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Racconti di Dominazione

Giusy la prostituta vista da Gino

By 29 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Le vacanze sono finite, siamo tornati a casa, ma le cose fra me Giusy non vanno bene, non posso affermare che sia tutta colpa di mia moglie, come sempre la ragione non &egrave mai da una parte sola.
Lei voleva trasgredire e … perbacco se lo ha fatto! anche troppo a parere mio! ed io sono stato a guardare troppo a lungo, per dirla tutta, ero curioso di vedere fino a quale punto, la mia Signora si sarebbe spinta, non l’ho fermata quando era ancora possibile, anzi in certi casi l’ho incoraggiata stupidamente, e quando mi sono deciso ad intervenire, l’ho fatto troppo tardi e probabilmente in modo sbagliato.
Ora non &egrave il caso di ripercorrere tutta la storia in dettaglio, credo che l’unica cosa che mi sia stata risparmiata, &egrave stato di vederla farsi scopare da un altro uomo, perché in mia presenza si &egrave fatta leccare la figa ed anche inculare, ha avuto rapporti saffici. ha partecipato ad un orgia, tornando da me coperta di sborra, e per finire in discoteca, dove era andata senza mutandine, un tizio le ha palpato il culo e la figa.
Sapevo per esperienza diretta che mia moglie &egrave sessualmente esuberante, a letto &egrave una bomba, una troia capace di prosciugarti le palle, se non prendevo l’iniziativa era lei a stuzzicarmi, non mi sono reso conto che Giusy stava liberando la sua vera natura, la sua parte oscura, fondamentalmente lei &egrave una puttana, fino ad allora, l’educazione, l’ambiente familiare, e soprattutto la mancanza di stimoli avevano fatto in modo, che quell’aspetto del suo carattere non si rivelasse.
Comunque &egrave inutile che stia a lamentarmi, una cosa &egrave certa, Giusy &egrave malinconica, non so quale &egrave la tarme che la rode, &egrave nervosa e scostante, se cerco di avvicinarla mi respinge, con l’unico risultato di farmi incazzare e questo non ci aiuta, litighiamo, e lei si trucca pesantemente, si veste in modo indecente, sembra una troia che va in cerca di cazzi, ed esce sbattendo la porta, fa le ore piccole e torna alticcia.
Una sera, per caso ero sveglio quando &egrave tornata, litigando la guardavo spogliarsi, mi &egrave venuto un colpo, era senza mutandine, mi sono incazzato di bruto e le ho dato della puttana, lei con aria di sfida mi ha detto che non le portava mai per uscire, arrabbiato le ho detto che faceva così per fare prima, si &egrave data una scrollata di spalle ed &egrave andata a chiudersi in bagno.
Non ho più dubbi, esce per andare a farsi sbattere in giro, sfortunatamente non hanno ancora inventato l’interruttore per spegnere i sentimenti, io amo Giusy e nonostante tutto, continuo ad amarla e mi alambicco il cervello per trovare un sistema ‘per riportarla a me.
Da un giorno all’altro, Giusy cambia atteggiamento, mi sembra sia ritornata ad essere quella che era prima delle vacanze, non mi respinge più, anzi mi cerca, non ha più quell’aria di perpetuo malumore, sono contento, sono perfino disposto a perdonare i suoi tradimenti.
Facciamo diverse scopate da ricordare, come sempre Giusy &egrave appassionata, si concede senza ritegno, mi strizza il cazzo, lo spreme fino all’ultima goccia, e gode come una porca, dopo rimaniamo abbracciati sfiniti e senza più fiato.
Ma la mia era solo una illusione, perché una sera non torna a casa, non voglio scandali, mando i ragazzi a letto ed aspetto inutilmente, mi informo presso i carabinieri e la polizia stradale, fornendo il numero di targa della sua macchina, telefono a tutti gli ospedali della zona senza risultato, finché nel tardo pomeriggio del giorno successivo, ricevo una telefonata, i carabinieri hanno trovato una macchina, a me intestata, vicino all’aeroporto di Treviso, &egrave aperta e le chiavi sono sul cruscotto, sono invitato ad andare a ritirarla al più presto per evitare che finisca nel deposito comunale, mi affretto a andare a recuperare la macchina e la metto in garage.
Non ci sono dubbi, Giusy &egrave andata via, abbandonando marito e figli, a scanso di equivoci denuncio la sua sparizione, e dopo pochi giorni vengo informato che Giusy figura sulla lista dei passeggeri di un volo charter, partito da Treviso e diretto a Rodi.
Sono indeciso, giro a vuoto, frugo nei cassetti suoi, vedo che si &egrave portato via poca cosa, trovo biglietti d’ingresso in discoteca, scontrini di bar, di negozi di abbigliamento ed una busta contenente un estratto conto bancario intestato al suo nome.
E’ ovvio che si &egrave preparata a lungo, ma voglio saperne di più, affido i ragazzi ai miei genitori, e mi metto sulle sue tracce, seguendo la pista degli scontrini e dei biglietti d’ingresso delle discoteche.
Per diverse sere giro a vuoto, finché in un pub di Padova, c’&egrave una parete coperte di fotografie e per pura curiosità, col bicchiere in mano mi avvicino a guardare … quasi il prosecco mi va per traverso …. in bella mostra vedo Giusy seduta in braccia ad un uomo, lei ride nella destra tiene il bicchiere alzato, il braccio sinistro attorno al collo dell’uomo, lui la bacia sul collo, una mano sulla coscia nuda e l’altra sulla tetta destra, l’orlo della minigonna tanto rialzato a lasciare intravedere la figa … sono sconvolto … un ragazzo vicino a me mi si rivolge ‘Ti piace la bionda?
‘Sì .. chi &egrave?’
Egli ride ‘E’ la bella Giusy senza peri.’
Non capisco ‘Cosa vuole dire la bella Giusy senza peri?’
‘Ma dai peri … diminutivo di perizoma.’
‘Ah ho capito, perché la si chiama così?’
Egli alza le spalle ‘E’ semplice … non porta mai le mutandine per essere pronta subito, sai lei &egrave come l’autobus paghi il biglietto e sali sopra.’
‘Capisco &egrave una prostituta.’
‘No &egrave una donna sposata, lo fa per il suo divertimento e per il piacere di mettere le corna al marito.’
‘Però si fa pagare se ho capito bene.’
‘Oh … ma non &egrave un pagamento … lei lo chiama rimborso spese, uno le dà quello che vuole e scopa … gode come una porca e ti strizza l’uccello … però ci sono diversi giorni che non si vede.’
‘Peccato.. mi sarebbe piaciuto fare un giro in autobus … però se potessi trovare il fotografo comprerei una foto.’
Il mio interlocutore scoppia dal ridere ‘Sei un uomo fortunato, il fotografo sono io … ho una serie completa di foto della bella Giusy, vieni sediamoci e te le faccio vedere.’
Ed &egrave così che entro in possesso di una dozzina di fotografie di Giusy, tutte più scollacciate l’una dell’altra, con uomini sempre diversi, quanto basterebbe in una causa di divorzio, ma io non voglio divorziare, la voglio ritrovare e riportarla a casa e fargliela pagare molto ma molto caro.
Frugando nei suoi cassetti, ho trovato un biglietto con un nome ed il numero di un cellulare, appartiene a Dimitri.
Questo sarà il mio primo contatto appena arriverò a Rodi, ai miei suoceri ed ai miei genitori, racconto che Giusy &egrave tornata a Rodi per visitare un amica, &egrave stata rapita a una banda di balordi che pretendono un riscatto, partirò a giorni per andare a trattare, e prego tutti di non divulgare questa storia per non intralciare i miei sforzi.

