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Il club delle mogli

By 31 Maggio 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Quanti di voi uomini, mentre sono a lavoro, si soffermano a pensare: “Chissà cosa starà facendo in questo momento mia moglie.” Di certo vi sarete risposti che sarà al supermercato, o magari a casa a pulire. Beh, miei cari ometti, non è così.
Ieri, come ogni giorno, ho accompagnato mio figlio a scuola, si lo so, oramai è adolescente e si vergognerebbe se i suoi amici lo sapessero. Sta di fatto che, come accompagno il più piccolo, visto che mi è di strada, porto anche lui, lasciandolo ad una certa distanza dall’istituto scolastico. Oggi a causa di alcuni problemi, ho accompagnato per primo lui, quindi una volta arrivati davanti la scuola del più piccolino, me la sono potuta prendere con comodo. L’ho accompagnato fino all’ingresso e datogli il tanto odiato bacio davanti agli amichetti. Ahahah, ogni tanto una piccola vendetta ci vuole, visto quello che mi fanno passare, con le loro marachelle.
Mentre facevo ritorno in macchina, mi ha fermata la mamma di Giulia, una delle compagne di classe del mio Lorenzo. Mi dice che è da tempo che provava a contattarmi, ma con scarsi risultati, c’era da organizzarsi per una piccola festicciola di fine anno e da acquistare un regalo per una delle insegnanti che a breve andrà in pensione.
Mi invita così a prenderci un caffè nel vicino bar per discuterne e buttare giù qualche idea. Visto che non avevo commissioni da svolgere accetto di buon grado e mentre sorseggiavo il mio caffè freddo ci coordiniamo per un piccolo buffet e su dove e quando vederci per comprare il regalo. Proprio mentre siamo lì intente a sparlare su alcuni genitori insolventi, ecco che Diana riceve una telefonata.
La sento scusarsi per il ritardo e spiegare all’interlocutore il motivo di tale attesa, ma solo quando la sento parlare di me, che cattura realmente la mia attenzione, mi descrive nei minimi particolari, come se chi fosse dall’altra parte della linea non riuscisse a mettere a fuoco chi io fossi.
Ad un certo punto, Diana, rivolgendosi a me mi informa che si tratta di un’altra mamma, il cui figlio era in classe coi nostri, mi informa che ci ha invitati nella sua villa in campagna, di non preoccuparsi per i costumi da bagno, ce li avrebbe prestati lei ed avremmo passato la mattinata a bordo della sua piscina, per decidere cosa acquistare.
Titubante accetto, ma non transigo sul passaggio, volendomi sganciare il prima possibile, preferisco andarci con due macchine separate.
Una volta lì, prima ancora di entrare in casa, Diana mi porta direttamente in una sorta di cabina piena zeppa di bikini, mi da subito l’impressione che lei è stata diverse volte lì e noto anche che i vestiti accatastati sono diversi, segno che non saremo le uniche.
Finalmente pronte, mi conduce alla porta d’ingresso, ma invece di suonare al campanello, prende una chiave da una fioriera ed apre la serratura. Inizio ad insospettirmi, ma come dice sempre mio marito, in realtà sono una polla e solo quando mi conduce in salone che scopro la verità di quella visita.
Davanti a me c’erano circa una decina di donne, tutte nude, tutte intente a toccarsi e leccarsi a vicenda, i rumori che avevo sentito entrando in casa, altri non erano che gemiti. Quella che Diana mi indica come la padron di casa, era seduta al centro di uno dei divani, gambe spalancate, che se la faceva leccare a turno da due ragazze.
Si perché era evidente che non tutte fossero mamme, ma c’erano anche tre ragazze, anche se non avrei saputo dar loro un’età.
In quel mentre sento che dalla sezione sala da pranzo i gemiti diventano urla di piacere, volto lo sguardo e faccio appena in tempo a vedere una donna che spruzzava dalla figa.
“Lei è famosa per le sue squirtate esagerate, tu sei una che si bagna tanto? Noi squirtiamo tutte ed adoriamo farci delle docce di squirt.”
