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Supplizio

By 21 Marzo 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Il buio e il silenzio mi circondano…è frustrante ed altrettanto eccitante questa situazione:Una benda scura mi impedisce di vedere ciò che accade attorno a me, mentre delle corde di iuta, costringono i miei polsi e le mie caviglie, ai quattro angoli del letto, esponendomi completamente, al mio Padrone e impedendomi ogni minimo movimento. Non ho via di scampo, sono costretta a subire tutto ciò che la Sua perfida mente, sarà in grado di elaborare, e non che questo, mi dispiaccia.Il fatto di essere immobilizzata, non poter vedere e di conseguenza, prevedere quale sarà la Sua prossima mossa,mi fa sentire dannatamente Sua… completamente in Suo potere. A questo pensiero, Il cuore inizia a battere ad un ritmo sostenuto nel petto. Mentre respiro rumorosamente, il corpo ha dei leggeri sussulti, accompagnati , qua e là, da piccoli brividi lungo la spina dorsale.Ormai ho perso la cognizione del tempo. Sto impazzendo. Voglio un contatto, il mio corpo, lo vuole. Ma so, che mi farà attendere…Lui, adora tormentarmi in questo modo.Passano altri minuti di snervante,interminabile silenzio…  All’ improvviso, dita calde e delicate, iniziano a percorrere lentamente, troppo lentamente, tutta la lunghezza delle mie gambe, arrivando fino quasi al sesso caldo e voglioso, senza neppure sfiorarlo, per poi tornare verso le caviglie. Gemo, incapace di non godere di quella tortura.La Sua voce calda e bassa, mi inchioda al letto più delle corde, togliendomi il fiato.”Buonasera, cagna…come sta andando?” Nella voce, una leggera nota di divertimento…divertimento, di chi sa esattamente, come sta andando. A sentirmi chiamare così, il bacino si muove involontariamente e un’ altro gemito, si leva dalle mie labbra.Con voce spezzata dico ” Buona…buonasera Padrone”, ” Agitata… Padrone” sussurro con un filo di voce, il cuore che batte sempre più forte per l’ eccitazione.”Bene” Dice, con tono soddisfatto.Un’ istante dopo, percepisco la stretta decisa delle dita, sui capezzoli….li premono e li torcono con forza. Ansimo e mi agito.La pelle morbida di quei due bottoncini, sempre più sensibile, viene allungata, girata e premuta per diversi minuti.Respiro in modo affannato, lasciandomi andare a rantoli di piacere. Il calore percepito nel basso ventre, si fa sempre più intenso.All’ improvviso, il calore del Suo respiro, mi investe…è leggermente accelerato, segno, che anche la Sua eccitazione, sta salendo. Lo avverto a pochissima distanza dal capezzolo destro. “Mmmh” mugugno, quando le labbra si chiudono su di esso. La barba accennata, strofina sulla pelle delicata, regalandomi, piccoli brividi di godimento.Il bacino, inizia un’ inesorabile danza sinuosa.La Sua bocca, succhia con veemenza.”Ah!” grido, colta alla sprovvista, quando sento i denti, serrarsi decisi, su quel piccolo spillo di carne. Il fatto di non avere la possibilità di vedere, amplifica ogni sensazione ed emozione provata, rendendola dieci volte più forte.Lo sento ridere e mi accorgo, che sto istintivamente, sorridendo pure io.Mi piace quando ride di me…del tormento che mi sta procurando…facendo salire il mio livello di eccitazione.Ecco,che la Sua voce mi investe di nuovo ” Come sei bella…quando sorridi in modo naturale…sei sexy” dice, quasi sussurrandomelo a pochi centimetri dal mio viso. Avvampo e sorrido di nuovo. Non mi abituerò mai  ai Suoi complimenti!Ora Si avventa sull’ altro capezzolo, riservandogli lo stesso trattamento.Il ritmo del mio fiato è sempre più corto, come anche il Suo. Mi contorco sempre più, sotto quelle attenzioni.Percepisco perfettamente la Sua presenza a  sovrastarmi…vorrei poterLo vedere…poter vedere la voglia riflessa nei Suoi occhi…vedere le Sue labbra nutrirsi di me…” Guarda come si muove questo bacino…non riesci proprio a stare ferma,eh? Stai impazzendo o mi sbaglio, cagna?” il tono sempre basso e caldo. Mi sento