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Racconti Erotici Lesbo

*SIRENE**

By 3 Settembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Oggi fa veramente caldo, anche qui , in campagna; le cicale non tacciono un attimo,mentre dalle persiane socchiuse entra a fiotti l’aria surriscaldata del primo pomeriggio.

Sto rivedendo un vecchio film :”Sirene” di Duigan, un’ intrigante favola erotica, con Hugh Grant protagonista davvero in parte . Ecco la scena in cui la moglie del prete protestante, appunto Grant , spia le tre modelle del famoso pittore “blasfemo” mentre si bagnano al fiume: come sono belle queste tre giovani donne dalle forme abbondanti e perfette; davvero un magnifico quadro licenzioso.

Così mi viene in mente di imitarle andandomi a bagnare nel torrente che scorre dietro la mia casa; lì, anche in piena estate, resta sempre un piccolo lago, dove posso immergermi fino al collo: &egrave davvero un’ottima idea, l’alternativa di arrivare fino al mare mi costerebbe venti minuti di guida con fuoristrada.

Indosso un costume, prendo un asciugamano ed entro nel bosco ; come al solito, mi lascio avvolgere dalla sensazioni magiche che da sempre gli antichi castagni e le alte felci mi trasmettono.

Scendo al torrente, che scorre tra alte rocce, in parte ricoperte di muschio.
Arrivo al mio laghetto, spiego l’asciugamano su una lastra granitica bianca, grande, quasi un antico altare sacrificale, dove sono solita stendermi, dopo essermi bagnata.
Mi guardo intorno: il silenzio &egrave assoluto ; si ode solo la voce del bosco: il frinire delle cicale, il grido di una poiana, il martellare del picchio, il ronzio di coloratissime libellule, elicotteri in miniatura.

Nessun umano si spinge fin qui, di questa stagione e con questo caldo.

In un attimo mi sfilo il costume, per provare l’ebbrezza di sentirmi nuda, in perfetta armonia con gli alberi e gli animali.
Entro in acqua , mi specchio e ammiro i miei seni pieni: li accarezzo, tocco i capezzoli eretti, il fresco dell’acqua li ha eccitati; man mano che l’elemento liquido mi avvolge, una sensazione di beatitudine mi sommerge: pura sensuale felicità.
Mi lascio andare sul dorso e guardo il cielo, di un azzurro terso, tra le chiome degli alberi.
Richiudo gli occhi e mi accorgo che l’acqua, entrandomi dentro, mi eccita, come una lingua fresca che…

Improvvisamente ho voglia di far l’amore, voglia di mani, di lingue , di sessi che si strusciano contro le cosce, voglia di vivere quel film che ho appena rivisto.
Lentamente mi dirigo a riva e mi sdraio sulla pietra: anche l’asciugamano ora &egrave bollente.
La lastra di granito non &egrave tutta in ombra, alcuni raggi solari filtrano tra il fogliame e bruciano la pelle.
La mano scende ad accarezzarmi tra le cosce lentamente, con sapienza.
E il piacere arriva fulmineo, la mente ancora piena di visioni licenziose.
Donne in amore.
Poi mi assopisco, braccia e gambe abbandonate , sopraffatte da uno strano languore.
All’improvviso mi sveglio: sento risate e un parlottare di donne .
In fondo al sentiero avanzano tre ragazze, solo un pareo copre loro i fianchi, il volto alzato verso di me, che da sopra il sasso, le sovrasto: la bionda, la nera , la rossa che però non assomigliano affatto alle modelle di ‘Sirene’: queste, se possibile, sono ancora più belle, soprattutto la rossa.
Molly, so che si chiama così, &egrave splendida: alta, capelli fulvi, lunghi e folti, seni pieni, candidi, sui quali spiccano le vene azzurrine, scolpiti nel bianco marmo; gli occhi verdi hanno pagliuzze dorate nell’iride, i denti , leggermente irregolari, brillano tra le labbra cremisi.

Cammina un passo avanti alle altre due, come una regina .

Anche le sue compagne sono belle, ma di fronte a lei sbiadiscono, e appare subito chiaro chi sia, delle tre, a condurre il gioco; salgono accanto a me:
-Ti abbiamo visto farti l’amore- esordisce Molly, e le altre due ridacchiano.
Mi accorgo che le mie gambe sono ancora allargate, come dopo l’orgasmo, e l’occhio di Molly si ferma sul mio sesso offerto.
Io invece sono affascinata dai suoi seni, da quei capezzoli, li voglio, voglio sentire il loro gusto, ma resto muta, immobile, so che succederà quel che deve succedere.
Come se ubbidissero a un comando che io non sento le tre ragazze lasciano cadere i pareo e restano nude, in piedi, di fronte a me.
Ora &egrave il sesso di Molly che mi attira: due sottili strisce di pelliccia fulva , a definire le grandi labbra.
La Rossa, guardandomi negli occhi, si siede vicina , mi passa un braccio sotto le spalle, attirandomi al suo petto: la mia lingua inizia a leccare avidamente quei capezzoli straordinari, che sembrano fragole mature, poi la bocca golosa comincia a succhiarli, mentre con una mano l’ accarezzo, dal viso ai morbidi fianchi ; sono eccitata, umida; stringo le cosce, ma due mani leggere le separano.

E’ la bionda Mary, che apre le labbra del mio sesso e vi tuffa il viso, iniziando a leccarmi, mentre Miriam la bruna sfarfalla di baci il mio seno, le cosce e il ventre , che si contrae, come percorso da corrente elettrica.
Impazzisco dal piacere e sto per venire: stringo tra i denti il profumato capezzolo di Molly ed &egrave Mary a bere i miei sapori di donna.

Precipito in un abisso, per poi risalire, galleggiando in un mare di beatitudine.
Il capezzolo di Molly mi &egrave sfuggito dalla bocca e lei mi riappoggia dolcemente sulla roccia; anche le altre due ragazze si allontanano da me, in silenzio.
Apro gli occhi e guardo la Rossa, mentre un nuovo desiderio mi prende, la voglia di assaggiare quell’orchidea che tra le sue gambe risplende come il sole.
Lei si mette a cavalcioni sopra di me, il sesso di fronte alla mia bocca: lo apre con le lunghe dita e mi offre la sua ostrica rosea.
Le afferro i fianchi con le mani e inizio a leccarla: prima intorno al clitoride, per eccitarla ancor più, poi le piccole labbra, poi dentro la vagina, che sa di mandorle amare, per tornare al clitoride, a sferzarlo, sempre più forte.
Guardo i suoi seni: ondeggiano insieme ai fianchi.

Accanto a noi le altre due ragazze , allacciate, si danno piacere con maestria : corpi esercitati alle gioie di Saffo.
Molly arriva all’orgasmo con un grido: in alto le risponde una poiana, che traccia nel cielo cerchi concentrici.
Io gusto, dentro di lei , straordinari sapori, dolci e salati, rose ,mandorle e cannella.
Improvvisamente sento freddo: apro gli occhi, non ci sono donne intorno a me, e il sole ha lasciato il mio corpo.

Ho sognato??? Forse; ma il ventre &egrave ancora in tumulto, i capezzoli eretti stanno a testimoniare un’onda di piacere che ha appena lasciato il mio corpo.
Scendono al verde
spumeggiante fiume
Molly la rossa,
Mary la bionda,
Miriam la bruna,
i corpi sontuosi
avvolti in candide vesti…


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