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“Dai, non fare lo scemo…”

La sua mano continua a frugare sotto la tua maglietta. Distesa sul divano e accoccolata su di lui, ti lasci toccare volentieri fin sotto i vestiti dalle sue mani curiose ed impertinenti. Fingi di volerle allontanare ma non ci crede nessuno, né lui, né te, né le altre coppie di amici che sono insieme a voi, a casa tua, il quel noioso e caldo pomeriggio d’estate.

Indossi solo una maglietta fina ed un paio di pantaloncini molto corti e leggeri; da casa. Chiacchieri del più e del meno con le tue amiche mentre lui, con ironica nonchalance, continua a frugare sotto i tuoi vestiti.

State dando spettacolo e ai vostri amici non dispiace affatto. Anzi, trovano la cosa divertente. E tu, oltre che divertita, sei ormai decisamente eccitata. Pure troppo, tanto che – a malincuore – decidi di farlo smettere con quel “dai, non fare lo scemo…” dal tono però decisamente poco convincente.

“Scemo a me?” risponde lui divertito. “Mi hai dato dello scemo?”, prosegue. E, per tutta risposta, minaccia di toglierti la maglietta. “Si, magari…” pensi tu. Rimanere con le tette di fuori così, in soggiorno, davanti ai tuoi amici e alle tue amiche… E’ una situazione che ha sempre fatto parte delle tue fantasie erotiche più intime ma sei consapevole che rimarrà una fantasia e nulla più.

Ma proprio mentre ti soffermi su questo pensiero lui se ne esce con un’idea geniale: “Alzi la mano chi vuole che le tolga la maglietta! Dai, andiamo per alzata di mano!”.

Una scossa elettrica ti attraversa il corpo da capo a piedi. Il tuo respiro si fa affannoso ed un nodo ti stringe la gola. Si, hai capito bene! Sta dicendo sul serio! Guardi gli altri che, divertiti ed eccitati, non hanno esitato un secondo ad alzare la mano. Nessuno escluso.

Lui ti guarda soddisfatto e ti solleva un attimo dalla posizione di relax, quindi afferra la maglietta ed inizia lentamente a sfilartela. Tu non dici nulla. Sei quasi inebetita dall’eccitazione e non opponi alcuna resistenza. Ti lasci sfilare la maglia e non accenni ad alcun tentativo di coprirti il seno con le mani. Lui lancia la tua maglietta nell’angolo più lontano della stanza e si distende nuovamente con te, nella posizione di prima.

Tu rimani così, accoccolata su di lui, imbambolata dall’eccitazione ma tranquilla, con le tette di fuori, davanti a tutti. A coprirle ci pensa lui, con le sue mani, che riprendono a frugare e a palpare il tuo seno come e più di prima.

Stavolta sei tu che, con ironica nonchalance, provi a far finta di nulla. Riprendi a chiacchierare con le tue amiche ma sei talmente eccitata che non riesci a dare alcun senso logico alle tue frasi. E questo rende la cosa ancora più divertente.

Lui, non contento di aver frugato e palpato pubblicamente ogni centimetro del tuo seno, adesso ha infilato le mani nei pantaloncini e sotto gli slip. Ti sta accarezzando ovunque, senza alcun ritegno, fino ad arrivare a toccare le labbra della figa, più bagnata che mai.

Un brivido simile ad un orgasmo ti trapassa togliendoti il respiro proprio mentre stavi parlando. Le tue amiche, eccitate quasi quanto te, scoppiano a ridere. Tu, con aria per nulla convinta, provi a dirgli di smettere. Ma il tono sensuale e provocante della tua voce trasforma questa tua richiesta in un invito ad andare oltre.

E lui non si fa pregare. Coglie la palla al balzo e rilancia: “Alzi la mano chi vuole che le tolga anche il resto”.

Una lama ti trapassa tutto il corpo. Tremi. Tremi tutta. Tremi come una foglia fino a battere i denti. L’eccitazione ti ha mandato completamente in tilt. Respiri a fatica. Vorresti dire qualcosa ma sei bloccata, sballata, in corto circuito. Non ci credi. Non puoi credere che stia succedendo davvero…

Senti le sue mani afferrare in un unica presa sia i pantaloncini che gli slip. Te li sfila lentamente, giù, sempre più giù, lungo ogni centimetro delle tue gambe. Li senti scivolare sulle ginocchia, poi sotto i polpacci, sotto i talloni ed infine sotto i piedi scalzi. Adesso sei nuda. Tutta nuda. Davanti a tutti. Stai vivendo un sogno. Il tuo sogno. Il tuo sogno erotico più ricorrente ed eccitante &egrave diventato realtà.

