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Zia Mirella ed il viaggio in Sudafrica – parte 1

By 10 Febbraio 2022No Comments

Per una serie di circostanze che non vi sto a raccontare, ero entrato in confidenza con mia zia Mirella, lei 52 anni mora occhi chiari alta circa 1,76 una 4° abbondante di seno bellissime gambe e bel culo, leggermente sovrappeso per poter fare la modella ma quei chili che agli uomini in genere piacciono.

Mia zia ha una ventina di anni più di me in quanto i miei genitori hanno avuto mio zio ben 25 anni dopo mio padre e quindi la ho sempre vista come una sorella maggiore e lei mi ha fato spesso da baby sitter. E’ sempre stata il mio sogno erotico ma non ho mai avuto il coraggio di provarci anche per i rapporti di parentela.

Un giorno, mentre stavamo chiacchierando ad una riunione di famiglia, entrammo col discorso nella sfera sessuale e zia Mirella mi raccontò che mio zio non la scopava più da diversi mesi a causa di una depressione. Io pensavo allo spreco avendola sempre avuta come chiodo fisso. Le chiesi se le mancasse il sesso ed in caso affermativo come avesse rimediato. Mi rispose affermativamente e che aveva fatto una scorpacciata in occasione di un viaggio che aveva fatto con suo marito in Sudafrica.

Nel villaggio vacanze dove alloggiavano era disponibile una spiaggia per nudisti, chiedendo al concierge dell’albergo le indicazioni per raggiungerla, l’uomo le spiegò la via e quindi, strizzandole l’occhiolino, le disse che in quella spiaggia bazzicavano diversi ragazzi disponibili ad “aiutare” le turiste a passare una bella vacanza. Non usò termini espliciti ma la mimica e l’intonazione della voce facevano chiaramente capire a cosa si riferisse.

Zia Mirella mentre si avviava con mio zio Ugo verso la spiaggia, raccontò chiaramente al marito la cosa e siccome comunque l’affetto fra i due era immutato le spiegò che lei aveva i suoi bisogni e che quel posto era l’ideale essendo loro l’unica coppia italiana e che il tutto si sarebbe svolto in completa sicurezza. Il marito era un po’ preoccupato ma acconsentì per l’amore che comunque nutriva per zia. L’unica condizione che pose era che voleva essere presente per proteggerla se le cose le fossero sfuggite di mano. Quando raggiunsero la spiaggia nudista si spogliarono e si misero a prendere il sole con zio Ugo che si era messo ad una distanza che gli consentiva di vedere per bene la situazione ma anche che non inibiva i ragazzi che volevano attaccare bottone con zia mirella.

Il primo fu un ragazzo magro di circa 30 anni, essendo la spiaggia nudista Mirella trasalì quando si avvicinò, il cazzo dell’uomo a riposo scendeva ed arrivava a metà della coscia. Zia Mirella non riusciva a distogliere lo sguardo mentre l’uomo con una scusa le parlava, fece solo uno sguardo a zio Ugo per richiedere la sua approvazione e lo zio fece un cenno con la testa. Il ragazzo, abituato alle occhiate delle turiste, non perse tempo e prese la mano di zia Mirella e la appoggiò sul suo cazzo che subito diede segni di vita. Zia cominciò a carezzarlo e l’uccello cominciò a prendere vita. Zia pensava di doversi portare il ragazzo al bungalow ma si accorse di una coppia, lei bionda dalla pelle candida, probabilmente del nord Europa, aveva preso per mano il cazzo di uno dei ragazzi e lo stava portando come se fosse al guinzaglio verso una scogliera dietro di cui si intravvedeva una spiaggia. Fece la stessa manovra seguendo ad una trentina di metri la coppia che aveva visto. Quando salì sugli scogli per andare dall’altra parte e buttò l’occhio, sgranò gli occhi, la spiaggia era bellissima ma non molto grande e c’erano almeno 10 coppie che stavano scopando. In alcuni casi le donne erano al centro di due o più uomini che le stavano riempiendo a turo anche in contemporanea.

In disparte alcuni mariti (o compagni) bianchi che guardavano le loro donne e si masturbavano furiosamente.

