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RAPPORTI DI BUON VICINATO – (CAP.6) A CENA CON LA SIGNORA CARLA

By 29 Gennaio 20202 Comments

“restare delusa spesso può provocare grandi voglie… è quello che successe alla signora Carla”

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Quel sabato mattina mi trovai ad accompagnare un collega in ospedale. Arrivati in pronto soccorso vidi il dottor Brambilla e con lui quella che credevo essere la sua assistente, un pezzo da 90, max 28-30 anni, 1 e 80 di altezza capelli biondi lisci, seno, gambe e culo che sembravano scolpiti. Rimasi così affascinato che mi soffermai poco sul volto.

Mentre ce ne stavamo andando però lei mi chiamò per nome… mi conosceva… allora la guardai meglio e mi accorsi essere la figlia dei vicini di casa dei miei genitori a Napoli. Mi abbracciò talmente calorosamente che notai un non so che nello sguardo del dottore. Ci scambiammo i numeri di telefono e ci salutammo con la ripromessa di vederci quanto prima.

Tornato a casa vidi la signora Carla al telefono che stava per piangere e la feci entrare, rassicurandole che non le avrei per nulla sfiorato il culo.

Era il giorno del suo anniversario, doveva uscire col marito, ma era stato trattenuto in ospedale nel caso ci fossero urgenze per la partita della sera. Avrò avuto una sensazione ma… secondo me era stato trattenuto da qualcos’altro.

Il ristorante era prenotato e delusa per dispetto al marito decise di andarci lo stesso con me, era un ristorante di lusso si trovava a due isolati dal palazzo. Mi avviai a piedi per non dare sospetto che uscissimo insieme ed arrivai per primo al ristorante, ma dalla vetrata vidi ciò che dava conferma alla mia ipotesi… il dottor Brambilla con la giovane assistente, seduti a quel tavolo su cui avrebbe dovuto festeggiare con la moglie.

Avevo pochi minuti per decidere cosa fare prima che arrivasse la signora ed evitarle grossi dispiaceri… Appena la vidi le corsi incontro e le spiegai che era meglio evitare se ci fossimo fatti vedere insieme, così salii sulla sua macchina e la portai in una trattoria fuori città di tutto rispetto anche per una donna del suo rango.

Mangiammo e soprattutto bevemmo, tutto di ottima qualità, reso eccellente anche dalla compagnia della signora Carla. I nostri discorsi toccarono vari argomenti, ma il principale era sempre il sesso, ma mai fece allusioni ai suoi rapporti col marito. Pian piano cominciavo a vedere nei suoi sguardi e nei suoi gesti chiari segni di provocazione e cominciai a reggerle il gioco.

Si alzo per andare in bagno e naturalmente la seguii… ormai non era rimasto più nessuno nel ristorante, così tranquillo entrai nel bagno delle donne. Lei senza parlare si lascio andare in un abbraccio mentre cercava di infilare le mani nei miei pantaloni… le ricambiai il gesto alzandole la gonna e tastando i suoi glutei sodi, quelli che erano stati sfondati da me in precedenza.

Smise di baciarmi e si inginocchio davanti a me calandomi del tutto i pantaloni e iniziando un magistrale pompino. Non riuscivo ad evitare mugolii di piacere e per evitare che qualcuno ci sentisse cercavo di tener ben chiusa la bocca, ma il piacere era talmente forte che nel venirle in bocca le afferrai la testa con le mani spingendola a me fino a soffocarla… Lei cadde all’indietro proprio mentre entrava la cameriera.

La ragazzina, poco più di 18 anni vide la scena: il mio cazzo ancora dritto che colava sborra sul pavimento e lei seduta a terra a gambe all’aria con la bocca piena dei miei sapori. La donna guardò la ragazza e le fece segno di aiutarla ad alzarsi, lei con molto imbarazzo la prese per le braccia e senza accorgersene si trovò a baciarla. Vidi che con molto piacere assaporava la mia sborra mentre si lasciava andare in quel abbraccio saffico e mi godetti la scena fino in fondo, quando a un certo punto la cameriera si trovo la faccia della signora Brambilla tra le sue gambe.

La ragazza, mentre godeva, mi fece segno di avvicinarmi per essere baciata… forse voleva evitare che dalla sua bocca uscissero urla di piacere. Mi baciò con tanta foga che il cazzo mi si drizzò di nuovo proprio in corrispondenza del viso della donna che lo vide, lo afferrò e lo portò vicino alla fighetta tutta bagnata. Glielo infilò e mentre con le mani lo guidava dentro e fuori con la sua lingua lo leccava con gusto. Venni nella passerina umida della fanciulla e la donna ripulì il tutto con maestria.

Ci ricomponemmo e tornammo in sala. La ragazzina ci offrì un amaro come digestivo e noi le lasciammo una lauta mancia per il servizio svolto.

Tornando a casa mi feci lasciare a dieci minuti di cammino da casa, sempre per passare inosservati, e ripensavo alle passioni lesbiche della signora Brambilla di cui mi aveva raccontato e che avevo potuto verificare con i miei occhi. Per strada vidi l’auto del dottor Brambilla fuori un hotel ad ore della zona da cui uscirono lo stimato dottore e la sua assistente. Non potettero fare a meno di salutarmi.

Mentre tornavo a casa mi chiamò Laura, l’assistente del dottore, dicendomi che mi avrebbe voluto vedere la mattina dopo per parlarmi, naturalmente mi chiese la cortesia di non raccontare a nessuno di quell’incontro.

Per tutta la notte non chiusi occhi pensando più volte a ciò che era successo nel ristorante, ma soprattutto a ciò che mi avrebbe proposto Laura visto che ora lei ed il suo dottore erano facilmente ricattabili.

Ma questa è un’altra storia.

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