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Racconti CuckoldRacconti Erotici

Dall’online in poi

By 21 Agosto 2024No Comments

Chi volesse commentare il racconto può scrivere a marco.pereyra72@yahoo.com
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Avevo pubblicato un racconto a tema su un sito di quelli erotici.

Dopo qualche giorno ricevo una mail da tale che si complimenta con me per il racconto in sé, oltre che per la modalità di scrittura. Aggiunge che gli piacerebbe molto veder soddisfatta dalla sua compagna la fantasia di vederla scopare con altri uomini, ma lei è non ci sta. Ovviamente rispondo ringraziando.

Di lì nasce una corrispondenza dalla quale subito imparo che anche lui scrive racconti, pubblicandoli appunto su quel sito; tutti ovviamente erotici e su più temi, soprattutto etero e bisex.

Li leggo tutti; sono oltre che belli, intriganti anche scritti davvero molto bene.

Continuiamo a complimentarci a vicenda e in più io gli invio altri miei racconti, uno decisamente bisex e l’altro con protagonista la mia compagna che lui mostra di apprezzare.

Comincio a provare a studiare il mio nuovo compagno di tastiera, evitando però ogni domanda di carattere personale finalizzata alla sua più specifica conoscenza. Oltre che dalla lettura dei suoi racconti mi sembra di riconoscere tratti di forte sensibilità, riservatezza, forse addirittura pudore, se non proprio timidezza. E’ una persona che ispira fiducia. Tendenzialmente lo immagino giovane, ma non è questione questa che abbia importanza rilevante, sono quelle altre caratteristiche per me più attrattive, aggiungendo quella sua parte interessata all’erotismo e alle sue varie declinazioni.

Un bel giorno quindi decido di inviargli un nuovo racconto corredato da tre o quattro foto di Elena, la mia compagna, nuda ma opportunamente resa anonima nel viso, non per sfiducia personale, gli scrivo nella mail, ma per i rischi che il web comporta.

Nella sua risposta a questa mia ho conferma di quella sua riservatezza e pudore a cui ho fatto riferimento prima. Mi scrive infatti testualmente:
“No no fai bene e giusto così. Io sono il primo che mette al primo posto la sicurezza della privacy”

Solo questo niente altro. Sono un tantino sorpreso dalla totale mancanza di reazione rispetto al racconto e, soprattutto, alle foto, ma non negativamente colpito.

A questo punto gli spedisco la seconda parte del racconto, con altre foto, e questa volta la sua risposta riporta anche:
“Beh che dire.. eccitante il racconto, eccitanti le foto.. davvero tanto..
E anche eccitante l’idea di una cosa a tre con un ragazzo un po’ più giovane.. “

Da qui in poi, un po’ subdolamente, nel senso con cautela tattica, comincio a spingere un po’ di più sulle corde sella sensualità.

Gli dico, ad esempio, ed era cosa del tutto vera, che alla mia compagna fa piacere che qualcuno guardi le sue foto, talmente piacere da trarne motivo di eccitazione. E di questo, gli confesso, ne parliamo facendo l’amore. Lei è in effetti molto esibizionista e prendo quindi a raccontare alcuni dei numerosi episodi in cui lei ha potuto esercitare questo piacere.

Gli racconto come per esempio, quando siamo in vacanza o fuori per un week end, negli hotel combiniamo di chiamare il servizio in camera e lei, fingendo di non sapere della presenza di un estraneo in stanza, che sia maschio o femmina o giovane o meno non è importante, compaia completamente nuda in uscita dalla doccia.

Al fatto poi che noi si utilizzi lui per eccitarci risponde:
“Mi piace la cosa.. se poi può aumentare il vostro piacere ben venga! Elena poi ha un corpo favoloso”.

Beh, a questo punto, Elena ed io cominciamo a trovare la cosa estremamente intrigante; in verità soprattutto lei che, per veder soddisfatta meglio la sua smania di esibizionismo, vorrebbe mostrarsi anche col viso, perché, in effetti, un corpo senza viso non identifica e non realizza lo scopo. Ma la prudenza ha ancora la meglio.

