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Racconti di Dominazione

Elastene – Cap1 – Le due schiave

By 19 Giugno 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Il professor Stevenson guarda con ammirazione la folla di scienziati venuta lì ad ammirare la sua ultima invenzione.
Dinanzi a lui due lettini.
Sul lettino di destra Francesca, su quello di sinistra Elisa.
Entrambe nude. Entrambe con mani e piedi ammanettati. Entrambe comprate come schiave.
Le loro gambe tenute oscenamente spalancate e la loro vagina esposta allo sguardo dell’intera folla.
Sono state anche depilate affinché la loro vagina possa essere meglio analizzata.
‘Come potete verificare, al momento, sono entrambe vergini. Il loro imene &egrave perfettamente integro’
Detto questo due suoi assistenti con l dita allargano le grandi e piccole labbra delle due ragazze, per mostrare il loro imene.
Francesca ed Elisa muoiono di vergogna. Già essere nude &egrave imbarazzante, ma questo va perfino oltre.
Stevenson afferra un fallo di plastica dura. E’ lungo 10 centimetri e largo 2.
Non &egrave enorme, ma quanto basta per sverginarle.
In un attimo lo infila nella vagina aperta di Francesca deflorandola.
Francesca grida dal dolore.
Francesca si sente come morire, perdere la verginità così, in maniera così fredda, davanti allo sguardo di perfetti sconosciuti &egrave un’onta che non riuscirà mai a rimuovere.
Stevenson estrae il fallo sporco di sangue, lo pulisce con uno straccio e chiede: ‘schiava, rispondi sinceramente, come &egrave stato?’
‘Orribile’ risponde Francesca
‘Potresti spiegarti meglio? Dimmi cosa hai provato fisicamente’ chiede
‘Un atroce dolore. E’ come se mi avessero strappato via la pelle’
‘Bene’
Stevenson infila nuovamente il fallo nella vagina di Francesca, ma questa volta lei non grida.
‘E’ stato ugualmente doloroso?’ chiede
‘No, meno, risponde lei’
‘Miei stimati colleghi’ Stevenson si rivolge alla folla ‘Ho voluto iniziare la presentazione con questo piccolo esperimento per farvi capire la natura del problema che voglio risolvere. Quando noi compriamo una schiava e la stupriamo, la prima volta soffre come una cagna bastonata, ma, una volta persa la verginità e rotto l’imene, la sofferenza va via. Molti miei amici si sono lamentati che hanno dovuto riportare le loro schiave indietro perché quando le stupravano queste godevano, anziché soffrire’
Dalla folla si solleva un brusio di sdegno, una schiava che non soffre &egrave grave, una che addirittura osa godere mentre viene stuprata &egrave inammissibile.
‘Ed &egrave per questo, miei stimati colleghi che ho creato Elastene. Elastene &egrave uno spray da spruzzare direttamente sull’imene. Ha due caratteristiche fondamentali.
La prima: rende l’imene indistruttibile dandogli una capacità elastica di assorbire i colpi, così da lasciare la schiava vergine a vita.
La seconda: rende l’imene sensibilissimo, basta un minuscolo sfioramento per provocare un dolore lancinante. Guardate’
Il dottor Stevenson tocca l’imene di Elisa con il suo dito indice e lei lancia un urlo che risuona per tutta l’aula.
La folla guarda la scena incredula.
Stevenson a questo punto infila l’intero fallo artificiale nella vagina della sua schiava. Come il fallo entra Elisa stringe con forza la stoffa del lettino a cui &egrave legata, invocando pietà.
Stevenson molla la presa e il fallo viene sputato fuori dimostrando quindi la presenza della forza elastica.
Elisa ha gli occhi pieni di lacrime, ansima dal dolore appena provato, &egrave disperata ed &egrave ancora vergine.
Uno degli scienziati si avvicina per verificare meglio il prodigio appena avvenuto.
‘Prego collega’ lo invita Stevenson ‘verifichi’.
Lo scienziato guarda con attenzione con l’ausilio di una lente di ingrandimento. ‘E’ incredibile. Nessun segno di rottura. Ma resisterebbe ad un’ora o più di sesso?’ chiede perplesso.