Io ero impietrita, mai mi sarei aspettata una scena simile. Io che mi concedevo a mio marito solo il sabato notte a settimane alterne, sempre che non abbia il ciclo sia chiaro, solo se i nostri figli sonnecchiano beati e sempre e solo a missionario, mi ritrovavo in una casa lussuriosa, dove le mamme di alcuni compagni di mio figlio, godevano e scopavano tra di loro.
“Ci deve essere un equivoco…” dico timidamente a Diana.
Ma lei cerca di tranquillizzarmi. “Rilassati, noi lo facciamo spesso durante tutto l’anno scolastico, questa casa è abitata solo per i mesi estivi ed ancora per quindici giorni possiamo usufruirne. Patrizia è divorziata, quindi né lei, né il marito riuscivano a trovare un accordo. Così la affittano quando c’è richiesta, in genere solo il periodo estivo e cifre esorbitanti e con metà del ricavato lei si permette una casa al mare, a due passi dalla spiaggia. Qui tutte manteniamo il segreto, a volte la usiamo anche per alcune scappatelle extraconiugali.”
“Ah, perché questo non è extraconiugale?” Dico indicando le altre donne.
“Tesoro, non è tradimento se a farti godere è una persona del tuo stesso sesso. Non dirmi che questa scena non ti procura nessun effetto, ho visto come non perdi d’occhio Eleonora, speri di rivederla squirtare? Se vuoi le dico di fartelo addosso, è stupendo, ti fa sentire una vera troia.”
“No, ecco, io vorrei andarmene se non ti dispiace.” Mi giro, ma lei mi blocca, mi riposiziona come prima e mentre è dietro di me, mi bisbiglia all’orecchio: “Non ci credo che non ti eccita vedere delle donne che si fottono a vicenda e non credo al fatto che tu sia una santarellina, secondo me se fradicia lì sotto.” E detto così mi infila una mano negli slip ed inizia ad accarezzarmi la figa. Lo ammetto, sono pietrificata dalla cosa, ho un po’ di paura, ma non riesco a smettere di guardare la scena davanti a me e poi Diana che mi sussurra mi destabilizza ancor di più.
“Avanti, fammi sentire come ti bagni” bisbiglia infilando due dita tra le grandi labbra, cercando il mio clitoride. “Fai vedere a tutte che non ci sbagliavamo sul tuo conto, che sei una troia depravata, colei che ci darà maggior soddisfazione in questo piccolo club.”
Inizia a ravanare col mio clitoride, prima in modo delicato, poi sempre più veloce e rude, malgrado cerco disperatamente di mantenere una certa lucidità, ammetto che tutto inizia a farmi un certo effetto ed inizio a godere e gemere. Diana senza mai fermarsi, utilizza l’altra mano per slacciare i fiocchetti del mio bikini ed io invece di approfittarne per scappare, allargo di più le gambe, posizionandomi meglio. Mi stupisco di me stessa, delle mie reazioni, io non sono mai stata quel tipo di donna. I miei gemiti si fanno sempre più forti, Diana continua ad incitarmi, a dirmi di lasciarmi andare, di venirle in mano, di guardare tutte quelle donne che godono e di desiderare di essere al loro posto. Il mio corpo inizia a tremare di piacere, ad urlare tutto il mio godimento,. Piego la testa all’indietro, per appoggiarla sulla sua testa, oramai fatico a restare in piedi e non mi trattengo più, ma è solo quando sento uno schizzo addosso alle mie tette e capisco che Eleonora ha squirtato nella mia direzione che ho l’orgasmo più potente mai avuto. Quando mi riprendo mi ritrovo per terra, segno che Diana non è riuscita a trattenermi e sono caduta mentre venivo. Alzo lo sguardo e vedo una delle ragazze in piedi su di me, che mi oltrepassa con un piede ed inizia a masturbarsi, facendomi vedere tutto. A quel punto cedo all’evidenza, ne voglio ancora. Mi sdraio supina ed inizio a godermi lo spettacolo, le ragazze mi hanno promesso che mi insegneranno a squirtare ed io non vedo l’ora, nel frattempo, mi godo le “docce” che mi faranno addosso.

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