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Incontri causali in Crociera sul Mediterraneo

By 21 Gennaio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Il caldo era piacevole, Alessandro attendeva impaziente il momento di partire per il suo viaggio annuale dopo una stagione lavorativa, si perchè di mestiere faceva il gelataio, ruolo che inevitabilmente gli occupava i mesi migliori di ogni Estate. 

Alessandro era un ragazzo di 29 anni, con un fisico asciutto ed allenato, capelli biondi ed occhi cerulei, un personaggio molto socievole seppur non amava parlare molto di sé.

Quella mattina sulle rive del Po nei pressi del porto di Genova, sedeva sopra la sua valigia rigida, mentre quasi incantato osservava l’alba all’orizzonte che giornalmente dava vita ad uno spettacolo senza eguali tra luci e colori. era in attesa del suo fedele compagno di viaggio. Mauro.

Dopo circa una mezz’ora, Alessandro intravide da lontano la figura inconfondibile del suo amico, alta , capelli diradati mori, occhi scuri come la notte e un passo deciso e fermo che rispecchiava il suo carattere quasi militaresco… Perchè Mauro era una persona estremamente precisa, rigida e lige al dovere, cosa che lo stesso Alessandro rispettava ed ammirava, anche se lui a differenza era disordinato e più temerario.

Lo salutò con la mano da lontano, attendendolo sul posto.

Mauro arrivò con un poco di affanno e subito abbracciò Alessandro in segno di saluto, poi disse:-” Da quanto è che sei qui? Non dovevamo ritrovarci alle 7 precise? Sono le 6 e 30!”– Alessandro rispose:-” Si si tranquillo, ma ero un poco agitato per il viaggio e non riuscivo a dormire, quindi ho deciso di venire qui un po’prima!”- a quel punto Mauro posò la sua valigia vicina quella di Alessandro e guardandosi intorno aggiunse:-” Mh, non è arrivato nessuno vedo… Siamo i primi!”-, Alessandro sorridendo annuì, per poi suggerire:-” Si… Approfittiamone per andare in quel bar a fare colazione, così aspettiamo la partenza davanti un bel Croissant e un caffè!”- si avviarono così all’entrata del vicino Bar con le valigie a seguito, entrarono e notarono subito una presenza fitta di persone in che faceva colazione, pensarono all’unisono che probabilmente non erano i primi come avevano immaginato poco prima!

Mangiarono parlando del più e del meno, in particolare dell’imminente viaggio e di ciò che si aspettavano da esso, una bella crociera in giro per il Mediterraneo!

Una volta finito di mangiare si diressero verso la nave che ormeggiava sulle piatte acque di fronte a loro in attesa della salita dei passeggeri.

Una volta dentro, un addetto dell’equipaggio li invitò a seguirlo, così da fargli vedere la loro cabina e futura camera.

Vi entrarono e notarono subito l’estremo lusso: lampadari in oro, ambiente molto illuminato, vista spettacolare sul mare, quadri ed oggetti di presunto valore, due letti da una pizza e mezza dalle inferrate d’argento, ed infine un piccolo bagno che riprendeva i colori della cabina con tanto di doccia e vasca una accanto all’altra.

Iniziava tutto molto bene!

 

Si misero subito a loro agio dopo che il membro dell’equipaggio se ne andò. Decisero poi di andare a fare un giro per la nave, volevano vederla da capo a fondo, quindi posarono le valigie, si chiusero la porta dietro della suddetta cabina e si avviarono all’avventura.

Dopo un esaustivo tour, si soffermarono al bar sito nel salone centrale della nave, dove ordinarono due Martini bianchi… Si intrattennero tra risate e storie, fino a quando due fanciulle di probabile origine francese vi si avvicinarono e, guardandoli iniziarono a parlare tra di loro a poca distanza, bevendo a piccoli sorsi dai calici che avevano in mano.