Forse la strada è un’altra. Una videochiamata? Non è registrabile, quindi è ok.

Prima però di proporla al Cavaliere delle Tenebre (l suo nick name) alziamo un po’ l’asticella e gli inviamo un video, tagliato opportunamente. E’ oggettivamente un video molto erotico e sensuale, Elena tutta nuda con una mano maschile che le accarezza e seni e più giù. Vogliamo verificare la sua reazione che però si fa attendere, anzi non c’è finchè, dopo due o tre giorni non invio un’altra mail e questa volta, dopo poco, il riscontro:

Eccomi, scusa! In questi giorni non sono riuscito molto a guardare la mail..
Direi che va benissimo e anche il video.. beh è una meraviglia

Insomma, piuttosto tiepido, anche se in effetti non si può pretendere che chiunque stia lì attaccato a un device per controllare la corrispondenza. E’ un fatto di priorità personali.

Mi rimane però qualche perplessità e allora gli scrivo proponendogli una videochiamata a queste condizioni: che da una parte ci sia solo Elena e che lui non sia visibile/riconoscibile; in più non pensi e che non consideri quest’ultima richiesta come incoerente col fatto che lei si mostrerà completamente. Il punto è che, almeno al momento, lei voglia mantenere il brivido dello “sconosciuto”, del misterioso, il piacere di fantasticare una volta in un modo, un giovanotto, una volta in un altro, un uomo attempato, una volta in un altro ancora, un giovanissimo spettatore, forse anche una donna. L’eros sta principalmente nella testa.

Gli dico che non c’è niente di programmato e che quindi può aspettarsi poco, niente, molto, forse solo un saluto.

Acconsente in modo molto laconico ma ok, così fissiamo l’appuntamento per un venerdi sera sul tardi.

La cosa ci intriga in modo inaspettato; un appuntamento al buio, a distanza, come può eccitare così tanto i sensi? Non è credibile ma… provare per credere. Ripeto: non c’è afrodisiaco più potente della mente, dell’immaginazione.

Arriva la sera concordata e all’ora esatta si apre il collegamento. Elena indossa una canottiera appena scollata ma sufficiente a far apprezzare le forme del suo seno.

C’è un piccolo imbarazzo iniziale che scompare subito nella semplicità e tutto sommato banalità dello scambio di qualche convenevole e poco altro. Davvero è solo un approccio per rompere il ghiaccio. A un certo punto lei chiede un’interruzione di qualche minuto, passati i quali e dopo aver fatto una doccia veloce, richiama, questa volta indossando una vestaglietta leggera appena scollata, più intrigante della precedente mise anche per la sensualità dei suoi capelli bagnati.
In quanto a capacità di seduzione la mia compagna ha di che insegnare.
Poche parole ancora poi la promessa di risentirsi.
La cosa sembra funzionare benissimo, almeno dalla nostra parte. Elena è eccitatissima e divertita e questo a me basta per esserlo altrettanto.
Passano due o tre giorni e lei lo richiama mentre è dal fisioterapista per curare un problema alla spalla. Anche questa volta utilizza la formula del lasciar immaginare, piuttosto che far vedere. E’ in primo piano, stesa sul lettino, spalline del reggiseno scese sulle braccia. Immagine molto sensuale, anche e soprattutto per l’ambientazione e l’occasione.
Pochi secondi solo per fissare un successivo appuntamento.
Ci si ritrova all’ora concordata e questa volta lei chiede di tacere e di guardare solamente.
Con lentezza, malizia, ammiccante si produce in uno spogliarello più divertente che sensuale che però diventa integrale.
Finito, solo un ciao e stop.

Aspettiamo una reazione.

Quale sarà?

E’ una mail che dice: “Che meraviglia, mamma mia! veramente intrigante, .. lei con le spalline del reggiseno abbassate e quel sorriso mi hanno acceso e poi lo spogliarello, passo passo, ha fatto il resto fino ad eccitarmi completamente.. tutto è molto eccitante, l’idea, la situazione, il suo corpo..
Mamma mia..”