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Sono andato in cartoleria ed ho comperato un porta fotografie, rilegato in similpelle e vi ho sistemato le foto della ‘Bella Giusy senza peri’, me lo sono portato in camera per metterlo nel cassetto del mio comodino, non posso rischiare di lasciare in giro delle foto tanto compromettenti.
Non voglio scandali, non posso permettermeli, e poi non voglio che si parli di mia moglie, non per lei, che si merita solo di essere sputtanata, ma per i ragazzi, non voglio che vadano in giro con la reputazione di essere dei figli di puttana, hanno diritto a una vita normale, senza dover portarsi addosso, forse per tutta la vita, il peso di una colpa che non &egrave loro.
Sono trascorsi quindici giorni da quando ho scoperto che Giusy ci ha lasciati per tornare a Rodi, sto sistemando i miei impegni di modo da poter assentarmi dall’azienda che dirigo, ed ecco che mi viene recapitata una di quelle buste fatte appositamente per contenere i dvd.
L’apro curioso, e vi trovo un dvd, la fede matrimoniale di Giusy, e un foglio scritto in italiano ;
‘Salve Cornutone,
Ti mano la fede matrimoniale di quella troia di tua moglie, a lei non serve più e credo che ti farà piacere riceverla.
Ti ricordi, quella volta alla discoteca, quando si era lasciata palpare il culo e la figa, avevo detto che &egrave una puttana, e che la voleva scopare, tu credevi di poter impedirmelo, povero illuso me la sono scopata a casa tua, sotto il tuo naso, buffone! ed &egrave anche andata a battere sul viale, quando glielo ordinato, ha fatto pure un buon incasso, guarda il dvd, e vedrai.
Ora &egrave tornata da me, sentiva nostalgia del mio cazzo, lavora per me ed &egrave molto richiesta perché &egrave una grande porca.
Ho aperto un suo blog, ovviamente &egrave resa irriconoscibile, non mi voglio rovinare la piazza, si può trovare i video di tutte le sue porcherie, ma tu non ti devi disturbare, sei il cornutone hai diritto ai dvd originali, senza maschera, te li manderò regolarmente.
Se vieni ancora a Rodi, come sono di buon cuore, puoi venire a trovarla, te la faccio scopare a gratis, mentre ti inculo.
Georgos’
Così oltre al danno la beffa, quello può anche ridere e prendermi per il fondello, ma non finisce qui, imparerà a conoscermi.
Spinto anche da una curiosità morbosa, metto il dvd nel lettore e lo avvio.
Sono diviso fra la curiosità e la rabbia, &egrave una serie di riprese, eseguite, come indicato nell’angolo in basso, dalle date e dagli orari, nei quattro ultimi giorni della nostra permanenza nel villaggio turistico, la prima sera sono fatte sulla terrazza del nostro bungalow, le tre sere successive iniziano sulla terrazza per proseguire sul viale e concludersi sulla terrazza.
Non credo i miei occhi, vedo Giusy uscire sulla terrazza, mi sembra che stia piangendo, poi arriva quel tizio, quello della discoteca, la stringe a sé, l’accarezza, la palpa per bene e la bacia con la lingua in bocca, e quella puttana di mia moglie non resiste, anzi collabora, quando egli le toglie la vestaglia, lasciandola nuda e la fa sdraiare, lei si distende e apre le cosce … cavoli che troia! la vedo che che solleva il bacino, si muove sinuosa, gli cinge i fianchi con le gambe per farsi scopare meglio … viene aggrappandosi al suo amante … rimane senza fiato, egli le parla all’orecchio lei fa segno di no, ma lui insiste e lei finisce col accettare.
Le riprese delle sere successive, mi distruggono, vedo Giusy, la madre dei miei figll, la donna che adoravo, concedersi con passione a quell’individuo, poi lasciarsi vestire da troia, una microgonna a vita bassa, lunga fino a raso della figa, un minitop che la lascia scoperta da sotto le tette fino ad appena due dita sopra la figa, dei sandali che sono tanto alti da farla ancheggiare anche se non lo volesse, e così conciata passeggiare sul viale, si &egrave fermata una macchina e lui l’ha spinta dentro, quando si &egrave fermata la seconda macchina, Giusy vi &egrave salita senza che ci fosse il bisogno di incoraggiarla, ed &egrave andata avanti così per un paio d’ore, il magnaccio l’ha riaccompagnata a casa e l’ha scopata in piedi prima di sparire nella notte.
A lungo rimango inebetito a guardare il vuoto, poi la natura fa il suo corso, mi addormento, il mio &egrave un sonno agitato, nella mia mente sfilano le immagini che ho visto prima, incoscientemente mi eccito … la mia mano stringe il cazzo … lo accarezza … mi sveglio all’improvviso scosso dei fremiti dell’orgasmo … non ci posso credere vedere quella vacca farsi scopare e poi andare a battere sul viale mi ha eccitato al tale punto a farmi venire.
Per il resto della notte rimango sveglio a pensare, non finisce così, riporterò quella troia indietro e visto che le piace essere dominata, farò in modo che rimpianga di essere nata, in quando a quel tale Georgos lo distruggerò, non so ancora come ma userò qualsiasi mezzo fossero anche illeciti se fossero necessari.
Dopo averci pensato bene, nel corso della mattinata successiva, prendo il mio cellulare e compongo il numero di Dimitri.
Sono fortunato, lo trovo, egli &egrave sorpreso di sentirmi, quando gli dico che si tratta di Giusy, si fa attento, gli dico che non posso spiegargli tutto per telefono e che quindi sarebbe opportuno incontrarci di persona, non fa domanda mi risponde di essere disponibile, aspetta una mia chiamata appena arriverò a Rodi.
Passano due giorni e mi arriva un altra busta da Rodi con un altro dvd, &egrave una serie i fotografie, sicuramente fatte a un professionista, &egrave un book el tipo fatto per le modelle, c’&egrave però una differenza, non sono sexy … sono oscene .. posso vedere Giusy esposta nelle posizioni più volgari … mi incazzo, ma non ci posso fare niente, guardo eccitato e mi tira anche il cazzo.
Fra un paio di giorni partirò per Rodi e inizierà la mia vendetta.

per commenti brubu@yahoo.it L’aereo atterra all’aeroporto di Rodi in orario, il tempo di scendere e mi ritrovo nell’aerostazione in mezzo a una folla di turisti diretti ai villaggi di vacanza sparsi per l’isola, mi guardo intorno e vedo Dimitri, quasi non lo riconoscevo, indossa un elegante completo di lino chiaro, camicia bianca e foulard di seta azzurro legato con noncuranza al collo, la tedesca lo tratta bene da quello che vedo.
Anche egli mi ha visto e mi viene incontro, ci diamo la mano salutandoci, egli non aspetta, mi domanda ‘Che &egrave successo a Giusy?’
Rispondo un unica parola ‘Georgos.’,
Dimitri aggrotta la fronte facendosi serio, mi prende per un braccio, e quasi trascinandomi si avvia verso l’uscita.
‘Andiamo via in un posto tranquillo per parlare, qui siamo troppo esposti.’
Guida la macchina silenzioso, attento al traffico, usciamo alla città e ci dirigiamo verso la costa, dopo alcuni km., lascia la statale per una strada secondaria e va a fermarsi davanti ad una villa semi nascosta dalla vegetazione.
Scendiamo e lo seguo verso la villa, apre la porta e entra, invitandomi a seguirlo, mi introduce in un vasto salone dove una donna bionda ci accoglie, rimango un attimo sorpreso, ma lei con un ampio sorriso mi viene incontro porgendomi la mano, mi dà il benvenuto in un italiano con forte tinte di accento tedesco, dopo le presentazioni ed i convenevoli, Dimitri si alza e mi invita a seguirlo in uno studio.
Ci sediamo ed egli entra subito in argomento ‘Allora che &egrave successo a Giusy e che c’entra Georgos?’
