Adesso andate a casa tanto lo sappiamo bene che tornerete, la prossima volta vi farò trovare anche un amico trans che spaccherà il culo, sempre che non sia già sfondato, a Marcello. Chiamate sarete sempre ospiti bene accetti” quindi spinsero la coppia fuori dal locale mentre Peppe aveva recuperato dalla pista i pochi vestiti che Donata si era tolti e li buttò addosso ai due.
Donata e Marcello erano esausti, salirono in auto e si recarono all’albergo rientrando che era già l’alba, stravolti e stanchissimi. Il portiere li vide e dando loro le chiavi gli chiese se andava tutto bene alla risposta affermativa dei due si rimise a leggere il giornale. Saliti in camera i due fecero una doccia e Marcello ebbe la forza di ringraziare Donata per la splendida nottata e per la sua capacità di stupirlo ogni volta. In cuor suo sperava che Donata volesse tornare ancora in quel locale per farsi sfondare per bene il culo dal trans promesso da Sasà. Si accorse che non aveva con sé il telefonino e sorrise, sarebbe tornato presto al night e sperava che quello che si aspettava fosse meno di quello che sarebbe successo come nella notte appena trascorsa.

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