Alessandro le aveva davanti, mentre Mauro non si accorse di nulla perchè di spalle… Così lo dovette avvertire con un cenno degli occhi, che da intesa subito fece capire  a Mauro che qualcuno era arrivato dietro di lui, probabilmente conoscendo Alessandro e il suo modo di fare, un’interessante donna.

Mauro si girò senza voler dare nell’occhio, ma le due ragazze inevitabilmente lo notarono perchè con gli occhi fissi verso di loro, subito la reazione di lui fu quella di rigirarsi quasi di scatto, gesto che fece sorridere le due ragazze.

Alessandro sorridendo disse:-” Sei proprio anti-sgamo!”- Mauro sorrise alzando gli occhi!

Restarono a studiarle per qualche minuto, ordinando anche loro un paio di calici di buon frizzantino rosso, attesero il momento adatto per intraprendere la prima conoscenza di quel ancora lungo viaggio.

Le due ragazze non smettevano di guardarli e parlare tra loro, quando a quel punto Mauro capendo la situazione disse ad Alessandro:-” Che facciamo? Ci buttiamo oppure vogliamo passare la vacanza a fare le prime donne per poi finire con dell’autoerotismo in cabina?”– Alessandro rise rumorosamente a quella battuta, per poi rispondere:-“Va bene va bene, stavo solo assaporando l’attesa del primo approccio!”– Mauro dandogli una pacca sulla spalla si alzò dalla sedia e prendendolo per la maglia gli disse:-” Muoviti e poche cazzate!”- così andarono verso le due ragazze, che vedendoli arrivare assunsero un atteggiamento più serio e costruito.

Mauro presentò entrambi, mentre le due fanciulle interessate li guardavano senza dire una parola, dopo qualche secondo una di loro disse:-” Ciao ragazzi, io sono Rebecca, lei è la mia amica Sofia, piacere di conoscervi!”– (erano italiane quindi), a quel punto Alessandro prese la parola e disse:-“ Come mai qui? Vacanza anche voi?”- Rebecca sorridendo rispose:-“ Si, ce la voleva proprio! Alessandro una domanda per voi, ci siamo mai incontrati per caso?”– Lui la guardò con attenzione per poi ribattere:-“ Non credo, senza dubbio me lo ricorderei se no!”- sorrise con malizia, cosa che Rebecca percepì dato che rispose con una piccola risatina soffocata. I quattro continuarono a bere e chiacchierare per ore, fino a che visto l’orologio non fu tardi, a quel punto Sofia si alzò dallo sgabello e disse:-“ Ragazzi, è stato davvero un piacere, io e Rebecca ci avviamo verso la nostra cabina che si è fatta una certa, se vi va domani ci beviamo qualcosa insieme come oggi!”- Rebecca annuì e si alzo anch’essa salutando, così Mauro guardando prima Alessandro e poi le due splendide ragazze disse:-“ Si, non mi ero reso conto… Buonanotte allora ragazze, ci vediamo presto…”-. Alessandro salutò a sua volta, così i due gruppi si avviarono nelle rispettive cabine per dormire, era caldo e la luna splendeva nel cielo buio, con le stelle a farle da contorno.

Alessandro e Mauro una volta chiusa la porta della cabina dietro di loro iniziarono a fantasticare ognuno sul proprio letto, parlavano delle due ragazze, se potevano starci oppure no, i dubbi erano molti… Poi sentirono un rumore fuori dalla stanza.

Incuriositi andarono ad aprire il chiavistello e trovarono le due ragazze che poco prima li avevano salutati per la notte, in vestaglia davanti alla porta, Rebecca disse:-“ Ci fate entrare oppure no?”-