Pantaloncini e slip volano anch’essi nell’angolo più lontano della stanza. Tu ti distendi nuovamente appoggiandoti su di lui, in una posizione nella quale &egrave impossibile nascondere agli altri la tua eccitazione. Le labbra umide, gonfie e aperte sono in bella mostra davanti a tutti, così come tutto il tuo corpo nudo. E godi.

Lui ti solleva le braccia e porta le tue mani dietro la sua testa, bloccandole con le sue. Poi, sicuro che resterai in quella posizione, inizia ad accarezzare e a palpare tutto il tuo corpo, facendoti godere ancora di più. Gli sguardi degli altri sono tutti su di te e questo ti fa letteralmente impazzire di piacere.

Le sue mani scendono lungo il tuo seno, accarezzano tutto il ventre e poi più giù, fino alla figa. Senti le sue dita entrare in te senza trovare alcuna resistenza. Tu ti giri leggermente sul fianco e lui con l’altra mano ti solleva la coscia così che le tue gambe siamo ancora più sfacciatamente aperte.

Non ci puoi credere. Sei completamente nuda davanti alle tue amiche e ai tuoi amici e stai godendo mente lui ti sta masturbando impunemente. Pensi che dopo questa performance, nulla ti potrà più fermare, tutto ti sarà consentito, potrai dar sfogo liberamente a tutte le tue fantasie erotiche più intime, senza paura, senza freni, senza ritegno, senza pudore, senza limiti. Questo pensiero amplifica ancora di più la tua eccitazione ed inizi a gemere platealmente.

Senti i tuoi amici e le tue amiche smanettare con i telefonini. Ti stanno fotografando. Ti stanno filmando. Ti sorprendi nell’accorgerti che invece di sentirti a disagio, la cosa ti fa godere ancora di più. Ma si, chi se ne frega! Lascia che ti facciano tutte le foto e tutti i video che vogliono! Vuol dire che apprezzano e che sono eccitati anche loro.

Non resisti alla voglia di farti guardare ancora meglio e spalanchi le gambe spudoratamente. La tua figa rimane così in bella mostra davanti a tutti, aperta, fradicia e depilata. Lui nel frattempo ti sta palpando avidamente il seno e visto che le sue mani sono ora impegnate sulle tette, adesso puoi menartela da sola.

E quando ti ricapita? Non ti sembra vero. Ti stai masturbando sul divano di casa tua, tutta nuda, a gambe spalancate, davanti ai tuoi amici che ti guardano, ti spiano, ti osservano, ti fotografano, ti filmano, ti divorano con gli occhi… E non &egrave che l’inizio!

Un orgasmo impetuoso ti trapassa, ti scuote, ti devasta, accompagnato da un urlo di piacere sguaiato e spudorato. Te lo godi in pieno fino in fondo, fino all’ultimo spasmo, contorcendoti sfacciatamente e generosamente, per la gioia tua e di chi ti sta guardando.

(continua)

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Ti rilassi. E ti godi l’applauso di un paio di tue amiche che non hanno resistito alla tentazione di lanciarti quel chiaro messaggio di approvazione e di incoraggiamento. Tu rispondi ironicamente succhiandoti le dita sensualmente.

Per quale interminabile istante rimani sdraiata su di lui, con le gambe ben aperte, una delle quali distesa all’insù ed appoggiata lungo il bordo superiore del divano. Continui a succhiarti le dita con la figa in bella mostra. Te la godi, finché dura, finché puoi, finché non sarà ora di rivestirsi.

Lui si alza e tu, a malincuore, ti ricomponi. Reciti tuo malgrado la parte di quella che aveva scherzato. Ti siedi bene, chiudi le ginocchia, porti le mani sotto il mento coprendo lievemente il seno con l’avambraccio e con tono ironico chiedi se adesso ti &egrave consentito vestirti.

Hai decisamente esagerato. Ma ne &egrave valsa la pena… Cazzo se ne &egrave valsa la pena! E mentre ti rassegni al fatto che tutte le cose belle prima o poi finiscono, lui ti regala un’altra gioia inaspettata.

“Vestirti? Chi ti ha detto che ti puoi vestire?”, chiede platealmente. “Alzi la mano chi vuole che si vesta!…”.

Il tempo intorno a te si ferma. No. Non può essere… Sta succedendo davvero! Nessuno. Nessuno accenna minimamente ad alzare la mano. Si. Si, &egrave così. Devi restare nuda. Tutta nuda. Ancora. E ancora. E chissà fino a quando! Si! Si! Si!!!

