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Racconti erotici sull'Incesto

IL NONNO ELABORAZIONE

By 2 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo adoravo, il nonno, il mio nonno materno

Lo
adoravo, il nonno, il mio nonno materno.

In casa
con noi viveva una nonna paterna acida e scontrosa.

Lui
abitava invece , da solo , a poche centinaia di metri dalla nostra casa ed io
la trascorrevo quasi tutti i pomeriggi liberi fin da bambina.

Mi
portava in giardino , mi spiegava come curare le piante dell’orto, mi svelava
come si allevano bene galline e conigli, mi regalava l’ovetto fresco da bere .
Mi narrava storie ed avventure fantasiose che inventava per me.

Un
giorno , per’ , volle raccontarmi qualcosa riguardante i suoi ricordi pi’
intimi ero cresciuta e si era accorto che le favole non mi divertivano pi’ .

Ricordo
che parl’ restando sul generico delle sue numerose avventure ….poi della
nonna ..arrivando a dire che la spos’ perch’ era una bellissima donna e ”
a letto era una vera scatenata “

Io
ascoltavo a bocca aperta : era la prima volta che sentivo il nonno parlarmi
cos’ “spudorato e peccaminoso” . Queste sue parole mi lasciavano
indifferente e mi stuzzicavano molto di
pi’ dei racconti di guerra e di partigiani o delle storielle…e nonno
se ne accorse e cos’ fu incoraggiato a continuare…aggiungendo altri numerosi
particolari erotici ed intriganti.

Bevevo
le sue parole , raccontava di amori passionali , e poco a poco di sesso
esplicito , di rapporti orali ,
della lingua che entrava nell’intimit’, delle sue numerose avventure con
le prostitute, del suo membro che, da giovane, aveva aperto tanti buchetti….

Si
era reso conto d’avermi eccitata…e improvvisamente cambi’ tono

Si era
reso conto che potevo essere una di quelle donne anche io …che non ero pi’ la
sua bambina ero diventata grande e nel fiore dei miei 18anni bella e piacente per qualsiasi uomo.

Con
voce ferma mi chiese se avevo avuto esperienze….

Non
avevo avute esperienze importanti, qualche bacio da coetanei e qualche strusciamento al cinema …. gli
raccontai quel poco che avevo vissuto ma aggiunsi qualche particolare in pi’
perch’ capii che la cosa lo eccitava . Ammisi che qualche volta mi toccavo ( lo
facevo continuamente in verit’ ) e capii che se gli avessi parlato della mia
fichetta a lui sarebbe piaciuto moltissimo.

Notai
che i pantaloni si erano gonfiati l’ dove c’erano i bottoni e ne fui
compiaciuta .

Mi
chiese se potevo fargli vedere la mia patata lasciandomi a bocca aperta.

Il
gioco mi stava prendendo la mano me ne accorgevo ma annuii di si…

Mi
accorsi di essere umida come mai e quel rigonfiamento fra le sue gambe mi
ossessionava

Mi
disse di entrare nella sua capanna dove erano custodite le gabbie dei
conigli….

Mi feci
coraggio e entrai…..lui mi segu’ e poi chiuse la porta con una grossa e
vecchia chiave arrugginita…mi sentii cos’ smarrita..

Ormai
il suo viso non tradiva emozioni ,solo il respiro leggermente irregolare mi
fece capire quando fosse particolare quella situazione anche per lui.

Mi trovai le sue mani addosso e ben presto erano sotto il mio
gonnellino….a accarezzarmi sulle
mutandine.

‘Sei
bagnata eh……porcellina…..fammela toccare tutta la tua fichetta fresca e
giovane ….mmmmmhhh,”

Il suo
grosso dito aveva spostato la stoffa ed ora accarezzava la mia pelle nuda,
bagnata , fradicia e vogliosa.

Era
meglio farsi toccare che toccarsi da sola pensavo mentre mi lasciavo
completamente a lui.

Era
piacevole e dolce e quel dito mi dava un godimento che saliva dal basso ventre
fin dentro lo stomaco.

Io ero
inchiodata al muro e quasi non potevo muovermi mentre l’altra sua mano mi
accarezzava il seno e mi sentivo cosi sua .

Ero
completamente partita.. mi gir’ e inizi’ a spogliarmi.. prima mi sfil’ le mutandine poi lentamente mi
tolse la maglietta , il reggiseno e quando cadde la gonna si inginocchi’ ai
miei piedi.

Ero
completamente nuda davanti a lui
..Con due grosse dita allarg’ le mie labbra e subito vi insinu’ la sua grossa
lingua.

Il mio
iniziale timore divenne libidine e poi lussuria sfrenata .

La
lingua grossa e bagnata del nonno mi stava dando un piacere sconosciuto e
divino….

Leccava
come un forsennato , velocemente…sembrava un cucciolo che lecca il latte.

Faceva
dei rumori… sentivo il suono della sua lingua grondante che scivolava sul mio
clito e i suoni di risucchio e di saliva bagnata…

Mi
costrinse ad allargare di pi’ le cosce e si mise sotto di me….succhi’ e bevve
avidamente tutti i miei umori mentre io impazzivo in preda a una sensazione
nuova ,sconvolgente .

Le mie
gambe cedettero mi lasci’ l’
inginocchiata spossata e tremante.

Lui si
rialz’ e mi disse di accarezzarlo , anzi mi prese le mani e le appoggi’ sui
suoi pantaloni gonfi facendo in modo di guidare le mie mani in un movimento ritmico
e regolare finch’…ansimando….si lasci’ andare all’orgasmo.

