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Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

098 – Il dolce stupro

By 12 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ notte. Stiamo tornando a casa dopo una cena’. per un motivo banale litighiamo”scendo dalla macchina arrabbiata il resto della strada
me la faccio a piedi. Tu incazzato prendi e vai. Sono qui che cammino, strada buia e maledico la mia gelosia’avevo progetti carini’tu non lo sai ma sotto al vestito indosso un body con i ferretti ma senza coppe e aperto nella zona inguinale’ cammino a disagio con un po’ di paura’ tu che non torni indietro. Finalmente arrivo a casa, come sempre i soliti imbecilli hanno lasciato aperto il portone, non faccio in tempo a chiuderlo che sento un braccio stringermi la gola, un bavaglio che mi blocca l’urlo di paura’. mi sento bendare e vengo trascinata giù nelle cantine. Sono terrorizzata. Non una parola non un movimento,sono li per terra dove mi ha lasciato, sento i suoi occhi addosso. Il mio respiro affannato il mio cuore martellante,sento che si avvicina, mi tocca una gamba’.mi ritraggo, mi prende per i capelli ed una voce metallica mi dice che se faccio la brava non mi succede nulla. Solleva il vestito, un esclamazione di sorpresa nello scoprire il mio intimo un po’ particolare, la voce che sussurra ‘lo sapevo che eri una puttanella in cerca di cazzo’. Il mio rossore è notevole le sue mani stringono con forza il mio seno, lo schiaffeggia , morde i capezzoli, li succhia forte’..sono terrorizzata ma stranamente comincio ad eccitarmi.
Penso a te l’ unico modo per evitare il panico è pensare che tutto sia un nostro gioco’.mi allarga le gambe,sento qualcosa di bagnato, è lui che ci ha sputato per inumidirmela mi sento completamente impotente sento il cazzo entrare, la paura lo fa’ sembrare più grande di quello che è’. comincia a sbattermi con forza continuando a torturarmi i capezzoli, sento dolore ma anche piacere pensando sia il tuo cazzo e non quello di uno sconosciuto. Mi gira, mi fa mettere a quattro zampe il duro pavimento della cantina che mi fa’ male alle ginocchia, comincia a sculacciarmi dicendomi che solo le puttane in cerca di cazzo si vestono così e lui me ne darà fino alla nausea. Sempre tenendomi per i capelli mi infila il cazzo nel culo,il mio urlo soffocato lo eccita ancora di più, continua a sfondarmi e mentre con una mano mi tira i capelli con l’altra mi prende la figa’ Io nonostante il dolore, l’umiliazione e la rabbia sto godendo. ho capito che l’uomo misterioso sei tu, solo il tuo cazzo sa muoversi perfettamente e riesce a farmi godere fisicamente di culo’Con la rabbia sempre più forte per lo spavento che mi hai fatto prendere riesco a togliermi il bavaglio e comincio a gridare che era ora che un vero cazzo mi facesse godere’ sento la tua di rabbia, la tua gelosia , mi inculi sempre più forte, non hai capito che io so’. Godo tantissimo e con l’orgasmo non riesco a trattenere il tuo nome, nel momento esatto che lo senti pronunciare mi riempi il culo di sborra calda’. Ci calmiamo, mi aiuti ad alzarmi mi porti a casa , mi spogli dolcemente e mi metti sotto la doccia, sono sfinita, mi lavi delicatamente e poi mi porti nel letto mi abbracci e mi dici che forse hai un po’ esagerato ma che sono sempre la tua troia bellissima. Prima di scivolare nel sonno , sorrido e ti rispondo che te la farò pagare , poi sorridendoti, mi addormento serena tra le tue braccia

Cara la mia troietta, al mattino ti sei svegliata prima tu’ è ancora presto. Poca luce nella camera. Io dormo ancora. Vedo tra le palpebre socchiuse che mi guardi respirare. Sollevi il lenzuolo e mi accarezzi piano la gamba. Il mio cazzo ora è inerte. Ne hai ancora voglia. Ti avvicini con la bocca e cominci a leccarmelo. Ancora fingo di dormire, ma il cazzo si sta irrigidendo’ quando apro gli occhi, ti trovo con il mio uccello in bocca’ nuda. D’istinto il cazzo mi si irrigidisce ancora di più. I pugni afferrano il lenzuolo fino quasi a strapparlo’ Stesa al mio fianco smetti di succhiarmelo e sollevi lo sguardo fissando i tuoi occhi nei miei, che sguardo da puttanella in calore, la mia troietta mi da il buongiorno. E sarà sicuramente una buonissima giornata. Ci puoi giurare.
Ora sali su di me e mi cavalchi. Ti inarchi prima indietro afferrandomi le caviglie, poi in avanti, sdraiata su di me. Le tue tette sul mio petto. Ti stringo a me. Forte, quasi a farti male. Ti schiaccio contro il mio corpo. Sento i tuoi capezzoli sul petto. Un tuo lungo gemito misto di dolore e piacere. E’ il modo di dimostrarti il mio possesso. Sopraffarti. Siamo una sull’altro, il tuo bacino continua a muoversi lento. Sono sempre dentro di te. Ansimanti, la tua testa a fianco della mia. Ti mordicchio l’orecchio. Poi ti alzo la testa tirandoti i capelli e torno a guardarti negli occhi. Stando con la testa sul fianco a bocca aperta ti rimane un rivolo di saliva sul bordo destro del labbro. Mi sollevo verso di te e, occhi negli occhi, la lecco. Poi voglio leccarti altro. Ti disarciono e cadi su un fianco. In un attimo le mie mani sono sui tuoi fianchi. La mia lingua sul tuo ombelico. Ci gioco qualche istante poi le mie mani scivolano sotto il tuo culo.
Ti afferro per le chiappe e ti alzo. Io sono in ginocchio sul letto. Tu a gambe aperte davanti a me. Sei appoggiata solo con la parte superiore della schiena e con la testa. Appoggi le tue gambe sulle mie spalle. Sono ad un passo dalla tua figa. La mia lingua sulle grandi labbra. Sono belle gonfie e ben pronunciate’ fanno venire voglia di morderle. Le inghiottisco. Spariscono nella mia bocca. Te le succhio come se fossero nettare. Per me lo sono. L’odore della tua figa mi inebria. Continuo ad esplorati con la lingua alternando passate sul bordo ad affondi dentro. Poi mi aiuto anche con un dito, fino a stantuffarti dentro con due dita. Sollevo la testa per guardarti e gustare la scena.
Adoro guardarti. Tu ti dimeni gemendo. Poi vuoi di più. Vuoi il cazzo. Ti sdraio a pancia in giù’ Tieni il culo alto. Troia, mi provochi. Le mie mani sui tuoi fianchi. Ti sposto fino ad averti con le ginocchia sul bordo del letto. Io in piedi ti striscio il cazzo fra le gambe. Lo vogliamo tutti e due. Poi entro. Alla pecora ti stantuffo in figa sempre più forte. Mentre pompo ti sculaccio. La mia troia mi sta facendo venire. E’ un crescendo, stai per venire pure tu’ Assieme’ Godiamo fino a gettarci uno sull’altra sul letto.
Sono solo le otto del mattino. Ancora tanto cazzo ti aspetta’

Buon sesso a tutti by Ombrachecammina
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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