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Racconti di Dominazione

L’UOMO CHE MI RESE SCHIAVA 2

By 24 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

L’ UOMO CHE MI RESE SCHIAVA ‘2’

”””’.Finalmente arrivai a casa mi sono cambiata mentre venivo salii in camera e andaii sotto la doccia lui prese le chiavi della macchina e usci ma non sapevo dove andava.
Cazzo avevo lasciato le scarpe e la gonnellina sotto il sedile, ma lui era gia partito quando mi venne in mente.
Speriamo che mi va bene dopo aver tribolato una giornata perdo tutto qui in casa con lo stronzo di mio marito.
Finita la doccia nuda andai in camera chiusi la porta e mi buttai sul letto,
chiusi gli occhi e rividi tutta la scena della metro, mi sono eccitata tantissimo appena mi hanno toccata.
La fica si bagnò subito, si ho fatto la vittima ma devo confessare che &egrave stato stupendo, ecco perche scelsi di stare impassibile se mi muovevo per difendermi il mio godimento era maggiore e non so se sarei riuscita a tenere la bocca chiusa.
Comunque ormai &egrave passata e sono stata brava nessuno si &egrave accorto che la mia fica era un lago e quelli erano ragazzi che pensavano solo al suo piacere.
Godevo in continuazione come una cagna nemmeno il porco si &egrave accorto anche perché la visione era a tratti, i ragazzi coprivano la visuale.
Il rivivere quella scena mi ha fatto godere e stavolta ho gridato il mio piacere ero sola in casa, il cornuto ancora non era tornato.
Stranamente non ero incazzata con il porco il suo modo di fare mi eccitava ma non volevo che assolutamente si accorgesse potevano scaturire punizioni più dure dovevo tenerlo buono, si sarebbe stancato almeno speravo.
Lui abitava molto lontano da me e certamente non era sempre libero aveva il lavoro, ancora non so cosa l’aveva portato li.
Il prof. era Andrologo e Ginecologo,lui non aveva moglie con le ultime notizie che avevo, può essere che era lui che aveva qualche problema.Il suo passato era da sadico quando eravamo sposati, mi bendava e ne combinava di tutti i colori e lui sapeva benissimo che mi eccitavo,che mi piaceva da morire.
Avevo paura che poteva aumentava le sevizie, il fatto che mi ha fatto vestire come una troia mi ha mandato sulla metro era cosciente che poteva succedere di tutto, mi hanno chiavata e lui non ha mosso un dito anzi fotografava, ce da aspettarsi di tutto.
Sono passati cinque giorni e non &egrave successo niente.
Una mattina ero ancora a letto e squilla il cell. Il cornuto era in bagno appena ho detto pronto ho conosciuto la voce, gli dissi per favore chiama tra mezzora mio marito &egrave in casa ancora.
Non trascorse mezzora che il porco chiamò, fortunatamente il cornuto era andato via.
Grandissima troia pompinara la prossima volta non ti azzardare a mettermi in attesa,me ne fotto se il cornuto &egrave in casa sono io che comando su di te e non lui sono cazzi tuoi quello che devi dirgli.
Cerca di seguirmi attentamente non te lo ripeto.
Domani mattina alle dieci devi essere al bar della stazione di Salerno,come arriverai son cazzi tuoi.
L’abbigliamento, sempre senza intimo, questo non te lo dirò mai più e scontato che quando vieni da me devi essere senza intimo,scarpe da troia, sopra un vestito che sia aperto davanti ho in alternativa che abbia le maniche corte e larghe,la lunghezza deve essere più corta della gonna dell’altra volta,in ogni caso metti una cintura in vita cosi se si rende necessario alzerai il vestito da li.
Mi raccomando puntualità ogni minuto di ritardo &egrave pronta una punizione per te.
Ero sconvolta non sapevo cosa mi avrebbe preparato il porco,ma nello stesso tempo saliva l’eccitazione in me.
Mi misi a rovistare per trovare l’abbigliamento che mi aveva ordinato.
Avevo un vestito di mia figlia di maglina che mi stava aderentissimo e quando camminavo si ritirava verso sopra dovevo sistemarlo diversamente sarei rimasta col culo di fuori,davanti c’erano bottoni fino alla vita proprio come voleva il porco.
Sistemato l’abbigliamento ora mi dovevo inventare cosa dire per giustificare la mia assenza.