Sentii
il suo respiro correre convulsamente, vidi i pantaloni che si bagnavano e
ricordo la sua voce

“Brava
…brava porca….fammi una bella sega….troietta fammi godere siiiiiiiiii cosi’………dai
dai dai…..ohhhh”

Spaventata
raccolsi la mia roba e aperta la porta fuggii di corsa fuori dalla
capanna…..mi rivestii velocemente e tornai a casa senza neppure salutarlo.

Mi
lavai accuratamente e quella sera come per cancellare il ricordo di ci’ che era
successo, ma a letto tutta sola, non potei ingannarmi e mi sditalinai
furiosamente…..godendo ancora……..

Dopo quel pomeriggio trascurai il nonno. I miei sensi sarebbero
andati da lui di corsa , ma la mia mente si vergognava ti tanta libidine ed il
pudore mi costrinse a vergognarmi di quell’estasi

Pensavo continuamente a quanto era successo, mi eccitavo , mi
masturbavo nel buio della mia cameretta , ma non osavo affrontare il nonno,
guardarlo negli occhi e parlare con lui. Temevo , nella mia ingenuit’ , che il
piacere mi si leggesse negli occhi e avevo paura di questo immenso desiderio.
Trascorse una settimana e il nonno telefono a casa. Parlo con mia madre e le
spiego che non mi vedeva da alcuni giorni, era preoccupato e deluso, dispiaciuto
e in ansia.

Fu mamma a rompere quello stallo costringendomi ad andare da lui.
Mi disse che era vergognoso che mi fossi dimenticata del nonno considerando
quanto bene lui mi volesse.

Uscii di casa con il cuore in gola e la micetta pulsante. Sentivo di
colare ad ogni passo
Volevo essere ancora leccata , volevo godere di nuovo, ma volevo che nessuno
sapesse ..tanto meno
che il nonno scoprisse di avermi fatta impazzire. Sarebbe stato troppo
umiliante. Camminai lentamente fino a raggiungere la casa del nonno. Lui era
la, sotto il suo albero preferito, con il bastone fra le mani, seduto.
Attendeva proprio me.

Tesoro mio,
finalmente ,sei tornata …avevo paura di averti fatto male.

Mi fissava e io non osavo neppure parlare .
Non osavo manifestare il desiderio che avevo dentro. Speravo che accadesse
ancora e nel contempo non volevo che accadesse. Lui mi attrasse a se e mi fece
sedere sulle sue ginocchia. Mi scocco un sonoro bacio sulla guancia e io, un
pochino , mi tranquillizzai,anche se sotto il mio sedere potevo sentire di
nuovo la sua eccitazione indurirsi ed ingigantire. Poi mi bacio di nuovo, sul
collo, scese sulle spalle Io indossavo un prendisole con delle microscopiche
spalline.

Ora non mi baciava pi’.. mi disse guardandomi fisso , òVuoi
essere mia ? ò

La testa mi girava.. non vedevo l’ora di sentire quella frase ma
ne avevo cosi paura..

La sua mano si infilo sotto il mio prendisole.. accarezzandomi..
io persi ogni pudore é’Si nonno ..’

Mi disse di accompagnarlo nella conigliera. Mi alzai , in trance,
lo seguii. Il rituale stava per ripetersi.. Chiuse a chiave la porta e fummo
nella semi-oscurita. Da alcuni buchi filtravano raggi di sole luminosi come
riflettori.. mi mise sotto uno di questi .

Mi si avvicin’,
afferro l’orlo del prendisole e lo sollevo sul mio capo sfilandomelo. Rimasi
indifesa dinnanzi a lui. Si sedette a contemplarmi mentre morivo di vergogna
..e le mie mutandine erano letteralmente inzuppate . Mi disse di togliermele e lo feci ..istintivamente cercai
di coprirmi con le mani ma mi disse di non farlo e sprofondando sempre piu
nella vergogna ubbidii . Paura e voglia. Voglia , paura , desiderio ,vergogna ,
sono i ricordi che ho di quei momenti come lampi nella mente.

Nonno con voce ferma mi chiese ò Ti sei toccata pensando a ci’ che
abbiamo fatto ò ?

Annuii.. non riuscendo a rispondergli per la vergogna

Sdraiati..

Obbedii

Quando fui distesa mi si avvicin’ e mi accarezzo a lungo
indugiando fra le cosce e sui capezzoli piccoli ma inturgiditi dal suo tocco.
Mi tocco le gambe, accarezz’ i miei piedi, le mani si insinuarono dietro il mio
corpo e lui palpo le mie natiche dure. Io ero disperata. volevo il piacere e mi
vergognavo di provare tutta questa depravata voglia. Lui mi libero dall’incubo
, con naturalezza e gliene fui
grata. Si posiziono in ginocchio fra le mie gambe aperte e finalmente si chino
su di me. Ne fui sollevata .Ora non dovevo pi’ sostenere il suo sguardo dovevo
solo lasciarmi andare. E la sua lingua mi permise di andare al di la del tempo
e dello spazio. Grossa ,rugosa e bagnata la sento ancora entrare con dolcezza
fra le mie piccole labbra, la
sento frugare e muoversi rapida e vogliosa, la sento salire a
picchiettare il clito instancabilmente,senza sosta e senza scampo. La sento
sondare la mia fica. Eccola, molle ma consistente, morbida e prepotente ,.dolce
e decisa. Ecco la lingua del nonno che mi fa godere,che lecca il clito, che
penetra tutta nella vagina e cerca di sprofondare tutta dentro il mio corpo.
Ecco le mani enormi del nonno che strizzano i seni, stringono i capezzoli ,
massaggiano il mio ventre. I suoi movimenti sono dolci mi sciolgo in un orgasmo
che mi fa quasi perdere i sensié Nonno ora si sbottona i pantaloni. Intravedo
una grossa sagoma di cazzo svettare verso l’alto, malgrado l’et’ l’eccitazione e grande e il nonno
,dimostra di avere ancora vent’anni.