Incredibile, era tutto così assurdo pensarono mentre davanti a quella scena i loro sguardi si girarono uno verso l’altro per incontrarsi, rimasero senza parole per un secondo almeno, prima che Alessandrobalbettò qualcosa di incomprensibile per acconsentire alla domanda e le due ragazze entrarono ridendo avanti a loro. Una volta entrate invitarono i due ragazzi a chiudere la porta e mettersi lunghi ognuno sul rispettivo letto, essi obbedirono senza replica alcuna. Sia Rebecca che Sofia fecero cadere le loro vesti, mostrando così ai due giovani le loro forme nude, due corpi mozzafiato, molto simili, seni prosperosi, entrambe portavano una bella quarta piena, fondoschiena da togliere il fiato, snelle e belle come solo la natura poteva farle. Sofia sorrise guardando le bocche aperte di Alessandro e Mauro, poi rivolgendosi alla sua amica disse:-“ Rebi, dimmi un po’, chi vuoi come schiavo?”- Rebecca  guardò i due ragazzi con ossessione, poi con una dito indicò Alessandro, così Sofia si avviò direttamente verso Mauro ed iniziò a legarlo al letto, stessa cosa fece Rebecca con il suo prescelto, quest’ultimo senza parole si girò verso l’amico che altrettanto allibito riuscì però alla fine a fargli un occhiolino di approvazione.

Iniziarono i giochi.

Mentre Mauro e Sofia cominciavano a darsi da fare tra amoreggi e leccate varie, Rebecca cominciò a stuzzicare un Alessandro inerme e totalmente denudato.

Lo stato di eccitazione di lui era molto evidente , quello di lei , sebbene fisicamente più nascosto  era di pari intensità ; lo desiderava e lo temeva al contempo 
Dopo una serie di baci che lasciavano la pelle che bruciava e le carezze sempre più audaci , la testa le girava come una trottola , lei non era più padrona di sè stessa 
Sdraiandosi  sul letto, sopra di lui, con le braccia ancora attorno al suo collo lo guardò con occhi velati di desiderio , indecisa di quanto prolungare il piacere dell’attesa

Dopo un intenso bacio che parlava da sé  accompagnato da mani sfuggenti, Alessandro iniziò a sentirsi parecchio eccitato

Le avvicinò la faccia a pochi millimetro da quella di lui, e, sussurrò:-“Il momento è nostro” –  senza aggiungere altro posò la bocca su quella di Alessandro, intrecciò la lingua alla sua  mentre al contempo sentiva ogni sua forma aderire perfettamente a quelle del suo corpo.

Nulla aveva più controllo in lui, le sue mani cercarono di toccarla, ma era legato.
La sua testa vorticò verso il basso, andando a toccare fino a sotto il collo di lei, le odorò il petto, inevitabilmente notò il suo seno, ma non fece in tempo a pensare che già lo stava baciando con  estrema attenzione, per poi risalire quasi subito.

Erano entrambi avidi di vita e curiosi di conoscersi ed esplorarsi 
Lei godette nel sentire il pene di lui premerle addosso.
I timori andavano via via scemando , lasciando il posto alla passione pura; si muoveva sopra di lui mugolando e stringendosi, i corpi vogliosi di appartenersi , i vestiti di lei un’ orribile barriera da abbattere 
Alessandro sentì le mani di Rebecca arrivare  fino ai suoi pettorali, per poi abbassarsi agli addominali e tornare di corsa su in modo insistente ed irregolare… Erano calde, ma non come il corpo di lui che ardeva come l’Inferno.

Subito la ribaciò, aveva bisogno di sentire la sua lingua muoversi dentro di lui, ad un tratto Alessandro riuscì a liberare le mani dalle corde che le avevano bloccate fino a quel momento, così le accarezzò entrambe le cosce, iniziando a pregustare la sua calda e liscia pelle, fino ad arrivare ai seni, dalla forma perfetta che a fatica riusciva a contenere sui palmi… Si strusciavano come madre natura imponeva in quel momento, l’animale prese il sopravvento sull’uomo, le buone maniere lasciarono spazio al selvaggio, la delicatezza si arrese alla passione.