‘Sarebbe troppo lungo da spiegare, ma ci sono i dvd, Giusy &egrave scappata di casa, &egrave qui a Rodi e lavora per Georgos, guarda.’ gli porgo i dvd.
Non commenta, prende i dischetti e mette il primo nel lettore, guarda attento e si lascia sfuggire un imprecazione in greco, dopo aver visto un paio i dvd ferma il lettore
‘Cosa vuoi ora? mi sembra che non ti serve altro per ottenere il divorzio.’
‘Cosa voglio! conosci la parola VENDETTA? non voglio il divorzio, voglio riportarla in Italia, e tenerla in schiavitù finché vive, voglio torturarla, non fisicamente ma mentalmente, farle perdere la ragione, deve impazzire, deve rimpiangere di essere nata.’
Dimitri mi ascolta serio … annuisce ‘Ehm, &egrave una vendetta crudele … da uomo …e Georgos? che ne facciamo?’
‘Georgos … non me la sento di farlo ammazzare, se non me lo impedisse la mia coscienza lo farei, ma se si potesse incastrarlo per mandarlo in galera a vita lo farei.’
Dimitri annuisce ancora serio ‘Si può fare, certo non con i mezzi legali, perché se ho capito bene, non vuoi la polizia di mezzo.’
‘Preferirei di no, non voglio pubblicità.’
‘Ehm .. per incastrare Georgos servirà la polizia, ma solo dopo che avremo prelevato Giusy, bene adesso andiamo da Vasilissa, avremo bisogno del suo aiuto’
‘E chi &egrave Vasilissa?’
‘Vasilissa si occupa di contrabbando, ma non &egrave per questo che ci interessa, lei odia Georgos, anni fa egli ha fatto stuprare sua sorella minore, se l’&egrave cavata perché non si &egrave potuto provare che egli fosse il mandante, sono sicuro che ti ospiterà e ti terrà nascosto per tutto il tempo che rimarrai a Rodi, e poi sei italiano gli sarai simpatico, sua nonna era italiana.’
‘Ok andiamo da questa Vasilissa,’
Saluto la padrona di casa, Dimitri la bacia e le dice che andiamo da Vasilissa, lei annuisce e mi lancia un sorriso malizioso, che mi lascia perplesso.
Torniamo verso la città, poco prima di arrivare, abbandoniamo la strada principale per dirigerci verso una zona residenziale, costeggiamo un muro che recinge una proprietà, giunto al cancello Dimitri si ferma, si fa riconoscere e ci fanno passare seguendo un viale fra prati, cespugli e alberi giungiamo davanti ad una grande casa bianca in puro stile mediterraneo.
Entriamo e ci viene incontro una donna di circa 40 anni, mora di capelli, due occhi neri brillanti come brace, una bocca carnosa, belle gambe, e con tutte le curve al posto giusto, alta circa 1,65,
Saluta Dimitri in greco, parlano velocemente per un po’, non ci capisco niente, la vedo sorridere, si gira verso di me e dice in italiano ‘Benvenuto, così lei vuole fare un dispetto a Georgos e possibilmente mandarlo in galera per il resto dei suoi giorni, molto bene, le metterò a disposizioni gli uomini che servono con piacere, se serve per distruggerlo.’
Ascolta il mio racconto, legge il biglietto scritto a Georgos, guarda i dvd, poi dice tranquillamente ‘La parte più difficile sarà rapire la donna, poi incastrare Georgos sarà facile, sicuramente egli le ha preso i documenti, bisognerà fare sparire la donna portandola in Turchia, e poi denunciare la sparizione, al passaggio in Turchia ci penserà un uomo mio, se la polizia opportunamente indirizzata trova i documenti ma non trova la donna, penserà che Georgos l’abbia fatta sparire, potrà negare ma non potrà provare niente, finirà ai lavori forzati.’
Come parla lei sembra tutto facile, spero che non siano solo parole.
Riprende a parlare ‘Tu Dimitri dovrai rapirla, sei l’unico che la conosce, appena avrai preso la donna noi penseremo a Georgos, comunque alcuni miei uomini ti aiuteranno e proteggeranno la tua fuga se serve.’
Tutto questo mi sembra tanto semplice, non &egrave possibile che le cose si possano risolvere in questo modo, ma vedo Dimitri annuire in segno di assenso, si alza ed annuncia ‘Ora vado, Greta mi starà aspettando, ci vediamo domani per i dettagli, buona serata.’ saluta con un gesto della mano e si avvia.
Rimango solo con Vasilissa, lei si alza e va a riempire due bicchieri di un liquore greco, credo si chiama ouzo, sa di anice ed &egrave forte, me ne porge uno ed alza il suo … lo vuota tutto d’un colpo, mi dice ‘Forza manda giù, non sorseggiare, dimostra di essere un vero uomo.’
Punto sul vivo, mando giù … quasi mi strozzo … mi lacrimano gli occhi … &egrave tremendo … Vasilissa ride e torna a riempire i bicchieri … ‘Dai vedrai, adesso sarà diverso … dai non farmi incazzare non mi piace ubriacarmi da sola.’
Sembra che non abbia scelta, ho bisogno di lei per portare a termine il mio disegno, quindi bevo, questa volta va meglio … dopo il quarto bicchiere non piango più, invece mi gira la testa … ho caldo … mi levo la giacca e mi sbottono la camicia.
Ad ogni modo, non sono il solo a soffrire il caldo, anche Vasilissa si sbottona il vestito, allarga la scollatura e mette in mostra due tette di tutto rispetto che, immediatamente attirano il mio sguardo.
Lei finge di non accorgersene, va verso un vecchio giradischi, di quelli che si usava per i dischi a 44 o 78 giri, posato su un tavolino, lo avevo visto e lo credevo un oggetto di arredo, invece funziona, mette un disco e lo accende, la musica si espande nella sala.
Vasilissa mi prende per mano ‘Vieni ti insegno un ballo da uomini veri .. il sirtaki!’ mi si mette a fianco, una mano sulla mia spalla, l’altra con il bicchiere ‘Metti la mano sulla mia spalla come faccio io, ora seguimi.’
Dopo un po’, riesco a seguire il ritmo e ad eseguire i passi abbastanza correttamente, forse in questo aiutato dall’alcol, perché Vasilissa, fa in modo di non lasciare mai i bicchieri vuoti.
Gli effetti dell’ouzo si fanno sentire, i passi diventano sempre più incerti, barcolliamo e finiamo semi sdraiati sul divano, io ho la camicia fuori dei pantaloni e completamente sbottonata, ci ha pensato Vasilissa, il vestito di lei non ha più un bottone a posto, il suo seno trabocca, lo vedo abbondante, sodo con i capezzoli eretti … mi stringe la nuca e mi attira verso di lei … mi trovo un capezzolo scuro davanti alla bocca .. la tentazione &egrave troppo forte, tiro fuori la lingua e lo lecco .. poi lo catturo fra le labbra e succhio come un neonato affamato.
Non ho mai tradito Giusy, i nostri rapporti sessuali erano tali da non farmi sentire il bisogno di nuove emozioni, ma adesso mi preparo a farlo senza provare il minimo rimorso, almeno proverò la soddisfazione di mettere le corna a quella vacca di mia moglie.
In breve tempo siamo nudi, dopo averle succhiato le tette, scendo sulla figa pelosa … succhio e mordicchio il clito .. spingo la lingua fra le grandi labbra e lecco, lei smania .. si contorce … solleva il bacino … mi rialzo e spingo il cazzo nella figa allagata … mentre la scopo penso a Giusy ‘Ecco brutta troia … puttana .. porca ,,, vacca … non ti meriti altro!’
Raggiungiamo l’orgasmo, vengo in attimo prima di lei inondandole la figa del mio piacere, e nel sentire gli schizzi colpire le tenere parete del suo sesso Vasilissa viene urlando di piacere.