Mi chiedo cosa abbia intenzione di fare con quell’affare enorme e
minaccioso o meglio non oso ammettere ci’ che so succeder’ . Invece egli si
avvicina al mio viso trascinandosi sulle ginocchia:

òdai, fammi godere ..
piccola troia ..

Devo forse subire un castigo perch’ ho peccato? Sto per essere
punita ,lo so.. lo sento e infatti obbedisco al nonno, annuso il suo odore e
vedo il suo grosso cazzo vicinissimo ai miei occhi. La grossa punta
tondeggiante rossa e gonfia si spinge davanti alla mia bocca, le mani del nonno
sorreggono il bastone di carne e massaggiano con forza e violenza il cazzo.
Apro la bocca,accolgo la giusta punizione. Soffoco per quanto e grosso , ma mi
riempio , con l’intento di espiare la colpa. Roteo , per quel poco che posso,la
linguetta su quell’attrezzo abnorme,pulsante e vivo. Questa cosa piace al
nonno, che mugola e mi ordina di muove le mani sempre piu in fretta ,
spasmodicamente Esplode nella mia gola ,mi sconvolge la violenza di quello
schizzo.

Troia troia.. mi fai impazzire, ti sborro in bocca piccola vacca..
prendilo , prendilo
tutto avanti .dai ingoiaaa

Mi tiene la testa e il suo pene e’ nella mia bocca mentre
viene .Mi soffoca tutto quel
liquido!!! In parte inghiotto e in parte esso fuoriesce dalla bocca,cola sul
collo e sul seno. Il nonno ha il
cazzo ancora fra le mani, spasima,io temo che possa morire ma fortunatamente
non e cos’

-Sei una gran porca…mi hai fatto un bel pompino sai? Diventerai
una grande cagna..

Mi ordina di vestirmi
e ricompormi e mi manda a casa ..

Questa volta stampo un bacio sulla fronte del nonno prima di
uscire …

Arrivata a casa corro in camera mia e stavolta sono felice come
mai.. il gusto di uomo che ho
nella bocca mi ricorda ogni momento cancellando tutte le miei remore.

A cena mamma mi dice che ho fatto bene a tornare da nonno e che da
lui avr’ molti insegnamenti

Le sorridoé ma quelle parole mi turbano…E nel buio della mia
camera mi assalgono mille pensieri

Ho di
nuovo saltato il cicloéquesta e’ la 4 volta in quest’annoéstavolta mamma e’
decisa a portarmi dal dottore

Eccoétutti
contentié

il
ginecologo dopo avermi visitata ha deciso di darmi la pillolaé.

ò
cosi regolarizzeremo il ciclo ò a detto a mammaée lei ha annuito soddisfatta..

il
dottore mi ha anche chiamata òbrava bambina’ésottolineando cosi la mia
verginit’ e vedo sul viso di mamma
la contentezza del sapermi intattaé

io
invece sono sprofondata nella vergognaéuna òbrava bambina’ che non perde
occasione di masturbarsi una òbrava bambina’ che si fa toccare da suo nonno éproprio una ò brava bambina ò

Il gioco con il nonno ‘ davvero eccitante , ma cosi pericoloso.
Nella mia testa si rincorrono mille ansie,mille dubbi,mille paure. E se ci
scoprissero? E se il nonno lo dicesse a mamma? E a cosa alludeva mamma ?E se io tornassi di nuovo da lui ? E
se questo gioco mi piacesse troppo e non potessi pi’ farne a meno? E se ,
quando tornassi da lui , mi facesse qualcosa di pi’ sconcio , ma anche di pi’
eccitante , accetterei ? E cosa mi proporr’ la prossima volta? Mi toccher’
ancora sotto
le mutandine? Mi leccher’ ancora la micetta in modo cos’ eccitante? Che cosa si
inventer’ per farmi godere? Forse lui vorrebbe penetrarmi? Ma io voglio essere
penetrata dal nonno? Lo voglio sul serio o la sola idea mi sconvolge? Ci vado
ancora a trovarlo? Non ci vado e non ci andr’ mai pi’ ? E se rimango incinta di
nonno?
Poi tutte le paure e tutte le innumerevoli incertezze venivano domate dal
pensiero di quel gioco cos’
nuovo e folle, cos’ proibito e stupendo , cos’ dolce e violento , sconvolgente
e piacevole al contempo. Il sesso da poco scoperto , proibito ma intrigante ,
piacevole e perverso , strano ed estremamente eccitante , continua ad essere il
mio pensiero fisso , notte e giorno , mattina e sera , negli attimi di
riflessione, davanti alla tv, a tavola e , soprattutto , a letto , la sera. La
sera , quando sono sola , posso finalmente ricordare quelle ondate di piacere ,
quell’onda salata che mi ha riempita la bocca , bruciato la gola mentre
ingoiavo abbandonarmi ad esse e masturbarmi nel buio e nel silenzio della mia
camera.

La voglia di farlo ancora ‘ immensa. Il pudore e la paura sono
altrettanto grandi.