Le andò sopra dopo che  lei con sudditanza si mise sotto di lui.
Baci violenti si susseguirono incessantemente, Alessandro iniziò a scendere con la bocca lungo il suo collo, baciandola e mordendola in modo rapido ma deciso, fino ad arrivare all’ombellico, dove si soffermò solo per tracciare un cerchio con la lingua… Una volta fatto, risalì in silenzio piano piano, oltrepassando il petto di lei senza mai staccarsi, come un lupo con un agnello inerme, oltre il collo fino al suo labbro inferiore, che morse in modo percettibile ma non doloroso, poi come per curarla da quella piccola stretta, ci leccò sopra, finendo avvicinando lentamente le sue labbra a quelle di lei per l’ennesimo bacio.

Rebecca era senza fiato , gemeva sotto i suoi baci e si trattenne , quando lui giunse al suo ombelico dall’infilargli le mani tra i capelli e spingerlo giù , più in basso , dove il suo tormento reclamava le attenzioni della sua lingua 
Lei visse la cosa come in una specie di tortura erotica , tra estasi e calvario
Accarezzava la sua schiena con le unghie , trattenendosi dall’affondarle e rispondeva ai suoi baci sempre più esigenti , sempre più profondi 
Si sentiva viva e impudica , conscia di quanto il suo corpo nudo , che esibiva ora senza vergogna , poteva suscitare il lui , ma era anche una donna forte Rebecca e quando voleva qualcosa , sapeva come prendersela 
Con un colpo di reni ribaltò la situazione , trovandosi di nuovo sopra di lui , che per contro , si trovava alla sua mercè
Scese fino al suo petto , lasciando una scia di piccoli baci , a mordicchiargli i capezzoli , poi ancora più in basso , seguendo un percorso con la punta della lingua e lasciando su di lui un tracciato umido di saliva 
Indossava ancora i calzoni , vi passò un ditino biricchino al di sotto della vita , facendolo scorrere per tutta la semicirconferenza anteriore e ritorno , giocando coi peli pubici che le sfioravano le dita , poi li sbottonò e li aiutò a scendere lungo le gambe , fino alle caviglie per poi liberarle e ritornare sù , accarezzandogli l’interno dei polpacci e delle cosce , fino a giungere a sfiorare  la bestia che aveva testè liberato 
Agile e sensuale come una pantera , in silenzio si godette l’attimo , alzò lo sguardo su di lui , gli occhi semichiusi e attenti , i  sensi in allerta , i muscoli tesi , in metaforica attesa del momento di spiccare il balzo che l’avrebbe portata alla conquista della sua preda .

Alessandro non si perse un attimo di quella scena, si sentiva esplodere e in preda ad una inaudita voglia di lussuria… Così ad un tratto le accarezzò la guancia con delicatezza, per poi afferrarle i capelli con la mano destra e con leggera forza tirare la testa di lei verso la propria, una volta faccia a faccia,  con la mano sinistra le afferrò le parti intime giocando leggermente col suo clitoride, che solo la biancheria intima oramai divideva dal contatto diretto, sentì la sua eccitazione inumidirle la zona che stava tastando, poi ritirò la mano da quel piccolo massaggio e se la portò al naso, la leccò con gusto, voleva sentire quella ragazza nel suo vero odore, in tutto ciò non smise di fissarla neanche per un secondo… A quel punto le disse sottovoce:” Vediamo cosa sapete fare Rebecca…”- la baciò velocemente e  sempre con i suoi capelli fra le mani la riportò al punto di partenza, lasciandole la prossima mossa. 