Siamo sfiniti ed abbracciati scivoliamo lentamente nel sonno pesante degli ubriachi.

per commenti brubu@yahoo.it Mi sveglio, ho la bocca impastata e la testa pesante, durante la notte, nel sonno, ci siamo mossi, ora sono un po’ scostato da Vasilissa, lei dorme ancora, &egrave scomposta in una posizione oscena, sotto i peli pubici posso scorgere le grandi labbra aperte che lasciano intravedere la figa rosea.
Mi muovo e mi stiro sbadigliando, ho il cazzo eretto … mi scappa la pipì … chissà dove &egrave il bagno, fortunatamente su sveglia Vasilissa, mi guarda sorridendo … l’occhio le cade sul mio piccolo guerriero … ridacchia ‘Buongiorno amore, hai dormito bene? ehmmm sei già pronto o ti scappa da pisciare?’
‘Buongiorno … ho la bocca che mi sembra una fogna ed un male di testa atroce … e poi mi serve il bagno.’
‘Povero caro, lascia fare alla tua Vasilissa … vieni!’
Si alza e mi tende la mano, la prendo e mi lascio guidare, giunti in bagno non mi molla, alza la tavolette del WC, poi lascia la mia mano e mi afferra il cazzo ‘Forza tesoro fa la pipì da bravo bambino!’
Mi sorride maliziosa, vedo che si diverte e voglio stare al suo gioco, mi svuoto la vescica con grande sollievo, lei mi tiene sempre saldamente il cazzo, lo scrolla per bene.
‘Vieni in cucina, ti darò qualcosa da bere per rimetterti a posto lo stomaco, ti passerà il male di testa ed anche il resto.’
Sempre tenendomi il cazzo ben stretto nella mano si avvia verso la cucina, trascinandomi al suo seguito, siamo ancora nudi, la cosa mi preoccupa … se entrasse qualcuno che figura ci faremmo?
‘Vasilissa non credi che dovremmo vestirci? potrebbe entrare qualcuno … cosa penserebbe?’
Lei scoppia in un allegra risata ‘Nessuno entrerà … e anche se fosse potrebbe pensare una sola cosa …. abbiamo scopato.’
Poco convinto riprendo ‘ Come fai a sapere che nessuno entrerà in casa?’
Ora mi guarda seria ‘Ascoltami bene, non mi piace ripetere le cose due volte, ma per te farò un eccezione perché mi piaci e scopi bene, se dico che nessuno entrerà &egrave perché &egrave così .. per essere più chiara … qui comando io e nessuno oserebbe non ubbidirmi .. capito ora?’
Annuisco in fretta, non voglio sicuramente mettermi in contrasto con lei, certamente non &egrave una santarellina ed &egrave a capo di un organizzazione malavitosa, questo basta a consigliare la prudenza, oltre al fatto che mi serve il suo aiuto ‘Sì cara ho capito.’
In cucina mi fa bere una mistura schifosa, ma devo riconoscere che &egrave una panacea, dopo pochi minuti mi sento già meglio.
Lei si dà daffare, prepara il caff&egrave come lo fanno a quelle parti, il fondo della tazzina &egrave pieno di fondi di caff&egrave, scalda delle focaccine nel microonda, si siede accanto a me e preme la sua coscia nuda contro la mia, mangiamo parlando del più e del meno, mi racconta dei suoi affari, la sua organizzazione fa il contrabbando, ha il monopolio per la Turchia, ‘importa’ sigarette, oggetti di cuoio, e qualsiasi cosa ha un mercato, non vuole saperne di droga, ‘esporta’ principalmente armi, acquistate in Israele e rivendute ai Curdi.
Poi vuole sapere tutto di me, cosa faccio, se ho figli, come erano i miei rapporti con Giusy, perché la voglio indietro e quando le dico che mi voglio vendicare del tradimento, mi stampa un bacio in bocca ‘Tu sì! che sei un vero uomo, e cosa le farai per vendicarti, la terrai in catena e la picchierai? oppure la venderai a qualche tenutario di bordello in Libano o in Sud America? io se fossi in te la farai circoncidere, in Turchia ci sono bravi medici per questo.’
‘No io la voglio integra, dovrà morire dalla voglia senza essere soddisfatta, e farò in modo che non possa masturbarsi, e poi la farò vivere nell’incertezza, sempre in bilico tra il perdono e l’inferno, saprà che la potrò sputtanare di fronte a tutti, genitori e figli compresi, diventerà matta non sapendo cosa le succederà, senza dimenticare le punizioni corporali, sarà la mia schiava per sempre.’
Annuisce pensierosa ‘Ma potrebbe scappare.’
Scuoto la testa ‘Non lo farà, le lascerò sempre sperare di poter essere perdonata, e poi saprà che se non fila diritto, chiederò e otterrò il divorzio, non vedrà più i figli e sarà rovinata per la vita.’
Sorride e viene a sedersi in braccia a me , mi à un bacio pieno di passione e poi mi dice ‘Adesso basta parlare di quella lì, parliamo un po’ di noi, tu mi piaci e, se non sbaglio, io ti piaccio, lo so che non &egrave il grande amore ma potremmo provare … chissà potrebbe diventare una cosa seria, che ne dici?’
La fisso, preso alla sprovvista, non mi aspettavo uns proposta simile, dopo una unica scopata, fatta quando eravamo ubriachi, ma in fondo non ho niente a perdere, &egrave una bella donna ed a letto non ha niente da invidiare a Giusy.
‘Certo potremmo provare, se non lo facciamo non sapremo mai se potrà funzionare.’
Ci baciamo, e rimaniamo così ad accarezzarci ed a coccolarci per un po’ prima di andare in bagno, a soddisfare le nostre necessità, poi andiamo sotto la doccia insieme.
Altre carezze, altri baci, finché ci spingiamo così tanto da non poterci più fermare, mi appoggio alla parete, le metto le mani sotto le natiche e la sollevo.
‘Mettimi le braccia al collo tesoro e cingimi i fianchi con le gambe.’ lei non esita, ha capito le mie intenzioni.
Sento la sua figa umida premere sul mio cazzo, la lascio scendere, il cazzo penetra fino in fondo, la sollevo di nuovo per abbassarla ancora, e continuo così quel lento movimento di scivolamento sull’asta del mio cazzo.
Lei mi spinge la lingua in bocca tenendo gli occhi chiusi, mugola e geme di piacere, mormora in greco parole che non capisco … ansima e improvvisamente si irrigidisce e raggiunge l’orgasmo, le inondo la figa di sborra, poi lentamente recuperiamo, il cazzo scivola lentamente fuori dalla figa, anche se lei cerca di trattenerlo, ma i suoi tentativi sono vani, perché io non riesco a conservare l’erezione .. la depongo piano sul piatto della doccia.
Ci guardiamo negli occhi senza parlare, a volta uno sguardo vale tutto un discorso, un altro bacio sensuale ed erotico … iniziamo a lavarci.
Rivestiti, lei si occupa dei suoi affari, mentre io aspetto l’arrivo di Dimitri per discutere del rapimento di Giusy e della trappola per Georgos.

per commenti brubu@yahoo.it Fa caldo, Vasilissa mi ha procurato un paio di pantaloni bianchi di cotone ed una camicia sportiva a maniche corte, anche questa bianca, che indosso quasi completamente sbottonata, mi sembra di essere un gelataio, glielo dico e lei ride divertita.
Vasilissa si &egrave messa un vestito bianco, &egrave lungo fino ai piedi, dalle maniche molto larghe, &egrave chiuso al collo, ha solo una piccola scollatura, quello che basta per infilare la testa, la mangio con gli occhi, non mostra niente, eppure &egrave sexy ed arrapante, perché appena si guarda in controluce si vede che sotto non indossa niente o comunque ben poco.