Cos’ vado dal nonno , come sempre , nei pomeriggi liberi della
calda estate , a chiacchierare con lui , senza per’ dargli l’occasione di
restare solo con me.
In un certo senso ‘ una provocazione. Voglio stuzzicarlo , e stuzzicare me
stessa e le mie voglie , ma senza cedere alla tentazione. Voglio metterlo alla
prova , farlo bramare per me. Voglio mettere alla prova la mia capacit’ di
sedurre e la mia forza di volont’ nel non cedere alla bramosia animale del mio
giovane corpo smanioso. Ma la voglia supera spesso le buone intenzioni e cos’ ,
un po’ per gioco e un po’ per quel desiderio bestiale che, ho dentro , eccomi
di nuovo a casa sua . So di trovarlo tutto solo . So che oggi nulla e nessuno
gli impedir’ di mettermi le mani addosso. Vado da lui di proposito , vestita in
modo quasi indecente , con un abitino estivo leggerissimo , di
colore giallo. Non indosso neppure le mutandine. Voglio godere , finalmente ho
deciso di
lasciarmi andare . E voglio provocarlo al parossismo. Ho paura , lo confesso
.ma non resisto ai miei desideri segreti e incestuosi. Il nonno mi aspetta ,
come sempre , mi sorride , come di consueto , mi fa accomodare accanto a lui
,sulla panca di sasso sotto l’albero del giardino. Parliamo qualche minuto e
poi entriamo in casa .

Sicuramente ha intuito che oggi cՏ qualcosa di strano in me. Sono
andata in un orario diverso , sicura di trovarlo solo , non ci sono gli amici ,
a quest’ora , e neppure i vicini di casa e , tanto meno , la signora che gli
tiene pulita la casa. Le altre volte , le ultime volte , ho fatto in modo di
non
essere mai sola con lui. Oggi , di proposito , sono andata da lui quando ormai
sono certa che tutti se ne sono andati e lui sta pensando alla cena. Quello che
‘ accaduto fra noi , come per un tacito accordo , ‘ stato ignorato da entrambi
, dimenticato e nascosto nella nostra mente e noi due ci comportiamo come un
nonno adorabile ed una nipotina affettuosa. Ma so bene che non e’ cos’ .

-Cosa stai facendo nonnino? – ‘ indaffarato con una bacinella di
verdure ed un coltello. Affetta e
prepara un gustoso miscuglio di verdure dell’orto per il minestrone
della sera: taglia carote,affetta
zucchine,sbuccia fagioli e piselli . Mi guarda , sorridendo. Mi siedo accanto a
lui e lo aiuto , a mio modo, separando i piselli dal baccello , spuntando le
cime dei cornetti. La mia voglia cresce dentro , mi sento eccitata ,gonfia
,.bagnata , ho voglia che lui si occupi di me della mia fica e non di quella
stupida minestra. Con indifferenza lascio scivolare qualche carota a terra , mi
chino per raccogliere ci’ che ‘ caduto sotto il tavolo. Mostro al nonno le mie
gambe nude, il vestito sollevato ed il culetto sodo , privo di stoffa e di
qualsiasi copertura.

Indugio , chinata , a raccogliere fantasmi di verdure inesistenti
, un brivido mi attraversa e il mio corpo spera e freme , desidera che lui
veda. Offro la mia micina al suo
sguardo . il mio culetto per aria desidera che i suoi occhi si posino proprio
l’ e desidera che le sue mani facciano qualcosa per placare la mia vogliosa
astinenza.
E il nonno non si fa attendere. Mentre sono a culo all’aria in cerca di chiss’
che ecco , sento , finalmente le sue mani afferrarmi i fianchi e tenendomi
piegata le sue dita accarezzare la
fessura tra le natiche . Le sue dita si fermano sul buchetto anale spingendo
piano e scendono poi ad accarezzare la micetta ,che e’ un fiume in piena quasi
nascosta fra le mie cosce serrate. La sua voce arriva,
finalmente : – Andiamo , piccola troietta , vieni con me nella conigliera, e’
ora che chiariamo se vuoi diventare la mia donna .
Il mio cuore rimbalza nel petto. Lo seguo , come un’automa nel nostro rifugio
segreto.

La stanzina del piacere ‘ l’ , tutta per me , l’odore acre degli
escrementi dei conigli mi
coglie, ma ‘ un olezzo familiare e , sino ad oggi , l’ho associato al piacere
immenso ed al godimento spasmodico del mio corpo. Il nonno mi sfila l’abito in
un baleno , poi si ferma ad ammirare quanta bellezza sia a sua completa e
totale disposizione.
Sono nuda. Niente mutandine. Lui si china a succhiarmi dolcemente prima un
capezzolo , poi l’altro. Essi si induriscono subito e gli si offrono vogliosi ,
desiderosi di lingua, di bocca, di godimento.

La sua lingua lavora instancabile sul mio corpo. La saliva mi
bagna il seno , il solco fra i seni , i capezzoli , il ventre. Mi accompagna a
terra. Mi apro , sdraiata sul pagliericcio , speranzosa
di sentire la sua lingua dentro la fica come l’ultima volta. Voglio godere e mi
offro a lui , ormai senza pudore e paura. La penombra mi aiuta a superare la
timidezza. Apro le cosce e offro la micetta alla sua lingua indecente e
bollente , bramosa e calda.