Arrivata sulla spiaggia, il ragazzo stese un telo da bagno e fece sdraiare zia Mirella a gambe larghe e cominciò a leccarla con cura. Quanto più la leccava e tanto più il suo cazzo cresceva di dimensioni. Zia Mirella socchiudendo gli occhi vedeva scene da film porno. Qualche volta con zio Ugo ne aveva guardati e si era anche un po’ eccitata ma vedere le scene dal vivo ed essere lei stessa attrice di quel set all’aperto la faceva bagnare in un modo che non aveva mai provato e venne urlando il suo piacere. Non era però sazia. Fece sedere il ragazzo e questa volta fu lui ad aprire le gambe per consentirle di segarlo e spompinarlo meglio. Zia Mirella, mi raccontò poi, non aveva avuto molti uomini e nessuno nemmeno lontanamente si avvicinava alle dimensioni del cazzo che stava succhiando e guardandosi in giro ne vedeva anche di più grossi. In particolare dietro le spalle dell’uomo che stava spompinando, vedeva una signora di 40 anni circa, coi capelli rossi corti tante lentiggini solidamente piantata col culo su un cazzo che lei avrebbe fatto fatica a prendere in figa e nello stesso momento spompinava due cazzoni di dimensioni pregevoli.

Le immagini che vedeva la facevano bagnare un’altra volta. I molti mesi di astinenza forse contribuivano ma stava anche scoprendo dentro di sé un istinto da zoccola e la cosa non le dispiaceva. Ogni tanto buttava un occhio alla porcona dai capelli rossi per vederne le evoluzioni, la seconda volta che la aveva vista il cazzone grosso era ancora piantato nel culo ma stavolta dava la fronte all’uomo che aggrappato alle sue tette le succhiava come fossero un gustoso gelato, l’ultima volta che aveva sbirciato il grosso cazzo non era più nel culo ma davanti alla bocca della donna e la cosa che più la sconvolse è che il culo non fosse libero bensì occupato contemporaneamente dai due cazzi che stava spompinando prima. La scena la fece bagnare ancora di più. Spinse l’uomo con la schiena a terra e gli montò cavalcioni impalandosi e dando il tempo. Era così bagnata che sebbene non avesse mai preso un cazzo così grosso, le scivolava dentro senza trovare ostacoli. Lo ingoiò fino alle palle e cominciò un su e giù che in breve la portò a godere proprio mentre il maschio le spruzzava in figa un quantitativo considerevole di sborra. Si accasciò sull’uomo e girando la testa verso lo spazio dei cornuti, vide che anche suo marito era venuto. Aveva il cazzo in mano sporco di sborra. Lui le fece un largo sorriso che lei ricambiò.

Si sollevò dal maschio e tornò verso la spiaggia dei nudisti. Stavolta non scavalcando gli scogli che separavano le due spiagge ma entrando in acqua per lavarsi almeno un po’. Fu seguita dal marito che la raggiunse dove ancora toccava. La abbracciò e le disse che era stata fantastica e che per tutta la settimana avrebbe voluto vederla spingersi sempre più in là per capire quale fosse il suo limite. Dopodiché le spinse il pube verso il suo facendole sentire l’erezione nonostante fosse venuto pochi minuti prima. Zia Mirella baciò zio Ugo e gli montò a cavalcioni scopandolo con l’acqua a mezzo busto. “Ti amo ancora di più di prima e scusa se non ti ho mai scopata in questi mesi, mi ci voleva uno shock come questo per capire quanto sei importante anche sessualmente” le disse il marito.

Quando ebbero finito anziché tornare in spiaggia decisero di tornare alla stanza per riposarsi, erano comunque passate alcune ore ed entrambi avevano vissuto emozioni forti ed il sole li aveva prosciugati. Si fermarono al buffet di pranzo, presero due cose ed andarono a mangiarle in stanza dopodiché si buttarono esausti sul letto.

Si alzarono tre ore dopo belli riposati ma decisero di andare in piscina a prendere l’ultimo sole ed a gustarsi un cocktail in riva alla vasca. Erano ormai quasi le 17, stettero li un paio di ore quindi tornarono in camera per prepararsi per la cena.