Un grande ventilatore appeso al soffitto muove l’aria e ci dà un po’ di refrigerio, aspettiamo Dimitri per esaminare e concordare i piani per il rapimento di Giusy e l’eliminazione di Georgos e della sua banda.
Dimitri non tarda a arrivare, immediatamente ci spiega, cosa ha fatto fino ad ora, &egrave andato ad osservare il covo di Georgos, ha contato le ragazze portate a battere sul viale, e non ha visto Giusy, però ha visto uscire dal garage, una macchina di grossa cilndrata, oltre al conducente c’era una donna nella vettura.
Sono preoccupato, di questo passo il mio progetto di rapire Giusy per portarla in Turchia, diventa difficilmente attuabile, se non si riesce a sottrarla dalle mani di Georgos, non si concluderà niente e quel delinquente la farà franca.
Questa prospettiva non soddisfa nessuno, io voglio riportarla in Italia e vendicarmi di lei e di Georgos, Dimitri dopo avere intimato a quest ultimo di lasciarci in pace, si sente offeso per una tale mancanza i considerazione, in quanto a Vasilissa non vuole perdere l’occasione di vendicare l’onore di sua sorella minore.
Così viene deciso di sorvegliare la casa di Georgos, 24 ore su 24, Dimitri ci metterà il suo tempo e le sue conoscenze per procurarsi una pianta dettagliata della casa. Vasilissa gli uomini necessari ed io i soldi che servono, concordiamo di ritrovarci il giorno successivo per aggiornarci sulla situazione.
Rimaniamo soli Vasilissa ed io, lei mi viene vicino e vedendomi preoccupato, prima mi stampa un bacio in bocca e mi dice di non pensarci, che &egrave solo questione di tempo e poi una soluzione ci sarà.
Si siede sulle mie ginocchia, mi mette le braccia al collo ed inizia a baciarmi, mi mordicchia il labbro inferiore prima di spingermi la lingua in bocca, mi sbottona completamente la camicia e sento le sue mani sfiorarmi leggere il petto, mi pizzica i capezzoli, li stringe e li tira facendoli indurire, poi lasciando la mia bocca abbassa il viso e li stringe fra i denti.
Ovviamente, dimentico le mie preoccupazioni e mi dedico a Vasilissa, il che onestamente &egrave molto più gradevole, anche perché trovo una collaborazione totale.
Ci stacchiamo l’uno dall’altra, e mano nella mano ci dirigiamo verso la camera da letto … servono solo pochi istanti… ci rotoliamo nudi sul grande letto … in un abbraccio stretto … le nostre bocche si cercano … le nostre lingue si lambiscono … siamo affamati … io di lei … lei di me … &egrave incredibile fino a due giorni ignoravamo persino l’esistenza dell’altro … e ora ci comportiamo come due amanti che si ritrovano dopo mesi di separazione … se non fosse per la mia sete di vendetta, Vasilissa ci metterebbe ben poco tempo per farmi dimenticare Giusy.
Le bacio il viso, la mia lingua segue lentamente il contorno della mascella, si ferma sul lobo dell’orecchio, lo titilla poi le mie labbra lo catturano e lo succhiano, la lingua percorre le pieghe del padiglione dell’orecchio, prima di scendere sul collo, si ferma a vezzeggiare la gola prima di girare verso la nuca, che mordicchio piano.
Le bacio le spalle, la lecco sotto le ascelle e finalmente mi perdo sul suo seno, lo lecco
lo bacio, afferro i capezzoli fra le labbra per succhiarli con la voracità di un neonato attaccato alla tetta della madre.
Con la lingua disegno delle arabesche sul suo busto, lei geme e mugola di piacere sotto le mie carezze, mi fermo a vezzeggiare l’ombelico prima di scendere sul ventre soffice e fermarmi fra le tenere pieghe dell’inguine.
Lei in preda al desiderio, allarga le gambe, solleva il bacino per spingerlo sul mio viso, i suoi gemiti si espandono nella stanza, mi tiene stretta la testa premuta sul suo sesso.
‘Sìììì … cosììì … ohhh … amcoraaa … non fermarti … amoreeee … ti amooo.’ poi un fiume di parole in greco, che ovviamente non capisco.
Scendo ancora leccanole l’interno delle cosce, la piega dietro le ginocchia ed ancora più giù fino ai piedi … succhio le dita dei piedi uno ad uno.
Lei impazzisce, ulula di piacere .. mi insulta prima in greco, poi per essere sicura di essere capita anche in italiano ‘Brutto porco senza cuore … smetti i torturarmi … leccami la figa … scopami oppure inculami … fammi quello che vuoi … ma smetti di giocare … voglio godere .. dammi il cazzo .. ti prego amore mio.’
Piano risalgo lungo le gambe e quando giungo alla figa spingo la lingua fra le grandi labbra per andare a leccare le piccole labbra ed il clito che catturo fra le labbra per succhiarlo.
Vasilissa non parla più … sento le sue dita che mi stringono spasmodiche la testa … ansima … le manca letteralmente il fiato… rantola e mi inonda la bocca ed il viso del suo miele … si irrigidisce sollevando il bacino … sta venendo.
Quando la sento rilassarsi, sollevo il viso … mi inginocchio fra le sue cosce e glielo metto dentro, lei sussulta e geme mi si stringe forte addosso e mi dice ‘Ti amo … brutto porco, perché mi hai fatto questo? non volevo ma ti amo …’
La scopo con passione, voglio godere e fare godere lei un altra volta, le sussurro ‘Anche io ti amo .. magliarda che mi hai fregato … vale la pena di provare.’
Fra un gemito e un ansimare mi risponde ‘Avevo … capito … che … ohhh … vale ahhh … la pena … amore.’
Riverso il mio sperma nella figa golosa … lei preme la figa contro di me e viene … sento i muscoli del suo ventre contrarsi .. la figa stringe il mio cazzo e lo munge letteralmente.
Rimaniamo a lungo allacciati, fra silenzi, baci, carezze, sussurrando dolci paroline ‘amore.
La sera scende e la pallida luna complice degli amanti illumina la camera.

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Sono a Rodi da sei giorni, dopodomani dovrò partire e fino ad adesso tutta la faccenda si rivela più complicata del previsto, abbiamo saputo diverse cose, gli uomini di Vasilissa, oltre che sorvegliare la casa, hanno frequentato le prostitute che battono sul viale, e ponendo domande, apparentemente anodine, un po’ alla volta, mettendo assieme le poche notizie raccolte, si &egrave scoperto che la casa ospita una donna privilegiata, gode di un trattamento di favore, ha diritto alla palestra, all’estetista e alla parrucchiera, non lavora sul viale, partecipa a feste private, comunque quando non lavora, rimane chiusa nuda in camera sua, come tutte le altre.
Tutto questo non ci insegna granché di nuovo, salvo il fatto che Georgos tiene Giusy sotto chiave, sapevamo già tutto, perché quel delinquente &egrave anche vanitoso, e per dimostrarmi di essere lui il padrone mentre io sono il ‘cornutone’ mi invia regolarmente i dvd che documentano le attività erotiche di Giusy.
Dimitri si &egrave anche procurato una pianta dettagliata della casa, non so come abbia fatto e preferisco non saperlo, perché non credo che egli abbia usato mezzi legali per ottenerla, il fatto interessante &egrave che così ha scoperto il sistema per introdursi nella casa passando da un vecchio pozzo oramai asciutto situato nella cantina.
Un uomo appositamente reclutato, era entrato nella casa per compiere una ricognizione, aveva individuato la camera di Giusy e anche la stanza dove Georgos teneva i documenti delle ragazze ed anche il book ed i dvd riguardanti quella brutta troia di mia moglie.
A questo punto, non ci rimaneva che aspettare l’occasione propizia per agire.