Subito egli mi accontenta e prende a leccarmi le grandi e le
piccole labbra , aspira e succhia il piccolo clitoride, spinge la lingua nel
solco fra le natiche , mi bagna completamente di saliva. Mi sento umida e godo
in modo vergognoso , senza ritegno e senza pudore. Per la prima volta mi lascio
andare a gemiti e sospiri , perdo le inibizioni lasciandomi andare
completamente al piacere anche con la voce .Lui lecca sempre pi’ velocemente , mi palpa i seni , li strizza
, sempre senza smettere di leccare. Mi penetra con la lingua , riempie di
saliva tutta la mia fica mi lascio andare ,non mi controllo pi’ . La sua lingua
non si ferma mi trovo a
pensare a come devo essere uno
spettacolo: a gambe aperte,nuda e sdraiata a terra nella conigliera con un
vecchio che mi lecca la fica e io che senza ritegno ne godo e . grido, urlo ,
spasimo , mi inarco , godo , vengo,vengo .. vengooo

Lui mi sorride,ora.

Ed ecco la sua voce ‘ Non temere , piccola cagna, ora ti
piacer’ ancora di pi’ ..ti far’godere davvero , come GODE una vera donna.- Non
mi lascia neppure il tempo di riflettere , di pensare a quale sia la risposta
pi’ consona da dare a un NONNO e sento il suo grosso dito forzare le labbra
della mia passerina. Lo infila lentamente , delicatamente dentro di me per non
deflorarmi. Prima sento penetrare la
punta , poi lo sento tutto dentro la fica. Sono fradicia e sto provando una
sensazione meravigliosa. Lui lo sa benissimo e spinge piano ma inesorabilmente
dentro.

Si ferma un attimo dentro.. permettendomi di sentirlo bene, ma
con l’altra non smette di eccitare
il mio clitoride.

Attende, un segnale dalla sua adorata nipote.

-OHHHH siiiiiii-

Non aspetta altro. Il suo dito inizia a andare su e gi’ dentro
me , facendomi impazzire
svelandomi quel che vuol dire avere qualcosa in me che mi scopa e quando sento
che mi accarezza il secondo
buchino perdo ogni controllo
venendo convulsamente

Mi lascia li. .esausta.. completamente spossata.. inerme sdraiata
nella paglia..

Ora s’e’ seduto e lo vedo guardarmi..

Lo sento ordinarmi con voce calda e pacata.’ora vieni qui
cagnetta.. vieni a prendere ci’ che meriti’

Arrivare a lui mi costa una fatica incredibile..mi avvicino a quattro zampe

òbrava éé la mia cagnetta’ mi dice quando sono davanti a lui fra
le sue gambe

Sono inginocchiata davanti a lui..il rigonfiamento nei suoi
pantaloni e’ talmente evidente che i bottoni della patta sembrano sul punto di
scoppiare e un brivido mi corre dentro al pensiero di quanto dev’essere grosso
il suo pene per fare quell’effetto..Le sue mani mi prendono la
testa..saldamente ma delicatamente e mi schiaccia il viso contro il suo basso
ventre..

òprendilo’

Apro i bottoni e lo tiro fuori facendo fatica..e’ enorme..
durissimo éil glande e’ cosi gonfio , paovonazzo , mentre l’accarezzo nonno mi
infila un dito in boccaé

òora leccalo , succhialo.. quando sar’ ora inghiottirai tutto ci’ che ti riempir’
la bocca ò

Ricordo bene il gusto acre , salato , di quel liquido cosi caldo e
denso che mi ha bruciata la gola mentre inghiottivo la volta precedente e
accetto che sia il costo che devo pagare per tanta lussuria

Avvicino la mia lingua al cazzo e inizio a leccarlo..a baciare la
cappella , a far scorrere la lingua lungo l’asta a accarezzarlo con le mani..
dischiudo le labbra e l’accolgo nella mia calda bocca..e’ enorme riesco a
tenere nelle mie labbra solo il glande.. il pensiero e’ fisso a quando sar’
riempita di sperma..lo temoéma desidero cosi tanto ricambiare il piacere che
nonno mi ha dato

òmetti le mani dietro la schiena..’

Non capisco ma lo faccio..porto le miei mani dietro la schiena e
sento che nonno le afferra..mi spaventa sentire che in un attimo sono legata
con una cordicella..perdo il cazzo di nonno dalla bocca..sono in preda al
panico..

òtranquilla simona.. ò sento la voce calda di nonno
rassicurarmi..’tranquilla..’

Mi prende di nuovo la testa guidandomi sul suo cazzo.. me lo
infila in bocca..ora mi da lui il ritmo ed e’ come mi scopasse..ma in
bocca.. Sento nonno ansimare
mentre vado su e giu e mantengo quel ritmo anche senza che lui mi guidi
..avvolgo la sua cappella con le labbra.. muovo quanto posso la lingua contenta
di stappargli gemiti di piacere..
godo nel farlo. Sento la mia micetta cosi gonfia.. cosi bagnata ..assaporo il
gusto del cazzo di nonno e ad un tratto sento la mia bocca piena di un gusto
diverso..e subito dopo mi afferra la testa..’Godo..godoé.bevi vacca..’ e lo
sento riempirmi la bocca di sborra..caldaédensa..salata..sento lo schizzo
potente..e poi un altro e un altro ancora..mi soffoca..non riesco a
respirare..inghiotto..inghiotto ma mi brucia la gola..nonno non esce dalla mia
bocca..mi tiene ferma la testa.. soffocoéma lui continua a riempirmi..finche
non mi libera ..tossisco..ho conati di vomito ..mi sento maleétanta e’ la
sborra che ho ingiato..che mi ha bruciata dentro é

Non riesco a trattenermi e piango per ci’ che ho subito..e nonno
prontamente mi abbraccia a mi consola

òSi cara.. tanto
piacere ha un costo.. ed e’questo..’ singhiozzo ..nonno mi libera le mani ,
òImparerai a farlo godendo..vedrai..’

