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Racconti di Dominazione

I fratelli sono sempre più uniti

By 13 Marzo 2024No Comments

I fratelli sono sempre più uniti (Dal romanzo Padre e figlia XI Paragrafo)
Ormai non si rivolgevano a altri, i giochi erotici li facevano in quattro, loro due dominanti e le mogli dominate, però c’era fra le donne una forte competizione e spesso una metteva sotto l’altra con grande gioia di Lucio, per quanto pure Pino si cominciava a divertire con questi momenti in cui le donne si mettevano l’una contro l’altra. Si vedevano più spesso e specialmente quando erano a casa di Pino, Lucio e la moglie si divertivano a mettere Ada in minoranza. Ada era molto umiliata dalle prepotenze che riceveva da Lucio e dalla moglie, ma non osava ribellarsi, aveva paura che le facessero qualche scherzo, magari sotto forma di punizione e la facessero vergognare o addirittura le facessero male. Quando venivano i cognati, Enza la moglie di Lucio, per prima cosa, la portava in bagno e le toglieva le mutande, ridendo sguaiata, pure se era un’ ottima professoressa di latino e greco. Poi le sollevava le vesti e la guardava da tutte le parti, mettendola a disagio, minacciando di chiamare i due figli maschi, per svergognarla davanti a loro. L’ultima volta che avevano avuto un incontro intimo con Pino e Ada, le cose erano andate in modo che si era sentita poco dominante e questo pensava di farlo pagare a Ada soprattutto, ma pure a Pino, magari mettendo la figlia Anna in difficoltà, così da rifarsi per essere stata legata come una capretta, aver preso sculacciate sul culo nudo, ma soprattutto perché il cognato Pino, le aveva messo tutto il cazzo nel culo, solo Lucio finora l’aveva fatto e si sentiva umiliata al pensiero che ora pure il cognato poteva vantare questa conquista. Alla fine lei aveva subito più di Ada, capiva che Lucio era stato felice di questo, ma l’umiliazione era cocente. Quando arrivavano a casa dei cognati, portava in bagno Ada e per prima cosa si faceva leccare la fica, la donna spesso lo faceva piangendo, e poi portava sempre un bastone di due centimetri di diametro che le metteva nella fica e nel culo, poi scattava qualche foto minacciandolo:” Voglio vedere come ti comporti, faccio vedere queste foto ai tuoi figli maschi”. Ada sopportava per la paura, come sopportava le sculacciate sul culo nudo e l’obbligo a stare senza mutande fino a quando restavano lei e Lucio in quella casa. A volte se la prendeva pure con Anna:” Allora come va la scuola?” La ragazza non era un’aquila e Enza la rimproverava aspramente.
Di solito si limitava a questo, ma un giorno, Pino e la moglie andarono a un matrimonio, Anna non pensava di divertirsi e declinò l’invito, i fratelli erano al lavoro. Enza e Lucio arrivarono all’improvviso e trovarono Anna sola in casa. Lucio scese a prendere qualcosa nella rosticceria all’angolo e lasciò la moglie sola con Anna. Questa approfittò per levarsi il sassolino dalla scarpa, per la volta che avevano giocato da loro, ma lei si era sentita messa in difficoltà e non l’aveva digerita. Appena Lucio uscì chiamò Anna in cucina e fece la solita domanda:” Come vai a scuola?” Anna rossa come un peperone, dovette ammettere che aveva brutti voti e che proprio il giorno prima aveva preso un tre in una versione di latino. Enza la guardò sorridendo, lodando la sincerità, ma disse pure che un voto così basso meritava una punizione davvero da ricordare, “La prossima volta prenderai almeno una stirata sufficienza.” Doveva fare presto prima che tornasse Lucio. La prese per la vita e le sollevò le vesti, le abbassandole le mutandine. Cominciò col mestolo trovato a portata di mano a darle colpi sul culetto nudo. Anna pregava vergognosa di trovarsi con le mutandine abbassate vicino alla zia, per quanto già una volta era stata punita a sculacciate a nudo, non ci si abitua mai a una punizione così vergognosa. Povera Anna non sapeva che Enza aveva riservato per lei un momento