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Racconti di Dominazione

Dal blu pastello al rosso torbido

By 24 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Non un’altezza, vicina ai 40, occhi grigio-azzurro, bel viso, qualche chilo in più, un bel sedere tonico, capelli castani chiari, un po’ londoner’ riservata’ al limite della timidezza’ occhi bassi perenni’ e rossore di cui mi vergogno continuamente ad ogni complimento o attenzione’ una storia che si protrae da anni senza vita’ e il bisogno di sentirmi amata, o quantomeno desiderata’ ho sempre ricevuto attenzioni e apprezzamenti dagli uomini più disparati’ ma non ho mai dato filo pensando comunque che non fossero reali’ Così giungo un giorno su un sito di racconti erotici, annoiata e alla ricerca di un po’ di distrazione, dopo anni di sesso monotono, e ultimamente di non sesso’ E navigando finisco con l’essere attratta dalla sezione ‘Dominazione’, per me nuova. Inizio a leggere all’inizio basita, cercando di negare le sensazioni che comparivano senza controllo’ la sensazione di formicolio in mezzo alle gambe’ la percezione di colare’ il contrarsi dei muscoli lì’ i capezzoli che spuntavano sotto le camicie’ il respiro che si faceva corto’ e il bisogno di toccarmi e godere ovunque mi trovassi’ a casa, al lavoro, nei locali’ ma anche sul treno del mattino presto nei posti appartati, dove nessuno poteva vedere’ toccarmi e godere’ Un autore mi incuriosisce’ no, non mi incuriosisce, i suoi racconti mi mandano in tilt il cervello e lì non risponde più’ decido di scrivergli e dirglielo’ imbarazzata lo faccio pensando di non ricevere alcuna risposta e invece lui risponde, molto cordialmente, scambio di battute’ e mi propone di guidarmi con calma alla scoperta di me stessa, la scoperta del piacere dato da un ordine fermo, il suo ‘Esegui, per cortesia’ scatena tutto’ e perennemente in un stato di eccitazione che non so spiegarmi’ piccole cose ma per me enormi’ il non usare la biancheria intima’ e gli sguardi che aumentano’ la mia naturale vergogna’ il rossore che avvampa, ma anche il sentirmi bagnata per l’eccitazione’ il sollevare il bordo della gonna alla scrivania’ il toccarmi fino al limite del piacere ma senza arrivare’ l’essere definita cagnetta, schiava’ la sensazione di avere un padrone e di volerlo accontentare in tutti i modi’ e le sue parole, le sue immagini’ ‘immagina le mie mani che salgono, le mie dita che passano il solco tra le labbra” e il sentirle le sue mani sfiorarmi, le sue dita tra le mie labbra ad esporla, la sua lingua a stuzzicarmi il clitoride’. E la sua passione per il buchetto che a parte un tentativo è ancora ‘chiuso” e il non poter venire se non quando lui lo decide, alcune volte da sfinire, con i capezzoli che fanno male dall’eccitazione’ lì tutto rosso e il continuo colare’ Sensazioni che non mi lasciano in pace mai, notte e giorno fino a sfinirmi, fino a rendermi dipendente da lui, fino a volerlo, fino ad amarlo e a volergli dare tutta me stessa’ e quando mi consente di godere è infinitamente grande’ mi chiudo nel bagno al lavoro, mi spoglio completamente come lui mi chiede, una mano ad accarezzarmi il seno, a stringere dolcemente il capezzolo, mentre l’altra scivola lì, gli occhi chiusi, le dita che si infilano nel solco tra le labbra e sento i miei umori’ e mi eccito ancora di più’ due dita che affondano dentro, i muscoli che si irrigidiscono, l’immagine di lui che mi prende deciso, forte, in fondo, mi riempie facendomi male e dandomi piacere allo stesso tempo’ e le mie dita che volano sul clitoride, lo sfiorano, lo stringono e una scarica parte, arriva al cervello’ le mie dita le sue dita’ le mie dita la sua lingua che saetta sul clitoride facendomi impazzire’ e le mie dita continuano a muoversi a darmi piacere, il fiato si fa corto, il caldo che mi avvolge, la testa con lui dentro che mi sfonda, e io che inizio a contrarmi’ e poi una scossa e l’orgasmo arriva a mandare in tilt tutto, non riesco a fermarlo ed è piacere, piacere infinito, gemiti che trattengo, mentre immagino lui che si scarica dentro di me’ e solo quando riesco a capire di nuovo, sento colare sulle cosce’ sono sua, solo sua’ e i gadget acquistati per sua volontà da tenere ed usare al lavoro’ l’ovetto e un plug anale’ con cui provare ad ‘allenarmi’ per prepararmi a lui e l’eccitazione di farlo per lui, per far godere lui, il mio piacere ma soprattutto il suo piacere’ e le foto mandate per dimostrargli che sto facendo quanto mi chiede, e il mio imbarazzo, ma sempre