Le sue coccole mi tranquillizzano e nonno mi aiuta a ricompormi e
rivestirmi..

Mi d’ uno pacca sul sedere e mi raccomanda di andare subito dritta
a casa.- e aggiunge

òDomani , se tornerai, lo faremo ancora. .Mi hai fatto impazzire ,
piccola troia. ..ma da domani, se tornerai, non ti risparmier’ piu nulla..
prenderai il cazzo ovunque e non sarai altro che una vacca da montare in
qualunque modo ò

Mi aveva sconvoltaé.Avevo goduto come una piccola cagna in calore.
Lui mi aveva eccitata da morire ed
ero venuta ben due volte .
Con la sua lingua mi aveva fatta
impazzire e il suo dito mi aveva
penetrata sapientemente senza infrangermi..ma lasciandomi assaporare quanto
sar’ magnifico avere un cazzo dentro di me .E poi quello.. obbligata a
inghiottire , inerme.. legata.. essere umiliata cosi. quelle parole cosi
minacciose.

Ero corsa a casa , mi ero infilata sotto la doccia e sono rimasta
a bocca a perta sotto la doccia per parecchio..cercando di cancellare almeno
dalla mia lingua ogni tracci di ci’ che avevo fatto
L’acqua che scorreva sulla pelle mi aveva ridato vigore e tono e nell intimita
del bagno ora avevo potuto rilassarmi e , evocando la lussuria provata poco
prima. andare ai ricordi ed accarezzarmi ancora

Ma ora un pensiero perverso mi tormentava. Lui aveva promesso che
, se fossi tornata , avrei assaggiato qualcosa di vero e reale, qualcosa di
vivo e carnoso. Il suo cazzo lo avevo gia accarezzato e succhiato , ma lui non
mi aveva ancora penetrata. Ora mi aveva promesso che sarebbe successo.

Andai a letto,tormentata dal desiderio e dall’ansia. Ero in una
situazione spaventosa. Volevo tornare da lui e fare ci’ che desideravamo
entrambi. Ma avevo paura di me stessa e temevo , al contempo , quell’incontro.

Il giorno dopo non trovai il coraggio di andare da lui . Trascorsi
alcuni giorni nel dubbio e nell’ incertezza , nella voglia e nella paura e
infine , decisi che sarei andata ,dopo tutto lui era il mio adorato nonno e
seppur conscia che sarei diventata la sua cagnetta certamente non mi avrebbe
fatto del male.

Mi incammino verso la sua abitazione. Di nuovo mi sono vestita di
poco e di nulla , di nuovo sento la voglia di eccitarlo e provocarlo .
Mi accoglie felice. Questa volta in casa , nella penombra di un tardo
pomeriggio molto afoso , le persiane sono accostate , la luce discreta .

òSapevo che saresti tornataé prima o poi. Ti aspettavo. ò

Un senso di vergogna mi assale..

Lui mi spoglia in fretta , mi accarezza , mi palpa con ingordigia
i seni , le cosce , infila un dito nella mia intimit’ e si compiace
dell’umidore che percepisce.
Estrae il dito e lo succhia con avidit’. Lo lecca davanti ai miei occhi
esterrefatti , poi ritorna ad accarezzarmi fra le gambe..e estrae di nuovo la
mano.. avvicinando il dito alle miei labbra.. giro la testa schifata.. ma mi
ferma e me lo infila in bocca ..

Mi prende per mano , mi porta in camera da letto..Mi costrinse a sostare
dinnanzi alla specchiera.Lui si posiziono alle mie spalle e vuole che io
rimiri il mio corpo nudo e
percorso dalle sue mani bramose che strizzano i capezzoli,accarezzano il ventre,penetrano
la mia intimita con un dito.Ero eccitata.Lo spettacolo di me stessa fra
le mani di un uomo e in sua completa balia mi fa impazzire.Mi fa sdraiare sul morbido lettone nel quale spesso avevo
dormito fra lui e la nonna. Sono nuda e aperta , lui in piedi ammira il mio
corpo. Colgo un movimento : si accarezza lentamente il pube , mi tocca
dappertutto con una mano e con l altra si massaggia il pene. Ora sale sul letto
, si inginocchia fra le mie gambe e mi
costringe a spalancarmi tutta. La mia fica deve essere uno spettacolo perche il
nonno mugugna in modo libidinoso , la guarda con cupidigia , apre le labbra con
le dita e si tuffa con la bocca a baciare e leccare vigorosamente quel
fiorellino roseo. Lo sento ansimare , godo della sua lingua esperta che scava
profondamente dentro di me. Sento colare i miei umori , sento che lui li beve
come un assetato potrebbe bere acqua fresca nel deserto.Mi godo quei fantastici
momenti e vengo violentemente , ma non dimentico ci’ che lui ha promesso.Ha
giurato che mi fara sentire il suo cazzo. Ed io sono qui per questo. Mi sento
porca , ma ho voglia , tanta voglia di sentire il cazzo di un uomo dentro di
me.Minuti interminabili di estasi , la sua lingua esperta mi fa impazzire .
Spesso si ferma e si dedica ai capezzoli , poi mi costringe a girargli le spalle
, mi dilata le natiche ed ora
lecca il buchetto del mio culetto sodo. I miei pensieri confusi si rincorrono
fra paura e desiderio.
Gemo e miagolo come un animale, penso al suo cazzo e , quasi senza volerlo ,
decido di prendere l iniziativa.
Mi metto seduta sul letto. Lui mi guarda stupito.Afferro i bottoni della
patta e ne slaccio uno alla volta.
Lui letteralmente impazzisce.