Vasilissa era caduta nelle malinconia, la prospettiva di una mia partenza ravvicinata la intristiva, e nei nostri momenti di intimità era sempre più ardente e appassionata.
Il giorno prima della mia partenza Vasilissa &egrave particolarmente depressa, per tirarle sù il morale non la mollo di un passo, cercano si rincuorarla,
‘Ascolta tesoro, non posso rimanere qui più a lungo, devo tornare in Italia, c’&egrave un azienda che mi aspetta, devo prendermi cura dei miei figli, però ti prometto che tornerò qui regolarmente, se posso tutti i Venerdì, e comunque almeno ogni due settimane.’
Lei mi fissa … poi sbotta ‘Parla meno e agisci di più, che aspetti a baciarmi e a scoparmi stupido uomo!’
Non mi lascia scelta, l’abbraccio e la stringo a me … la bacio e inizio a spogliarla ed, anche lei mi spoglia, in un attimo il pavimento della stanza si copre di indumenti maschili e femminili mescolati.
La spingo indietro per sdraiarla sul divano, ma lei resiste e, con un abile mossa a sorpresa, riesce a prendere il sopravvento per un minuto solo, così mi ritrovo disteso sulla schiena sul divano, con Vasilissa a cavalcioni sopra di me che preme e struscia la figa suil mio cazzo.
Quando tento di protestare, non ribatte, si limita a mettermi un capezzolo in bocca e ordina ,
‘Sta zitto e succhia … poi ti dò anche l’altro da succhiare.’
In fin dei conti, questa posizione &egrave tutt’altro che spiacevole e mi affretto ad accontentare quella che oramai considero la mia donna, le metto le mani sulle natiche ed inizio ad impastarle.
Lei inarca la schiena, chiude gli occhi rovesciano leggermente la testa all’indietro, dalle sue labbra socchiuse esce un gemito sommesso.
Ed io continuo a leccare e succhiare con voracità i capezzoli, che eretti e induriti sembrano cuspide sulle cupole dei seni sodi.
Questo continuo strusciare della figa sul cazzo, ci porta a una eccitazione incontenibile, la sua fonte rilascia un flusso tale di umori da bagnarmi, oltre al cazzo ed al pube anche le cosce, le palle ed il perineo … sotto di me si allarga la macchia umida del suo miele.
Tra un gemiti ed un ansimare, Vasilissa mormora ‘Ti amo brutto porco … mi hai fregata, volevo soltanto divertirmi un po’ e ci ho rimesso la mia tranquillità, ma tu mi ami? dimmi la verità … lo devo sapere.’
Un po’ carogna rispondo ‘Amarti! no!’ la sento sussultare ed iniziare un movimento per scostarsi, allora riprendo ‘No non ti amo … ti adoro amore mio.’
Si incazza di brutto, mi picchia, schiaffi e pugni e mi urla in faccia ‘Sei uno stronzo, non si gioca così con il cuore della gente … brutto vigliacco mi hai fatto prendere un colpo.’ e inizia a piangere al nervoso, si china sulla mia bocca per baciarmi e mi morsica le labbra a sangue.
Ho il mio bel daffare per calmarla e consolarla e le ico ‘Sù non fare così, lo sai che ti amo, dai scopami,’
Ma non si lascia ammansire tanto facilmente, mi prende il cazzo, se lo guida nella figa e inizia a cavalcarmi … una galoppata infernale e continua a tempestarmi il petto con i suoi piccoli pugni, che però sono duri come sassi, mi sa che dovrò imparare a non scherzare con certi argomenti.
Sento sul cazzo le contrazioni della sua figa … finalmente raggiungiamo l’orgasmo e lei si affloscia letteralmente su di me priva di forza, però ha la lingua ancora in forma, così fra un bacio e l’altro continua a insultarmi in greco e in italiano, finché si stanca … mi fissa sera ‘Se mi fai ancora uno scherzo del genere ti butto fuori di casa … capito? e buon per te se non ti faccio tagliare le palle … brutto vigliacco.’
‘Va bene … prometto non lo farò più .. ci tengo alle mie palle e poi non voglio essere buttato fuori, ci tengo a te.’
‘Meglio così, ora giurami che non mi abbandonerai per tornare con quella troia di tua puttana di moglie.’
La guardo sorpreso ‘Amore non ti mollerò e se potessi ti sposerai anche, in quanto a Giusy la voglio per vendicarmi e fargliela pagare.’
Lei mi fissa aggrottando la fronte ‘Se vuoi vendicarti &egrave perché provi ancora qualcosa.’
‘Sì provo rabbia e disprezzo e poi c’&egrave Georgos … anche di lui mi voglio vendicare … non di avermi portato via la moglie, tanto lui oppure un altro, prima o poi, sarebbe comunque successo, ma di prendermi per il culo.’
Il discorso finisce lì e torna la pace fra noi.

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Da quando Giusy ci ha lasciato per andare a fare la puttana a Rodi, sono trascorsi circa sei mesi, senza grosse novità, sappiamo dove &egrave, sappiamo quando esce e quando torna, le case che frequenta, ed ovviamente chi compra i suoi servizi, ricchi commercianti, armatori, industriali, funzionari statali ed anche magistrati e poliziotti, tutte notizie di grande interesse per Vasilissa, ma a meno di voler fare un azione di forza, se non succede un fatto inatteso non si concluderà niente.
Per tutto quel tempo, col pretesto i seguire da vicino gli sviluppi della situazione, torno a Rodi due o tre volte al mese e raggiungo Vasilissa, stiamo insieme dal Venerdì sera al Lunedì in mattinata, rientro in Italia nel pomeriggio per andare diritto in azienda.
E’ inverno, ma a Rodi, come in generale in tutte le isole greche, l’inverno &egrave una stagione mite, mai veramente fredda o calda, siamo seduti, per modo di dire, sul divano a pomiciare quando squilla il mio cellulare, un messaggio in arrivo, leggo … una parola sola ‘Bambola’
l’istante dopo lo stesso messaggio raggiunge Vasilissa, ci guardiamo increduli … Dimitri &egrave riuscito a rapire Giusy, dopo un attimo passato ad esprimere la nostra soddisfazione, Vasilissa inizia un giro di telefonate, poche parole, pronunciate in greco, come se parlasse in codice.
Chiude il telefono, mi guarda sorridente ‘Ecco fatto, il motoscafo &egrave pronto, prima che Georgos si renda conto che la cagna &egrave andata, lei sarà a metà strada fra Rodi e la Turchia, prima di domani mattina il book ed i dvd saranno nelle nostre mani e il blog della tua puttana.sarà oscurato, rimangono solo i suoi documenti nell’archivio di Georgos,’
‘Bene cosa facciamo ora?’
Lei ride allegra ‘Ora facciamo l’amore per festeggiare, domani mattina ti accompagnerò a un mio amico, &egrave un funzionario di polizia, andrai a raccontargli che tua moglie &egrave venuta a Rodi sei mesi fa e che da allora ne hai perso le tracce e che fino a ora l’hai cercata inutilmente, l’unica cosa che hai scoperto &egrave che ha conosciuto un uomo di nome Georgos, altro non sai, con quella tua denuncia andrà con i suoi uomini a fare visita a Georgos.
Rimango esterrefatto ‘Come la regina del contrabbando &egrave amica di un funzionario di polizia!’
Vasilissa mi osserva divertita ‘Tesoro sei un ingenuo, cosa credi, nel mio lavoro, senza amici, non ci va a nessuna parte credimi, niente corruzione, solo un scambio di piccoli favori, lui non mi intralcia, e io come faremo domani gli diamo l’occasione di fare un ottima figura, lui avrà una promozione e noi manderemo Georgos in galera per anni.’