eccitazione’ non mi riconosco più’ e guardo il mio compagno chiedendomi come io abbia vissuto questa vita finora in questo modo scialbo se qualcuno che neanche conosco mi fa sentire in fiamme con poche parole, con pochi gesti ed immagini’ l’immagine di lui che mi incula, sì perché mi ordina di usare termini che per me non si pronunciano’ ed ogni volta paura e una scarica elettrica e il bisogno di toccarmi, il bisogno che lascia senza fiato’ il bisogno che ti fa accavallare le gambe perché sotto sei nuda e ti senti colare e hai paura che si veda’ e ti eccita’ e inarchi la schiena per sentire ancora di più’ non ti consente di toccarti e allora inizi ad inarcare la schiena e a contrarre i muscoli dentro per cercare il piacere, non ti stai toccando, non stai disobbedendo, non rischi che lui ti ordini di schiaffeggiarti i seni perché sei stata disobbediente, solo la ricerca del piacere, e il venire in questo modo, vergognandoti perché devi trattenerti, perché qualcuno potrebbe sentirti’ e chiedergli di poterti asciugare lì perché sei un lago e il suo negartelo e anzi il farti muovere per sentirlo ancora di più’. La tua vergogna che aumenta la tua eccitazione’E gli uomini che ti guardano e il tuo sentirti oggetto’ stato di eccitazione continua’ e desidero lui, voglio dargli tutto ciò che mi chiede’
Ma lui si allontana piano piano, e lo cerco, e soffro’ perché la tensione continua ma si somma ad un sentimento che non avevo calcolato’ qualcosa che mi fa desiderare tutto di lui, non solo l’averlo come padrone, tutto’ volere il suo amore, e di potergli donare il mio’ Mi sembra di volare, ma è più la sensazione della picchiata libera, il fiato che manca per il desiderio, sperando che poi mi porterà in alto’ e il non voler sentire che si allontana, che lo sto perdendo’ prima ancora di averlo’ E poi’
Sono in treno, ti sto raggiungendo, e non respiro’. Eccitazione senza controllo’ mi guardo attorno’ mi sembra che tutti sappiano, che tutti capiscano, che possano vedere i miei umori che mi bagnano, e arrossisco’ ti sto per avere’ Scendo. Mi attende un tuo amico. Mi porta davanti a casa tua, mi hai spiegato tutto nell’ultima mail. Suono, la porta si apre, entro, c’è penombra, accanto alla porta il tavolino di cui mi hai parlato con sopra la benda da usare per coprirmi gli occhi. La prendo, un po’ esitante… non ti potrò vedere… appena indossata mi fermo con le mani lungo i fianchi come mi hai chiesto, il respiro rotto dall’ansia… un fruscio, un mio tremito, poi una voce calma vicino a me… la prima volta che sento la tua voce… ‘Buongiorno, schiavetta’… qualche secondo ‘stai tranquilla, non succederà nulla che tu non voglia’, mi prendi per mano, un brivido, e mi fai fare dei passi lentamente… ‘fermati qui’… sento che ti allontani… ‘inizia a spogliarti come sai’… lentamente apro la gonna e la faccio scendere, con un piede l’allontano, poi inizio a sbottonare la camicia e la levo… rimango con reggiseno, slip, autoreggenti e scarpe… non so cosa fare… non so dove sei… poi ‘ora il reggiseno’… lo slaccio e lo tolgo, coprendomi con le braccia… ‘in posizione’… alzo le mani dietro la nuca… ‘ora gli slip, e in posizione’… mi sento tremare, sai che odio farlo… lentamente tolgo gli slip e li allontano con il piede… un’attesa infinita, poi il tuo fiato sul collo… un fremito che mi percorre… le tue dita che mi sfiorano il collo scendendo, mi muovo… ‘Non ti muovere’… le dita che scendono ancora, girano attorno al mio seno, sento i capezzoli duri, tesi, un tuo dito che li sfiora… poi le tue dita che scendono sul mio ventre, giocano, scendono sulle mie cosce, poi risalgono e sfiorano lei… arretro con il bacino, e subito ‘Dovrò punirti’… di nuovo le tue dita, cerco di resistere, inizio ad ansimare… ‘ti piace il trattamento, senti’, le tue dita bagnate vicino alla mia bocca, le lecco, sento il mio sapore… poi ti muovi dietro di me, mi sfiori le natiche, ti appoggi, sei vestito, ma sento la tua erezione che preme… so cosa mi attende… ti stacchi, poi sento le tue mani attorno al mio collo che mi mettono, sì, proprio un collare… ‘ora sei proprio la mia schiavetta’… mi porti verso un muro, la schiena al muro, mi fai accucciare, poi sento la tua lampo che si apre, lo ho davanti, me lo passi sul viso, provo a baciarlo, leccarlo…. ‘Ti ho detto di non muoverti’, continui a passarlo, poi sento che premi sulle mie labbra… apro… e serro le labbra sulla tua virilità, sento il tuo sapore, inizi a scoparmi la bocca, pochi istanti, il tempo di farmi scendere le prime lacrime, poi ti