Di nuovo quel brivido. Di nuovo quel nodo alla gola per l’eccitazione. Di nuovo l’adrenalina che ti fa tremare, tremare, tremare! La tua figa ricomincia a bagnarsi e i capezzoli sono talmente duri da farti quasi male.

Lui raccoglie i tuoi vestiti e li da ad uno degli amici dicendogli di farli sparire. Tu ancora non ci puoi credere. Dovrai rimanere così, nuda, tutta nuda, tutto il pomeriggio, tutta la sera. Senza sé e senza ma.

Ti alzi, ti avvicini al tavolo e ti versi da bere. Te ne stai lì, in piedi, nuda, a sorseggiare una bibita e a chiacchierare con le tue amiche che, divertite ed eccitate, continuano a scherzare sul fatto che ti tocca restare nuda ed azzardano idee di ogni tipo sulle cose che potrebbero farti di fare…

Nel frattempo lui si avvicina a te, da dietro. E proprio mentre stai cercando con fatica di parlare del più e del meno con le tue amiche, ricomincia a toccarti, a palpeggiarti, a baciarti il collo. Tu, divertita, cerchi di continuare a chiacchierare. Lui ti afferra un seno con la mano sinistra. Poi con la destra, da dietro, ti penetra la figa con due dita ed inizia a menartela lentamente. Tu ci provi a continuare a parlare, ti sforzi, ce la metti tutta. L’idea di star lì a chiacchierare con le amiche, come niente fosse, mentre lui ti masturba &egrave incredibilmente eccitante.

Di tanto in tanto qualche spasmo prende il sopravvento ed interrompe i tuoi discorsi. Ma lui continua, sempre più forte, sempre di più, fino a quando non ce la fai più a resistere ed inizi a palpeggiarti da sola. Ti tocchi il seno e con l’altra mano ti massaggi il basso ventre, mentre lui continua a menartela con foga.

Non parli più. Sei di nuovo nel pallone. Le tue amiche fanno un passo indietro. Tu ti giri verso di lui, gli apri la cerniera dei jeans e glie lo tiri fuori. Lui ti solleva, ti siede sul tavolo lì a fianco e ti distende. La tua figa &egrave talmente aperta e bagnata che il suo cazzo la penetra come un dito nella marmellata. Sei talmente eccitata che quasi non lo senti. Ma a farti godere &egrave lo sguardo allibito delle tua amiche. A farti godere &egrave lo spettacolo che stai dando. A farti godere non &egrave la scopata in sé ma il fatto che lo stai facendo in pubblico. Fissi le tue amiche negli occhi e loro fissano te, mentre scopi, mentre ansimi, mentre ti contorci, mentre godi.

Ed eccolo! L’orgasmo esplode quasi senza preavviso in tutto il suo furore, come un tuffo improvviso sott’acqua. Urli. Urli di piacere. Urli senza pudore, senza vergogna, senza ritegno. Assapori quel momento fino all’ultimo istante, fino all’ultimo spasmo.

Poi, sfinita e sfiancata, ti giri nuovamente a guardare le tue amiche, ansimando con aria compiaciuta e soddisfatta. Lui si ritrae e si ritira in bagno. Tu ti alzi lentamente dal tavolo e ti rimetti in piedi. Ti avvicini alle tue amiche e, ancora col fiatone, chiedi divertita dove eravate rimaste col discorso di prima…

Loro ti guardano basite. Non capiscono se stai scherzando o se davvero non ti sei accorta che lui ti &egrave venuto sul petto. Sei tutta impiastricciata e la sborra ti sta colando lungo tutto il corpo. Te ne accorgi e la cosa non ti imbarazza affatto, anzi, ti fa venire un’idea interessante. Tocchi lo sperma con la punta delle dita, spalmandolo un pochino giusto per evitare che coli ulteriormente. Poi, inizi a fare la stupida. Giri e corri per la stanza inseguendo le tue amiche ed i tuoi amici nel tentativo di strusciarti e di impiastricciare anche loro. Intorno a te &egrave un fuggi fuggi di persone divertite ed eccitate. Tu ti godi quel sogno ad occhi aperti che stai vivendo, esibendo il tuo corpo in tutte le pose e le movenze possibili. Nuda, scalza, depilata. E di nuovo arrapata.

Dopo un po’ lui esce dal bagno con un piccolo asciugamano. Si avvicina a te e con un lembo bagnato ti pulisce dalla sborra, poi con la parte asciutta finisce il lavoro. Tu cogli al volo l’occasione. Mentre lui ti pulisce rimani in piedi, in mezzo alla stanza, alzi le braccia e divarichi le gambe, ostentando il tuo corpo nudo in tutta la sua interezza. Lui passa lentamente l’asciugamano anche dove non eri impiastricciata. Gli amici e le amiche, sfumata l’euforia del gioco di prima, osservano estasiati quel momento sublime.