‘Bene amore festeggiamo invece di parlare.’ e così dicendo attiro Vasilissa verso di me, pochi minuti ed i vestiti volano via, la spingo sul divano, le scosto le gambe e affondo il viso fra le sue cosce, catturo il clito fra le labbra, lecco … succhio … mordicchio e lei mi stringe la testa fra le mani premendo forte il mio viso sulla sua figa.

per commenti brubu@yahoo.it Dopo mesi di stallo, le cose hanno preso una piega diversa, tutto si svolge ad una velocità tale da non lasciare il tempo di capire una cosa che già un altra si presenta.
Come deciso da Vasilissa, in sua compagnia mi sono recato alla Centrale di Polizia, o come diavolo la chiamano i greci, ho potuto rendermi conto che la mia amante &egrave una donna di grande potere, non abbiamo fatto neanche un minuto di anticamera e siamo stati ricevuto dall’amico di Vasilissa, ho raccontato la mia storiella, iniziando all’incontro in discoteca, appena ho citato questo fatto il poliziotto aveva capito di chi si trattava e disposto un incursione per la sera stessa, non ci restava che aspettare.
Intanto Dimitri, ci faceva sapere che era giunto in Turchia con Giusy, senza mai nominarla, mi sembrava di interpretare una storia di spionaggio, tutto fatto di nascosto, comunicazioni in codice, un aria di mistero, però come nei migliori romanzi del genere, storie di amore e di sesso fra i protagonisti.
I risultati dell’incursione della polizia nel covo di Georgos, ci vengono comunicati la mattina successiva, egli ed i suoi complici sono stati arrestati e le ragazze tenute in schiavitù liberate, ma di Giusy non c’&egrave traccia, &egrave stata lì visto che ci sono i suoi documenti e i suoi effetti personali, ma lei non c’&egrave.
Eravamo ancora a letto intento ad amoreggiare dopo aver scopato come due indemoniati, che squilla il mio telefono, sono convocato dalla polizia.
L’amico di Vasilissa ci riceve subito e mi mostra la carta d’identità di Giusy, i vestiti rinvenuti assieme a uno zainetto, mi chiede se &egrave lei mia moglie e se riconosco i vestiti, rispondo affermativamente e firmo un verbale, poi mi accompagna in un altra stanza, ed attraverso un vetro che permette di osservare nella stanza vicina senza essere visto, mi fa vedere tre uomini, riconosco Georgos ed i due uomini che erano con lui in discoteca, il poliziotto &egrave estremamente soddisfatto, un altra firma, una stretta di mano con il ringraziamento per aver permesso l’arresto di tre pericoli individui e la promessa di fare di tutto per ritrovare mia moglie.
La notizia viene comunicata a Dimitri, così si potrà muovere più tranquillamente, rientrati a casa non devo più nascondermi per timore di essere riconosciuto da Georgos o da uno dei suoi tirapiedi e Vasilissa decide che possiamo fare tranquillamente in giro in barca.
Ci avviamo verso la darsena privata di Vasilissa, all’ancora c’&egrave uno sloop di 18 metri, bello ma non vedo l’equipaggio.
‘Tesoro dove sono i marinai?’
Lei ride ‘Amore sono qui, io il capitano e tu il mozzo, non vorrei mica imbarcare qualche guardone con noi?’
‘Beh tesoro se &egrave per questo con un buon cannocchiale, uno ci può guardare dalla costa senza problemi.’
Lei si dà una scrollata di spalle ‘Dai smetti di trovare problemi … slega la cima e sali a bordo.’
Che fare, niente solo ubbidire, io di barca a vela o a motore non ci capisco niente, Giusy almeno aveva un infarinatura visto che lavorava in un cantiere nautico.
Vasilissa, usando il motore, porta l’imbarcazione fuori dalla darsena, appena in mare alza le vele, mi aspettavo di dover tirare le cime, invece ci sono i vericelli elettrico, ci allontaniamo dalla costa diretti verso un isolotto che si intravede in lontananza, quando lo raggiungiamo, lei guida la barca, verso l’altro versante dell’isola, per andare a gettare l’ancora in una piccola insenatura, mentre ammaina le vele.
‘Ecco tesoro possiamo prendere il sole in pace, qui nessuno ci disturberà, sull’isola c’&egrave solo una piccola chiesa, ma il vecchio pope &egrave amico mio … ah! dimenticavo l’isola &egrave mia.’
Non perdiamo tempo, ci spogliamo e nudi ci tuffiamo nell’acqua cristallina.
Rimango incantato nel vedere con quale facilità Vasilissa si muove nell’acqua, sembra muoversi nel suo elemento naturale, scende … risale … insegue i pesci .. non per catturarli ma solo per il gusto di toccarli .. i suoi lunghi capelli neri fluttuano attorno alla sue testa sembra una naiade, invece io non sono per niente Poseidone, so nuotare ma non sono un anfibio come lei, e quando, per giocare, mi giro intorno sono impacciato.
Risalgo in superficie e lei mi insegue, mi passa fra le gambe e mi tocca, emerge per raggiungere la scaletta per risalire a bordo, non bada a me mentre afferra la scaletta, ne approfitto, la raggiungo e la stringo, presa all’improvviso ha un attimo di disorientamento che mi permette di farle appoggiare le schiena contro lo scafo mentre si aggrappa alla scaletta, &egrave appena fuori acqua, le braccia, le spalle e il seno, il resto del corpo &egrave immerso.
Non le lascio il tempo di reagire, le incollo la bocca sulle labbra, succhio e mordicchio il labbro inferiore per poi spingere la lingua e esplorare la sua bocca, mentre una mano le palpeggia le tette e titilla i capezzoli.
Si arrende subito, tiene le mani sulla scaletta e mi lascia fare, la sua lingue cerca la mia, si trovano si accarezzano.
Con il ginocchio le apro le gambe … prendo il cazzo in mano e lo faccio scivolare piano sulle grandi labbra, lei mugola e geme piano .. mi fissa e sussurra ‘Cosa vuoi farmi porcellone … scoparmi in acqua?’
‘Certo amore oggi ho visto una sirena e la voglio scopare … e dove potrei scopare una sirena se non in acqua?’
‘Ma non lo sai che le sirene sono pericolose per i marinai … la sirena potrebbe voler portarti nel suo rifugio sottomarino e moriresti annegato.’
‘Che bella morte … morire scopando e baciando una sirena.’
‘Taci stupido … che razza di discorsi fai … sbrigati a baciarmi ed a scoparmi se non vuoi che ti faccia annegare davvero.’
Non si può resistere a un simile invito .. con le dita le apro le grandi labbra .. le metto uil cazzo nelle figa e scopiamo come due disperati … quasi fosse l’ultima scopata ella nostra vita.
Dopo l’orgasmo, quasi facciamo fatica a risalire sulla scaletta e appena sul ponte ci lasciamo cadere sui materassini.

per commenti brubu@yahoo.it Dopo essere rimasti per mesi a aspettare che succedesse qualcosa, ora bisogna correre per riuscire a tenere il passo con gli avvenimenti, avevamo appena saputo che Dimitri era riuscito a portare Giusy in Turchia che, nel giro di un paio di giorni veniamo a sapere che hanno raggiunto Istanbul e che stanno per passare in Grecia.
Mi tocca lasciare Rodi in tutta fretta per essere a Roma prima di Giusy, Vasilissa vorrebbe accompagnarmi, ma dopo avere esaminato i pro ed i contro, decidiamo di comune accordo che &egrave meglio di no.
Vasilissa mi accompagna all’aeroporto, un ultimo lungo bacio e m’imbarco per l’Italia. Per prima cosa, vado a casa, raccolgo una valigia con gli effetti di Giusy, ma volutamente non prendo biancheria intima, tanto non le serve oramai sarà abituata a non portarla e glielo voglio fare pesare.
Torno a Roma e prendo alloggio all’Excelsior ed aspetto, un messaggio di Dimitri, mi avvisa dell’arrivo di Giusy, il numero e l’orario del volo.