fermi, mi alzi, e mi fai sedere sul letto, prendi le mie mani e le leghi dietro… senti il mio respiro, so che stai sorridendo… una tua mano tra le mie cosce, serro, tu prosegui, mi tocchi, ansimo… poi mi fai stendere… ed inizi a toccarmi, il seno, strizzi i miei capezzoli, un brivido di dolore, poi scendi sul mio ventre fino a lei, con le dita allarghi le labbra… un dito che passa tra loro… inizio a muovermi, inarcarmi… le tue dita sul mio clitoride, iniziano a toccarlo, dolcemente, provocandomi scosse continue… paicere che si irradia per tutto il mio corpo… il tuo ritmo si fa continuo, in un crescendo che mi fa gemere… e quando il mio respiro si ferma e sto per esplodere ti fermi… rimango a bocca aperta, anche se conosco il tuo gioco… la tua mano si allontana ‘come stai?’… non rispondo, mentre il mio respiro riprende… la tua mano che mi sfiora ancora il seno, la tua bocca che inizia a succhiare i miei capezzoli… non riesco a stare ferma, ma tu prosegui… la tua bocca prosegue sul mio ventre, poi sulle mie cosce, salendo lentamente, per arrivare a bocca aperta su di lei… un gemito che esce senza controllo… inizi a baciare, leccare, le mie gambe che si chiudono d’istinto, tu con le mani me le divarichi ed inizi a giocare con la lingua, facendomi contorcere quasi a riprendere il piacere di prima… mi sento scandalosamente bagnata… continui a leccare il mio clitoride, portandomi sempre più su fino a strozzarmi di nuovo il respiro, fino ad un passo dall’orgasmo e ti fermi… ‘Noooo!!!’ ti urlo, tu ‘cosa vuoi cagnetta?’… ‘Ti prego, fammi venire’, tu ‘che impaziente’, e ti fermi, continuando a giocare con le dita con i miei capezzoli… riprendo fiato, quasi con rabbia… poi riinizi a giocare su di lei, le dita, di nuovo la tua bocca, la tua lingua… inizia a bruciare, fa quasi male, finchè il piacere non sale… ‘ti prego, non ti fermare’… ti fermi, ma un istante il tempo di salire su di me e di penetrarmi con un colpo deciso che mi fa quasi urlare, un urlo di piacere, mi invadi, possiedi il mio cervello e il mio corpo, con ritmi decisi, profondi… inizio a gemere sempre più forte, il tuo corpo sul mio, il tuo sesso che scivola in me fino in fondo… poi ti fermi… nessuna parola, lacrime che scendono… tu ‘cosa c’è schiavetta?’, non rispondo… mi fai alzare, sempre legata, mi sento distrutta, non ce la faccio più… mi porti per alcuni passi, davanti a me sento un bordo, mi fai chinare, sembra un tavolo, ho il busto piegato sul tavolo, così inizi a penetrarmi di nuovo… delle scosse violente, puro piacere… e intanto sento un tuo dito che spinge sul mio buchino.. stringo, ma tu ti fai strada, lo muovi circolarmente, il mio piacere è troppo forte, smetto di opporre resistenza, poi tu inserisci un secondo dito, sempre mentre il tuo sesso si muove in me donandomi piacere, spaccandomi… poi un terzo, inizio a sentire tensione, ma poi mi rilasso… inizio a sentire il piacere che monta, il respiro che si blocca… tu esci da me… provo ad alzarmi in preda alla rabbia urlando ‘nooo!!!’ di nuovo…. tu ‘Perchè ti arrabbi?’.. io ‘ti prego, non ce la faccio più’, tu ‘vuoi godere?’… io ‘sì ti prego’, tu ‘ora solo in un modo e me lo chiederai tu’… brividi, paura, eccitazione, mi sento fremere, vorrei piangere… poi ‘prendimi’, tu ‘no, schiavetta, sai cosa devi dire’ e io con rabbia ‘Inculami, padrone’… ti sento appoggiarne la punta al mio buchino e inizi a spingere lentamente, bruciore che sale, dolore, inizio a sentirmi lacerare, lacrime che scendono, ti fermi un attimo… inizi a toccarmi lei con la mano… mi rilasso un po’, di nuovo piacere… poi un colpo deciso, il mio urlo e sei tutto dentro… ti fermi, mentre piango per il dolore… continui a toccarmi, fermo dentro di me, poi quando torno a rilassarmi inizi a muoverti lentamente… all’inizio bruciore e dolore, ma le tue mani sapienti mescolano le sensazioni… aumenti il ritmo piano, mi penetri deciso, mentre la tua mano si muove sul mio clitoride… finchè mi prendi per i fianchi ed inizi a sbattermi, il dolore che cede il posto al piacere, il piacere fisico, e il paicere mentale di essere tua… sento i tuoi gemiti che si mescolano ai miei, i nostri respiri che si alzano e rompono, fino al culmine, vibrazioni ovunque, l’esplosione… e mentre io urlo il mio piacere sento il tuo irrigidirti e caldo nelle mie viscere… piacere su piacere… e il nostro tremare… poi il buio, chiaro di nuovo, il soffitto sopra di me… era solo un sogno, non ci sei più, e lacrime vere che scendono

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