“Dobbiamo parlare” disse zia Mirella. “Quello che è successo oggi mi è piaciuto e non voglio limitarmi in questa settimana a meno che tu non sia contrario”.

“Tutt’altro, a parte che ti ho trascurato per cui potresti scoparti chiunque e sarei ancora in debito, questa tua vena troiesca mi piace da matti. Ho scoperto che mi piace vederti scopare con un bel ragazzone di colore basta che io possa guardare e, se lo vuoi, anche partecipare”.

Zia Mirella capì che lo aveva in pugno e che poteva chiedergli qualunque cosa.

“D’accordo rispose, potrai partecipare ed esserci ad ogni mia scopata, però dovrai sempre fare quello che ti dirò, ho in mente anche di umiliarti più di quello che sia il metterti le corna con uno o più uomini contemporaneamente. Hai qualcosa in contrario?”. Abbassò gli occhi e vide che suo marito Ugo era in piena erezione. “Sei un porco, la cosa non mi dispiace ma alla fine di questa vacanza, quando torneremo a casa, non potremo certo reggere questi ritmi ma non voglio che questa settimana rimanga un qualcosa a sé. Decideremo insieme le modalità ma adesso che ho scoperto quanto sono troia, per usare le tue parole, non voglio fermarmi e tu mi devi garantire che non userai mai questi fatti per chiedere il divorzio. Per farti contento ti lascerò scegliere il prosimo cazzo che mi scoperà ed adesso vieni qui che non puoi scendere a pranzo con il bozzo nei pantaloni”. Detto questo cominciò a spompinarlo per bene. Zio Ugo prese la testa di zia Mirella e la spingeva ansimando fino a che le scaricò in bocca la sborra residua della giornata. Zia Mirella quando zio Ugo si fu calmato, gli tappò il naso e lo baciò profondamente facendogli sentire, per la prima volta in vita sua, il sapore dello sperma.

“Manda giù Ugo perché da oggi in poi voglio che tu, quando ce ne sarà la possibilità, mi ripulisca da tutta la sborra di quelli che mi scoperanno”. Sebbene l’eccitazione fosse passata, Ugo fece di sì con la testa e inghiottì la sua sborra quindi aprì la bocca per far vedere a zia Mirella che aveva fatto come le aveva chiesto.

Finirono di vestirsi e zia Mirella si rimise il rossetto. Per la sera si era portata un abito lungo bianco trasparente con un profondo spacco che arrivava all’anca. L’abito dietro era completamente aperto facendo vedere che non indossava reggiseno.

Scesero nella sala e furono messi con un’altra coppia, lei era la donna cio capelli rossi che Mirella aveva visto scoparsi in culo l’enorme cazzo e gli altri due. Fatti i saluti di rito cominciarono la cena e Mirella vide che la maggior parte del personale era composto da ragazzi che erano nella spiaggetta. Si accorse anche che Ingrid (la donna coi capelli rossi) fissava uno dei ragazzi in particolare. Era alto quasi de metri, fisico muscoloso ed atletico e serviva nell’altra parte della sala.

“lo conosci?” chiese Mirella ad Ingrid. “Si molto bene e te lo raccomando, se ti capita non fartelo scappare”. Zia Mirella capì da quella frase che l’uomo era quello dal cazzo asinino.

“Ah ho capito chi è” disse Mirella, “è quello con quell’uccello enorme che hai preso in culo. Come hai fatto mi dà l’idea che ti possa squarciare in ogni pompata che ti dà”.

“Non è il primo anno che veniamo qui” disse tenendo per mano Ralf, il suo compagno. Lui è un cuckold modello. Anche a casa negli Stati Uniti a Minneapolis, non mi faccio mancare i bei cazzoni di colore ma li la gente mormora, andiamo sempre in alberghi fuori mano ed è tutto più complicato. Qui invece è tutto così naturale. E’ come cogliere frutti da un albero, prendi quelli che vuoi ed i ragazzi qui lo sanno. E poi a fine vacanza lascio Ralf lascia sempre mance molto generose, è il terzo anno che veniamo ed ho solo l’imbarazzo della scelta. Se volete vi possiamo dare qualche consiglio. E’ la prima volta che venite qui?”.