L’incontro a Fiumicino &egrave piuttosto strano, accolgo la puttana col sorriso sulle labbra, e lei mi viene incontro come se tornasse da una gita, non manifesta il minimo disagio nel trovarsi di fronte a me, faccio uno sforzo e le sfioro le labbra con un bacio dandole il benvenuto,
La trascino al banco dell’Alitalia per cambiare il suo biglietto visto che intendo fermarmi a Roma per una settimana, poi andiamo in albergo, la mando a farsi la doccia per poi indossare dei vestiti adatti per andare a pranzo, mi tolgo una piccola soddisfazione, sta cercano la biancheria intima, che ovviamente non trova e quando mi chiede dove si trova, faccio una faccia desolata, nella fretta me ne sono dimenticato, ma tanto non le serve &egrave abituata a non portarla, la vedo impallidire e provo un piacere maligno, inizia a pagare il prezzo del tradimento.
Dopo il pranzo, l’accompagno a acquistare nuovi vestiti, deve apparire una signora per bene della buona borghesia, torniamo in albergo e la mano in palestra, informandola che ha alcuni appuntamenti, la massaggiatrice, la parrucchiera e l’estetista, lei mi fissa perplessa ma quando le ico che non voglio farle mancare le cose alle quali &egrave abituata, capisce ed arrossisce in preda alla confusione,
Mentre &egrave impegnata ne approfitto per chiamare Vasilissa, la metto al corrente elle mie azioni e la rassicuro sul mio amore.
La sera andiamo a cena in un locale elegante, lei ha indossato un elegante tubino nero lungo fino a metà coscia, tutto procede bene, lei cree già di essere, se non perdonata almeno sulla buona strada, fino a quando le ordino di girarsi leggermente verso la sala apprendo le gambe per mostrare la sua figa a puttana.
Quando usciamo, il direttore del locale, che conosco bene, ci avvicina e mi prega di non portare più prostitute nel suo ristorante, mi fingo desolato affermando di essere dispiaciuto, essendo anche spiacevolmente sorpreso dell’accaduto, vedo la troia impalliire abbassano il viso … sono certo che vorrebbe sprofondare.
Tornati in albergo, dopo essersi spogliata, cerca una camicia a notte che ovviamente non trova, alla sua domanda le rispondo che tanto non le serve e lainvito a seersi sul divano al mio fianco, &egrave giunto il momento di scoprire le carte.
Inizio col mostrarle le foto ella ‘bella Giusy senza peri.’ … non ha parola … poi li faccio vedere i dvd che il suo amico Georgos mi ha mandato, senza dimenticare di farle leggere la lettera di accompagnamento.
E’ distrutta, ma non la lascio riprendersi, le chiedo cosa farebbe per tornare a vivere con me, mi risponde che farebbe qualsiasi cosa.
Quando le dico che la posso riprendere come schiava cerca di ribellarsi, ma &egrave solo un debole tentativo, subito troncato alla minaccia di un divorzio basato sulle prove dei suoi tradimenti, lei accetta tutte le mie condizioni, e per finire la serata mi faccio succhiare il cazzo.
A Roma stiamo una settimana, la porto a teatro e mettendole la mano fra le cosce, la masturbo nel palco, lei cerca di godere e di venire in silenzio, ma non ci riesce, qualche lamento esce alle sue labbra attirano l’attenzione delle persone vicine, lei vorrebbe scappare ma glielo impedisco, andremo via soltanto dopo l’intervallo, quando la luce avrà permesso a tutti di vederla in faccia.
Per tutto quel tempo, non pero l’occasione di farle pesare la situazione e di umiliarla appena possibile, devo però riconoscere che dà prova di un notevole spirito adattamento, accusa i colpi ma si rialza subito, irei che lotta disperatamente per non arrendersi, forse spera ancora di riconquistare la mia fiducia, non sa ancora che i miei pensieri sono tutti rivolti a un altra donna, e malgrado le telefonate quotidiane, la mancanza di Vasilissa mi pesa, e non vedo l’ora di liberarmi, almeno un paio di giorni, per volare da lei.

per commenti brubu@yahoo.it
Dopo la breve permanenza romana, eccoci a casa, dove troviamo ad aspettarci i nostri figli ed i nostri rispettivi genitori, tutti ignari della reale situazione, a vederli felice di rivedere finalmente Giusy, mi viene una grande rabbia interna e anche una grande pena, per i miei figli afflitti da una puttana per madre, per i miei suoceri, degne persone che hanno compiuto molti sacrifici per crescere una ragazza per bene e che invece si ritrovano una troia per le mani, e anche per i miei genitori che certamente soffriranno per i loro nipoti e anche per me.
Per fortuna i festeggiamenti si concludono presto e rimaniamo soli, subito le ordino di spogliarsi e di adempiere ai suoi doveri di schiava, che sono di essere la serva, di soddisfare le mie esigenze e di vedere tutte le sere, almeno un brano scelto delle sue porcherie, per ricordarle sempre che altro non &egrave che una puttana … non si merita niente.
E’ incredibile, la troia si eccita, credo che ha superato lo stadio della vergogna, si bagna come una porca, mi succhia il cazzo e si azzarda ad offrirmi la figa oppure il culo, ma mi guardo bene di cadere in tentazione, mi fa schifo e poi chissà quale malattia mi potrebbe rifilare.
A questo punto mi rivolgo a mio amico ginecologa presso la clinica universitaria di Padova, per farla esaminare e curare se &egrave il caso, racconto una storia di rapimento e di stupro per giustificare la mia richiesta, non posso sicuramente fare sapere che mia moglie &egrave una prostituta.
Eccoci dal dottore, a un primo esame sembra che vada bene tutto, c’&egrave solo un problema, il dottore scopre che Giusy ha subito un piccolo intervento, le &egrave stato asportato il cappuccio che copre il clito, il che la rende estremamente eccitabile e incapace di resistere alle sollecitazioni erotiche, propone un intervento, ma avendo saputo che questo le avrebbe fatto perdere il desiderio, lei rifiuta categoricamente.
Per dieci giorni, Giusy rimane in ospedale sottoposta ad esami ed analisi, tutto finisce bene, fortunatamente per lei &egrave sana e torna a casa, per riprendere la sua vita da schiava.
Ancora prima che andasse in clinica, una sera, per punirla, arrabbiato le avevo schiaffeggiato la figa, urlava di dolore, ma presto &egrave riuscita a provare anche piacere, alla cagna piace farsi battere la figa, le fa male ma sopporta il dolore perché si eccita e finisce per godere.
Così ho preso l’abitudine di picchiare la sua figa a puttane, soffre ma si eccita e mi succhia il cazzo con maggior impegno.
Ho un altro problema, Vasilissa si lamenta, vorrebbe che facesse in fretta a troncare definitivamente i legami con Giusy, cerco di temporeggiare per i figli.
Una sera che ero particolarmente incazzato, le ho battuto la figa fino a farla gonfiare e l’ho obbligata a raccontare tutti i suoi tradimenti, poi l’ho scopata, credo per l’ultima volta.
Vasilissa mi fa sapere che Georgos e i suoi complici sono stati condannati ai lavori forzati a vita per il rapimento e l’assassino di Giusy, negano, affermano che lei li ha raggiunti i suo spontanea volontà e che poi &egrave andata via una sera senza avvertire, ma non vengono creduti, troppi indizi li accusano, ora cercano un cadavere che non sarà mai trovato.
Decido che &egrave venuto il momento di mettere fine a questa farsa, voglio liberarmi di Giusy, intendiamoci bene, liberarmi non eliminarla, dovrà vivere come schiava in qualche posto e io sposerò Vasilissa.
Mi reco a Rodi per discutere della faccenda con la mia donna, oramai la mia vendetta &egrave conclusa.

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