òPiccola troia. Sei venuta per scopare , vero?
Perche sei una vera porca. E ora che vuoi fare? Vuoi il cazzo , vero? E
brava la mia piccola Simona .’

Il cazzo balza fuori dai pantaloni del nonno.
Rosso , eccitato , duro. Lo vedo per la terza volta e di nuovo mi stupisce la
sua prestanza , mi spaventano le sue dimensioni , mi eccita la sua durezza , mi
intriga la voce del nonno che quasi strozzata, mi suggerisce: Succhialo da
brava , voglio sentire la tua bocca calda sul cazzo . L’ho gia fatto ed obbedisco. Mi avvicino alla cappella
grossa e paonazza , lecco dolcemente la punta per poi passare la lingua su
tutta la lunghezza del bastone.Infine dischiudo le labbra e prendo in bocca
tutto cio che posso. Vado sue giu con il capo simulando un rapporto sessuale.
Le parole che sento mi
fanno impazzire : Sei una vera troia, sei la mia troia , brava , cosi ,
spompinalo bene . La sua voce si spezza , egli ansima e sospira . Temo che
possa morire . Si sdraia improvvisamente offrendomi lo spettacolo del suo
grosso cazzo eretto.

òVieni sopra di me . Impalati tutta.!! ò

Obbediente mi accomodo a gambe divaricate sopra di lui . Egli
afferra il suo membro e lo frega contro la mia micetta

Lo sento pronto ad entrarmi dentro , e’ li sulla soglia..
esito…poi la sensazione indescrivibile che mi prende mi lascia senza fiato ,
un fitta , una sensazione di calore , in un sol colpo , mi infilo il membro
dentro , ora sono donna , con un movimento lento mi siedo sopra di lui. Gemo
.Sono piena di cazzo e mi piace da morire. Una sensazione diversa da quella ,
pure piacevolissima , provata grazie al dito che lui ha usato dentro di me
qualche giorno fa. Dopo qualche secondo sento le mani di lui che mi afferrano i
fianchi . Giro la testa e mi vedo riflessa nello specchio..vedo la danza
vertiginosa..ritmata del mio corpo
che il nonno sapientemente mi sta dando. Imparo in fretta e mi muovo con
abilita per assaporare tutta quella carne dura dentro il mio corpo. Il viso di
lui e sfigurato , suda, geme , mi insulta con gli epiteti piu schifosi ed io ne
godo ancor di piu . Mi muovo sempre piu freneticamente , egli accompagna con
violenza le mie spinte con il suo bacino .Lo alza verso di me, dentro di me.

Godi piccola troia
godi .
sborro, sborroé , ti riempio tutta.. .

Sento distintamente il getto di sperma riempirmi e mi abbandono al
piacere accasciandomi su di lui.

Sento di nuovo una piccola fitta quando esce da me

Dopo qualche istante mi sdraio accanto a lui. Sono
sconvolta,sudata,stupita da tanto piacere provato.
Nonno invece e’ di nuovo fra le miei gambe .mi eccita e mi turba con la sua
lingua che ,senza provare ribrezzo , si nutre del suo stesso sperma e del mio ,
li beve con ingordigia stuzzicandomi di
nuovo il clitoride che prontamente si erge di nuovo. Sono di nuovo eccitata .
La lingua va su e giu con esperienza consumata, io mi lascio andare di nuovo al
piacere che il mio clitoride manda al mio cervello. Mi eccita guardarlo con la
bocca bagnata di
saliva,sperma e umori e poi provo
una sensazione incredibile quando mi bacia sentendo sulla sua lingua il gusto
dei nostri umori fusi insieme.

Lui si rende conto e infila di colpo due dita nella mia gattina.
Spinge violentemente strappandomi un grido di piacere. Incoraggiato dalla mia
evidente libidine, spinge sempre piu ritmicamente e forse aggiunge un terzo
dito .Mi sento piena di nuovo e di nuovo godo mentre il nonno biascica
sconnesse parole di lussuria .

Dopo avermi donato l’ennesimo orgasmo mi ordina di alzarmi dal
letto.. obbedisco

òinginocchiati cagna..’

eseguo tenendo lo sguardo basso..

Nonno apre un cassetto alle miei spalle , poi mi si avvicina e
sento le sue mani intorno al collo. .mio dio.. mi sta mettendo un collare.. un
collare da cagna.. Non riesco a pensare ..non so cosa pensare.. rimango
sbalordita di me stessa quando rispondo..’Si padrone’

òAndiamo’ e mi fa cenno di seguirlo fori dalla camera da letto.

Faccio per prendere i vestiti

ò No stai nuda..’

Lo seguo in cucina e mi accorgo dell’ora tarda ..dico a nonno che
devo rincasare , ma lui mi tranquillizza..e preso il telefono chiama mamma ,
sono li vicina e sento la loro conversazione.. le dice che mi fermo da lui fino
a domani sera….e con mio stupore mamma non obbietta nulla..prima di
riattaccare me la passa e la sento farmi mille raccomandazioni nell’essere
disponibile a nonnoé

Sono imbarazzata dalla mia nudit’ ma aiuto nonno a preparare la cena e parliamo del pi’ o del
meno.. mi sto abituando anche a portare il collare E’ ora di cena e resto
perplessa perch’ so che e’ anche ora di uscire a sistemare le ultime cose nella
stalla e di liberare i due cani di nonno ma io sono ancora nuda ..

òSu andiamo..’ nonno
percepisce il mio disagio..