sprofondare nel materasso a questa domanda, rispondendo con un filo di voce “No…Padrone…non si sbaglia” .Una risata beffarda e compiaciuta si diffonde per la stanza.Mi mordo il labbro, cercando di nascondere, invano, un sorriso.Qualcosa di umido, percorre il solco tra i miei seni, facendomi trasalire, segnandone poi, il perimetro, formando un otto. Ci metto un po’ a capire che si tratta del Suo dito, bagnato di saliva. I movimenti, sono estremamente  lenti, studiati apposta, per tormentarmi.Ora, quel dannato dito, scende verso l’incavo  dell’ombelico, nel quale si sofferma, tormentandolo con piccoli e delicati movimenti circolari, per poi uscire e dirigersi verso il fianco sinistro. Una piccolissima pausa, giusto il tempo di inumidire di nuovo, quel tremendo strumento di tortura e poi riparte. Ora sta percorrendo la parte interna della coscia…arriva fino alla caviglia, e risale di nuovo, sempre con estrema calma. Passa sul confine del pube, aumentando leggermente la pressione, per poi scendere lungo l’ altra gamba. Il mio corpo, si contorce sotto queste attenzioni, che mi fanno ansimare con più intensità.Quando risale,finalmente, vengono date  un po’ di attenzioni, anche a quel piccolo bottoncino turgido, situato tra le mie gambe. Il dito umido, lo sfiora, provocandomi un piccolo fastidio, ma questo, è solo per prepararlo all’attacco vero e proprio, che non tarda ad arrivare…Sono di nuovo le labbra a racchiudere e tormentare il clitoride. La barba accarezza le grandi labbra e il pube, mentre la lingua, calda, morbida ed esperta mi stuzzica. Mi inarco, per quanto mi è permesso dalle corde,  contro quella bocca, così affamata.Gemo e piagnucolo senza ritegno, quello che fino a poco fa, era solo un calore nel basso ventre, ora è un incendio in piena propagazione in tutto il corpo.I suoni che si elevano dal mio sesso, mi fanno sentire una porca…una troia, intrecciati con i Suoi ansimi, soffocati sulla mia pelle morbida, calda e vogliosa, risultano come benzina su quell’incendio che mi sta bruciando dentro.Mi agito senza più controllo, completamente abbandonata al Suo volere. Un gesto inaspettato, mi toglie il fiato per un momento: due dita, si fanno largo tra le labbra della figa gocciolanti di umori, prepotenti e rudi, andando dritte a stimolare quel dannato cuscinetto, posto nella parte alta della figa.A quel contatto, piagnucolo con più forza, il respiro è quasi assente. Anche i Suoi gemiti si fanno più intensi, più rudi…seguendo il ritmo delle dita al mio interno. Dopo pochi minuti di quel dannato supplizio, non resisto più, la voglia di squirtare e godere è troppo prepotente…il mio corpo, è ormai un tutt’uno di spasmi e brividi. Con un filo di voce Lo supplico ” Pa-Padrone….La scongiuro…mi- mi faccia…godere”Come finisco di parlare, tutto si ferma. “Noooo…La prego…” ci riprovo, quasi in lacrime, ma non serve a nulla. Come vorrei in questo momento, poter vedere…poterLo vedere…poterLo supplicare guardandoLo in volto. Con lentezza, le dita vengono sfilate dalla mia figa, e anche la bocca, libera il clitoride dalla sua presa.  Un’ immagine, si dipinge nella mia testa…Lui, il mio Padrone, con le labbra e la barba, imbrattate dei miei umori. Questa immagine, mi toglie il fiato.Lo sento ansimare…riprendere fiato, poco dopo, con ancora la voce affanata, in un tono lascivo e divertito mi dice “No, non è ancora il momento…voglio divertirmi ancora un po’… con la mia schiava”Successivamente mi ordina ” Ora succhia!” . Subito non capisco…sono frastornata… Un secondo dopo, percepisco l’ odore dei miei umori riempirmi le narici. Dischiudo le labbra e con avidità, ripulisco quelle dita, che fino a poco prima mi stavano tormentando, assaporando la mia voglia salata, immaginando, fosse il Suo poderoso cazzo . Dopo un paio di minuti , Le sfila delicatamente. Percepisco che si sta allontanando…il primo pensiero è “E ora che ha in mente ?!” la Sua voce, blocca il flusso dei miei pensieri, ridendo di nuovo della mia situazione, dice  ” Arrivo subito…non ti muovere ” e sento la porta della stanza aprirsi…