Di nuovo. Di nuovo quella sensazione. Di nuovo quel piacere irresistibile. Mostrarti, esporti, esibirti, farti guardare… ti fa godere immensamente ancora una volta. Hai avuto due orgasmi da urlo solo pochi minuti fa ma capisci che non &egrave per nulla finita.

(continua)

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Sei in estasi, esposta al centro della stanza, nuda, scalza, depilata, in punta di piedi e con le gambe ben divaricate, le braccia alzate e distese verso l’alto. Gli occhi di tutti sono su di te, su ogni centimetro del tuo corpo. Lui continua a strofinare l’asciugamano sulla tua pelle nuda, anche se ormai &egrave chiaro che non serve più. E come se non bastasse, qualcuno accende lo stereo e fa partire la musica.

Non potevi sperare di meglio. Senza alcuna esitazione inizi a ballare, così, tutta nuda, sfacciata e porca. Ballare nuda in pubblico &egrave sempre stata una delle tue fantasie erotiche più proibite. E adesso finalmente lo stai facendo. Non ti sembra vero. Iniziano a ballare anche le tue amiche, le quali – per inciso – sono vestite di tutto punto e non si sono tolte assolutamente nulla. I ragazzi invece preferiscono godersi lo spettacolo seduti in divano, ravanando nei pantaloni. Sei la ragazza del loro amico e, malgrado tutto, non sono tipi da sfoderare il pisello e zomparti addosso. Meglio così. La gang band non fa per te. Tu godi nell’esibirti, nel mostrarti, nel farti guardare. Il sesso fine a sé stesso, quello esclusivamente carnale fatto solo di penetrazione, non ti interessa per niente.

Ti muovi sinuosamente, quasi fossi una professionista. Sensuale. Provocante. E’ il tuo momento. E’ il tuo sogno. Ogni movimento sembra studiato per dare il massimo risalto alle forme del tuo corpo ed esporlo sfacciatamente alla vista degli altri. I capezzoli tesi all’inverosimile e la figa visibilmente aperta e bagnata tradiscono l’incontrollabile eccitazione che ti pervade. E proprio mentre di godi questo incanto, ecco arrivare un’altro regalo inaspettato. Qualcuno ha preso una sedia della cucina e l’ha messa al centro della stanza. Non serve dirti nulla. Senza che nessuno nemmeno te lo chieda sali immediatamente ed inizi a ballarci sopra, come fosse un cubo da discoteca.

Il volume della musica si alza, così come la tua eccitazione. Chiudi gli occhi ed immagini di essere davvero in discoteca, su un cubo, così, tutta nuda, tutta porca, con intorno decine e decine di persone che ti guardano, che ti vogliono, che ti incitano. Un mare di mani protese verso di te. Immagini di fermarti un istante, di alzare in alto le braccia e di lasciarti cadere all’indietro, ad occhi chiusi, finendo inghiottita da quel mare di gente. Centinaia e centinaia di mani ti sorreggono, ti toccano, ti palpano, ti spostano in lungo e in largo per la sala come una foglia nell’acqua. Migliaia di dita esplorano ogni centimetro del tuo corpo nudo, in ogni parte, in ogni dove, dal collo fino alla pianta dei piedi. E l’orgasmo &egrave di nuovo lì, pronto a sopraffarti.

Riapri gli occhi e lo eviti per un soffio, smettendo di palparti. Continui a ballare ma lui &egrave sempre lì, in canna, pronto a scattare, pronto ad esplodere. Non vale la pena resistere. Sarebbe inutile. Ma stavolta vuoi godertelo in maniera un po’ diversa, meno plateale, continuando a ballare nuda come se niente fosse. Lo trattieni ancora un altro po’, dopodiché decidi di lasciarti andare. Ricominci a palparti come e più di prima. Lo senti risalire e in attimo si impossessa nuovamente di te. Ti sforzi di non urlare, di non gemere, di non smettere di ballare. Ci riesci. Continui a muoverti sensualmente sopra la sedia, toccandoti ovunque. Ti godi gli spasmi dell’orgasmo che ti sconquassano da testa a piedi e cerchi di armonizzarli con i movimenti del ballo. Le tue amiche ed i tuoi amici non possono non accorgersene, ma non capiscono se stai ballando fingendo un orgasmo o se stai avendo un orgasmo fingendo di ballare.