Rebecca accettò la sfida di lui. disegnò dei ghirigori con le dita , girando intorno alla sua virilità senza mai arrivare a toccarla 
La vedeva fremere , mentre puntava verso l’alto , rigida e gonfia che pareva voler esplodere , poi dopo essersi inumidita le labbra vi posò un piccolo bacio sulla punta , in prossimità della piccola fessura entro cui per un millesimo di secondo infilò la punta della lingua 
Le parve di sentirlo ansimare , questo le regalò un senso di esaltazione che la spinse a infrangere le ultime barriere e impugnandolo con la delicatezza e la devozione che si riserva a qualcosa di Sacro , cominciò a lavorare su di lui , per donargli il massimo del piacere che era in grado di offrirgli 
Posò le labbra umide sulla cima del suo pene e poco alla volta , senza che trovasse alcuna  resistenza , lo fece penetrare nella sua bocca , arrestando la sua corsa solo quando lo ebbe introdotto tutto per poi tornare indietro succhiandolo prima delicatamente poi sempre con maggior foga , come se volesse succhiargli l’anima attraverso il membro …  Alessandro chiuse gli occhi, voleva girare la testa per guardare cosa stava facendo il suo amico con l’atra ragazza sul letto vicino, ma i movimento della lingua di Rebecca sul suo pene non gli permettevano di fare nulla se non chiudere gli occhi e abbracciare quel momento con ogni senso. La mano di lei accompagnava il lavoro di bocca, più volte arrivò quasi al farlo cedere, ma lui resistette!

Alessandro ogni tanto la guardava mentre prendeva il controllo totale del suo sistema nervoso, la poteva vedere mentre con passione e foga si accaniva sul suo pene, mentre con le labbra andava su e giù passandogli in rassegna ogni millimetro del suo pene, gustandolo con femminilità, mentre con quegli occhioni lo guardava al contempo.
Era uno spettacolo, lei sapeva come agire, sapeva cosa dire, sapeva con dovuta accuratezza esaudire ogni suo desiderio, nulla di ciò che faceva era volgare, compreso il fargli scoppiare il cervello con la lingua!
Alessandro amò la sua prepotenza, la sua sfida… Aveva trovato chi senza esitazione alcuna sapeva tenergli testa, chi condivideva le sue perversioni senza paura di viverle davvero.
Amava vederla sopra di lui, si godette il momento socchiudendo gli occhi, per poi guardarla nuovamente… Quanto avrebbe voluto esplodere, avrebbe voluto inondarla di tutto ciò che aveva all’interno!
Provò il brivido di due tre sobbalzi pericolosi, poi afferrò Rebecca per le braccia e se la portò definitivamente sopra, la guardò con intensità quasi con l’intenzione di formulare qualche frase, ma era troppo tardi per ragionare, oramai il suo istinto primitivo si era completamente svegliato.
Le afferrò i glutei in un abbraccio e se la posizionò sopra la suo membro, penetrandola, sentì ogni istante di quell’atto, ascoltò i loro corpi unirsi in un’unica essenza e movimento.
Alessandro era dentro di lei e con avidità la esplorava, le mani sui suoi seni con i bacini che si muovevano all’unisono, negando ogni distinzione di corpi. Ogni tanto la abbassava con un leggero gesto della mano  sul retro del collo così da baciarla, senza però fermarsi. Poteva sentire i capelli di lei posarsi sulla sua faccia provocandogli un piccolo accenno di solletico e anche i suoi seni all’altezza della sua bocca, che con gusto leccava e assaporava come un bambino in grembo alla madre nel momento del pasto.
Amava i capelli lunghi in una donna e i suoi erano bellissimi, neri come la notte.
Guardandola levò le mani dai seni e le circondò il bacino con le braccia spingendo sempre di più, voleva sentirla fino in fondo in quel movimento così femminile a cui pochi uomini solitamente  resistono a lungo… ma lui voleva andare oltre ogni limite… 

Lei di suo Lo cavalcò come si monta uno stallone ad un rodeo , diventando un tutt’uno con lui , seguendo il suo ritmo , come a continuare una danza che avevano interrotto congedandosi senza avere alcuna voglia di farlo
I gemiti che le uscivano rochi dalla gola sottolineavano il piacere che provava ad ogni movimento , ogni colpo che riceveva la faceva sentire più sua 
Lui la montava con foga alimentando il fuoco che aveva acceso dentro di lei e che ora , al culmine del piacere che sentiva avanzare dall’inguine fino a impadronirsi di tutto il suo corpo , solo lui poteva spegnere … 