Il tempo passa lento…tutto tace. Le corde, sfregano senza pietà sulla pelle delicata delle mie caviglie e dei polsi…mentre sono incapace a stare ferma. La vista, mi è ancora negata. Sto impazzendo…voglio poterLo guardare negli occhi, per potervi fissare i miei…è un supplizio non poterLo vedere…non poter vedere il Suo volto attento, divertito, soddisfatto nel osservarmi, scrutarmi…soppesare ogni mia mossa, ogni minima reazione del mio corpo. Mi mancano quelle sensazioni di sottomissione e appartenenza che mi invadono, nel  vedere il Suo capo inclinarsi di lato…gli occhi chiudersi appena e l’espressione farsi seria, mentre osserva il mio corpo contorcersi dal piacere che Lui, mi sta regalando… Troppo silenzio! Ma dov’ è?! Questa attesa è snervante…ma non posso negare, anche eccitante. Mentre sono sola, mi chiedo dove sarei, se non ci fossero queste corde a imprigionarmi…ebbene, la risposta è : “Esattamente qui”…non vorrei essere da nessun’altra parte. Vorrei essere qui, sdraiata su questo letto, impossibilitata a vedere, completamente offerta ed esposta al mio solo ed unico Padrone. Il rumore delle porta che si apre, mi distoglie da questi pensieri…ed istintivamente giro la testa verso quel suono, anche se non vedo altro che buio. “Padrone… ” sussurro “Si, cagna? ” risponde, con voce tranquilla. “Nu-nulla… ” farfuglio mentendo. Non ho il coraggio di dire che mi serviva la conferma che fosse Lui, anche se so, che siamo soli in casa. Mi basta essere in Sua presenza, per perdere completamente il controllo del mio corpo… che inizia a fremere impazzito. Percepisco che si sta muovendo attorno al letto…ora è al mio fianco. “Ah!” gemo. Qualcosa di molto freddo e duro, sta percorrendo il perimetro dei miei seni, provocandomi brividi intensi. Ora si avvicina alle aureole…il bacino ha un fremito e dalla bocca mi scappa un gemito.La Sua voce mi investe “Ti piace, vero cagna? ” il tono è canzonatorio. Dannazione! Come vorrei poter vedere la Sua espressione in questo momento! “Si…Padrone, mi piace…” ci provo, anche se penso di conoscere già la risposta: “…ma mi piacerebbe di più poterLa vedere…” piagnucolo. ” lo so…ma non è ancora il momento” mi risponde, questa volta, suona più serio. Sospiro e mi arrendo a questo Suo volere. Mi mordo il labbro, per trattenere un leggero urlo…ora il pezzo di ghiaccio preme con forza sui capezzoli, già turgidi. Il respiro accelera, come anche i movimenti del bacino. Mano a mano che il ghiaccio si scioglie, le gocce, colano lungo il mio corpo fremente. L’ ultimo frammento di ghiaccio, viene lasciato sciogliere nel mio ombelico…mentre le Sue dita, afferrano con decisione i capezzoli, resi sensibili dal freddo, tirandoli con forza facendomi ansimare e gemere. “Che bei capezzoli  turgidi…tutti da mordere…” mi sussurra, con voce lasciva. Ansimo ancora più rumorosamente…incapace di trattenermi…immaginando i Suoi denti, affondare nella carne morbida…ma so, che non lo farà…Un’ attimo di pausa…per un’ istante non accade nulla…poi,tutto d’un tratto, un’ ondata di gelo, mi investe l’ interno dell’ ano. Urlo, presa alla sprovvista da questa sensazione così intensa, inarcandomi con la schiena e tirando le corde che si stringono ancora di più attorno ai miei arti. La prima sensazione che avverto, è un gran freddo, misto a bruciore…mano a mano che il ghiaccio si scioglie, questa sensazione si affievolisce sempre di più, lasciando spazio all’ eccitazione. “Bisogna raffreddare un’ po’ questi bollenti spiriti! ” Esclama canzonatorio, mentre io non riesco a trattenere un sorriso divertito. Un nuovo cubetto di ghiaccio, passa tra le labbra bollenti della mio sesso, soffermandosi sul clitoride, per poi tornare al centro e sparire al suo interno. Ormai gemo ed ansimo senza più controllo…il mio corpo è ininterrottamente scosso da brividi e spasmi. Di nuovo una pausa…sento che si sposta nella