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Racconti di Dominazione

*AMOR DI FIELE**

By 19 Novembre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

A volte lui ti picchia: schiaffi, soprattutto schiaffi.
Gli piace schiaffeggiarti ora di piatto, ora nei momenti davvero cattivi, con il dorso della mano.
Il manrovescio fa male.
Ma non esagera mai, al limite ti resta solo un piccolo livido.
Obiettivamente uno schiaffo &egrave cosa da poco e tu stai diventando obiettiva.
Certo, il tuo orgoglio naufraga in un mare di umiliazione, ma quale orgoglio, via, siamo seri,
tu non ne ha più.
Dici che ti schiaffeggia non per sadismo, ma per una forma bizzarra di intimità, di familiarità.
So bene che non lo permetteresti a nessun altro.
Lui ha l’esclusiva.
E non ti proteggi neppure.
Nella tua umiliazione arrivi ad accettare tutto, anche la violenza fisica.
Perché ti viene da lui e tu lo ami.

-Ma esiste amore quando volontariamente, ogni giorno, si calpesta la propria dignità di donna, dimenticando con coscienza di avere un’anima, un cervello pensante?-

Ora sei lì, ad aspettare una sua telefonata, oppure il rumore dell’auto in fondo al viale.
Non riesci a pensare ad altro che al suo corpo, alla sua bocca dentro alla tua, al suo sesso, che ti &egrave diventato indispensabile come l’aria che respiri.
Non so che cosa sia peggio, se il desiderio oppure il non-desiderio, la lotta che combatti invano per non volerlo più e allontanarlo da te per sempre.
L’uno e l’altro ti distruggono, ti bruciano, riducendoti in cenere.
I nazisti non avrebbero saputo inventare un forno crematorio più efficace.
Lui &egrave il tuo autodafé, la tua ossessione, l’amata droga da cui dipendi completamente.
Gli amici ti invitano a lasciarlo: hanno ragioni da vendere.
Ma non serve perché quello che tu provi per lui quando ti versa menzogne nell’orecchio e seme nel ventre non ha niente a che fare con la ragione.

-Chi può credere a questa specie di amore che &egrave degradazione e dipendenza?
Forse solo chi ne ha provato il fuoco e si &egrave bruciato a quella fiamma, restando con la pelle secca e piagata come quella dei martiri del medioevo-

Eppure sei un’abile donna d’affari, una che si aggira nei meandri del mercato azionario con notevole abilità.
Ma questa sicurezza ti rende ancora più vulnerabile.
Perché più dura sei nel lavoro, più diventi accondiscendente vicino a lui, quando il solo pensiero delle sue mani e del suo corpo dentro al tuo ti riduce in cenere.
Detto questo, che cosa vuoi che contino qualche manrovescio o un labbro tagliato e sanguinante, oppuredei piccoli lividi…
Forse avresti potuto trovare un rimedio efficace alla tua dipendenza amorosa se fossi vissuta al tempo in cui dalla mandragora strappata di notte ai piedi dei patiboli si ricavavano magici filtri.
Chissà…

-Chi può descrivere il desiderio quando &egrave così caldo, così corposo, così urgente?
Le parole non lo sfiorano neppure.
Solo la musica può renderne l’intensità crescente, il vigore, il calore, la vibrazione-

Una volta hai cercato di trasferir sulla tela questa tua specie di amore ( sei una discreta pittrice dilettante).
Era un sole enorme con il centro di un infuocato arancione e onde di rosso e lavanda
tutt’attorno.
Quelle onde rosse e lavanda ora sono dentro di te, mentre immagini le sue mani sui glutei, poi tra le cosce, fino a che trovano il punto setoso dove diventi oro liquido.
E’a quest’oro che non puoi rinunciare, qualunque sia il suo prezzo.
Ecco, ti accendi l’ennesima sigaretta e ti versi un bicchiere di vino rosso.
A volte funziona.
A volte lui riesce ad arrivare qui prima che ti sia scolata tutta la bottiglia e fumata un intero pacchetto di Malboro.
Ma non &egrave detto.


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