davvero tragico. Era una giornata calda, la porta finestra era aperta, lei trascinò la nipote fuori del balcone e continuò a sculacciare il culetto nudo, perché la veste era tirata su e lei alzando la voce richiamò l’attenzione dei vicini. Dal piano superiore si affacciarono, la coppia dell’interno sette, quelli a fianco, una coppia con un ragazzo di venti anni e a seguire un’altra coppia con tre figlie femmine. Enza non solo la picchiava, la sollevava per far vedere il culetto nudo e siccome era una donna molto forte e ben piazzata, ci riusciva tranquillamente, il culetto era ben visto dai signori del piano superiore, che ridevano a crepapelle. Una ragazza disse .”Ma è Anna! Che vergogna, ma ha il culetto completamente nudo e pure gli altri vicini, si spenzolavano per meglio vedere le natiche completamente scoperte. Tutti si erano affacciati ridendo e motteggiandola. “Cosa ha fatto?” Aveva chiesto qualcuno, “ va male a scuola” aveva risposto Enza sollevando bene la gonna, con le mutandine alle ginocchia. Insomma erano tre o quattro le famiglie che la stavano vedendo in quel modo, tutte le volte che l’incontravano l’avrebbero presa in giro! Anna cercava di coprirsi, ma Enza aveva pure una spatola, con cui la percuoteva, la ragazza pensava che chi stava assistendo allo spettacolo, l’avrebbe raccontato alle amiche comuni e lei sarebbe diventata lo zimbello del palazzo. Cominciò a pregare, ma Enza si sentiva davvero dominante e la spostava per far vedere bene ai vicini il culetto nudo. Anna sentiva le risate e i commenti:” So che ha venti anni, trovarsi col sedere nudo fuori al balcone, è davvero umiliante!” Enza continuava: ”Ieri ha preso tre alla versione di latino” e girava la ragazza che in quella posizione sentiva la testa che le girava e si lasciava condurre sotto gli occhi dei vicini, che vergogna, uomini, donne e ragazzi della sua età. Una vergogna immensa. Sentirono suonare alla porta. Era Lucio. Enza salutò i vicini: ”Spero vi sia piaciuto lo spettacolo. Un culetto tutto nudo” E rise. Però la lasciò e andò a aprire la porta. Come aveva pensato era Lucio che chiese come mai Anna piangeva e vide le mutandine alle ginocchia, con il vestito tirato su. “Cosa è successo chiese alla moglie” Lei era soddisfatta e rispose:” Ha preso tre alla versione di latino, pure se prende lezioni da me e io l’ho sculacciata a culetto nudo.” Anna era disperata: ”Zio mi ha sculacciata fuori al balcone, ha richiamato l’attenzione di tutti i vicini del piano di sopra che mi hanno vista senza mutande a prendere sculaccioni” Enza rise, “Ormai è fatta, ti hanno vista tutti, ti ho svergognato per bene, da domani sarai lo zimbello dei vicini, Il tuo culetto nudo si vedeva bene,” E finì con una risata. Anna piangeva a dirotto. Lucio posò i vari pacchetti, la prese per mano e la portò in camera. Le mutandine erano scese e Enza gliele tolse del tutto: “Dove la porti?” Lucio la guardò con rimprovero, :”Non dovevi prendere iniziative così pesanti, è stato molto crudele metterla a culetto nudo fuori del balcone, sei stata davvero cattiva. Resta dove sei e non aprire bocca, anzi prepara la tavola e metti quello che ho comprato.” Prese Anna e andò nella sua stanza che chiuse a chiave. Abbracciò la ragazza. “Ti ha fatto tanto male?” Anna rispose:” Zio non è per il dolore, ma stare senza mutande davanti a tanta gente, mi son sembrati una decina, ridevano di me, che vergogna!” Lucio la fece avvicinare al letto, e le guardò il culetto, piagato, lo accarezzò, e baciò le natiche. Poi la fece alzare e se la strinse al petto. Le mise una mano sotto il vestito, cercò la punta della fessura e con un dito le entrò nelle labbra, facendosi strada fra i peli. “Piccola, senti la tua fica, che dolcezza” Le diede piccoli colpi su tutta la fica e sentì che si stava bagnando:” La mia porcellina si sta bagnando” Anna disse:” Non è vero” Ma sapeva che non poteva mentire. Lo zio la mise di nuovo sdraiata sul letto a pancia in giù:” Vedrai che mi