Ce l’hai fatta. Hai goduto in silenzio, continuando a fare quello che stavi facendo, senza distrarti, senza fermarti, senza interruzione. Ti sei gustata un orgasmo con nonchalance, come fosse un respiro, una chiacchierata, una passeggiata, un caff&egrave, una cosa come un’altra. E invece eri lì, tutta nuda, intenta a ballare sopra una sedia, davanti a tutti i tuoi amici e alle tue amiche, mentre l’orgasmo ti fulminava.

Il ballo prosegue ancora un po’. Quasi tutti i ragazzi, a turno, sono andati in bagno a tirarsi una sega. Qualcuno anche due. Il volume della musica si abbassa. Le tue amiche, un po’ alla volta, smettono di ballare. Tu no. Vuoi goderti quel momento fino all’ultimo. Continui a ballare da sola, nuda, sulla sedia, anche se la musica ormai quasi non si sente più.

Dopo un po’ ti arrendi al fatto che nessuno sta più ballando e a malincuore decidi di scendere dalla sedia e di darti una calmata, almeno per il momento. Ti versi da bere e te ne stai per qualche istante in disparte ad osservare le tue amiche che, non distanti da te, si sono appartate a chiacchierare. Cerchi di capire cosa stanno dicendo o almeno di cosa stanno parlando. Riesci ad intuire che stanno parlando di te e di come rendere la situazione ancora più eccitante.

Si sussurrano delle cose all’orecchio, si scambiano idee e confabulano su cosa farti fare. Tu te la godi. Nel sentirle bisbigliare la tua voglia di esibirti e di mostrarti ritorna prepotentemente a farsi viva, ancora una volta, sempre di più. Sei sempre più impaziente e speri con tutte le tue forze che se ne escano con qualche idea elettrizzante.

Dopo un po’, finalmente il chiacchiericcio smette. Una delle ragazze va in cucina e ritorna con un pezzo di carta ed una penna. Lì per lì non capisci che intenzioni abbia ma presto scopri che la cosa &egrave molto semplice e banale: sta raccogliendo le ordinazioni per le pizze da asporto. E tu che pensavi chissà cosa…

In un primo momento rimani un po’ delusa. Nel vederle confabulare ti aspettavi chissà quale idea super eccitante per animare ulteriormente la serata. Tuttavia &egrave anche vero che tra l’attesa delle pizze, la cena, il dopocena, eccetera, dovrai restare tutta nuda ancora per parecchio tempo. E questo non ti dispiace affatto, anzi.

Eppure… in quel chiacchiericcio c’era qualcosa di strano, di sospetto, di malizioso… Qualcosa legato a questa storia delle pizze. Qualcosa che ti sfugge. Qualcosa che però ti sarò presto svelato.

La tua amica finisce il giro e chiede anche a te quale pizza vuoi. Fa un breve riepilogo, telefona al solito pizza express e detta l’ordinazione. Terminata la telefonata, ancora con il foglietto in mano, richiama l’attenzione di tutti ed annuncia che le pizze saranno consegnate fra circa mezz’ora. Poi, indicando te, aggiunge: “Alzi la mano chi vuole che al ragazzo delle pizze apra lei!…”

(continua)

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Manco a dirlo, tutte le mani scattano in alto. L’eccitazione dei tuoi amici e delle tue amiche &egrave palpabile. La proposta di farti aprire la porta di casa e di accogliere il ragazzo delle pizze completamente nuda &egrave approvata all’unanimità!

Ma no, no, dai… Vorresti intervenire. Vorresti dire che si sta esagerando. Vorresti far presente che &egrave effettivamente inopportuno. Siete a casa tua, cazzo, mica a casa di un’altro o in vacanza chissà dove, dai! Qui ti conoscono tutti! Quando &egrave troppo &egrave troppo…

Eppure… ti trattieni. Non dici nulla. L’imbarazzo per quella proposta &egrave forte, inutile negarlo. Ma la sola idea di aprire la porta di casa ad un perfetto sconosciuto completamente nuda ti fa andare in tilt dall’eccitazione, ti annebbia la mente, ti toglie il respiro. Tanto che non hai nemmeno il fiato per rifiutare. Per la prima volta sei in crisi e non sai che fare.

A far presente l’inopportunità della cosa ci pensa però il tuo ragazzo. E dopo aver riportato alla ragione tutta la compagnia si giunge ad un compromesso: delle pizze se ne occuperà lui ma tu dovrai cenare nuda e rimanere così per tutta la serata.