‘E’ per questo che vi ho invitati. Per verificare con mano, e non solo con mano. Inizi pure lei’
Lo scienziato non aspettava altro, si spoglia, estrae il suo pene eretto, lunghissimo e durissimo.
Lui si sdraia di peso su di lei.
La fissa negli occhi.
‘Questo ti farà molto male’ le dice.
Dopodiché, in un sol colpo, lo infila. Elisa &egrave attraversata dal più forte dolore che abbia mai provato. Prima che possa urlare lui le tappa la bocca.
‘Soffri in silenzio puttana’ le dice.
Ad ogni minimo movimento Elisa prova una fortissima fitta, sente la sua carne venire tirata come un elastico, spera che il suo imene si rompa ma sa che ciò non può avvenire.
Intanto l’uomo sopra di lei la squadra con un espressione da sadico pazzo.
Elisa vorrebbe gridare, vorrebbe mordere la mano che le tiene tappata la bocca, ma teme che le conseguenze sarebbero ben peggiori.
Nel frattempo tutti gli altri scienziati iniziano a spogliarsi e a formare un fila.
Quando finalmente l’uomo viene, &egrave il turno del secondo, che non &egrave meno brutale del primo. Che però non le tappa la bocca.
‘Vi prego, vi supplico, non ce la faccio più’ implora Elisa ‘&egrave troppo doloroso, vi scongiuro, abbiate pietà’
Ma le sue suppliche sono inutili. Un altro uomo le infila il pene in bocca, così da non doverla sentire.
‘Succhiamelo troia’ le ordina
Elisa quasi soffoca ma sa che non può opporsi. Pensa che più velocemente lo succhia prima questa tragedia finirà, ma non si rende conto di quante persone siano in fila.
Alcuni iniziano a spazientirsi.
Ad uno viene un’idea: ‘Dottor Stevenson, dal momento che per il mio turno mancano ancora una cinquantina di persone e che la prima schiava non le serve più, le dispiace se la sodomizzo?’
‘No, faccia pure’ risponde Stevenson ‘anzi, ho un’idea’
Fa un cenno ai suoi assistenti che la slegano, la girano, la mettono a 90 gradi e la ammanettano nuovamente.
Il Dottor Stevenson prende l’Elastene. Oramai spruzzarla sulla vagina non avrebbe alcuna utilità per cui prova a spruzzarlo direttamente sullo sfintere anale di Francesca. Dopodiché lo sfiora, Francesca geme dal dolore.
‘Dimmi mia cara schiava, hai sofferto?’
‘Moltissimo’
‘Più di quando ti ho sverginata pochi minuti fa?’
‘Almeno 10 volte di più’
‘Benissimo’ conclude lui
L’uomo che aveva proposto di sodomizzarla si fionda su di lei, appoggia il suo pene sul suo sfintere, che adesso &egrave iper sensibile, ma anche iper elastico. E senza alcuna pietà lo infila in un colpo solo.
Francesca sente la pelle allargarsi di colpo per far entrare quel corpo a lei estraneo. E’ come se i nervi nel suo ano fossero centuplicati e mille scariche di puro dolore le raggiungessero il cervello.
E per evitare che le sue urla infastidiscano i presenti un altro uomo le tappa la bocca con il pene obbligandola a succhiarlo.
Le due schiave stanno vivendo la sensazione più orrenda della loro vita e non hanno alcuna via di scampo.
Passano quasi due ore prima che l’intera folla possa dirsi soddisfatta.
Dopo queste due ore, le due schiave sono distrutte, non parlano, non emettono alcun suono. E’ come se la loro mente fosse uscita dalla testa.
L’imene di Elisa e lo sfintere di Francesca sono integri. Ma non tutto il resto. L’Elastene non ha protetto le ragazze da uno sfregamento così prolungato all’interno della vagina di una e del retto dell’altra, che oramai, bruciano come se ci fossero tizzoni ardenti.
Ma questo, non interessa a nessuno.
Stevenson e gli scienziati presenti escono dall’aula per festeggiare.
Stevenson tornerà a prendere le sue schiave solo il giorno dopo.
Le schiave vengono lasciate così, una sdraiata, una a 90 gradi, entrambe legate, entrambe nude, entrambe stuprate per due ore.

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