Mirella rispose ad Ingrid “sì è la prima volta ed è anche la prima volta che mi sono scopata un uomo dopo che mi sono sposata e lo sono da oltre 20 anni”.

Ingrid fece una bella risata “devo spiegarti un mucchio di cose allora di come funziona qui e nel mondo reale fuori”. Dopodiché arrivò il cameriere con una splendida cernia che pulì e porzionò davanti ai loro occhi mentre Ingird, di tanto in tanto, allungava le mani sul culo muscoloso dell’uomo.

Finita la cena Ingrid disse a Mirella che dovevano andare in bagno. Qui le spiegò che oltre che in spiaggia anche nel dopocena c’era la possibilità di rimorchiare ragazzi che venivano apposta. C’era una zona appartata con i divanetti assimilabile alla spiaggia dietro la scogliera. L’alternativa era andare nella propria stanza. Mirella spiegò che il patto fatto con suo marito era che lui assistesse sempre e, ogni tanto, che poteva partecipare. “Non c’è problema le disse Ingrid, troveremo qualcosa da fare loro”. Quindi tornarono alla sala dove i due mariti stavano prendendo un whisky appoggiati al bancone del bar.

“Cosa prendete” chiese Ralf. “Due negroni, a testa però” rispose Ingrid. La donna indossava un tubino nero elasticizzato che lasciava poco spazio alla fantasia, praticamente una seconda pelle, senza mutande e senza reggiseno. Prese Mirella per mano ed andò in pista dove si mise a ballare con movenze feline e sensuali. In breve intorno alle due donne si formò un muro di maschi che si strusciavano contro di loro. Mirella contò almeno una decina di cucchiaietti ed innumerevoli cazzi duri sotto i pantaloni che approfittavano della danza per incollarsi al suo sedere.

“Sei una novità e stasera dovrai mandarne indietro parecchi. Mi è arrivata voce che Alfred, il ragazzo che ti sei scopata in spiaggia, va in giro dicendo che sei molto calda, per usare un eufemismo”. Quindi prese per mano un paio dei ragazzi e disse a Mirella di seguirla facendo lo stesso. Mirella aveva notato fra i vari ragazzi che la avevano abbondantemente palpeggiata, uno con un bel sorriso che era rimasto abbastanza in disparte e che si era solo strusciato leggermente un paio di volte ma che dai movimenti sembrava molto dotato.

Seguì Ingrid nella zona privé e mentre la rossa si sedeva e cominciava a mettere la lingua in bocca ad uno dei due ragazzi che si era portata, fece lo stesso appiccicandosi in piedi al giovane ben dotato mentre l’altro si metteva dietro di lei componendo un osceno sandwich. Non ci volle molto che Ingrid montasse sul primo dei ragazzi mentre spompinava il secondo. Intanto i due mariti, senza dare troppo nell’occhio, erano entrati nel privé e guardavano le mogli commentando a vicenda e complimentandosi circa la zoccolaggine delle proprie compagne.