Alessandro continuò a muoversi insieme a lei mentre la guardava nella sua maestosità di donna, cercava di arrivare ogni volta sempre più in fondo, fino a quando con uno scatto fulmineo non la rimise sotto di lui, ma questa volta le stava dietro, poteva sentire i suoi tonici glutei premergli sul membro duro come la roccia. La penetrò nuovamente, sempre lì, ma da dietro, con una mano le prese i capelli tirando al limite tra il piacere e il dolore, con l’altra le massaggiava il clitoride per velocizzare la sua goduria finale. Amava quella posizione, rendeva la sua vittima inerme e morbida, non avrebbe resistito ancora a lungo, specialmente con quello spettacolo offerto da Rebecca sotto di lui, forme incantevoli e solide che avrebbero distrutto ogni uomo.

Ora era lei la puledra che veniva montata da dietro , tirata per la criniera , penetrata da una parte ed eccitata dall’altra fino a non capire più niente, Rebecca si sentiva un animale , tutta natura ed istinto , niente importava più che arrivare a coronare il loro amplesso con un orgasmo che si preannunciava come il più potente che avesse mai provato 

Continuò a resistere anche se oramai era al limite dell’orgasmo, aveva solo un obiettivo prima di lasciare andare ogni nervo, quello di vederla ansimare fino all’apice, voleva la sua soddisfazione totale e il suo sudore, non avrebbe ceduto prima di quel momento.
Si fece scappare due sculacciate sul gluteo sinistro di lei, quelle vibrazioni e quel rumore misero però a repentaglio il suo obiettivo finale, uno scatto repentino del bacino contro i suoi testicoli che vi sbattevano contro mentre la possedeva sbattendola oramai senza ritegno 
Quel colpo fu decisivo per lei , che  bloccata sotto di lui potè solamente lasciare spazio agli spasmi che cominciarono a scuotere il suo corpo in un crescendo di sensazioni ed emozioni che la catapultarono in alto , in un altro mondo in cui il piacere era sovrano assoluto 
Lei sapeva solo di non voler fare quel viaggio da sola , aggrappandosi a quel briciolo di lucidità che riuscì a ripescare da chissà quale angolo nascosto dentro di lei , farfugliò qualcosa , simile a una preghiera 
Alessandro , vi prego , non fermatevi , riempitemi del vostro seme  …. Alessandror… Ale …Alessandro aveva il suo odore ovunque, La sentì godere sotto di sé, aveva raggiunto l’obiettivo tanto desiderato, la udì dire qualcosa ma seppur non capendo bene, gli bastò il tono sensuale della sua voce per ricevere il colpo di grazia dal suo corpo. A quel punto lascio andare ogni muscolo ancora intento a resistere e la invase di tutto ciò che aveva accumulato dentro… Passarono secondi interminabili, ogni piccolo movimento che lei faceva anche involontariamente era per lui una scossa al cervello, aveva il sistema nervoso completamente impazzito, riusciva a malapena a muoversi col bacino per far defluire il suo concentrato di vita e voglia dentro di lei, un fiume in piena si fece spazio dentro di lei… Non finiva più, poteva sentire chiaramente la parte bassa del suo stomaco pulsare senza sosta, fino a quando privo di quasi ogni forza e liquido, uscì da lei e si distese a suo fianco esausto. Si girò per guardarla, era scompigliata come non mai, ma bella come nessuna. Distese il braccio destro per afferrarla e portare la sua testa sulla propria spalla. Aveva il cuore che gli batteva ancora a mille e respirava come se avesse corso tutto il giorno in salita.

Le baciò la fronte, inspirando come sempre per sentirne l’odore, notò che questa volta era diverso, infatti la femminilità di lei si era fusa all’odore di maschio di lui, poteva definire ciò come la “fragranza del loro sesso”.

Si girò verso l’amico, i due dormivano già uno avvinghiato all’altro, il loro rapporto era stato consumato… Si girò nuovamente verso Rebecca che di suo aveva scavato un angolo vicino al suo fianco e ad occhi chiusi dormiva beatamente.

Alessandro guardò il soffitto un attimo, per poi cadere anch’esso in un profondo sonno.



 

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