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Poesia Erotica

Guerra

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments


Sulla strada di ghiaccio, gelata,

c’é’ una bimba:: la chioma dorata,

e negli occhi sbarrati terrore.

Tutt’intorno soltanto fragore

di ferraglia che corre, lontano.

Un sorriso. Le tendo la mano,

la raccolgo, la stringo sul petto,

e col fiato le scaldo il visetto

che riprende tepore, colore,

nella luce del sole che muore.

Ecco l’isba cadente, di legno.

non c” fumo, né’ luce, né segno

d’una vita; neppure di morte.

Son sprangate finestre; le porte

son murate di neve davanti.

Nell’interno si pregano i Santi.

Dall’Icona d’argento, annerita,

ecco Cristo: solleva le dita,

benedice con volto dolente

questa povera, misera gente.

Eri bella, Ieléna, radiosa,

con le gote soffuse di rosa

come quando qui c’era Kovano.

Fors’é’ vivo, ma tanto lontano.

Vi divide soltanto la sorte ?

Vi divide per sempre la sorte ?

Tra le lacrime a riso commiste

tu felice, eppure ‘sì triste,

tra le braccia stringevi Maruta,

la tua bimba creduta perduta.

Era l’alba d’un giorno sereno.

Il mio capo sul candido seno,

le mie labbra frementi d’amore….

e lontano quel sordo fragore….

Sui capelli passavi la mano,

sussurrando Kovano… Kovano…

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