Il cazzo che prima era nella bocca di Ingrid si spostò nel suo culo. Il ragazzo “timido” intanto aveva fatto accucciare Mirella ed estratto il cazzo semi duro la schiaffeggiava sul volto imitato in questo dall’altro uomo. Mirella prese il controllo della situazione afferrando i cazzi alla radice, si mise sulle ginocchia per essere stabile e cominciò a spompinarli e segarli alternativamente. Ogni tanto li scappellava entrambi e cercava, senza successo, di farli entrare in bocca. Allora strusciava le due cappelle una sull’altra insalivandole e leccandole insieme per quanto poteva. Il ragazzo timido si tolse i pantaloni e la camicia restando completamente nudo, prese Mirella e, sedendosi su un divanetto, se la mise a cavalcioni leccandole le tette che gli sballonzolavano davanti. L’altro intanto si era messo dietro. Era ben dotato ma ben lontano dalle dimensioni del cazzo che Mirella aveva visto squarciare il culo di Ingrid. Si insalivò un dito, e sputò abbondantemente sul buco del culo di Mirella quindi infilò prima un dito poi due nell’ano cercando di allargarlo. Mirella lo aveva preso poche volte nel culo per cui si irrigidì, quando lo sfintere si rilassò perché abiutatosi alla presenza delle dita, l’uomo le estrasse ed appoggiò la cappella. Un colpo di reni secco e la cappella entrò tutta quindi si fermo per farle riprendere fiato. Intanto il ragazzo che stava riempiendole la figa prese a muoverla su e giù visto che lei si era bloccata ed una vampa di calore la prese. L’uomo che era alle sue spalle allora allargò le chiappe facendo dilatare anche il buco del culo ed affondò il resto del cazzo nelle viscere di Mirella. Fu una sensazione molto strana. Da un lato sentiva come una spada di fuoco che le sconvolgeva le budella, dall’altro il cazzo in figa le dava un piacere e il contato dei due piselli attraverso la parete era molto piacevole. L’uomo dietro ristette per un paio di minuti quindi cominciò a pomparla in alternata col cazzo in figa. Mirella si sentì svenire dal piacere. Non aveva mai fatto una doppia, ne aveva vista in qualche film e pensava fosse solo un modo per eccitare gli uomini. Mai avrebbe pensato di poter godere così tanto per una posizione così. Non capiva più nulla godeva soltanto. Fu riportata alla realtà dopo il terzo orgasmo quando i due uomini nel giro di trenta secondi le eruttarono un mare di sborra nelle viscere. Finito di venire i due maschi si ritirarono lasciandola senza fiato. Sul divanetto di fianco Ingrid stava guidando le danze con un maschio che non era nessuno dei due che si era portata. Le avrebbe chiesto all’indomani cosa era successo. Aveva i due buchi in fiamme e la sborra che cominciava ad uscire, il suo vestito era scalvo appoggiato al divanetto. Fu allora che vide Ugo col cazzo in mano. Gli fece segno di avvicinarsi e gli tolse il cazzo dalla mano e gli sussurrò all’orecchio. “Non puoi venire fino a che non avrai fatto il tuo dovere, ripuliscimi tutta con la lingua poi mi potrai scopare”.

Ugo trasalì, in un giorno la moglie era passata dall’astinenza di mesi alla bulimia di cazzo facendo cose che si vedevano solo raramente nei film porno della sua collezione.

Disse a Mirella di mettersi seduta comoda e cominciò a ripulirla dal buco del culo infilando anche un dito per tirare fuori la sborra. Mirella lo vedeva eccitatissimo in quella attività, molto di più che quando si era leccato la sua attraverso la sua bocca e capì che fino a quando lo avesse tenuto eccitato poteva fargli fare quello che voleva. Finito che ebbe di ripulire il culo, passò alla figa. Si fece leccare per bene poi spinse fuori con i muscoli la sborrata (o perlomeno una buona parte) dell’uomo che la aveva riempita poco prima. Godette ancora una volta quindi quando Ugo ebbe finito gli prese la testa e la portò a sé mormorandogli di farle sentire il sapore del seme dei due maschione che la avevano riempita. Baciò profondamente il marito e raccolse un po’ della sborra dei due maschi e notò che il sapore era diverso da quello a cui era abituata. Si rimise il vestito e disse al marito di seguirla. Si diresse in camera, fece spogliare il marito, si tolse anche lei il vestito e quindi gli montò su. Il cazzo di Ugo non era gigantesco ma rispetto a quello dei due che l’avevano riempita risultava di misura sensibilmente inferiore. Strinse le pareti della vagina per sentire il cazzo del marito che la scopò con forza aggrappandosi alle sue tette e lanciando un urlo in corrispondenza dell’orgasmo. Finito si infilarono nella doccia e si lavarono a vicenda abbracciandosi e baciandosi con dolcezza. Era passata mezzanotte e decisero che sarebbero andati a letto chiacchierarono un poco di cosa ci sarebbe stato il giorno dopo. Nessuno dei due aveva risposte, concordarono però sul fatto che qualunque maschio si fosse scopata e qualunque cosa avesse fatto nei giorni della vacanza, le giornate avrebbero dovuto concludersi così e si addormentarono abbracciati.

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