stanza…mi lascia assorbire a pieno le sensazioni provocate dal freddo. Il materasso si abbassa sotto di me, mentre  la Sua presenza si fa più intensa… Lo percepisco ergersi  di fronte a me, sul letto. Qualcosa di caldo mi sfiora il sesso umido e inizia a percorre lentamente, la linea che va dalla rosellina al clitoride. Capisco subito che si tratta della Sua cappella… Ha proprio intenzione di farmi morire! Le gambe iniziano a muoversi sconnesse, mentre il respiro mi si ferma in gola. Ormai, la stanza è piena dei miei lamenti e dell’odore dei miei ormoni. Mi irrigidisco, quando, con estrema lentezza, la punta del Suo maestoso cazzo inizia a farsi largo nella mia carne…”Noo…” piagnucolo, quando pochi istanti dopo, inizia ad arretrare. “Ti ho detto che ti avrei fatto impazzire…e non mi dire che la cosa ti dispiace, perché il tuo corpo parla per te…e dice tutto il contrario!” questa frase mi arriva come una frustata…ma non posso darGli torto…non posso mentire a Lui, ormai conosce perfettamente il mio corpo e me… e non posso mentire nemmeno a me stessa… È inutile io cerca di negarlo, voglio tutto questo, mi fa sentire viva…Sua in ogni minima cellula del mio corpo e della mente. Riprende l’estenuante, lenta penetrazione, spingendosi ogni volta, sempre più in profondità.La voglia aumenta sempre di più, è come avessi un fuoco, che brucia nel basso ventre. Questo tormento va avanti per minuti che mi sembrano eterni, fino a quando non arrivo al limite e Lo supplico con voce spezzata “Padrone… La…prego…non resisto… più… “”Chiedi.” il tono è duro, non mi lascia scelta… “Padrone…La supplico…mi faccia godere.. “”Brava…va bene ora ti farò godere, ma prima dobbiamo fare una cosa” il Suo tono autoritario, mi toglie il fiato, per l’ennesima volta. Lo sento chinarsi su di me, e un istante dopo, la benda che mi copriva gli occhi, mi ricade attorno al collo. Sbatto le palpebre per abituarmi alla luce soffusa della stanza…il mio sguardo va subito a cercare Lui. Lo trovo…mi blocco, trattenendo il respiro. Gli occhi scuri pieni di voglia, che mi fissano, la barba accennata…un sorriso lascivo dipinto sul volto, il petto possente e nudo… la penombra, che infine, Gli regala un non so che di diabolico, mi distruggono…deglutisco a fatica, incapace di staccare gli occhi di dosso da quell’ uomo, al quale mi sto donando completamente. Un pensiero mi attraversa la mente… ne è valsa la pena dover aspettare così tanto per poterLo vedere…l’astinenza, ha reso tutto più intenso. La Sua voce, calda e bassa mi da il colpo di grazia “Ciao cagna…” gemo rumorosamente biascicando un debole  “Ciao… mio Padrone…”Un sorriso ancora più lasciavo, si dipinge sul Suo volto e riprende la penetrazione, questa volta, più veloce e potente, aumentando gradualmente di intensità, arrivando ad una scopata selvaggia, rude. I nostri gemiti, si fondono insieme allo sciacquettio proveniente, dall’unione dei nostri corpi, in un’unica sinfonia. Gli sguardi, fissi gli uni negli altri. Dopo alcuni minuti, mi irrigidisco, abbandonandomi a un potente orgasmo. La Sua corsa però, non si arresta, anzi, diventa ancora più rude, e nel giro di pochi istanti, inizio a tremare, la voglia di squirtare è al limite e proprio in quel momento, Lui mi ringhia “Fallo!”A questo punto, non capisco più nulla, mi lascio andare completamente butto la testa all’indietro e lascio che il secondo, distruttore orgasmo mi travolga, squirtando senza ritegno. Al tempo stesso, sento il Suo caldo nettere invadermi. Sollevo la testa, e riporto lo sguardo su di Lui,che nel frattempo è uscito da me…entrambi siamo provati, accaldati…ma estremamente appagati. Inclina la testa di lato, mi osserva… sorride e socchiude gli occhi e con respiro affannoso mi dice “Sei stupenda… squassata dagli orgasmi…” sorrido a mia volta, e con le poche energie rimaste rispondo “Grazie…Padrone..”. Gli occhi si fanno pesanti, e cado in un sonno profondo.

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