In fondo non e che era cosi difficile il rapporto col cornuto era simile a quello di due amici, però si viveva nella stessa casa e un minimo di bon-ton, era necessario.
Avevo tempo lui di norma arrivava alle cinque,ero in cucina quando alle quattro me lo ritrovo in casa che palle dissi tra me e me.
Non chiesi perché continuai a fare quello che facevo,e stato lui che mi dissi domani parto presto dobbiamo andare insieme a due colleghi al ministero a roma.
Mi sentii rinascere non era necessario inventare niente, ma non mi disse quando rientrava ed io non lo chiesi.
Ho passato una nottata tranquilla al mattino ero nella mia camera e ho sentito rumore stava partendo.
Di colpo mi alzai una doccia ristoratrice, e via a vestirmi, che poi consisteva mettere quell’abitino sopra presi una gonna che indossai sopra l’abito, l’intimo lo misi in fondo nella borsa mise anche le scarpe da mignotta.
Mi misi in macchina e partii erano poco più delle sette non volevo arrivare in ritardo volevo evitare qualche punizione fuori dell’abitato mi fermai e tolsi la gonna.
Stavo proprio bene con quel vestitino,mi rimisi in marcia al distributore dove andavo di solito, mi fermai per fare benzina gli davo i soldi per pagare e notavo che il ragazzo non mi toglieva gli occhi di dosso si vedevano un po le cosce ma lui era un ragazzo quelle delle sue coetanee sicuramente erano migliori.
Subito mi ricordai che non avevo intimo ecco perché guardava, pagai e ripartii.
Alle 8,45 ero all’appuntamento, mi mise le scarpe tacco 12 con zeppa parcheggiai e scesi dalla macchina.
Il porco era gia li ad aspettare, mi sistemai la gonna ad un’altezza accettabile e feci una faccia molto triste e rassegnata.
Mi sedetti al bar e lui ordino la colazione,la gonna salì un poco di fronte c’era il bancone del bar con il personale ,il porco mi ordino di allargare le cosce io ero un pò titubante allora mi diede un pizzicotto al culo e non mollo finche io non allargai le gambe quanto voleva lui.
Mi fece molto male che mi scesero le lacrime.
Le cosce erano oscenamente allargate mi vergognavo da morire speravo che quel supplizio finisse subito le persone passavano davanti a me e vedevano lo spettacolo per i maschietti andava tutto bene ma le donne mi davano occhiate di ghiaccio.
Ci alzammo e siamo usciti, lasciai la macchina al parcheggio e salii con lui.
La prima cosa che fece mi fece tirare la gonna fino al limite della fica.
La merce per venderla si deve mostrare
Come venderla dissi io io non sono in vendita .
Tu sei di mia proprietà e della tua fica ho tutti i diritti
Arrivammo in un Bed and Breakfast ho notato che si conoscevano col titolare, il che non era un bene.
Mi diede la chiave e disse :
Vai in camera e spogliati e poi scendi qua nuda
Ma come nuda
Non devi discutere devi ubbidire e basta, solo per questa contestazione sarai punita, vai troia
Non mi rimase che salire e spogliarmi
Non avevo tanto da togliere il solo vestito e sotto nuda indossai le scarpe e scesi giù
Mi vergognavo da morire perche un conto essere eccitata non t’importa di nulla e pensi al tuo piacere ,ma li era tutto a freddo.
Il porco mi fece sfilare dondolandomi, il titolare anche se eravamo gli unici clienti poteva capitare che venisse qualcuno perciò mi fece spostare in una stanza con un letto e tutti tappeti a terra.
Inginocchiati troia, cammina a quattro zampe e cerca di tenere il culo bene in alto.
Come ti sembra massimo questo culo e da inculare?
Due schiaffi a mano aperta mi arrivarono sul culo, si son messi una da una parte e uno dall’altra io dovevo camminare e loro giu a sculacciarmi violentemente,il culo mi bruciava da morire sicuramente era rosso fuoco.
Fermati mi disse il porco
Alza la testa che Massimo deve pisciare, apri la bocca troia
Un getto di piscio mi arrivo in faccia e in bocca cercai istintivamente di scansarmi, non l’avessi mai fatto con la cinghia dei pantaloni botte da orbi sul mio culo.
Fino a quel momento resistetti non facevo capire che avevo goduto un paio di volte , non ce la feci più un grido di piacere usci dalla mia gola nello stesso tempo mi misi a muovere la testa per intercettare il piscio di Massimo ero fuori di me per il piacere il porco aumento il ritmo dei colpi
Smise e contemporaneamente tre dita mi entrarono in culo gridai ma era un grido di piacere Massimo mi mise il cazzo in bocca non capivo piu niente ero in estasi.
Massimo continuo la sua pisciata in bocca ed io regolarmente ingoiavo tutto.
Un attimo dopo sentii un calore dentro il culo finalmente pensai si e sborrato dentro.
Non era cosi il porco mi stava facendo un clistere di piscio, e massimo mi innaffiava la gola di piscio.
Restammo tutti e tre fermi per un paio di minuti.
Allora troia ti sei sborrata tutta non ti puoi lamentare come vedi come si dice ‘ non tutti i mali vengono per nuocere’.
Non ho risposto non glie la potevo dare vinta gli dissi che aveva scambiato le mie grida di dolore per piacere.
Però devo dire che aveva perfettamente ragione ero sfinita per quanti orgasmi avevo avuto.
Ora che si era raffreddato tutto sentivo che il culo mi bruciava il porco mi aveva sculacciato troppo.
Mi alzai all’impiedi e dal culo mi colava tutto.
Avevo dimenticato che mi aveva pisciato in culo, andai in bagno e scaricai quel porco aveva fatto mezzo litro di piscio nel mio culo.
Dunque grandissima troia con questa inculata e maggiormente col pompino che hai fatto a lui, ti sei pagata la stanza, ora deve venir fuori il regalino per me e per il titolare.
No! sei un porco mi fai fare anche la mignotta,io sono stanca il culo mi brucia eravamo rimasti che questa era l’ultima uscita.
Ti sei divertito cosa vuoi ancora.
Mi arriva una frustata tra schiena e culo che rimasi a bocca aperta.
Zoccola che non sei altro ti ho detto che la parola No la devi cancellare dal tuo vocabolario.
Tu sei la mia chiava a fai tutto quello che io ti ordino.
Il era in fiamme mi dava fastidio anche seduta sul letto,
Gli squillo il cell. non so con chi parlava ma era evidente che la notizia non era di suo gradimento.
E’ vero le troie sono fortunate e tu da grandissima troia quale sei ti &egrave andata bene anche stavolta.
Fatti una doccia sistemati che andiamo via.
Mi passarono tutti fastidi il bruciore del culo si trasformo in piacere ero felice dello scampato pericolo.

”’Continua”’
Il prossimo capitolo riguarderà il mio passato , la mia separazione tutto ciò che successe e perche eravamo separati.

bocchinara.doc@libero.it

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