‘tranquilla ora non c’e’ nessuno che possa vederti… e chi ti
vedr’ e’ perch’ poi ti avr’ ..’

Attraverso l’aia rasente al muro del fienile e col cuore in gola
lo seguo nella stallaémille volte ho visto che nonno tiene nella stalla il
cavallo , e il maiale, ma ora ne sono turbata énonno con fare esperto riassetta
tutto e poi mi chiama a se.. mi prende per mano portandomi davanti al cavallo ..mi mette la mano fra le
gambe e un dito entra nella mia micina ..rabbrividisco vedendo che poi nonno
mette la mano sul muso del cavallo , poi fa altrettanto con il maiale.. sento
la mia micetta colareésento una sensazione che non riesco a
descrivere..disgusto e allo stesso tempo eccitazione..e sento che nonno lo sa..

‘..oggi ti ho resa donna..’ lo sento dirmi mentre mi accarezza il
seno abbracciandomi da dietro..

òe quando sarai pronta ti guider’ a diventare cagna , scrofa ,
cavallaéò

Mi sento mancare le gambe..e sono colta dal panico..nonno mi gira
e mi bacia abbracciandomi forte.. la sua lingua e’ nella mia bocca ..

Usciamo dalla stalla e nonno mi dice di rientrare in casa mentre
lo vedo dirigersi dai cani.. e scioglierli e loro corrono come impazziti per il
cortile.. nonno rientra e mi raggiunge

Faccio fatica a parlare durante la cena.. e nonno rompe gli indugi

òRilassati Simonaérilassati.. vedrai che ti piacer’ come ti e’
piaciuto prima

vedrai che a suo tempo lo chiederai tu stessa.. sei nata per
essere montata.. per dare piacere al maschio e soddisfare il tuo essere femmina
in questoéti piace il gusto dello sperma che scende nella tua gola.. il duro
cazzo che ti riempie la figa facendoti colare o nell’ano.. ho ben visto come
sei venuta quando ti ho toccata li..
lo sai bene anche tu.. se no non saresti venuta qui e farti scopare da
me ‘

era la , semplice, cruda , verit’ e sentirmela dire mi mise di
colpo di fronte all’evidenza aiutandomi ad accettare me stessa senza avere
altre remore ma come spesso accade la verit’ ferisce

Cenammo e nonostante l’assurdit’ della situazione , la mia nudit’ , il collare , ero serena , rilassata, non rassegnata
al mio destino come una condannata , ma ansiosa di vivere quella mia sessualit’ cosi torbida , cosi
sconvolgente

nonno era premuroso e finita la cena sistemammo la cucina e mentre
gli passavo vicina non perdeva occasione per accarezzarmi ..poi mi disse di
accompagnarlo in camera da letto.. lo seguii e una volta nella stanza mi ordin’
di inginocchiarmi ..si mise davanti a me e con lentezza allent’ la cinta.. poi
sbotton’ la patta lasciandosi cadere i pantaloni .poi sfil’ gli slip ed ebbi il
suo pene davanti agli occhi.. mi si avvicin’é’Succhialo cagnetta..’ era di
discrete dimensioni anche se non eretto e lo presi in bocca.. lentamente lo
sentii prendere vigore.. ogni volta che la lingua lo percorreva era sempre pi’
duro.. grosso ..’Aspetta li seduta’ mi disse ed usci dalla camera.. Torno poco
dopo.. e non era solo.. aveva portato in casaé.i suoi due é.. FINE.

C’erano i due cani con lui……..

Ero diventata donna con lui e grazie a lui

Ero diventata donna con lui e grazie a lui.

Fino a quel momento mi ero limitata a masturbarmi e a
giocare con una amichetta. Lei veniva da me portandosi dietro lussuriose e
proibitissime riviste porno del padre.Le guardavamo con curiosita e paura, ci
sdraiavamo poi sul letto e ciascuna si dava piacere guardando l altra. Peccato
fossimo timide e nessuna di noi osasse allungare le mani o la lingua sul corpo
della compagna. Ma dopo l esperienza con il nonno raccontavo a Ivana quanto lui
mi facesse godere e lei , un po invidiosa , non era mai sazia di ascoltare a
bocca aperta le mie storie di donna vissuta. Con il nonno divenni sfacciata e
porca.Imparai a condurre il gioco, a dare ordini, a chiedergli di farmi cio che
mi piaceva. Soprattutto lasciavo che mi leccasse per tempi infiniti.A lui
piaceva da impazzire bere il mio nettare. Io godevo della sua lingua sul
clitorideé.o dentro di meéoppure della sua lingua veloce che si accompagnava a
qualche grosso oggetto atto a penetrarmi contemporaneamente.Era il mio schiavo.
Schiavo sottomesso e docile sempre pronto ad obbedire. Ma poi un giorno riprese
in mano lui la situazione.Eravamo in cucina,porte e finestre aperte.Io in
ginocchio davanti alla sua poltrona, avevo deciso di stuzzicarlo con la bocca e
mi stavo impegnando in un pompino sublime, a giudicare dai suoi muggiti e dalle
parolacce con cui mi insultava.Improvvisamente sentii un fruscio alla porta
finestra, non smisi di leccare e succhiare , ma il nonno interruppe i suoi
gemiti e diede uno strano ordine. Credetti che dicesse a me. Mi sbagliavo. Poco
dopo udii dei passi sommessi dietro di me e subito un ansito fra le mie
cosceé.un oggetto freddo mi esplorava e respirava a bocca aperta sulla mia fica
bagnata. Presto potei sentire anche una lingua enorme,ruvida,bagnatissimaééé..non
umanaéé.

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