Elena sorride compiaciuta. Ci stiamo facendo l’idea che il giovanotto, sì perché cominciamo a pensare che sia giovane, sia davvero una persona con cui valga la pena giocare e magari, chissà….

Rimaniamo due o tre giorni in silenzio, senza un motivo preciso, ma per varie questioni che ci impegnano.

Poi una sera ci diciamo che dobbiamo incontrarlo. Gli mandiamo un whatsapp in cui Elena gli chiede se è libero per una video chiamata perché ha da dirgli qualcosa, raccomandandogli ancora di non rendersi visibile.

Detto fatto. Senza alcun preliminare gli chiede se gli va di incontraci. Se sì dovrà dirci solo la zona in cui abita, non esattamente la città o il paese, ma la zona, perché noi, fissando una data, saremo da quelle parti in modo che possa raggiungerci senza dover fare troppi chilometri e perdere troppo tempo.

Acconsente e rimaniamo che gli comunicheremo quando.

Lo richiamo direttamente io, dopo un paio di giorni, fissiamo il giorno e mi premuro di dirgli le condizioni.

“Credimi, e peraltro l’ha già vista, lei è bella e potrebbe esser amata da chiunque, ma ha una parte perversa nella sua natura: le piace l’ignoto”.

“Ma a molti piace l’ignoto, il gusto della scoperta, il fascino dell’inaspettato”, obietta.

“No, non è questo. A lei interessa solo un uomo che non abbia mai visto prima e che non rivedrà mai. Io curo al sua felicità e soddisfo ogni suo capriccio”.

“Capisco” risponde, “credo che per lei farei la stessa cosa”.

“Bene” continuo “allora sappi che avremo un solo incontro, durerà quanto sarai in grado di farlo durare o quanto vorrà lei, poi non ci sentiremo né vedremo mai più”.

“Ok” sussurra; non capisco se è deluso o altro.

Il giorno fissato raggiungiamo la zona, fortunatamente abbiamo prenotato in un magnifico hotel, lo chiamo per indicare dove raggiungerci.

Lo incontro nella hall, l’istinto me lo fa riconoscere appena varca la soglia dell’hotel.

In effetti è giovane, molto giovane, e subito penso che la cosa sia il massimo per Elena. Niente presentazioni, solo un ciao e una stretta di mano e ci avviamo verso l’ascensore.

Lui è cauto, intimidito, rispettoso, circospetto, ansioso, forse impaurito, ma so che soprattutto è eccitato e provo a immaginare cosa starà pensando: gli è concessa solo una notte per offrire il suo ardore di amante, poi non la vedrà mai più. Può possederla più di una volta? Con quanti uomini ha già fatto la stessa cosa?

Finalmente entriamo nella stanza in penombra, quasi buia. Lei è in piedi davanti alla finestra, indossa un vestitino che sembra una sottoveste, leggera, scollata, le spalle nude sotto le sottili spalline. Il suo corpo è perfettamente proporzionato, con i contorni di una donna snella insieme alla morbidezza di una maturità provocante. Tra i due ci sono sicuramente più di venti anni di differenza.

Gli sorride compiaciuta, la bocca socchiusa, soffice e piena. SI avvicina, lo attira a sé portandogli la bocca sulle sue spalle nude.

Lui ha un brivido, è ancora cauto ma certamente non ha altri sentimenti se non la prepotente eccitazione. Ha la forte tentazione di spogliarla immediatamente, ma sa che una donna così non può essere trattata in modo sommario, che ci vogliono arti sottili.

In effetti si rivela essere quello del suo racconto “La ragazza con al pelle di seta e gli occhi roventi”, è abile, paziente, delicato e insieme sensuale.

Capisce che Elena non ha fretta, non dà segni di impazienza e allora indugia ancora sulle sue spalle nude, assapora il profumo meraviglioso che emana il suo corpo.

