Una donna in cerca d’autore

Leggo il tuo buongiorno sul cellulare, allegata una foto del tuo seno, e ripenso a come ci si adatta nella vita, a come si cambia, a come ci si riscopre.
Il tempo alla fine è solo la somma delle ore passate tra un momento ed un altro, è quello che succede nel mezzo che è importante.
Ci siamo conosciuti in chat, posto squallido forse, ma anche nel fango si trovano fiori.
Ti ho detto subito il mio ruolo “sono un Master” ti dissi strappandoti una risata, nata dal cuore di una donna che mai avrebbe pensato di trovarsi mescolata in questo mondo, ho pensato che non ti avrei risentito.
Poi le prime mail, le spiegazioni, il mio cercare di spiegarti che essere un Master non significava certo quello che si leggeva in chat, cose del tipo zitta troia chiamami padrone, roba che farebbe seccare il lago maggiore figuriamoci una vagina, e la tua curiosità che aumentava.
Tu donna in carriera con un matrimonio tribolato, io libero professionista con una doppia vita, da fidanzato e da padrone.
Ci siamo scoperti piano, perchè non si può gettare addosso ad una novizia anni vissuti in un mondo “particolare” e sperare che capisca, e soprattutto perchè ho sempre avuto la presunzione di essere una guida nel mio modo di interpretare il ruolo di Master, nel mio modo di ESSERE Master per essere più precisi.
Abbiamo iniziato facendoti riscoprire il tuo corpo, cazzo se eri timida all’inizio, un poco alla volta, le sensazioni dei tuoi tocchi ordinati da me, prendere confidenza con te stessa per prenderne con me, abbiamo capito i tuoi limiti insieme, perchè e li che ti volevo portare, ai limiti del tuo piacere senza forzarti.
Le prime uscite senza mutandine, pochi metri dalla stazione a casa per poi sentirci e dirmi che eri bagnata, le prime esposizione e il tuo capire che il tuo corpo era ed è eccitante, e riscoprire che gli uomini ti guardano, ti apprezzano, ti desiderano….
E poi le chiamate mentre ti tocchi per me, sentire i tuoi gemiti seguendo i movimenti dettati dalle mie voglie sussurate piano alla cornetta di un cellulare.
I primi giochi insieme chiedendoti di marcare il tuo corpo scrivendoti addosso con il rossetto il mio nome, sentendoti mia.
E poi gli altri che si accorgono del tuo cambiamento, gli uomini che ti ronzano intorno come api al miele, ed il mio permesso a giocare con loro inviandogli messaggi che li lasciassero eccitati, facendoli godere per te come per una Dea, perchè se per me sei schiava per gli altri devi essere Dea.
Questo percorso ti ha riportato ad essere ancor di più Donna ed io sono felice della tua sicurezza di adesso, non ci siamo mai incontrati davvero ma in più di un anno ti ho sentito vicina, ti ho sentita mia…
Questa non è la fine, ma forse neanche l’inizio di un qualcosa di più, forse non è neanche un racconto erotico, questa è un’altra prova per te, vorrei che leggessi e che scrivessi tu il tuo punto di vista, voglio che tutti lo leggano…. Per te Cate…

Se qualche altra donna volesse interpretare la protagonista con una storia parallela la pregherei di contattarmi a manipolatoredimenti@yahoo.it e di espormi il motivo e cosa vorrebbe scrivere…

Sono graditi commenti e suggerimenti nel rispetto di uno che scrittore non è.

Un bacio a chi ci dedicherà 5 minuti ManipolatorediMenti

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