invento per punirla e te lo dirò, si pentirà di quello che ti ha fatto. Anna ricominciò a piangere. Era nuda sotto il vestitino, Lucio l’accarezzò ancora sulle strisciate del culetto:” Guarda che delinquente, questo culetto è pieno di botte.” Cominciò a baciarle le natiche, e a leccarla dove erano i lividi. Anna si calmava sempre di più. Lucio aprì le chiappette e cercò il buchino, leccandolo, e baciandolo. “Tu sai che questo buchino l’ho penetrato io per la prima volta, dopo non lo hai dato a nessuno, vero? Neppure a tuo padre. “ Lei fece cenno di no, lo hai fatto solo tu” Lucio rise, “Dillo cosa ho fatto?” Anna restava in silenzio: “Ti vergogni a dirlo?” Anna fece cenno di sì” Lucio accarezzò le natiche piene di lividi, Enza l’aveva picchiata forte, col mestolo, lasciando segni: “Dimmelo cosa ho fatto a questo buchino?” Anna con la voce rotta disse:” Lo hai penetrato, pure se io non volevo” Lucio leccò le povere natiche martoriate: “ ma poi ti è piaciuto. Non dirlo a nessuno è il nostro segreto. Tranquillo per Enza, la punirò, in tua presenza, avrai soddisfazione.” Enza bussò dietro la porta: ”Allora avete finito di confessarvi?” Lucio le rispose male: ”Vergognati e sparisci, sei una bestia!” Enza aveva come la voce di pianto: ”Pensi che non sappia che te la stai facendo? Poco quello che le ho fatto, te la stai scopando?” Lucio le rispose male:” La professoressa, senti come parla, la sto consolando, ha il culetto piagato” Enza batté contro la porta: “Se mi ricapita sotto le mani…” Anna ricominciò a piangere e Lucio:” Perché non sai quello che farò a te, mascalzona. No non me la sto scopando, la sto accarezzando, dandole amore, cosa che tu non hai mai avuto da me e mai lo avrai!” Si sdraiò vicino a Anna, le rimise il dito dentro la fessura e le chiese: ”Ti piace?” Anna fece cenno di si con la testa. Lui le tirò su il vestito e andò sulla sua fica, leccandola, fino a farla godere. Si tirò fuori il cazzo, si tirò su mettendolo vicino alla faccia di Anna. La girò piano piano, mettendola a pancia in su. Le strofinò il cazzo sulla faccia, poi lo mise vicino alla bocca: ”Prendilo” Anna fece cenno di no: ”Non l’ho mai fatto” E Lucio: ”Comincia ora” Mi vergogno” Lucio disse, non voglio essere contraddetto, attenta, faccio entrare Enza. Anna tirò fuori la lingua e leccò la cappella turgida. Lucio glielo mise in bocca, poi le disse: “Passa con la lingua sulle palle” Anna cercò di allontanarsi e Lucio disse, lo vuoi ancora nel culo? Anna aprì la bocca e ingoio il cazzo dello zio, ma non sapeva che fare :”Succhia angelo mio” E lei obbedì. Lucio venne subito. Anna aveva un’aria disgustata e lui le chiuse la bocca: ”Ingoia, è roba mia, tutto di me deve piacerti ”Lei fece uno sforzo, poi prese dal comodino i fazzoletti e pulì lo sperma che le aveva imbrattato il viso. Lucio le tirò su la veste e la guardò dappertutto:” povera piccola con il culetto nudo a prendere sculacciate davanti ai vicini” Anna riprese a piangere. “Sta certa, troverò un modo per punire Enza, devo pensarci. Ora vai in bagno, poi vieni a pranzo, ho comprato per te tante cosine buone.” Aprirono la porta e trovarono Enza fuori, con gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia. Lucio le disse:” Hai sbagliato Enza a prendere un’iniziativa che non ti spettava, te lo dico davanti a Anna, sarai punita, avrai un momento vergognoso per ripagare Anna, ti pentirai di quello che hai fatto” Enza era sempre più irata:” Tanto ho capito che hai una storia con lei” Lucio continuò: ”A maggior ragione, sarai punita, e mi viene da ridere, perché ti pentirai di quello che le hai fatto. Vedrai cosa ti aspetta, magari non subito, ma quanto ti pentirai, quello che hai fatto a lei, sarà niente in confronto a quello che farò a te.” Enza sapeva che Lucio non parlava tanto per parlare e sentì un brivido di paura attraversarla per tutto il corpo. Anna, così prudente, la guardò con un sorriso sardonico.

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