E vabbè ti ha tolto d’impiccio… ma un po’ ti dispiace. Se solo fosse stati a casa di qualcun’altro… Pazienza. Ti siedi sul divano ed inizi a trafficare col telefonino. L’idea ormai &egrave sfumata ma l’eccitazione &egrave rimasta ed ha riacceso in te la voglia sfrenata di mostrarti, di esibirti, di esagerare. Sollevi la gamba destra e la porti a cavalcioni del bracciolo, spalancando le cosce. Te ne stai lì per alcuni interminabili minuti, a smanettare col telefonino, con la figa in bella mostra e completamente aperta. Controlli i messaggi, la posta, facebook… le solite cose. Navighi un po’ in rete svogliatamente; &egrave solo una scusa per startene lì sul divano con le gambe aperte e la figa per aria. E non ti accorgi che il tempo passa, infatti… din-don!…

Le pizze??? Son già qui? Cazzo… &egrave passata mezz’ora e quasi non te ne sei accorta. Il tuo ragazzo si avvicina al citofono e risponde: “Si, siamo noi. Secondo piano, grazie.”

Il divano &egrave perfettamente visibile dalla porta. E sei pure con le gambe aperte… Te ne dovresti andare in un’altra stanza… ma non lo fai. I secondi passano lenti. Il tuo fiato si fa sempre più pesante. Il fattorino si avvicina. La porta &egrave già socchiusa. L’eccitazione sale, sale, sale sempre di più. Hai deciso. Si, hai deciso! Te ne starai li, cazzo! Ferma immobile, in bella mostra, completamente nuda e con le gambe spalancate!

Tremi ancora una volta per l’eccitazione, fino quasi a battere i denti. La figa torna ad aprirsi sfacciatamente, le grosse labbra sono fradice, i capezzoli più duri del marmo. Senti i passi, gli ultimi, sempre più vicini, fino a quando… Ecco! Ci siamo! La porta si apre…

Entra un ragazzo nordafricano, forse egiziano, sorridente ed ignaro della situazione che lo aspetta. Fa un passo in avanti e lascia la porta spalancata. Ancora non ti ha visto. Ma appena il tuo ragazzo prende la pila di pizze e si allontana un istante per appoggiarle, inevitabilmente si accorge di te.

Il suo sorriso diventa immediatamente di plastica. Ti guarda un istante, poi cerca di distogliere lo sguardo, poi ti guarda, nuovamente e così via. Non capisce. Di sicuro non capisce cosa ci faccia una ragazza tutta nuda sul divano, lì, a pochi passo da lui. Temevi che arrivasse un energumeno allupato ed invece &egrave entrato un ragazzetto giovane, non molto alto, quasi mingherlino e imbarazzato da morire.

A quel punto ricambi il sorriso e mentre il tuo ragazzo si fa dare lo scontrino decidi ancora una volta di esagerare. Ti alzi dal divano e fingendo di smanettare col telefono inizi a passeggiare per la stanza, fingendoti disinvolta e mostrandoti in ogni angolazione. Intanto che il tuo ragazzo regola i conti delle pizze con quell’estraneo gli passi vicino, gli giri intorno, tutta nuda, come niente fosse. Poi, ti accorgi che la porta &egrave rimasta spalancata e non resisti alla tentazione di passarci davanti. Senti il fresco del pianerottolo accarezzare il tuo corpo nudo. No… no… non lo puoi fare!…

Cerchi di trattenerti ma l’eccitazione ha preso il sopravvento. E’ più forte di te. Indomabile. Ti avvicini. Sei sulla soglia… Mioddio… Ora o ma più! Fai un passo, poi un altro… E sei fuori di casa, sul pianerottolo! Chiunque potrebbe aprire una porta o salire le scale e vederti! Per non parlare del tuo ragazzo e dei tuoi amici. Che cazzo gli dici quando ti chiederanno come mai te ne sei uscita dalla porta tutta nuda??? Senti l’orgasmo salire a razzo, prepotentemente, per l’ennesima volta.

Rientri in casa velocemente, come se stesse arrivando qualcuno, ma quel qualcuno era l’orgasmo, che ti insegue, che ti assale, che si impossessa nuovamente di te, impetuoso, irrefrenabile, inesorabile. Cerchi in qualche modo di fermarlo, di rispedirlo indietro, di rinviarlo. Riesci a malapena a tenerlo in bilico. E’ giusto al limite, in canna, pronto ad esplodere da un momento all’altro. Ti appoggi al muro, respirando affannosamente, in una sorta di estasi sospesa…

Il tuo ragazzo &egrave ancora lì, col tipo delle pizze. Cercava di pagare con un pezzo da 100 ma, visto che l’altro non aveva il resto, ha chiesto se qualcuno ha da cambiare. I ragazzi tirano fuori il portafoglio e controllano. Tu naturalmente non ti lasci scappare l’occasione. Nuda e con l’orgasmo in punta di figa, passeggi disinvolta verso la tua borsa, prendi il portafoglio e raggiungi il tuo ragazzo. Lo apri e, davanti al tipo delle pizze, controlli se vi sono soldi a sufficienza. Alla fine riuscite a saldare il conto ed il tizio, nel pallone più completo, se ne va, lasciando la porta spalancata.