Potrebbe prenderla subito tanto potente il fascino che lei impone, ma aspetta un segno da lei, la vuole vedere appassionata.

Lei è calma, obbediente ma, io lo so, priva di sentimenti.

Ora sono in piedi accanto al letto, in silenzio, lui fa scivolare le sue mani lungo le curve del suo corpo morbido, lo sta conoscendo. Lei è ancora impassibile. Lui si inginocchia, continuando a baciare e accarezzare, sente che sotto il vestito lei è nuda.

La spinge leggermente sull’orlo del letto e la fa sedere, le sfila le scarpe e le prende tra le mani i piedi. Lei gli sorride di nuovo in modo dolce e invitante. Lui le bacia i piedi e le sue mani corrono sotto il vestito, toccano le cosce lisce fin su, su e sta pensando che se ha la pelle così morbida lungo le gambe chissà cosa doveva essere vicino al sesso, là dove è sempre la più delicata.

Le cosce rimangono però strette, allora lui si alza e si piega su di lei per finalmente baciarla, distendendola sul letto. Sdraiandosi lei apre leggermente le gambe.

Lui la accarezza dalle spalle ai piedi, cerca di infilarle una mano tra le gambe, ora più aperte.

Le spalline del vestitino si sono abbassate scoprendo un poco i seni che lui scopre completamente, belli, morbidi e sodi al contempo.

Lei continua a essere arrendevole, le sue carezze riscaldano lui ma non lei, le ha raggiunto con le dita la fica che è fresca, morbida, remissiva ma senza vibrazioni.

E’ davvero una grande prova per lui che però si dimostra molto capace, nonostante la giovane età.

Nella sua testa comincia a pensare che forse il mistero di lei stia nella sua capacità di eccitarsi. Ma non è possibile! Continua ad accarezzarla, è eccitato ma calmo.

Le tira giù il vestito e il suo corpo appare splendidamente e totalmente nudo. E succede finalmente e improvvisamente, lei trema e quasi gli grida “spogliati” e lii si spoglia, senza indugio, sembra che si senta più a suo agio nudo che vestito.

Lei lo guarda. Le piace? Lui non lo sa. Ormai la desidera talmente che non vede l’ora di toccarla con la punta del cazzo, ma lei lo ferma. Vuole baciarglielo e accarezzarlo e lo fa con tanta passione, spingendolo supino sul letto e mettendogli praticamente il culo vicino al viso, così lui la bacia e la esplora ovunque riesce.

Poi con la lingua avida, che diventa la punta di un piccolo cazzo, le lecca la fica, sente il fluire delicato del suo umore, del suo sapore. Mentre le mordicchia la carne sente un tremito e lei che sta per farlo esplodere. Stanno per godere tutti e due, allora lui riesce a trattenersi e si stacca da lei. Non vuole godere nella paura di non poterlo poi fare nel ventre di lei, tra le sue cosce, nella sua fica. Non sa se potrà rimanere ancora un po’ oppure dovrà andare via dopo aver goduto una volta. E vuol fare godere. Elena ora ha il sangue infuocato, gli occhi le brillano e mi guardano fisso.

E guardandomi fisso si riadagia a gambe aperte sul letto, lentamente e finalmente accoglie il cazzo di lui nella sua fica. Inizia un amplesso prima lento poi sempre più veloce, finché lei non gli sale sopra, cavalcando sul suo cazzo duro finché, ancora guardando me, non esplode in un grido di piacere; solo un secondo dopo lui esplode dentro di lei gridando quanto lei.

Ora sono immobili entrambi.

Non so nemmeno io cosa accadrà. Soprattutto cosa vorrà fare lei. Continuare con lui? Farlo con me lui presente? Farlo in tre e prendere i nostri due cazzi contemporaneamente?

Non è stato previsto nulla.

Lui si alza per andare in bagno.

Torna e io gli dico: “Sei proprio quello del racconto La ragazza con la pelle di seta”.

E lui, strizzando l’occhio “Ho scritto anche Io e il mio amico”.

FINE

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