Il tuo ragazzo ti osserva, ti fissa, ti fa capire che non si &egrave lasciato sfuggire nemmeno il più piccolo dettaglio di ciò che hai appena fatto. Tu lo guardi stralunata, sconvolta, spettinata, vogliosa. Lui ti prende le mani e ti avvicina alla porta, ancora aperta. Ha capito perfettamente quale eccitazione ti ha dato quella mezza passeggiata sul pianerottolo e vuole premiarti. Ti sistema sotto l’architrave, rivolta verso fuori, a gambe aperte e braccia in altro. I tuoi piedi scalzi si allargano fino agli stipiti della porta. Con le mani ti aggrappi alla cornice. Ti lascia così per qualche interminabile istante, sfacciatamente esposta sia verso l’interno che verso l’esterno della casa. Qualunque tuo vicino potrebbe far capolino in qualsiasi momento e vederti lì, ansimante, vogliosa, disponibile e completamente nuda. E senti l’orgasmo rifarsi sotto.

A quel punto lui ti cinge la vita con il braccio sinistro mentre con la mano destra inizia a penetrarti la figa, gonfia, fradicia, spalancata e talmente eccitata che non capisci nemmeno quante dita lui ti stia infilando.

Chiudi gli occhi e respiri sempre più affannosamente, nel vano tentativo di prolungare il più possibile quell’istante di piacere estremo. Ma l’orgasmo era in agguato già da prima e nel giro di qualche altro respiro ti fulmina brutalmente, devastando di godimento il tuo corpo nudo, senza indulgenza, senza pietà. Un urlo spudorato di piacere squarcia il silenzio del pianerottolo, riecheggiando per tutto il vano scale. Il tuo ragazzo ti solleva di peso e ti riporta dentro, prima che qualche vicino esca a curiosare. Si distende sul divano con te sopra di lui, mentre sei ancora in preda agli spasmi, tutta nuda, tutta porca e maledettamente troia.

(continua)

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Senti i tuoi amici parlare, commentare, confabulare… Sei troppo nel pallone per distinguere e comprendere tutto quello che si dicono ma &egrave chiaro che la loro reazione &egrave tra l’incredulità, l’eccitazione e il divertimento. E forse stanno tramando qualcosa.

Il tuo ragazzo si mette seduto mentre tu te ne rimani distesa sul divano, con la schiena appoggiata sul bracciolo e le ginocchia sopra le gambe di lui. Ti godi il riverbero di quell’orgasmo memorabile e ti rilassi. Una delle tue amiche, vedendoti lì, ti porge qualche spicchio di pizza. Con tutta quell’agitazione l’appetito non ti manca e fai volentieri qualche boccone insieme al tuo ragazzo.

Ti senti appagata e soddisfatta. Hai infranto ogni barriera. Hai fatto di tutto. Hai ballato nuda davanti a tutti. Ti sei fatta scopare in pubblico. Ti sei masturbata e ti sei fatta masturbare davanti ai tuoi amici e persino fuori dalla porta di casa. Ed ora che hai sdoganato praticamente tutto ti senti finalmente libera, senza più catene, senza più alcun freno inibitore. Libera di mostrarti, libera di esibirti, libera di esagerare. Libera di essere porca; quanto vuoi, come vuoi e dove vuoi.

Questa consapevolezza ti regala una sensazione di pace e relax davvero squisita e, strano ma vero, per la prima volta senti allontanarsi quel desiderio di mostrarti, di esibirti e di esagerare che ti ha accompagnato per tutto il pomeriggio e per tutta la sera. D’altra parte la giornata volge al termine ed effettivamente &egrave difficile immaginare cos’altro potrebbe capitare. Più di così?… Ma proprio mentre sei assorta in questi pensieri la tranquillità viene bruscamente interrotta: bussano alla porta!

Oh cazzo! Brutto affare! Non aspettavi nessuno… Chi può essere? Panico! Pensi subito a qualche vicino di casa che possa aver intravisto la tua performance sul pianerottolo… Oppure al ragazzo delle pizze che ha chiamato rinforzi… Sei nuda, sul divano, paralizzata dalla paura e senza nulla per coprirti, nemmeno un cuscino. Bussano di nuovo. Il tuo ragazzo fa per alzarsi ma una delle tue amiche lo anticipa e va verso la porta. Il cuore ti rimbalza in gola. Ti prepari al peggio. La tua amica guarda dallo spioncino e apre…

Con immenso stupore scopri che si trattava di una coppia di vostri amici e tiri un enorme sospiro di sollievo. La sensazione di paura e di disagio che si era improvvisamente impadronita di te svanisce di colpo. Tutti si alzano e vanno a scambiare i saluti con i due nuovi arrivati. Lo stai per fare anche tu ma ti fermi appena in tempo: sollevata come sei dopo quel grande spavento, per poco non ti scordavi di essere completamente nuda… E adesso? Chi glie lo spiega a questi due il perché e il per come te ne stai lì tutta nuda in mezzo a tutti? I due proprio in quell’istante si accorgono di te e rimangono basiti ed increduli a guardarti.

Il tuo ragazzo prova a rompere l’impasse liquidando la questione con un semplice quanto efficace “si, beh, abbiamo fatto un gioco e adesso deve rimanere così…”. Geniale! In una sola frase ti ha aperto un nuovo mondo di possibilità. Non solo ti ha tolto d’impiccio ma ha messo le mani avanti sul fatto che dovrai restare nuda qualsiasi cosa succeda, compreso l’arrivo di nuovi ospiti.

Tuttavia, malgrado abbia cercato brillantemente di spiegare e minimizzare la situazione, resta il fatto che questi due non hanno assistito a tutto il prologo, non c’erano quando ti sei prestata al gioco di spogliarti per alzata di mano, non hanno visto quello che &egrave successo dopo… Sono arrivati per ultimi, a giochi fatti. Ti hanno trovata già così: tutta nuda, tutta porca. E’ una sensazione nuova, inedita, inaspettata. E maledettamente eccitante.

Senti per l’ennesima volta riaffiorare inesorabile il desiderio di mostrarti e di esibirti. Ti alzi dal divano e senza nemmeno fingere di coprirti un po’ con le mani ti dirigi disinvolta e spavalda verso di loro. Nuda. Scalza. Depilata. Porca. Li saluti, li baci, li abbracci… Loro non sanno cosa dire, sono tra il divertito e l’imbarazzato. Tu invece sei di nuovo eccitata. Di nuovo il capezzolo duro. Di nuovo le labbra gonfie. Di nuovo la figa fradicia e aperta. Di nuovo quel nodo alla gola. Di nuovo quel brivido…

I tuoi amici li fanno accomodare e offrono loro da bere. Si inizia a chiacchierare ma i loro sguardi finiscono inevitabilmente su di te, sul tuo corpo nudo, sulle tue parti intime esposte senza la minima censura. Tu, non contenta, prendi una sedia, la giri e ti siedi al contrario ovvero con il petto dalla parte dello schienale, le gambe ben aperte e la figa spalancata in bella mostra. Troia maledetta…

Ancora non ti sei chiesta come mai ti abbiano fatto visita ma una frase del tipo “Allora era questa la sorpresa?” accende in te il sospetto che non si sia trattato di un evento casuale ma che qualcuno li avesse appositamente invitati. Ecco di cosa parlavano le tue amiche… Ecco cos’era quel chiacchiericcio… Ti stavano preparando la sorpresa: l’arrivo a bruciapelo di due persone in più. Chissà se si aspettavano che questa specie di scherzo diventasse per te come benzina su fuoco… E, soprattutto, chissà se avevano pensato solo a questi due… Quante telefonate avranno fatto? Quanti altri amici avranno provato a contattare? E se non fossero stati invitati solo questi due ma fosse in arrivo chissà quanta altra gente?

L’idea ti fa sobbalzare. Il brivido scorre nuovamente in te come una scossa, attraversando tutto il tuo corpo dalla pianta dei piedi scalzi fino alla gola. Guardi la porta ed immagini di veder entrare quanta più gente possibile, conosciuta e sconosciuta. Immagini che non venga data loro alcuna spiegazione del perché sei nuda in mezzo a tutti e di andarli a salutare uno ad uno. Immagini la casa piena zeppa di persone. Immagini di rifare tutto da capo ma con la casa strapiena di gente. Tanta, tantissima gente. E tu nuda.

Questa fantasia ti elettrizza, ti scuote, ti eccita oltre ogni limite. Il fiato torna a farsi pesante. Il cuore torna battere come un tamburo. La figa, già fradicia, torna ad aprirsi e a bagnarsi ancora di più, sempre di più. Magari. Magari fosse vero. Magari si avverasse! Magari!… E mentre sei totalmente immersa in questo ennesimo desiderio, bussano nuovamente alla porta…

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